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Test 3 pannelli per isolamento interno spessore 8 cm

29 risposte

Oggi spingiamo forte sull’ isolamento interno, a costo di perdere un po’ di  spazio in casa: facciamo un test con 3 pannelli per isolamento interno spessore 8cm.

Come al solito 🙂 prendiamo in considerazione solo pannelli che

  1. non portano emissioni nocive in ambiente,
  2. privi di additivi nocivi,
  3. di materiale isolante igroscopico che non necessita di un freno al vapore
  4. si comportano in casa come un igroregolatore dell’ambiente

isolamento interno con spessore 8 cm

Vuoi guardare l’articolo? vai al VIDEO

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Avevamo già visto insieme che un isolamento interno con poco spessore, quindi 2-3 cm, porta un enorme beneficio, solo che la fatica e il disagio in casa per posare un pannello da 2cm è la stessa che posare un pannello isolante da 8cm. Quindi, se abbiamo spazio e coraggio, facciamolo da 8!

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il costo maggiore per un materiale isolante da 8cm

Il costo sale solo per la voce pannello (potrebbe anche diminuire 🙂 ) ma parliamo sempre di qualche misero €uro 😉 E’ fare la festa che costa, non la bottiglia di Prosecco in sé.

Ne parlo più precisamente nel prossimo articolo! promesso. Ecco il link diretto https://wp.me/p9uw8S-bO6

Se vuoi rileggere l’articolo dei i 4 pannelli più sottili presenti in commercio eccoti il link diretto (https://espertocasaclima.com/2024/02/09/isolamento-interno-con-max-3cm-i-4-pannelli-piu-sottili-presenti-in-commercio/)

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i 3 pannelli per isolamento interno

Anche oggi parleremo di:

  1. fibra di legno intonacabile, questa volta da 8cm
  2. calce canapa da 8cm
  3. idrati di silicato di calcio da 8cm
  4. e il calcio silicato lo lasciamo in pace perchè è ordinabile anche in spessore 8cm su richiesta ma è un materiale pregiato e costoso, quindi inutile prenderlo in considerazione oggi.

zona climatica E

Per non perdere il riferimento dell’analisi dei pannelli più sottili, teniamo come riferimento la zona climatica E e i Gradi Giorno di Milano che più o meno sono il tipico esempio di zona E.

zona climatica A-B C D, chiarimento

Non è che in una zona climatica più favorevole e con clima più caldo il pannello isoli di più… è solo che sarà molto più facile rispettare le trasmittanze limite previste dal legislatore e portarsi a casa il BONUS, magari anche il 65% e non solo il 50% 🙂

un Calcolo Semplificato del Risparmio Energetico ante e post

Il Calcolo Semplificato, che, ripeto, non è la sfera di cristallo per scoprire l’importo della prossima bolletta 😉 ci aiuta in questo caso a capire bene la differenza tra decidere un isolamento sottile da 2-3cm di spessore o un isolamento da 8cm.

Così vedremo in un colpo d’occhio l’ Energia primaria risparmiata come cambia!

(Qpr espressa in kWh/anno + Risparmio economico espresso in €/anno secondo i seguenti criteri :

1. Gradi Giorno e Zona Climatica della Provincia di riferimento
2. Potere calorifico inferiore combustibile = 8,79 (kWh/Nmc)
3. Costo unitario combustibile = 0,90 €/mc
4. Superficie di riferimento verso l’esterno = 100 mq
5. Trasmittanza ante & post operam in W/mqK
6. Rendimento globale medio stagionale ?g = 0,85

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E’ interessante vedere la cifra espressa in €uro riferita a 100mq di superficie come balla tra un isolamento da 2-3cm di spessore o un isolamento da 8cm.

Se con max 3cm di spessore gli €uro sono una cifra ridicola… vediamo cosa succede adesso con ben 8 cm di isolante… saranno cifre appetitose ? L’appetito vien mangiando 🙂

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isolamento sottile da 2-3cm o un isolamento da 8cm… cosa cambia?

La superficie interna con qualche grado in più era già un sollievo con 2-3cm di isolamento interno, ricordate?

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Con un isolamento da 8cm… tutto cambia ancora di più:

  • solo la calcecanapa non arriva a 19°C… ma lei, lei ha un altro asso nella manica 😉 poi ne parliamo

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partiamo sempre con l’ esempio della muratura in mattoni e sassi

Classica muratura allegramente disperdente, eternamente disperdente, dove i nostri nonni si son dati un gran da fare con materiali locali 😉

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Avevamo imparato che una muratura in mattoni e sassi con il suo intonaco interno ed esterno:

  • garantisce all’ambiente riscaldato a 20° una temperature superficiale interna di soli 15°C 😐
  • quindi, un isolamento interno con max 3cm di spessore, capace di alzare la temperatura superficiale interna di 2-3°C, significa un  enorme beneficio e molto più comfort di prima 🙂

eccola qua la parete disperdente:

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ed ecco qui sotto la sua scarsa prestazione invernale:

ha un’inerzia eccezionale, peccato che non la si possa sfruttare perchè d’estate tende a surriscaldarsi (se fosse un po’ più spessa molto meno) e d’inverno disperde allegramente: basta guardare la Trasmittanza U che è elevatissima 🙁 (la vedete in BLU)

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Test 3 pannelli per isolamento interno spessore 8 cm.

