Se in un solo mese ho ricevuto 3 “lamentele” riguardanti le VMC Prana significa che c’è bisogno di un chiarimento.
Ho fatto il nome di Prana perchè in effetti il caso ha voluto che i committenti avessero tutti scelto questo produttore senza che io lo consigliassi, comunque il marchio non ha nessuna importanza in questo articolo. Vediamo perchè:
Di solito, in un intervento dove è prevista anche l’installazione di un impianto decentralizzato di ventilazione meccanica, con recupero di calore, non propongo mai le VMC a tubo. Le VMC a tubo sono quelle con il flusso d’aria che continua ad invertirsi ad intervalli preimpostati per poter garantire il recupero del calore:
- queste VMC puntuali a flusso singolo possono lavorare da sole, oppure a coppie, perchè la ventola dell’ aria cambia direzione ogni 70 secondi (il tempo di caricare o scaricare il recuperatore del calore) (depressione 70 secondi, sovrapressione 70 secondi dei locali).
Il loro principio di funzionamento e la qualità di filtraggio dell’aria non mi convincono e non mi piacciono – da sempre.
L’unica cosa bella delle VMC a cilindro è la necessità di fare un semplice carotaggio, uno solo! Non è un aspetto di poco conto questo, perchè quasi sempre ci si trova a fare l’installazione in una casa già finita, arredata e abitata.
Torniamo alle “lamentele” riguardanti le VMC Prana
L’ultimo in ordine temporale è stato il lamento di Alessio: “Ho installato 3 vmc Prana e sinceramente non noto cambiamenti, il tasso di umidità rilevato è sempre oltre 80 %. Cosa altro posso fare?”
Prima di partire con il mio pippone sull’umidità relativa e assoluta e sul ricambio di aria ecc. vorrei fare una nota sulle VMC in questione:
- le Prana sono sì a tubo, ma che tubo! Nel senso che NON sono VMC puntuali a flusso singolo!
Le VMC Prana con recupero di calore hanno
- uno scambiatore di calore in rame che si occupa non solo del recupero termico, impedisce anche la proliferazione di muffe e batteri (il rame è antibatterico e antifungino)
- un ciclo continuo consente la creazione di 2 differenti direzioni di flussi d’aria: l’aria espulsa cede il proprio calore all’aria in entrata, senza che i 2 flussi vengano in nessun modo a contatto tra loro.
Nella scheda tecnica si legge che la VMC Prana può rimuovere fino al 90% dell’acqua condensata allo stato disperso. Attenzione! ll principio di funzionamento del recuperatore non è una questione che sia una vmc PRANA: ogni VMC immette aria prelevata dall’esterno ed espelle l’aria viziata e spesso molto umida e carica di CO2, contenuta nei locali.
acqua condensata allo stato disperso???
Siete pronti ad entrare nelle vostre (o nelle mie) lacune scolastiche? entriamo in punta di piedi nel campo della fisica tecnica e della climatizzazione:
- l’aria, che costituisce la troposfera (ci viviamo e la imbrattiamo ogni giorno), è una miscela di vapore acqueo, in quantità variabile, e di una serie di gas, incondensabili.
il problema dell’umidità interna troppo elevata
In casa ci lamentiamo di avere umidità interna troppo elevata e dunque, giustamente, cerchiamo di risolvere il problema con l’installazione di qualche VMC decentralizzata.
umidità relativa
Chiariamo subito una cosa: parlare di umidità interna troppo elevata significa parlare dell’aria calda che abbiamo in casa, supponiamo in questa stagione autunnale e non ancora invernale 22°C.
perchè ho parlato di temperatura?
Perchè stiamo parlando di umidità relativa, cioè relativa alla temperatura interna di 22°C, infatti il nostro termoigrometro indica 22°C con 80% di umidità relativa (relativa ai 22°C) che corrisponde a 13.82 g/m³ sotto forma di vapore acqueo contenuto.
Questa mattina del 9 novembre ad esempio, all’esterno, ho rilevato 9°C con 80% di umidità relativa (relativa ai 9°C) che corrisponde a 7,05 g/m³.
Il primo qui sotto è lo strumento che uso io (stazione meteorologica con sonda esterna posizionata all’ingresso lato Nord):
L’umidità di cui ho scritto prima, fuori e dentro sempre 80% è solo un caso! e le persone che non masticano molto la fisica tecnica tendono a pensare che fuori sia umido!
fuori è umido: non è vero!
