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fisica edile e isolamento termico x negati - Tetto traspirante, attenzione ai teli, alle guaine e ai manti 1

Tetto traspirante, attenzione ai teli, alle guaine e ai manti

186 risposte

Fare o rifare il tetto: chi si è avvicinato a questo tema ha ricevuto proposte diverse, più o meno costose, più o meno valide, più o meno efficienti.

Ma qual’è il miglior tetto? esiste?

Il miglior tetto non esiste: ogni zona climatica ha la sua esigenza e ogni isolante per tetti necessita della giusta stratigrafia.

fisica edile e isolamento termico x negati - Tetto traspirante, attenzione ai teli, alle guaine e ai manti 2

la stratigrafia, sempre e comunque, deve proteggere

  • dal freddo,
  • dal caldo
  • e dai rumori.

il manto di copertura deve proteggere

  • dalla pioggia.

progettare il tetto

Quando mi vengono mostrate le varie proposte per il rifacimento del tetto scopro quanta confusione ci sia sulla gestione del passaggio del vapore acqueo e sul compito di ogni strato della stratigrafia del tetto:

  • i materiali coibenti,
  • i teli, le guaine, i manti.

Perciò il mio lavoro diventa:

  • correzione dei disegni,
  • variazioni degli spessori degli strati
  • analisi delle qualità e delle funzioni dei manti
  • spiegazione e motivazione delle mie variazioni
  • progettazione della tenuta all’aria del tetto

Ecco per esempio, cosa succede in un tetto in legno a vista quando la tenuta all’aria non viene progettata:

tenuta-all-aria-tetto-difettosa

 parliamo di un tetto traspirante

Il tetto traspirante, lo dice la parola, non usa barriere al vapore, ma non è sufficiente cancellare dalla stratigrafia la voce BARRIERA perchè il pacchetto diventi automaticamente corretto e funzionante.

Dobbiamo capire il senso del tetto traspirante e dobbiamo capire il modo in cui il vapore acqueo tende a trapassare la struttura completa:

  • in inverno il vapore prenderà la direzione verso l’esterno (migra verso fuori)
  • d’estate il vapore prenderà la direzione opposta e tenterà di sfogare nell’edificio
  • in entrambe le stagioni la progettazione della stratigrafia deve permettere questi flussi, altrimenti il vapore può rimanere intrappolato, condensare e ammalorare il tetto.

Abbiamo capito che è bene lasciare il vapore passare da una parte all’altra senza bloccarlo: ma come? Dosandone il passaggio, ma permettendolo!

il passaggio del vapore

Non possiamo farlo passare tutto in qualche punto e non possiamo lasciarlo passare liberamente in quantità troppo elevate.

Ecco perchè nelle stratigrafie corrette troveremo sempre indicato un telo freno al vapore (AL e non A VAPORE!! le locomotive erano A vapore! i teli sono freni AL vapore!) e poi un telo traspirante impermeabile.

Devo aggiungere che nelle migliori stratigrafie il freno al vapore è sostituito da un manto igrovariabile: si tratta di un telo intelligente: frena il vapore d’inverno e lo frena meno d’estate (quando il flusso s’inverte).

In funzione del valore sd i teli possono essere classificati in:

  • freni al vapore:  1 m < sd < 20 m freno al vapore (materiale semitraspirante al vapore)
  • barriere al vapore:  sd > 20 m barriera al vapore
  • oppure teli traspiranti:  sd < 0,1 m telo ad alta traspirazione

il pannello OSB è un freno al vapore aggiunto

Se sopra la coibentazione viene posato un telo adeguato (quindi un telo traspirante) e il progettista prevede di posare direttamente un pannello OSB su di esso per proteggere il telo e costruire su di esso la camera di ventilazione la stratigrafia cambia nella sua qualità.

Ecco come:

i pannelli di OSB offrono resistenza alla diffusione del vapore variabile tra 30 e 50, che per un pannello di spessore 30 mm significa avere un valore di sd variabile tra 0,9 e 1,5 m. Non è una “barriera al vapore” ma è anch’esso un freno al vapore. Dipende dal tipo di OSB.

il valore Sd

 La permeabilità al vapore di un materiale è misurato dallo spessore dello strato d’aria equivalente sd, (lo spessore di uno strato d’aria con la stessa resistenza alla diffusione del vapore acqueo di uno strato di materiale con spessore d e coefficiente di resistenza alla diffusione del vapore µ .