Dopo il test dei 4 pannelli più sottili presenti in commercio vediamo il confronto con 3 pannelli per isolamento interno spessore 8 cm.

1° TEST: fibra di legno intonacabile da 2 cm e da 8 cm di spessore

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con soli 20 mm di fibra di legno avevamo dimezzato le dispersioni invernali, guadagnato un’oretta e mezzo di sfasamento termico: grazie all’argilla come collante e come rasante abbiamo una superficie salubre, igroscopica e raggiungiamo una piacevole temperatura interna di ben 17,7°C

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con 8cm di fibra di legno le dispersioni invernali sono quasi 1/5, vinciamo oltre 4 ore di sfasamento termico: l’argilla come collante e rasante garantisce sempre una superficie salubre, igroscopica e raggiungiamo una temperatura interna di ben 19°C

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2° TEST: calce canapa da 2,5 cm di spessore e da 8 cm di spessore

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con soli 25 mm di calce canapa in pannello abbiamo abbassato le dispersioni invernali, guadagnato oltre un’ora e mezzo di sfasamento termico: grazie alla calce come collante e come rasante abbiamo una superficie salubre, igroscopica e alziamo la temperatura interna di 2°C. Anche l’inerzia è rimasta abbastanza alta (il pannello ha una densità di 375kg/mc 😉 )

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con 8 cm di calce canapa le dispersioni invernali sono circa 1/4, vinciamo oltre 4 ore di sfasamento termico: la calce come collante e come rasante è una superficie salubre, igroscopica e alziamo la temperatura interna fino a 18,5°C. L’inerzia rimane ancora alta grazie alla densità di ben 350 kg/mc 😉 )

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3° TEST: idrati di silicato di calcio da 3 cm e da 8 cm di spessore

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il pannello Multipor più sottile da 30 mm di spessore diminuisce le dispersioni invernali già oltre la metà, guadagnamo solo un’ora e mezzo di sfasamento termico: il collante e rasante specifico è una malta leggera che garantisce una buona igroscopicità e alza la temperatura interna fino ai 18°C. L’inerzia è ovviamente molto scarsa 😉

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il pannello Multipor da 8 cm di spessore abbassa le dispersioni invernali come la fibra di legno, molto, guadagna solo 2 ore e mezzo di sfasamento termico: il collante e rasante specifico è una malta leggera che garantisce una buona igroscopicità e alza la temperatura interna fino ai 19°C. L’inerzia è ovviamente sempre più scarsa 😉

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che dire?

Isolare di più a fronte di una spesa poco maggiore, o nemmeno, che riguarda solo il pannello è sempre una buona idea 🙂

cosa manca?

Non ci resta che progettare il contorno finestra (anche se sostituiamo i serramenti in un secondo momento), attenuare il ponte termico del soffitto, e anche quello dei divisori interni che sono in contatto diretto con la muratura fredda, riflettere per bene se installare o rinunciare alla ventilazione meccanica con recupero di calore, la VMC ci regalerà un’aria interna qualitativamente migliore e un livello di umidità più basso 😉


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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29 risposte a “Test 3 pannelli per isolamento interno spessore 8 cm”

  1. @ stefano

    per un controsoffitto efficace devo progettare la struttura metallica desolidarizzata acusticamente dal contatto diretto con soffitto e perimetro con nastri disaccoppianti spessore 5mm
    tra cartongesso o fibrogesso e il solaio devo inserire materiale fibroso morbido, quindi pannelli flessibili in fibra di legno o canapa per evitare lana di roccia o lana di vetro

  2. Sono ad un piano intermedio quindi vorrei isolare il soffitto dall’ interno. Considerando un controsoffitto quale sarebbe il materiale isolante termoacustico più adatto? Grazie

  3. @ stefano

    l’ideale sarebbe isolare l’estradosso del solaio quindi isolare nel sottotetto del condominio

  4. Buonasera Federico, seguo con molto interesse le informazioni presenti sul sito. Se possibile vorrei chiederle un consiglio: abito in un appartamento in un classico condominio anni 70. Vorrei tenermi un po’ di più il caldo in casa e quindi isolare il soffitto. Mi piacerebbe sapere secondo lei quale sia il metodo ideale tra controsoffitto e incollaggio di pannelli e quali siano gli isolanti termoacustici che piu si prestano alle due tipologie di intervento.
    Grazie dell’attenzione
    Cordiali saluti
    Stefano Salvemini

  5. @ lucio

    con muratore in mattone e sasso da 45cm di spessore, l’isolamento interno = + confort in tutte le stagioni
    se teme di dover climatizzare in estate o è perchè non si ombreggiano le finestre o perchè siamo sotto il tetto.

