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isolamento interno - Isolamento interno con lana di roccia vantaggi e svantaggi 1

Isolamento interno con lana di roccia vantaggi e svantaggi

159 risposte

L’ isolamento interno dev’essere proprio necessario! altrimenti sempre isolare esternamente! Possibilmente evitate di usare lana di roccia (o la lana di vetro) visto che durante la lavorazione disperde pericolose fibre artificiali vetrose 😉

Isolare dall’interno significherà che la struttura dell’edificio diventerà fredda (e non più riscaldata dalle dispersioni termiche) mentre l’ambiente risulterà caldo (anzi, si riscalderà molto più in fretta di prima: una soluzione perfetta per una seconda casa oppure un locale non usato in modo continuativo).

Ora che ci penso, anche per una persona che non è mai a casa, e rientra solo la sera dal lavoro, potrebbe essere una soluzione ideale.

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i benefici dell’inerzia termica

Tutte queste considerazioni per ricordare che l’ isolamento interno non offre più i benefici dell’inerzia termica delle pareti perimetrali (caratteristica principale di un sistema a cappotto esterno) e questi benefici non sono interessanti per una casa usata solo nei weekend o da chi è fuori per lavoro tutto il santo giorno.

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Chi si avventura in un isolamento interno non deve sottovalutare i ponti termici:

  • la soletta del soffitto
  • i divisori interni
  • tutte le strutture connesse direttamente alle pareti perimetrali esterne “fredde”

solo svantaggi nell’ isolare dall’interno?

direi di no, l’isolamento interno

  • si posa con rapidità
  • non si paga il ponteggio
  • si lavora anche se piove
  • in genere costa meno, ma dipende tutto dai materiali e dalla soluzione scelta
  • permette lavori a step, ambiente dopo ambiente, quindi stanza dopo stanza spostando o accentrando l’arredo

i vantaggi della lana di roccia

Purtroppo la scelta cade molto spesso sulla lana di roccia:

  • migliora sensibilmente anche l’isolamento acustico (come tutti i materiali fibrosi)
  • costa un po’ meno
  • ogni magazzino edile la tiene! sanno che andrà via come il pane 🙁

fine dei vantaggi

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attenzione alla migrazione del vapore acqueo:

  • l’ambiente sarà caldo e l’umidità assoluta sarà ben maggiore di quella esterna
  • l’umidità tenderà a migrare verso l’esterno attraversando la parete per tutto il periodo di riscaldamento
  • il vapore attraverserà il nuovo pacchetto isolante interno (la lana di roccia è materiale fibroso e molto traspirante)
  • il vapore poi incontrerà la parete fredda esterna (qui il rischio condensa 😐 )

un freno al vapore

Isolamento interno a secco? Sì è necessario posare un freno al vapore! e sceglierlo bene, con le giuste caratteristiche 😉

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  1. lana di roccia interposta nell’orditura metallica (o meglio lignea) di supporto delle successive lastre
  2. freno al vapore
  3. cartongesso (ma meglio fibrogesso)
  4. tinteggiatura di elevata qualità e bassissime emissioni di voc in ambiente.

scelta  del freno al vapore

Se non volete sbagliare, calcolare, verificare e studiare, andate a colpo sicuro:

  • scegliete un freno al vapore igrovariabile che permette un’ottimale asciugatura dello strato isolante non appena inizia la stagione estiva.

L’estate è proprio il momento dell’inversione di direzione della spinta del vapore ed è un grave errore di progettazione non permettere a questo di uscire in ambiente attraversando liberamente e velocemente il freno al vapore con una certa facilità.

come far bene un isolamento interno

La buona riuscita di un isolamento sul lato interno dipende da tanti piccoli particolari, come un po’ tutte le cose, quindi:

  1. immaginiamo,
  2. progettiamo,
  3. risolviamo
  4. e poi facciamo.

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isolamento interno di elevata qualità

Se stiamo valutando un isolamento interno che non sia un appartamento finito e magari anche abitato, ma ci troviamo in un vero e proprio cantiere, cogliamo l’occasione per trovare delle soluzioni migliori di isolamento interno:

  • lana minerale e cartongesso è solo un esempio di intervento, forse il più scadente in termini di qualità dei materiali e salubrità dei materiali!!! e sicuramente non è il migliore 😉

Approfondisci leggendo questi altri articoli.


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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159 risposte a “Isolamento interno con lana di roccia vantaggi e svantaggi”

  1. @ andrea

    infatti la progettazione di una stratigrafia dovrebbe prevedere uno strato di isolamento integro protetto da un freno al vapore e uno strato con impianti interposti.
    fare tutto insieme può funzionare se le sigillature sono meticolose.
    chiudere gli occhi sui ponti termici è sbagliato… dopo tanto lavoro di isolamento, avere ancora tanti metri lineari freddi è incoerente.
    certo che la zona climatica D perdona più della E e della F 😉

  2. Avatar Andrea

    salve Federico, le scrivo da Ascoli Piceno in zona climatica D.
    Intanto le faccio i complimenti per la sua rubrica. La ritengo un persona onesta ed esperta.
    Per questi motivi le pongo una domanda premettendo che ho letto tutti i suoi articoli facendomi una discreta cultura.
    So che per un isolamento interno non è favorevole agli isolanti minerali e che cmq andrebbero sempre utilizzati con freno al vapore… mi chiedevo si potesse fare a meno del freno avendo predisposto l’appartamento con VMC? Non per risparmiare pochi spicci, ma piuttosto perché consapevole che la posa non viene mai fatta correttamente, viene bucata da viti per il fissaggio del cartongesso e spesso gli elettricisti non perdono tempo in certi dettagli.
    Inoltre… reputa la vmc un ottimo alleato contro la generazione di muffe sui ponti termici che spesso sono difficili da risolvere?
    È corretto pensare che la vmc doppio flusso con recuperatore di calore e sistema bypass possa risolvere tutti questi problemi?
    Grazie

  3. @ vincenzo

    con una differenza: I pannelli in silicato di calcio NON sono i pannelli in idrati di silicato di calcio arriva l’articolo il 11 agosto ore 16 😉

  4. Avatar Vincenzo
    Vincenzo

    Si si tutto chiaro, mi aveva precedentemente indicato i pannelli Multipor oppure Pannello naturale antimuffa Muffaway KLIMAPLATTE PLUS, posso chiedere se questi che ho linkato sotto hanno le stesse caratteristiche in modo da farne poi una questione di prezzo.

    Ancora grazie.

  5. @ vincenzo

    il sughero, che è simpatico e piacevole, non lo nego, non è un materiale isolate igroscopico, quindi non lo consiglierei per un isolamento interno.
    detto questo, il pannello in silicato di calcio isolante per interni è molto più indicato.
    se ci sono segni di risalita di umidità, meglio progettare meglio

  6. Avatar Vincenzo
    Vincenzo

    Buonasera Dottor Sampaoli,

    mi ha già risposto precedentemente sulle domande a riguardo del cappotto interno che vorrei fare nella taverna interrata di casa mia.
    Ora le scrivo perché nella famigerata ricerca dei pannelli in idrati di silicato di calcio (che il mio muratore non conosce, vorrebbe utilizzare pannelli di sughero per effettuare il cappotto interno) mi sono imbattuto in questi che le linko:

    https://www.premierpremiscelati.it/prodotti_per_edilizia/premier-categorie/malte-e-sistemi-per-risanamento-restauro-e-bioedilizia/risanamento-e-riqualificazione-muratura-premiersilk/premiersilk-056-slim-2/

    Potrei gentilmente avere un giudizio tecnico.

    Grazie come sempre per la disponibilità.
    Vincenzo.

  7. @ gianluca

    le ho scritto una mail, verifichi nello spam

  8. Assolutamente, infatti è una cosa alla quale dovrò porre molta attenzione. La mia volontà è quella di correggere il più possibile i difetti e migliorare le prestazioni, avendo preso la decisione di andare completamente in elettrico con pompa di calore eliminando il gas. Bisognerà valutare l’isolamento delle due pareti su tre che dovrei isolare e l’idea sarebbe dall’esterno in appoggio sull’isolamento esistente così potrei andare a correggere il ponte termico delle spallette e poi analizzare la questione del tetto.
    In un eventuale riqualificazione in ottica ecobonus 65 % avrei già chi segue la progettazione, relazione tecnica, computo ecc e sono gli stessi che mi hanno redatto la consulenza preliminare e sono prettamente impiantisti anche se ovviamente seguono tutti gli aspetti della riqualificazione.

  9. @ gianluca

    non sottovaluti i dettagli esecutivi.
    dire X cm di isolante non è ancora un progetto esecutivo…
    quindi se con il suo tecnico non riesce ad approfondire il dettaglio per il tetto, l’isolamento interno e il foro finestra…
    ci sono eventualmente io 😉

  10. Grazie mille per la celere risposta! È un onore per me che lei approva la mia idea!!! Diciamo che la mia decisione deriva dal fatto che dovrei implementare l’isolamento di due pareti, la nord e la sud (già isolate con 4 cm di EPS) e di installare una PdC, e il “risparmio” che ne trarrei dall’isolare internamente lo utilizzerei per correggere i ponti termici delle spallette delle finestre, che non sono isolate, e rivestire il davanzale in marmo passante con un davanzale coibentato. L’idea di massima sarebbe questa insomma. Poi valuterà tutto il termotecnico. Se vuole, per farsi una idea migliore, le posso inviare le foto in privato. Comunque grazie mille ancora!!!
    Gianluca.

  11. @ Gianluca Tenca

    che il tetto in legno originale sia stato progettato con 80mm di EPS significa che il progettista NON aveva nessuna capacità di progettazione.

    da questo io sospetto che il tetto in legno NON sia stato progettato con caratteristiche di tenuta all’aria.

    direi che l’intervento dall’interno è l’unica occasione di sistemare entrambi gli aspetti:
    – tenuta all’aria del volume riscaldato
    – isolamento addizionale e forse il raggiungimento di uno sfasamento sufficiente ad evitare il veloce surriscaldamento estivo.

    Non ho visto foto della copertura dall’interno ma… È un idea efficace e percorribile. approvo

  12. Buonasera. Dopo analisi preliminare nella mia abitazione, una villetta a schiera di due piani, si è optato di addizionare all’isolamento esistente (8cm di EPS stato attuale) con altri 16 cm. Secondo voi, invece che intervenire all’esterno, è possibile intervenire all’interno applicando il materiale isolante tra le travi (avendo il soffitto mansardato) evitando così il lavoro grosso di rimozione tegole, antenna ecc e di avere lo scalino col vicino? È un idea efficace e percorribile per il fatto che è presente l’arredo e che la abitiamo?? Grazie. Gianluca.

  13. @ willy

    trattandosi di un isolamento interno di un seminterrato la prima cosa da fare è scoprire se il piede della muratura è veramente assolutamente asciutto, cioè verificare se esiste risalita di umidità per capillarità.
    questa analisi serve a scartare una bella fetta di soluzioni e di materiali isolanti NON adatti 😉
    il link che ha segnalato (https://www.swisspor.ch/index.php?section=datasheet&cmd=planningOverview&id=5038) sta solo mostrando che un cappotto esterno non ha attenuato sufficientemente il ponte termico del piede della muratura, quindi interviene anche sul lato interno.
    pur non sapendo la destinazione d’uso del suo seminterrato e né la situazione delle murature, sconsiglio questi materiali sintetici o lane minerali perché non offrono permeabilità al vapore ed igroscopicità.
    2 caratteristiche del materiale isolante che permettono di mantenere l’equilibrio igrometrico delle vecchie murature e dell’ambiente seminterrato

  14. Avatar Willy Montella
    Willy Montella

    Salve Sig Sampaoli,
    mi permetto di disturbarla ancora perché mentre stavo valutando di acquistare i miei pannelli in lana di roccia per l isolamento interno dei muri controterra del mio seminterrato adibito a studio mi sono imbattuto nelle specifiche della ditta swisspor (abito in Svizzera) che in sostanza consiglia la lana di roccia nell isolamento interno dei muri non interrati (https://www.swisspor.ch/index.php?section=datasheet&cmd=planningOverview&id=5035 prodotto swissroc) . Ma per l isolamento interno dei muri controterra non consiglia la lana di roccia ma l xps (https://www.swisspor.ch/index.php?section=datasheet&cmd=planningOverview&id=5038 ).
    Mi pare di capire che lei sconsiglia l xps pe l isolamento interno potrei chiederle il perché ? La ringrazio e la saluto cordialmente

  15. @ Willy

    grazie di leggere espertocasaclima e i consigli per l’isolamento termico

  16. Avatar Wiily Montella
    Wiily Montella

    Egregio Sig. Sampaoli, la volevo ringraziare per il consiglio relativo all’isolamento dello scantinato con lana di roccia. Mi ha fornito delle informazioni molto utili . Buonagiornata

  17. @ pierpaolo

    non conosco il suo progetto in pianta della cabina armadio, ma leggendo la descrizione delle condense e della muffa che si è formata penso che il problema nasca dalla costruzione della cabina armadio:
    questo volume dedicato al vestiario probabilmente ha 1 o 2 lati che confinano con l’esterno.
    di fatto la cabina armadio si comporta come un ambiente non riscaldato che confina con una ambiente riscaldato da un lato e con l’esterno dall’altro.
    questa situazione porta la cabina armadio a temperature molto più basse rispetto al volume riscaldato e anche il vapore contenuto in ambiente tenderà a migrare verso la zona più fredda condensando.
    l’anta, o la porta della cabina armadio non è certo ermetica, quindi la migrazione del vapore dalla camera alla cabina avviene senza ostacoli, poi succede la condensa dove le temperature sono più basse e poi iniziano a crescere le muffe.

    isolare la parete fredda con lana di roccia, freno al vapore e cartongesso è possibile ma non bisogna dimenticare che un corretto isolamento interno deve prevedere di attenuare i ponti termici: solaio, divisori ecc

  18. Avatar Pierpaolo
    Pierpaolo

    Salve ho letto il suo articolo in merito alla coibentazione da l interno. Vorrei sottoporle il mio problema: la mia camera da letto ha una parete esposizione nord ovest, intercapedine di 70mm.. realizzai una cabina armadio anni fa, ma i vestiti, dopo poco tempo, risultarono freddi e in seguito addirittura bagnati. Appoiicai allora del DEPRON 6mm sulla parete. Problema risolto.. ma dopo alcuni anni si è ripresentato fino ad ora dovecaddirittura si è creata acqua sulla parete e muffa… sto per realizzare una controparte in cartongesso coibentato e lana di roccia…ho letto del suo consiglio di applicare barriera vapore..considerando che su un lato è presente un pilastro.. e non vorrei fare un lavoro che potrebbe essere negativo, vorrei se lei potesse confermarmi la fattibilità di tale operazione.. Non posso operare esternamente.. ringrazio anticipatamente.

