Vai al contenuto

I 3 materiali migliori per l’isolamento interno

Ho chiesto all’Intelligenza Artificiale quali sono i materiali migliori per l’isolamento interno di una abitazione. E come al solito è partita la filastrocca con la lana di roccia…

Evitate di portarvi in casa questi materiali, datemi retta. 

Se volete fare anche voi un test utilizzando la ChatGPT, provateci! vi ho messo il link diretto.

Vuoi guardare l’articolo? vai al VIDEO

unknown.jpg

Dunque, ecco i materiali migliori per l’isolamento interno di un’ abitazione secondo l’Intelligenza Artificiale:
 
isolamento interno - I 3 materiali migliori per l'isolamento interno 1

 

Ci sono diversi materiali che possono essere utilizzati per l’isolamento interno di una abitazione, e la scelta dipende dalle specifiche esigenze e dal budget a disposizione. Tuttavia, i materiali comunemente utilizzati per l’isolamento interno sono (attenzione! l’Intelligenza Artificiale si è parata il sedere dicendo che sono i più comuni e NON i migliori: l’Intelligenza Artificiale non è scema 😉 ):

  1. Lana di roccia: un materiale inorganico che offre un’ottima resistenza al fuoco, all’umidità e ai parassiti. È anche un buon isolante acustico. (il fatto che resista all’umidità è una cosa poco importante quando tra lana di roccia e muro freddo avviene condensa interstiziale e muffa… quindi bisogna lavorare con freni al vapore sul lato caldo) (e personalmente mai e poi mai mi porterei in casa le fibre artificiali vetrose FAV 😐 )

  2. Lana di vetro: un materiale inorganico simile alla lana di roccia, ma con una maggiore resistenza termica. Tuttavia, può essere meno resistente all’umidità. (bisogna lavorare con freni al vapore sul lato caldo) (e ripeto, personalmente mai e poi mai mi porterei in casa le fibre artificiali vetrose FAV 😐 )

  3. Polistirene espanso (EPS): un materiale sintetico leggero e resistente all’umidità. Offre una buona resistenza termica ma non è un buon isolante acustico. (l’EPS non è certo un materiale da usare in interni, ma piuttosto nei sistemi a cappotto sul lato esterno, di certo succederà condensa interstiziale tra EPS e muro freddo)

  4. Poliuretano espanso (PUR): un materiale sintetico con un’elevata resistenza termica e un buon isolamento acustico. Tuttavia, può essere più costoso rispetto ad altri materiali. (attenzione! non si può usare un pannello isolante in schiuma polyiso espansa rigida (PIR) qualsiasi, deve avere uno schermo al vapore integrato sul lato caldo e accoppiato ad una lastra di cartongesso)

  5. Schiuma di cellulosa: un materiale realizzato da carta da riciclo trattata con sostanze ignifughe e anti-muffa. Offre un buon isolamento acustico ma può essere meno resistente all’umidità rispetto ad altri materiali. (visto che la schiuma di cellulosa non esiste su questo pianeta, immagino che l’Intelligenza Artificiale intendesse fiocchi di cellulosa: sul lato interno di solito non si usano ma piuttosto per riempire le intercapedini murarie vuote. Non è meno resistente all’umidità: la cellulosa ha un valore di assorbimento in acqua certificato pari a 15% del proprio peso e di solito la densità di posa è sui 50kg/mc, quindi la cellulosa può gestire bene l’eventuale formazione di condensa interstiziale (i limiti normativi impongono i 500gr/mq di condensa riassorbibile come carico igrometrico massimo gestibile)

  6. Pannelli in sughero: un materiale naturale che offre un’ottima resistenza termica e acustica, ed è anche resistente all’umidità e ai parassiti. (tra sughero e muro freddo è facile che succeda condensa interstiziale e muffa quindi bisogna lavorare con freni al vapore sul lato caldo)

  7. Fibra di legno: un materiale naturale che offre un buon isolamento termico e acustico, ed è anche resistente all’umidità. Tuttavia, può essere meno resistente ai parassiti rispetto ad altri materiali. (se non usiamo pannelli in fibra di legno speciali per isolamento interno, dobbiamo progettare un freno al vapore sul lato caldo)

Adesso dimenticate tutto quello che avete letto/ascoltato e seguitemi:

l’isolamento interno

Intanto l’isolamento interno è qualcosa che ci portiamo a casa, quindi vivrà con noi, come un familiare, una persona che amiamo, un animale domestico, e noi vivremo con lui.

