Chi ama il riscaldamento a legna si sarà certamente trovato in qualche discussione sulla CO2: chi non ha una stufa o un camino o un impianto di riscaldamento a legna o pellet, e quindi non sfrutta l’energia del legno è spesso schierato CONTRO chi usa biomassa come fonte energetica.
In effetti, il vicino di casa che brucia male la legna, magari non stagionata a dovere, 0 noi stessi che accendiamo male il fuoco (tornate a leggervi “Accendere la stufa correttamente e senza fumo è efficienza energetica” ) non ci stiamo comportando bene, nè con gli altri, nè con il pianeta. Ma dal punto di vista della CO2, il legno non emette carbonio fossile, infatti non è un combustibile fossile.
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emissione di CO2 in completo equilibrio
Il legno che brucia nella stufa non emette altro che il carbonio circolante, che è dinamicamente in completo equilibrio (pensate alla fotosintesi e alla respirazione).
Ricordiamoci che le biomasse vegetali assorbono CO2 durante il processo della fotosintesi e la fissano nei tessuti (cellulosa, emicellulosa, lignina) e la riemettono durante la combustione.
Lo stesso avviene se abbandono il legno per terra senza bruciarlo e attendo che vada in decomposizione:
Per ricapitolare la faccenda della CO2 come lo farebbe la maestra:
- l’albero cresce consumando sali minerali e H2O, immagazzina CO2 e libera O2
- io brucio la legna nella stufa e mentre produco calore in casa brucio O2, libero CO2 e H2O (la cenere la butto nel terreno ed è nutrimento sotto forma di sali minerali)
Bruciando bene la legna, stiamo inducendo un processo chimico, una reazione esotermica che comporta il rilascio di
- calore
- biossido di carbonio: C + O2 che diventa CO2
- vapore acqueo: 2H2 + O2 che diventa 2H2O
Bruciando male la legna, (troppa legna, legna umida, poco ossigeno) abbiamo nella stufa temperature troppo basse che di fatto limitano l’ossidazione del carbonio, quindi succede una combustione incompleta.
Sono proprio le combustioni incomplete (dal camino vedi uscire un autobus in partenza) a causare emissioni di altri composti sotto forma solida, liquida, gassosa.
Pensate agli ossidi di carbonio, all’azoto e allo zolfo.
Altro effetto dannoso sono le polveri sottili (le grossolane PM10, e le particelle più fini e pericolose!)
e le ceneri?
Personalmente utilizzo una compostiera in giardino, quindi ogni cosa possibile della cucina e del giardino finisce lì dentro, io ci aggiungo anche la cenere:
Tra le altre cose, la compostiera in giardino dà diritto ad uno sconto del 30% sulla quota variabile della Tari (Tassa sui rifiuti) nel mio Comune. Un piccolo segno di intelligenza che favorisce il compostaggio domestico! Informatevi.
Ho letto che secondo il DL 5 febbraio 1997, n. 22 (supplemento Gazz. Uff. n.38 del 15/2/97):“Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio”, per le ceneri non è prevista la riutilizzazione come concime o per compostaggio. Unica possibilità usarle per fare mattoni o smaltirle in discarica inertizzate. Alzi la mano chi si fa i mattoni in giardino 😉
torniamo alla CO2
La concentrazione di CO2 in atmosfera non cresce se io accendo la stufa! o meglio, cresce in quel preciso istante, perchè sto liberando il carbonio che era stato fissato nel legno mentre la pianta cresceva (attraverso la fotosintesi), ma quel carbonio ritornerà ad essere immagazzinato nell’ ecosistema della biosfera in tempi biologici, sempre che l’uomo non sia talmente deficiente da continuare a cementare tutto il pianeta. In questo caso l’ecosistema della biosfera sarà per sempre compromesso, ma non per colpa della stufa 😉
i NO-legna
Se siete nel bel mezzo del dibattito NO-LEGNA Sì-LEGNA e i NO-legnisti stanno avendo il sopravvento nella discussione non vi resta che giocarvi la carta dell’ “energia grigia“: quella quota parte che serve per produrre i combustibili (estrazione, trasformazione, consegna)!
Tirando fuori questo argomento potrete dimostrare facilmente che la percentuale di energia grigia dei ciocchi rispetto al contenuto energetico della legna da ardere è solo l’ 1,2%.
Chi usa il pellet ha una percentuale maggiore ma sempre bassa: 2,7%
Contro il 14,5% del GPL, il 10% del metano e il 12% del gasolio.