  19. @ Nunzio

    Si deve sempre ricordare che se isolamento interno è di forte spessore la struttura esterna (un tempo riscaldata dalle dispersioni termiche) scenderà molto di temperatura.
    Tutti i nodi dove non si farà attenzione a risvoltare l’isolamento diventano zone a rischio condensa superficiale.
    La parete a secco con la lana di roccia dovrebbe prevedere un freno al vapore per evitare condensa interstiziale tra isolante e parete

  20. Avatar Fabio De Luca
    Fabio De Luca

    @ Nunzio,
    penso che prima di decidere se portare o meno lo spessore dell’isolamento a 30 cm bisogna considerare se il sistema utilizzato permette di risolvere tutti i dettagli che garantiscono la perfetta realizzazione di quel tipo di parete. In prossimità della struttura portante, dei solai e di tutti quei punti in cui non è presente la parete a secco, bisogna garantire la continuità dell’isolamento. Ci sono tutta una serie di dettagli da considerare in modo da esser certi di non “pensare” solo ai 30 cm di isolamento ma di creare un equilibrio in tutti i punti dell’involucro.

  21. Buongiorno sto montando una parete giproc (tamponatura) totale spessore lana di roccia 210 mm avrei la possibilita di portare lo spessore della lana a 300mm vorrei sapere se mi comporta quache problema un eccessivo spessore.

  22. un telo di nylon su un materiale isolante fibroso non lo potrei consigliare

  23. Avatar Raffaello
    Raffaello

    E se si usasse il telo semplicemente per un ulteriore coibentazione ? Oppure il telo potrebbe creare in qualche maniera , problemi di umidità ?

  24. per risolvere l’ansia da infiltrazioni del tetto mi imporrei un controllo visivo periodico per intervenire con una certa velocità nel caso malaugurato e per avere un segnale chiaro e ben visibile di qualche gocciolio coprirei l’isolante steso sul solaio di calpestio del sottotetto con un cartone ondulato in rotolocartone ondulato in rotolo solitamente utilizzato per copri pavimento per pittura d’interni che garantisce sia la traspirazione che un ulteriore isolamento termico

  25. Avatar Raffaello
    Raffaello

    Nel caso in cui ci fosse una perdita di acqua dal tetto , il telo impedirebbe la logorazione della lana di roccia o di vetro oltre a coibentare meglio.
    Motivo per cui pensavo di stendere un telo di nylon .
    Cosane pensate ?

  26. stendere un telo di nylon sulla lana di vetro morbida nel sottotetto servirebbe a permettere una migliore pulizia o cos’altro?

  27. Avatar Raffaello
    Raffaello

    Buongiorno , ho isolato il sottotetto non praticabile con rotoli di lana di vetro. Sarebbe fattibile stendere un telo di nylon oppure risulterebbe controproducente?
    Grazie

  28. Salve Architetto..
    Grazie mille per la disponibilità e la risposta professionale immediata.. come sempre gentilissimo.. ????

  29. nessun disturbo. è il mio lavoro.

    se la lastra in fibrogesso ha spessore 15mm di solito basta, oppure due lastre di spessore inferiore. ricordiamoci dei pesi per mq che si vengono a sommare!
    fibra di legno o fibra di canapa che hanno densità intorno ai 50Kg/mc. occhio alle schede tecniche per evitare pannelli con troppo poliestere

  30. Salve Architetto, e scusi di nuovo per il disturbo..
    In merito alla sua risposta che è utilissima, vorrei chiarire due cose:
    Lei dice che meglio usare le lastre di Fibrogesso che il cartongesso, e riferito sempre doppia lastra per avere maggiore risultato o pure utilizzare unica lastra.?
    Altra domanda è
    Riguarda la canapa flessibile consigliato da lei, intende i pannelli di Fibra di canapa..?
    Grazie di nuovo..

  31. un solaio con prestazioni acustiche è difficile da ottenere, soprattutto se possiamo intervenire solo da sotto, cioè all’intradosso.
    ma questa è una delle migliori soluzioni e spero la proteggerà dai rumori provenienti dal piano di sopra:

    è importante che la lastra che chiuderà il contro soffitto abbia elevata densità, quindi se scegliamo fibrogesso anzi che cartongesso il risultato sarà migliore.

    per lo strato di materiale isolante non è invece da ricercare il pannello con maggiore massa quindi va bene una fibra di legno o di canapa flessibile. per lo spessore non scendiamo sotto ai 60mm di spessore.

    per la struttura metallica cerchiamo ganci di sospensione appositamente fatti per non trasmettere i rumori e non dimentichiamo di applicare un nastro mono o biadesivo in polietilene espanso a celle chiuse sul perimetro della struttura metallica: avremo così fatto la massima attenzione possibile ai punti acustici della nuova struttura.

  32. Ho letto il suo articolo e le devo fare i miei complimenti..
    Io lavoro nel campo edilizio, e spesso mi è capitato negli anni 90 di usare la lana di roccia che giustamente come dice anche lei, ritengo che sia un prodotto cancerogeno.. Nella lavorazione della lana di roccia o di vetro applicata nel controsoffitto e controparete in cartongesso, in estate purtroppo senza indossare tuta di carta per via del caldo, contatto con la pelle mi veniva sempre da grattarsi, la pelle diventava rossa.. Da quegli tempi decisi di evitare questo tipo di prodotto… Da poco ho cambiato casa e ho ristrutturato tutto l’appartamento, solo che purtroppo per me non ho tenuto conto i rumori molesti provenienti dal piano di sopra.. Ho valutato di proseguire con i lavori in questo modo: controsoffitto e controparete, al posto di lana di vetro mettere la fibra di canapa spessore 50mm con densità 80kg per m3 poi mettere doppio strato di cartongesso, in mezzo di due pannelli di cartongesso sughero da 4mm che fa così detto sandwich. Volevo sapere gentilmente da lei cosa ne pensa prima di procedere, se la fibra di canapa è un prodotto sano o pure no.. Grazie mille

  33. se la schiena dell’armadio non è aggredita dalle muffe in modo definitivo può tornare ad una situazione migliore lasciando almeno 5cm tra mobile e parete fredda evitando che quella zona a rischio condensa continui a mantenere temperature così basse.
    se ho capito, questa parete esterna ha un’intercapedine isolata con lana di roccia vecchiotta. immagino sia impossibile verificare la situazione attuale e la posa di quei tempi.
    un nuovo isolamento del lato interno si potrebbe eseguire con pannelli di idrati di silicato di calcio per uno spessore di circa 30mm o ancora meglio con calcio silicato (più costoso e con maggiori qualità).
    la soluzione di isolare internamente permette di ottenere solamente temperature superficiali più elevate, ma ci si deve sforzare di abbassare il livello di umidità interno con ventilazione manuale o installando una piccola Vmc.
    Intanto da subito inizi a tenere monitorata l’umidità interna. Ormai un termometro igrometro si trova per pochi €: https://amzn.to/2MAuB5p

  34. Gent.mo
    Sig. Federico Sampaoli
    il mio problema è che su una parete a nord della mia abitazione (parete di 40 cm con mattone esterno strollato internamente, cassa vuota isolata con lana di roccia degli anni novanta e tavolato interno intonacato al civile) ho appoggiato un armadio in legno, nella stagione fredda ho rilevato nella zona a contatto con la parete odori di muffa, ritengo di avere un problema di condensa dell’umidità tra l’armadio e la parete fredda (intercapedine di 1 cm.).
    he tipo di isolante “interno” mi consiglia per ovviare a tale problema?
    Graze e cordaili saluti
    Rodolfo

  35. tra i pannelli minerali per isolamento interno sotto i 30mm di spessore si possono posare i formati speciali e ultra sottili solitamente dedicati al foro finestra o per attenuare i ponti termici

  36. Avatar Antonio

    Dottore grazie ancora per la sua disponibilità e pazienza. Qualora volesse consigliarmi in alternativa all idrato di silicato di calcio, quale prodotto potrebbe consigliarmi. Rimarrebbe sempre su prodotti minerali o vi sono in commercio altri prodotti con le medesime caratteristiche o quantomeno utili al mio problema con spessori minori dei 3 cm.
    Grazie infinitivamente
    Antonio M.

  37. non sono favorevole alle pitture termoisolanti.
    il fissativo di cui lei ha fatto il nome promette di diminuire l’umidità in casa e questo non è credibile: solo una ventilazione corretta può abbassare il livello di umidità interna.
    ho letto anche sul suo depliant “Isola in modo efficace prevenendo la formazione di umidità e muffe”: probabilmente chi ha descritto questo prodotto intendeva dire che previene la formazione di condensa e quindi di muffa. questo infatti avviene nel momento in cui si riesce ad innalzare la temperatura superficiale interna della parete evitando le temperature con rischio di formazione di muffa. l’umidità interna ovviamente rimane la stessa e quindi devo consigliare di fare una ventilazione più corretta o prevedere di installare una vmc.

    ricordo anche che questo fissativo isolante e traspirante è una Resina acrilica in emulsione, quindi non credo sia molto permeabile al vapore, anzi.
    non sono riuscito a trovare nè la scheda tecnica, nè la scheda di sicurezza, quindi ci si deve accontentare del numero di brevetto, che poco aiuta.

    leggi anche:
    https://espertocasaclima.com/2013/04/12/coibentazione-pennello-vernici-contengono-dispersioni-termiche-termoisolanti-nanotecnologia/
    https://espertocasaclima.com/2015/03/16/scegliere-pittura-termoisolante-interni/

  38. Avatar Antonio

    Grazie della tempestiva risposta Dottore.
    Mi scuso ancora ma ne approfitterei della sua gentilezza.
    Oltre ai consigli da Lei evidenziati, e relativamente al mio problema ( parete fredda con muffa) sono rimasto incuriosito dal prodotto Kalorfix fissativo e a seguire una pittura termica isolante e traspirante. Lei cosa ne pensa?
    Grazie ancora per la sua disponibilità

  39. in realtà sarebbero due gli interventi da fare:
    isolamento interno
    ventilazione meccanica con recupero del calore (se è comparsa la muffa significa che la ventilazione è insufficiente)

    per la scelta dell’isolamento interno direi che per avere un materiale traspirante igroscopico attivo capillarmente esente da emissioni nocive non complicato da posare e che può ricevere una finitura salubre e naturale come l’argilla senza spendere un patrimonio si può valutare di posare pannelli in idrati di silicato di calcio a partire dai 30mm di spessore

  40. Avatar antonio

    Premetto che ho trovato molto interessate gli argomenti trattati e purtroppo devo dire che mi trovo veramente in difficolta su cosa dovrei fare nel mio caso di specie, e pertanto chiedo lumi.
    La mia camera si trova a nord-ovest con la parete praticamente fredda che crea i famosi moti convettivi nonche macchie di muffa nell angolo del soffitto in corrispondeza della citata parete.
    Sono mesi che penso e ripenso ma francamente non saprei se adoperarmi per un isolamento termico, o pannelli termoisolanti e traspirante o pannelli antimuffa!!
    Grazie antcipatamente.
    Antonio M.

