Partono dalla Milano da bere le norme che presto o tardi in futuro ci riguarderanno tutti:
parlo delle nuove norme “per gli impianti a biomassa legnosa”. Regione Lombardia spinge su nuove norme in vigore dal 1 agosto 2022, e lo fa per la qualità dell’aria, pessima in tutta la Pianura padana.
Parliamo dei consumi di Casa mia dopo cappotto e isolamento del tetto: isolamento involucro senza toccare gli impianti.
E’ stato isolato, sono stati cambiati solo alcuni serramenti ormai datati, ma non è stato sostituito il generatore di calore e sul tetto non c’è né un impianto fotovoltaico né un solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria.
Quindi un ulteriore step di intervento sarebbe eliminare la caldaia a condensazione per installare una Pompa di Calore.
dopo cappotto e isolamento tetto, conviene sostituire la caldaia con una PdC?
dipende! Dipende dai consumi effettivi dell’edificio post operam. Quindi andiamo a leggere questi consumi, che sono l’energia termica richiesta dall’edificio.
Anche questo inverno è finito e la stagione calda è alle porte. Non sarebbe questo il momento ideale per progettare di eliminare il caminetto aperto?
i problemi del caminetto
Sarà più romantico di una stufa, ma non ha una regolazione dell’aria di combustione (nella bocca del camino entra molta più aria di quella necessaria alla combustione) e la regolazione dell’andatura di un caminetto è praticamente impossibile.
Non solo consuma molta più legna inutilmente, l’efficienza della combustione, con particolare riguardo alla quantità di residui incombusti, e quindi inquinanti, è bassa e fa male l’ambiente.
In Germania dal 31 dicembre 2020 centinaia di migliaia di stufe sono state dotate di filtri per polveri sottili, questo per un’ordinanza per ridurre l’inquinamento da particolato di stufe, camini, stufe in maiolica e simili installate prima del 2015: per il principio che le stufe dal 2015 in poi hanno già filtri per polveri sottili preinstallati o emettono poche emissioni.
i nuovi requisiti per le stufe
Insomma camini e stufe esistenti possono continuare ad essere utilizzati solo se garantiscono questi requisiti:
Certificato di conformità del produttore ai valori limite di emissione per la polvere di 150 mg / m 3 e per il monossido di carbonio (CO) di 4 g / m 3 sul banco di prova
Prova di una misurazione dei fumi in loco (valori limite di emissione per la polvere di 150 mg / m 3 e per il monossido di carbonio (CO) di 4 g / m 3)
Installazione di un filtro per polveri sottili omologato (non sono richieste ulteriori prove di conformità)
Chi è appassionato di riscaldamento a legna si sarà certamente trovato in qualche discussione sulla CO2: chi non possiede una stufa o un camino o un impianto di riscaldamento che utilizzi l’energia del legno è spesso schierato CONTRO chi usa il legno come fonte energetica.
In effetti, il vicino di casa che brucia male la legna, se non è stagionata a dovere, 0 noi stessi che accendiamo male il fuoco (tornate a leggervi “Accendere la stufa correttamente e senza fumo è efficienza energetica” ) non ci stiamo comportando bene, nè con gli altri, nè con il pianeta. Ma dal punto di vista della CO2, il legno non emette carbonio fossile, infatti non è un combustibile fossile.
Nel novembre dell’anno scorso avevo pubblicato “Accendere la stufa correttamente e senza fumo è efficienza energetica” e avevo raccontato qualche trucco per accendere il fuoco in modo corretto, inquinando molto meno e mantenendo lo sportello in vetro pulito anche per settimane.
Vivo in zona climatica E. Ho isolato il tetto con 220mm di fibra di legno, ho coibentato le pareti con 180mm di eps con grafite e le finestre sono rimaste quelle, installate nel 2005, telaio in alluminio anodizzato con taglio termico (di quei tempi) e doppio vetro basso emissivo con distanziale freddo (di quei tempi). Ma comunque sabato 2 novembre ho dovuto arrendermi, l’inverno è arrivato, complice il cielo grigio che ha chiuso il rubinetto dei guadagni solari: verso il tramonto ho acceso la stufa. La mia è una Scan 20 con molto poco accumulo, solo un ripiano in pietra ollare dove si può comodamente cucinare.
