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Risolvere il problema dell’umidità in cantina o nel seminterrato

Nell’articolo Esiste una soluzione alla condensa di primavera o estiva? avevo già parlato del problema che affligge cantine, seminterrati e taverne, tutti ambienti con problemi di umidità in eccesso. E avevo spiegato perchè l’umidità è in eccesso! Nell’articolo Riscaldare un seminterrato, comfort e temperatura operante avevo descritto brevemente che la temperatura operante dipende dalla temperatura dell’aria interna, ovviamente, ma anche dalle temperature superficiali interne.

comprendere la muffa - Risolvere il problema dell'umidità in cantina o nel seminterrato 1

L’umidità e il basso comfort che si percepisce in questi locali è colpa nostra o colpa della casa?

E’ colpa nostra quando non facciamo ventilazione in modo corretto e di conseguenza peggioriamo la situazione – aggiungiamo altra umidità a quella esistente.

Quando l’intonaco e la parete sono saturi di condensa basta ancora poco per ritrovarsi con la muffa in casa.

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Ho parlato tante volte della ventilazione meccanica con recupero di calore per riuscire ad arieggiare meglio e a smaltire tanta umidità in eccesso con la lentezza della vmc, ma ho anche ricordato che l’effetto di deumidificazione succede solo con temperature esterne basse, o almeno inferiori a quelle interne.

l’umidità interna tende a salire

Se pensiamo di far funzionare una VMC in estate, scopriremo che l’umidità interna tende a salire: niente di rotto, è una legge fisica! L’aria calda può contenere più umidità dell’aria fredda.

Una VMC con scambiatore entalpico, nel caso estivo, si comporta meglio. Ma noi vogliamo risolvere definitivamente il problema dell’umidità nel seminterrato,

come fare?

Il nonno diceva “lascia sempre spalancato” e avrai risolto il problema. In parte è vero ma in molta parte non è vero e poi spesso non si può.

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La nonna diceva “lascia aperto un po'” e avrai risolto il problema.

Cerchiamo di essere un pizzico più professionali e affrontiamo il problema della cantina umida per quello che è nella realtà dei numeri. Dobbiamo forse installare una VMC senza recupero di calore?

Intanto andiamo a capire il problema:

dobbiamo nuovamente parlare di temperatura di rugiada (la temperatura alla quale, a pressione costante, la miscela aria-vapore diventa satura di vapore acqueo) e ricordare che non possiamo prendere 5 mc di aria calda del giardino e metterla nel seminterrato! Quello che dobbiamo fare è un controllo continuo della ventilazione secondo il punto di rugiada e quindi arieggiare il seminterrato solo quando l’aria esterna può assorbire e trasportare umidità.

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fare ventilazione intelligente

Non ho parlato di un deumidificatore oppure di uno split acceso in modalità “deumidificazione”, ho parlato di fare ventilazione intelligente, e consumando pochi Watt:

  • se la tempertura del punto di rugiada esterna è inferiore di qualche grado ° C alla tempertaura del punto di rugiada interna si può fare ventilazione
  • altrimenti non si può fare ventilazione

ad esempio qui sotto il sensore ci infroma che la temperatura del punto di rugiada interna è pari 4,5°C mentre il sensore esterno indica 0,2°C (possiamo fare ventilazione!)

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Per non sbagliare dobbiamo avere un sensore interno + un sensore esterno che ci informino di temperatura, umidità relativa e temperatura del punto di rugiada.

Ma se i dati che ho appena visualizzato indicano che la temperatura del punto di rugiada interna è pari 4,5°C che temperatura avevo nel seminterrato? Beh, nel mio caso ho una temperatura interna veramente confortevole intorno ai 20°C:

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Ora che siete anche voi quasi esperti-lettori-del punto di rugiada potete facilmente rivedere la tabella poco sopra e ricavare l’umidità relativa interna del seminterrato. Tornate un po’ più su e sulla 1a colonna cercate i 20,5°C, poi andate verso destra e cercate la temperatura del punto di rugiada che abbiamo letto sul sensore interno 4,5°C: manca il dato perchè stiamo proprio a quasi metà strada tra gli 1,9° e i 6°C quindi l’umidità relativa interna del seminterrato sarà all’incirca il 35%

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Verifichiamo con la lettura:

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esatto! 35,1% l’umidità relativa interna del seminterrato e 63,5% l’umidità relativa esterna.

Troppo complicato?

Non c’è problema, lasciate decidere al sensore, anzi ai sensori! Saranno loro a gestire da domani la ventilazione corretta del seminterrato.

Solo guardando la misura dell’umidità assoluta dell’aria possiamo fare un’azione corretta, altrimenti aggiungiamo umidità a umidità.

Il nonno-esperto direbbe “lascia aperto solo quando entra in cantina aria secca” cioè quando la tempertura del punto di rugiada esterna è inferiore.


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Starsene a casa ad osservare tutte le condizioni climatiche esterne per confrontarle con temperatura, umidità relativa e temperatura del punto di rugiada del seminterrato è un lusso che nessuno si può permettere quindi pensiamo a progettare una ventilazione automatica prima di arrivare al punto di gettare in discarica tutto il contenuto e a volte anche il mobilio del seminterrato! Non aspettiamo la comparsa di muffa, pensiamoci prima.

Oppure informate il vostro maggiordomo di arieggiare il seminterrato ogni volta che l‘umidità assoluta esterna è inferiore a quella interna dotandolo di uno strumento di misurazione.

Pensate che con una differenza di punto di rugiada di 5 °C si riescono a trasportare anche 10 grammi di acqua / metro cubo!