  41. tirando liscio il muro dove si sono tolte le piastrelle con intonaco di calce si ottiene un fondo perfetto per la posa di un isolamento interno naturale che però deve essere protetto da un freno al vapore igrovariabile e rivestito da legno e non da laminato.

    e abbandonare l’idea delle perline per avere un bagno intonacato, salubre e senza complicazioni??
    se si non si gioca a battaglia navale non si spruzzano molto le pareti. in questo caso si potrebbero usare pannelli in idrati di silicato di calcio da incollare e rasare o in perlite.

  42. Buongiorno Federico,
    un’altra domanda. In caso di voler rivestire (sempre perline o listoni abete o laminato) e isolare dall’interno una parete di un molto umido bagno, questa volta priva di piastrelle – perché le avrei rimosse io – continueresti a consigliare l’XPS? O sarebbe più adatto un altro materiale?
    Varrebbe la pena stendere sulla parete un piccolo strato di intonaco a calce (di cui sto imparando i pregi) e pitturarla con una finitura omologa, come facesse sempre bene, oppure sarebbe inutile, visto che verrebbe a trovarsi dietro l’isolante?

    Grazie

  43. senza ancorare il telaio ogni 60cm i montanti potrebbero fare una pancia, specialmente se parliamo di un 6×4.
    se i montanti si posano interposti nel xps si deve avere la cura di coprire i listelli (sormontando anche l’isolante a destra e sinistra) con nastro freno al vapore igrovariabile intonacabile.
    in questo modo il vapore che potrà raggiungere i montanti sarà contenuto e sarà libero di uscire verso l’interno per asciugare correttamente.

    la porzione intonacata in alto conviene lasciarla non rivestita e ripitturarla a calce (ph elevato) così come le perline grezze (calce e legno vanno d’accordo).

  44. Ok, grazie mille.
    Da quel che dice, presumo che il telaio di legno non potrebbe poggiare direttamente sulle piastrelle (“riempiendo” poi con xps le parti tra i listelli). Immagino che così perderebbe efficacia nell’evitare la condensa.
    L’xps rigorosamente contiguo andrebbe quindi solo sulle piastrelle o anche sulla parte che ne è priva?
    Se così fosse, volendo io mettere le perline orizzontali, potrei fissare i listelli (verticali) del telaio alla parte superiore della parete, quella senza piastrelle e poi fissarli al pavimento. Così avrei un telaio esterno rispetto all’xps che copre le piastrelle. La parte di telaio superiore la fisserei al muro con degli spessori di legno e la riempirei di isolante. Resterebbero solo quegli spessori di appoggio superiori a diretto contatto con il muro.
    Potrebbe funzionare, quanto a muffe e condense?
    Ad ogni modo, grazie ancora.

  45. di fatto un rivestimento interno in piastrelle rende la porzione verticale non traspirante.
    isolando dall’interno la superficie in piastrelle (già fredda perchè non isolata esternamente) diventerà ancora più fredda.
    il vapore che riuscirà ad attraversare le perline e lo strato isolante interposto probabilmente condenserà sulla piastrella.

    se il rivestimento interessasse una parete divisoria (quindi elemento tra due volumi riscaldati) il problema non si manifesterebbe.

    per non rinunciare si dovrebbe fare un cappotto interno incollato su tutta la superficie con xps goffrato e poi inventarsi un telaio in legno per la posa delle perline

  46. Buongiorno, ho in progetto di mettere le perline (o laminati – comodi per gli incastri e di bei colori – o tavole) alle pareti di un bagno. Il rivestimento non verrebbe posto nella sola porzione del box doccia, che sta in un angolo. Perché mi sono stufato dell’aspetto e vorrei vedere un po’ di legno (o simil). Adesso ci sono piastrelle fino a due metri e poi intonaco. Il muro è di pietra e la casa nelle colline friulane. L’idea è quella di usare un’intelaiatura di listelli di abete. Ho letto molto e non mi sembra di trovare descritti casi simili. Potrei inserire tra parete e finitura la fibra di legno (ho imparato che la lana di roccia potrebbe non essere salubrissima e l’EPS poco traspirante e poco adatto agli interni).
    Il mio grande dubbio è la sensatezza dell’idea, ai fini della futura formazione di condensa e muffa. Perline nell’umido bagno dell’umido cividalese.
    Ha senso pensare a un simile isolamento interno in un bagno o si è destinati al fallimento?

  47. non nel caso di un tavolato

  48. Grazie ancora,
    ma pensando per assurdo ad un intervento da sopra… le schiume per l’incollaggio dei freni vapore tipo Riwega USB Glue, o comunque schiume in generale possono essere d’aiuto per sigillare la tenuta all’aria ?
    Buona giornata

  49. quindi passerà l’aria ovunque. e acusticamente idem.
    prima di intervenire in qualsiasi modo si deve prevedere di progettare la tenuta all’aria tra abitazione e sottotetto.
    dal sottotetto sarà ben difficile realizzare una tenuta all’aria perchè ci troviamo all’estradosso quindi ci sono 2 strade percorribili:
    1 – togliere i controsoffitti interni per lavorare da sotto
    2 – creare un 2° controsoffitto per lavorare senza toccare il controsoffitto esistente (dpende dall’altezza disponibile)

    in qualsiasi caso si dovrà proteggere il futuro pacchetto isolante d’intradosso con un freno al vapore igrovariabile perfettamente sigillato con gli appositi nastri.

    l’intervento mi sembra NON procrastinabile vista la situazione: le vecchie fibre della lana di roccia sono libere di volare ovunque.

  50. Grazie per la rapidissima risposta.
    Mi perdoni per la mia maldestra spiegazione dello stato di fatto. Ma in verità il solaio non è intonacato, per pavimento ha solo le perline rette da alcuni listelli (peraltro anche abbastanza sconnesse) senza nient’altro ne sopra ne sotto (nè isolanti nè cartongessi… niente) e per soffitto la falda del tetto anch’essa in perline all’esterno della quale c’è la lana di roccia e le tegole).
    Grazie ancora

  51. se ho inteso bene tra sottotetto e controsoffitto c’è un solaio intonacato di piccolo spessore.
    se così, la tenuta all’aria del volume sottostante abitabile e riscaldato è garantita dall’intonaco interno.
    sul pavimento del sottotetto si potrebbe posare dell’isolante leggero come la stiferite che porterebbe grossi benefici invernali contenendo bene le dispersioni.
    in estate il beneficio sarà scarso.
    la vecchia lana di roccia solitamente è un po’ decomposta e filacciosa e costosa da smaltire (non intervenire senza protezioni) ma se si lascia dov’è non permette una posa stabile per i pannelli rigidi.
    se il solaio è poco uniforme si potrebbe pensare di posare materiali isolante sfuso ed ottenere magari una corretta protezione anche estiva.

  52. Buongiorno, la mia casa attualmente possiede un controsoffitto non portante (in semplici perline di legno da 18mm) che si frappone come unica separazione tra le camere da letto al piano superiore ed un solaietto, a sua volta chiuso da tetto in legno anni 70, attualmente composto da un altro strato di perline identiche + un paio di cm di lana di roccia + tegole.
    Volendo isolare il solaietto, potrebbe essere utilizzabile utilizzare un freno al vapore + uno strato di 7cm di stiferite da posare dall’alto ? O il freno in questo caso potrebbe non servire ? Pensavo ad un isolante leggero in quanto il controsoffito non sembra costruito per portare grandi carichi…
    Grazie mille

  53. pannelli preaccoppiati in cartongesso e isolante certamente isolano ma come lei ha già compreso, nascondono il problema.
    sarebbe più corretto un rivestimento interno con pannelli in idrati di silicato di calcio, in calcio silicato o in perlite.
    questo per la salubrità dell’ambiente e del comfort ottenibile.
    la vicinanza dell’armadio è un ulteriore problema. se ancora sano e non attaccato dalle muffe potete allontanarlo di almeno 5 cm dalla parete.

  54. Non so se durante la ristrutturazione (20 anni fa) sia stato messo qualche isolante o se i mattoni siano semplicemente stati intonacati (con che intonaco poi?).

    Non MATTONI ma SASSI.

  55. Buongiorno, ho un problema di muffa da condensazione sulla parete della camera da letto che è coperta per la maggior parte dall’armadio. La parete è perimetrale in sasso.
    Non so se durante la ristrutturazione (20 anni fa) sia stato messo qualche isolante o se i mattoni siano semplicemente stati intonacati (con che intonaco poi?).
    Il primo muratore interpellato ha proposto di lasciare una piccola camera d’aria, polistirolo e cartongesso ma temo così nascondere il problema e non risolverlo.
    La ringrazio per l’aiuto che ci dà

  56. Blog molto interessante, pongo una domanda, sto concordando la costruzione di una villetta in Xlam a Vicenza. Mi hanno proposto questa struttura:
    – esterno cappotto lana di roccia 12 cm
    – Xlam 13 cm
    – fibrogesso 1,5 cm direttamente su Xlam senza vano tecnico.
    Che ne dice ? Mi da qualche consiglio ?

    Grazie in anticipo

  57. vista la descrizione, credo che mi costruirei un telaio in legno sopra al pavimento impermeabilizzato e il vuoto lo riempirei di perlite sfusa (materiale molto salubre).
    la fibra di legno fissata al soffitto va bene.

    ciò che in tutto questo non va bene è

    l’eventuale utilizzo invernale: se in qualche modo si riscalda l’ambiente interno si crea aria calda e umida che inzierebbe a migrare verso la struttura fredda del garage: rischio di condensa interstiziale.
    ecco l’importanza di posare dei freni al vapore per proteggere il materiale isolante ed evitare i rischi di condensa interstiziale.

    forse l’utilizzo discontinuo non metterà le basi per un problema di condense, ma è anche vero che l’ambiente discontinuamente utilizzato sarà veramente freddo (almeno nelle strutture in muratura)

    l’utilizzo dell’ambiente con accesso chiuso per non fare uscire il rumore: dopo qualche minuto il livello di Co2 interno inizierà a salire pericolosamente. non si muore ma non si sta bene.
    ecco che una vmc potrebbe aiutare ad un aria interna più salubre.

    come riscaldamento forse sarebbe indicato l’infrarosso.

  58. Avatar francesco
    francesco

    Buondì Federico,
    è un piacere poter leggere consigli da una persona così competente.
    le sottopongo il mio caso benchè sono sicuro queste domande non le saranno per niente nuove.
    Sono un musicista (batterista) padovano e sto costruendo una piccola sala in un garage indipendente (un singolo “box” in mezzo ad un giardino, quindi non affiancato da altri edifici). Per isolare almeno un po’ acusticamente ho rivestito tutte le pareti di lana di roccia (poggiata direttamente sul muro) e rivestita in cartongesso.
    Il mio problema però riguarda il pavimento e il soffitto.. C’è una leggera umidità di risalita (come sempre)dal pavimento in cemento grezzo che per ora credo di aver risolto con 3 mani di elastik impermeabilizzante. Vorrei poi procedere così: pannelli xps di 2-3 cm e sopra userei del parquet in legno massello che sono riuscito a riciclare.
    Il cantiere è ancora aperto, e sopra la guaina ho poggiato per diverso tempo un semplice telo di plastica per proteggere la guaina dai lavori. Alzando il telo solo in alcuni piccoli punti riscontro della condensa, che spererei di eliminare con un ulteriore mano di elastik. Per il resto il pavimento pare asciutto.
    Ora, so bene che tutto questo è parecchio distante da un lavoro fatto con i fiocchi. Ne sono cosciente.
    Ciò nondimeno Le chiedo: i pannelli xps sono necessari? non mi converrebbe piuttosto mettere un sottopavimento traspirante che faccia evaporare quel poco di umidità che (suppongo) non viene bloccata dalla guaina impermeabilizzante? oppure mi consiglia entrami (xps e sottopavimento).
    Cercherò poi di installare un condizionatore/deumidificatore per ridurre al meno possibile l’umidità nella stanza, la cui vita non deve essere eterna, ma almeno 5 anni senza troppi problemi li vorrei avere…
    Da ultimo il soffitto. Pensavo di ricoprilo con dei pannelli da 2 cm di fibra di legno fissati direttamente sul soffitto con dei tasselli da cappotto, per poi ricoprirli con anche un semplice tessuto non tessuto graffettato, giusto per evitare che qualche fibra possa staccarsi. La fibra di legno mi aiuterebbe non poco dal punto di vista acustico, ma mi chiedo (e le chiedo) se ci siano controindicazioni da altri punti di vista…
    Ripeto, so che tutto il lavoro è ben lungi da essere fatto bene, ma è stato fatto in base alle mia massime possibilità economiche e di tempo, per cui la ringrazio in anticipo per la gentilezza di una sua eventuale risposta..

  59. piuttosto che cellulosa (impossibile da insufflare in piccole intercapedini), o granuli di polistirolo, meglio perlite!