Alcune persone stendono i panni in casa perchè fuori è umido! Io non ci posso credere, ma è così: sono convinti che fuori sia umido, eppure la verità dice il contrario:
- dentro casa 1 metro cubo di aria contiene 13,82 grammi di acqua
- fuori 1 metro cubo di aria contiene solo 7,05 grammi di acqua
- si può dire che l’umidità interna sia quasi doppia di quella che abbiamo all’esterno!!! e noi vogliamo asciugare i panni dentro casa???
in inverno l’aria fredda esterna è SEMPRE più secca di quella interna
Immaginate ora di spalancare le finestre, fare una corrente d’aria e richiudere tutto: avremmo scambiato 13,82 grammi di acqua con 7,05 grammi di acqua… il nostro ambiente sarebbe finalmente molto più asciutto e ovviamente il nostro termoigrometro indicherebbe:
- non più 22°C con 80% di umidità relativa
- ma probabilmente 20°C con 41% di umidità relativa (per poi lentamente risalire perchè i nostri ambienti e il loro contenuto sono spesso materiali igroscopici che nel tempo si sono anch’essi fatti carico di un certo contenuto di umidità, o nel peggiore dei casi, ne sono saturi)
Ripetete con me, mettiamoci in cerchio e teniamoci per mano, sù, ripetete con me:
in inverno l’aria fredda esterna è SEMPRE più secca di quella interna 🙂
in inverno l’aria fredda esterna è SEMPRE più secca di quella interna 🙂
in inverno l’aria fredda esterna è SEMPRE più secca di quella interna 🙂
se la CO2 è elevata
Fare un buon ricambio d’aria è come accendere un deumidificatore! e per premio la CO2 scende! il nostro cervello funzionerà meglio! E’ forse proprio la migliore soluzione di monitoraggio per l’aria ambiente quella che rileva la CO2:
- se la CO2 è elevata (oltre i 1000ppm) sicuramente l’ambiente non è stato arieggiato correttamente e sicuramente ha raggiunto un’umidità elevata, troppo elevata. Con conseguente rischio muffa!
- attenzione all’acquisto di un eventuale misuratore di CO2 per interni: sono quasi tutte trappole inutili e spesso alimentate con cavo usb che permette una vita di 3 orette e poi la batteria finisce. Se comperate un misuratore di CO2 dovete spendere circa 100€, tutti gli altri sono aggeggi inutili
la VMC è una scelta intelligente
Suggerivo di di spalancare le finestre, logicamente otterremo un bel ricambio d’aria, liberandoci di un bel po’ di umidità ma senza recuperare nessun calore! Ecco perchè la VMC è un aggeggio intelligente e assolutamente non assetato di energia elettrica.
Molte persone in inverno restano tappate in casa per stare un po’ più calde e contenere il riscaldamento: in realtà vivono in un ambiente umido e spesso puzzolente, con elevate concentrazioni di CO2 e un comfort veramente scadente. Si sa che in una casa con alta umidità interna nemmeno i 22°C sono sufficienti a stare bene. Ma non c’è modo di convincere alcune persone ad arieggiare…
Arieggiate gente, arieggiate!
Torniamo alle VMC Prana che in ottobre hanno disperato almeno 3 nuovi possessori! La VMC fa un lentissimo ricambio d’aria, naturalmente anche insufficiente, ma questo dipende dalle ore che passiamo in casa e da quante persone ci sono in casa e non è l’argomento di cui voglio parlare!
La VMC fa un lento ricambio d’aria, cioè sostituisce l’aria interna con l’aria esterna recuperando un buona percentuale di calore attraverso lo scambiatore di calore interno in rame:
- sta esattamente succedendo quello che abbiamo visto prima con le finestre spalancate: scambiamo 13,82 grammi di acqua con 7,05 grammi di acqua…
- e recuperiamo il calore!!! cosa che la finestra non è capace di fare.
Certo che la VMC non ha una portata d’aria come 2 finestre che fanno corrente d’aria! Lentamente portano in casa 20 mc di aria nuova ogni ora. In questi 20 mc troverete tutto il beneficio del ricambio d’aria e della bassa umidità. Ovviamente partire da un’intera casa con 80% di umidità interna ed aspettarsi che la VMC decentralizzata faccia il miracolo, magari anche con velocità bassa (20 m3/h) sarebbe come fare una festa con 20 persone e fare musica con una radiosveglia: nessuno ballerà, è ovvio. E se metterete la radiosveglia a volume 9, gli invitati se ne andranno anche!
una situazione normale di umidità interna
Partendo da una situazione più moderata di umidità interna anche una piccola VMC garantisce il suo salutare effetto evitando che la casa ricada in elevatissime umidità ad alto rischio muffa! Tutto dipende molto dalle temperature esterne e dalle nostre abitudini in casa!
le VMC Prana di Alessio
Alessio e le sue 3 nuove VMC Prana appena installate si è certamente trovato nelle settimane scorse con temperature esterne ottobrine miti e umidità relative elevate. Facciamo un esempio:
Ricordo che in ottobre c’erano spesso 16°C esterni e umidità relative intorno al 90%. Cosa significa in termini assoluti?