Avete letto bene: ho acceso la stufa. Ma come si accende una stufa correttamente?
Prima che io mi dimentichi, se vi piace il fuoco e una brevissima ma bellissima lettura, godetevi questo Jeck London nel suo “Preparare un fuoco“:
Anni fa avevo già scritto un articolo sul problema dell’accensione, che quasi nessuno conosce bene. Non è una questione di bravo io o bravo tu: alla fine comunque tutti riescono a scaldarsi:
è una questione di inquinamento dell’aria, di particolato (PM10). Non facciamo spallucce, limitare l’inquinamento dell’aria è nostro dovere e non costa nulla! Basta fare attenzione e seguire ciò che vi dico
Lo Stato vuole incentivare la sostituzione di apparecchi per riscaldamento obsoleti finanziando direttamente con bonifico, quasi immediato, chi installa apparecchi con basse emissioni in atmosfera ed alti rendimenti energetici
esperti Lettori dal 16 febbraio 2020 = 4.459 Leggi questo articolo grazie alle donazioni dei lettori Giorgio Benvenuti, Giuliano Masciarri, Alessandro Boiani, Massimo Sottocornola, Marco O. Partecipa… Leggi tutto »Una canna fumaria sempre pulita
Anch’io ho in casa una delle 11 milioni di stufe in Italia, la uso per la legna e non per il pellet – è una bellissima stufa danese Scan 22, purtroppo uscita di produzione. Come il 50% delle stufe nel nostro paese, anche la mia è del 2005 e pur essendo danese immagino faccia delle buone emissioni di polveri.
Nei momenti invernali delle stufe accese solitamente i vicini di casa stanno barricati in casa e non si sognano nemmeno di aprire le finestre. Ma anche le ventilazioni meccaniche con recupero di calore, vmc, si stanno lentamente diffondendo e sono i loro proprietari ad accorgersi di quanto l’aria esterna sia pessima. Leggi se vuoi questa testimonianza.
Ho letto della nuova idea di rottamare 4-5 milioni di generatori a legna nei prossimi dieci anni… ma siamo sicuri che l’ AIEL sia concentrato sui benefici in termini ambientali anzichè sull’occupazione dei progettisti, installatori, manutentori, costruttori, produttori di biocombustibili che hanno bisogno di fatturare un po’ di più?
Il turnover tecnologico starebbe nel Conto Termico 2.0, il sistema di incentivi statali a favore degli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e della produzione di energia termica da fonti rinnovabili.Leggi tutto »Stufa vecchia non fa buon brodo
Caricare una stufa a legna con faggio tagliato corto e accendere il fuoco in modo perfetto e senza fumo è possibile con alcune semplici accortezze che ho spiegato nell’articolo Come si accende una stufa senza fare tanto fumo e tanta cenere e che consiglio di leggere.
Ora che abbiamo migliorato il metodo di accensione e abbandonato le vecchie cattive abitudini possiamo anche provare ad utilizzare il pellet se ne avete o ne avete comperato a basso prezzo così per prova. Non amo il pellet e la sua fiamma non mi scalda il cuore, ma sarà capitato anche a voi di acquistare un sacco da 15kg in offerta oppure riceverlo in prova da qualche distributore. Allora perchè non usarlo? e capire soprattutto come usarlo!Leggi tutto »Come accendere una stufa a legna con pellet senza fumo
Chi ha una casa su un unico piano può trasportare e stoccare un generoso quantitativo di legna in modo molto più efficiente. Le belle immagini di questo porta legna su ruote parlano da sole
Ci sono agevolazioni fiscali che interessano stufe e camini, ma di riflesso il nostro paese è diventato il primo importatore di legna da ardere, +15% quest’anno ( 3,5 miliardi di kg – dati Istat relativi ai primi mesi 2013).
I prezzi del gasolio per riscaldamento, del metano o del gpl sono così cresciuti che la voglia di trovare qualche alternativa è tanta: una stufa a pellet può essere la liberazione dalle vecchie schiavitù?