Per il principio della precauzione non ho mai consigliato lana di roccia o lana di vetro come materiale per isolamento termico o acustico. Non solo tengo alla salubrità dei materiali come scelta progettuale, in cantiere evito che volino fibre e sostanze pericolose. Chi ci lavora sarebbe direttamente esposto al rischio e chi viene dopo si troverebbe a lavorare nelle polveri delle lavorazioni precedenti. Preferirei di no, come diceva Herman Melville nel bellissimo “Bartleby lo scrivano“.
Dopo il taglio dei pannelli in lana minerale, oppure dopo l’asporto di vecchi materassini in lana di roccia o di vetro, è rarissimo che venga fatta una bonifica degli ambienti. I lavori continuano nello stesso ambiente contaminato e nessuno ci dà importanza.
Quasi tutto il vetro e la lana minerale lavorati prima del 1996 sono considerati cancerogeni. Ma solo i proprietari di casa si preoccupano della loro salute. Gli artigiani difficilmente si proteggono durante le ristrutturazioni e le demolizioni. In Germania è richiesta la predisposizione di aree di riqualificazione:
- devono essere separate
- la ventilazione deve essere regolata durante il lavoro, se necessario con sistemi di aspirazione e filtri dell’aria
- devono essere allestiti due spogliatoi, separati da docce, per evitare il trascinamento di fibre
- durante il lavoro sono obbligatori maschere respiratorie, indumenti protettivi e occhiali protettivi
isolamento interno in lana di roccia o lana di vetro
Una stratigrafia che prevede un isolamento interno in lana di roccia o lana di vetro nascosta da una lastra in cartongesso come finitura potrebbe essere anche accettabile dal punto di vista della salubrità degli ambienti: il freno al vapore che si posa sul lato caldo di fatto sigillerà completamente il materiale morbido minerale e il rischio di fibre che volano in ambiente è veramente annullato.
un divisorio interno a secco
Situazione assai diversa è quella che prevede un isolamento acustico in lana di roccia o lana di vetro, stratigrafia prevista molto spesso come separazione tra ambienti:
- una lastra di cartongesso (gesso rivestito) o fibrogesso (gessofibra),
- un’ orditura metallica, lana di roccia o lana di vetro interposta nello spessore dei montanti in acciaio zincato sagomati a forma di C
- e una seconda lastra o doppia lastra a chiusura
i tipici componenti di un divisorio interno a secco.
potere fonoisolante
Del resto un’orditura singola con soli 40mm di materassino termoacustico garantiscono un potere fonoisolante di circa 56 dB, quindi con pochissimo spessore si possono costruire divisori a secco molto performanti.
fibra di legno flessibile o di canapa
Perchè io eviterei i materassini in lana di roccia o lana di vetro preferendo la posa di fibra di legno flessibile o di canapa?
Proprio per il rischio delle fibre che volano in ambiente. Con una certa superficialità si potrebbe pensare che se pur la lana di roccia o la lana di vetro possono perdere delle fibre, queste sono contenute tra due lastre e quindi non ci sia nulla di cui preoccuparsi.In verità la situazione reale non è così sicura perchè nei divisori interni manca la tenuta all’aria: ci sono sempre i fori per le scatole elettriche
che mettono in comunicazione l’ambiente dove viviamo con l’interno della parete divisoria e le pressioni o le depressioni dovute alle correnti d’aria o all’apertura e chiusura delle porte mettono in crisi la tenuta garantita dalle lastre.
Anche sulla parete dove ho previsto un intervento di isolamento sul lato interno ci possono essere delle scatole elettriche ma lì ci sarà anche la cura nelle sigillature evitando che il freno al vapore sia malamente forato dove è previsto un interruttore o una presa elettrica:
Si potrebbero utilizzare anche per i divisori interni delle scatole elettriche con elevata tenuta all’aria
dove il tubo corrugato entra nella scatola attraversando una membrana molto elastica che aderisce fortemente al tubo. Le cose migliorano molto sotto il punto di vista delle fibre. Ecco la scatola elettrica vista dall’interno del divisorio a secco:
Ho sentito dire che molti magazzini non le tengono, quindi eccovi serviti:
la pericolosità delle fibre
Non ho ancora toccato l’argomento formaldeide, e volutamente! in questo articolo volevo semplicemente sottolineare la pericolosità delle fibre:
Il casco aiuta poco, i guanti di lana della nonna ancora meno, la mascherina speriamo, gli occhi… stringiamoli.
