Il periodo estivo è il momento ideale per progettare di eliminare la muffa, e permette di affrontare la stagione autunnale con le carte in regola. Ricordiamoci che stiamo parlando della nostra salute in casa.
Prima di analizzare le 3 possibilità che abbiamo per combattere la muffa in casa, fissiamo alcuni punti importanti:
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superfici fredde e umidità elevata = muffa
La muffa succede solo su superfici interne fredde (i cosiddetti ponti termici di un edificio) e con umidità interna troppo elevata. Inutile prendersela solo col costruttore della casa fin che noi non abbiamo fatto la nostra porta con una corretta ventilazione degli ambienti.
Il problema della muffa non riguarda solo gli edifici esistenti e non ristrutturati, ma anche edifici nuovi o magari appena ristrutturati. In molti casi la muffa è comparsa appena sono state installate nuove finestre.
arieggiare meglio = niente muffa
Le brutte abitudini di cambiare poco l’aria sono dure a morire, perciò costringetevi a tenere in casa qualche termoigrometro, molti modelli indicano il livello massimo e minimo raggiunti nelle 24 ore e sono ancora più utili a capire quanto bene o quanto male stiamo conducendo la casa.
Se non badate a spese, regalatevi un misuratore di CO2 che è uno strumento ancora più intelligente per gestire gli ambienti interni:
- se la CO2 è elevata, sopra gli 800 ppm, non c’è alcun dubbio che sia venuta l’ora di cambiare aria!
In breve tempo vi abituerete ad arieggiare meglio, brevemente e spesso (è perfettamente inutile e stupido lasciare la finestra aperta mezza mattina d’inverno! ma tante case sono gestite così).
Il comfort termo igrometrico
Gestire i picchi improvvisi di umidità elevata (faccio la doccia, oppure in cucina butto la pasta) è altrettanto fondamentale quindi vi suggerisco di scegliere sempre un rivestimento interno (intonaco, finitura, pittura ecc) igroscopico:
- il rivestimento interno svolge la sua funzione di volano igrometrico solo se è stato scelto con cura: un intonaco cementizio 😐 e una pittura scadente 😐 non permettono alle superfici di svolgere questa utile funzione di assorbire temporaneamente e alla svelta un bel po’ di vapore. Un intonaco di calce e una pittura alla calce invece sì 🙂
Ah sì sì possono fare tutto gli impianti… (la VMC in periodo di riscaldamento e il deumidificatore in periodo estivo) ma facilitare il compito di trattare improvvisamente grandi quantità di vapore significa godere di un miglior comfort abitativo.
la classificazione delle capacità di assorbire il vapore
Alcuni materiali possono assorbire e cedere molto vapore (il legno, la calce, l’argilla). Sulle certificazioni dei materiali si può leggere la Classe di assorbimento di vapore acqueo:
- da WS I fino a WS III.
Questo è un ottimo esempio, l’argilla supera la classe WS III ed è in grado di assorbire in mezz’ora anche 10 grammi di vapore ogni mq di superficie.
Immaginate che una parete di soli 4 metri di lunghezza può farsi carico di 100g di vapore se improvvisamente ci fosse troppo vapore in ambiente.
ma allora come eliminare la muffa?
ecco la ricetta antimuffa:
prima la bonifica
le 3 operazioni di bonifica dalla muffa:
- rimuoviamo meccanicamente le macchie di muffa dalle pareti e dal soffitto facendo meno polvere possibile e proteggendo occhi e polmoni senza usare nuovi spray antimuffa e altri veleni
- controlliamo se la muffa ha attaccato le schiene dei mobili perchè in questo caso dobbiamo sostituirli
- laviamo tutti i tessuti e indumenti che profumano di muffa aggiungendo un po’ di acqua ossigenata nel cassettino prima della lisciva
con queste 3 operazioni possiamo dire di aver fatto una sufficiente bonifica dalla muffa senza aggiunta di ulteriori veleni o biocidi.
Adesso dobbiamo pianificare l’intervento antimuffa abbiamo 3 modi: economico, costoso e ancora più costoso.
intervento antimuffa economico (modo 1)
Rinnovare tutte le finiture interne, quindi scegliere una nuova pittura murale interna. Moderiamo la fantasia e puntiamo sulle tinte tenui pastello se non sopportate il bianco: comunque sia, i colori vivaci sono meno amici della vostra salute. Il bianco sarebbe comunque l’operazione più facile perchè di più facile stesura senza difetti.