In due parole, il rapporto tra i due parametri è

sd = µ * spessore in metri.

la condensa

La formazione limitata di condensa è normalità, ma è bene progettare per moderare questo fenomeno: l’aria calda che si raffredda deve avere un contenuto di acqua il più possibile simile a quello dell’aria esterna (ecco perchè il freno al vapore và posto nella parte “calda” del tetto: tra tavolato e coibente).

Sconsiglio sempre una barriera totale al vapore sul lato caldo: per esempio non riesce a garantire il passaggio nella direzione opposta in regime estivo.


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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186 risposte a “Tetto traspirante, attenzione ai teli, alle guaine e ai manti”

  1. # antonella

    grande spesa e grandi lavori.
    affidare al solo Mapelastic l’impermeabilizzazione mi sembra un azzardo… saremo anche in Puglia ma…
    il motivo è isolare o ci sono infiltrazioni?

  2. Avatar antonella
    antonella

    Salve, sono in procinto di rifare il mio lastrico solare, parliamo di un terrazzo in lattero cemento edificato negli anni ’80.
    l’impresso a cui ho commissionato i lavori vuole procedere alla demolizione e smaltimento rivestimento terrazzo, massapendio terrazzo e torrino scalafino alla caldara del solaio.
    smaltimento guaina.
    Di conseguenza realizzare sul solaio pannelli XPS da 12 cm massetto in pendenza con guaina con rete mapelastic ed infine procedere alla posa in opera del pavimeto antigelivo 33×33.
    Le chiedo dei suggerimenti a come procedere, la soluzione proposta dal costruttore a me non piace.
    Stiamo parlando di un lastrico solare (terrazzo piano) di 66 mq ubicato in Puglia.

  3. @ giovanni

    forse non mi sono spiegato bene:
    se sul lato caldo (internamente) poserò una barriera al vapore (e non conosco il suo tetto e la forma perchè non l’ho mai visto, ma credo difficile garantire una ermeticità sicura) non solo il pacchetto non può essere traspirante verso l’interno, può anche intrappolare il vapore contenuto durante la lavorazione negli isolanti e nel legno esistente + i difetti durante la posa e i lavori.

    se la condensa passata abbia intaccato il legno o no dipende sempre dall’uso del sottotetto fatto finora. che non conosco.

    non solo NON suggerisco di andare su lana di roccia o lana di vetro, le consiglio di evitare questi 2 materiali fibrosi come la peste:
    lo IARC non ha riconosciuto come cancerogena la lana di roccia: ha inserito le lane minerali nel gruppo 3 “non classificabile come cancerogeno per gli esseri umani” , quindi solo per questa “chiamiamola incertezza” mai e poi mai me la porterei in casa!

  4. Avatar giovanni
    giovanni

    grazie mille per la risposta,
    mi sembra di capire che lei per lo meno valuterebbe di rifare quasi totalmente il tetto (se vi e’ gia’ presenza di condensa che ha intaccato il legno) giusto? da una saggiatura molto locale sembrerebbe che non ve ne sia traccia ma chiaramente non e’ stato fatto in modo sistematico, ma valuteremo la cosa. per il tipo di isolazione, lei suggerisce di andare su lana di roccia o vetro o simile suppongo in modo da lasciar traspirare almeno in una direzione ed evitare di creare una zona umida, interpreto correttamente? mentre sotto metterebbe un “freno vapore” che bloccherebbe la risalita diretta di acqua ma lascerebbe scendere eventuale umidita’ dall’alto. idealmente avrei quindi bisogno una barriera vapore totale dal basso verso l’alto mentre dall’alto verso il basso tale barriera dovrebbe lasciar passare piu’ umidita’ possibile, e ev anche eventuale condensa/acqua allo stato liquido, vi e’ qualche prodotto con queste specifiche sul mercato? grazie mille ancora

  5. @ giovanni

    tetto in legno, coperto da membrana bituminosa: probabilmente se alzasse la guaina bituminosa troverebbe già i segni delle condense sul legno.
    anche se io non conosco l’esposizione solare e la zona dell’edificio…

    se l’intenzione è isolare con pannelli in poliuretano, immagino che la casa non abbia problemi di surriscaldamento estivo del sottotetto, che comunque non userei mai in un isolamento interno di un tetto in legno… anche per l’acustica!

    non deve mettere una barriera al vapore sul lato interno perchè sigillerebbe il contenuto di umidità del legno e quando e se ci batte il sole rischierebbe anche una condensa estiva.

    io non conosco la vista del tetto dall’interno quindi non posso immaginare realmente come si potrebbe fare una buona posa di un freno al vapore.

    cambierei isolante e progetterei il freno al vapore e la tenuta all’aria tutto dall’interno.