  6. Buongiorno Federico, articolo interessante e soprattutto utile per il confronto eseguito fra le varie opzioni!

    Perché costretto ho ipotizzato di isolare dall’interno la zona notte (esposta a sud in zona E) con pannelli silicato di calcio idrato da 8-10 cm. Le pareti spesse 45 cm sono fatte con sassi di calcare e mattoni (stimo una U=2 W/m2K, troppo poco?).
    Nell’articolo non si cita le problematiche del caldo estivo che, come i ponti termici e umidità da condensa, sono conseguenti ad un buon isolamento interno. Mi chiedevo se usassi uno spessore inferiore del pannello isolante non fosse il buon compromesso per non accendere spesso il CDZ di notte. Preoccupazione eccessiva? Grazie!

  7. @ alessandro

    è proprio così, bisogna sempre preferire materiali igroscopici che permettono la migrazione del vapore e possibilmente mai sigillare il piede della muratura con rivestimento di gres ceramico posato con colla cementizia dove può esserci umidità di risalita.

  8. Avatar Alessandro
    Alessandro

    Salve, sia in caso di cappotto interno che esterno temo molto la condensa interstiziale e la comparsa di sali (salnitro) e umidità di risalita, specie al piano terra. Voglio citare un esempio pratico che mi è capitato: abitazione del 1973 senza alcuna evidenza di sali e umidità di risalita. Applico sulle mura interne portanti un rivestimento di gres ceramico posato con colla cementizia. Dopo nemmeno 2 anni salta la pittura al quarzo all’esterno; dopo un altro anno l intonaco si deteriora completamente, la malta fra mattone e mattone diventa polvere fradicia, e mi trovo quindi un danno strutturale: umidità di risalita,malta e mattoni fradici, intonaco da rifare, nonché piastrellatura da demolire. Ovviamente nelle pareti dove non vi è la piastrellatura, non vi è alcuna umidità di risalita. Dunque, meditare prima di intervenire sull esistente.

  9. @ giuseppe

    scrivere insieme un libro… da oltre un anno mi sono promesso di mettere in ordine le pubblicazioni passate e un po’ vecchiotte.
    il tempo è così tiranno

  10. Buongiorno Federico, sono un suo fan, leggo le sue pubblicazioni e vedo i suoi video. Grazie a lei mi sono messo all’opera per ristrutturare casa a Gennaio 2024, partendo dal sottotetto, argomento trattato da lei in modo meticoloso. La mia abitazione risale al 1900 classico fabbricato Toscano in sassi e mattoni con muri perimetrali e portanti da 48-35. Sono a regime di fai da te anche se la mia professione è di efficentare gli impianti tecnologici, ho comunque dimestichezza con terminologie, pratica ed esperienza come muoversi dentro le case in questa fase. Apprezzo molto i suoi contenuti e credo ci sia margine per poter affrontare questi aspetti da due punti di vista focali molto importanti, il primo passo è sempre il fabbricato con le sue particolari proprietà da affrontare, il secondo l’impiantistica. Le propongo di scrivere insieme un libro dal quale costruire tanti spunti importanti, visto lo scenario futuro che ci aspetta nei prossimi anni in riferimento alle tante azioni intrapreso dall’Europa dal 2018 in particolare ad oggi passando dal trattato di Montreal Green Deal, PNRR ecc. Sarebbe interessante oltre che stimolante anche per gli addetti al lavoro, questi ultimi che saranno da stimolare al cambiamento e d’altra parte accrescere la curiosità dei giovani con una nuova cultura del clima, la casa, l’efficienza e i suoi impianti. Visto che abbiamo perso ad oggi almeno 2 generazioni di futuri professionisti. I kiwi rispetti Giuseppe Mocera | CEO Alter Energy Impianti

  11. @ lorenzo

    grazie. le ho inviato una mail

  12. Avatar Lorenzo
    Lorenzo

    Sono un artigiano che lavora con la bioedilizia già da tempo i suoi consigli sono ottimi

  13. @ fernando

    dalle poche informazioni posso dire che l’intonaco usato sopra la pietra, forse anche lui poco igroscopico o cementizio, è stato rivestito con pittura o lisciatura che non ha favorito la traspirazione e la igroscopicità.
    aggiungiamo una bassa temperatura superficiale interna per riscaldamento discontinuo e la problematica aumenta esponenzialmente per colpa di microcondense anche invisibili

  14. No siamo al primo piano.
    Al pian terreno non si nota nulla perchè abbiamo lasciato la parete interna a pietra e stuccata.
    Invece sopra l’intonaco di 30 anni fa si sgretola

  15. @ fernando

    immagino che siamo obbligati ad un isolamento interno e considero questa soluzione, che solitamente è un ripiego, una ottima soluzione per una muratura in pietra che non offre tanto comfort se non in piena estate.
    se si nota l’intonaco interno sgretolarsi o sfarinare significa che siamo al piano terreno?

