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fisica edile e isolamento termico x negati - Tetto traspirante, attenzione ai teli, alle guaine e ai manti 1

Tetto traspirante, attenzione ai teli, alle guaine e ai manti

184 risposte

Fare o rifare il tetto: chi si è avvicinato a questo tema ha ricevuto proposte diverse, più o meno costose, più o meno valide, più o meno efficienti.

Ma qual’è il miglior tetto? esiste?

Il miglior tetto non esiste: ogni zona climatica ha la sua esigenza e ogni isolante per tetti necessita della giusta stratigrafia.

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la stratigrafia, sempre e comunque, deve proteggere

  • dal freddo,
  • dal caldo
  • e dai rumori.

il manto di copertura deve proteggere

  • dalla pioggia.

progettare il tetto

Quando mi vengono mostrate le varie proposte per il rifacimento del tetto scopro quanta confusione ci sia sulla gestione del passaggio del vapore acqueo e sul compito di ogni strato della stratigrafia del tetto:

  • i materiali coibenti,
  • i teli, le guaine, i manti.

Perciò il mio lavoro diventa:

  • correzione dei disegni,
  • variazioni degli spessori degli strati
  • analisi delle qualità e delle funzioni dei manti
  • spiegazione e motivazione delle mie variazioni
  • progettazione della tenuta all’aria del tetto

Ecco per esempio, cosa succede in un tetto in legno a vista quando la tenuta all’aria non viene progettata:

tenuta-all-aria-tetto-difettosa

 parliamo di un tetto traspirante

Il tetto traspirante, lo dice la parola, non usa barriere al vapore, ma non è sufficiente cancellare dalla stratigrafia la voce BARRIERA perchè il pacchetto diventi automaticamente corretto e funzionante.

Dobbiamo capire il senso del tetto traspirante e dobbiamo capire il modo in cui il vapore acqueo tende a trapassare la struttura completa:

  • in inverno il vapore prenderà la direzione verso l’esterno (migra verso fuori)
  • d’estate il vapore prenderà la direzione opposta e tenterà di sfogare nell’edificio
  • in entrambe le stagioni la progettazione della stratigrafia deve permettere questi flussi, altrimenti il vapore può rimanere intrappolato, condensare e ammalorare il tetto.

Abbiamo capito che è bene lasciare il vapore passare da una parte all’altra senza bloccarlo: ma come? Dosandone il passaggio, ma permettendolo!

il passaggio del vapore

Non possiamo farlo passare tutto in qualche punto e non possiamo lasciarlo passare liberamente in quantità troppo elevate.

Ecco perchè nelle stratigrafie corrette troveremo sempre indicato un telo freno al vapore (AL e non A VAPORE!! le locomotive erano A vapore! i teli sono freni AL vapore!) e poi un telo traspirante impermeabile.

Devo aggiungere che nelle migliori stratigrafie il freno al vapore è sostituito da un manto igrovariabile: si tratta di un telo intelligente: frena il vapore d’inverno e lo frena meno d’estate (quando il flusso s’inverte).

In funzione del valore sd i teli possono essere classificati in:

  • freni al vapore:  1 m < sd < 20 m freno al vapore (materiale semitraspirante al vapore)
  • barriere al vapore:  sd > 20 m barriera al vapore
  • oppure teli traspiranti:  sd < 0,1 m telo ad alta traspirazione

il pannello OSB è un freno al vapore aggiunto

Se sopra la coibentazione viene posato un telo adeguato (quindi un telo traspirante) e il progettista prevede di posare direttamente un pannello OSB su di esso per proteggere il telo e costruire su di esso la camera di ventilazione la stratigrafia cambia nella sua qualità.

Ecco come:

i pannelli di OSB offrono resistenza alla diffusione del vapore variabile tra 30 e 50, che per un pannello di spessore 30 mm significa avere un valore di sd variabile tra 0,9 e 1,5 m. Non è una “barriera al vapore” ma è anch’esso un freno al vapore. Dipende dal tipo di OSB.

il valore Sd

 La permeabilità al vapore di un materiale è misurato dallo spessore dello strato d’aria equivalente sd, (lo spessore di uno strato d’aria con la stessa resistenza alla diffusione del vapore acqueo di uno strato di materiale con spessore d e coefficiente di resistenza alla diffusione del vapore µ .