La nuova pittura deve essere a base calce e non una antimuffa o nano termoisolante quindi in base alla situazione delle superfici si dovrà scegliere un promotore di adesione corretto, un primer, un fissativo, sicuramente non acrilico.
L’occasione delle pitture è il momento ideale per togliere le cornici dei serramenti e verificare che ci siano le nastrature telaio-muro a garanzia della tenuta all’aria del foro finestra.
Così abbiamo fatto un decente e forse sufficiente intervento antimuffa perchè
- la pittura ha un pH elevato sgradito alle muffe
- arieggiando frequentemente e intelligentemente potete mantenere l’umidità interna più bassa. Dipende da voi!
intervento antimuffa costoso (modo 2)
Potendo spendere almeno 2mila €, oltre al pittore, siamo in grado di acquistare una macchina (speriamo ne basti una sola) VMC, cioè una ventilazione meccanica decentralizzata con recupero di calore, che, se brevemente canalizzabile verso un ambiente vicino, sarà capace di creare un flusso d’aria molto virtuoso e dare anche grandi soddisfazioni di comfort.
Pensate se si riuscisse a portare la mandata dell’aria in camera padronale e la ripresa nel bagno, dove notoriamente l’umidità è elevata e spesso resta qualcosa di bagnato per molto tempo. Tutto dipende dal distributivo interno e dagli impedimenti strutturali o del mobilio interno.
Questo sarebbe un buon lavoro perchè oltre alla bonifica interna e ai nuovi rivestimenti sani e freschi abbiamo installato una specie di maggiordomo da parete, la VMC, che si occuperà di aiutarci nella corretta ventilazione dei locali per tutto il periodo di riscaldamento.
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La VMC è una garanzia in più rispetto all’intervento antimuffa economico che si affida in gran parte alla buona sorte e ai buoni materiali.
intervento antimuffa più costoso (modo 3)
Abbiamo capito che la muffa è comparsa sulle pareti e sul soffitto perchè le superfici erano troppo fredde: questo ci dice che la casa o non è isolata o è stata male isolata 🙁 . In entrambi i casi, progettare un isolamento sul lato interno è la soluzione migliore perchè anche le zone più critiche avranno finalmente una temperatura superficiale superiore:
- lo spessore non è così determinante, ma come minimo, collanti e finiture incluse, dobbiamo prevedere 25mm.
L’isolamento interno garantirà temperature interne più confortevoli e la VMC si occuperà di mantenere il livello di umidità relativa interna più basso.
Come tipologia di isolamento interno posso solo consigliare sistemi salubri e igroscopici con finiture a base calce.
Questo è un ottimo lavoro: la bonifica, l’isolamento interno, l’eliminazione degli spifferi dei contorni finestra e la ventilazione corretta.
Abbiamo eliminato la muffa per sempre. Ed era quello che volevamo.
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copywriter, content creator & web editor - Federico Sampaoli
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@ loriano
un cappotto interno col sughero???? e poi vivere nel sughero rasato?
non mi sembra un buon progetto.
e poi? continuiamo ad aggiungere giorno per giorno ora per ora altra umidità oltre a quella che già c’è?
la casa sarà ormai satura, più che satura in tutti i materiali che ne riescono ad assorbire.
se nella zona giorno è possibile installare una vmc bisogna progettare come raggiungere la camera e il bagno 😉
così non si può continuare, alle bambine roviniamo la salute per sempre
Si vero ma mi è difficile montarla nelle camere per via dei fori sono al terzo piano in mansarda e dovrei fare ponteggi per le griglie esterne mentre nel soggiorno (con cucina affiancata ) potrei …e perché il recuperatore entalpico me lo sconsiglia ?
Quindi per la bonifica muffa che ho in grossa quantità nella cameretta bimbe a nord cosa mi consiglia ? Avevo dato 10 anni fa il kalorfix e la pittura termica con micro sfere di vetro e per anni aveva fatto il suo dovere ma ora da 2-3 anni la muffa è tornata e aumentata . Posso dare sopra la pittura termica la calce del Brenta o do di nuovo la stessa pittura termica che già c’è ? O ancora meglio fare un cappotto interno col sugherò nelle pareti perimetrali ?