  60. Avatar Alessio

    Certo, ha ragione… Ma l’ulteriore parete, nasce dalla primaria necessità di togliere la risega pilastro ed avere il muro dritto, per accogliere la cucina. Secondariamente, già che tiriamo su il muro, cercavo di raggiungere anche un buon compromesso di isolamento, senza alzare il rischio formazione muffe.
    Avendo 8-9 cm e avendo scelto (direi quasi necessariamente, dovendo ricavare gli impianti per la cucina e appendere i pensili) i laterizi forati, e poichè la materia di riqualificazione energetica mi ha sempre intrigato molto (e sono un gran curioso di taratura scientifica), mi chiedevo se isolasse meglio il mattone di 2 cm più spesso addossato al muro originale, o l’accoppiata mattone più sottile + piccola intercapedine (1,5 cm), certo che la differenza non sarà sicuramente eclatante, tutto qui.
    In ogni caso, proprio perchè sono curioso, ho usato uno di quei calcolatori di trasmittanza, in cui si può testare una data stratigrafia. Ho provato a calcolare i valori di tutti gli strati, con l’intercapedine di 1,5 cm, ed i valori con i granuli al posto dell’intercapedine.
    Possibile che mi vengano due risultati di trasmittanza e diagramma Glaser quasi identici? Mi pare strano, sembra esserci pochissima differenza!
    Aggiungo che avevo in effetti già pensato di riempire con granuli di cellulosa o polistirolo, però temevo di peggiorare la situazione del ponte termico (e traspirabilità), nel punto dove il mattone si lega al pilastro della risega da raddrizzare.
    Però, se mi dice che il rischio è il medesimo a non mettere nulla, dico agli edili di mettere i granuli. Per fortuna, oggi quella parte non l’hanno fatta. 🙂
    Grazie ancora per i preziosi consigli!

  61. un’ulteriore piccola intercapedine vuota è una soluzione anni ’50. riempiamola almeno di isolante sfuso in granuli.
    prima di fare un’opera inutile fermiamo con serenità i lavori!
    presto e bene di rado avviene, diceva la mia maestra

  62. Avatar Alessio

    Grazie molte del consiglio.
    Purtroppo non mi riesce di sapere esattamente la misura del laterizio esterno, perché trattasi di condominio e non posso “assaggiare” il mattone esterno. Con buona probabilità, dovrebbe essere la classica sequenza blocco 12 + intercapedine 20-25 + blocco 8.
    Le pareti sono state tutte stonacate, tranne quella dove occorre “raddrizzare” la risega pilastro. L’edile dice che è un lavoro inutile, visto che deve addossarle una controparete sempre mattoni forati, per compensare i 9 cm della risega. Mi piacerebbe poter avere un suo consiglio a tal proposito: con la sequenza che le ho indicato, per anche solo un minimo miglioramento isolante e soprattutto per il discorso delle temperature superficiali/ponti termici con rischio muffa, in linea generale lei mi consiglierebbe di addossare la nuova parete al vecchio intonaco, usando per esempio mattoni da 8 (poi intonacati a loro volta a colmare i 9 cm), o sarebbe meglio togliere i vecchi intonaci ed utilizzare un mattone forato più stretto, tipo un 6 cm, per creare un’ulteriore intercapedine di 2-3 cm dalla parete che andrà coperta?
    Non riesco a capire se sia meglio un laterizio più “corposo”, o piuttosto un minimo di ventilazione della piccola intercapedine, a scapito di meno “sostanza” del laterizio…
    Mi perdoni se insisto su questo quesito, ma domani l’edile farà proprio quella parte! 🙂
    Grazie davvero per la gentilezza.

  63. un qualche isolante accoppiato al cartongesso è sempre la soluzione più economica e meno valida.
    consiglio sempre di scoprire la tipologia del blocco in laterizio esterno, lo spessore dell’intercapedine vuota, e il blocco interno per poter conoscere la prestazione della parete esistente e capire bene cosa di debba fare per avere un sufficiente sfasamento estivo (e di conseguenza minori dispersioni invernali).
    se non si vogliono ascoltare i numeri si deve intervenire un po’ a naso: qualsiasi rivestimento interno, anche di poco spessore, regalerà temperature superficiali invernali molto più confortevoli.
    meglio usare materiali igroscopici, capillari e traspiranti con finiture interne naturali (abbassano il rischio muffa perchè di ph elevato).
    è da considerare anche l’eventualità di demolire la rifodera interna attuale per riprogettare e ricostruire con isolante in intercapedine (anche sfuso).
    ogni intervento deve comunque mirare ad attenuare i ponti termici di soffitto e tramezze in congiunzione con le pareti fredde esterne.

  64. Avatar Alessio

    Buongiorno.
    Leggo da tempo e con estremo interesse il suo blog.
    Mi ritrovo in fase di ristrutturazione con due grossi dubbi.
    L’alloggio in questione (anni ’70), ha muro esposto a sud, che corre lungo 4 stanze, classico doppia fila di mattoni con intercapedine di 20-25 cm.
    In cucina, ho la necessità di “raddrizzare” una risega pilastro all’angolo di tale parete (4 m circa), cogliendo l’occasione per isolare un poco di più quel lato della stanza. Avendo 9 cm di risega, pensavamo con l’edile, ad un’ulteriore controparete in mattoni (che accoglierà qualche impianto e i pensili). Secondo lei, a fini di isolamento termico, ma anche per limitare il rischio muffa, è meglio addossare i nuovi mattoni alla originale parete intonacata, o stonacare la vecchia parete e lasciare un minimo di intercapedine (1-2 cm), utilizzando magari mattoni un po’ più stretti?
    Continuando su quel muro, c’è un bagno, una cabina armadio ed una camera da letto, con letto addossato a quella parete. Proprio per un motivo di comfort termico (e di salute!), vorrei isolare il muro dietro il letto. Qui pensavo a due opzioni: insufflaggio nell’intercapedine o isolante applicato alla parete, tipo silicato di calcio oppure qualche altro isolante con sopra lastra in cartongesso. Considerando che anche qui è presente un pilastro (25 cm circa), nell’angolo, ma sulla parete ortogonale esposta ad ovest, e che quindi, questo non rimarrebbe coperto dall’eventuale controparete di isolante, vorrei un suo parere in merito su quale potrebbe essere una buona opzione. Anche qui vorrei ovviamente scongiurare il rischio muffa. Aggiungo, a tal proposito, che ad oggi problemi di muffa non ne ho mai avuti, ma verranno cambiati tutti i vecchi infissi, quindi temo la futura e mai sperimentata chiusura “ermetica”…
    La ringrazio in anticipo per l’eventuale aiuto e per le utilissime informazioni del suo blog.

  65. Sulla parete interna dove andranno incassati i sanitari sospesi ed andrebbe fissata la caldaia si può realizzare una controparete di 8/12 cm. o lavorare completamente a secco con struttura apposita: è possibile costruire intere pareti attrezzate da applicare davanti alle pareti esistenti con uno spessore complessivo di soli 8 cm (con curva di scarico verticale) con moduli d’installazione, montanti, accessori, pannelli in cartongesso. Il modulo WC monta una cassetta con spessore 12 cm, isolata contro la condensa ma anche una variante con uno spessore di 8 cm.

    Materiali isolanti per posare un cappotto esterno ce ne sono tanti e quasi sempre è il fattore economico che decide la tipologia. Solitamente io calcolo lo spessore minimo necessario per rispettare i limiti di legge per tre diverse tipologie di materiali e raccolgo 3 preventivi per fornitura e posa compreso lo strato di finitura, poi, se il budget lo permette, propongo di crescere con lo spessore il più possibile.

  66. Buon giorno,
    innanzitutto complimenti per il blog; la seguo sempre.
    Sto ristrutturando una casa nella pianura veronese (quindi umidità elevatissima e temperatura che non cala alla sera in estate) realizzata in bimattoni sp. 25 cm.
    La mia idea era di utilizzare un sistema a cappotto esterno anche se una parete (casa a schiera) è in condivisione con il vicino.
    Sulla parete interna andrebbero incassati i sanitari sospesi ed andrebbe fissata la caldaia, per cui pensavo di realizzare una controparete di 8/12 cm.
    Ci potrebbero essere altre soluzioni?
    Quale potrebbe essere il miglior materiale isolante per il mio caso?
    Per quanto riguarda il cappotto esterno pensavo di usare la lana di roccia visto il suo peso e la sua traspirabilità. Me la consiglia o consiglia un altro materiale?

  67. avete fatto un vespaio aerato ma probabilmente questa stratigrafia riguarda solo le porzioni di solaio verso terreno mentre le murature esterne e portanti interne sono sempre in contatto con il terreno.
    l’umidità di risalita non si potrà interrompere vetrificando il piede della muratura con iniezioni: la disomogeneità dei materiali impedisce la buona riuscita di assorbimento.
    varrebbe la pena di
    – analizzare la situazione perimetrale esterna per comprendere se è necessario un drenaggio
    – individuare un intonaco risanante deumidificante e termoisolante in sostituzione dell’intonaco originale interno
    – valutare se possibile posare pannelli in calcio silicato sul lato interno per avere ottimale comfort invernale

  68. Avatar cristina
    cristina

    Buongiorno e complimenti per il blog, sto ristrutturando una casa in pietra tipica marchigiana
    la pietra è a vista nel lato esterno quindi sono costretta a isolami internamente.
    Sul tetto abbiano messo tavolato + freno vapore + fibra di legno cm.20 + membrana traspirante + ventialzione + osb + guania + coppi
    Le pareti sono in pietra e mattoni vecchi spessore cm.50 e al piano terra abbiamo umidità di risalita
    abbiamo fatto un vespaio areato
    Secondo lei come è meglio procedere per un isolamento dall’interno
    grazie saluti

  69. capisco il desiderio di spingere forte sull’involucro.
    resta il fatto che più spingo e più devo meglio progettare evitando errori (leggi ponti termici).
    in pratica devo costruire una casa nella casa se voglio avvicinarmi alle trasmittanze previste per ristrutturazioni enerphit.
    La VMC non è una scelta da fare perchè isolo così o isolo colà, è un fatto di benessere, di comfort, di salubrità e nel caso di coibentazioni dall’interno aiuta a non arrivare a livelli di umidità interni che il pacchetto termoisolante interno dovrebbe sopportare.
    La vmc decentralizzata potrebbe essere un’alternativa.

  70. Buongiorno e complimenti per il blog, da sempre ho sognato di vivere in una casa in legno, ma per le vicissitudini del destino oggi mi trovo a dover affrontare il completamento di un rustico di 2 piani più un sottotetto praticabile in cemento armato posizionato in provicia di Chieti zona climatica D 1526 gradi giorno. La struttura è completa di tetto in laterocemento di circa 20cm di spessore con 4 cm di XPS posto prima dell’ultimo getto di cls, completato con guaina bituminosa e tegole in coppi vecchi. L’edificio presenta una serie di sporti e tettini con terrazzini anch’essi coperti come il tetto (senza XPS), tutti gli sporti sono realizzati in cemento armato finito a vista e completi di lattonerie in rame. Le pareti presentano solo lo stato esterno di forati da 12cm posati con il filo esterno allineato con il filo esterno dei pilasti 30 x 30 intonacati con intonaco cementizio. La presenza dei numerosi sporti che si traducono in reali ponti termici (rifiniti in CA a vista e completi di lattonerie in rame) , il fatto di avere già l’intonaco esterno, e anche il fatto di dover in qualche modo coprire internamente i pilastri mi porterebbe verso la dolorsa scelta di un isolamento interno … L’ultimo solaio verso il basso confina con un piano interrato non riscaldato. Il mio obiettivo sarebbe rientrare o avvicinarmi il più possibile allo standard passivhaus pensavo di isolare le pareti con questo sistema http://naturalia-bau.it/it/sistemi/parete/parete-igrosan-risanamento-dallinterno-con-sistema-a-secco/ utilizzando uno spessore di 20cm di pavatherm. Per il tetto pensavo a questo sistema http://naturalia-bau.it/it/sistemi/tetto/risanamento-interno-sanaplus/ anche se mi risulterebbe forse di difficile gestine lo spessore di 26cm di fibra di legno e della relativa listellatura, magari doppia incociata 14 + 12 … Le finestre con Uw<0,8 il solaio verso l'interrato sarebbe isolabile da sotto con xps. Il tutto sarebbe da completare con una VMC che risulterebbe fondamentale per mantenere accettabile il livello di umidita interna ed evitare la condensa intestiziale verso l'ultimo strato di laterizio. Mi piacerebbe avere un suo parere sulle stratigrafie, se sarebbe opportuno prevedere un'intercapedine d'aria tra il laterizio e l'isolante sulla parete ecc.. e poi cosa accadrebbe se la VMC non si fa più? Mi scusi se mi sono dilungato troppo ma ho voluto fornire un quadro completo della situazione, per il momento grazie … e complimenti ancora.

  71. Avatar Alessandra
    Alessandra

    La ringrazio per la risposta. Vorrei aggiungere che purtroppo il lavoro non è in fase di progettazione ma già iniziato. Il progettista non c’è, o meglio è l’impresa, che ovviamente smonta ogni mio dubbio in 3 secondi.
    Vorrei almeno aggiustare il tiro: il tetto è già fatto (in realtà ci sono 2 strati di fibra legno da 6 + 1 di celenit da 5); domani coibentano i muri esistenti! Cosa è meglio: porre i pannelli di fibra legni sul muro con tasselli, senza spazi tra i giunti e poi i montanti da 5 su cui montare il pregyplac con lamina di alluminio (spessore finale 14cm), oppure, per non ridurre troppo lo spazio, creare prima lo scheletro metallico e inserire tra i montanti la fibra?
    In inverno non scendiamo in genere sotto i 6-7 gradi, ma vorrei limitare il problema condensa..