In due parole, il rapporto tra i due parametri è

sd = µ * spessore in metri.

la condensa

La formazione limitata di condensa è normalità, ma è bene progettare per moderare questo fenomeno: l’aria calda che si raffredda deve avere un contenuto di acqua il più possibile simile a quello dell’aria esterna (ecco perchè il freno al vapore và posto nella parte “calda” del tetto: tra tavolato e coibente).

Sconsiglio sempre una barriera totale al vapore sul lato caldo: per esempio non riesce a garantire il passaggio nella direzione opposta in regime estivo.


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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184 risposte a “Tetto traspirante, attenzione ai teli, alle guaine e ai manti”

  1. @ giovanni

    forse non mi sono spiegato bene:
    se sul lato caldo (internamente) poserò una barriera al vapore (e non conosco il suo tetto e la forma perchè non l’ho mai visto, ma credo difficile garantire una ermeticità sicura) non solo il pacchetto non può essere traspirante verso l’interno, può anche intrappolare il vapore contenuto durante la lavorazione negli isolanti e nel legno esistente + i difetti durante la posa e i lavori.

    se la condensa passata abbia intaccato il legno o no dipende sempre dall’uso del sottotetto fatto finora. che non conosco.

    non solo NON suggerisco di andare su lana di roccia o lana di vetro, le consiglio di evitare questi 2 materiali fibrosi come la peste:
    lo IARC non ha riconosciuto come cancerogena la lana di roccia: ha inserito le lane minerali nel gruppo 3 “non classificabile come cancerogeno per gli esseri umani” , quindi solo per questa “chiamiamola incertezza” mai e poi mai me la porterei in casa!

  2. Avatar giovanni
    giovanni

    grazie mille per la risposta,
    mi sembra di capire che lei per lo meno valuterebbe di rifare quasi totalmente il tetto (se vi e’ gia’ presenza di condensa che ha intaccato il legno) giusto? da una saggiatura molto locale sembrerebbe che non ve ne sia traccia ma chiaramente non e’ stato fatto in modo sistematico, ma valuteremo la cosa. per il tipo di isolazione, lei suggerisce di andare su lana di roccia o vetro o simile suppongo in modo da lasciar traspirare almeno in una direzione ed evitare di creare una zona umida, interpreto correttamente? mentre sotto metterebbe un “freno vapore” che bloccherebbe la risalita diretta di acqua ma lascerebbe scendere eventuale umidita’ dall’alto. idealmente avrei quindi bisogno una barriera vapore totale dal basso verso l’alto mentre dall’alto verso il basso tale barriera dovrebbe lasciar passare piu’ umidita’ possibile, e ev anche eventuale condensa/acqua allo stato liquido, vi e’ qualche prodotto con queste specifiche sul mercato? grazie mille ancora

  3. @ giovanni

    tetto in legno, coperto da membrana bituminosa: probabilmente se alzasse la guaina bituminosa troverebbe già i segni delle condense sul legno.
    anche se io non conosco l’esposizione solare e la zona dell’edificio…

    se l’intenzione è isolare con pannelli in poliuretano, immagino che la casa non abbia problemi di surriscaldamento estivo del sottotetto, che comunque non userei mai in un isolamento interno di un tetto in legno… anche per l’acustica!

    non deve mettere una barriera al vapore sul lato interno perchè sigillerebbe il contenuto di umidità del legno e quando e se ci batte il sole rischierebbe anche una condensa estiva.

    io non conosco la vista del tetto dall’interno quindi non posso immaginare realmente come si potrebbe fare una buona posa di un freno al vapore.

    cambierei isolante e progetterei il freno al vapore e la tenuta all’aria tutto dall’interno.