  6. Avatar giovanni
    giovanni

    buongiorno, articolo mooolto interessante ma non mi toglie i dubbi che ho al riguardo di quanto mi suggeriscono i vari artigiani, anzi me ne fa venire ancora di piu’, mi piacerebbe avere un suo parere sulla mia sitauzione:
    ho un tetto in legno, coperto da membrana bituminosa, sopra la quale e’ posata una copertura in ferro su cui sono poi posate le tegole.
    io vorrei isolare dall’interno, tuttavia mi sembra di capire che avrei un grande rischio di accumulo di umidita’ avendo un blocco totale in uscita, isolerei con pannelli in poliuretano, la questione e’ mettere o non mettere la barriera vapore/freno o altre alternative sul lato interno, essendo che il lato esterno non e’ modificabile, oltretutto non vi e’ ventilazione. la casa si trova a circa 1200msm quindi non sarebbe male isolarla un pochino (e si spera che per i prossimi decenni non sia necessaria l aria condizionata e quindi il problema estivo non dovrebbe porsi)
    grazie mille

  7. @ aldo

    non ne ho avuto il tempo, ma lo faccio ora.

    dunque, mi sembra una situazione molto migliorata rispetto alla vecchia posa della lamiera che prevedeva come strato di ventilazione un unico listello e per giunta parallelo alla gronda.
    ora con listello di ventilazione e controlistello per supporto lamiera c’è una buona intercapedine per garantire al legno lunga vita

  8. Avatar aldo carravetta
    aldo carravetta

    Buondì Dr Federico Sampaoli, sono Aldo dalla Calabria, le ho inviato qualche foto sul WhatsApp del tetto, della posa dei teli e della stiferite, le ha viste????

  9. @ aldo

    il freno al vapore scelto ha un forte controllo del vapore, infatti ha un valore Sd di 25m, e non lo consiglierei nel caso di pannelli isolanti naturali come fibra di legno ecc. ma in questo caso va bene.
    la membrana altamente traspirante che chiude il pacchetto ha una grammatura forse un po’ debole per lo stress dei lavori sul tetto, ma farà il suo lavoro.

    se le membrane bituminose vengono posate nel senso della lunghezza verso il bocchettone di scarico, i teli vengono normalmente stesi seguendo la linea di gronda per arrivare al colmo con le corrette sovrapposizioni e nastrature.
    la posa eseguita srotolando dal colmo alla gronda non è suggerita ma non danneggerà la copertura.
    in questo caso avrei aggiunto una sigillatura in più nascondendo nel sormonto un nastro biadesivo 😉

  10. Avatar aldo carravetta
    aldo carravetta

    Buondì ho una richiesta da fare:
    su un tetto in legno a falda con pendenza del 57%, il telo freno vapore (BMI Vaporoll Veltitech 145),
    stiferite da 12 cm
    e poi una membrana traspirante e impermeabilizzante (BMI Divoroll Komparkt).
    Sono state posate in senso verticale alle travi e non in senso orizzontale, sempre con un sormonto di 10 cm, ho posato i teli a regola d’arte o no???
    Grazie per la risposta Aldo

    Comune di Spezzano della Sila zona E (1.450slm) provincia di Cosenza

  11. @ natalia

    non posso dire di avere esperienze personali di rifacimento tetto eseguito in OSB sotto copertura metallica, ma ogni manuale ricorda di usare tavole in abete non troppo accostate invece che OSB3 e infatti sono 2 strati completamente diversi:
    – l’OSB3 è uno strato chiuso che in base allo spessore del pannello si comporta come un freno al vapore data la elevata quantità di collante contenuta
    – un tavolato in abete è una struttura aperta che permette una buona ventilazione sottostante