Grazie dei consigli
@ loriano
fai bene a pensare alla VMC piuttosto che avvelenare tutta la casa.
non servire le camere e i bagni dove le concentrazioni di umidità e Co2 sono più elevate è però un errore.
a te serve un flusso d’aria virtuoso, quindi una canalizzazione per raggiungere un 2° locale.
la vmc che hai indicato mi sembra abbia un Recuperatore di calore entalpico quindi non adatto alla tua situazione.
Ciao Federico e complimenti per gli articoli …..non capisco , per l’eliminazione della muffa ha me hanno consigliato fungicida….poi muffa stop e poi due mani di kalorfix e due di pittura anticondensa termica (univer sfera ) , per tanti anni non ho avuto muffa o poca ma quest’anno sono di nuovo pieno …tu prediligi pittura a base di calce ma i muri perimetrali così rimangono freddi (io ho muri col poroton ma senza cappotto ) , volevo montare una vmc dopoio flusso nel soggiorno perché nelle camere non riesco . Suggerimenti ? Mitsubishi lossnay?
@ isabella
sì, il collegamento elettrico sono 2 fili e un cacciavite.
e se vuole investire nella mia consulenza, la porta è sempre aperta
@ Federico
quindi con un bravo muratore posso fare da me? Sarebbe notevole! Potrei valutare un preventivo da qualcuna delle aziende che ho trovato citate qui (nel frattempo mi sto leggendo gli articoli, studio!)
@ isabella
corretto! non ci si può pentire della VMC.
quanto ad installatori non esistono… ma per esperienza, è veramente facile installare la VMC nel foro del muro
@ Federico
Beh un giorno di lavoro di muratore è ben poco confrontato al lavorone del cappotto interno. Mi sembra che sia una soluzione ottimale, viste anche le piccole dimensioni della casa. E anche la cifra sembra più che ragionevole. Mi metterò in cerca di installatori nella mia zona. Grazie!
@ isabella
della vmc ho parlato in diversi articoli che può trovare in questa categoria https://espertocasaclima.com/category/impianti/vmc-decentralizzata-brevemente-canalizzata/
sì, l’installazione richiede una giornata da incubo dove un muratore predispone il foro nella parete, poi serve un foro tondo tra camera e bagno per il passaggio di un canale.
bisogna ragionare in pianta l’installazione più favorevole e snella, poi immaginare tutti i pezzi per il montaggio.
1300€ ben spesi.
un deumidificatore consuma molta energia oltre a produrre molto rumore e NON ricambia l’aria
@ Federico
Più che i soldi (che comunque è prevedibile saranno tanti) a me preoccupa la mole di lavoro. Forse in effetti bonificare e mettere una VMC può essere una soluzione migliore. Non penso che sia un lavoro molto invasivo. La mia camera è in fianco al bagno, e la casa è piccola, circa 50 mq, forse mi basterebbe un impianto non troppo grosso e costoso. Purtroppo non ho idea di dove trovare installatori, seve un idraulico? Un tecnico dei climatizzatori? Devo cercare qui sul web.
Il riscaldamento in realtà l’ho tenuto sempre acceso, ma davvero molto basso (temperatura di mandata fra 32 e 38 gradi, ha fatto davvero caldo) e non penso sia sufficiente per asciugare. Ho un piccolo deumidificatore, ma non so quanto possa essere efficace. Comunque grazie come sempre per i consigli utili e la divulgazione!
@ isabella
se non siete a casa di giorno e spegnete il riscaldamento con finestre chiuse succede ovviamente il disastro:
le temperature delle superfici scendono e l’umidità presente ci condensa sopra.
capisco il morale basso per le nuove spese in vista, ma…
tinteggiare a calce si potrà solo da maggio in poi, altrimenti aggiungiamo altre decine di litri al vapore già presente!
