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I pannelli in silicato di calcio NON sono i pannelli in idrati di silicato di calcio

119 risposte

Quando scegliamo un isolamento interno è meglio conoscere la differenza tra i pannelli in silicato di calcio e i pannelli in idrati di silicato di calcio.

Consiglio sempre stratigrafie non esagerate nello spessore e sempre materiali igroscopici e traspiranti evitando di dover progettare con freno al vapore o, ancora peggio, con barriera al vapore 😐

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materiali isolanti igroscopici e traspiranti

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Andiamo a scoprire le differenze tra 2 pannelli isolanti minerali per interni che hanno proprio queste caratteristiche e che permettono di lavorare all’interno senza preoccuparci di frenare o bloccare il vapore:

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I pannelli termoisolanti in idrati di silicato di calcio sono una cosa:

pannelli-termoisolanti-in-idrati-di-silicato-di-calcio

I pannelli termoisolanti in silicato di calcio, o calcio silicato, per pareti interne (a rischio di muffa) sono ben altra cosa:

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pannelli in silicato di calcio, o calcio silicato

I pannelli in silicato di calcio (o calcio silicato) sono pannelli per isolamento termico a cappotto interno, isolanti ed igroregolatori:

  • un elevato PH 10,5 ca.
  • conduttività termica non così spinta  0,060 W/(mK)
  • alta permeabilità al vapore acqueo  (6)

e sono solitamente a base di

  • calce, o calce aerea
  • cellulosa e sabbia di quarzo, o polvere di marmo, o silicato (privo di cemento)
  • densità ca. 240 kg/m³.

sono anche facilmente identificabili per il prezzo che si aggira per il solo pannello intorno a 1€/mm di spessore/mq.

La posa del calcio silicato dall’interno sembra cosa facile:

pannelli in idrati di silicato di calcio

I pannelli in idrati di silicato di calcio sono pannelli isolanti minerali che appartengono al gruppo dei calcestruzzi leggeri porizzati, induriti in autoclave a vapore:

I pannelli in idrati di silicato di calcio contengono invece:

  • farina di quarzo
  • idrato di calce
  • cemento
  • sabbia: una materia prima naturale che contiene, oltre al minerale principale quarzo (SiO2), minerali secondari e in traccia naturali. Essa rappresenta una sostanza base fondamentale per la reazione idrotermica durante la fase di indurimento in autoclave al vapore.
  • cemento: che funge da legante e viene prodotto prevalentemente da marna calcarea o da una miscela di calcare e argilla. Le materie prime naturali vengono cotte e quindi macinate.
  • calce viva: che (CaO) funge da legante e viene prodotta dalla cottura di pietra calcarea naturale.
  • anidrite:  il materiale a base di solfato ha la funzione di condizionare il tempo di indurimento della massa grezza. L’anidrite (CaSO4) viene estratta come materia prima naturale dal sottosuolo oppure prodotta dalla cottura di gesso naturale o artificiale.
  • inerte minerale: polvere da macinazione di frammenti di pannelli / polvere di calcestruzzo porizzato e/o calcare macinato come componente minerale aggiuntivo.
  • alluminio: che funge da prodotto porizzante. L’alluminio metallico reagisce in ambiente alcalino liberando idrogeno gassoso, che forma i pori e poi si libera in atmosfera.
  • acqua: basilare per la reazione idraulica dei leganti. L’acqua è inoltre necessaria per produrre una sospensione omogenea.
  • olio disarmante: trova impiego come distaccante tra lo stampo e la massa del pannello. Vengono impiegati oli minerali privi di idrocarburi policiclici aromatici con l’aggiunta di additivi a catena lunga per aumentare la viscosità. In tal modo si evita lo spandimento nello stampo e si risparmia olio.
  • idrofobizzante:  riduce l’assorbimento di acqua del pannello isolante minerale (nei blocchi dedicati al taglio termico). Vengono impiegati siliconi liquidi (atomi di silicio legati a catena tramite atomi di ossigeno).

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conclusioni

Non esistono controindicazioni di nessun genere, si potrebbe affermare che entrambi i pannelli siano adatti ad ogni edificio poco o per nulla coibentato:

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è comunque consigliabile calcolare correttamente le stratigrafie per capire esattamente le prestazioni invernali ed estive ottenibili e scegliere bene gli spessori e soprattutto le finiture interne (qualità della tinteggiatura ed eventualmente anche una finitura più pesante per dare un po’ di massa).

La massa nel nostro clima resta un valore importante, quindi se possibile va “ricostituito” individuando il migliore rivestimento e nello spessore adatto a migliorare l’inerzia. Parlo sempre di calce o argilla naturalmente.


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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119 risposte a “I pannelli in silicato di calcio NON sono i pannelli in idrati di silicato di calcio”

  1. @ federico

    da 10 anni circa una finestra aperta vasistas potrebbe aver lasciato entrare molta umidità estiva.
    se siamo sicuri che il muro necessiti di demolire intonaco e malta di allettamento si deve per forza progettare il suo risanamento

  2. Avatar Federico

    Grazie per la risposta.
    Purtroppo non posso intervenire dall’esterno, il muro corrisponde con la proprieta esterna del vicino, poco collaborativo, devo intervenire dall’interno.
    Il locale non era abitato da 10 anni circa, era stata lasciata una finestra aperta vasistas per arieggiare proprio sulla parete nord, toccando con la mano il muro e’ freddo ma le tracce di umidita non sono cosi visibili.
    L’idea era quella di rimuovere l’intonaco esistente, fino a dove necessario e sostittuirlo con un prodotto specifico traspirante nel muro a circa 50 cm dal pavimento e’ presente un taglio ricoperto da un’asta di legno, come di un intervento di taglio del muro proprio per evitare la risalita, rifacendo l’intonaco e’ sempre consigliabile ricoprire con i pannelli di silicati di calcio?
    Dovendo comunque intervenire dall’interno potrebbe esserci una soluzione piu efficace? Le resine per esempio? Altro? Grazie amcora

  3. @ federico

    l’umidità di risalita dev’essere moderata.
    altrimenti meglio progettare un drenaggio esterno perimetrale o come minimo demolire il marciapiede se presente.
    i pannelli in silicato di calcio hanno tutti le medesime caratteristiche ma dopo averli bagnati non si può farli asciugare, altrimenti dobbiamo ricominciare da capo!

  4. Avatar Federico

    Buongiorno,
    ho avuto modo di vedere i suoi interessanti video sul canale youtube.
    Ho acquistato di recente un locale al piano terra che presenta umidita di risalita sulle pareti esposte a nord e quelle lato sx senza finestre.
    Ho visto il suo video dui pannelli in silicato di calcio, dovendo ristrutturare mi chiedevo quale poteva essere la soluzione migliore.
    Nel caso di utilizzo dei pannelli in silicato di calcio, risponde a verità che prima della posa devono essere bagnati ed attendere che si asciughino?
    Come si applicano sulle pareti? Potrebbe consigliarmi un marchio che ritiene più efficace? grazie e saluti

  5. @ giacomo

    alcuni materiali isolanti molto igroscopici convivono con i grammi di vapore che condensano nello strato più freddo attendendo una situazione ambientale interna più favorevole per poter in parte cedere l’accumulo di vapore e il resto asciugando la stratigrafia nel periodo estivo.
    in pratica tutte le variazioni sono gestite dalla qualità del materiale e della finitura senza nessun intervento.
    in Germania è suggerita un’analisi dinamica se ci si spinge oltre la Resistenza i 2,5 mqK/W
    quindi sì, se il muro diventa troppo freddo dopo l’isolante perchè ho esagerato con lo spessore, aumento il rischio

  6. Avatar giacomo
    giacomo

    Buongiorno, sono un progettista e da anni lavoro verificando le condense con i diagrammi di Glaser. Da anni faccio isolamenti interni con multistrato termoriflettente, con buoni risultati: forte risparmio termico e assenza di muffe o condense (anche interstiziali, verificate rimuovendo per manutenzione il pacchetto durante periodo invernale). So che c’è tutta una corrente di pensiero che ritiene meglio usare materiali traspiranti: dovendo adesso isolare anche pareti controterra la cosa mi interesserebbe.
    Di fatto se l’aria umida interna tocca parete fredda è fisico che si crei condensa. L’aria interna ha sempre un maggiore contenuto di umidità rispetto all’aria esterna (umidità assoluta, non relativa) quindi non comprendo come si possa evitare la condensa interstiziale con materiali traspiranti. Poi per carità, essendo con PH ottimale non vedrò mai la muffa.
    Forse bisogna isolare poco in modo che il muro interno dopo l’isolante non sia troppo freddo?

  7. @ bruno

    lo so che urge un articolo sugli armadi con la muffa dietro… è il tempo che è tiranno

  8. Avatar Bruno Petroncini
    Bruno Petroncini

    Buongiorno Federico. Abito in provincia di Modena (zona E) dal 2020, anno in cui ho effettuato la ristrutturazione dell’appartamento sito in un condominio degli anni ’70. Al termine dei lavori l’Impresa ha provveduto a ritinteggiare tutto l’appartamento applicando, sulle pareti rivolte a nord e ad est una pittura “effetto termico” con sfere cave di vetro della Keracoll (Keradecor Eco Klima Paint). Detta pittura è stata applicata su una esistente pittura molto vecchia di cui ignoro la composizione e, a detta di un muratore dell’Impresa, l’intonaco interno è realizzato in “scagliola”. L’edificio è costruito in laterizio con facciate “faccia a vista”. In camera da letto (dimensioni 440x340xh280 cm) è installato un armadio ad L con il lato lungo (394 cm) posizionato lungo la parete rivolta ad EST e distanziato da questa di 6 cm, e con il lato corto (216 cm) posizionato lungo una parete che divide la camera dalla cucina e distanziato di 4,5 cm dalla parete stessa. La camera da letto è costituita da un’altra parete disposta a NORD (dove c’è una finestra) e la restante parete in comune con un’altra stanza adiacente. Lo scorso dicembre mi sono accorto che dietro l’armadio si è formata della muffa (nonostante pittura “termica” e distanza dalle pareti) e da allora mi sto documentando su come risolvere la questione. Mi sono quindi imbattuto sul suo BLOG e penso che mi orienterò verso l’applicazione di pannelli in Silicato di Calcio da 3 o 4 cm. Fatte queste premesse vengo alle domande. Per risanare la parete dalla muffa (ed anche il retro dell’armadio) sto valutando la Soluzione Canadese (Sali di Boro) oppure un prodotto della Boero (Laser 23). Lei cosa mi consiglia anche in previsione dell’applicazione dei pannelli di Silicato di Calcio? Una volta risanata la parete, i pannelli vi potranno essere applicati con successo, viste le pitturazioni esistenti, o dovrei prevedere la loro rimozione (soluzione invasiva e dispendiosa). E l’intonaco in scagliola può essere un problema? Ultimo ma non ultimo quesito: a lavori terminati, l’armadio potrà essere accostato alla “nuova” parete di Silicato di Calcio o dovrò comunque lasciare dello spazio? E se si, quanto? Questo è il nodo principale di tutta la questione in quanto, allo stato attuale delle cose, di fronte all’armadio è situato il letto matrimoniale e lo spazio tra i due è appena sufficiente a far aprire le ante dell’armadio. Quindi anche solo pochi centimetri sottratti a questo spazio ne pregiudicherebbero la funzionalità.
    Scusi se mi sono dilungato in questa descrizione, ma sono proprio molto dubbioso sul modo più corretto di procedere. Grazie per una sua risposta. Cordiali saluti. Bruno.