L’isolamento interno dovrà avere precise caratteristiche, quindi NON dobbiamo prendere un materiale isolante solo perchè è un isolante:

la prima caratteristica importantissima è la sua igroscopicità

Un materiale isolante igroscopico è capace di assorbire e rilasciare umidità a seconda del clima interno senza perdere la sua capacità isolante e senza rovinarsi.

igroregolatore dell’ambiente

Sembra incredibile eppure su 100 interventi di isolamento interno, 99 sono fatti dimenticando questa regola: solo un materiale igroscopico si comporta come un igroregolatore dell’ambiente:

  • quando le condizioni termo-igrometriche dell’ambiente interno indicano umidità interna elevata, l’isolante igroscopico è capace di assorbire una buona parte dell’ umidità e in tempi molto rapidi
  • quando le condizioni termo-igrometriche dell’ambiente interno indicano umidità moderata, l’isolante igroscopico è capace di rilasciare l’ umidità asciugando 

gestire i problemi di condensa interstiziale in modo del tutto naturale

Questi materiali isolanti sono certificati sulla loro capacità di assorbimento e ci aiutano veramente a gestire i problemi di condensa interstiziale in modo del tutto naturale proprio per la caratteristica del materiale isolante:

  • è l’isolante stesso che distribuisce il carico igrometrico diffondendolo al suo interno con una discreta reattività.

Naturalmente chi appartiene alle zone climatiche ABCD ha meno da preoccuparsi per la condensa cumulata nel pannello isolante durante i mesi più freddi, ma anche in zona climatica più fredda questa famiglia di materiali isolanti garantisce il perfetto funzionamento durante le stagioni.

la capacità igroscopica

La capacità di assorbimento è sempre superiore alla condensa cumulata quindi possiamo fare un isolamento interno senza complicate attenzioni di posa e soprattutto senza l’uso di freni al vapore e nastri. Scacco matto alla condensa interstiziale senza tanti calcoli e senza tante analisi, solo con il materiale giusto!

e la forte igroscopicità nei pannelli isolanti dove la trovo? ecco gli isolanti minerali perfetti per l’ isolamento interno:

Ci sono 3 famiglie di isolanti (per saperne di più leggi nella categoria ISOLAMENTO LATO INTERNO) partiamo dall’isolante più costoso:

  1. isolamento interno in calcio silicato a capillarità attiva, igroregolatore e ad elevata alcalinità. Un pannello isolante a base di calce, cellulosa e sabbia di quarzo con porosità del 90%, capace di assorbire acqua fino a 4 volte il proprio peso, classe di reazione al fuoco 0. Perfetto come antimuffa naturale per il risanamento dall’interno di ambienti a forte umidità. Il suo valore di conduttività è 0,060 W/mK. isolamento interno - I 3 materiali migliori per l'isolamento interno 3
  2. isolamento interno in silicato di calcio microporoso, altamente igroscopico, ovviamente con un’elevata capacità di assorbimento di umidità. Anche questo pannello accumula e distribuisce il carico di umidità, sottrae alle muffe il substrato necessario alla loro proliferazione. Poi rilascia l’umidità assorbita all’ambiente e quindi regola bene la salubrità degli ambienti. Con il suo valore pH elevato combatte la formazione delle muffe, che amano superfici acide. Il suo valore di conduttività è 0,053 W/mK. isolamento interno - I 3 materiali migliori per l'isolamento interno 5
  3. isolamento interno in idrati di silicato di calcio, con porosità superiore al 95% in volume. Contiene materie prime naturali come sabbia e calce + l’aggiunta di una piccola percentuale di cemento e di additivi porizzanti. Un isolante leggero, facile da usare, salubre, traspirante ed incombustibile. Il suo valore di conduttività è 0,042 W/mK. isolamento interno - I 3 materiali migliori per l'isolamento interno 7

le murature in laterizio non ancora intonacate

Se hai la fortuna di trovarti al grezzo con le murature in laterizio non ancora intonacate, ricordati che anche il nuovo intonaco può avere eccellenti doti igroscopiche 😉

isolamento interno - I 3 materiali migliori per l'isolamento interno 9

Non certo un intonaco cementizio 😐 incapace per natura di gestire eventuale condensa superficiale. 