  4. Avatar giovanni
    giovanni

    buongiorno, articolo mooolto interessante ma non mi toglie i dubbi che ho al riguardo di quanto mi suggeriscono i vari artigiani, anzi me ne fa venire ancora di piu’, mi piacerebbe avere un suo parere sulla mia sitauzione:
    ho un tetto in legno, coperto da membrana bituminosa, sopra la quale e’ posata una copertura in ferro su cui sono poi posate le tegole.
    io vorrei isolare dall’interno, tuttavia mi sembra di capire che avrei un grande rischio di accumulo di umidita’ avendo un blocco totale in uscita, isolerei con pannelli in poliuretano, la questione e’ mettere o non mettere la barriera vapore/freno o altre alternative sul lato interno, essendo che il lato esterno non e’ modificabile, oltretutto non vi e’ ventilazione. la casa si trova a circa 1200msm quindi non sarebbe male isolarla un pochino (e si spera che per i prossimi decenni non sia necessaria l aria condizionata e quindi il problema estivo non dovrebbe porsi)
    grazie mille

  5. @ aldo

    non ne ho avuto il tempo, ma lo faccio ora.

    dunque, mi sembra una situazione molto migliorata rispetto alla vecchia posa della lamiera che prevedeva come strato di ventilazione un unico listello e per giunta parallelo alla gronda.
    ora con listello di ventilazione e controlistello per supporto lamiera c’è una buona intercapedine per garantire al legno lunga vita

  6. Avatar aldo carravetta
    aldo carravetta

    Buondì Dr Federico Sampaoli, sono Aldo dalla Calabria, le ho inviato qualche foto sul WhatsApp del tetto, della posa dei teli e della stiferite, le ha viste????

  7. @ aldo

    il freno al vapore scelto ha un forte controllo del vapore, infatti ha un valore Sd di 25m, e non lo consiglierei nel caso di pannelli isolanti naturali come fibra di legno ecc. ma in questo caso va bene.
    la membrana altamente traspirante che chiude il pacchetto ha una grammatura forse un po’ debole per lo stress dei lavori sul tetto, ma farà il suo lavoro.

    se le membrane bituminose vengono posate nel senso della lunghezza verso il bocchettone di scarico, i teli vengono normalmente stesi seguendo la linea di gronda per arrivare al colmo con le corrette sovrapposizioni e nastrature.
    la posa eseguita srotolando dal colmo alla gronda non è suggerita ma non danneggerà la copertura.
    in questo caso avrei aggiunto una sigillatura in più nascondendo nel sormonto un nastro biadesivo 😉

  8. Avatar aldo carravetta
    aldo carravetta

    Buondì ho una richiesta da fare:
    su un tetto in legno a falda con pendenza del 57%, il telo freno vapore (BMI Vaporoll Veltitech 145),
    stiferite da 12 cm
    e poi una membrana traspirante e impermeabilizzante (BMI Divoroll Komparkt).
    Sono state posate in senso verticale alle travi e non in senso orizzontale, sempre con un sormonto di 10 cm, ho posato i teli a regola d’arte o no???
    Grazie per la risposta Aldo

    Comune di Spezzano della Sila zona E (1.450slm) provincia di Cosenza

  9. @ natalia

    non posso dire di avere esperienze personali di rifacimento tetto eseguito in OSB sotto copertura metallica, ma ogni manuale ricorda di usare tavole in abete non troppo accostate invece che OSB3 e infatti sono 2 strati completamente diversi:
    – l’OSB3 è uno strato chiuso che in base allo spessore del pannello si comporta come un freno al vapore data la elevata quantità di collante contenuta
    – un tavolato in abete è una struttura aperta che permette una buona ventilazione sottostante

  10. Avatar Natalia

    Quindi mi consiglia un tavolato, lasciando un po’ di spazio fra una tavola e l’altra?
    Andrebbero bene anche le sottomisure?
    E poi direttamente sopra la membrana e la lamiera?
    Mi scusi le tante domande, ma perchè l’osb non va bene in questi casi? La membrana anticondensa non sarebbe sufficiente?
    Ha una membrana in particolare da consigliarmi?
    Grazie mille

  11. @ natalia

    come un mini Parco Agrisolare, magari orientabile per una resa superiore.

    vedi https://amzn.to/3TkhSEZ
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  12. Avatar Natalia

    Grazie per la risposta.
    Cosa intende per pannello nudo?