  9. @ alessandro

    il suo tecnico descriverà l’intervento e farà per lei la comunicazione enea

  10. Avatar alessandro
    alessandro

    grazie, quindi la semplice cila e posso scaricare le fatture degli acquisti? pensavo servisse un progetto che asseverasse qualche tipo di salto di coefficiente o trasmittanza. sono totalmente ignorante sul lato burocratico…

  11. @ alessandro

    la cila del suo geometra le serve

  12. Avatar alessandro
    alessandro

    capito, la ringrazio! forse lo ha gia detto in qualche suo video passato ma non ritrovo quale, dato che probabilmente andro di 5/6cm di idrati di silicato di calcio, mi chiedevo cosa sia necessario per detrarre al 50%? l’apertura di una cilas? o semplicemente tenere tutte le fatture degli ordini online, e scaricarle anche se pero non è stato fatto il lavoro da un professionista?
    mi sembra di ricordare che forse era necessario comunque una APE o piccolo progetto redatto da un termotecnico per certificare che vi siano certi parametri di efficientamento ottenuti (che penso si ottengano con 5cm…) per riuscire ad avere la detrazione

  13. @ alessandro

    ma figuriamoci! uffici tecnici fantocci…
    comunque sempre un pannello compatto è relativamente più costoso
    quindi economicamente parlando è sempre conveniente il 6cm meno spinto, cioè quello per interni/esterni

  14. Avatar alessandro
    alessandro

    salve, ha poi piu ricevuto risposta dall ufficio tecnico di fassa bortolo per capire se è normale mettano a prezzo maggiore l’idrato di… da 3/4 cm rispetto a quello da 5? la ringrazio.

  15. @ alessandro

    nessun commento perso! sono però ancora in attesa di una risposta da parte dell’ufficio tecnico che ho contattato.
    speriamo oggi

  16. Avatar alessandro
    alessandro

    grazie della risposta. il tuo sito penso si sia “perso” una mia seconda risposta che ho pubblicato poco dopo la prima. era un commento riguardo il prezzo di alcuni materiali, con alcuni link. se non ti è arrivato (non lo vedo pubblicato in questa pagina) posso rimandarlo, avevo esposto delle perplessita su un marchio che metteva a 26eu mq in idrato di calcio silicato da 5cm (venduto per esterno, fino a 30m di scelta) contro la stessa marca in versione “da interno” dove i 3cm sono venduti a 55eu mq. assurdo no? la ditta è fassa bortolo non so se inviando il link magari qualche bot elimina il commento.

  17. @ alessandro

    visto che abitiamo in zone inquinate, forse hai ragione, dormire in una camera di EPS rasato non cambierà la nostra aspettativa di vita.
    resta il fatto che manca l’igroscopicità e la qualità della finitura.
    sì il recuperatore entalpico nasce per risolvere il problema dell’aria troppo secca nella stagione invernale, poco sentito da noi se non in montagna

  18. Avatar alessandro
    alessandro

    si mi sei stato di aiuto, ma a volte non capisco come mai questo estremismo contro il cemento o l’eps come materiale da non avere in casa. Non è una critica fine a se stessa, ma è per capire perche mi sembra piu ambientalista e di concetto, che come REALE problema.
    ad esempio anche EPS hai spesso scritto non è un materiale da avere in casa. ma quando si usa va sempre fatta una rete di armatura sul cappotto interno, anche volendo non potrebbe piu fare male. idem l’eternit non è che di per se sia pericoloso se verniciato o dietro al cartongesso, una persona potrebbe avere anche le parete di casa totalmente di eternit verniciato con piu mani di gomma liquida, vernici ecc, e non avere il minimo problema.
    Nel mio caso, dato che montero la vmc, per questo nel mio precedente commento avevo detto che “probabilmente” non farebbe alcuna differenza usare eps se l’unico problema TANGIBILE è quello delle condense interstiziali, scongiurate (o fortemente limitate) da una vmc (da capire poi se entalpica è pro o contro. penso sia un pro in estate, ma un contro in inverno dato che “recupera” il vapore che invece sarebbe stato meglio espellere…)

  19. @ alessandro

    no, il PH per il pannello di idrati di silicato di calcio non è elevato, eccetto che per il pannello sottile da 30 e 40mm di spessore che ha elevata alcalinità (pH 11,5/13), con effetto inibente contro funghi e microorganismi (https://storefrontapi.commerce.xella.com/medias/sys_master/root/h6e/h78/9169751638046/M_Scheda%20tecnica%20Multipor%20M3%20Compact%20Plus_rev3_new/M-Scheda-tecnica-Multipor-M3-Compact-Plus-rev3-new.pdf).
    circa il trattamento idrofobizzante che riduce l’assorbimento di acqua del pannello isolante minerale, è solo nei blocchi dedicati al taglio termico e non su tutti i pannelli.

    dire che un pannello è MEGLIO è impossibile:
    ad esempio io potrei odiare l’idea di portare in casa del cemento, quindi opterei per forza per il calcio silicato.
    ma potrei anche per forza voler ottenere una certa trasmittanza entro un certo spessore, e allora torna utile il pannello di idrati di silicato di calcio.

    ti sono stato utile?

  20. Avatar alessandro
    alessandro

    bell articolo ma avrei bisogno di due chiarimenti:
    quale è il PH per il pannello di idrati?nell’articolo si è dimenticato di inserirlo penso, ma dato che è un fattore importante per evitare la muffa sui pannelli in silicato di calcio, ero curioso di capire se anche il pannello di idrati ha questo ph antimuffa.

    poi non capisco a fine lista dei componenti degli idrati, noto “idrofobizzante: riduce l’assorbimento di acqua……” . aspetta, ma non era un pannello che DEVE assorbire acqua come l’altro? perche idrofobizzarlo, strano.

    ultima cosa le conclusioni dicono che entrambe i pannelli sono ottimi, ma potevi(ti do del tu se posso) dire direttamente che gli idrati sono MEGLIO, sia perchè hanno trasmittanza piu bassa, pesano di meno (quindi piu comodi da maneggiare e trasportare) e non per ultimo io ho notato che i prezzi sono o uguali o persino INFERIORI per gli idrati. come è possibile? è tecnicamente migliore come pannello ma costa meno. se mi confermi cio dalla tua esperienza, allora ci sono tutti i presupposti per renderlo molto meglio del semplice silicato di calcio

  21. @ fabio

    grazie

  22. Avatar fabio macchi
    fabio macchi

    Interessante e completo utilissimo

  23. @ dario

    se la finestra nuova è già installata come facciamo a fare un taglio termico nel davanzale?
    teoricamente, isolando sul lato interno io devo
    – arretrare il serramento per allinearlo all’isolante
    – risovoltare l’isolante sui divisori per una 30ina di cm
    – risovoltare l’isolante sul soffitto per una 30ina di cm
    con un calcolo termico si possono valutare vari spessori e fare delle simulazioni
    per progettare a pancia… pannello da 60mm

  24. Buongiorno, ho visto i suoi video su youtube complimenti per la chiarezza.
    dopo i suoi video ho deciso di utilizzare i pannelli in silicato di calcio, ma prima di farlo vorrei chiederle un suggerimento.
    Io abito a Torino (classe E), la casa è edilizia anni 50, la stanza che devo isolare è esposta ed EST, dispone di una finestra con infissi nuovi a risparmio energetico, sto procedendo anche al cambio del davanzale inserirò anche 1 cm di poristirolo per fare un taglio termico con davanzale esterno. La superficie ch intendo isolare è di circa 8 mquadri. (4 mq a destra e sinistra delle finestra.)
    La stanza è circa 45 mq.
    Secondo lei di che spessore devo mettere i pannelli? ho visto che le società che vendono questi pannelli vendono kit completo, è necessario comprare tutto il kit oppure posso usare colla normale e intonaci e rasanti a base di calce normale?
    infine le chiedo ultima informazione, esistono dei produttori che lei consiglia?

  25. @ alessandro

    attenzione: solo il blocco per taglio termico e piede muratura è idrofobo per frenare efficacemente la risalita di umidità capillare
    e NON il pannello isolante per isolamento interno 😉

  26. Avatar alessandro
    alessandro

    Buongiorno.
    In merito al confronto tra calciosilicato e idrati segnalo che in alcuni casi (Bisola Bacchi) l’idrato è dichiarato idrofilo, in altri (Multipor Ytong) è dichiarato idrofobo.
    Anche nei caso degli idrati dichiarati idrofili la capacità di assorbire e rilasciare umidità non credo sia elevata come quella del calciosilicato.