Scegliete solo intonaci in calce e finitura a calce, che insieme al laterizio possono assorbire e cedere molta umidità a seconda delle condizioni dell’ambiente! e poi la calce ha sempre pH elevato, sgradito alla muffa 🙂 .

Un intonaco di argilla è ancora più adatto, purtroppo è un po’ delicato. Bisogna amarlo e volergli bene.

Ve lo ricordo, ma è ovvio, che una tinteggiatura economica non sarà mai un ottimo igroregolatore dell’ambiente.

"Poco più in basso puoi lasciare un commento" - non devi registrarti e il tuo indirizzo email non sarà mai pubblicato, approfittane!  e iscriviti al blog tramite email per ricevere la notifica di nuovi post: vai sulla colonna di destra e cerca ISCRIVITI al Blog

copywriter, content creator & web editor - Federico Sampaoli  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

23 commenti su “I 3 materiali migliori per l’isolamento interno”

  1. @ luca

    il lavoro che sta affrontando è molto complesso.
    il pian terreno con murature molto spesse soffre, anche quando non esiste umidità di risalita, del problema delle condense superficiali anche estive.
    in 2 parole la muratura stenta a salire di temperatura e dunque l’umidità ambiente è sempre tentata dal condensare sulle superfici più “fresche”.
    abbiamo inoltre il problema dell’umidità di risalita che è tanta…
    dovrei almeno vedere le foto della situazione interna, e delle zone esterne rispettive per frami un’idea più reale.
    altro aspetto da capire è la causa della risalita di umidità: può anche essere conseguenza di terreno esterno o di marciapiede esterno.
    insomma tutto molto complesso: c’è da isolare (per avere superfici calde) e c’è da risanare (per gestire l’umidità della muratura).
    tanta carne al fuoco… attenzione

  2. Buonasera a tutti e complimenti per l’articolo.
    Dovrei ristrutturare una vecchia abitazione al pian terreno di un edificio di 3 piani.
    I muri sono molto spessi, 50 cm, vecchi muri di pietre di fiume. Verrà tolto il vecchio intonaco ammalorato e tutti i muri interni verranno “nascosti” da una paretina che mi permetterà di tagliare ed annegarci l’impianto elettrico.
    L’umidità di risalita è tanta ed oltre a quello che mi proporrà la ditta che si occuperà della ristrutturazione, vorrei sapere quale sarebbe la soluzione migliore per non far entrare l’umidità dalle vecchie pareti.
    Grazie.

  3. @ marco

    in questo caso sarebbe bene procedere già con un intonaco di fondo termoisolante continuo per facciate (Cemento, Calce aerea, Inerte leggero tipo EPS, inerte minerale leggero tipo perlite) ottenendo uno strato isolante di 3-4cm con Conducibilità termica ? 0,063 W/mK. spendendo meno di 20€/mq
    poi un rivestimento ai silicati o ai silossani.

  4. L’involucro del condominio è di cemento armato. La mia domanda è relativa alla tipologia di intonaco ( a calce ?) da posare sulle pareti esterne considerando che ho balconi che corrono su tutto il perimetro dell’appartamento sito al terzo piano di un condominio di tre piani e vorrei ripristinare le facciate dei muri perimetrali sui balconi che si affacciano tutto intorno all’appartamento (est-nord-ovest) con un intonaco adeguato a proteggere il cemento armato e finire con vernice coating termica da esterno. Grazie

  5. Ho letto con attenzione questo articolo.
    In caso di involucro in cemento armato l’intonaco a calce è sempre consigliabile?
    Grazie

  6. È interessante e veritiero ciò che affermi sul silicati di calcio tuttavia meritevole di approfondimento e confronto su più livelli con i materiali isolanti classici sopra citati.
    Hai una pagina Facebook sulla quale poter commentare?

  7. @ gavino

    in realtà non è proprio un intonaco ma una “rasata”.
    ma non deve dimenticare che questo strato ha la sua funzione igroscopica anche lei, quindi ha una certa importanza.
    se qualcuno li proponesse prefiniti, andrebbe a “pre” finire che rifilerebbe un cartongesso 😐

    aggiungo che chi volesse un risultato superlativo dovrebbe evitare la sola rasatura, preferendo uno strato più grosso di intonaco, possibilmente argilla.
    questo strato andrebbe a migliorare la capacità areica interna della stratigrafia portando in dote un po’ di massa (che manca).