  72. tutte e tre le stratigrafie sono molto delicate:

    se i pannelli in fibra di legno per coibentazione interna offrono uno strato speciale intermedio con funzione di freno al vapore possono essere posati senza un telo freno al vapore, ma in aderenza su uno strato assorbente naturale.
    il cartongesso sul lato interno offre scarso comfort estivo.

    le pareti nuove con lato interno in cartongesso e alluminio offrono scarso comfort estivo e una barriera al vapore su tutta la superficie, e le barriere sono sempre un rischio, specialmente a causa dei possibili difetti della tenuta totale o magari del vapore che arriva nel pacchetto per fiancheggiamento.
    forare la stratigrafia per i passaggi impiantistici è assai delicata come operazione.

    la copertura deve garantire una perfetta tenuta all’aria. il pacchetto traspirante del tetto deve avere listellatura di ventilazione e controlistellatura porta tegola e non schiuma. lo spessore dei pannelli in fibra di legno e fibra di legno mineralizzata sono alquanto sottodimensionati e non possono proteggere dal surriscaldamento estivo.

    i serramenti lato ovest devono prevedere corretta ombreggiatura.

    di certo non sono riuscito a rincuorarvi, ma siete in tempo per cambiare progettista!

  73. Avatar Alessandra
    Alessandra

    Due pareti di 15 cm di spessore che dividono i terrazzi del condominio, faranno da pareti di una nuova costruzione (pianocasa), le altre due verranno costruite da zero (9metri x 4metri). Conti che in queste nuove pareti ci saranno per metà degli infissi: un finestrone da 3,60 (parete ovest) e una porta finestra da 2,40 (parete sud) e forse il problema caldo sarà dovuto più a questo.
    Il problema principale infatti sarà il caldo estivo e l’umidita invernale (costa sud Sardegna).
    Io però ho sempre molti dubbi sulla corretta stratigrafia e sulla posa in opera delle PARETIi!
    Le pareti ESISTENTI mi hanno proposto di coibentarle sul muro interno (per forza, perchè il mio esterno è del vicino) con strato di fibra di legno da 6 cm su cui poggeranno l’orditura metallica con montanti da 5 cm a sostenere il carton gesso, per cui ci sarebbe una intercapedine vuota. Per non bruciarmi quindi inutilmente lo spazio interno, potrei farmi montare prima l’orditura da 5cm a 1cm dal muro, e la fibra di legno TRA i montanti? Magari isolando anche lo spazio di 1cm tra montante e muro con della schiuma… Non mi hanno parlato di freno al vapore, E’ GRAVE??

    Le NUOVE pareti sono praticamente costituite da 3 strati sfalzati di fibra di legno da 6 cm. La stratigrafia è: aquaroc+montanti metallo da 5cm e (tra montanti) fibra di legno da 6cm+ fibra di legno da 6 senza supporto+ montanti da 5 e in mezzo fibra di legno+cartongesso con strato di alluminio. A me preoccupa pure che dovranno, ovviamente, “rovinare” la fibra per far passare un tubo per l’acqua e le prese elettriche! Esagero?

    Per il tetto son più tranquilla. E’ sorretto da travi in legno, con questa stratigrafia: legno lamellare+freno vapore+fibra di legno da 6cm+celenit N da 4cm + telo isolante traspirante +tegole montate con schiuma. Può andare bene?
    Mi rincuori, la prego!!
    Grazie e complimenti, Alessandra

  74. prima dei pannelli in fibra di legno si deve applicare un intonaco assorbente ad azione capillare.
    i pannelli in fibra di legno devono essere appositamente prodotti per uso interno (hanno uno strato funzionale che funge da freno al vapore).
    se sono pannelli normali ci vuole una guaina traspirante a diffusione igrovariabile (un freno al vapore intelligente: chiude d’inverno e apre d’estate per permettere l’asciugatura estiva).
    i fori finestra devono avere garanzia di tenuta all’aria.

    leggi anche https://espertocasaclima.com/coibentazione-dall-interno/isolare-dall-interno-meglio-materiali-igroscopici-traspiranti-e-capillari/

  75. Avatar baralis andrea
    baralis andrea

    Salve ,
    Vorrei un consiglio
    Ho un abitazione in montagna che uso molto sovente, zona climatica f in inverno le temperature raggiungono anche i -12°c con muri in pietra da 60 cm vorrei isolare perimetralmente per recuperare un po di confort. L unico modo e dall interno poiche l esterno e a pietra vista, pensavo di apporre un pannello di fibra di legno di 4 cm e poi un rasante traspirante .
    Cosa ne pensate ? C’è il rischio di formazione di condensa?

  76. concordo.
    purtroppo, se il cartongessista sente che il committente desidera evitare un’orditura metallica a favore di una in legno, solitamente sviene.

  77. Bellissima realizzazione ! Finalmente qualcuno che usa i travetti di legno come orditura, e non i montanti in lamiera !!

  78. grazie.

    una parete in sasso coibentata all’esterno perderebbe tutto il suo fascino.
    pochi centimetri di coibentazione interna ben progettata e integrata alla risoluzione dei ponti termici più forti può regalare un po’ di risparmio sul riscaldamento ma soprattutto tanto comfort.
    la progettazione dovrebbe rispecchiare l’uso della casa: brevi periodi o abitazione abituale.
    per il sottotetto irregolare la soluzione con fiocchi di cellulosa è perfetta, economica e può rientrare nel fai da te.
    va calcolato lo spessore con la stratigrafia completa.

  79. Avatar Eugenio

    Buongiorno,
    seguo questo sito da un po’ di tempo e volevo fare i complimenti al Sig. Federico per la Sua competenza.
    Vorrei approfittare per chiedere un consiglio: abitazione di due piani in montagna (1000 m slm) costruita a sassi – nessuna coibentazione (tranne un piccolo cappotto interno sulle pareti più fredde) – sottotetto non praticabile con estradosso irregolare (travicelli, listelli, ecc.). La mia domanda è: vale la pena coibentare il sottotetto con fibra di cellulosa? Ci sarebbero dei vantaggi apprezzabili? Realizzare interventi tipo cappotto esterno nel mio caso è tecnicamente ed economicamente difficile.
    Grazie.

  80. ogni tipo di lastra eps riporta nella scheda tecnica la permeabilità al vapore… che non è certo quella della fibra di legno, ma meglio della stifferite.
    ma nessuno può arieggiare i locali contando sulla traspirabilità dei muri. questo lo sappiamo ormai tutti.

    se il sottotetto deve diventare calpestabile si prepara una zona calpesatibile in OSB sospeso con dei supporti che risolvono il ponte termico!

    preparate bene il capitolato e vi sarà utilissimo la prossima volta!

    lo spessore va comunque calcolato! proponete 2-3 spessori già in partenza! solitamente tutti presentano la stratigrafia più magra e povera possibile…
    proponete le soluzione per risolvere i ponti termici e descrivete come risolverete il foro finestra: nessuno lo fa! allora sarete già sopra la media!!!

    per la stiferite leggete http://www.stiferite.com/schede/Depliant_CAPPOTTO_SK.pdf

    comunque ci sono diversi sistemi certificati! dovete scegliere quale seguire!
    per esempio Caparol http://www.stiferite.com/certificati/ETA/ETA10.0027_Stiferite_ita_rev_2013_CAPAROL.pdf
    a pagina 4
    Componenti dei kit “CAPATECT PU LINE STIFERITE CLASS SK” e “CAPATECT PU LINE STIFERITE VV” I componenti del kit sono specificati dal Beneficiario dell’ETA come segue:

  81. Avatar silvano

    e si certo sono pienamente daccordo bisogna progettare bene e con calma ,io pero’ non sono un progettista , io devo combattere con i committenti che se danno il lavoro a me devono averlo finito a regola d’arte per la fine dell’ anno per le agevolazioni fiscali (e certo non posso posare il materiale a dicembre )e con i ” progettisti” che ti danno per capitolato una copia della scheda tecnica della stiferite e poi se ne lavano le mani ,certo che non e’ certificato io ho una copia della scheda tecnica e basta .
    comunque apprezzo moltissimo i suoi consigli con i vari link che ho riletto volentieri gli avevo gia’ letti . premesso che nelle mie zone i cappotti stanno prendendo piede solo ultimamente (zona cn/to ) solo grazie alle agevolazioni statali per risparmio energetico ,mi ritengo di essere gia avanti rispetto alla maggioranza delle imprese della zona visto che cerco di dare un prodotto valido ai clienti non solo una cosa che stia nel prezzo e poi vada come vada .spero che il mio impegno sia premiato ma nell immediato x questo lavoro (preventivo )seguiro i suoi consigli sperando di far bene ,x il soffitto i fiocchi di cellulosa dovranno essere chiusi in qualche maniera altrimenti non credo che il sottotetto sia ancora calpestabile ….poi eps come rivestimento mi va bene pero’ la traspirabilita’ dei muri ? le dicevo del rivestimento in pietra dello zoccolino bordo strada , funziona come il sistema per deumidificare le murature che ho visto consigliare da lei creando una intercapedine tra pietra e muro stesso già fatto in altri posti e funziona bene , vorrei posarlo anche in questo caso per asciugare l’umidita’ di risalita .
    sinceramente eps mi lascia perplesso ….
    grazie .
    se le interesssa le faro sapere ulteriori sviluppi .
    p.s. diverro’ un suo sostenitore appena invio il commento .
    silvano

  82. buttare lì qualche spessore e qualche materiale non è serio. si deve progettare bene e con calma

  83. per tenermi un potenziale cliente, non proporrei un’idea di cappotto che non è certificata.
    cappotto esterno in stiferite da 10 è un sistema certificato? collante rasante tassello rete finitura fanno parte di un sistema certificato?
    vedo usare spesso stiferite in intercapedine… non sono un fan della stiferite.

    visto che non è richiesto materiale coibente naturale… stenderei un bel capitolato di sistema a cappotto esterno in eps (magari con grafite che migliora un po’ la trasmittanza e la protezione dal caldo) che proviene da un sistema a cappotto certificato e il capitolato stiferite da 10 in alternativa.
    ed allegherei al capitolato qualche informazione sui pregi e sulle garanzie che offre un sistema certificato!
    leggi anche:
    https://espertocasaclima.com/isolamento/elementi-di-fissaggio-proteggere-il-cappotto-con-un-buon-capitolato/
    https://espertocasaclima.com/isolamento/il-tassello-e-causa-di-dispersione-di-calore/
    https://espertocasaclima.com/isolamento/scelta-dei-rivestimenti-murali-la-finitura-del-cappotto/
    https://espertocasaclima.com/isolamento/sistema-di-isolamento-termico-esterno-con-intonaco-detto-cappotto/
    https://espertocasaclima.com/isolamento/sistemi-a-cappotto-etag-004/

    per isolare il solaio del sottotetto proporrei sicuramente fiocchi di cellulosa, eccellente ed economica

    per l’umidità in basso proporrei un intonaco termoisolante di qualità, inutile nascondere!

  84. buongiorno Federico
    la ringrazio per la sollecita risposta
    dovendo consigliare capisco che lei userebbe materiali e spessori differenti, potrebbe cortesemente darmi qualche suggerimanto al riguardo
    saluti
    paolo

  85. Avatar silvano

    p.s. avercelo un direttore dei lavori come lei ….
    grazie
    silvano

  86. Avatar silvano

    buonasera ,da un po’ di tempo sto seguendo i suoi post e visto che devo redarre un preventivo (ho un’ impresa edile )sulla coibentazione di una casa in zona E ,premetto che il progettista latita e quindi se ne sbatte,volevo chiedere consiglio sul da farsi in fase di preventivo : come da capitolato ,cappotto esterno in stiferite cm 10,fine capitolato .visto che ho gia eseguito altri cappotti con risultati soddisfacenti ,non vorrei fare questo lavoro con materiale che non mi convince e ritrovarmi l’eventuale committente non soddisfatto .la stiferite non mi convince in quanto ho un po’ di umidita’ di risalita alla base del muro che risolverei con la posa di lastre di pietra di luserna piazzate lasciando una camera per far circolare l’aria (il piano pavimento dell’alloggio interno e’ piu’ in alto quindi l’isolamento non dovrebbe subire danni)
    mi rimane ancora il solaio del sottotetto realizzato in laterocemento (tanto latero e poco cemento )percio’ non volevo appesantire troppo caricando isolanti e poi l’imposta delle travature non mi consente di andare ad isolare bene con i soliti materiali .
    aiuuuto non so cosa proporre al mio potenziale cliente e non mi va’ di lasciar perdere .
    la ringrazio per il tempo dedicatomi .