  27. @ cristian

    bene che sia interessante e utile questo lavoro 🙂
    bisognerebbe conoscere molto di più di questo casale per una valutazione globale, è importante riuscire a vedere l’insieme per tracciare una strada da percorrere senza focalizzarsi subito su qualche aspetto (la nicchia del termosifone) e perdere di vista il traguardo.
    condivido l’idea dell’isolamento interno ma va anche ragionato in base al clima di appartenenza.
    vecchio casale potrebbe anche voler dire tetto in legno, quindi forse meglio partire dall’alto.
    vecchio casale potrebbe anche voler dire umidità di risalita muraria e allora meglio ragionare subito su questo problema e sul terreno perimetrale. oppure comprendere se arriva acqua di rimbalzo…
    vecchio casale potrebbe anche voler dire pavimento freddo, quindi un altro ragionamento ancora.

    in ogni caso la carrellata di articoli sull’isolamento interno non è finita e proseguirà fino a gennaio ogni venerdì alle 16

    https://www.youtube.com/watch?v=860mqIr_iGI&list=PLEdgTun0ZAOV99nSycQTPLSctNS8fIWj_
    https://espertocasaclima.com/category/isolamento-parete/isolamento-interno/

    chi fa da sè, fa per tre 😉

  28. Avatar Cristian

    Salve, ho scoperto oggi il suo canale yt, e da li l’ho cercata on line. Mi piacciono molto i suoi contenuti e per me sono estremamente interessanti. Fatta questa premessa a breve inizierò la ristrutturazione di un vecchio casale ed un po per budget ed un po per soddisfazione personale voglio fare da me tutto cio che è possibile. Il fabbricato è in mattone pieno faccia vista all’esterno, all’interno le pareti sono intonacate, ma nn idea di cosa abbiano usato. Vorrei isolare dall’interno innanzitutto la facciata verso nord e il retro dei termosifoni in tutta la casa che sono stati installati a nicchia sulle pareti esterne. Mi può dare qualche consiglio? Quali sono i calcoli da fare? Dove posso reperire manuali o libri per studiare la questione? Grazie

  29. @ andrea

    bel racconto. utile per gli indecisi dell’isolamento interno 😉

  30. Avatar Momesso Andrea
    Momesso Andrea

    Buon giorno dott. Federico. Scrivo per comunicare la mia piccola esperienza, magari a qualche lettore può tornare utile. Non è la prima volta che la contatto….la prima volta circa nove anni fa per informazioni riguardo il calcio silicato…il tempo passa.
    Leggo sempre con molto interesse le discussioni riguardo l’isolamento interno in particolare quelli realizzati con materiali igroscopici, traspiranti, capillari. Da ormai otto anni ho realizzato nel mio appartamento costruito nel 2003, completamente esposto a nord su tre lati ( zona climatica E provincia Treviso), un cappotto interno (+ risvolto a soffitto di 50 cm) su tutte le pareti in calcio silicato microporoso da 3 cm incollato su parete composta dall’estero verso l’interno da : laterizio 25 cm, estruso sinterizzato 4 cm, tramezza di tamponamento laterizio 8 cm. Le camere e il bagno erano interessati da presenza di muffa sui ponti termici in particolare sul nodo tra muro e soffitto. Inoltre la parete interna del bagno piastrellata fino ad altezza 220 cm, era continuamente interessata in inverno da condensa nonostante ricambi d’aria e riscaldamento. Quindi in bagno abbiamo valutato la rimozione delle piastrelle, la posa del calcio silicato e la successiva posa di rivestimento in kerlite solo per la fascia di altezza 120 cm ( c’è una zona lavabo con mobile e lavatrice) per evitare di intrappolare nel muro eventuali condense e lasciare così il muro sempre asciutto e libero di traspirare almeno verso il lato interno. Avremmo potuto mettere xps + kerlite fino a quota 220 sicuramente più performante, ma non sapendo che cosa sarebbe successo tra i due isolanti, l’esistente e il nuovo, non abbiamo rischiato… così ci aveva suggerito il posatore, essendo il lato più esposto a nord. Consiglio giusto o sbagliato non saprei dire…..tuttavia ora non ci sono problemi di alcun tipo e la pittura ai silicati è ancora uno splendore!
    Contestualmente a questo lavoro sono stati isolati in maniera adeguata tutti i collegamenti tra serramenti e parete interessati da assenza di isolamento e quindi spazi vuoti con condense. Inoltre abbiamo provveduto ad isolare l’ intradosso del solaio del garage che fortunatamente si trova sotto la zona notte.
    Altro intervento nel tempo: caldaia a condensazione con radiatori tubolari dimensionati con dt 30. Temperatura mandata caldaia : 35/40 gradi; temperatura in casa nel periodo invernale 20,5 / 21 gradi. In estate arriviamo al massimo a 29,5 gradi (…se serve: un colpetto di clima).
    Umidità relativa in casa: in estate 20/25 % , in inverno da 20 a 35 % in base al periodo più o meno piovoso. Problemi di muffa: 0 …. finalmente!
    Tutti i lavori sono stati eseguiti con detrazione del 50 % .
    Il calcio silicato microporoso l’ho conosciuto leggendo le discussioni.
    Ringrazio ancora per tutto il suo impegno e l’aiuto concreto e competente.
    Andrea

  31. @ fabrizio

    mission possible?

    circa le prestazioni estive invernali, quello che andrebbe fatto è il calcolo termico del ante e post calcio silicato 2,5cm e post idrati di silicato di calcio 5cm
    in modo da avere tutti i numeri sotto il naso prima di decidere.

    le zone lasciate fredde non vanno bene, l’isolante deve esserci e deve anche risvoltare sui ponti termici (quindi non va limitato alle pareti disperdenti.
    dove voglio piastrellare posso incollare XPS goffrato sempre con la spatola dentata e poi fare il rivestimento.

  32. Avatar FABRIZIO

    Buongiorno e complimenti con la chiarezza con cui ci aiuta a fare scelte consapevoli.

    Vorrei fare un cappotto termico interno (esterno non è possibile) in Silicato di Calcio (2,5 cm) o idrati di silicato di calcio (5 cm) tipo Bacchi B Isola / B Sano o similare, compresa di finitura in calce. L’Abitazione in cui intendo installare il cappotto è stata costruita ad inizio degli anni 80, si trova in zona climatica D e l’edificio è in Classe Energetica dell’edifico G.
    L’oltre al cappotto, l’intervento prevederà la sostituzione degli infissi e una ristrutturazione complessiva dell’edifico.

    Insieme all’impresa edile ed al tecnico avremo previsto di installare il cappotto nelle pareti dove riuscirò a non mettere pensili e/o rivestimenti a parete. Più o meno il 50% delle superfici verticali dell’abitazione.
    Nel dettaglio:
    Verrà Istallato, nel Lato Ovest (soggiorno) e Lato Nord (camere)

    Non installarlo nel lato Est (bagni/cucina).
    Dove sarà applicato in parte del rivestimento in gres sulle pareti e ci sarò la necessità di mettere tasselli per il montaggio di pensili e mobili, con il rischio di danneggiare l’isolante e soffocarlo.

    Istallarlo parzialmente lato Sud (No cucina / Si soggiorno).

    E’ corretto questo ragionamento ? Oppure è più logico installarlo su tutte le superfici per poi coprirlo con rivestimenti e forarlo con tasselli e istallarci mobili in aderenza.

    Seconda domanda, come si comporta il silicato di calcio e gli idrati di silicato di calcio nella stagione estiva ? Nelle schede tecnico ho visto che non ha un elevato calore specifico, ma invece un elevata densità. Cosa mi consiglia ?

  33. @ flavio

    esiste un elenco di tipi di tasselli e relative portate, quando queste eccedono si progetta di raggiungere la parete fredda dietro all’isolante ed esistono anche tasselli con taglio termico.
    ma la cosa più spinosa è che non si dovrebbe andare in aderenza all’isolante igroscopico (soffocandolo), quindi una porzione della cucina dove si sa già che si ammobilierà in aderenza o si piastrellerà, conviene con lo stesso metodo di posa incollare XPS goffrato 😉

  34. Buongiorno Federico,
    immaginando un cappotto interno per una cucina, qual’è il comportamento meccanico, in particolare la resistenza in caso di sospensione di pensili con tasselli e/o chiodatura per quadri, di entrambe i tipi pannelli in silicato di calcio? Grazie mille per la risposta

  35. @ davide

    l’unica buona alternativa sarebbe un rivestimento interno in calcecanapa, però anche questa soluzione presenta un lambda inferiore.
    ma più massa e materiali ottimi per l’ambiente interno 😉

  36. Grazie per la risposta. Come umidità intendo le condense superficiali, siamo a un primo piano e non c’è fortunatamente risalita.
    Tra i due quello più pregiato è il silicato di calcio vero? Anche se con lambda inferiore darà risultati? Visto l’importante spesa e tipo di ristrutturazione vorrei scegliere la soluzione migliore
    Grazie ancora

  37. @ davide

    è corretto rimuovere lo strato di gesso.
    l’isolamento interno non va eseguito solo sulle pareti disperdenti ma anche risvoltato a soffitto e sui divisori interni.
    circa l’umidità, se esiste umidità di risalita si deve usare un pannello apposito.
    se siamo fuori terra, può scegliere liberamente tra questi pannelli igroscopici sapendo che uno contiene materiali più pregiati dell’altro e l’altro ha un potere isolante maggiore a fronte di un prezzo minore.
    per ottenere le agevolazioni fiscali si devono rispettare die requisiti di trasmittanza U 😉

  38. Buongiorno

    Le scrivo per avere un suo parere tecnico.
    Abito nel centro storico e dopo 3 anni di lotte continue con le muffe ho deciso di fare una ristrutturazione interna sulle pareti ammalorate.
    Il condominio non è isolato esternamente.
    Le pareti da risanare sono quelle esterne
    Dopo una stratigrafia ci siamo accorti che c’è uno strato di circa 3-4 mm di gesso che vogliamo rimuovere, quindi andremo ad attaccarci agli intonaci sotto prima del mattone pieno per permettere una traspirabilita maggiore possibile.
    Secondo lei per un intervento di questo tipo (dove sicuramente ci sono pareti fredde dovute a ponti termici e dispersioni di calore) ma anche umidità importante nell’ambiente quale dei due pannelli è più in grado di risolvere il nostro problema? Grazie e buon lavoro

  39. @ giovanna

    una persona con manualità e pazienza potrebbe benissimo affrontare il lavoro dopo essersi ben guardata alcuni video di posa:

    “isolare bene” ha tanti significati…

    se intende un isolamento interno di eccellente qualità deve rimanere sul costoso calcio silicato che è materiale pregiato e non proprio perfomantissimo: il suo senso è avere un eccellente materiale in ambiente, che isola, che regola l’umidità interna, che impedisce alle muffe di proliferare, e che alza le temperature superficiali interne.

    se la salubrità e la qualità del materiale non sono proprio la cosa più importante e preferisce puntare sull’isolamento nudo e crudo meglio scegliere i pannelli in idrati di silicato di calcio che costano meno e offrono spessori maggiori. la lavorazione è la stessa.

    la loro efficacia è eterna se la tinteggiatura finale è di qualità ed è naturale.