  13. @ natalia

    i pannelli OSB3 o anche OSB4 non sono adatti come supporto per manti metallici di copertura, suggerisco di usare tavole in abete.

    per risparmiare, cerchi l’offerta più conveniente con tavole spessore minimo 23mm e larghezza tavole 8-14cm con interspazi 5-9mm.
    quindi: la tavola più conveniente e poi lasciare 9mm di aria.

    tra tavolato e lamiera metallica si posa una membrana altamente traspirante per tetti con strato di separazione 3D antirombo e anticondensa.

    forse è più economica una struttura per pannello nudo

  14. Avatar Natalia

    La pensilina e’ a se’, cioe’ staccata dalla casa, ed e’ aperta.
    Grazie mille

  15. @ natalia

    dovrei capire se la pensilina Fotovoltaica è a vista. cioè siamo in ambiente esterno?
    lei passeggerà intorno alla casa e a sud passeggerà sotto la pensilina?

  16. Avatar Natalia

    Buonasera,

    sono in procinto di costruire una pensilina fotovoltaica (quindi orientata verso sud). Il tetto sara’ costituito da travetti in legno, osb e lamiera metallica, sopra la quale verrano posati i pannelli fotovoltaici. Secondo lei devo inserire una membrana tra osb e lamiera per evitare che la condensa rovini l’osb?

    Grazie per l’aiuto,
    Natalia

  17. @ francesco

    non se la prenda, siamo alla vigilia del 1 aprile 😉
    lo strato mancante era secondo me il terzo strato di fibra di legno.
    è vero che stiamo passando da case zero isolate a case zero energy, e sembra una cosa da fanatici, ma è molto importante salire con gli spessori dell’isolamento del tetto, anche in vista del periodo estivo che potrebbe essere vissuto senza bisogno di raffrescamento con impianti meccanici.

    le suggerisco di aggiungere il 3° strato di fibra di legno in modo da ottenere 80+80+80 = 240mm di fibra di legno (dovrà solo cambiare l’ordine delle viti per il morale di ventilazione).

    se il suo tetto avesse una forma complicata e richiedesse molti tagli con il rischio di accumulare troppi sfridi potrebbe semplificare il lavoro ordinando 2 strati di fibra di legno da 100mm e raggiungendo almeno lo spessore 200mm (dovrà cambiare la dimensione del morale in abete interposto)

    se si volesse risparmiare ancora qualche monetina si potrebbe usare fibra di legno da 120kg/mc per il 1° strato e 160kg/mc per il 2°

    buon tetto!

  18. Avatar Francesco
    Francesco

    Gentile Federico,
    grazie a lei. Ho effettuato volentieri una piccola donazione, spero sia cosa gradita; mi sono ufficialmente iscritto al blog.
    Se è disponibile, attendo con entusiasmo una sua risposta riguardo allo “strato” che lei integrerebbe nella stratigrafia.
    La ringrazio, buona serata

  19. Avatar Francesco
    Francesco

    Gentile Federico, certo che si che ho piacere di essere suo sostenitore (se me lo posso permettere, ma immagino di sì). Se posso fare qualcosa per sostenerla e scoprire lo “strato magico” mancante, mi faccia sapere come.
    Buona serata

  20. @ francesco

    e per conoscere questo famoso strato mancante in questa ottima stratigrafia,
    e per riconoscere il tempo che le ho dedicato, volentieri,
    e nel rispetto di tutti gli altri lettori
    diventerà sostenitore del suo blog di informazione preferito? 🙂

    sì, sembra un’estorsione 😉

  21. Avatar Francesco
    Francesco

    Gentile Federico, la ringrazio tantissimo per la risposta data. Siccome l’impresario a sua detta, ci tiene a fare un lavoro a regola d’arte, grazie al suo utilissimo contributo, ho argomentazione su cui proporre la corretta posa della copertura.
    Ho parlato con l’architetto, la pendenza si riesce a portare a 13 gradi e abbiamo intenzione di utilizzare la portoghese in klinker della Wierer che ammette pendenze fino a 14 gradi, quindi praticamente ci siamo.
    Riferito al suo messaggio precedente, cito testualmente:
    “ottima stratigrafia, manca solo uno strato secondo me ?”, a quale strato si riferisce?
    La ringrazio infintamente per la sua disponibilità

