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Stufe e caminetti a legna o pellet, consigli in vista degli obblighi del 2024

Una risposta

Visti gli obblighi più stringenti partoriti dalla Regione Lombardia che presto o tardi ci riguarderanno tutti, se usiamo stufe e caminetti, cosa fare in futuro?

Conoscendo già divieti e deroghe validi dal 15 ottobre 2024, possiamo dedicare questo inverno 2023-24 per pianificare le nostre nuove stufe e caminetti a legna o pellet 🙂

Di divieti e deroghe abbiamo appena parlato nel precedente articolo che trovi a questo link

i miei consigli in vista degli obblighi dal 2024

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Tra qualche settimana arriverà il freddo, arriverà???  quindi per quest’inverno tiriamo pure avanti, ma facciamo almeno buoni progetti per il 2024!

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Sapendo che inaspriranno sempre di più le disposizioni che disciplinano gli impianti termici civili alimentati da biomassa legnosa, verrebbe quasi da dire che, viste le attività di manutenzione, le ispezioni, gli accertamenti, la documentazione, le conformità, la responsabilità… sarebbe da rinunciare alle stufe e ai caminetti una volta per tutte 🙁

Una prospettiva orribile e inaccettabile, per chi ama la legna da ardere, quella dei prossimi inverni tristi e silenziosi.

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Se c’è un lato bello dell’inverno… è quello di poter accendere un fuoco. A proposito, leggete il libro “Accendere un fuoco” di Jack London se non lo conoscete! ecco il link

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Sarà che sono stato un po’ piromane da piccolo, negli anni ’70 intorno a me c’erano solo campi o nuovi lotti per condomini a 3 piani, anzi i cantieri occupavano i campi, quindi si giocava o accanto ai cantieri o dentro ai cantieri 😉 quanti girini dove c’era acqua ferma… e tanti materiali. infiammabili! quindi abbiamo bruciato di tutto, dal legno al pneumatico gigante di qualche mezzo, fino alle reggette in polipropilene nero dei bancali con i blocchi UNI in laterizio: tutto interessante e vietato, ma negli ’70 si poteva tutto. E di più.

le soluzioni possibili dopo il 15 ottobre 2024

nuova stufa e nuova canna fumaria

Arrendersi e acquistare una nuova stufa a 4 o meglio 5 stelle insieme ad una canna fumaria certificata.

Sì, questa potrebbe essere la via giusta per avere finalmente tutta la documentazione in regola continuando ad usare la legna da ardere senza andare in depressione durante i prossimi inverni ed essere fuori dal rischio di multe e sanzioni.

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scelta della nuova stufa

Il passo successivo sarebbe la scelta della nuova stufa. Ovviamente deve piacere e deve regalarci tante soddisfazioni quanti sono stati i patimenti per l’acquisto e l’installazione.

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potenza termica e volume riscaldabile

Ma la nuova stufa va decisa sì con il cuore, ma anche con i numeri e adesso vediamo perchè i numeri sono importanti:

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i vari cataloghi che mostrano le caratteristiche delle stufe vendute segnalano la potenza termica al focolare espressa in kW e poi indicano il volume riscaldabile: quindi aiutano a capire quanta casa possiamo riscaldare con quel modello di stufa!

Ovviamente il catalogo non sa come è fatta la nostra casa, non sa se è isolata bene, se non è isolata affatto o se è iperisolata, né conosce le caratteristiche dei nostri serramenti e tanto meno sa se grazie ai guadagni solari i nostri ambienti riescono a riscaldarsi gratis per alcune ore al giorno.

Inoltre quell’ipotetico volume riscaldabile non tiene conto che quasi tutte le case non sono dei loft milanesi e dunque la stanza dove è installata la stufa sarà bella calda, il resto molto meno 🙁

Tutto questo per dire: a parte la scelta estetica del modello, non diventate ansiosi per la potenza termica al focolare espressa in kW perchè, anche fosse minima, la stanza dove è installata la stufa sarà comunque bella calda, il resto, comunque molto meno 😉

potenza termica nominale al focolare inferiore ai 10 kW

Poi c’è anche un altro aspetto da tenere ben presente:

  • le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione dell’impianto sono ogni 4 anni se la potenza termica nominale al focolare è inferiore ai 10 kW

potenza termica nominale al focolare inferiore ai 5 kW

Le nuove disposizioni introdotte dalla Regione Lombardia per l’installazione, l’esercizio, la manutenzione, il controllo e l’ispezione degli impianti termici alimentati da biomassa legnosa NON riguardano gli impianti con potenza termica al focolare inferiore a 5 kW 🙂

Cosa si intende per “Potenza termica al focolare di un generatore di calore”? il prodotto del potere calorifico inferiore del combustibile impiegato e della portata di combustibile bruciato. L’unità di misura è sempre il kW.