  40. Avatar Giovanna

    Vorrei delle informazioni sui pannelli di calcio silicato ad esempio ci vuole una persona molto esperta x applicarli??? Per sapere di quale spessore devono essere x isolare bene una parete, e quanto dura la sua efficacia nel tempo….. grazie.

  41. @ Paolo

    è un errore isolare internamente se si applica un sistema a cappotto sul lato esterno perchè l’ambiente interno non gode più dei benefici della massa. la massa è importante sia in estate che in inverno perchè rappresenta la capacità della parete di assorbire / accumulare calore.
    sull’argomento avevo scritto un articolo qui.

    meglio dedicare l’isolamento interno solo alle zone dove si deve attenuare qualche ponte termico per non avere mai problemi di condensa superficiale.

  42. Avatar Paolo Benini
    Paolo Benini

    Più che un commento questa è una domanda. Un cliente che vuole aderire al superbonus 110% mi chiede di realizzare il cappotto sia interno che esterno (sulle stesse pareti), a parte il costo decisamente maggiore che rischia di superare il limite massimo di 50.000,00 euro, è possibile realizzarlo o la legge non lo permette? Grazie e Buon Natale

  43. @ CCjr

    se ho rivestito una parete fredda con blocchi in calcestruzzo cellulare ho già fatto un isolamento interno.
    quindi se volessi rivestire alcuni ponti termici con materiale analogo ma di spessore sottile devo incollare con il suo collante (e a tutta superficie) pannelli in idrato di silicato di calcio da 20mm e da 30mm di spessore

    il tutto sempre rifinito con pitture minerali ai silicati o a calce

  44. Grazie per gli articoli del sito e l’aiuto che dai a tutti quelli che cercano di informarsi.
    Domanda: ci sono controindicazioni nel mettere i pannelli di silicato di calcio direttamente sui blocchi di gasbeton/calcestruzzo cellulare?

  45. quell’isolante accoppiato al cartongesso è un isolante molto spinto quindi per raggiungere un certo isolamento si possono risparmiare alcuni cm.
    detto questo, pensiamo all’isolamento interno che lei sta progettando:
    sicuramente non è corretto pensare di rivestire la porzione verticale con una lastra come quella perchè
    1) tra isolante e muro vecchio ci sarà un forte sbalzo termico e dubito che la barriera al vapore (non descritta nella posa) possa gestire la migrazione verso la superficie fredda
    2) anche il soffitto e i divisori interni in contatto con la parete fredda devono ricevere un isolamento per attenuare tutti questi metri di ponte termico
    3) anche il foro finestra e il suo contorno va riprogettato

    per le pareti del piano terra si dovrebbe valutare se è possibile intervenire dall’esterno (nella zona contro terra e nella zona fuori terra) o se è possibile solo sul lato interno.
    In un modo o nell’altro, o sia da fuori che da dentro, è indispensabile che la parete possa cedere l’umidità accumulata o che ancora risale. sarebbe sbagliato sigillarla, e in alcuni casi sale ancora più in alto!

    se il solaio verso terreno si demolirà, sarà l’occasione per progettare esattamente la nuova stratigrafia orizzontale partendo proprio con uno strato di argilla espansa antirisalita di umidità.

    ovviamente ho detto tutto questo senza conoscere i particolari del suo edificio, che potrebbero farmi venire in mente altre soluzioni

  46. Avatar cristina
    cristina

    Buongiorno,
    Chiederei anche io un consiglio. Ha una casa in mattoni rossi inizi 900 prime colline in Romagna. Muri da 30.Mi è stata consigliata stiferite 103 accoppiata con cartongesso e barriera, poi leggo il suo blog e capisco che sarebbe uno sbaglio.Il piano terra poi ha molta umidità di risalita dove pensavo di fare sacchi di leca Termo più e riscaldamento a pavimento. Ma sulle pareti cosa succederebbe? Il cartongesso non mi convince. Meglio silicato di calcio per il cappotto interno? Grazie mille. cristina

  47. lo studio offre consulenza e informazioni tecniche, quindi non fa rivendita dei materiali di cui parla o cita negli articoli.
    comunque, tanto per restare in argomento costi, posso dirle che i pannelli in silicato di calcio sono, come lei già sa, pannelli a capillarità attiva NON economici. Il pannello in silicato di calcio in genere costa 1€/mq/mm di spessore, ma è il più salubre, il più traspirante, igroscopico, ecologico, incombustibile, con effetto antimuffa.

  48. Avatar Giuseppe Montagna
    Giuseppe Montagna

    Buon giorno vorrei essere contattato a mezzo mail, perchè dovrei effettuare una placcatura con pannelli “UNIDRY” in silicato di calcio che abbia spessore di mm 12,5, di mm 25 e di mm 50 e del Rasante “UNIDRY” per rendere la superficie pronta alla tinteggiatura. Potrei sapere per cortesia cosa mi costano i materiali al mq per ogni singolo spessore. Vi ringrazio per la vostra attenzione, cordiali saluti, geom. G. Montagna

  49. uno spessore così importante di isolante sul lato esterno costringerà la muratura esistente a sopportare temperature invernali molto basse e vicine allo zero.
    anche a me non piace l’idea di impermeabilizzare il muro con questa finitura pur essendo prevista anche per sistemi di isolamento termico a cappotto.
    questo tipo di finitura esterna fatta di Pietre d’arredo è riconosciuta per esempio da RÖFIX che garantisce la funzionalità dei sistemi se
    l’impiego corrisponde alle indicazioni presenti nel manuale di posa e schede tecniche dei singoli materiali RÖFIX StoneEtics con rivestimenti pesanti fino a 103 kg/m².

  50. BUONASERA, HO REALIZZATO SULL’INTERO IMMOBILE CAPPOTTO IN SILICATO DI CALCIO IDRATO MULTIPOR YTONG SPESSORE 14 CM SU MURATURA DI 2 TESTE ( UN BLOCCO FORATO VERSO L’INTERNO E BLOCCO MATTONE PIENO ALL’ESTERNO) E ALL’INTERNO LA PARETE è STATA INTONACATA CON INTONACO BASE CALCE NATURALE PER MANTENERE UNA PIU ALTA TRASPIRABILITA’ DEL MURO.
    SU UNA PORZIONE DI MURO ESTERNO MI PIACEREBBE APPLICARE UN RIVESTIMENTIMENTO PER MOVIMENTARE ESTETICAMENTE LA FACCIATA, IL GRANDE DUBBIO E’ SE UTILIZZARE CERAMICA EFFETTO PIETRA ( PIù ECONOMICO E PIù SEMPPLICE DA APPLICARE MA FORSE BLOCCA LA TRASPIRABILITà QUINDI PROBABILI PROBLEMI FUTURI DI MUFFA) O QUARZITE A LISTELLI ( DUBBI SE OCORRE ARMARE LA RASATURA DEL CAPPOTTO, PIù COSTOSO MA TRASPIRANTE)?
    COSA MI CONSIGLIATE?

  51. esatto, si tratta di un pannello di idrati di silicato di calcio e non in silicato di calcio: è un isolante interno in calcestruzzo aerato autoclavato (come i blocchi da costriuzione per capirci, ma con densità più basse).
    Sì, il Multipor ha proprietà isolanti superiori mentre il silicato di calcio una maggiore igroscopicità.

    Possiamo dire che il risultato non cambia se l’intervento viene fatto con il calcio silicato o con i pannelli in calcestruzzo aerato autoclavato.
    Personalmente, se potessi permettermelo (economicamente) sceglierei senza dubbio il calcio silicato (basta toccarlo per innamorarsene), ma se avessi i soldi contati, mi accontenterei del calcestruzzo aerato autoclavato che come materiale inerte dovrebbe garantire pari tranquillità per la salute.

    La spesa che mancherbbe, sarebbe la VMC, ma qui apriamo un capitolo molto vasto, di cui potete leggere qui: https://espertocasaclima.com/category/impianti/vmc-nozioni/

  52. Avatar giuseppe
    giuseppe

    Salve, avevo appena deciso di puntare sul pannello Multipor per isolare due pareti esposte a Nord della mia casa dove per lunghi periodi dell’anno la percentuale di umidità non scende sotto il 70% e si forma un po’ di muffa negli angoli. Poi ho scoperto che si tratta di un pannello in idrato di silicato di calcio e non in silicato di calcio. Da quanto capito l’idrato ha una migliore proprietà isolante mentre il silicato di calcio una maggiore igroscopicita. Dunque sono tornato nell’oblio del Non saper scegliere. Consapevole del fatto che la parete non risolverà i problemi di umidità, mi viene da pensare che il pannello in silicato di calcio faccia più al caso mio per il discorso dell’igroscopicita. Mi sbaglio?
    Grazie ancora una volta

  53. togliersi i dubbi circa gli interventi è la cosa più importante per affrontare con tranquillità un intervento di riqualificazione energetica.
    non ho ben compreso se l’intervento miri a risolvere il problema della condensa dovuta al ponte termico oppure a riqualificare tutta l’abitazione.
    in ogni caso, intervenendo sul lato interno preferirei utilizzare i pannelli in idrati di silicato di calcio invece che pannelli in sughero.
    trattandosi di un materiale inerte non mi devo preoccupare di emissioni indoor ma semplicemente di impiegare ottimi prodotti di finitura interna per non rovinare le qualità igroscopiche dei pannelli.
    la preferenza per questi pannelli isolanti per interni è anche dovuta al fatto che è molto più semplice non doversi preoccupare della migrazione del vapore grazie al fatto che la qualità del pannello gestisce sia la condensa e sia l’asciugatura.
    altre stratigrafie per isolamento interno devono per forza di cose lavorare con freni al vapore e altre soluzioni.

    non ho compreso il dettaglio di gronda, ma forse perchè non ho visto il disegno.
    ricordiamoci che se si interviene sul lato interno per un isolamento termico, di conseguenza andrà progettato il foro finestra.