direi che prima di pensare alle nuove finiture vale la pena riflettere almeno un’ultima volta sulla installazione di una VMC capace di gestire almeno camera e bagno 😉
Buongiorno, il tetto è fatto di pannelli coibentati di quelli che imitano il tetto di tegole e dentro hanno uno strato di isolante spesso 12 cm se non ricordo male. D’estate non fa caldissimo, per l’inverno non saprei perché ormai da qualche anno non fa più freddo. In questa camera il solaio è praticabile, è stata aggiunta negli anni 70, invece il resto della casa è anni 60, con i solai non praticabili in tavelle e là non ho praticamente problemi, se non qualche macchiolina in cucina, intorno agli infissi, che sono nuovi, in alluminio con vetrocamera
Anche io non amo l’idea del cartongesso… Quest’anno ha fatto muffa ovunque, anche sul soffitto, oltre ai soliti punti. Già lo scorso anno avevo messo il riscaldamento come suggerito qui, con la mandata bassa e acceso H24, e infatti avevo meno sensazione di freddo e umido, ma quest’anno era troppo caldo per tenere acceso anche basso,e la paura di bollette esorbitanti ha fatto il resto. Cerco di arieggiare ma purtroppo durante la giornata non siamo a casa e posso aprire solo mattina e sera. Non so proprio come orientarmi, fra l’altro non posso neanche fare lavori molto lunghi e impegnativi perché non saprei dove altro dormire all’infuori del divano. Sono demoralizzata. Sto quasi pensando di pulire, tinteggiare con una pittura a base di calce e finirla lì.
@ isabella
il radiatore sotto la finestra, anche se sembra antipatico riscaldare la camera da letto, va tenuto acceso con temperatura di mandata (importabile nella caldaia) moderata più ore possibile.
in questo modo le pareti e il soffitto guadagnano qualche grado e saranno meno a rischio condensa.
non si capisce bene come siano state isolate le falde del tetto in laterocemento, ma in ogni caso la teoria che l’umidità della camera da letto ristagni nel sottotetto…
il tetto isolato non ha protetto dal caldo estivo?
dovrebbe risalire al materiale utilizzato: pochi materiali isolanti isolano dal caldo, tutti isolano dal freddo.
lasci perdere chi suggerisce pannelli in cartongesso e imbiancatura con una tinta con microsfere di vetro.
anche su soffitto compare la muffa?
Salve, sto progettando dei lavori per risanare una parete della mia camera da letto, da sempre soggetta a muffe da condensa, divenute ormai ingestibili. La parete è esposta a nord, con una finestra con posizionato il radiatore sotto, la parete credo sia fatta da forati, e da quando è stato fatto il tetto nuovo con pannelli isolanti, la situazione è peggiorata, quest’anno poi col caldo che ha fatto è un disastro. La prima impresa a cui ho chiesto consiglio suggerisce pannelli in cartongesso e imbiancatura con una tinta con microsfere di vetro (può essere o ho capito male io?). In più consiglia di aerare la soffitta con dei fori di aerazione, perché il tetto paradossalmente fa fin troppo bene il suo lavoro e l’umidità ristagna in soffitta, e isolare il calpestabile. È un’idea praticabile? Io ho letto qui dei pannelli di silicato di calcio ma sembra una cosa totalmente ignota da queste parti.
@ fabio
fa piacere!
se interessa risolvere un problema in particolare, ricordi che sulla destra ci sono le categorie 😉
buona lettura
Grazie! Ho cominciato a seguire questo sito ed mi si stanno chiarendo molti dubbi.
se non vuole progettare un isolamento termico per ottenere una temperatura superficiale interna più elevata e non a rischio muffa può cercare di rendere la superficie poco ospitale alle muffe con una pittura alla calce.
l’intonaco a base cementizia non è un problema
la vecchia pittura va rimossa meccanicamente:
Pitture (vecchie) e rivestimenti consistenti (vecchi) a base di dispersione: Non impiegare su
questi supporti.
Pitture (vecchie) e rivestimenti consistenti (vecchi) a base di silicati: Pretrattate le superfici
con un idoneo prodotto corrosivo. Struttura del rivestimento con mano di pittura di fondo e finale.
Pitture (vecchie) e rivestimenti consistenti (vecchi) a base di silossani: Non impiegare su
questi supporti.
Eviterei le pitture termoisolanti come ho scritto in altri articoli.
