“Sconfitta o vittoriosa, nessuna bandiera non stinge al sole”
ma cosa sto dicendo?
Quando si parla di tetto isolato e traspirante, e lo stesso vale per una parete (per esempio di una moderna casa in legno che prevede una finitura esterna in legno o lamiera seguendo ragioni estetiche) è normale che tra le scelte da fare non vi sia solo il materiale coibente e relativo spessore: ci saranno anche le membrane.
Ho usato precisamente il plurale perchè un pacchetto isolante traspirante normalmente vuole che le membrane siano 2:
A buttar giù su carta il pacchetto tetto e la sua stratigrafia non s’incontrano difficoltà. Diverso è lassù in cima all’impalcatura che contorna il tetto in costruzione: guaine, nastri, dubbi e piccoli particolari sull’incontro con la muratura o il tavolato che sporge…
Igroregolatore, igro = umidità >> che regola l’umidità 🙂
Igrometro, igro = umidità >> che misura l’umidità 🙂
Igroscopico, igro = umidità >> che assorbe l’umidità (allo stato di vapore) 🙂
progettare un isolamento interno
Scegliere e progettare un isolamento interno sembra facile, ma non è difficile: a patto di conoscere alcuni punti chiave per evitare di sbagliare tutto il lavoro, fare danni da condense interstiziali e magari portarsi anche veleni in casa. Veleni 😐 materiali meno salubri è più politicamente corretto – non commettere inutili anglicismi 😉
Ha senso isolare solo una parete? Come al solito, dipende.
Quindi, senza perdere altro tempo, cominciamo da zero:
perchè isolare solo una parete?
Non capita di rado che un committente mi contatti perchè desidera coibentare una sola parete. Quindi affrontiamo anche questo argomento e poi passiamo avanti.
Il gesso è uno dei leganti più antichi, oltre 9000 anni di storia vi bastano? Al contrario, il cemento è veramente recente, anche se si è diffuso come la peste 🙁
L’intonaco di gesso si caratterizza per il suo effetto anti ritiro e di regolazione dell’umidità, però il suo effetto igroscopico non è paragonabile alla calce o all’intonaco in argilla e lo sconsiglierei per gli ambienti umidi.
perché l’intonaco di gesso non è adatto agli ambienti umidi
Molti committenti, più che ai materiali, agli spessori e alle possibili soluzioni, sono interessati alla possibilità di accedere alle detrazioni, quindi è interessante scoprire come ragionare sul tetto o sul sottotetto per ottenere senza alcun dubbio le agevolazioni fiscali. Tetto o sottotetto… ma che almeno uno dei due sia isolato!
Tra i sistemi a cappotto più economici e più prestazionali resta sempre l’EPS. Un po’ come avviene per il serramento: il PVC è economico e prestazionale.
Diamo per scontato di aver già progettato l’involucro edilizio per ottenere le massime prestazioni contro il veloce surriscaldamento estivo. Se l’isolamento contro il caldo è già stato pensato, cos’altro possiamo fare per un’ estate sempre confortevole senza impianti di raffrescamento?
gli impianti per il raffrescamento e condizionamento dell’aria
Siamo sicuri di voler installare, pagare e fare manutenzione ad un ennesimo impianto? Siamo sicuri di voler vivere tutte le stagioni dipendendo dal funzionamento degli impianti? Non sentite la necessità di avere un po’ di tregua dalle bollette fino alla riaccensione della ? Non volete guadagnarvi un po’ di indipendenza? Vi mette tanta paura affrontare la stagione estiva a mani nude?
Gli amici, i parenti stretti e i vostri progettisti vi guarderanno come se foste matti, ma non cedete, così, senza lottare. Vogliono solo metterci paura, vogliono solo insinuare il dubbio che ce la farete anche senza. Se sentite che ce la potete fare senza impianti di climatizzazione, non istallateli!