  54. Salve,
    Leggo con molto interesse le sue pagine.
    Le vorrei porre un quesito per togliermi il dubbio per isolare termicamente dall interno una porzione della mia abitazione sul piano superiore. I muri costruiti tra 88 e il 90 con blocchi semipieni di 35 cm mi pare e intonaco tradizionale ambo le parti. Vorrei fare un isolamento interno e sono in dubbio tra sughero , multipor ( oppure con i panelli della bacchi )
    Al tetto ho u a gronda in c.a che porta un po di condensa all interno, ma agirò anche sulle gronde facendo un getto isolante prima di impermeabilizzarle e posero l isolante all esterno per ridurre il ponte termico
    Spessori all incirca 5. Potrebbe gentilmente darmi un consiglio sulla scelta?
    Grazie

  55. Avatar Daniele

    Grazie per le risposte , il tempo che mi ha dedicato , le delucidazioni e la precisazione sulla trasmittanza 🙂 , tutto é molto più chiaro adesso . Sicuramente interverrò come da lei suggerito

  56. la stratigrafia attuale avrà anche quel buon valore di trasmittanza U (non lambda, che è W/mK ed esprime la caratteristica di conduttività del materiale) ma di fatto l’intercapedine isolata sarà continuamente interrotta.
    sarà per la mia fobia della polvere, ma probabilmente, studiare un rivestimento interno di pannelli minerali che curi anche ogni dettaglio di ponte termico porterebbe molte soddisfazioni senza affrontare demolizioni e altri problemi.
    la differenza tra ante operam e post operam è che si perderà la massa interna del forato intonacato: ecco che l’argilla torna utile (sopra l’isolante).
    a seconda della disposizione dei vani lei potrebbe prevedere 1 o 2 vmc decentralizzate con breve canalizzazione che eviterebbero un complesso impianto centralizzato. ma ripeto, dipende dalla disposizione, che non conosco.

  57. Avatar Daniele

    Grazie sempre chiaro e cristallino come sempre , ho specificato che la parete é esposta lato sud perché é l’unico lato esposto , gli altri 3 lati confinano con altre case a schiera . Effettivamente forse non vale la pena intervenire pesantemente sulla rifodera . Da software per calcoli sulla stratigrafia reperibili on line l’attuale stratigrafia dovrebbe avere lambda 0,43 W/mqK , con multipor dovrei arrivare intorno i 0,30 W/mqK , e comunque non risolverei i molti ponti termici presenti ( solaio balcone passante , colonne cls e incontro tetto spiovente – tamponatura ) e lasciare l’attuale stratigrafia e aggiungere 2-3 cm di argilla o calcio silicato con finitura a calce per aumentare la temperatura superficiale delle pareti interne e investire su una vmc centralizzata . Cosa ne pensa ?

  58. grazie per le lodi.
    nel leggere le sue intenzioni progettuali si capisce che lei è disponibile ad un intervento invasivo. quindi la sua casa diventerà un cantiere.
    lei conoscerà di certo tutti i dettagli costruttivi attuali se sta ragionando sull’eliminazione della rifodera interna in forato. quindi l’operazione di demolizione è possibile.
    prima di lanciarsi nel completo rivestimento interno con pannelli isolanti in idrati di silicato di calcio autoclavati e rivestimento in argilla, sarebbe doveroso prendersi un attimo di tempo e pazienza per :
    – calcolare la stratigrafia di fatto (presumibilmente ricca di ponti termici)
    – confrontarla con quella che si avrà dopo l’isolamento interno con 10cm di pannelli minerali per capire esattamente le prestazioni invernali ed estive.
    a questo punto si potrebbe fare un confronto ulteriore valutando il rivestimento della parete attuale (senza fare demolizioni e smaltimento dei materiali di risulta) con uno strato meno spesso sempre con idrati di silicato di calcio + rivestimento in argilla per vedere di che differenze stiamo parlando.
    poi si potrebbe anche valutare la demolizione come già messo in conto d’opera e il rivestimento interno con blocchi in laterizio altamente performanti, sempre per capire esattamente le prestazioni invernali ed estive.

    non sono riuscito a comprendere perchè lei parla di facciata esposta a sud. spero non sia intenzione intervenire su di un solo lato.

    in ogni caso consiglio
    – di valutare tutte le possibilità prima di intervenire
    – e successivamente fare un elenco di soluzioni per attenuare i ponti termici strutturali e quelli relativi ai fori finestra

  59. Avatar Daniele

    Salve dr. Sampaoli

    Innanzitutto grazie per il tempo che dedica a questo fantastico blog , la leggo da molto tempo .
    Sono in procinto ( fase progettazione ) di riqualificare il mio immobile del 1998 é sito in zona E .
    La stratigrafia esistente da esterno a interno é la seguente : intonaco – forato 15 cm – pannelli 4 cm in poliuretano – forato 6 cm – intonaco .
    Impossibilitato al cappotto esterno , vorrei demolire la tamponatura interna ( forato 6 cm e pannelli di poliuretano ) e rifare tamponatura con multipor 10 cm e 2 cm intonaco in argilla o base calce , per poi far posare nuovi infissi in pvc a filo interno , la facciata é esposta a sud .
    Cosa ne pensa ? Oppure sarebbe sufficiente il solo rifacimento intonaco con argilla ?

  60. ci sono alcuni aspetti da tenere a mente:
    una struttura traspirante (mattoni intonaci pannelli isolanti igroscopici ecc) permette la migrazione del vapore
    la migrazione del vapore è verso l’esterno in periodo invernale
    la migrazione del vapore è verso l’interno in periodo estivo
    (nelle stagioni intermedie e in altri momenti l’inversione della direzione è ripetuta giornalmente con le variazioni di temperatura esterna)
    i pannelli molto igroscopici hanno la capacità di accumulare moltissimo vapore e contenere quei grammi di acqua per tutto il tempo in cui il fenomeno può accadere.
    è la stessa quantità di acqua che lentissimamente migra all’esterno d’inverno e che migra in ambiente domestico appena l’umidità interna lo permette.

    in questo caso, durante l’inverno, prima, e nella primavera di maltempo, dopo, i pannelli hanno accumulato un bel po’, ed ora tenderanno a ricedere i grammi di acqua all’ambiente fino ad asciugare completamente nel mezzo dell’estate.
    il giochetto continuerà in eterno. sta a noi gestire la casa in modo che non si arrivi mai agli estremi.
    ricordo sempre di ventilare gli ambienti in inverno brevemente e spesso, cercando di non lasciare tutto il compito sulle spalle degli isolanti igroscopici.

    se non sono stato chiaro, ditemelo. grazie

  61. Avatar Riccardo
    Riccardo

    Salve dr. Sampaoli,
    sono Riccardo dalla Sardegna, se ricorda avevamo fatto un lavoro di isolamento interno con silicato di calcio ( 2,5 cm) per ovviare al problema della creazione della muffa da condensa; devo dire che sono rimasto estremamente soddisfatto del lavoro, e da allora, ormai sono passati cinque anni la muffa è solo un brutto ricordo.
    Volevo porle un quesito se possibile: questo è un anno estremamente piovoso, e l’umidità esterna è sempre abbastanza alta; per tutti questi mesi invernali abbiamo sempre areato per abbassare il tasso di umidità, mantenendoci sul 70%, ora però non riesco più ad abbassarla, nonostante tenga le finestre aperte per ore l’umidità scende massimo a 80%….appeno chiudo risale anche a 92%.
    Ritiene che sia normale?, leggevo nelle caratteristiche tecniche dei pannelli la spiccata capacità di regolare l’umidità interna, svolgendo un’azione di volano termo igrometrico nell’ambiente; è possibile che i pannelli stiano rilasciando l’umidità assorbita in precedenza?
    La ringrazio anticipatamente per la risposta e le auguro una buona giornata.

  62. penso che ambienti interessati da umidità di risalita in casi non preoccupanti possano funzionare bene con lastre isolanti in calcio silicato.
    se il problema delle murature esistenti è anche la presenza di sali si dovranno utilizzare appositi pannelli nelle porzioni interessate.

    il pannello in idrati di silicato di calcio è anche un ottimo isolante e può anche essere posato e rasato con argilla. la posa deve però prevedere solo zone asciutte e sane.

  63. Sto facendo un intervento di ristrutturazione in centro storico, e sto valutando alcuni prodotti per l’isolamento dall’interno:
    1) calcio silicato
    2) fibra di legno
    3) multipor
    Sinceramente ero abbastanza convinto di procedere con la fibra di legno, spessore cm.8, rasatura di argilla + pittura argilla per il piano primo. Al piano terra, avendo problemi di risalita di umidità nel muro in mattoni pieni avevo deciso per il calcio silicato (almeno per un metro e mezzo visto che l’umidità era presente fino ad un metro di altezza) per poi proseguire con la fibra di legno.
    Recentemente ho sentito dei tecnici di alcune aziende, e tutti mi hanno sconsigliato di utilizzare la fibra di legno e di utilizzare il Multipor (non sono convinto!!!!).
    Cosa nel pensa ???

  64. le varie soluzioni proposte dai fornitori di prodotti per edilizia allegano una prestazione acustica da laboratorio di analisi.
    certamente l’esistente è progettato senza tagli acustici o altre soluzioni, quindi tamponare una parete è un beneficio, ma di fatto non impedisce ai rumori che si trasmettono attraverso la struttura di arrivare alle altre unità abitative

  65. Buongiorno.
    Ho letto che i pannelli in idrati di silicati di calcio hanno anche un buon isolamento acustico.
    Isolare acusticamente da un lato una parete tra 2 unità abitative costituita in foratoni anni 50 – spessore 30 cm.

    spessore massimo di isolamento = cm.6

    1. controparete in cartongesso con lana di roccia stando attenti a tutti i suoi punti critici

    2. controparete in pannello isolante tipo “MULTIPOR YTONG”

    Quale delle 2 tipologie ha una prestanza migliore a livello di assorbimento acustico?