Per eliminare la muffa già esistente indossi una mascherina e lo faccia meccanicamente. Può anche usare due materiali che mi hanno consigliato in molti:
Camp RIMUOVI MUFFA, Antimuffa igienizzante professionale, Elimina rapidamente muffe, funghi, muschi e alghe + Soluzione risanante
Elimina muffa spray per pareti e giunti flacone 1 Lt
Buonasera e grazie per i suoi articoli, sempre esaustivi e ricchi di dati. Ho un problema di muffa da eliminare: il contesto è un’abitazione al primo piano di una casa di campagna antica 4 secoli in provincia di Modena. La muratura è a due teste di mattoni pieni, intonaco cementizio, non è presente alcun cappotto, né esterno né interno. Il problema muffa è emerso solo in una parete della camera da letto, ovviamente quella esterna e rivolta a nord: è l’unica pitturata con un lavabile colorato e vi è addossato un grosso armadio che occupa quasi tutta la superficie, anche se tenuto a 20 cm dal muro (lo so, mi cospargo il capo di cenere, ma ho dovuto cedere ai desiderata della coniuge). In inverno tende a condensare nonostante il termostato sia tenuto sempre tra i 19 e i 21 gradi e la casa venga regolarmente arieggiata al mattino e alla sera secondo le sue indicazioni. Le fioriture di muffa sono fortunatamente limitate alla parte più bassa del muro, mentre nella parte alta non ci sono macchie, neanche negli angoli (sotto di noi c’è un appartamento sfitto, sopra il solaio con pavimento coibentato). Specifico che la parete esterna adiacente, rivolta a est, pitturata a traspirante e senza mobili addossati, non ha mai presentato problemi di muffa. Detto della volontà di ridipingere la parete colpita con una pittura bianca a calce (e di installare quanto prima una vmc puntuale) ho due dubbi operativi:
1) per trattare ed eradicare preliminarmente la muffa presente, quali prodotti realmente efficaci mi consiglia? Vanno bene quelli a base di sali di boro o sono anch’essi solo marketing?
2) una volta sanificata la parete, meglio raschiare via la pittura lavabile, unico strato presente, o posso applicarci direttamente sopra quella nuova a calce?
3) vale la pena utilizzare eventualmente una pittura minerale che sia anche termoisolante, ai fini di ottenerne una migliore distribuzione del calore su quella parete? In un altro articolo si spingeva ad un “ni” in taluni casi.
Grazie mille per il supporto
@ Giulia
certo, dopo aver arieggiato avete fatto uscire molto vapore contenuto nell’aria ambiente.
ora che l’aria risulta più secca, anche gli intonaci, i mobili, i tessuti e l’arredamento iniziano a cedere umidità all’aria secca (invece che assorbirne, come prima) e infatti l’umidità relativa interna ricomincia a salire.
secchiello per secchiello, la casa va asciugata così.
leggete anche questo interessante articolo per chi ha una VMC a tubo in casa.
e poi ci racconti le proposte risolutive del costruttore
Grazie, consigli molto utili che seguo già per la maggior parte. Il problema è che arieggiando manualmente l’umidità si abbassa e arriva intorno al 40% ma poi dopo soli venti minuti è di nuovo al 70% anche in stanze dove in quel momento non c’è nessuno. Da dove può arrivare questa umidità? dai muri?
@ Giulia
prima di preoccuparci di quel che dirà lui cerchiamo di capire se non stiamo facendo degli errori noi:
– arieggiare manualmente troppo poco (basterebbe monitorare la CO2 per capire quando è ora di fare un ricambio d’aria )
– mantenere alcune stanze con riscaldamento spento ( sarebbe utile un termoigrometro )
– mantenere il riscaldamento spento quando si lascia la casa per lavoro o viaggi
– asciugare la biancheria in casa
– cucinare senza aprire le finestre
– arieggiare troppo a lungo con finestre ad antaribalta
– mantenere tende o zanzariere non permettendo al sole di entrare negli ambienti
– avere locali bagno troppo caldi e troppo bagnati
durante il sopralluogo potrebbe farsi raccontare (ma c’è anche nella documentazione d’acquisto) le stratigrafie delle pareti e i materiali utilizzati per la costruzione!
Grazie per la velocissima risposta. Le VMC sono posizionate proprio nelle stanze dove ci sono i maggiori problemi di umidità e di muffa ai lati degli infissi cioè cucina/sala e camera da letto. Ahimè temo anche io che il problema non sia la semplice umidità di cantiere. Ho contattato il costruttore che verrà per un sopralluogo… spero non accampi qualche scusa o che dica che è normale sia così per i primi anni.