  87. le stratigrafie sono veramente scarse e di cattiva qualità, secondo il mio modo di vedere e progettare.
    avete ricevuto qualche documentazione sulle prestazioni ottenibili in copertura e in parete verticale?

    una costruzione del genere non credo valga l’investimento, che comunque sarà importante.

  88. la polvere è l’aspetto pratico più fastidioso di un cantiere in casa.

    il mio commento era riferito al fatto che in ogni caso la ventilazione del locale deve essere migliorata.

  89. Buon giorno Federico
    da tempo seguo con interesse i post del suo blog e ho trovato interessanti gli articoli trattati

    Le chiedo un consiglio; mi accingo a posizionare una casa di circa 70 mq nel Lazio zona collinare ed un artigiano del posto che da tempo si occupa di prefabbricati in legno mi ha proposto l’acquisto di una casa con le seguenti stratigrafie che Le riassumo sommariamente:

    • Doppia Parete dall’interno verso l’esterno: perline o carton gesso 18 mm, freno vapore, lana di roccia 40mm, travi legno massiccio abete certificato 100 mm

    • Copertura tetto dall’interno verso l’esterno: perline 20 mm, coibentazione eps 50 mm, camera ventilazione, osb 20 mm, guaina ardesiata, copertura coppo portoghese

    • Finestre vetrocamera 10/14/10

    Premetto che la casa diventerebbe la mia residenza abituale solo tra qualche anno, quindi la stratigrafia delle pareti perimetrali e il tetto è evidentemente un compromesso tra una spesa contenuta ed un minimo di confort termico, potendo poi eventualmente intervenire con la posa di un cappotto esterno. Avendo la possibilità di intervenire nella scelta dei materiali mi chiedevo quale tra EPS, XPS o lana di roccia fosse il materiale coibente migliore da utilizzare all’interno delle pareti magari sostituendo le perline con pannelli di cartongesso .I miei dubbi riguardano le stratigrafie che mi sembrano deboli dal punto di vista spessore, perciò sfasamento estivo scarso e coibentazione invernale scarsa anche se l’utilizzo del tetto ventilato dovrebbe essere d’aiuto; non vorrei che una costruzione così leggera soffrisse dei problemi degli edifici privi di massa.

    Ringraziandola per la cortese attenzione

    Paolo

  90. Capisco…ma non crede che questa parete debba essere comunque coibentata a prescindere dalla muffa? Perché oltre questa in inverno questo muro diventa freddissimo tanto da sembrare di aprire un frigorifero ogni qualvolta si apre l’armadio. L’idea suggerita del ripristinare l’intonaco ammalorato sarebbe l’ideale ma l’ho fatto su una parete della cucina arrivando fino ai mattoni poi intonacato prima però creando un foro con un aspiratore ed infine rivestendolo in placche di gesso stampato simil roccia …. Ottimo risultato finale e poco costoso devo dire MA….quando ho tolto l’intonaco è stato un incubo, polvere ovunque anche se si puliva all’istante è stato drammatico 😉 …è il classico lavoro da fare in una casa disabitata.

  91. ogni traccia di muffa dovrebbe essere eliminata.
    se le consigliassi di grattare la superficie interna per poi preparare un nuovo isolamento interno (salubre) il lavoro sarebbe gravoso.

    ma anche il mio miglior progetto di coibentazione interna potrebbe essere rovinato da troppi metri quadri “soffocati” da un mobile più o meno aderente alla parete in esame.

    la causa di tutto è certamente la temperatura superficiale interna, MA l’umidità interna è certamente fuori controllo.

    Visto che spendere bisogna in ogni caso, io forse proverei a risolvere il problema iniziando da un altro aspetto: la ventilazione! che è comunque un aspetto importantissimo per il clima interno.

    leggi anche questo nuovo articolo scritto oggi https://espertocasaclima.com/ventilazione/vmc-decentralizzata/aspiratore-o-mini-vmc/

    e non tutti i mali vengono a nuocere: fare ordine in armadio e liberarsi di alcune cose che non si intende più utilizzare 😉

  92. Noooo Federico mi sta dicendo che non ho speranze ??
    La stanza è a pianta rettangolare, lungo il lato lungo superiore è posizionato il mega armadio, sul lato corto di sinistra finestra con sotto il termosifone. Praticamente il lavoro più grosso paradossalmente è smontare sto maledetto armadio e sistemare il vestiario in altro luogo, non facile visto che l’appartamento è di 65 mq. Oggi ne ho smontato metà constatando che purtroppo sui 13mq di parete in alcuni punti c’era sta maledetta muffa. Ma non c’è modo di sigillare questo muro una volta per sempre? Inizialmente avevo pensato di incollarci dei pannelli di poliuretano ma poi mi sono accorto che in muro non è a piombo quindi il carton gesso è d’obbligo.

  93. che disastro! gli armadi rovinati dalla muffa sono molti, almeno lei se ne accorge e vuole risolvere il problema! altri sono assuefatti…

    nel suo caso non è possibile rimontare l’armadio sulla parete calda interna? certamente no. lo avreste già fatto.
    dove si trova il termosifone? in punto sfavorevole? su parete interna?
    rialzare di qualche centimetro l’armadio?

    Peccato per quella mano di pittura termica! Non ho avuto buone esperienze con cartongesso preaccoppiato coibentato, ma forse un buon installatore può riuscire a fare un buon lavoro.

  94. Salve, ho un problema enorme con la muffa; una parete della camera da letto posta a nord diventa di ghiaccio nei mesi invernali, lungo tutta questa parete è posto un enorme armadio a 10 ante che quasi la ricopre tutta. L’armadio è staccato dalla parete di 5-6 cm. e proprio in questa intercapedine si forma un microclima saturo di umidità causato dalla parete ghiacciata e il calore del legno dell’armadio che va a creare della muffa proprio dentro quest’ultimo e su tutto l’abbigliamento in esso contenuto…un disastro. Ho provato anche a mettere dei deumidificatori ma non risolvono nulla. Quando apro una porta Dell’ armadio in inverno sento proprio l’aria gelida uscire! La parete invece non è colpita dalla muffa da quado qualche anno fa le ho applicato una pittura termica. Che faccio? Cartongesso coibentato?
    L’appartamento si trova al primo piano di un piccolo condominio anni 60 costruito decisamente con materiale non di qualità…e chicca finale sotto di me ci sono i garage, quindi pavimento in marmo ghiacciato pure lui. Olè!

  95. come ormai avrete capito, io non le suggerirò mai di riempirsi il sottotetto di lana di roccia, con tutti i bellissimi materiali che esistono.
    all’estradosso del solaio potete posare fiocchi di cellulosa che d’estate offre protezione dal caldo come pochi materiali.
    in base allo spessore del solaio si deve calcolare lo spessore di cellulosa necessario ad ottenere lo sfasamento utile.
    i ponti termici perimetrali non sono evitabili, quindi probabilmente bisognerà progettare sempre internamente una coibentazione interna sulla linea dei ponti termici. anche di pochissimo spessore.

  96. Avatar maurizio
    maurizio

    Buongiorno, mi permetta cortesemente una domanda.
    Il tetto (in legno) della mia costruzione (non abitabile ma calpestabile, ci conserviamo di tanto in tanto vecchi ricordi) è del 2004 risulta cosi composto: (dall’esterno verso l’interno) 1) tegole, 2) travetti, 3)guaina 4) perline. Al di sotto c’è il solaio in latero-cemento grezzo e al di sotto di questo ci sono quindi le camere da letto. Il soffitto delle suddette camere è stato a suo tempo ribassato con del carton gesso. Avendo notato un certo consumo di metano e prima di spendere soldi per una caldaia vorrei provare a risolvere il problema coibentazione tetto, o meglio solaio sottotetto. La casa si trova in zona E 2693 gradi giorno. 800 metri s.l.m.. Inverni lunghi piovosi e rigidi. Nelle camere da letto che sono situate proprio sotto il sottotetto(non so se mi sono spiegato) si avverte il freddo invernale nonchè il caldo estivo. D’inverno, coi caloriferi accesi la temperatura che nel resto della casa è di 21 gradi, nelle suddette camere è di 16/17°. i muri perimetrali dell’abitazione ,libera dai 4 lati, sono dotati di cappotto. Avevo pensato alla lana di roccia. Ci vuoleil freno al vapore?Per tante ragioni non fibre di legno e/o sughero.
    Grazie

  97. Avatar Massimo

    Grazie davvero dell’interesse.
    Dopo i suoi cosigli ho rivisto la stratigrafia come segue:

    soffitto:

    – perline legno ( 2cm )
    – freno a vapore impermeabile
    – massetto autolivellante ( per chiudere, sigillare e mettere in piano )
    – pannelli semirigidi in fibra di canapa ( 10 cm )
    – assi in legno ( 4 cm)

    pavimento:

    – perline in legno ( 4cm )
    – barriera al vapore
    – pannelli semirigini in fibra di canapa incollati alle perline ( 10 cm )
    – pannelli XPS ( 3cm schiumati per tappare ogni spiffero tra le travi )
    – perline in legno ( 2 cm)

    spero di essere sulla strada buona!
    Grazie ancora e buona giornata

  98. Un volume esterno, in legno, che riceve una coibentazione, che dovrà garantire la tenuta all’aria, che diventerà ambiente riscaldato ecc, io credo richieda molta attenzione e corrette valutazioni per divenire una zona ampliamento senza difetti.
    Le stratigrafie, le sigillature, le impermeabilizzazioni, le finiture devono tutte collaborare a creare un nuovo ambiente senza forti dispersioni termiche, senza passaggi d’aria incontrollati, senza condense interstiziali, senza propensione al surriscaldamento estivo, con una certa protezione acustica ecc ecc

  99. Avatar Massimo

    Grazei dell’interessamento,
    ho letto l’articolo da Lei suggerito e mi sembra di capire che sarebbe meglio isolare con pannelli in fibra di canapa o fibra di legno.
    Inizialmentem pensavo più facile l’utilizzo di rotoli di lana di roccia in quanto avrei pututo seguire più facilmente lecurve delle travi andando a coprire e ‘tappare’ ogni buco ma potrei forse ottenere lo stesso risultato applicando pannelli e poi riempiendo con scarti nelle zone non lineari vicino alle travi.
    Cosa intende per progetto ad hoc?
    Grazie e buona giornata

  100. L’operazione mi sembra assai delicata e da progettare ad hoc, ma fattibile.
    Circa il materiale della coibentazione ho del risentimento, mio modesto punto di vista preferisco materiali più naturali
    leggi anche: https://espertocasaclima.com/coibentazione-dall-interno/coibentare-dall-interno-con-lana-di-vetro/

  101. Avatar Massimo

    Buongiorno,
    sto ristrutturando una casa molto vecchia e abbiamo deciso di chiudere un balcone fatto con pavimento e soffitto in legno.
    Per isolare l’assito del pavimento ( spesso circa 3/4 cm di castagno )
    avevo pensato di riempire di lana di roccia tra le travi in legno che sorreggono l’assito e poi chiudere con un perlinato più leggero ( spesso 2 cm ).
    Il soffitto invece volevo lasciarlo a vista e isolare da sopra stentendo sempre della lana di roccia intervallata da listelli su cui montare la nuova perlinatura per rendere calpestabile il soffitto.
    quindi le stratigrafie nel dettaglio:

    soffitto:
    perline 2cm
    lana di roccia 10 cm
    legno 4cm

    pavimento:
    legno 4cm
    lana di roccia 10 cm
    legno 2cm

    Sono in zona E.
    Potrebbe andare? quali accorgimenti mi consiglia per isolare bene tra le travi e la lana di roccia? devo mettere un freno al vapore?
    grazie e buona giornata!
    Massimo

  102. dicerie basate su cattive esperienze

  103. Buonasera Federico.vorrei chiederle una informazione sull’utilizzo di un cappotto esterno in lana di roccia:è vero che in zone climatiche fredde come la E o F non va bene perché soffre l’umidità e si formano macchie sulla facciata esterna?mi hanno detto che invece è un’ottima soluzione se utilizzato in zona centro e sud Italia.mi chiedo allora perché venga cosi utilizzato nelle nostre zone della pianura padana,anche in edifici di qualità.se un sistema è certificato e se ai convegni\corsi che ho frequentato mi è stato detto che un’ottima soluzione,direi che queste “dicerie” non sono veritiere.grazie Luca

  104. non capirò mai come si può investire tanti danari per acquistare del legno e poi separarlo dall’ambiente interno con lana di roccia?

    come chi sceglie un pavimento in legno e lo copre di vernice. non capirò mai.

    Premesso che le pareti in X-lam sono già dei buoni freni al vapore io sceglierei solo materiali naturali per la coibentazione anche perchè offrono protezione acustica, sono salubri (anche durante il cantiere) e proteggono dal caldo.

    Se l’intercapedine sul lato interno doveva servire agli impianti, meglio realizzare vani tecnici su un lato delle pareti 😉

  105. Avatar giorgio
    giorgio

    io sto progettando una casa in xlam e nella parete interna ci sarà una intercapedine di cartongesso riempita di 4-5 cm di lana di roccia…
    quali sono gli svantaggi di questo sistema?
    sarebbe meglio lasciare l’intercapedine vuota e aumentare l’isolamento del cappotto esterno?
    grazie.