- che fuori 1 metro cubo di aria conteneva ben 12,25 grammi di acqua
figuratevi di scambiare 13,82 grammi di acqua con 12,25 grammi di acqua… il nostro ambiente sarebbe umido come prima!
I miracoli avvengono solo in chiesa. Sopportiamo ancora un poco la mezza stagione e poi godiamoci le nostre VMC e tutte le loro potenzialità invernali!
nuovo acquisto VMC
Se dovete ancora scegliere cosa acquistare tenete presente che una VMC decentralizzata senza la possibilità di una o più brevi canalizazzioni non dà grandi soddisfazioni, proprio perchè i flussi d’aria non sono virtuosi come potrebbe essere per esempio quello che garantisce una estrazione in bagno e aria fresca in camera.
Se potete, quindi, sempre prediligere una VMC a doppio flusso con ottima scelta di filtri in entrata e canalizzabile. Un po’ più laboriosa la posa, ma senz’altro più godibile come funzionamento.
manutenzione VMC
Un’altra attenzione da fare è capire prima dell’acquisto la manutenzione che la VMC richiede. Ci sono manutenzioni facili, un giochetto da ragazzi, e manutenzioni un po’ più laboriose e complicate. Ovviamente se la manutenzione è facile sarà anche facile che voi manuterrete perfettamente la vostra VMC, al contrario la lascerete andare al suo destino: sporco e intasamento nuocciono alla vostra salute e alla vostra VMC.
Queste VMC Prana che inizialmente chiedono veramente poco: solo un carotaggio nella parete, chiedono poi vita natural durante un certo impegno nella manutenzione che non credo sia accettato da molti padroni di casa, anche perchè è da fare una volta l’anno se non 2 volte all’anno. Comunque sia, una manutenzione complicata che conta 20 passaggi di cui alcuni non per tutti facili è una schiavitù per sempre, quindi attenzione nella scelta… non tutti hanno quel gran genio del mio amico
Lui saprebbe cosa fare
Lui saprebbe come aggiustare
Con un cacciavite in mano fa miracoli
le VMC entrano e non se ne vanno più
Tutt’altra vita è una VMC che richiede l’apertura di uno sportello, estrarre il filtro vecchio e inserire quello nuovo! Attenzione a chi ci portiamo in casa. Le VMC entrano e non se ne vanno più.
pillole di sapere “da sapere”:
L’umidità relativa può variare tra lo 0% (assenza di vapore acqueo, per esempio al Polo Nord) ad un massimo del 100% (aria satura): oltre il 100% il vapore si separerebbe dalla miscela gassosa condensando.
Quando sentite parlare di temperatura di rugiada si sta parlando della temperatura alla quale occorre raffreddare l’aria umida per ottenere la condizione di saturazione, cioè arrivare alla condensazione.
Per rappresentare i diversi stati dell’aria umida in un diagramma serve un diagramma psicrometrico
Se volete divertirvi a scoprire la concentrazione di vapore dell’aria ad una certa temperatura e con una certa umidità relativa andate qui.
Riscaldando o raffreddando l’aria non si cambia il suo contenuto di vapore acqueo ma solo la sua temperatura: ecco perchè chi pensa di asciugare la casa installando una stufa a pellet non ha capito un bel niente di niente.
Nella maggior parte degli impianti di condizionamento estivo l’aria viene a contatto con una superficie la cui temperatura è inferiore a quella di rugiada: dunque diminuisce sia la temperatura che il contenuto di vapore acqueo. Si tratta comunque di aria NON rinnovata e quindi carica di CO2 e altri inquinanti.
Se la VMC che installiamo ha uno scambiatore di calore di tipo entalpico una buona quota parte del vapore che viene espulso con l’aria viziata sarà recuperata per mantenere un ottimale equilibrio termoigrometrico dell’aria. Questo si rende necessario nelle zone climatiche più fredde dove l’aria troppo secca è un problema reale e molto sentito.
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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