Asciugare un seminterrato umido è un’arte, meglio affidare il compito ad una ventilazione automatica che si occuperà da sola di

  • interrompersi una volta che la differenza di temperatura del punto di rugiada sia quasi nulla
  • riattivarsi non appena l’evaporazione nel seminterrato avrà segnalato un aumento di umidità interno

Se conoscete il consumo di uno split in modalità solo deumidificazione oppure il consumo di un vero e proprio deumidificatore (e non parliamo del loro inquinamento acustico) converrete con me che alimentare per alcuni momenti della giornata un ventilatore capace di estrarre oltre 200 mc/ora con una potenza di 25 Watt portando fuori dal seminterrato oltre 2 litri di acqua in un’ora sia una cosa intelligente e rispettosa dell’ambiente.

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Sì, ci vuole cervello, e strategia!

Circa il problema del recupero di calore, penso che, come per la ventilazione manuale, l’importante è fare un buon ricambio d’aria e in fretta, rinnovando l’aria e senza raffreddare le strutture e i corpi. Dunque è l’ideale una ventilazione intensiva e una successiva pausa:

  • l’aria è stata ricambiata
  • l’umidità contenuta in ambiente è stata portata fuori nel ricambio
  • ora la pausa permette all’ambiente di fare nuova evaporazione e, nel tempo (diamogli tempo), una perfetta asciugatura

E’ proprio una buona progettazione di questa ventilazione trasversale che garantisce un ideale ricambio d’aria con una deumidificazione ottimale.

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Se la situazione richiede una qualità dell’aria buona (bassa concentrazione di CO2), immaginate un seminterrato magari adibito ad ufficio o altra attività, e ovviamente non si vuole un aumento di umidità, si può programmare una ventilazione automatica che rispetta sempre la legge della differenza di temperatura del punto di rugiada, ma dove questa differenza sia solo di un paio di gradi. Cosa succederà?

  • la ventilazione automatica si azionerà spesso (infatti è impostata una piccola differenza tra umidità assoluta esterna e assoluta interna)
  • la ventilazione trasversale non porterà fuori importanti quantità di vapore

In pieno inverno la nonna-esperta consiglierebbe di impostare la ventilazione automatica con un blocco a temperatura interna minima, che so, a 16°C, giusto per non stare al freddo o congelare il seminterrato. In parte è corretto inserire questo blocco, ma teniamo presente che non ci sarà più nessuna ventilazione. E una minima ventilazione è sempre importante!

Ricapitolando

ora che siete quasi esperti-lettori, se ritenete che un ricambio d’aria sia fondamentale anche nel seminterrato, se volete risolvere il problema dell’umidità una volta per tutte ed evitare il rischio muffa, è il momento di

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  • progettare una ventilazione trasversale che funzioni silenziosamente ed efficacemente, quindi ottimi aspiratori elicoidali con regolazione di direzione
  • impostare il funzionamento in base alla differenza di temperatura di rugiada e in base alle temperature interne
  • installare dei sensori di qualità in esterno e in interno nella posizione utile a non fornire informazioni sbagliate (il sensore esterno non dovrà essere influenzato da momenti di irraggiamento o pioggia diretta per esempio e il sensore interno non dovrà risentire delle temperature superficiali interne della muratura, generalmente più basse di quelle dell’aria ambiente.

Per ogni dubbio, parliamone. Nessuno merita di vivere una casa malsana!

e se vuoi acquistare un igrometro intelligente guarda questi modelli.


ho un solo consiglio

Avete letto questo articolo, ma in realtà il vostro problema riguarda un difetto di impermeabilizzazione e state cercando dei correttivi? Oppure il problema principale è l’umidità di risalita muraria? oltre a muffe e condense. Se l’umidità domestica è la vostra persecuzione ho un solo consiglio:

  • fatevi una cultura personale sull’argomento e poi intervenite con una certa sicurezza. Noi siamo comunque sempre qui per informarvi e rispondere alle vostre domande!

 


 


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45 commenti su “Risolvere il problema dell’umidità in cantina o nel seminterrato”

  1. @ Luca

    in inverno il clima sarà più che gradevole, e sarà facile con vmc e riscaldamento.

    ora che è estate e si registrano 24/25 gradi con umidità relativa sempre superiore al 90% c’è un elevato rischio di muffa, quindi, purtroppo bisogna deumidificare per ristabilire la situazione.
    dopo di che si devono fare tutte le attenzioni del caso per non portare all’interno nuova umidità :
    – tenendo le finestre chiuse e NON aperte a vasistas
    – la vmc può occuparsi del ricambio aria visto che ha scambiatore entalpico.

    la finitura in cartongesso verde davanti alla lana di roccia non aiuta purtroppo perchè è materiale non adatto a comportarsi da “volano igrometrico” in grado di smorzare le fluttuazioni di umidità, contribuendo al benessere