    O se ne ha una migliore lei.

    Grazie.

  66. entrambi i pannelli sono molto traspiranti.
    un po’ di umidità, un po’, potrebbe essere gestita dal pannello in calcio silicato, in caso meglio scegliere un pannello in calcio silicato antisale oppure pensare al risanamento con un intonaco risanante e coibente.

  67. Avatar mauro focaccia
    mauro focaccia

    buongiorno,grazie mille per la risposta.
    un altra curiosità, i due prodotti si comportano ugualmente a livello di traspirabilità?
    inoltre se in qulache zona avessi un pò di umidità di risalita nel muro sottostante devo applicare un telo freno-vapore?
    grazie

  68. che bella occasione!

    il pannello in idrati di silicato di calcio autoclavato isola maggiormente rispetto al calcio silicato e può spingersi tranquillamente verso spessori di 60mm senza enormi spese.
    è fatto di idrati di silicato di calcio, calce, sabbia, cemento e agente aerante (infatti ha porosità del 95%)
    il calcio silicato è materiale più nobile, e anche più costoso, meno isolante e un po’ più pesante.
    entrambi comunque NON emettono composti organici volatili – VOC

    per avere un buon comfort estivo meglio una finitura in argilla che porta più massa all’interno

  69. Avatar Mauro Focaccia
    Mauro Focaccia

    Salve, sto convertendo una vecchia stalla ad un ambiente abitativo. Ho sentito parlare di pannelli ytong per il risanamento interno.dalle caratteristiche che hanno mi sembrano diversi dai pannelli in silicato di calcio,quali differenze avrò usando ytong rispetto al pannelli in silicato?
    Grazie.

  70. certamente è meglio evitare di interrompere l’isolante per passaggio di impianti.
    si può ingrossare lì dove è indispensabile una zona con linee impiantistiche.
    l’isolamento interno è sempre da risvoltare per attenuare i ponti termici più forti.

  71. Avatar PAOLO P

    Ringrazio per la gentile risposta. Condivido la scelta del silicato di calce in pannelli. L’unico dubbio che rimane è su come realizzare gli impianti, praticando tracce sul pannello (che di norma sarebbe da evitare) o passando dietro al pannello, sul c.a., ma incidere quest’ultimo sarebbe staticamente e operativamente sconsigliabile…La traccia sarebbe comunque di esiguo spessore e non per l’intero spessore.
    E poi per risolvere il nodo muro/solaio non saprei se è opportuno rivestire per 50 cm ca. anche l’intradosso del solaio.
    Rinnovo la gratitudine per l’eventuale risposta e i complimenti per il prezioso servizio.

    Cordialità

  72. non consiglierei mai di intervenire sul lato interno dell’interrato con preaccoppiati cartongess XPS Poliuretano Lana di roccia o sughero perchè sono stratigrafie insidiose (pur isolando).
    meglio un pannello igroscopico e capillare che aderisce alla muratura fredda in tutta la sua superficie senza lasciare spazi di aria e finitura a base calce.
    nel periodo invernale sarà meglio mantenere una temperatura confortevole con un po’ di riscaldamento e un corretto ricambio d’aria con una vmc decentralizzata.
    già che ci siamo completerei l’isolamento interno con la 4a parete libera dal terreno.
    unico momento un po’ a rischio comfort e umidità sarà la primavera con temperature confortevoli all’esterno e troppo basse negli interrati, ma con un interno completamente isolato con questo materiale si noterà una gradevole sensazione mai avuta prima, in questa stagione meglio ventilare manualmente con la normale apertura delle finestre ed equilibrare il clima esterno-interno.

  73. Avatar PAOLO P

    Gentile Federico, avrei un consiglio da chiedere.
    Ho un piano seminterrato di un’abitazione in zona climatica D, collinare. 3 murature perimetrali su 4 sono completamente interrate, con bullettonato e cemento osmotico a contatto col terreno (quindi non isolate esternamente), la quarta parete è fuori terra per tutta l’altezza. Al piano superiore ho una zona riscaldata per l’intera proiezione, tranne per una porzione di 9 mq circa che corrisponde ad un portico che raffredda quindi (ipotizzavo un controsoffitto per questa zona).
    Dovendo necessariamente intervenire dall’interno che tipo di pannello dovrei applicare come cappotto, avendo poco spazio disponibile? Le condizioni sono:
    1) Pareti perimetrali dell’interrato in cemento armato non intonacato, il piano è ancora al grezzo (sottostante platea di fondazione/solaio superiore laterocemento/murature del p.terra portanti con mattone pieno).
    2) Vorrei evitare, ovviamente, fenomeni di condensa e garantire un adeguato isolamento termico, specie invernale. (C’è chi mi ha consigliato i vari accoppiati con cartongesso…XPS…Poliuretano…Lana di roccia…e, ultimo ma non ultimo, il sughero).
    3) Dovrò realizzare l’impiantistica essenziale (elettrica/termica), sono 36 mq.
    4) H. 2.45 al finito e presenza di due finestre.
    Mi perdoni per le domande aggiunte: l’unica parete esterna potrei isolarla dall’esterno, per risparmiare cm interni? O mi creerebbe un ponte termico al nodo cappotto esterno/interno?
    Per la situazione illustrata dovrei prevedere scambiatori di volumi d’aria o semplici split di a.c. per contenere la condensa che si potrebbe generare?
    Per la finitura della rasatura/pittura è sempre da prediligere a base calcio?

    Ringrazio infinitamente per la cortese risposta.

  74. un isolamento completo sul lato interno potrebbe presentare meno interruzioni, questo è vero.
    ma è sempre consigliabile un isolamento sul lato esterno.

  75. Grazie per la cortese risposta.
    Deduco che conviene isolare tutto internamente, infatti non sarebbe agevole isolare i ponti termici residui.
    Un ultimento chiarimento, mi scusi, per il soffitto la alternativa al calcio silicato sarebbe un isolante leggero con interno in fibrogesso. Di che materiale si tratta? Puo farmi un esempio?
    Molte grazie
    Saluti
    R

  76. incollando i pannelli sul lato interno a tutta superficie su parete picchettata non resteranno zone vuote e lei non dovrà temere condense interstiziali.
    a soffitto si dovrà anche tassellare o cambiare materiale per realizzare un isolamento a secco con isolante flessibile e leggero finito internamente da fibrogesso e freno al vapore idoneo alla situazione (con funzione di tenuta all’aria).

    se si eseguirà cappotto esterno e soffitto isolato all’interno si dovrà progettare la attenuazione del ponte termico dove di fatto l’isolante è interrotto.

  77. Buongiorno,
    Complimenti per il sito! Vorrei cortesemente chiederle un suo parere, se possobile.
    Vorrei coibentare una abitazione di circa 100 mq ed effettuare un cappotto interno su un soffitto con sovrastante terrazza (edificio un piano di 25 anni). Molti i problemi, ma pensavo a cappotto di esterno per pareti e interno per soffitto.
    Per interno non avrei dubbi circa l’utilzzo del silicato di calcio, penso da 30.
    Mi prepccupano pero la posa in opera su intonaco (quanto picchettarlo?), la tassellatura e la prevenzione di ogni possobile condensa interstiziale. A dire il vero anche il trovare maestranze veramente competenri. In alternativa, esiste la possibilita del calcio silicato in controsoffittatura lasciando, diciamo 2 cm di intercapedine? Sciocchezza? O a quel punto non ne varrebbe la pena dati i costi e si potrebbe utilizzare altro isolante?
    Grazie per la attenzione
    Saluti
    R

  78. secondo me il pannello a base di calce aerea e silicato è molto consigliabile. purtroppo il suo collante e rasante contiene anche cemento bianco come legante.
    attenzione alla pittura murale finale, che sia almeno a base calce.

  79. Buonasera, ho scelto di isolare l’interno per problemi di muffa con il silicato di calce della rofix, volevo chiederle se è un buon materiale.

  80. Grazie Dott. San Paoli per la sua cortese risposta.

    A parere suo se il foro in cui infilo il bullone lo riempissi con una sostanza a presa rapida al fine di fare un “cappottino” al bullone e togliere aria intorno ad esso, può essere una buona idea ?

    E in tal caso saprebbe dirmi le caratteristiche che dovrebbe avere tale sostanza.

    Saluti e Grazie

  81. qualsiasi sia il ponte termico puntuale in analisi, è il livello di umidità interno a portare alcune zone fredde alla condensa superficiale.
    aggiungo che temperature esterne molto rigide aiutano a mantenere l’aria interna molto secca anche facendo ventilazione manuale.

  82. Ho un pannello coibentato che per questioni statiche è stato perforato con una punta diametro 16 mm e un bullone diametro 6 mm attraversa il pannello e viene bloccato con un sistema particolare sulla superficie interna, mentre un dado speciale chiude il foro da 16 mm e blocca il bullone sulla superficie esterna. Sulla superficie interna il foro da 16 mm viene coperto in parte ma non sigillato. All’esterno è stato messa una sostanza bituminosa per rendere impermeabile l’area interessata dal foro e dal bullone e sigillare il tutto. Tra l’interno e l’esterno in alcuni periodi dell’anno c’è un escursione termica da + 20 ° a – 20° e un umidità al 90 %.
    Abbiamo disposto una serie di 9 bulloni su una linea della copertura quasi piana a distanza di circa 6 cm
    il ponte termico può creare un punto di condensa per cui si formerebbe una goccia sul bullone che cadrebbe verso il basso ?

    Saluti e grazie per l’interessamento

  83. la pittura a base calce crea una superficie non amata dalle muffe, in più è un colore salubre per ambienti interni e non nasconde VOC.
    la consiglio come opera di risanamento e per la propria salute.
    l’effetto non diminuisce, è l’umidità ambiente che deve essere mantenuta il più possibile sotto controllo! anche soli 4 giorni di condensa superficiale possono essere il focolaio di una nuova colonia.