  8. Sarebbero interessante il montaggio di pannelli prefiniti senza ulteriori finitura intonaco.

  9. @ Michele

    una soluzione adeguata a un costo ragionevole…
    un’auto adeguata ad un costo ragionevole…
    quando le cose stanno così, meglio porsi un limite €/mq perchè altrimenti in ottobre siamo ancora allo stesso punto 🙂

    per l’isolamento del sottotetto non abitabile, ovviamente NON lana di roccia se non si desidera un forno d’estate… a parte la “dubbia” salubrità delle fibre artificiali vetrose.

    lo IARC non ha riconosciuto come cancerogena la lana di roccia: ha inserito le lane minerali nel gruppo 3 “non classificabile come cancerogeno per gli esseri umani” , quindi solo per questa “chiamiamola incertezza” mai e poi mai me la porterei in casa!

    per la sostituzione infissi, puntare al triplo vetro 😉

  10. Guardi,

    il tutto dipende sia dai costi che dai risultati. Se non avessimo avuto da fare una paesaggistica per il cappotto esterno, chiedendo di passare da mattoni facciavista a intonaco, probabilmente questa sarebbe stata la nostra scelta. Purtroppo però sia per i tempi che costi, stiamo valutando una soluzione dall’interno, sperando che magari in futuro si apra qualche scenario di detrazioni interessante e procedere anche sull’esterno.

    Demolire internamente non è necessario, anche se rifaremo impianti elettrici e termici, considerando che è intonacato a gesso. Diciamo che siamo alla ricerca di una soluzione adeguata a un costo ragionevole, a cui ovviamente considerare anche isolamento del sottotetto non abitabile (tappeto di lana di roccia?) e sostituzione infissi.

    Grazie ancora!

  11. @ michele

    insufflare fiocchi di cellulosa permetterebbe di isolare internamente con pannelli anche sottili: quindi tutti i ponti termici “lasciati” dall’insufflaggio sarebbero attenuati.
    gli stessi pannelli sottili serviranno ai risvolti.
    e l’intervento potrebbe essere valido.

    se si decide per demolire il forato da 8 interno si apre tutto uno scenario nuovo, e qui, dopo alcune simulazioni si potrebbe decidere qualche altra ottima soluzione.

    dipende anche dalle aspettative personali sue

  12. Grazie mille Federico per la printa e precisa risposta!

    La stratigrafia è stata fatta perché ho già fatto fare una video-ispezione poiché stavamo valutando le insufflazioni, che però non risolverebbero i ponti termici dove ci sono i pilatri e altre rientranze nel muro.

    Lo spessore totale è di 30cm circa, di cui 8 forato interno, intercapedine vuota di 7-8 cm, 2cm di stifterite “attaccata” (dove ha resistito) alla parte interna del mattone facciavista esterno, da 8cm.

    Le dico solo che, tra muri colabrodo e infissi pessimi, quest’inverno in casa abbiamo avuto anche 10°…

    Grazie comunque per il feedback!

  13. @ michele

    esistono altri 999 esperti??? 🙂 🙂 🙂

    abbiamo una intercapedine vuota di 75mm, laterizio esterno e forato interno probabilmente da 6cm.
    questi 2c di stiferite li avete trovati nell’intercapedine?

    a prescindere dalla precisa identificazione della stratigrafia esistente, NON dia retta al muratore:
    è una bella idea rimuovere il forato interno, ma certamente non possiamo sostituirlo con lana di roccia e cartongesso:
    1. sul laterizio esterno succederebbero condense
    2. la lana di roccia isola dal freddo e non dal caldo
    3. manca il risvolto dell’isolante per attenuare il ponte termico del soffitto e dei divisori esistenti
    4. il cartongesso non ha lo stesso “valore” del fibrogesso
    5. l’ambiente interno in cartongesso non possiede inerzia: male in inverno e male in estate

    consiglio di identificare gli spessori esistenti degli strati che compongono la parete, fare il calcolo termico dello stato di fatto, fare almeno 3 simulazioni con soluzioni diverse di intervento.
    dobbiamo capire in anticipo le prestazioni ottenibili e non una volta abitata la casa 😉

  14. Gentilissimo, complimenti per l’articolo. Tuttavia sono ancora confuso, perché tra mille esperti (!) e pareri, mi trovo ancora in difficoltà a decidere.