    la prossima volta la progettiamo insieme la cantina nel seminterrato 😉

  2. Buongiorno,
    ho da poco ristrutturato una cantina seminterrata di 80 mq (0.70 m fuori terra e 2.70 m interrati) con 5 finestre 1.20m x 0.50m anch’esse nuove.
    La cantina presentava una forte umidità assoluta, con poca umidità di risalita e molta umidità di spinta laterale dai muri che nella parte esterna non sono impermeabilizzati. La ristrutturazione aveva lo scopo di renderla abitabile per adibirla a piccolo ufficio e zona di svago. E’ stato fatto un vespaio areato con igloo a perdere di 0.40m per diminuire l’altezza e controparetato su tutti i lati con 6cm di lana di roccia e pannelli di cartongesso resistenti all’umidità. Abbiamo anche installato 2 vmc puntuali a doppio flusso con scambiatore entalpico viessmann 150 d (anche se avrei voluto che per tempo mi venisse quantomeno proposto la variante “+” che con una maggiorazione irrisoria integra diversi sensori e automatismi che mi avrebbero fatto comodo).
    Nonostante le accortezze prese mi ritrovo un locale con 24/25 gradi (molto gradevoli in questo periodo) e un’ umidità relativa sempre superiore al 90% (che rende il clima poco piacevole nonostante la temperatura). Ho provato a seguire i vostri consigli tenendo le finestre quasi del tutto chiuse durante le ore più calde (aperte a vasistas) e vmc spenta, areando la sera e mantenendo la vmc in modalità free cooling attiva tutta la notte, ma non sono comunque riuscito a far scendere l’umidità assoluta sotto i 20 g/m3. Ora mi chiedo se sto sbagliando qualcosa io o è stata sbagliata la progettazione e in questo caso cosa posso fare per mitigare la situazione estiva nella speranza che in inverno con riscaldamento e vmc accesi l’umidità sia più sopportabile.
    Grazie
    Buona giornata

  3. @ Luca

    attenzione alle informazioni che raccoglie! l’umidità è altissima proprio perchè lei sta misurando l’umidità relativa e non assoluta 😉

    quindi quando la taverna passerà dai 14°C ai 20°C sembrerà che l’umidità sia diminuita (ovviamente in assoluto è la stessa)

    dunque, la prima vera soluzione è alzare le temperature superficiali interne della muratura:
    dovrà rinunciare al mattone a vista!
    e prima di decidere il da farsi dovrà misurare il contenuto di umidità della muratura attuale per decidere i materiali che si possono usare.
    almeno una controllatina è indispensabile: https://amzn.to/3uoj1BA

  4. Buongiorno,
    possiedo una taverna sotto il livello stradale con mattoni a vista, in centro città , piuttosto antica…sono circa 30mq2 con due piccole finestre di circa 50cm x 70 cm che si affacciano su bocche di lupo. Sto cercando di renderla abitabile, almeno per qualche ora nel weekend, o per farce una cena con amici. Purtroppo l’umidità è altissima (credo di risalita ma forse anche dalla strada). Si parla dell’85% di umidità assoluta con punte del 90%. La temperatura è costante a 14 gradi, ma sto installando dei termosifoni per rendere la temperatura all’occasione più gradevole, anche se non desidero andare oltre i 20 gradi per via del vino stoccato appunto in taverna. ho provato di tutto ma non riesco a scendere sotto l’80% di umidità. Il deumidificatore, forse per via della bassa temperatura non riesce a portare la percentuale di umidità a livelli accettabili. Le finestre aperte, anche considerando il punto di rugiada e utilizzando per molte ore un ventilatore a piantana per far circolare meglio l’aria non sono in grado di modificare la percentuale di umidità. Potrebbe consigliarmi ? La ringrazio.

  5. @ alessandro

    forse io non sono riuscito a spiegarmi completamente, ma per approfondire può leggere qualche altro interessante articolo sullo stesso argomento umidità seminterrato condense ecc:
    https://espertocasaclima.com/2021/02/22/eliminare-muffa-casa-umidita-assoluta-relativa-temperatura-rugiada-igrometro/
    https://espertocasaclima.com/2019/05/09/umidita-in-casa-soluzione-condensa-umidita-muri-primavera-estiva/

    non sono riuscito a capire la stratigrafia della parete del suo interrato dall’interno all’esterno:
    pvc (cosa intende per pvc?)
    intercapedine aria mm.?
    intonaco mm.? (che tipo di intonaco?)
    muratura mm.? (che tipo di intonaco?)
    grossa intercapedine mm.? (che tipo di intercapedine? ventilata con l’esterno?)

    in che località ci troviamo?
    come è riscaldato questo interrato?

    fare un ricambio d’aria ad un ambiente di 75mq con una VMC da 350mc/ora mi sembra strano.
    ha uno scambiatore di calore entalpico?

  6. Buongiorno, ho letto con attenzione gli articoli, alla fine non ho capito bene come mi devo comportare. Io ho un piano di casa, circa 70/80 mq, completamente interrato, circondato da una grossa intercapedine, e dall’interno rivestito con PVC staccato dal muro. Ho delle finestre, che però danno sull’intercapedine. All’interno ho montato una VMC con recupero di calore della potenza di 350 mc/h. All’interno continuo ad avere temperatura intorno ai 20 gradi ma umidità all’80/90 %. Pensavo di risolvere con la VMC ma niente da fare. Sarei grato di ricevere consigli.Grazie.

  7. @ andrea

    beato chi può inventare qualche soluzione con Arduino! Se volesse pubblicare un articolo a tale riguardo, c’è una pagina vuota che la aspetta 😉

  8. Buonasera,
    ho terminato di automatizzare l’aerazione del mio interrato, non utilizzando ventilatori ma con aprifinestre elettrici, in quanto l’interrato è già dotato di ampie finestre vasistas che si affacciano su bocche di lupo. Sarebbe stato decisamente costoso e laborioso installare due ventilatori sulla finestra o, peggio, sul muro in cemento armato.
    Il risultato è molto buono, l’umidità assoluta non va mai oltre i 3 gr/mc e la temperatura non scende mai sotto i 15 gradi.
    La centralina me la sono autocostruita con Arduino, ma se a qualcuno dovessse interessare, navigando in rete mi sono imbattuto in una centralina che permette di utilizzare indifferentemente ventilatori o aprifinestra elettrici, ad un prezzo più basso della centralina più famosa/diffusa che si trova in rete. La centralina non è comunque economica (200/300€) ma l’impressione è che sia più moderna e flessibile.