Se ancora siete in difficoltà, capovolgete la discussione: mettiamo che sia vero che la legna nella stufa sia il MALE dei MALI, dipende però da quanta ne brucio! e se ne brucio molto poca perchè ho isolato tanto, ho già vinto la discussione!
l’isolamento termico
Oggi che vivo nella vecchia casa con il nuovo isolamento delle pareti (EPS grigio 180mm su muratura a cassetta in mattone pieno) e il nuovo isolamento del tetto con 220mm di fibra di legno sulle falde in latero cemento, non devo più riscaldare casa come un tempo: l’impianto radiante a pavimento resta ormai inattivo per tutto l’inverno e lavora unicamente per scaldare il pavimento dei bagni 5+5mq).
All’imbrunire però, carico 3-4 ciocchi nella stufa, attraverso il vetro mi godo le fiamme e il calore basta fino a cena.
Come potete vedere, qualsiasi sia il tema, l’argomento in cui presto o tardi si cade è l’isolamento termico: l’involucro edilizio è tutto quel che conta. La fonte energetica perde di importanza e significato quando l’energia che disperdo e l’energia che mi serve è pochissima.
metano, legna, pellet o cippato?
Il legno resta una fonte energetica ecologica ed economica.
Facendo un esempio pratico, un edifico di 850mc (una casa su 2-3piani 10x10m), non ancora efficientato, quindi disperdente, necessiterà di una
- se a metano ci sarà un consumo di 4500mc di gas con emissioni totali di CO2 fino a 8331 kg
- se a legna da ardere ci sarà un consumo di 12t con emissioni totali di CO2 fino a 528 kg
- se a pellet ci sarà un consumo di 12t con emissioni totali di CO2 fino a 939 kg
- se a cippato ci sarà un consumo di 12t con emissioni totali di CO2 fino a 1189 kg
Scegliamolo bene, accatastiamolo bene, stagioniamolo per bene, e accendiamo la stufa in modo corretto!
la concentrazione atmosferica di CO2
Chi è tanto preoccupato della concentrazione atmosferica di CO2 in continuo aumento (come il sottoscritto) dovrebbe preoccuparsi del consumo di combustibili fossili, dei disboscamenti, degli incendi, delle pratiche agricole intensive e non della mia stufa:
emissione antropica di anidride carbonica
Comunque una cosa è certa:
- la stufa a legna non contribuisce al riscaldamento del pianeta! abbiamo un’immissione nulla di CO2 (emissione antropica di anidride carbonica) nell’atmosfera terrestre.
Molti esperti-lettori amano il fai da te, hanno buona manualità e grande intraprendenza, quindi vi lascio qualche ispirazione per il tempo libero in questo video:
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copywriter, content creator & web editor - Federico Sampaoli
@ massimiliano
se lo scaldabagno elettrico ha una presa schuko ti basterebbe una presa smart (e sono anche in offerta https://amzn.to/3KTloF6) per raccogliere i consumi giorno mese anno e istantaneo e poi puoi gestire anche l’accensione e anche da remoto.
non che io sia un fan della casa demotica anzi, ma questa gestione sarebbe utile in tutti i sensi
Mi spiace ma non ho messo un relè cosi smart.. (ci sono e non costano nemmeno tanto). Posso vedere quanto consumo in casa e quanto la mia pompa di calore. Ma purtroppo non quanto consuma la singola “presa”. Data la bolletta tranquilla non mi son mai posto il problema. Quando arriverà l’aumento magari comincio ad attrezzarmi per guardarmi intorno.
@ massimiliano
Ma è tanto green!
hai ragione su tutto il ragionamento e su tutte le soluzioni ad occhio e croce (io non progetto impianti ma solo involucro).
E l’acs elettrica, e all’occorrenza, mi sembra anche uno snellimento del megaimpianto.
Riesci a calcolare la spesa in kWh solo per l’acqua calda sanitaria?
