Il sogno di eliminare la dipendenza dalla fornitura di gas deve restare tale?
- pannelli fotovoltaici
- geotermia in pompa di calore
- VMC centralizzata
- pannelli solari termici
- impianto di recupero acque piovane e grigie per utilizzo idrosanitario (non potabilizzazione) e irrigazione giardino
sono tutte cose disponibili e già funzionanti in molte abitazioni, ma facciamo una nota di chiarimento, così da non confondere le richieste di energia dell’involucro e degli abitanti! esse vanno distinte in
- energia elettrica
- e energia termica
tutto indipendentemente dalla volontà di eliminare il gas come veicolo energetico.
La geotermia aiuta solo quella termica (che ovviamente avendo come generatore una pompa di calore si traduce anche in una minore richiesta elettrica) ma per una costruzione monofamiliare a bassissimo consumo rimane una spesa poco ammortabile – l’investimento iniziale è molto elevato.
L’energia elettrica ci serve… e per rendersi quanto maggiormente possibile autonomi l’unico consiglio, ad oggi, è abbinare il fotovoltaico a sistemi di accumulo elettrico di nuova generazione quali il modulo UNE con batteria al sodio cloruro nickel brevetto Fiamm ( sono ancora costosi ed ammortizzabili non prima di 7/8 anni ).
Costruire un edificio autonomo, diciamo autarchico, resta di fatto troppo costoso e troppo complesso per la tecnologia attuale.
Se non è ancora possibile poter fare a meno di qualsiasi rapporto o scambio con gli altri consoliamoci con il fatto che una Passivhaus monofamiliare da 150 mq presenta al padrone di casa costi complessivi di gestione (energia termica + elettrica) intorno ai 500 €/anno. Si può dire che per evitare spese mensili di 40€ sia inutile la ricerca dell’autonomia assoluta.
Lo standard passivo è anche la richiesta dell’Europa per i nuovi edifici a partire dal 2020 e non è fantascienza: ci sono oltre 50.000 fabbricati edificati ad oggi. E’ il miglior risultato ottenibile in rapporto costo / rendimento / comfort abitativo e, non da ultimo, rispetto per l’uomo e per l’ambiente.
Come esempio posso citare la casa qui sopra, da noi costruita a Roncone (TN), una delle prime case attive italiane certificata Passivhaus:
La produzione di energia elettrica è maggiore del totale dei consumi dell’intero fabbricato includendo:
- riscaldamento
- deumidificazione
- produzione acqua calda sanitaria
- ventilazione meccanica
- illuminazione
- energia elettrica primaria per utilizzi domestici (frigorifero, lavatrice, lavastoglie, asciugacapelli, etc )
Ovviamente la casa si considera a bilancio positivo su base annuale poichè durante la fase invernale preleva l’energia eventualmente necessaria dall’esterno e la compensa con la sovrapproduzione estiva: come già detto, è estremamente complesso e costoso rendersi autonomi durante l’inverno e dati i ridottissimi costi di mantenimento di una Passivhaus, assolutamente antieconomico.
per contatto diretto al costruttore Mirko Taglietti: fuori sede 335 844 19 59
Errore: Modulo di contatto non trovato.
lettura senza banner pubblicitari grazie alla generosità dei lettori – dona anche Tu!
Visita il profilo di federico su Pinterest.
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
“Qui sotto puoi lasciare un commento” – non devi registrarti e il tuo indirizzo email non sarà mai pubblicato, approfittane! riceverai presto una risposta!
oppure sostieni l’informazione libera e imparziale di espertocasaclima con un un Buono Regalo Amazon digitale (via e-mail o SMS)
Lascia un commento