  12. Avatar Natalia

    Quindi mi consiglia un tavolato, lasciando un po’ di spazio fra una tavola e l’altra?
    Andrebbero bene anche le sottomisure?
    E poi direttamente sopra la membrana e la lamiera?
    Mi scusi le tante domande, ma perchè l’osb non va bene in questi casi? La membrana anticondensa non sarebbe sufficiente?
    Ha una membrana in particolare da consigliarmi?
    Grazie mille

  13. @ natalia

    come un mini Parco Agrisolare, magari orientabile per una resa superiore.

    vedi https://amzn.to/3TkhSEZ
    oppure https://amzn.to/3EzdH3M

  14. Avatar Natalia

    Grazie per la risposta.
    Cosa intende per pannello nudo?

  15. @ natalia

    i pannelli OSB3 o anche OSB4 non sono adatti come supporto per manti metallici di copertura, suggerisco di usare tavole in abete.

    per risparmiare, cerchi l’offerta più conveniente con tavole spessore minimo 23mm e larghezza tavole 8-14cm con interspazi 5-9mm.
    quindi: la tavola più conveniente e poi lasciare 9mm di aria.

    tra tavolato e lamiera metallica si posa una membrana altamente traspirante per tetti con strato di separazione 3D antirombo e anticondensa.

    forse è più economica una struttura per pannello nudo

  16. Avatar Natalia

    La pensilina e’ a se’, cioe’ staccata dalla casa, ed e’ aperta.
    Grazie mille

  17. @ natalia

    dovrei capire se la pensilina Fotovoltaica è a vista. cioè siamo in ambiente esterno?
    lei passeggerà intorno alla casa e a sud passeggerà sotto la pensilina?

  18. Avatar Natalia

    Buonasera,

    sono in procinto di costruire una pensilina fotovoltaica (quindi orientata verso sud). Il tetto sara’ costituito da travetti in legno, osb e lamiera metallica, sopra la quale verrano posati i pannelli fotovoltaici. Secondo lei devo inserire una membrana tra osb e lamiera per evitare che la condensa rovini l’osb?

    Grazie per l’aiuto,
    Natalia

  19. @ francesco

    non se la prenda, siamo alla vigilia del 1 aprile 😉
    lo strato mancante era secondo me il terzo strato di fibra di legno.
    è vero che stiamo passando da case zero isolate a case zero energy, e sembra una cosa da fanatici, ma è molto importante salire con gli spessori dell’isolamento del tetto, anche in vista del periodo estivo che potrebbe essere vissuto senza bisogno di raffrescamento con impianti meccanici.

    le suggerisco di aggiungere il 3° strato di fibra di legno in modo da ottenere 80+80+80 = 240mm di fibra di legno (dovrà solo cambiare l’ordine delle viti per il morale di ventilazione).

    se il suo tetto avesse una forma complicata e richiedesse molti tagli con il rischio di accumulare troppi sfridi potrebbe semplificare il lavoro ordinando 2 strati di fibra di legno da 100mm e raggiungendo almeno lo spessore 200mm (dovrà cambiare la dimensione del morale in abete interposto)

    se si volesse risparmiare ancora qualche monetina si potrebbe usare fibra di legno da 120kg/mc per il 1° strato e 160kg/mc per il 2°

    buon tetto!

  20. Avatar Francesco
    Francesco

    Gentile Federico,
    grazie a lei. Ho effettuato volentieri una piccola donazione, spero sia cosa gradita; mi sono ufficialmente iscritto al blog.
    Se è disponibile, attendo con entusiasmo una sua risposta riguardo allo “strato” che lei integrerebbe nella stratigrafia.
    La ringrazio, buona serata

  21. Avatar Francesco
    Francesco

    Gentile Federico, certo che si che ho piacere di essere suo sostenitore (se me lo posso permettere, ma immagino di sì). Se posso fare qualcosa per sostenerla e scoprire lo “strato magico” mancante, mi faccia sapere come.
    Buona serata