pannelli flessibili in materiale naturale
Sostituendo i materassini in lana minerale con pannelli flessibili in materiale naturale non si perdono le performance acustiche e nemmeno le proprietà termoisolanti:
classificazione delle fibre artificiali vetrose
Finalmente nel 2020 anche l’ INAIL fa una panoramica sulla classificazione delle fibre artificiali vetrose in base al potenziale cancerogeno, e sui rischi connessi all’esposizione. Parliamo sempre di materiali impiegati nelle costruzioni per isolamento termico e acustico:
- lana di vetro
- lana di roccia
- e altre
Le FAV vengono classificate in base al loro grado di potenziale cancerogeno che dipende dal:
- contenuto in ossidi alcalini e alcalino-terrosi
- dal diametro medio geometrico pesato sulla lunghezza della fibra
- dalla biopersistenza della fibra.
Io che sono allergico alle polveri, ho il terrore delle fibre artificiali vetrose, ma oggettivamente è inquietante vedere al microscopio cosa sono queste fibre:
e pensate a chi lavora in cantiere ed è continuamente esposto alle fibre artificiali vetrose per contatto diretto con le fibre aerodisperse, o attraverso occhi, pelle e pensate alla possibile inalazione quando l’operatore non indossa la mascherina.
chi è a rischio
Non è certo il committente ad essere a rischio, ma sempre i lavoratori coinvolti nella costruzione e manutenzione degli edifici, pensate al momento dell’installazione o della rimozione di isolamenti vecchi ante ’96.
Tante volte ho detto che da un cantiere sano può venire fuori una casa sana e non in altro modo. La salubrità non conosce scorciatoie.
La potenziale tossicità delle FAV in seguito ad inalazione sta proprio nella permanenza delle fibre nell’apparato respiratorio che sfuggono ai meccanismi fisiologici di clearance polmonare. Poi non mancano gli effetti irritativi sulla pelle per sfregamento, e ovviamente le irritazioni oculari e di mucose.
non cancerogeni per l’uomo
Mi domando sempre per quale motivo dovrei usare lana di roccia o lana di vetro come materiali isolanti, anche pur sapendo che sono classificati ‘non cancerogeni per l’uomo’ a causa dell’inadeguata evidenza di cancerogenicità e per la bassa biopersistenza o a causa dell’insufficiente disponibilità di dati in letteratura. Non mi consola per nulla sapere che queste fibre sembrino avere basso potere cancerogeno.
Sappiamo anche quanto sia difficile attuare nella realtà del cantiere tutte le procedure preventive e protettive per ridurre l’esposizione dei lavoratori durante gli interventi di coibentazione o rimozione di materiali ante ’96. IO, da perfetto ignorante in materia, non sono affatto convinto che basti un po’ d’acqua e strumenti personali di protezione. E non ci metterei la mia pelle.
La legislazione italiana non prevede valori limite di esposizione per le FAV nei luoghi di lavoro, né valori guida per concentrazioni medie giornaliere negli ambienti indoor e tantomeno outdoor. Si rifà ai valori limite soglia (TLV-TWA) di esposizione dell’American Conference of Governmental Industrial Hygienist (ACGIH).
AGGIORNAMENTO del 2.12.2020
Probabilmente FIVRA a tutti i lettori non dice nulla. Invece si tratta dell’associazione Fabbriche Isolanti Vetro e Roccia Associate costituita il 4 agosto 2003 e vi aderisce la quasi totalità dei produttori di manufatti di lana di vetro e lana di roccia attualmente disponibili in Italia.
L’associazione, attraverso il suo ufficio tecnico, mi ha chiesto di rettificare l’articolo con quanto riporto sotto. Lo riporto volentieri perchè ci sono argomenti e approfondimenti che possono essere interessanti per molti di voi:
richiesta:
FIVRA (Fabbriche Isolanti Vetro Roccia Associate), l’associazione dei produttori di lane minerali (lana di roccia e lana di vetro per isolamento), chiede rettifica del vostro articolo https://espertocasaclima.com/2020/11/30/lana-roccia-vetro-materiale-isolamento-termico-acustico-rischio/
In tale articolo si suggerisce di non utilizzare lane minerali per presunti rischi sanitari legati al loro utilizzo.
Le lane minerali appartengono alla famiglia delle Fibre Artificiali Vetrose, che sono state oggetto di studi per decenni. Gli studi hanno concluso che le lane minerali non sono pericolose, mentre lo sono altre Fibre Artificiali Vetrose.
Infatti la IARC (International Agency for Research on Cancer, massimo esperto in materia ed afferente all’Organizzazione Mondiale della Sanità) ha inserito le lane minerali nel gruppo 3 “non classificabile come cancerogeno per gli esseri umani” (cfr. “insulation glass wool” e “rock (stone) wool” in http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/latest_classif.php).