    Andrea

  9. @ marco

    di certo, tenere a bada il livello di umidità interna con una VMC (similari? similari non esistono) è una soluzione al rischio condensa e alla qualità dell’aria interna.
    ovviamente non stiamo rimediando alle elevate dispersioni, segnalate dalle temperature superficiali interne troppo basse.

  10. Buongiorno Sig. Federico,
    ritorno sulla mia richiesta di qualche tempo fa relativa ad una parete di vetrocemento a camera singola, esposta all’esterno su cui si forma condensa e poi muffa. Dalla sua risposta deduco che mettere una seconda parete interna dello stesso materiale, non sarebbe risolutivo. Rischio di vedere il vapore infilarsi nell’intercapedine tra le due pareti di vetrocemento (e li in mezzo non potrei nemmeno pulire la muffa).

    La sostituzione della parete attuale con una di vetrocemento a doppia vetrocamera potrebbe essere risolutivo?

    E se invece installassi una presa d’aria (VMC o similari) in prossimità di quella parete? Pensa che un adeguato ricambio d’aria possa aiutarmi a contrastare il formarsi di condensa sul vetrocemento (sarebbe la soluzione meno invasiva anche se forse non risolutiva)?

    La ringrazio anticipatamente

  11. @ Marco

    dire l’80% in stagione fredda non ci dice ancora nulla sul contenuto di umidità dell’ambiente!
    bisogna mettere sempre in relazione la temperatura ambiente e la temperatura delle superfici interne per capire veramente cosa succede 😉

    esiste una centralina che comanda in base al ragionamento del punto di rugiada interno e punto di rugiada esterno, tedesca e non economica.

    se è già nell’ordine di idee per installare una vmc, io penso che la situazione è più o meno risolta con il suo lento funzionamento (ora bisognerebbe vedere la pianta per capire dove sia il miglior punto per installarla), ma tutto dipende dal microclima esterno!
    io non so se sia una casa in montagna, in campagna o al mare quindi è impossibile dire a priori in che periodo dell’anno e in che orari del giorno la vmc svolgerebbe bene il compito di deumidificare il seminterrato.

  12. Buongiorno Federico,
    ho una seconda casa spesso non abitata dove il piano seminterrato (comprensivo di vano scale, separato dal piano rialzato, ha un volume di circa 85 mc) non riscaldato è relativamente umido: diciamo l’80% in stagione fredda. Ho provato a installare un deumidificatore che raggiunge abbastanza facilmente un umidità del 60-65% ma con ovvi dispendi energetici non indifferenti.
    Ho studiato un po’ la situazione e letto con piacere i suoi articoli. Visto la situazione non grave è mia intenzione limitare l’intervento a una ventilazione meccanica controllata da sensore interno/esterno che potrebbe risolvere da sola il problema.
    Vanego alla domanda: quali sensori e soprattutto quale centralina posso acquistare per svolgere la funzione? Amici elettrici e idraulici non sanno aiutarmi non avendo mai affrontato il problema.
    Leggo che non ha interessi a vendere/sponsorizzare sistemi quindi mi permetto di chiedere dove rivolgermi per sistemi “casalinghi” che vadano bene allo scopo: se non molto costosi meglio ma purché svolgano bene il proprio lavoro e siano affidabili (spesso non li potrei controllare non abitandoci); se poi ci fosse la possibilità del collegamento in remoto per la verifica (non necessariamente il controllo) dei parametri nella stanza sarebbe un punto a favore ma non una caratteristica indispensabile.

    Grazie per l’attenzione
    Marco

  13. @ Andrea

    automatizzare l’apertura e la chiusura delle finestre del seminterrato seguendo l’andamento del punto di rugiada sarebbe ottimale.
    se trovasse qualcosa a buon prezzo e funzionante non esiti a pubblicare link prodotto.

  14. Buonasera Federico,
    nel mio piano interrato, piuttosto ampio (90 mq circa), ho già delle grandi finestre vasistas che si affacciano alle bocche di lupo in direzione nord da un lato ed est dall’altro.
    Attualmente areggio in modo manuale aprendo e chiudendo le finestre.
    Volendo arieggiare in modo automatico (controllando la temperatura di rugiada) è sufficiente mettere degli attuatori elettrici che aprano e chiudano le finestre, oppure è necessario installare dei ventilatori a basso consumo?
    Chiedo questo perchè l’installare dei ventilatori è più invasiva e dispendiosa (occorre forare i vetri delle finestre di cui sopra).

  15. ottimo articolo ma non viene dato alcun suggerimento su quale prodotto scegliere. Credo sarebbe molto utile. Ho una taverna di 80 mq e devo incanalare la vmc per circa 1,5 metri prima di arrivare alla griglia esterna.
    Quali sono le VMC adatte? dotate anche di questi sensori del punto di rugiada?
    Grazie

  16. @ Luciano

    il progetto generale non ha tenuto conto delle temperature superficiali interne del seminterrato.
    non conosco i dettagli costruttivi del seminterrato, ma immagino che ci sia uno strato isolante tra terreno e struttura verticale e orizzontale.
    l’umidità relativa misurata nel seminterrato è nella realtà ancora più elevata se andassimo a misurare il dato sulle superfici.

    non avendo tutte le informazioni sull’uso della cantina e sui ricambi d’aria e sulle ore di presenza ecc ecc non riesco a formulare una soluzione definitiva al problema.

    comunque è esattamente questo il problema del seminterrato: l’umidità assoluta dell’aria e le temperature superficiali interne.