  22. @ francesco

    e per conoscere questo famoso strato mancante in questa ottima stratigrafia,
    e per riconoscere il tempo che le ho dedicato, volentieri,
    e nel rispetto di tutti gli altri lettori
    diventerà sostenitore del suo blog di informazione preferito? 🙂

    sì, sembra un’estorsione 😉

  23. Avatar Francesco
    Francesco

    Gentile Federico, la ringrazio tantissimo per la risposta data. Siccome l’impresario a sua detta, ci tiene a fare un lavoro a regola d’arte, grazie al suo utilissimo contributo, ho argomentazione su cui proporre la corretta posa della copertura.
    Ho parlato con l’architetto, la pendenza si riesce a portare a 13 gradi e abbiamo intenzione di utilizzare la portoghese in klinker della Wierer che ammette pendenze fino a 14 gradi, quindi praticamente ci siamo.
    Riferito al suo messaggio precedente, cito testualmente:
    “ottima stratigrafia, manca solo uno strato secondo me ?”, a quale strato si riferisce?
    La ringrazio infintamente per la sua disponibilità

  24. @ francesco

    8° è proprio una bassa pendenza.
    il coppo di francia potrebbe starci con distanza listelli 31-32cm e impermeabilizzazione sottostante (che lei ha già ed è ottima)
    quindi dovrebbe scaricare la scheda di posa della tegola che ha scelto e verificare nella pagina “tabelle di calcolo per listellature”.

    devo aggiungere che se l’applicatore adora lavorare con la guaina bituminosa e la schiuma, difficilmente le darà retta e difficilmente farà un buon lavoro.

    dovrà arrendersi a pannello OSB e schiuma come vuole utilizzare l’impresa… anche se la normativa UNI 9460:2008 dice che:

    I coppi e le tegole non dovrebbero mai essere fissate con malta, poichè la malta ostacola il movimento dell’aria sottotegola, portando ad un rapido decadimento delle tegole che non riescono a “respirare” ed asciugare correttamente :
    • le tegole non devono essere fissate al supporto con la malta (8.3.2.2)
    • le tegole possono essere fissate ai seguenti supporti : listellatura in legno, in acciaio al carbonio anti corrosione, in acciaio inox
    • la schiuma non si può definire ancoraggio meccanico
    • si deve garantire uno strato di ventilazione o una microventilazione sottotegola (9.3.2) per evitare persistenza di umidità, formazione di condense e prolungare la durata del sistema

  25. Avatar Francesco
    Francesco

    Gentile Federico,
    quindi mi sta dicendo che al posto del pannello OSB sul lato nord dove verranno posate le tegole, sarebbe meglio semplicemente un controlistello alla listellatura per la ventilazione e una semplice posa, invece che la guaina ardesiata, pannello OSB e schiuma come vuole utilizzare l’impresa? (il tetto ha bassa pendenza, circa 8 gradi, si può utilizzare comunque la semplice controlistellatura che è comunque sicura?)
    Dato che l’ha valutata, a parte quest’ultima parte, un ottima stratigrafia, quale sarebbe l’ultimo strato che manca secondo lei?
    La ringrazio molto e le auguro buona serata

  26. @ francesco

    l’abete non serve impregnato ed è meglio 8×8 per non dover usare un mirino da cecchino per avvitare i listelli di ventilazione

    per tradizione vedo spesso questa soluzione, ma a conti fatti, è conveniente portare sul tetto
    – pannelli OSB + fissaggi
    – guaina bituminosa ardesiata + lavoraccio di posa ed emissioni da incubo 😐
    – malta o schiuma apposita per la posa delle tegole
    quando basta avvitare il controlistello e posare le tegole?

    ottima stratigrafia, manca solo uno strato secondo me 😉

  27. Avatar Francesco
    Francesco

    Gentile Federico, grazie per la risposta, cercherò di essere più preciso nella soluzione che mi è stata proposta:
    – manto sotto fibra di legno: freno al vapore INTESANA 210 (Naturalia Bau)
    (riguardo agli ancoraggi al solaio non mi è stato specificato nulla, se può, le chiedo la cortesia di indirizzarmi per avere più informazioni a riguardo per una corretta posa)
    – sfasamento della copertura con fibra di legno 8+8: 16,45 h (trasmittanza termica perioda 0,024 W/mqK)
    – morali in legno di abete 8×6 stagionati e trattati con impregnanti
    – manto di impermeabilizzazione sopra isolante con guarnizione per viti: STAMISOL EXTREME PACK 500 (Naturalia Bau)
    – impermeabilizzazione sopra tavolato OSB: guaina bituminosa ardesiata (sulla quale non ero molto concorde, dato il fatto che è una barriera per il vapore)
    per la falda sud, tra tavolato e copertura in rame: SOLITEX UM CONNECT (Naturalia Bau)
    Cosa ne pensa, se ha senso, riguardo alla guiana bituminosa ardesiata, sostituirla con qualcosa di più opportuno? per il resto è corretta la stratigrafia complessiva?
    la ringrazio per la disponibilità