  106. Padova è la mia città,

    Migliorare l’isolamento termico della parete in Poroton con un isolante anche artificiale, è corretto e migliorerà molto il contenimento delle dispersioni.
    Il trucco di evitare le tracce per gli impianti e coprire le pareti con cartongesso è una decisione sbagliata per due motivi:
    perdete l’aspetto positivo di avere un involucro interno in impasto cotto di argilla cruda
    non garantite la tenuta all’aria dell’involucro perchè lasciato “grezzo” sotto il cartongesso
    peggiorate la prestazione estiva della struttura

    La decisione di avere ulteriore isolante sul lato interno non la consiglierei mai, per mille motivi, se proprio sogno di avere 3-4 cm di potere isolante in più commissionerò un sistema a cappotto sul lato esterno di 14cm. anzichè 10cm.

  107. Avatar Dario Torri
    Dario Torri

    Salve,
    Io e mia moglie stiamo costruendo la nostra casa. Le pareti sono in poroton da 30 cm e all’esterno verrà posato un cappotto in EPS da 10 cm. Per l’interno abbiamo optato per una soluzione a secco con contropareti e pareti divisorie in cartongesso.
    Per rapidità e pulizia del cantiere sulle controparete abbiamo deciso di creare l’intercapedine per il passaggio degli impianto con la lana di roccia a creare un cappotto interno che si va ad aggiungere a quello esterno.Rischio di incorrere in problemi di umidità all’interno dell’abitazione. La nostra zona climatica è la “E”. Padova
    Saluti e grazie fin da ora per l’attenzione.

  108. quando è risolta l’umidità di risalita ed eventuali infiltrazioni d’acqua si può scegliere qualsiasi soluzione di coibentazione interna.
    la posa della fibra di legno specifica per coibentazione interna vuole sul lato freddo un intonaco assorbente ad azione capillare.
    le spallette interne finestra vanno anch’essi coibentati.
    verificare la tenuta all’aria dei collegamenti dei serramenti!
    Se la posa del telo sarà perfettamente ermetica e non sarà rovinata da passaggi di impianti, il sistema non si rovinerà.

  109. Buonasera,
    devo ristrutturare un appartamento posto ad un piano terra, rialzato di un metro rispetto al piano stradale.
    Le mura sono pareti portanti fatta con mattoni pieni e calce, spesse 40 cm.
    Ci sono forti problemi di umidità di risalita ed in più, tutta la zona notte ed il bagno sono esposti a nord.
    Per risolvere il problema dell’umidità, verrà fatto un vespaio aerato, posto un sistema radiante a pavimento, e posta una barriera chimica lungo le mura perimetrali (spero basti).
    In più, sulla parete esposta a nord, vorremmo porre dell’isolamento interno (ad esempio fibra di legno), il freno al vapore e poi cartongesso.
    Il dubbio è: essendo che rimane sempre un piano terra, nonostante tutti gli interventi da farsi, il cartongesso e la fibra di legno possano soffrire di un’ipotetica umidità che potrà formarsi in futuro, e dunque rigonfiarsi e rovinare il tutto.
    Questo dubbio è infondato, oppure c’è da utilizzare altri materiali, in questo caso, per effettuare il cappotto interno?

    Grazie mille in anticipo per la risposta

  110. correggo, Ho problemi di muffa dovuti allo sbalzo termico in prossimità del solaio e all’eccessiva umidità relativa interna.

    Monitorare l’umidità è importante, altrimenti il rischio muffa è sempre dietro l’angolo. Invece del polistirene userei calcio silicato che ha anche un PH elevato. Evitando la posa del polistirene e del controsoffitto risparmierete pure!

  111. Avatar salvatore
    salvatore

    buona sera,
    sono il proprietario di un bar di circa 100mq. Attualmente il locale ha solo il piano terra e la copertura è un semplice solaio da 25cm non coibentato. Ho problemi di muffa dovuti allo sbalzo termico in prossimità del solaio.Non posso coibentare all’esterno per mottivi che non stò ad elencare e quindi pensavo di risolvere incollando all’ intradosso del solaio un coibente in polistirene da 10 cm e controsoffittando con cartongesso a circa 10cm dal coibente.
    il coibente funzionerebbe meglio se appoggiato al cartongesso?
    dovrei uttilizzare una barriera al vapore?
    ringrazio anticipatamente

  112. l’acqua cambierebbe le proprietà isolanti e obbligherebbe prima o poi al ripristino.
    qualsiasi materiale va calcolato insieme alla stratigrafia di fatto.

  113. su tetti piani ho letto della possibilità di usare materiali naturali che tengono meglio l’acqua rispetto alla fibra legno, tipo lana legno legata a cemento oppure sughero. Che ne pensa ? Li potremmo usare sul terrazzo, chiaramente inguainati a caldo e poi andremmo col gres ? O si rischierebbe comunque che cedano di spessore come la fibra legno se ci fosse infiltrazione di acqua?

  114. evitando la fibra di legno restano materiali artificiali (meno adatti alla protezione estiva).
    in ogni caso, per evitare delusioni, il suo ingegnere dovrebbe calcolare lo sfasamento che si ottiene con l’intervento, qualsiasi esso sarà.
    altrimenti scoprirete l’estate prossima se l’investimento è stato buono o cattivo.

  115. mi riferivo alla soluzione drastica di smantellare tutto e rifare il pacchetto sul terrazzo. Con quale materiale isolante soprattutto per il caldo estivo?

  116. pensavo di insufflare lateralmente senza danneggiare l’impermeabilizzazione.

    dall’esterno posso isolare solo con xps che poi va protetto e fermato zavorrando (ghiaia, piastre o latro).

  117. dovendo insufflare dall’alto, dovremmo fare circa 35 fori, cioè forare in successione marmetta,massetto e tavella(sui cui poggia il massetto). La tavella sicuramente si sbriciolerebbe(e bisogna anche considerare il rischio di poter prendere i punti di nervatura su alcune tavelle) e sarebbe impossibile da ripristinare. Credo che si avrebbe una superficie con 35 punti di fragilità. Non vorrei correre il rischio che un domani il secondo solaio crolli in qualche punto, non crede?
    Su un terrazzo piano calpestabile, che materiale consiglierebbe(eviterei fibra legno perchè tetto piano con pendenza <2% e se si bagna son dolori) ?

  118. tornerei a valutare l’isolamento in intercapedine. per esempio con un Isolamento? ad? insufflaggio? per? il? risanamento? termico? di? intercapedini: un? isolante? a? base? di? roccia? vulcanica? silicatica? perlite

  119. L’ingegnere aveva pensato di riempire la camera d’aria dall’alto ma poichè bisognerebbe fare circa 35 fori sul terrazzo, si rischierebbe di compromettere la tenuta della guaina(che verrebbe rattoppata) che ha tenuto per 30 anni. Riempire dall’interno significherebbe forare 24 cm di solaio e non è il caso perchè ci sarebbe inoltre la rete d’armatura.
    L’alternativa più costosa è smantellare il doppio solaio e ripartire da zero(con quali materiali?); in questo caso dovrei interpellare l’altro proprietario e vedere se vuole affrontare la spesa.

  120. sempre pochi sono i benefici nell’isolare dall’interno. è impossibile progettare una coibentazione sull’estradosso (isolare dall’esterno)?

  121. salve, mi trovo in zona C e ho il problema del caldo estivo nell’appartamento all’ultimo piano(sopra vi è un tetto piano:solaio laterocemento da 22cm, camera d’aria da 10cm,massetto su tavelle ed infine marmette in cemento). Mi converrebbe coibentare dall’interno facendo una controsoffittatura con materiali naturali tipo kenaf,canapa o lana roccia (eventualmente anche polistirene) più freno vapore o barriera vapore? Avrei dei benefici?

  122. io evito sempre di consigliare lane di roccia o di vetro se all’interno (oltre alle fibre c’è la formaldeide).
    isolando dall’interno l’ambiente non sarà molto confortevole in estate (leggi https://espertocasaclima.com/temi/coibentazione-dall-interno/ ) perciò consiglio fibra di legno fino a 6cm e argilla. Il fondo andrebbe a pareggiare il muro grezzo. Bene per il riscaldamento a pavimento (tenere conto della coibentazione per il dimensionamento dell’impianto.

  123. Avatar Giorgio

    Buonasera e complimenti per il blog!!! Devo isolare internamente (ahimè!) un garage che trasformerò soggiorno/cucina (circa 50mq). Zona climatica E. Esposizione a nord. Stratigrafia esistente, dall’esterno: intonaco 20mm – blocchi poroton 300mm (non c’è intonaco interno). Pensavo di eseguire una controparete autoportante in tutto il perimetro del locale inserendo lana di roccia 80kg/mc da 70mm + doppia lastra (ctg con F.V. + gessofibra). Eseguendo questo tipo di controparete mi ritroverò per forza di cose ad avere un’intercapedine d’aria tra il muro grezzo esistente e l’isolante (data l’irregolarità del muro stesso). Devo fare in modo di ventilare questa parete? Vorrei evitarlo per non aver eventuali dispersioni di polveri minerali nel locale, ma non vorrei nemmeno avere condensa interstiziale.. Eventulamente al posto della lana cosa potrei utilizzare con un buon rapporto qualità/prezzo? Ho intenzione di far posare riscaldamento a pavimento. Può essere un bene od un male con un cappotto interno?
    Grazie mille!

  124. […] le pareti perimetrali non saranno più calde grazie alla dispersione del calore interno e i fenomeni di condensa saranno più […]

  125. Mille incertezze aiuteranno a scegliere più accuratamente!
    Avete letto questi articoli?
    https://espertocasaclima.com/isolamento/isolare-dall-interno-gli-errori-lasciamoli-allesterno-fuori-dal-progetto/
    https://espertocasaclima.com/isolamento/isolare-dall-interno-meglio-materiali-igroscopici-traspiranti-e-capillari/
    Senza che io mi ripeta, se progetto un isolamento termico dall’interno lo faccio così https://espertocasaclima.com/isolamento/isolare-dall-interno-dati-climatici-e-dati-sensibili/
    Avete due strade:
    Potreste leggere alcuni posts che ho scritto sull’argomento per avere le idee più chiare e andare a “stimolare” il Vostro progettista a lasciare la via poliuretano+barriera al vapore.
    Potreste incaricarmi di una proposta di progetto per coibentazione interna per raccogliere preventivi e ragionare sulla prosecuzione del cantiere.
    a presto

  126. Avatar patrizia
    patrizia

    Buongiorno, i tramezzi sono ancora da fare…
    La casa verrà utilizzata per ora da noi (3 persone) per un massimo di 2 mesi d’estate (Luglio-Agosto) e d’inverno (Dicembre)….
    Il perito aveva scelto 5 cm di poliuretano + cm 8 di tramezzo (?) da intonacare….e tra il poliuretano e il tramezzo avrebbe messo la barriera vapore.
    Leggendo in questo sito le sue indicazioni mi sono venute mille incertezze….

  127. Freno al vapore o barriera al vapore… prima bisognerebbe decidere il tipo di materiale coibente e successivamente ragionare su come proteggerlo.
    E per decidere la coibentazione è necessario capire come andrà vissuta la casa, da quante persone, con che frequenza, in che periodi dell’anno abitata e in quali disabitata. Sicuramente la coibentazione interna impone altre scelte: contatti tra mura esterne e tramezze interne, altri ponti termici da mitigare, posizione dei serramenti ed eventuale ventilazione meccanica controllata. Fin che la casa è in costruzione tutto è ancora possibile.

  128. Avatar patrizia
    patrizia

    Buongiorno, avrei bisogno di un consiglio….
    Ho una casa in provincia di Udine a circa 800 slm, attualmente in costruzione come casa vacanza…
    Ho struttura portante di cm 30 poraton (laterizio) ed esterno già intonacato con graffiato da cm 2.5, quindi dovrei scegliere l’isolamento interno…
    Mio marito ha paura dell’odore di muffa che possa formarsi nel periodo in cui rimane chiusa, quindi mi pare di capire che dovrei scegliere un freno vapore e non una barriera vapore che ci aveva consigliato il perito…
    Come isolamento cosa mi consiglia? e che spessore?
    grazie mille e a buon rendere….:-)

  129. zona climatica?
    qualità e spessore cappotto esterno?
    qualità e spessore coibentazione tetto?
    tipo di riscaldamento?
    posizione dei radiatori (se radiatori)?
    areazione?
    monitoraggio umidità interna fatto?