    circa la sua VMC Zenhnder non so se abbia uno scambiatore di calore entalpico

  17. Luciano Francescato

    Ciao Federico
    Ho una nuova abitazione classe A+++ a Castelfranco Veneto su 3 piani di cui uno interrato.
    Ho riscaldamento-raffrescamento a pavimento (ogni stanza ha valvola e termostato con umidità gestito dalla domotica Comelit) più VMC Zehnder con deumidificatore centrlizzato controllato da un pannello in soggiorno.
    Questo pannello accende il deumidificatore, decide velocità e freecooling in dase alla soli dati del soggiorno.
    Tutti gli ambienti fuori terra sono confortevoli d’estate ma troppo secchi d’inverno (questo è il problema minore), ma lo scantinato è confortevole d’inverno ma troppo umido d’estate (ora 72% umidità) con comparsa di muffa sui battiscopa.
    La stanza caldaia con PDC e VMC+Deumidificatore è già una “centrale nucleare” e non facile intervenire aggiungendo un deumidificatore sulla tubazione vmc scantinato.
    Il dati di lavoro della VMC non sono modificabili dall’operatore.
    Volevo gestire tutto dalla domotica, ma dolo per farli comunicare il costo è di 1000€ e probabilmente Zenhnder “non cede il controllo” e non sono sicuro che Comelit la sappia gestire (a cominciare dal punto rugiada).

    Hai qualche idea per risolvere il problema?

  18. @ Francesca

    purtroppo non ho compreso bene: ci sono 2 camere con finestre abbastanza lunghe, ma ovviamente basse, nel seminterrato, dove si avverte umidità nelle ore notturne?
    dunque le pareti perimetrali delle camere fino alla quota di circa 1,5 metri sono contro terra?

    in che zona siamo?
    qual’è la temperatura ambiente?
    qual’è l’umidità relativa interna?
    quante persone dormono in queste 2 camere?
    quali sono le abitudini nell’arieggiare le camere in periodo di non riscaldamento?

    quando si è spento il riscaldamento?

    l’umidità che si avverte ora si avvertiva anche in periodo di riscaldamento?
    quali sono le abitudini nell’arieggiare le camere in periodo di riscaldamento?

  19. Francesca Mazzoli

    Buongiorno, una casa disposta su tre livelli di cui il più basso è un seminterrato con finestre abbastanza lunghe ma ovviamente basse. Intorno, su tre lati, ho una intercapedine che prende aria alle due estremità sotto due terrazzini e che presenta sempre alle estremità due porte per ventilarla. L’intercapedine è abbastanza asciutta da permettermi di tenere anche coperte e vestiti ma nell’ambiente delle due camere da letto si avverte comunque umidità soprattutto durante le ore notturne. Quale soluzione mi consigliate?
    Grazie
    Francesca Mazzoli

  20. @ Caterina

    è corretto portare un ricambio d’aria all’interrato canalizzando la VMC centrale.
    il problema che si potrebbe avere è l’apporto di troppa umidità dall’esterno nel periodo estivo se la VMC è prevista accesa anche nella stagione calda.
    tutto dipende dal progetto della deumidificazione.
    se manca la deumidificazione è comunque opportuno spegnere la VMC in estate o farla lavorare solo di notte con temperature esterne in calo.

    in realtà bisognerebbe fare ventilazione in estate seguendo con attenzione il punto di rugiada.
    potete approfondire questo importante argomento leggendo il mio articolo Eliminare la muffa in casa misurando il punto di rugiada

    visto che la casa è in costruzione progetterei un isolamento sul lato interno del solaio e delle pareti dell’interrato attenuando correttamente tutti ponti termici: questo per essere certi di avere temperature superficiali più elevate e non a rischio condensa.

  21. Buongiorno, sto costruendo una villetta familiare in casa clima in mezzo alla pianura padana. La casa è certificata al piano terra e al primo piano. Abbiamo poi deciso di adibire l’area interrata a spazio abitabile anche se senza finestre (inizialmente doveva essere un garage). Vale la pena collegare il piano interrato alla VMC del resto della casa oppure genero delle inefficienze dovute inevitabilmente alle temperature più fredde dell’interrato? Grazie

  22. @ gianni

    dalla sua descrizione abbiamo un sottotetto non riscaldato separato dal volume riscaldato sottostante da uno strato isolante orizzontale.
    si deduce che
    i quasi 10°C del sottotetto sono dovuti in parte dall’irraggiamento solare e in parte dalle dispersioni verso l’alto del piano riscaldato
    il 93% di umidità relativa nel sottotetto a 10°C non significa lo stesso contenuto di vapore di un ambiente riscaldato a 20°C:

    infatti 1 mc aria del sottotetto a 10°C contiene circa 8 grammi di vapore, lo stesso vapore contenuto in in 1 mc aria dell’ambiente riscaldato a 20°C con umidità relativa al 50% (abbastanza asciutto e confortevole).

    su una cosa lei ha ragione: il 93% di umidità relativa nel sottotetto a 10°C è un po’ troppo elevato!
    quali potrebbero essere le cause di questo 93% di umidità relativa nel sottotetto a 10°C?
    di certo non il meteo esterno!
    quindi è lei che sta producendo umidità nel sottotetto:
    – infiltrazioni dal tetto?
    – infiltrazioni d’aria dall’ambiente riscaldato al sottotetto?

    probabilmente il sottotetto è in comunicazione con l’ambiente riscaldato attraverso spifferi impiantistici (elettrici, antenna ecc)(idraulici), architettonici, la botola di accesso dal piano inferiore.

    tutte queste criticità permettono una forte migrazione del vapore dal piano riscaldato al sottotetto non riscaldato.

    qui bisogna intervenire. e prima ancora prenda 10 minuti per leggere l’articolo delle “caraffe” che la illuminerà sull’umidità relativa e assoluta.