  16. Salve Federico,
    Ho letto e visto con interesse i tuoi video sull’isolamento interno. In particolare quello sopra.
    Io sono il proprietario di un Agriturismo fra Siena ed Arezzo a circa 450m
    Stiamo facendo alcuni lavori di ristrutturazione. Uno di questi riguarda la necessità di isolare una parete di una camera di un appartamento con lato da isolare esposto a nord. L’edificio è vecchio esternamente costruito a pietra. Volutamente abbiamo lasciato la parte esterna intatta, pur nella consapevolezza che 1una stuccatura fra pietra e pietra sarebbe stata necessaria. Però penso che avremmo perso molto. La conseguenza è stata che nel lato interno si sono spesso generate muffe e l’intonaco si sgretola in più punti.
    Allora ho chiesto aiuto ai tecnici che seguono i lavori, ma non mi sanno consigliare, secondo me, bene.
    Vedendo i suoi video ho pensato che un rivestimento interno in pannelli di silicato di calcio da 8 cm potrebbe darci una mano.
    Che ne pensa?
    La ringrazio della risposta
    Fernando

  17. Il possibile passaggio di vapore nella parte fredda è giustamente la preoccupazione maggiore, ma, ipotizzando 100 la quantità di calore dispersa dalla parete, possiamo quantificare quanto è il calore disperso per effetto di irraggiamento?
    Corrisponde al vero che è la parte preponderante?

    Grazie.

    Luigi

  18. @ luigi

    non userei mai soluzioni termoriflettenti ( tipo Actis/Over-all/Aluthermo….) con doppia camera d’aria di due cm. per la preoccupazione della spinta del vapore e il possibile passaggio nella parte fredda con difficolta da asciugare anche nella stagione estiva.
    anche passaggi di vapore per fiancheggiamento mi preoccuperebbero.
    quindi se volessi lavorare a secco preferirei altre soluzioni da tamponare possibilmente in gessofibra e se possibile con pannelli di argilla

  19. Blog interessantissimo, complimenti.

    A proposito di isolamento interno di una abitazione, una possibile soluzione che parrebbe molto efficace sembra essere quella di applicare membrane termoriflettenti e isolanti che riflettono il calore disperso per radiazione (Over-All, Aluthermo, ecc). Queste tipologie di isolamento termico sono veramente efficaci? Quali gli svantaggi?

    Grazie

    Luigi

  20. @ stefano

    una tinteggiatura bianca aiuterebbe non poco

  21. Avatar Stefano Corongiu
    Stefano Corongiu

    Buongiorno se possibile vorrei chiedere un consiglio per isolare una parete.
    Si tratta di un parete in cemento armato di un garage sulla rampa di discesa verso i garage.
    Vorrei isolarla esternamente perché nel periodo estivo prende il sole dalla tarda mattinata fino a sera portando le temperature interne al garage fino a 29 gradi.
    L’unità abitativa è proprio sopra il garage al quale è collegato con una scala interna.
    Vorrei evitare che tutto questo calore si accumulasse.
    Che soluzione mi consiglia?
    Cordiali saluti
    Stefano Corongiu

  22. @ giuseppe

    no, è vero. ma la stratigrafia non presenta un accumulo di condensazione grazie alle caratteristiche
    igroscopiche dell’isolante che fanno da “volano” all’oscillazione dell’umidità interna senza generare
    problemi. la capacità igroscopica dei materiali e la capacità d’accumulo e rilascio di umidità sono fondamentali.

  23. @ andrea

    più spingo sull’isolamento interno e più condensa rischio. poi posso tener conto della situazione della muratura della zona climatica dell’esposizione solare e della eventuale pioggia battente

  24. grazie

  25. Avatar Giuseppe

    L’articolo non verifica la conseguenza che si manifesta sul punto di rugiada. Posare un isolante e non tenere conto della condensa é grave per la salute degli occupanti l’ambiente.

  26. Avevo letto da altre parti che nel caso di isolamento interno è consigliato utilizzare spessori ridotti, massimo 6cm. Pena aumento del rischio di condense interstiziali.

  27. Davvero molto bravo! Grazie

  28. bene!

  29. Molto interessante bravo