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Avere una nuova stufa stellata e canna fumaria certificata è certamente una bella prospettiva per gli anni a venire, ma c’è un aspetto assolutamente sottovalutato da tutti: ristrutturiamo o costruiamo case sempre più sigillate, e questa ermeticità è la chiave per avere poche dispersioni, bassi consumi, e ottime temperature interne in periodo invernale con bollette energetiche contenute.

aria comburente per il funzionamento della stufa

Le case isolate e sigillate ma non progettate per ottenere un’ottima tenuta all’aria sono ancora ricche di spifferi non facilmente visibili: pensate agli impianti elettrici, agli impianti idraulici e a tutti quei passaggi impiantistici che comunicano tra casa ed esterno o tra ambiente riscaldato e non riscaldato… sono tutti punti di non tenuta. Ce ne possiamo accorgere anche senza strumentazione professionale in una giornata fredda e ventosa.

Oltre agli impianti ci sono spesso delle superfici lasciate al grezzo, cioè senza intonaco, perchè poi a casa finita non si vedono: tutte quelle zone sono punti di non tenuta ermetica dell’edificio.

Anche i serramenti, se non proprio installati con nastrature sui 4 lati, possono ancora nascondere spifferi:

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Dunque, le case isolate sembrano sigillate, invece “respirano” tranquillamente attraverso i vari difetti elencati sopra. Ma questo non ci esonera comunque

    • dal fare sufficiente ricambio d’aria alle stanze che abitiamo per vivere con Co2 e umidità più basse
    • dal fornire aria comburente per il funzionamento della stufa

Sì anche la stufa ha bisogno d’aria e non poca: immaginate che una piccola camera di combustione come quella di una stufa con rivestimento in pietra naturale e corpo in acciaio e finestra in vetroceramica ha un fabbisogno di aria comburente di quasi 16 m³/ora.

il condotto di adduzione aria integrato

Iniziamo a scoprire che non ha importanza solo lo scarico dei fumi! fornire aria comburente è altrettanto importante.

Progettare oggi una nuova stufa e un nuovo camino deve tenere conto che le case da ora in avanti saranno sempre più sigillate: non basterà semplicemente una canna fumaria da 150mm di diametro (questo sempre a seconda del modello scelto), ma dovremo soddisfare il suo fabbisogno di aria comburente (15,80 m³/ora) con un canale da 100mm di diametro, per usare solo l’aria esterna.

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In questo caso, o la posizione della stufa mi permette di raggiungere posteriormente la parete perimetrale e quindi l’esterno, oppure devo progettare una canna fumaria speciale con il condotto di adduzione aria integrato.

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Tenete presente che pochi modelli possono essere installati con un condotto di adduzione aria integrato, quindi attenzione alle schede tecniche prima dell’acquisto.

risolvere il problema della bolletta con la stufa

Fino alla guerra tra Russia e Ucraina il prezzo della legna da ardere cresceva qualcosina ogni anno ma senza generare tanti drammi e riscaldare parte della casa con la stufa era diventata la soluzione a tutti i mali: per “male” intendo ovviamente la mancanza di isolamento termico.

Insomma chi non aveva i soldi per isolare casa risolveva il problema della bolletta per il riscaldamento con la stufa e con qualche rinuncia. Ora però tutto sembra ritorcersi contro questa soluzione:

  • il prezzo della legna da ardere è rimasto elevato…
  • i divieti dal 2024 diventano sempre più stringenti…

che fare?

se non abbiamo capitali da investire nell’isolamento termico della casa per ricevere bollette molto contenute, non ci resta che metterci in regola con la stufa stellata, la canna fumaria certificata, e possibilmente senza sottovalutare il condotto di adduzione aria integrato.


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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Una risposta a “Stufe e caminetti a legna o pellet, consigli in vista degli obblighi del 2024”

  1. Avatar Francesco Pretelli
    Francesco Pretelli

    Salve, vorrei inserire un inserto camino con chiusura ermetica e presa di aria esterna nella casa che sto ristrutturando dove dovrò fare un cappotto interno, dato che non posso farlo all’esterno, con vmc e tenuta all’aria curata con criteri Passivhaus, per cui possibilmente niente spifferi.
    Potrei usare l’aria riscaldata fra l’inserto e il suo rivestimento, magari fatto in materiale refrattario in modo che conservi anche il calore della canna fumaria, come aria di ripresa della vmc per innalzare il riscaldamento dell’aria di mandata sullo scambiatore ed uniformare la temperatura in tutti gli ambienti ?
    Ho valutato anche di far fare in opera una stube base (kachenhofen), con i vantaggi che lei ha indicato per i controlli di nuova normativa, ma mi hanno detto che potrei avere problemi di surriscaldamento nell’ ambiente della stube rispetto agli altri ambienti ( abitazione su due piani con stube posizionata a piano terra in un punto centrale ).