Si stima che entro il 2020 il mercato dell’automazione e del controllo della casa a distanza salirà oltre il 10% (ricerca di mercato pubblicata dalla società di ricerca MarketsandMarkets).
I sistemi domotici per smart home, che garantiscono il controllo centralizzato dei dispositivi sono un boom: c’è una sempre maggiore richiesta, da parte degli utenti, di soluzioni che permettano di gestire, in modo efficiente e semplice, le apparecchiature domestiche grazie all’affidabilità dei principali protocolli di comunicazione come KNX, DALI, e NEMA, e delle tecnologie wired e wireless, come BACnet, LonWorks, ZigBee, EnOcean, Bluetooth, Z-Wave, e Wi-Fi, che consentono una perfetta integrazione in rete.
Non sono sostenitore di complicazioni e impianti complicati, ormai lo sapete (già la vita non è semplice). Ma sento dai miei clienti un irrefrenabile desiderio di gestire il riscaldamento a distanza: è comune pensiero che staccare il riscaldamento perchè si esce di casa sia la manna dal cielo, il risparmio assoluto, l’efficienza che più efficienza non si può.
Non voglio portarvi degli esempi, non voglio nemmeno annoiarvi con i dati delle mie rilevazioni, non voglio fare il sapientone. Vi invito solo a provare: spegnete il riscaldamento perchè non siete in casa qualche giorno e poi riaccendetelo:
- purtroppo non si risparmia, al contrario il consumo è maggiore.
Se avete una normalissima caldaia a metano potete fare una autolettura del gas e scoprire quanto io abbia ragione.
Questo è solo il primo aspetto negativo dell’interruzione del riscaldamento!
Quello che Vi sto per raccontare è ben più preoccupante, insidioso e costoso:
Non appena avrete tagliato il riscaldamento (OFF) succede una cosa che molti di voi non conoscono (una cosa inizialmente invisibile – solo inizialmente):
- cessa il riscaldamento
- il consumo di metano si ferma
- gli ambienti cominciano a scendere di temperatura
- le superfici interne abbassano ulteriormente la loro temperatura
- le condense superficiali sono in agguato
- tutte le zone più interessate da ponti termici perdono temperatura ancora più velocemente delle restanti superfici
- qui le condense superficiali sono più più che in agguato
- la ventilazione manuale attraverso le finestre è assente dal momento in cui si è spento il riscaldamento
- l’umidità interna non sale perchè ce ne sia di più o perchè se ne generi di più
- l’umidità interna sale perchè la temperatura dell’aria sta scendendo
- l’aria con temperatura inferiore può contenere una quantità di vapore inferiore (senza condensare)
- le condense superficiali non sono più in agguato, sono una realtà!
- ecco che le finiture interne cominciano ad andare in sofferenza, gli aloni neri sulle superfici più fredde sono la prima visibile antiestetica conseguenza.
2015: ripetete con me <<mai più l’impianto di riscaldamento su OFF ! >>
La domotica lasciatela sugli scaffali dei negozi! Non ci serve. Il Vostro iPhone usatelo per fare buone foto! Il danaro risprmiato investitelo in ulteriore coibentazione!
Voi avete esperienze diverse? Raccontateci.
vale sempre il motto:
- il mio profilo LinkedIn: Lin - articoli pubblicati di recente: eCC - commenti al blog: feed - i miei tweet: Tw
…questo articolo è stato ideato, scritto e diretto da Federico Sampaoli,
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copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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