  22. @ francesco

    8° è proprio una bassa pendenza.
    il coppo di francia potrebbe starci con distanza listelli 31-32cm e impermeabilizzazione sottostante (che lei ha già ed è ottima)
    quindi dovrebbe scaricare la scheda di posa della tegola che ha scelto e verificare nella pagina “tabelle di calcolo per listellature”.

    devo aggiungere che se l’applicatore adora lavorare con la guaina bituminosa e la schiuma, difficilmente le darà retta e difficilmente farà un buon lavoro.

    dovrà arrendersi a pannello OSB e schiuma come vuole utilizzare l’impresa… anche se la normativa UNI 9460:2008 dice che:

    I coppi e le tegole non dovrebbero mai essere fissate con malta, poichè la malta ostacola il movimento dell’aria sottotegola, portando ad un rapido decadimento delle tegole che non riescono a “respirare” ed asciugare correttamente :
    • le tegole non devono essere fissate al supporto con la malta (8.3.2.2)
    • le tegole possono essere fissate ai seguenti supporti : listellatura in legno, in acciaio al carbonio anti corrosione, in acciaio inox
    • la schiuma non si può definire ancoraggio meccanico
    • si deve garantire uno strato di ventilazione o una microventilazione sottotegola (9.3.2) per evitare persistenza di umidità, formazione di condense e prolungare la durata del sistema

  23. Avatar Francesco
    Francesco

    Gentile Federico,
    quindi mi sta dicendo che al posto del pannello OSB sul lato nord dove verranno posate le tegole, sarebbe meglio semplicemente un controlistello alla listellatura per la ventilazione e una semplice posa, invece che la guaina ardesiata, pannello OSB e schiuma come vuole utilizzare l’impresa? (il tetto ha bassa pendenza, circa 8 gradi, si può utilizzare comunque la semplice controlistellatura che è comunque sicura?)
    Dato che l’ha valutata, a parte quest’ultima parte, un ottima stratigrafia, quale sarebbe l’ultimo strato che manca secondo lei?
    La ringrazio molto e le auguro buona serata

  24. @ francesco

    l’abete non serve impregnato ed è meglio 8×8 per non dover usare un mirino da cecchino per avvitare i listelli di ventilazione

    per tradizione vedo spesso questa soluzione, ma a conti fatti, è conveniente portare sul tetto
    – pannelli OSB + fissaggi
    – guaina bituminosa ardesiata + lavoraccio di posa ed emissioni da incubo 😐
    – malta o schiuma apposita per la posa delle tegole
    quando basta avvitare il controlistello e posare le tegole?

    ottima stratigrafia, manca solo uno strato secondo me 😉

  25. Avatar Francesco
    Francesco

    Gentile Federico, grazie per la risposta, cercherò di essere più preciso nella soluzione che mi è stata proposta:
    – manto sotto fibra di legno: freno al vapore INTESANA 210 (Naturalia Bau)
    (riguardo agli ancoraggi al solaio non mi è stato specificato nulla, se può, le chiedo la cortesia di indirizzarmi per avere più informazioni a riguardo per una corretta posa)
    – sfasamento della copertura con fibra di legno 8+8: 16,45 h (trasmittanza termica perioda 0,024 W/mqK)
    – morali in legno di abete 8×6 stagionati e trattati con impregnanti
    – manto di impermeabilizzazione sopra isolante con guarnizione per viti: STAMISOL EXTREME PACK 500 (Naturalia Bau)
    – impermeabilizzazione sopra tavolato OSB: guaina bituminosa ardesiata (sulla quale non ero molto concorde, dato il fatto che è una barriera per il vapore)
    per la falda sud, tra tavolato e copertura in rame: SOLITEX UM CONNECT (Naturalia Bau)
    Cosa ne pensa, se ha senso, riguardo alla guiana bituminosa ardesiata, sostituirla con qualcosa di più opportuno? per il resto è corretta la stratigrafia complessiva?
    la ringrazio per la disponibilità

  26. Avatar Federico Sampaoli