Non dovete arrivare ai miei estremi, io ho smesso di usare acqua calda in casa da oltre 7 anni, ma un po’ di libertà ve la meritate sicuramente anche voi.
la sobrietà impiantistica, una scelta controcorrente
Se siete consapevoli di voler mettere in atto diverse soluzioni per evitare il surriscaldamento della casa e non usare impianti di climatizzazione potete tirare fuori tutto il vostro coraggio e fare una scelta controcorrente:
niente impianti di climatizzazione estiva (zero investimenti, zero bollette, zero manutenzione)
una vita estiva più semplice e sobria
ventilazione, ventilazione e ancora ventilazione
Abitando a Padova, quindi nella pianura padana, devo sempre fare i conti con venti quasi sempre deboli e livelli di umidità estiva forti.
In questa situazione di scarso vento, è veramente impossibile progettare un edificio per l’indirizzamento del vento. Possiamo leggere pagine e pagine sulle torri di ventilazione iraniane (catturare il vento e convogliarlo ai piani inferiori) ma non è interessante per il nord d’Italia. L’unica strategia adottabile è la ventilazione naturale, per effetto camino. Ma non si può fare sempre.Leggi tutto »Isolamento contro il caldo e la ventilazione naturale
Spiare nei bagni degli altri attraverso il Velux non è bello, ma colgo l’occasione di questa bella foto solo per sottolineare l’importanza di alcuni dettagli che ancora oggi in tanti progetti vengono trascurati:
la tenuta all’aria del tetto in legno
l’impermeabilizzazione traspirante di un pacchetto tetto
il dettaglio esecutivo dei raccordi e delle sigillature dei manti ad una finestra per tetti tipo Velux
la scelta della finestra da tetto
la bocchetta di ripresa della ventilazione meccanica controllata (VMC)
Avere un tetto sopra la testa significa avere una casa. Non ci sta forse a indicare che il tetto sia la cosa più importante dell’edificio?
Quando propongo una stratigrafia per il tetto, non importa che si tratti di un tetto in latero cemento oppure di un tetto in legno, ragiono su 2 cose:
sull’isolamento termico (materiale e relativo spessore) perché devo garantire basse dispersioni termiche in inverno e ottimale protezione dal surriscaldamento in estate
sulla impermeabilizzazione, preferendo sempre un telo permeabile al vapore per tetti a falde (ricordo che permeabile al vapore non significa “poco” impermeabile all‘acqua) con resistenza permanentemente ai raggi UV (questo per evitare di preoccuparmi dei tempi del cantiere e dell’eventuale protezione ulteriore della zona vicino alla gronda).
e di solito mi fermo qui perchè sono il progettista o il committente stesso o le condizioni ambientali che decidono il manto di copertura.
Mi rivolgo indistintamente al costruttore di tetti in legno o al committente che sta appaltando un tetto in legno e offro
la verifica del progetto della copertura,
la verifica dei materiali previsti nella stratigrafia del tetto in legno,
tutte le verifiche tecniche necessarie per avere la certezza di ottenere un ottimale isolamento termico e acustico (trasmittanza, sfasamento estivo, fono isolamento) e una perfetta tenuta all’aria senza il rischio di condense interstiziali
le proposte alternative o correttive a quanto fino ad ora previsto
La consulenza tecnica per un tetto in legno senza errori si traduce in
comfort in tutte le stagioni per il committente
garanzia di non degrado delle strutture in legno e assenza di condense per il costruttore
barriera al vapore posta sulle perline (io suppongo un freno al vapore – spessissimo le parole freno e barriera sono ancora oggi usate senza attenzione
fibra di legno come coibente
nessuna membrana a protezione dell’isolante
Il costruttore del tetto ha applicato i controlistelli direttamente sullo strato isolante e sopra di essi l’OSB per creare la camera di ventilazione.
Scegliere il rivestimento murale, che è un rivestimento in pasta, …di finitura del sistema a cappotto non è impresa facile e le differenze di prezzo complicano la faccenda perchè si pensa che risparmiando qualcosa non cambi poi quasi nulla.
Invece le cose cambiano eccome!
Abbiamo un lato della casa perfettamente esposto a Nord? vogliamo evitare il più possibile che le facciate inverdiscano? Optiamo per un rivestimento silossanico: questo materiale ha una superficie microporosa, ma idrorepellente. E’ un rivestimento traspirante.
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Le mode possono influenzare l’edilizia, la progettazione, e le stratigrafie degli elementi edili? Se portare i pantaloni stracciati a zampa di elefante significa vivere in un clima interno molto confortevole, ben vengano le mode.