@ Giulia
riscaldando l’ambiente maggiormente l’umidità non sparisce, certo, però l’aria riesce a contenere più vapore senza che questo condensi.
anche le temperature superficiali interne tendono a salire un po’ probabilmente allontanando il rischio condensa.
certo che avere una CASACLIMA A e asciugare le finestre con gli stracci sopportando il rumore e il consumo elettrico di un deumidificatore è umiliante.
sarebbe interessante conoscere le stratigrafie delle pareti e i materiali utilizzati per la costruzione! oltre al posizionamento delle VMC
la favola dell’umidità di cantiere è una storia vera. però qui mi sembra che ci sia un problema indipendente dai tempi del cantiere
Buongiorno, e come prima cosa grazie per tutte le informazioni di questo blog, ho imparato tantissime cose! Veniamo al problema…abitiamo da 1 anno in una casaclima A in provincia di Bolzano con un impianto VMC Lunos e2. Questo è il secondo inverno in cui abbiamo problemi di muffa e umidità. Alla mattina l’umidità in tutte le stanze è oltre il 70% con condensa sul lato più basso di tutte le finestre di casa. Anche arieggiando più volte la situazione non è mai cambiata. Abbiamo comprato allora un deumidificatore che tira via ogni giorno circa 1 litro di acqua e con cui riusciamo a riportare l’umidità al 55% circa ma puntualmente ogni mattina troviamo condensa e umidità oltre il 70%. È vero che siccome è una casa nuova si deve ancora asciugare? Cioè è possibile che i muri siano così impregnati di vapore da non essere sufficiente quello che facciamo (deumidificatore, VMC, arieggiamento)? I vicini non hanno questo problema e mi consigliano di riscaldare di più (ma mi rifiuto di scaldare oltre i 21 gradi, mi sembra davvero poco sano!) ma se ho capito bene quello da lei scritto, anche scaldando l’umidità non sparirebbe, giusto? La ringrazio fin da ora, un suo parere sarebbe davvero prezioso
per non fare lavori complicati la soluzione di rivestire tutto l’interno con almeno 15mm di calcio silicato o idrati di silicato di calcio può essere una buona idea. rispettando la finitura idonea al sistema, naturale e con ph elevato.
rivestendo parete e zona pilastro e risvoltando su tramezze e soffitto per circa 20-30cm avrà fatto un buon lavoro
salve, nel mio appartamento, in una camera, ho una parte esterna fatta da mattoni pieni, un intercapedine vuoto sui 10cm ed una parete interna con un mattone forato da 8cm e 2cm di intonaco. La muffa si concentra prevalentemente dove ci sono i pilastri in cemento armato (misuro 14 gradi contro i 15 se mi sposto di circa 10cm dal pilastro che ha soltanto i 2 cm di intonaco).
Ho rotto la parete interna ed ho verificato che entrava aria fredda dall’esterno perché la parte interna della parete esterna non è stata completamente intonacata (c’erano dei piccoli buchi anche sulla parete laterale, dove c’è la finestra).
Per evitare di perdere spazio, cosa potrei fare? Pensavo di utilizzare un foglio di aerogel per avvolgere la colonna, riempire l’intercapedine con, per esempio, lana di roccia, rifare la parete interna con lastre di fibrogesso ed applicare panelli in silicato di calcio (bsana?) in modo da preservare lo spazio interno precedente.
è buona regola non limitarsi a isolare la parete ma cercare di risvoltare l’isolante per una 30ina di cm a soffitto e verticalmente sui divisori per evitare che la zona dove termina l’isolamento abbia una temperatura superficiale troppo bassa e troppo diversa da quella isolata.
di fatto si crea un dente, ma esistono anche isolanti a cuneo per nascondere meglio la soluzione per l’attenuazione del ponte termico.
in merito alla soluzione 3, il cappotto interno va posizionato su tutte e 4 le pareti o può bastare solo sulle 2 pareti più fredde?
grazie
come da manuale, non posso progettare un sistema a cappotto su una muratura umida, quindi devo prima progettare il risanamento e poi progettare l’isolamento a cappotto sul lato esterno.
diverso sarebbe se intendo isolare dall’interno perchè alcuni pannelli sono adatti all’isolamento di pareti con presenza di umidità di risalita e anche presenza di sali.
oppure alcuni speciali intonaci risananti deumidificanti e termoisolanti
Mi sono sempre chiesto (vado un po’ fuori argomento) cosa succede facendo un cappotto su un muro interessato da umidità di risalita? Immagino che i sali che spaccano l’intonaco stacchino anche il cappotto. Che fare?
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