    Le chiedo quindi un consiglio: casa indipendente anni’90, muro di 33 con intercapedine vuota da 7/8 cm e pannellino di 2cm di stifterite. Il muratore suggeriva di rimuovere il forato interno e procedere a rifare le pareti con lana di roccia e cartongesso.

    Solo che, dopo aver letto il suo articolo, qualche dubbio sulla soluzione proposta mi sorge.

    Ha qualche suggerimento da darmi in questi casi?

    Grazie!

  15. @Federico Sampaoli
    Io uso i prodotti Brebey, piccola azienda sarda, alla quale chiesi anche di realizzare un prodotto apposito da rasare, quindi ad alta densità.
    Ci sono state altre aziende che fornivano prodotti simili, soffici, ma non ne trovo più almeno in Italia.

    Saluti

  16. @ arcangelo guastafierro

    grazie, non ho esperienze personali con l’isolante in lana di pecora pur avendolo appena consigliato per sostituire canapa e fibra di legno in un isolamento acustico di un ambiente realizzato a secco.

    il fatto è che questo articolo parlava di pannelli igroscopici rigidi da incollare e rasare, mentre la sua proposta è per una stratigrafia a secco…

    mi sa che dovrò impostare un nuovo articolo “i 3 materiali migliori per l’isolamento interno a secco”.

    anche se è brutto far nomi,
    perchè poi i produttori oppure le associazioni di “certi produttori di isolanti” sanno essere “minacciosi” o come minimo “fastidiosi” (penso a quelli delle lane minerali, ma non sono gli unici con la coda di paglia purtroppo),
    a quali pannelli si riferisce esattamente?

  17. Complimenti, raramente trovo articoli ben strutturati e che consiglino veramente una strategia prima che un materiale.
    Mi permetto di aggiungere un tipo di pannello molto utile perché ottimo per gestire temperatura, suono ed umidità donando anche un ottimo comfort abitativo: la lana di pecora.
    Esistono sul mercato pannelli di varia densità e con l’aggiunta di canapa resistono perfetta anche ai parassiti.
    Per completare un articolo ben fatto.

  18. @ antonio

    dovrei scendere ancora di più nei dettagli e nelle varie dritte di progettazione e di posa, ma poi, io? che lavoro andrò a fare? 🙂
    scherzi a parte, grazie per leggermi!

  19. @ valerio
    in realtà tutta questa tipologia di pannelli, e ne esistono anche in perlite, va incollata sull’esistente con il proprio collante specifico steso a spatola dentata su tutta la superficie.
    poi il pannello va fatto “scivolare” in posizione sulle strisce di collante che si “spalmano” ad ottenere sul lato freddo del pannello isolante un letto di collante senza vuoti e dunque senza aria.
    questo strato igroscopico garantisce al pannello di gestire nel suo insieme tutto il vapore della stagione invernale.
    l’intonaco esistente va un po’ “picchettato” per una migliore aderenza.
    comunque questi isolanti interni non si tassellano

  20. In fondo all’articolo scrive che l’intonaco cementizio non è capace di gestire la condensa superficiale.
    Quindi se applico i pannelli minerali direttamente a un intonaco tipico di sabbia e cemento, che secondo molte schede tecniche che ho visto, ha un mu di circa 15 avrei quindi dei sicuri problemi di condensa interstiziale, dato che la temperatura superficiale di tale intonaco si abbasserebbe a causa del pannello.
    Se mi occupo dei valori Sd dei vari strati della parete se considero esterno-interno e avessi intonaco cem-laterizio semipieno-intonaco int.cementizio-colla-pannello minerale-rasante a calce avrei comunque un Sd decrescente che sulla carta permetterebbe il passaggio del vapore.
    Se così non fosse l’unica soluzione sarebbe tirar via l’intonaco cementizio interno?
    Saluti e buon lavoro
    Valerio


  21. Ricorda che acquistando da QUI il prezzo per te non aumenterà, ma Amazon riconoscerà una piccola cifra a sostegno di espertocasaclima.com che può rimanere pulito da fastidiose pubblicità per una lettura tranquilla: