Mi raccontano spesso nei commenti o via whatsapp che con la caldaia a condensazione il radiante non va bene: le lamentele possono essere riassunte in 3 categorie:

• quando torno a casa la sera sto al freddo
• alcune stanze sono fredde e in soggiorno ho troppo caldo
• forse dovevo tenere la caldaia vecchia

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dovevo tenere la caldaia vecchia

Partendo dalla fine: le caldaie a condensazione, a differenza delle caldaie tradizionali, sfruttano il calore dei fumi di scarico per riscaldare l’acqua, riducendo consumi ed emissioni. Ma, e questo concetto devo capirlo una volta per tutte, per sfruttare la condensazione dei fumi devo viaggiare a basse temperature. Basse temperature!!!

Se devo viaggiare a basse temperature, significa che devo mantenere l’impianto acceso più ore, e questo ben si sposa con un radiante, specialmente se è di tipo tradizionale.

Un radiante tradizionale ha infatti un’ elevata inerzia, sopra al tubo ci sono alcuni centimetri di massetto che è uno strato molto pesante e impiega un bel po’ a salire di temperatura e a riscaldare gli ambienti: la sua inerzia vale anche molte ore 🙁
Tutto il contrario di un radiante a secco o a basso spessore, molto dinamico: la sua inerzia vale poche decine di minuti 🙁

soluzione

Smettiamo di tocchicciare il povero termostato ambiente e abbassiamo la temperatura di mandata!

Obbligheremo il generatore di calore a lavorare più a lungo ma con temperatura di mandata più bassa.

Per comprendere meglio, guardiamo questi esempi pubblicati da Caleffi:

1. funzionamento regolare e moderato:  
2. funzionamento irregolare e meno moderato:  
3. funzionamento con lunghi off e mandate elevate:  

la sera sto al freddo

Se durante la giornata le temperature esterne sono più miti e magari abbiamo avuto anche guadagni solari, il termostato ambiente non ha richiesto all’impianto nessuna accensione.

Verso sera però le temperature scendono e qui subiamo il problema del radiante tradizionale con tutta la sua elevata inerzia, non solo il pavimento impiega un bel po’ a salire di temperatura, poi deve anche avere il tempo di riscaldare gli ambienti 🙁

E’ quasi lo stesso problema che ha chi esce per andare al lavoro spegnendo il riscaldamento, la sera starà al freddo 🙁

soluzione

Inutile frustare la caldaia prima di cena! orami è troppo tardi 😐 abbassate la temperatura di mandata e lasciate lavorare la caldaia a condensazione più a lungo ma con temperature di mandata più basse.

alcune stanze sono fredde

Se la casa ha i suoi annetti probabilmente esiste un solo termostato ambiente e forse è anche installato in una parete calda, quindi lui che dirige l’orchestra dell’impianto di riscaldamento non ha la reale situazione in pugno: non può capire che una stanza è fredda mentre il soggiorno è troppo caldo. Ne può capire che la stanza fredda ha pochi guadagni solari, molte dispersioni, e poca superficie di pavimento radiante, per decidere di lasciare la caldaia accesa più a lungo.

soluzione

La caldaia a condensazione deve sempre lavorare a lungo, con temperature di mandata più basse. Mentre l’impianto a pavimento deve essere bilanciato:

1. andiamo a vedere il collettore di mandata, che è dotato di flussometri e valvole di regolazione della portata, per fare da soli il bilanciamento dell’impianto  😉

Quasi certamente il flusso è distribuito equamente in tutti i circuiti del pavimento, quindi, nel soggiorno, che probabilmente gode anche di più luce e guadagni solari e di certo ha molti mq di superficie, il radiante cede un’enorme quantità di calore… troppo calore! Vale la pena intervenire sulle portate degli anelli della zona giorno 😉

Diminuendo le portate degli anelli della zona giorno abbiamo fatto un passo avanti: abbiamo evitato che l’unico termostato dell’impianto, installato in zona giorno, comandi lo spegnimento dell’intero impianto 🙂 lasciando fredde le zone più sfavorite.

Regolare le portate degli anelli di tutte le zone, una per una, è una cosa utilissima: anche nella stessa zona giorno dove magari ci sono 4 anelli (4 zone), la parte più interna potrebbe essere regolata con un flusso minore, mentre la zona d’angolo più fredda e disperdente con un flusso maggiore.

Ovviamente ai bagni regoleremo il flusso maggiore possibile, sono zone dove non solo mi fa comodo qualche grado in più, sono anche superfici radianti molto limitate.

La regolazione dei misuratori di portata ruba un po’ di tempo, ma poi saremo così soddisfatti del funzionamento che malediremo il fatto di non averlo fatto prima 😉

monitorare sempre i consumi:

Per ogni ragionamento futuro, è intelligente monitorare i consumi: possono rivelarsi utilissimi per fare dei confronti!

è tutto molto semplice – ogni primo del mese (estate compresa) si registrerà la lettura dei consumi:

• kWh per il contatore elettrico (se il contatore indica 3 consumi per le 3 fasce orarie si devono fare tutte 3 le letture)
• mc per il gas metano