Sinceramente trovo la pompa di calore molto pratica. La uso solo per riscaldare casa, la faccio lavorare direttamente con il pavimento radiante. Per cui niente accumuli.. (semplifica l’impianto, non sempre è necessario l’accumulo tecnico). La faccio lavorare al max a 35 gradi, ed è impostata per lavorare di giorno: di fatto il mio accumulo è il pavimento. Punto a consumare il più possibile quello che viene dal fotovoltaico (niente di che.. semplici 3kw). La gestisco tramite app sul telefono, come un climatizzatore. Essendo piccola non devo neanche fare i controlli che invece dovrei fare per caldaie/stufe.. o pompe più grosse (altra menata e spesa in meno). Per l’acqua calda sanitaria ho uno scaldabagno elettrico come negli anni 70 (con 100€ risolto il problema). Chiaramente quando il sole spende è tutta gioia…. quando piove… no. Ma alla fine in un anno sono sui 600€ di bolletta complessiva, canone Rai incluso (ho anche un buona offerta bloccata per 24 mesi). Lo scaldabagno con un semplice relè l’ho reso smart e l’accendo e lo spengo da remoto.. perchè non lo tengo sempre accesso e l’accendo all’occorrenza, e soprattutto la devo ringraziare per il suo insistere sull’attenzione all’umidità.
P.s.
Se avessi avuto una villa su tre piani sicuramente avrei avuto un impianto più complesso.. ma avendo una casa piccola è tremendamente pratica.
Poi ci sarebbero i venditori delle “termopompe professionali” che ti montano un “impiantone” che fa tanti “cosi” di potenza con un “cosone” di fotovoltaico grandissimo sul tetto che ti da tantissimi “cosi” di energia.. e con un conto grosso più della casa puoi far schiattare d’invidia il vicino perchè tu hai un impianto “cosone” che fa tanti “giga cosi” che non sai nemmeno cosa fà e a cosa serve il tutto. Ma è tanto green!
@ massimiliano
grazie della risposta.
sì, anche il mio sogno sarebbe full elettrico, ma per mia convinzione ho investito tutto in tetto e cappotto (+involucro -impianti).
cucine a induzione per tutti e ho potuto tagliare una delle 2 caldaie a condensazione, almeno questo.
quindi vado ancora a metano per riscaldamento e acs istantanea (in 2 su 4 facciamo ormai solo doccia fredda 😉 +salute -impianti 😉
non ho ancora deciso cosa fare in futuro, ma mi preoccupa l’installazione di una PdC e il carrozzone dei suoi componenti
Riscaldo casa con una pompa di calore… Avendo un pavimento radiante e un po’ di isolamento, ne uso una da 6,6 Kw. La mia casa è solo di 75mq.
Comunque anche quello delle pompe di calore è un mondo pieno di “fantasia”. Non sempre è tutto oro quel che luccica e trovare chi voglia approfondire il risparmio energetico non è semplice (Anzi a volte l’importante è far spendere).
P.s.
Scusa non vorrei fare quello bravo e bello.. e che sa tutto lui. Anzi vorrei capire meglio le cose anche io, che in questo ambito di cose da imparare sono tante.
@ massimiliano
io penso che la lentezza delle piante a fissare il carbonio e la velocità della stufa a liberare la CO2 non cancellino la la neutralità dal punto di vista delle emissioni di CO2.
metto nelle tasche dell’albero 1€ di Co2 ogni anno e poi, dopo 10 anni di sudati risparmi, spendo 10€ tutti insieme bruciandolo nella stufa. sono sempre 10 monete da 1€…
Se riscaldo con la legna mantengo il ciclo naturale di CO2 perchè rilascio la stessa quantità di anidride carbonica o biossido di carbonio assorbita dall’ albero in 10 anni.
Potrei tenere spenta la stufa e lasciare il legno nel bosco a marcire, però anche questo processo libera Co2: l’unica via sarebbe fare delle fosse comuni e sotterrare rami e tronchi.
Ho ribadito tutto questo per ragionarci ancora una volta e non per polemica.
Sono molto, molto preoccupato per l’ambiente in cui viviamo. e per la nostra sorte negli anni a venire.
Eppure io e lei Massimiliano, restiamo la minoranza 😐
Lei che tipo di riscaldamento ha in casa?
Premessa tutto (o quasi) comporta un “consumo” di energia e una produzione di Co2, anche semplicemente respirare….Ma personalmente trovo un affermazione pericolosa questa: “bruciare il legno è CO2 neutro visto che l’anidride carbonica rilasciata in fase di combustione è quella fissata dalla pianta nella crescita”.
Pensiamoci bene, ma la pianta quanto ci ha messo per “crescere”? per “produrre” quel legno? E la stufa in quanto tempo brucia quella quantità di legno?.. perché se no anche il petrolio è neutro dal punto di vista della Co2… Rilasciamo nella aria CO2 che milioni di anni fa era presente. A mio modesto avviso conta anche il rapporto tra il tempo di assorbimento e quello di rilascio.