  130. Salve le espongo il mio problema,ho una mansarda con termocappotto esterno ma d’estate è caldissima mentre d’inverno naturalmente freddissima,inoltre ogni anno ripitturo le pareti con anti muffa ma il problema si ripresenta.Quindi pensavo di risolvere il tutto con un isolamento interno senza ridurre troppo lo spazio della stanza.In attesa di una sua risposta le anticipo cordiali e dovuti ringraziamenti

  131. a parte che lei comincia a essere in forte debito con me… perchè non ha donato nemmeno un’euro al sostegno del blog 🙁
    io non posso benedire questa scelta. non so se la casetta è in zona Dobbiaco o Palermo ma certamente il pannellino sandwich con l’eps incollato in mezzo può anche funzionare un po’ d’inverno ma d’estate avrà costruito un forno! Non parlavamo di fibra di legno?
    Volete stare in una casetta di legno soffocata da VOC e formaldeide? Io non ho desunto dalle schede tecniche del produttore di che osb si tratti ma so che solo l’osb4 è privo di formaldeide e l’eps, pare, che rilasci un pochino di VOC anche se posato esternamente alla muratura… Naturalmente sono cose di cui si parla solo in Germania.

    Spessore di isolamento? https://espertocasaclima.com/isolamento/isolamento-invernale/spessore-del-cappotto/
    https://espertocasaclima.com/isolamento/isolamento-invernale/meglio-un-cappotto-di-pochi-centimetri-o-meglio-non-intervenire/

  132. Come volevasi dimostrare… sono ancora qui 🙂
    Semplicemente perché mi sono imbattuto in pannelli già perlinati che mi eviterebbero qualche passaggio. Vorrei quindi la sua benedizione perché è ovvio che la ditta in questione ne parlerà soltanto bene.

    Se applicassi alle pareti interne solo freno a vapore e questi?

    http://www.re-pack.it/sandwich-autoportante.html

    In caso di risposta positiva, su che “spessore” dovrei orientarmi per stare tranquillo senza mangiare troppo spazio?

  133. Inaugurazione? E’ prestooo! Condiderato che la casina debbo ancora acquistarla 🙂

    Grazie x le preziose info

  134. dopo l’avvitatore, inaugurazione?

  135. io li avviterei con un avvitatore

  136. Ultima domanda (spero) riguardante l’assemblaggio dei vari strati. Per incollare pannelli in legno e perlinati si usa sempre la Stamcoll? Mai chiodi?

  137. Sicuramente coibentiamo dall’esterno.
    sopra l’assito da 28mm
    una Barriera all’aria e freno al vapore a diffusione igrovariablie
    fibra di legno
    copertura in bitume o tegola canadese
    oppure
    telo sottomanto impermeabile e trspirante
    tegole

  138. Il tetto è sempre in legno massello spesso 28mm. Può essere finito con una copertura leggera in bitume o plastica, o con vere tegole di cotto.
    Magari lui può essere coibentato dall’esterno, prima di mettere le tegole?

  139. provate a vederla così: se fate tutta la spesa del materiale coibente e poi montate le perline per chiuderlo dentro e poi vi accorgete che da qualche parte passa aria o vento o qualche goccia di pioggia o voi con l’uso provocate del vapore che da qualche parte passa e condensa…. Allora tutta l’opera sarà da buttare.
    Con il cartongesso potreste fare la pelle interna e proteggere bene l’isolante, ma posarlo tagliarlo rasarlo rifinire le fughe è una cosa facile per un pittore ma non per chi lo fa la prima volta.
    Stendere un telo con il nastro e poi giocare al fai da te con le perline è invece una passeggiata (per chi piace lavorare un po’).
    Il tetto non so come sia fatto ora.

  140. Grazie per la risposta. Un lavoraccio in effetti. La casetta in legno sara’ utilizzata un ora al giorno max, come palestra, quindi vorrei renderla piu’ accogliente ma non credevo di dover lavorare con tutti questi strati…

    Tutto questo andra’ fatto anche per il tetto?

  141. già che è di legno…stiamo sulla fibra di legno. se non rasiamo o pannelliamo con fibra di gesso non abbiamo la “pelle”, questo è l’unico problema.
    Però forse il problema non esiste perchè nessuno abiterà la baita 4×3 in modo continuativo! (o forese sì???) (interessante!)
    Ma se volessimo eseguire la coibentazione con le massime attenzioni dovremmo eseguire una stratigrafia dall’esterno all’interno come segue:
    1) parete casetta
    2) Telo permeabile al vapore STAMISOL FA per facciate ventilate permeabile al vapore sD ~ 0,09m, impermeabile all‘acqua, resistenza illimitata agli agenti atmosferici e resistenza illimitata ai raggi UV, posto in opera a secco incollato con STAMCOLL ad azione rapida e duratura con giunti sovrapposti di 10 cm. Dimensioni: 2,5 m x 25 m ( http://www.naturalia-bau.it/media/c3fc2f22-ef0d-4437-97ae-97cedd3bf3d1/stamisol-it-fa-posa.pdf )
    3) fibra di legno
    4) una barriera all‘aria e freno al vapore (per es. pro clima INTELLO offre resistenza a diffusione igrovariabile: valore sd maggiore 10 m nel clima invernale e 0,25 m con retrodiffusione estiva) ( http://www.naturalia-bau.it/it/prodotti/93-solutions-proclima-intello.html )
    5) altre doghe per “nasconderli”

    un lavoraccio vero?

  142. Salve, io sono obbligato a coibentare dall’interno ma parliamo di una casetta da giardino in legno (4×3). Pensavo di incollare pannelli isolanti (fibra di legno? Sughero?) alle pareti attuali e poi ricoprirli con altre doghe per “nasconderli”. Vorrei insomma lasciare l’effetto “baita” invece di rasare-pitturare perche’ non stiamo parlando di una stanza in muratura.

    E’ un approccio sbagliato secondo lei?

  143. se ho ben capito: il muro controterra viene liberato dalla terra (momentaneamente) per posare la coibentazione. il muro non ha risalita capillare, è sano.
    potete evitare la spesa dei pannelli in vetro cellulare ed incollare xps (insensibile all’acqua).
    potete proteggere la coibentazione con una guaina bugnata appoggiata ai pannelli prima del reinterro

  144. Grazie del consiglio, avrei da chiederle un’altra cosa.
    Sto per realizzare un cappotto esterno in eps 100, su casa posta lungo un pendio, con un piano seminterrato (ingresso a sud)e con il piano superiore destinato ad abitazione (ingresso a nord):
    Per arginare ponte termico di solaio superiore (sostenuto da muro controterra) ed eventuale risalita capillare dell’umidità dal terreno sul cappotto, sarebbe corretto per quanto possibile scavare terreno posto contro il muro e collocarvi una fila di circa un metro di pannelli in vetro cellulare e far partire subito sopra i pannelli in eps??
    La ringrazio in anticipo per sua cortese attenzione.

  145. che il telo sia un freno al vapore con posa corretta è già una garanzia contro i danni dai passaggi incontrollati di vapore.
    il senso è rallentare il passaggio perchè il poco che passa sia “regolamentato” e smaltibile senza zone di condensa.
    quindi l’importanza sta non tanto nello scegliere la resistenza del freno quanto piuttosto nell’attenzione alla posa.
    è bene che non si sottovalutino punti come prese elettriche, canalizzazioni o fessure!

  146. Avatar gerardo

    In riferimento a quanto su detto, in base a quali parametri mi regolo sulla scelta della sd del freno vapore??
    In attesa di vostra cortese attenzione vi porgo cordiali saluti

  147. […] verde (2) Articoli collegatiIsolare dall’interno con lana di roccia […]

  148. Visto che è una casa interessante, se volete potete raccontare altri dettagli del Vostro intervento. Forse anche altri lettori avrebbero piacere e forse altri del campo vorrebbero intervenire con esperienze e consigli. a Voi la palla

  149. bene se ho ben capito non ci son più dubbi sulla strada che devo seguire, giusto!? La casa sorge in provincia di sondrio a 1000 m slm! E la muratura e’ del tipo doppio…sasso esterno, sasso interno e in mezzo calcina e scarti di lavorazione! Poi negli angoli o nelle mazzette sulle porte e finestre i sassi venivan incrociati! Allora son apposto!? Grazie mille!

  150. posando cartongesso con freno al vapore e uno strato di lana di roccia sul già posato isolamento interno aumentate l’isolamento e vi proteggete dai rischi di condensa sicuramente, per di più godete di un vecchio muro con pietre alettate con calce e la calce è ben permeabile al vapore (altro che il cemento).

    Nell’edilizia moderna e contemporanea, la calce trova impiego in ambiti molto ristretti, i leganti di tipo cementizio e polimeri di sintesi l’hanno sostituita ovunque e comunque, e del valore dell’antico legante rimane soltanto la memoria impressa negi edifici storici e nei trattati di arte ed architettura. http://www.forumcalce.it/cose_calce.htm

    Se l’ambiente al piano di sopra è abitato sarà sempre circa a 20 e più gradi, quindi inutile isolarsi. Dove sorge la casa?

  151. rieccomi di nuovo, non mi mandi a quel paese ma ho ancora qualche domanda! E’ qualche giorno che viaggio da una pagina all’altra su internet e mi sembra di capir che quello della condensa può proprio esser un serio pericolo… Ho trovato anche il cartongesso con già abbinato un freno vapore e un ulteriore strato di lana, marca knauf! Potrei andar ad incollar quelli direttamente sul mio cappotto…che ne pensa!? Potrò così star tranquillo senza il pensiero di eventuale condensa!? E siccome parte di vapore attraverserà il freno…quello non mi andrà a condensare!? Nemmeno in cucina e bagno dovrò utilizzare la barriera vapore!? Altra cosa…sul soffitto, visto che il piano sopra e’ abitato, posso rasare tranquillamente i miei pannelli in lana senza doverli rivestir col cartongesso con freno vapore!? Se avessi usato poliuretano espanso il freno vapore avrei dovuto usarlo comunque!? Ringrazio in anticipo per i preziosi consigli…

  152. Se ho compreso bene avete posato sul tetto in laterocemento la lana di roccia (pannelli di lana di roccia ad alta densità?), poi guaina catramata (catrame?), i listelli quindi sono appoggiati sull’isolante. L’errore sta nella guaina catramata che si comporta come barriera al vapore mentre era bene posare una guaina permeabile al vapore ma con tenuta all’acqua. Se la situazione ora è questa succede che nella fase invernale l’isolante accumulerà dell’umidità che potrà essere smaltita solo nella stagione estiva quando il percorso dell’umidità sarà tendenzialmente contrario a quello invernale. Attenzione quindi a produrne il meno possibile. Fatemi sapere…

  153. Avatar Domenico
    Domenico

    Salve. vorrei farvi una domanda o meglio chiedere un consiglio.
    Ho messo sul tetto come isolante la lana di roccia con spessore da 8 cm.
    Senza usare la barriera a vapore pero prima di posare le tegole hi usato del catrame. Che rischio potro avere senza aver usato la barriera al vapore?
    Grazie in anticipo.

  154. è vero, in commercio si trovano quelli con barriera. se trovo pannelli con freno al vapore, Vi scriverò

  155. prima cosa ringrazio di cuore per il consiglio datomi, credo di aver capito il concetto… un’ altra cosa…visto che in commercio ci son gia pannelli in cartongesso con barriera vapore interna, allora non fanno al mio caso!!? quindi la mia soluzione sara’ freno vapore, strutturina in metallo e artongesso. posso andar tranquillo!?

  156. più che una barriera ci vorrebbe un freno al vapore. questo aiuta a tenere sotto controllo (a freno) la migrazione del vapore verso l’esterno nella stagione fredda. se cercherete di posare una barriera al vapore è come se rivestiste dall’interno la casa con del vetro. una barriera al vapore, anche se posata con grande cura potrebbe comunque presentare dei punti deboli o non a tenuta (errori, sviste, difetti)…facendo sì che proprio da questi punti passerebbe tutto il vapore in zone concentrate. Immaginate anche una scatola di derivazione o semplicemente un punto presa con il suo tubo corrugato per il passaggio dei fili elettrici: già questa può diventare un foro nella barriera! Un buon lavoro di nastratura e attenzione può proteggere l’isolamento da questi punti deboli! spero di essermi spiegato: vale il principio del buon senso: se alcuni punti saranno trascurati tutto il vapore acqueo passerà di lì creando alte concentrazioni di umidità e dunque di probabile condensa al contatto con la fredda muratura esterna (centenaria). aggiungo che se un freno al vapore permette l’asciugatura/smaltimento nella stagione calda, la barriera al vapore si tiene tutto dentro! fateci sapere cosa avrete fatto. grazie

  157. piu’ che un commento vorrei porvi una domanda…
    ho isolato un appartamento dall’interno con pannelli in lana di roccia per cappotto. non ci son ponti termici visto che e’ stato fatto l’ impianto di riscaldamento a pavimento e son stati posati dei pannelli isolanti, il soffitto e’ sempre stato cappottato in lana di roccia, e le stramezze son state fatte dopo! considerando che la muratura e’ di uno spessore di 60/70 cm ed e’ in pietrame e calce (106 anni di vita!) volevo sapere se potevo andar avanti con la rasatura e la finitura dei pannelli o e’ meglio considerare di porre una barriera al vapore e cartongesso (e’ indispensabile?)
    sicuro di una vostra risposta esauriente alla mia e-mail porgo cordiali saluti

  158. […] che isolare dall’interno è la via meno ideale (le pareti restano al freddo e non faranno mai un effetto stufa, […]