  23. Buongiorno,
    Ho una soffitta non riscaldata, adibita a deposito, con una temperatura invernale di 8-10°C: è posta sopra l’isolamento termico della casa.
    L’umidità invernale arriva facilmente al 93% e si forma condensa su tutti gli oggetti.
    Il deumidificatore risolve il problema, ma resta sempre acceso e consuma 10-12 kWh al giorno per estrarre 5-6 litri d’acqua e abbassare l’umidità di 100 mc d’aria al 68%.
    Arieggiare in base al punto di rugiada, in questo caso, può aiutare a ridurre l’umidità e limitare l’intervento del deumidificatore? Che portata d’aria dovrei prevedere, in rapporto al volume del locale?

  24. @ marco

    eh sì, il vecchio buon mattone vetro è disperdente. sarebbe una soluzione ordinare una vetrata isolante e installarla sul lato interno ma potrebbe succedere che nell’intercapedine passi un pizzico di vapore, per fiancheggiamento. e a quel punto lei mi ucciderebbe.
    ne parlo così… senza aver visto lo stato di fatto

  25. Buongiorno,
    spero di non andare fuori tema. Ho una villetta a schiera con scala interna. Il vano scala viene illuminato da una doppia fila di mattonelle di vetrocemento (che danno verso l’esterno) che parte dal piano terra e arriva fino piano superiore. Questa è ovviamente una zona della casa più fredda rispetto al resto dei locali. Comprendo l’importanza di arieggiare, ma non posso aprire il vetrocemento. All’inizio dell’autunno, non appena la temperatura cambia, il vetrocemento si riempie di condensa. Dopo qualche settimana si forma della muffa (che ho rimosso più volte). Il problema persiste per tutta la stagione invernale. Per ragioni estetiche Non posso rimuovere il vetrocemento (sono in un condominio). Mi hanno suggerito di realizzare una contro parete interna (un infisso o una seconda parete di vetrocemento) oppure di sostituire il vetrocemento attuale (a camera singola) con una versione a doppia camera. L’obiettivo sarebbe ovviamente quello di “isolare” meglio la zona. Pensa che potrebbe funzionare?

  26. @ Alessandra

    un locale di questo tipo è a rischio muffa proprio perchè le sue superfici interne e il volume stesso non riscaldato ha temperature più basse rispetto all’abitazione: in un certo senso attira il vapore contenuto nell’aria della casa e tende a condensare.
    a patto di mantenere sempre questo piccolo locale in comunicazione con il soggiorno per fornire una certa quantità di aria respirabile, il locale potrebbe essere utilizzato per smartworking (senza far aderire la libreria alla parete, meglio una libreria senza schiena chiusa) progettando un isolamento interno molto igroscopico.
    l’isolamento interno completo non solo aumenterebbe le temperature superficiali interne ma eviterebbe i rischi di condense.

    circa la ventilazione del locale con vmc o altro va ragionata guardando pianta e sezioni e quota terreno esterna (che non posso conoscere).

    circa il riscaldamento, lavorare al computer seduti porta ad un certo discomfort quindi si potrebbe posizionare nel punto più favorevole un riscaldatore ad infrarossi che può assorbire al massimo 300Watt ma funzionerà solo all’occorrenza e fornendo un calore piacevole e istantaneo senza rumore

  27. Buonasera, ho una cantinetta annessa al soggiorno, sotto elevata di circa 1 metro e 20 dal resto della casa, né finestrata nè riscaldata e dotata solo di una piccola ventilazione automatica. Per evitare la formazione di muffa abbiamo messo un piccolo deumidificatore, Vorremmo trasformare la cantinetta in un piccolo studio dove poté collocare una libreria e lo spazio per mettere stampante e computer. La ventilazione trasversale potrebbe venirci in aiuto ed evitare l’installazione di una pompa di calore?
    Grazie mille

  28. Buongiorno,
    abito in località marina e per l’abbondanza di umidità il suo pregevole articolo forse potrebbe essere applicabile anche all’intero appartamento. Magari due sistemi indipendenti per le differenti temperature tra abitazione e cantine.
    E di notevole valore anche come unica soluzione nella maggioranza dei casi.
    Non dovesse bastare per un’impossibilità di utilizzo dovuta a ripetuti capricci climatici (nebbie cc, prolungato eccesso di umidità esterna…) tornerebbe comunque utile a coadiuvare la deumidificazione.
    Nel suo articolo vedo foto di una centralina che sembra un termoigrostato-differenziale, ma non ho capito se calcola anche i punti di rugiada. Le sarei molto grato per indicazioni sul funzionamento di questi apparecchi, come si chiamano, dove reperirli. Grazie
    Cordiali Saluti
    Giancarlo Gizzi

  29. Buon giorno Sig. Bova
    lo stoccaggio dell’acqua di piscina probabilemnte si riferisce alla vasca di compenso della piscina suppongo.
    L’umidità prodotta dall’evaporazione dello specchio d’acqua all’interno della vasca di compenso piscina è un effetto naturale e comprensibile.
    La botola elettrica che permette una aerazione verso l’esterno è certamente un modo per far evacuare l’umidità dalla vasca di compenso poi al suo locale per poi poter uscire all’esterno.
    Prima di tutto dovrebbe verificare di provvedere ad eseguire l’aerazione della sola vasca di compenso direttamente verso l’esterno.
    Per gestire al meglio l’accesso alla sua vasca di compenso le consiglio di prevedere un serramento in PVC affinchè non si arruginisca nel tempo ( verifichi anche la ferramenta) .
    La corrosione del ferro zincato probabilmente dato dalla forte umidità abbinato al cloro evaporato dall’acqua.
    Bastano due tre fori diam. 200mm dalla vasca di compenso all’esterno direttamente.
    non metta in comunicazione il locale ”cantina” con la vasca di compenso.
    Cordiali saluti
    Marco de Pinto