Poi che sia meno impattante rispetto ai fossili è vero… Ma diamo a Cesare quel che è di Cesare…
Per non parlare poi del resto dei problemi della combustione, che se fosse solo Co2… Ma questo è un altra storia che comincia a pesare mano a mano che l’utilizzo delle stufe e dei camini aumenta… Così come per la Co2. Se bruci in poche ore ciò che ci ha messo anni a formarsi. O lo fai fare a pochi o sarà comunque un problema.
@ marco
avrei fatto meglio a citare la fonte, che ora non ricordo.
legna in ciocchi e legna sottoforma di pellet sono effettivamente costituiti dalla stessa materia ma questo aspetto non tiene conto della CO2 di origine fossile prodotta in fase di raccolta, trasformazione e trasporto della biomassa.
resta il fatto che bruciare il legno è CO2 neutro visto che l’anidride carbonica rilasciata in fase di combustione è quella fissata dalla pianta nella crescita.
il gasolio rilascia CO2 fossile in sé contenuta + la CO2 di origine fossile prodotta in fase di raccolta, trasformazione e trasporto (che vale circa 10volte quella della legna da ardere)
Buon giorno, trovo molto interessante il riferimento alle emissioni di CO2 dei vari combustibili, da che fonte li ha presi? Vorrei verificare anche quello del gasolio, avendo ahimé ancora una vecchia caldaia a diesel. Non riesco infine a comprendere come mai il pellet dovrebbe emettere 2 volte la CO2 della legna essendo lo stesso combustibile. Grazie
@ massimiliano
il piano più alto gode dei 180 mm di cappotto esterno in eps con grafite e le falde a vista in laterocemento sono protette da 220 mm di fibra di legno.
questo piano ha più guadagni solari del piano 1 e ovviamente molti di più del seminterrato.
le giornate fredde e grigie sono l’unico problema per vivere senza accendere il riscaldamento.
il riscaldamento è comunque acceso per i 2 bagni (la mattina) dalle 3-4 del mattino fino alle 7:00 ora in cui ci alziamo (questo per colpa dell’inerzia del radiante tradizionale).
in inverno inoltrato magari lo lasciamo andare anche tutto il giorno fino a cena.
ogni sera, in inverno, dopo il tramonto accendiamo la stufa: non perché si muoia di freddo ma perché ci godiamo la casa e non vogliamo indossare il 3° maglione per cenare e vedere un film tutti insieme. e poi ci serve un po’ di calore per affrontare il mattino senza riscaldamento.
le camere, dopo il tetto e il cappotto non le abbiamo mai più riscaldate. sarebbe fastidioso avere più di 19-20°
alla data di oggi abbiamo riscaldato i bagni al mattino forse 6-7 volte. e domani inizia il mese di novembre 🙂
in estate facciamo molta attenzione all’ombreggiamento e all’umidità assoluta esterna, con il risultato che se proprio le temperature salgono fino ai 29°C (fuori non c’è scampo 🙁 ) ho misurato che anche le temperature superficiali delle pareti del pavimento e del tetto non superano i 28-27-29°.
al piano 1° si registrano invece al massimo 27° e nel seminterrato 25°-26°
leggi anche https://espertocasaclima.com/2021/10/18/comuni-casa-post-operam-cappotto-grafite-isolamento-tetto-fibra-legno/
Buongiorno Sig. Sampaoli,
leggo che ha isolato i muri perimetrali della sua casa con 18cm di eps grigio, sufficiente a non far partire il riscaldamento a pavimento tranne che nei bagni.
Ho un paio di domande da farle:
Come e’ il confort invernale nelle varie stanze senza un minimo di riscaldamento ?
Cosa succede in estate una volta entrato il caldo umido della pianura padana ?
grazie mille
@ Sara
lei riscalda tutta la casa con la legna, oppure la legna è un contributo all’impianto di riscaldamento?
e la casa ha qualche isolamento termico?
non è il cirmolo il legno profumato?
Ottima lista – trovo anche che è bene che voi menzioniate tutti i vantaggi e gli usi del legno. Qui in Alto Adige e soprattutto in Gardena, la scultura del legno è molto popolare e molto conosciuta. Riscaldo anche la mia casa con la legna e quindi ho comprato anche una legnaia da esterno per impilare bene la legna. È anche vero che il profumo del legno è molto piacevole. Abbiamo a casa nel soggiorno trucioli di cedro e il profumo è molto buono.