  84. Grazie del suggerimento sulla pittura a base di calce.
    Se decido di fare la pittura ha idea di quanti anni potrebbe durare l’effetto antimuffa ?
    Si tratta di un armadio grande e complesso da spostare per cui non vorrei trovarmi a dovere ritinteggiare dietro l’armadio ogni 2 o 3 anni, vorrei una soluzione che non mi dia pensieri per almeno 10 anni.
    Saluti e grazie
    Luca

  85. se la coibentazione interna è l’unica possibile val la pena progettarla bene.

    purtroppo la devo avvertire che i mobili in aderenza non dovrebbero stare e 4-5cm di aria spesso sono quelli che non si vorrebbero perdere inutilmente.

    il pannello in calciosilicato, già con 25mm di spessore risolve egregiamente il problema della troppo bassa temperatura superficiale interna della parete.
    devo ricordare che la coibentazione interna va risvoltata anche a soffitto e sulle tramezze che incontra ai lati per una trentina di centimetri: si può utilizzare un pannello a cuneo oppure uno più sottile da 15mm di spessore

    il prezzo dei pannelli in calcio silicato non è regalato (1€/mm spessore/mq il pannello), ma è anche tra i più salubri materiali per interni!

    per risparmiare l’investimento di una coibentazione interna:
    se dietro all’armadio è veramente l’unico punto della casa in cui si verifica la presenza di muffa si potrebbe provare a rimuovere la muffa con materiali privi di cloro o altri agenti chimici non consigliabili in ambienti interni e fare una nuova finitura con pittura naturale priva di solventi a base di componenti naturali con pH elevato (pittura a base calce).
    non si dimentichi di arieggiare e monitorare l’umidità relativa presente in ambiente con un termoigrometro.

  86. Buongiorno dr. Sampaoli,
    grazie al suo (OTTIMO) blog ho scoperto l’esistenza dei pannelli in calcio silicato.

    Ho problemi di muffa dietro a un armadio addossato ad una parete esterna e non potendo agire dall’esterno (vivo in un appartamento) vorrei usare i pannelli in calcio silicato per fare un isolamento interno.

    Finora ho trovato come produttori solo :
    – Naturalia Bau
    – Isolstyle
    – Fassa Bortolo

    Trattandosi di un materiale costoso e difficilmente reperibile me ne saprebbe indicare altri ?
    Potrebbe darmi indicazioni anche di uno spessore da utilizzare considerando che vorrei rimanere il più sottile possibile (costo e ingombro) e che l’efficienza termica non è la mia priorità in questo caso ?

    Saluti
    Luca

  87. il pannello in calcio silicato posato con tutta la superficie incollata a calce aderisce bene e fa un tutt’uno con la muratura.
    è igroscopico e capillare: si fa carico di molto vapore e successivamente lo cede facilmente all’ambiente.

  88. Avatar Matteo Riella
    Matteo Riella

    Ciao Federico, una domanda: se si isola dall’interno con lastre silicato una parete, non c’è il rischio, visto che ha una permeabilità al vapore molto alta, di condensa interstiziale all’interno della parete, cioè subito dopo le lastre?
    Grazie e complimenti.

  89. i fiocchi di cellulosa sono perfetti per isolare un sottotetto e offrono grande protezione dal caldo se viene calcolato lo spessore adatto.
    se non si può accedere al sottotetto ci si deve limitare ad una coibentazione interna, per esempio con pannelli in calcio silicato.

  90. Avatar cristina carraro
    cristina carraro

    Buona sera, abito in condomino all’ultimo piano con solaio piano in laterocemento con sopra muretti e tavelloni.
    Vorrei isolare con fiocchi di cellulosa per contenere i consumi d’inverno.
    Cosa ne pensa ? Avrei beneficio anche d’estate? Oppure con che altro materiale?

    Grazie per l’attenzione
    Cristina

  91. con i migliori materiali naturali si può riportare una muratura in salubrità accettabile, ma forse esiste troppa umidità nel terreno circostante.
    esiste documentazione fotografica dello stato di fatto?

  92. Avatar cinzia panizzon@libero.it
    cinzia panizzon@libero.it

    salve,
    avrei urgente necessità di un consulto per risolvere un problema relativo all’umidità di murature site nella campagna mantovana.nell’ambito di un restauro di intonaci presso un portico(originario fine ‘700)facente parte di una corte colonica.gli edifici sono tutti fondo terra senza fondamenta e posano su un substrato ell’argine di un fiume, con notevoli rimaneggiamenti.Il problema principale da affrontare è quello dell’umidità dei muri in pietra,mai bonificati ma ricoperti con più strati di cemento(spessori fino a 25-30 cm)e rifiniti a civile( sabbia di fiume scarsamente legata con poco cemento),con il risultato di superfici incoerenti che non reggevano la pittura più volte sovrammessa, con estesa presenza di macchie umide,muffe,sali cristallizzati in superficie ed efflorescenze varie,distacchi di intonaco e pittura.Il supporto incoerente presentava diffusi fenomeni di distacco intonaco/paramento ed effetto scatolato.Allo stato attuale ho finito la parete principalmente colpita dal fenomeno,che interessa un rustico disabitato e cadente,optando per una rimozione completa dell’intonaco preesistente fino al paramento murario per un’altezza media di 1,70 mt,rimozione dei sali,pulitura accuratissima del pietrame,consolidamento,stillatura con malta a base di calce e riempimento dei vuoti con materiale idoneo,trattamento antisale a bassa pressione,asciugature ed areazioni intermedie ed infine rifacimento degli intonaci con malte deumidificanti traspireanti antisale a base di calce lavorate in modo da aumentare il più possibile la porosità,finitura leggerissima a grassello di calce diluito.La parte superiore una volta pulita,scrostata,consolidata,stuccata,trattata con primer consolidante,è stata rasata con intonaco con malte deumidificanti traspiranti antisale a base di calce lavorate in modo da aumentare il più possibile la porosità e finitura leggerissima a grassello di calce diluito.I materiali sono di prima scelta, spero che il risultato riesca a durare 5/10 anni,altre soluzioni che andassero bene come qualità/prezzo non ne ho trovate.Ora mi si prospetta la seconda parete che confina con appartamento abitato(in particolare bagno),che appare meno grave in quanto solo parzialmente colpita dal fenomeno,che però si localizza principalmente nella zona delle canne del bagno(umidità di condensa? forse i mattoni,che sono essiccati e non cotti,molto fragili e porosi,trattengono l’umidità di condensa che tra l’altro nn può sfogare da nessuna parte essedo la parete tt piastrellata),che però mi si dice in perfetto stato in quanto il bagno è stato rifatto da un paio d’anni fa.Avrei proceduto alla stessa maniera, senonchè il cliente non vuole assolutamente un lavoro della portata/impegno dell’altra parete(dice che non ne vale la pena,io non sono d’accordo),vuole un intervento dal risultato duraturo che però implichi costi bassi,nessuna demolizione,il minimo intervento possibile.Ho preso tempo,e facendo ricerche mi sono imbattuta in una soluzione applicata in un restauro in veneto dove anche in esterni sono stati usati pannelli ROFIX RENOPOR 060 fino a 1,5 mt e MALTA ROFIX MULTIPOR fino alla copertura, l’esperienza mi sembrerebbe applicabile al mio caso,ma il tecnico locale della ROFIX ha forti dubbi sulla tenuta causa saturazione dell’umidità ceduta dall’ambiente…lei cosa ne pensa?ci sono soluzioni alternative? devo presentare soluzione e offerta economica a giro di pochi giorni e non trovo niente di efficace che non implichi demolizione …attendo fiduciosa,grazie

  93. a maggior ragione con riscaldamento radiante: l’impianto ha grande inerzia e lavora bene con l’inerzia dell’edificio.

  94. Buon giorno, solo un’ultima considerazione.. quanto consigliatomi vale anche nel caso in cui io utilizzi un sistema di riscaldamento e raffrescamento a pavimento, nel quale scaldo e raffreddo aria e quindi non godo di un calore irradiato.
    Grazie mille dei suoi consigli.

  95. un sistema a cappotto interno da dedicare al passaggio degli impianti sarebbe un grande errore: verrebbe a perdere la massa interna del laterizio porizzato che è utile in regime invernale come accumulo e in regime estivo come luogo dove scaricare energia “di troppo”.
    Potreste pensare di riprendere le scannellature delle tracce per impianti con malta termoisolante.

  96. Buona sera,
    leggo con attenzione il suo post gia da un po, mi appresto a realizzare l’impiantistica della mia nuova casa, però vorrei evitare di tracciare gli impianti all’interno della muratura perimetrale, in quanto non vorrei intaccare le capacità termodinamiche (25cm laterizzio porizzato e 12 cm cappotto eps )dell’involucro.
    Mi piacerebbe utilizzare un sistema simil cappoto interno, utilizzando o i pannelli di silicato di calcio, o tamponatura in fibra di cellulosa, quale mi consiglia?.
    GRAZIE

  97. Avatar Maurizio
    Maurizio

    Considerando che la tecnica a fresco è un pò più complicato per via dei tempi, metterò anche il rivestimento. Grazie per i consigli sempre molto ma molto utili.

  98. con pannelli in calcio silicato tutti gli strati devono collaborare:
    collante e rasante a base di calce idraulica naturale
    intonachino decorativo traspirante a base di grassello di calce botticino e pigmenti naturali.

    nel suo caso RÖFIX Renopor Collante e rasante specifico
    Se si desidera si può applicare sulla superficie con tecnicia a fresco, RÖFIX Sesco Pittura alla calce, oppure dopo aver atteso almeno 10 giorni, RÖFIX Pittura ai silicati o RÖFIX VITAL Pittura naturale a base argilla (Lehmfarbe).
    È anche possibile applicare rivestimenti minerali, permeabili al vapore, quali ad es. RÖFIX 715 Rivestimento minerale pregiato.
    In nessun caso si devono applicare rivestimenti impermeabili quali prodotti in dispersione (acrilici, vinilici, ecc.).