  30. Buongiorno.
    Ho una stanza sotterranea di circa 30 m2 (7 x 4,5 x 2,5 di h) provvista di una bocca di lupo di circa 1 m e 3 fori interni per ricircolo aria.
    Nel locale c’è l’acqua di stoccaggio della piscina per cui se non apro tutti i giorni la botola elettrica c’è molta umidità.
    La percentuale di umidità è circa 75%.
    Dopo 6 mesi è comparsa della ruggine nella botola che è in ferro zincato.
    Vorrei un suo consiglio sulla scelta di un ventilatore ad aria forzata che possa migliorare il ricircolo. Che modello e potenza m3/h consiglierebbe?
    La ringrazio per quanto potrà.

  31. la descrizione del clima nel suo interrato è esattamente quella che ho descritto nell’articolo dove sono andato a spiegare (e speravo in modo comprensibile) cosa succede all’umidità contenuta nell’aria alle diverse temperature.
    ho subito immaginato che il suo deumidificatore avrà lavoro vita natural durante, come se stesse svuotando il mare.
    il problema è proprio il ricambio d’aria che deve attivarsi solo nei momenti in cui il contenuto esterno di umidità è inferiore a quello interno: questo permetterà di tenere il deumidificatore spento e deumidificare comunque!
    in questo intervallo “perfetto” dovrebbe anche avere l’accortezza di fare un ricambio d’aria lento e non velocissimo, in modo da permettere agli intonaci di cedere l’umidità in eccesso all’aria in movimento

  32. Buon pomeriggio,
    ho una cantina sotto casa di circa 100mq completamente interrata, con accesso da interno casa e con delle bocchette da 100 passate dalla ditta costruttrice all’interno delle mura che fanno “da ricircolo aria” per non creare umidità. Visto e considerato che voglio sfruttare questo spazio, di mia iniziativa leggendo quì e là, ho pensato di installare degli aspiratori e collegarli a questi tubi da 100 per creare un vero ricircolo di aria considerato che era impossibile stare più di 10 min lì sotto perché l’aria era carica di umidità. Nello specifico ho istallato due aspiratori da 1700mc/h visto le dimensioni dell’ambiente, dove uno ha la funzione di aspirare aria da dentro e portarla fuori mentre l’altro da fuori a dentro(con dei timer meccanici li faccio accendere in maniera alternata e non continua). Oltre a questo ho acquistato un deumidificatore con capacità fino a 120 mq. L’ambiente è radicalmente cambiato le mura ed il soffitto che prima erano letteralmente bagnati, adesso sono asciutti e l’aria molto ma molto più respirabile. Mi sono accorto però che il deumidificatore non smette mai di tirare acqua e che non appena gli aspiratori rimangono spenti per un po’ (parliamo di ore) la percentuale di umidità risale. Come posso risolvere definitivamente?
    Grazie in anticipo per i consigli che mi darete

  33. Ho una cantina dove pratico sport , dovrei migliorare la qualità della aria, ho una finestra che da sull intercapedine, e la porta e di fronte ad una griglia che da sull’esterno, un fiume sempre secco, ma ci sono 2 metri sempre di intercapedine dove l’odore è lo stesso che all’interno della cantina, c’è un modo per inviare un disegno per avere suggerimenti? Ho pensato ad u. Deumidificatore wifi, ho la connessione internet in cantina.. ma non so se risolvo

  34. nelle notti estive più fresche si potrebbe fare una corrente d’aria, purtroppo quei momenti sono anche ricchi di umidità.
    il marchingegno descritto nell’articolo è proprio una sorta di maggiordomo intelligente che ragiona in base alle temperature di rugiada e gestisce al meglio il livello di umidità interno

  35. Le aperture sono piccole e comunque trasversali alla stanza, ergo l’irraggiamento non è praticamente mai diretto.
    Quindi potrei sfruttare la VMC d’inverno, mentre d’estate (visto che anche di sera la temperatura non andrà quasi mai sotto i 21 gradi) potrebbe essere addirittura opportuno mantenere completamente chiuse le aperture, salvo areare magari di notte per 1-2 ore (VMC a velocità massima), più che altro per questioni igieniche. Corretto?
    La aspetto volentieri la prima volta che si troverà a passare per la Valpolicella!

  36. la lettura dell’umidità in cantina, anche del 95%, va interpretata! nel senso che si riferisce ad una temperatura ambiente cantina molto bassa: se l’ambiente fosse riscaldato (per ipotesi) lo stesso igrometro mostrerebbe un livello di umidità più contenuto.
    detto ciò, contenere la temperatura estiva della cantina sarebbe possibile solo governando le aperture ed eventuali momenti di irraggiamento.
    è normale che con il finire dell’estate anche la cantina abbia raggiunto temperature ambiente fino ai 21°C, se pensiamo che anche i mari e gli oceani si scaldano con il passare dei mesi.
    installare una VMC puntuale in cantina non è possibile perchè abbiamo il terreno esterno, ma la VMC si potrebbe installare al piano di sopra con una breve canalizzazione che scende in cantina (mandata e ripresa), ma potrebbe essere utile solo d’inverno, quando riuscirebbe a trovare ancora una differenza di temperatura (+10°C interni e -4°C esterni) e abbassare l’umidità interna invernale.
    questo con aperture cantina tenute chiuse, ovviamente.
    far funzionare una VMC puntuale in cantina per l’estate non è una buona idea