L’Unione Europea mantiene una classificazione più cautelativa, ma anch’essa riconosce che le lane minerali sono sicure se conformi alla “Nota Q” (ovvero bio-solubili, come quelle prodotte dai soci FIVRA – cfr. pag. 467 e pag. 1380 di https://eur-lex.europa.eu/legal-content/it/TXT/PDF/?uri=CELEX:02008R1272-20180301&from=EN).
Tutto ciò è stato confermato dal documento “Le Fibre Artificiali Vetrose (FAV) – Linee guida per l’applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute”, approvato dalla Conferenza Stato/Regioni, su proposta del Ministero della Salute, in data 10 novembre 2016 (cfr. http://www.regioni.it/sanita/2016/11/29/conferenza-stato-regioni-del-10-11-2016-intesa-recante-le-fibre-artificiali-vetrose-fav-linee-guida-per-lapplicazione-della-normativa-inerente-ai-rischi-di-esposizioni-e-le-misure-di-prev-488552/), che è alla base del documento INAIL citato nel vostro articolo.
In sintesi, le lane minerali non sono cancerogene proprio perché le loro fibre bio-solubili, grazie ai meccanismi fisiologici, non permangono nell’apparato respiratorio.
L’immagine al microscopio contenuta nel vostro articolo mostra proprio la dissoluzione delle fibre: è tutt’altro che inquietante, essendo prova visiva della bio-solubilità delle fibre contenute nelle lane minerali.
Beninteso, l’utilizzo di qualunque materiale edile comporta dei rischi ed i produttori indicano quali misure adottare per minimizzarli. Ad esempio gli associati FIVRA li indicano nella scheda di corretto uso (nota anche come “scheda sicurezza”); queste coincidono con le usuali pratiche suggerite per ogni tipologia di lavoro edile.
Nel vostro articolo viene posta molta attenzione alla creazione di polveri, fenomeno che in realtà interessa moltissime lavorazioni edili.
Non tutte le polveri sono uguali; quelle che possono generarsi dalle fibre minerali sono bio-solubili (ovvero anche se penetrassero nell’organismo, verrebbero velocemente smaltite) ma ciò non vale per tutti i tipi di polveri.
Ad esempio, le polveri di legno sono classificate cancerogene dalla IARC (cfr. “Wood dust” inserite nel gruppo 1 in https://monographs.iarc.fr/list-of-classifications) e gli stessi produttori di fibra di legno ne riconoscono la pericolosità (cfr. questa scheda sicurezza https://naturalia-bau.it/fileadmin/products/documents/sdb/IT/161222_Informazioni_di_sicurezza_PAVATHERM_it.pdf).
E’ sicuramente buona cosa applicare il principio di precauzione, ma dovrebbe valere soprattutto per le sostanze oggetto di pochi studi, mentre le lane minerali sono utilizzate in Europa da quasi un secolo e sono studiate da decenni.
Ricordiamo infine che le lane minerali sono un prodotto naturale di origine minerale. Oltre ad essere caratterizzate da una elevata sicurezza, posseggono un ineguagliato mix di proprietà. In particolare, sono dotate non solo di ottime caratteristiche coibenti termiche e acustiche, ma risultano anche tra i pochissimi materiali isolanti incombustibili (Euroclasse A di reazione al fuoco).
Andrà tutto bene?
per qualsiasi domanda, più in basso trovi la finestra “Lascia un commento” – non devi registrarti e il tuo indirizzo email non sarà mai pubblicato, approfittane! Ah, un’ultima cosa: sei dovuto andare su Google per capire questo articolo? Cerchiamo sempre di scrivere per farci ben capire, ma se alcuni termini richiedono un chiarimento, Ti prghiamo di scrivere nella finestra LA PAROLA che richiederebbe una definizione migliore o un link diretto per poterla capire. Scrivici e non farti spazientire
autore – Federico Sampaoli
NB: Acquistando da QUI il prezzo non aumenterà, ma Amazon riconoscerà una piccola cifra a sostegno del sito che può rimanere pulito dai pubblicità per una lettura tranquilla.
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
“Qui sotto puoi lasciare un commento” – non devi registrarti e il tuo indirizzo email non sarà mai pubblicato, approfittane! riceverai presto una risposta!
oppure sostieni l’informazione libera e imparziale di espertocasaclima con un un Buono Regalo Amazon digitale (via e-mail o SMS)
Lascia un commento