  99. Avatar Maurizio
    Maurizio

    Ciao Federico, (ti do’ del tu) sono quello che aveva messo, per mal consiglio,polistirolo nella camera delle bambine e che voleva sostituirlo con il sughero. Dopo molte ricerche, ho buttato via il polistirolo eda d ho messo silicato di calcio (rofix da 25 mm). Adesso devo fare la prima rasatura con la rete, e poi il secondo strato. Solo che ho un problema,e solo tu puoi aiutarmi. I rivenditori non ne sanno molto ,allora ho iterpellato un paio di rappresentanti renopor. –Il primo mi ha consigliato dopo il secodo strato di rasante un primer ai silicati e successivamente una pittura ai silicati.–Il secondo (legato alla ditta dove ho preso i prodotti) dopo la rasatura dice che devo mettere un rivestimento a base calce(360) e poi la pittura abase di calce, e non applicare una lisciatura(anche se a base calce) perchè andrei a compromettere la forte traspirabilità del sistema. Il problema è che il rivestimento rimane un pò grezzo, adatto ad una cucina ma non ad una cameretta per bambine.La mia domanda è semplice: il rivestimento è indispensabile? se non lo è prima della pittura ci vuole il primer? in questo caso andrebbe bene solo a base calce (visto che l’ho già comprato)?

  100. le temperature superficiali ottenibili con un isolamento interno andrebbero calcolate.
    in genere i pannelli in calcio silicato hanno spessore 20mm e 40mm, più che sufficienti per migliorare i punti difficili

  101. Buongiorno, faccio seguito alla mail di ierei con la quale le ho allegato delle foto, per chiederle un consiglio riguardo all’uttilizzo del silicato di calcio:
    Mi sembra di aver appurato dalle varie discussioni e esperienze qui espresse, che i pannelli di silicato di calcio posti internamente in corrispondenza dei ponti termici, siano un buon rimedio al problema legato alla condensazione interna e muffe, sia perche aumentano la temperatura superficiale della muratura interna , sia perche sono igroscopici.
    Nel caso in esame andrei ad applicare i pannelli internamene solamente in corrispondenza del ponte termico (trave a soffitto) che spessore devo utilizzare?

  102. immagino un cappotto esterno di 6cm in eps. non è specificato.

    no alle intercapedini collegate a prese d’aria, se inizia a girare anche aria fredda nelle murature le temperature superficiali si abbasseranno e anche le condense interstiziali saranno favorite.

    la descrizione dei buchi nel cappotto per fare uscire l’acqua mi suggeriscono che
    -la finitura esterna del cappotto è sbagliata come apertura alla diffusione del vapore (forse acrilica?)
    -il cappotto beve acqua
    -il cappotto in zona spruzzi di acqua piovana (scala e balcone) non è posato in materiale adatto (xps) e con rasatura adatta

    i ponti termici così manifesti internamente devono essere curati con un debole isolamento sul lato interno

  103. Avatar Barbara

    Buongiorno, ho letto diversi articoli del suo sito e devo dire che … mi sto facendo una cultura su questi argomenti. La sua preparazione è davvero invidiabile. Mi sento piccola piccola in materia. Ho un dubbio su come risolvere il problema di un mio amico. Lui ha un appartamento al piano terra di una piccola palazzina di due piani. Ha muffa in corrispondenza dei ponti termici balcone e scala esterna perché quando l’hanno costruita hanno messo un cappotto esterno da 6 cm discontinuo in quei punti, inoltre secondo me non hanno lasciato nessuna intercapedine nei muri, perché sono pieni di condensa, ha dovuto bucare il capotto esterno per far uscire tutta l’acqua presente …. e anche dentro in casa non è che la situazione sia molto salubre, l’umidità è notevole. Io sto valutando l’ipotesi di consigliargli di creare un intercapedine interna e poi mettere un pannello isolante interno almeno lungo i due lati della casa confinanti con il balcone e la scala. Poi farei dei fori lungo tutto il perimetro della casa per collegare l’intercapedine con l’esterno, inserendo degli sfiati di areazione continua per ventilare e asciugare i muri. Lei dice che potrebbe funzionare e risolvere il problema? Grazie Barbara

  104. Roefix per esempio offre tutti i tipi di pannello. Quello che lei indica (Renopor S) è ancora più particolare perchè indicato per la coibentazione interna in presenza di umidità e quindi presenza di sale. Spesso presente in edifici vecchi nella parte bassa

  105. Penso di aver capito. Lastre in silicato di calcio per il risanamento sono le Rofix Renopor S e l’isolante in idrato di silicato di calcio è il Rofix Multipor. Corretto?

  106. Visto da lontano il prodotto è lo stesso, questo si può dire. Ma è un’informazione poco utile.

    Già che un pannello in silicato di calcio non contiene cemento e ha un pH elevato, NON può essere lo stesso di un pannello in idrati di silicato di calcio.

  107. Non sono proprio d’accordo. Il prodotto è lo stesso, cambia solo la densità. Al proposito ho intervistato l’ufficio tecnico di uno dei principali fornitori e mi ha confermato che non vi è alcuna differenza se non nella densità.

  108. un ponte termico è una parte dell’edificio dove il flusso di calore cambia.
    se ho capito bene lei vuole isolare dall’esterno i ponti termici quali pilastri o solai con 12cm.
    mi sembra una buona idea, in relatà si potrebbe calcolare con precisione lo spessore occorrente

  109. Avatar enrico

    Sto costruendo casa ho già lo scheletro con pilastri in cemento armato e il tetto l’ho fatto ventilato e con fibra d legno(12cm)x la chiusura perimetrale pensavo di usare un forato da 40cm e mettere un cappotto da 12cm sul cemento(pilastri e solai) all’interno l’accostamento tra laterizio e cemento e il solo intonaco(calce)mi può dare dei problemi(es ponte termico)?

  110. in una corretta progettazione dei pacchetti costruttivi (senza condense e umidità), con i giusti accorgimenti costruttivi e adeguata protezione alle intemperie ( distanza dal terreno) non conosco controindicazione.

  111. Avatar mattia

    Grazie, un’altra domanda. Ho visto dai tuoi articoli che La fibra di legno è una cosa “miracolosa” però non mi convince per niente la durata nel tempo (possibilità di marcire) e l’attacco di parassiti e roditori. Che altrettanto valide alternative ci sono?

  112. il famosissimo Celenit N è lana di legno di abete rosso mineralizzata e legata con cemento Portland, quindi non è esattamente assimilabile ad un pannello di fibra di legno che è un materiale solo coibente. Anche il Celenit N coibenta, non tanto quanto, ma isola termicamente anche lui (diciamo un 30% meno)

  113. Avatar mattia

    Buongiorno Federico, grazie per la pronta risposta nella sezione dello sfasamento. Ora però mi sorge un dubbio su una questione che credevo aver capito.

    Che differenza c’è tra fibrolegno celenit, pannello in celenit N, pannello in fibrolegno, fibrolegno “fiber therm” e fibra di legno?

    Grazie ancora in anticipo

  114. sei sulla strada giusta.
    i pannelli in calcio silicato non sono come il marmo ma posso bene applicare pensili.

  115. Avatar Giuliana
    Giuliana

    Velocissimo, Federico… sto leggendo un po’ per giorno i tuoi consigli, quello che scrivi è estremamente utile per cominciare ad orientarsi nel mondo della progettazione e dei materiali.
    Dall’esterno non posso intervenire, questa porzione di casa è costruita in aderenza ad un edificio con mattoni “faccia a vista”, per di più in piena zona demaniale. Se coibento faccio tutto dall’interno, anche il resto della casa.
    Per quel che riguarda l’umidità… ho un igrometro all’esterno e uno all’interno, che sono abituata a leggere più o meno tutti i giorni. L’umidità interna invernale è leggermente inferiore a quella esterna, ma mai a livelli confortevoli (quasi sempre oltre il 70%, uno schifo).
    Gran parte dei danni li fa il tetto-colabrodo, che purtroppo ha gli anni della casa (primi ‘900) e che abbiamo in progetto di risolvere proprio quest’anno. Mi ha colpita positivamente l’uso dell’isolante in fibra di legno, che risolverebbe anche l’eccesso di calore in estate. A tempo debito chiederò lumi…

    Il pannello in calciosilicato l’ho preso in considerazione anche se i costi sono alti… mi rimane il problema pensili di cucina. Come si può affrontare?
    Ti ringrazio, ogni suggerimento è prezioso per profani come me 🙂

  116. tra la ruspa e il cappotto esterno, meglio scegliere il cappotto esterno!
    non capisco il terrore di affrontare il cappotto esterno e la tranquillità di affrontare una coibentazione dall’interno (ben più difficile).

    comunque ecco il consiglio “appassionato”: http://www.youtube.com/watch?v=YGcoY3iNmRU
    ed ecco il secondo: controllate quanta umidità state producendo internamente.

  117. Avatar Giuliana
    Giuliana

    Buongiorno,
    mi daresti un consiglio spassionato?
    Vorrei isolare una porzione di casa dall’interno, 3 pareti di mattoni forati “a tre teste” (35 cm circa) esposte tra nordest e nordovest. Posizione sfigatissima, materiali scarsi – solo forati e intonaco. Su una di queste pareti c’è una cucina con mobiletti pensili, e naturalmente acqua gas e scarichi.
    Ho vistosi problemi di muffa, che cammina sia sul soffitto lungo i travi, sia sulle pareti dietro i mobili. I muri sono gelidi!
    Che faccio, chiamo una ruspa demolitrice o c’è qualche soluzione (oltre al termocappotto, al momento non realizzabile) che mi permetta di rendere l’ambiente vivibile?
    Con gli isolanti interni devo dire addio ai pensili e riprogettare la cucina?
    Abito in provincia di Pesaro, primissimo entroterra, aperta campagna in pianura. Casa singola esposta a venti gelidi invernali (bora), nessun isolamento. Ti prego, aiutami :-)))
    Grazie in anticipo
    Giuliana

  118. il pannello in calcio silicato lo uso in situazioni difficili, per esempio se devo risolvere zone a rischio muffa.
    I pannelli termoisolanti in idrati di silicato di calcio mi servono per fare un cappotto esterno o interno, con spessori maggiori.

  119. Avatar Roberto

    Come sempre complimenti per la precisione dei tuoi interventi. Ma avevo una domanda da fare: in termini pratici i pannelli in calcio silicato idrato in cosa differenziano rispetto ai pannelli in calcio silicato?
    (aggiungerei……. a parte il prezzo)Grazie