    in attesa di un assaggio dei vini e dei salumi, auguro un sereno Natale

  37. Buongiorno Federico, ho una cantina di ca 18mq, altezza 2.1m, la cantina è interrata (soffitto al piano di campagna). Le pareti sono di pietra, non c’è alcun tipo di isolante (è letteralmente un buco per terra). Il soffitto è invece isolato (al di sopra c’è un impianto di riscaldamento a pavimento per il piano superiore).
    Ci sono due aperture verso l’esterno (circa opposte l’una l’altra) di ca 40x20cm.
    L’uso della cantina è per conservazione vini ed eventualmente stagionatura salumi, quindi non ci sono problemi dal pdv della temperatura (non è necessario che sia “abitabile”).
    Ho posto un termometro/igrometro da un annetto e ho visto che, con entrambe le aperture aperte tutta la giornata, la temperatura varia da 10 gradi d’inverno (fuori anche -4) a 21 gradi d’estate (fuori anche +38).
    Posto che per la sua destinazione i 21 gradi estivi sono un po’ al limite, vorrei capire come contenere leggermente la temperatura estiva ma, soprattutto, l’umidità (che arriva d’inverno anche al 95%).
    Una VMC puntuale potrebbe essermi d’aiuto?

  38. buongiorno,
    la questione delle umidità è davvero tosta, più leggo in dettaglio e più vengono dubbi!
    un consiglio: nel contesto di un piccolo monolocale (15-20 mq) con pietra a vista vorrei mettere una VMC decentralizzata ed un condizionatore/deumidificatore per il caldo estivo. Vista la carenza di spazio ho solo due possibilità:
    – condizionatore monoblocco (tipo olimpia) a h. 30 e sopra VMC a circa h.150
    – condizionatore monoblocco (tipo olimpia) a h. 30 e su altra parete VMC a circa h.90 (distanza tra i due apparecchi circa 5 metri)

    quale è la migliore? la prima soluzione rischia di rendere meno efficiente il lavoro del condizionatore oppure no?

    grazie mille per i consigli sempre preziosi
    Fabio

  39. acquistare un piccolo deumidificatore non costa nulla di progettazione: una spesa iniziale e poi diversa energia per il suo funzionamento e poi per sempre il compito di occuparsi dell’acqua raccolta.
    se il problema dell’umidità in cantina si fa presente una volta ogni tanto, si potrebbe anche risolvere così, con l’acquisto di un deumidficatore.
    ma se il problema della muffa e dell’assenza di ventilazione e dell’umidità relativa alta è persistente mi sembrerebbe il caso di fare uno sforzo e risolvere con tutti i condomini la situazione di degrado.
    è anche un modo per dare valore a tutto l’edificio.
    difficile apprezzare un appartamento con cantina e scale che puzzano di muffa!

    non conoscendo la distribuzione dei vani adibiti a cantina, né le finestrature e né le porte di accesso, non potrei immaginare se una ventilazione intelligente guidata in automatico dai 2 sensori di temperatura, umidità relativa e temperatura del punto di rugiada possa garantire un ambiente finalmente salubre e climaticamente ottimale per contenere oggetti e cose senza danneggiarli.
    comunque se fosse possibile e se fosse installabile, è assolutamente importante che sia eseguita la bonifica degli ambienti prima di iniziare un nuovo capitolo.
    tutte le superfici interne andranno trattate e ritinteggiate come tutte le cose aggredite dalle muffe andranno gettate o allontanate. altrimenti la concentrazione di spore in ambiente tornerà a diventare pericolosa

  40. Buongiorno con una cantina un un seminterrato di un condominio dove abbiamo problemi di umidità soprattutto d’estate cosa posso fare?
    Ho problemi di muffa e tutti i condomini sulle loro cantine hanno questo problema.
    Stavo pensando se deumidificare o ventilare.
    Cosa mi consiglia per un ambiente di 16mq?
    Grazie

  41. vorrei chiarire che l’articolo sfiora l’argomento VMC perchè si tratta sì di ventilazione meccanica controllata (è meccanica, ed è controllata, molto controllata) ma non recupera il calore e si concentra solo sul ricambio d’aria. il bello è che il ricambio d’aria è intelligente, e quindi porta all’esterno umidità in eccesso interna.
    una ventilazione trasversale perfetta per ambienti con problemi conosciuti da tutti, cantine, seminterrati, taverne ecc ecc.
    non si tratta di magia, ma si tratta di posizionare al meglio i sensori interni ed esterni.

  42. Bell’articolo, ben scritto e che tratta un tema molto delicato ed un problema altrettanto diffuso.
    Segnalo che la ventilazione meccanica #freeair100 by bluMartin ha una funzione specifica per i locali interrati: grazie ai sensori è in grado di calcolare l’umidità assoluta interna ed esterna per cui sa quando può deumidificare e quando rimanere in standby per evitare di “caricare” gli ambienti di umidità

  43. Ottimo
    Dovresti spiegarlo a quelli che hanno fatto la mia VMC…
    Quel macchinone misura solo l’umidità interna e faceva più danni che altro.

    Io ho agito in questo modo (e da 5 anni non ho problemi di umidità o muffe):
    VMC sempre accesa a velocità bassissima con recuperatore di calore (devo respirare 24h)
    La notte, dopo che è caduta la rugiada e che la temperatura esterna è scesa al di sotto di quella interna vado a tutta velocità (ovviamente con by pass dello scambiatore)

    Naturalmente la lavatrice lavora durante il giorno sfruttando l’energia del FV ed i panni si asciugano la notte.

    Ovviamente una VMC intelligente come descritta da Federico sarebbe stata molto meglio, ma potendo agire solo sui timer mi sono dovuto basare sui dati statistici.


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