  28. @ francesco

    barriera al freno vapore igrovariabile 🙂 🙂 🙂
    qui ci abbiamo messo tutto: come nel polpettone 🙂 una barriera, un freno e un manto igrovariabile 🙂

    io dico sempre che se desideriamo un buon lavoro, e in questo caso un buon tetto, i materiali corrispondenti a tutti gli strati della stratigrafia vanno ben definiti.
    se lasciamo qualcosa di indefinito:
    chi fornisce il materiale ha troppa libertà
    chi lo posa non è responsabile di nulla
    chi lo prezza farà i suoi comodi
    chi lo progetta non può consultare la scheda tecnica e di posa

    se lei è il committente deve chiedere che il progetto sia ben definito per valutarlo, altrimenti lasci fare e si fidi.

    secondo me
    è da definire il manto sotto la fibra di legno
    verificare il valore di sfasamento termico estivo ottenibile con spessore 80+80
    definire gli ancoraggi al solaio
    definire i morali di legno interposti nel 1° strato di isolante
    aggiungere un manto impermeabile prima dello strato di ventilazione e relative guarnizioni per le viti
    decidere un’impermeabilizzazione sopra al tavolato in OSB

    per la falda sud si deve interporre tra tavolato e copertura metallica una membrana apposita per evitare rumori e condense

  29. Avatar Francesco
    Francesco

    Buongiorno e grazie per la tempestiva risposta. Le ho fatto questa domanda, perché desidero che venga realizzato a regola d’arte la stratigrafia della copertura, che sia traspirante all’umidità. La stratigrafia per il fabbricato residenziale di nuova costruzione in zona climatica E, 2396 gradi giorno, provincia di RA, sui primi colli (100m s.l.m) dell’appennino romagnolo è la seguente:
    – intonaco in calce idraulica NHL 3.5 sp.1.5cm
    – solaio latero cemento rasato sp. 24cm
    – barriera al freno vapore igrovariabile
    – isolante in fibra di legno prodotta a umido densità 160kg/mc sp. 8+8cm
    – ventilazione con listelli sp.4cm
    – tavolato osb 2cm
    – portoghese in klinker sulla falda lato nord, rame aggraffatto sulla falda lato sud
    Dove all’interno della stratigrafia e che tipo di sistema impermeabilizzante inserirebbe per mantenere la trasipirabilità del tetto o comunque renderlo funzionale al meglio per le sue caratteristiche?
    la ringrazio per la disponibilità

  30. @ francesco

    non si può generalizzare troppo l’argomento.
    Le membrane con mescola di bitume distillato sono usate per impermeabilizzare, di fatto si comportano come una barriera al vapore e quindi il pacchetto (la stratigrafia) diventa traspirante solo in un verso, verso l’ambiente riscaldato nei mesi estivi.
    Quando sulla faccia della membrana (per rimanere a vista) ci sono scagliette di ardesia si ha anche uno scudo minerale che serve a proteggere la membrana dall’invecchiamento dovuto ai raggi UV

  31. Avatar Francesco
    Francesco

    Gentile Federico, la ringrazio per i preziosi contenuti che pubblica.
    Domanda: la classica guaina bituminosa (ardesiata) fa parte di quelle guaine non traspirante che trattengono l’umidità internamente, quindi sconsigliata? Grazie

  32. @ pier

    buon per lei che l’esposizione sia nord-est. è più facile isolare dal freddo che dal caldo.

    un consiglio di pannello isolante non la aiuterà in nessun modo a realizzare questo ambiente correttamente perché sono i dettagli esecutivi a fare la differenza tra un opera ben fatta o un mucchio di errori uno sull’altro.

    se le rispondessi “posi 10cm di sughero” sarebbe una sciocchezza in confronto a tutta la progettazione da fare:
    i vari materiali, le congiunzioni, le sigillature, la gestione del vapore, i ponti termici ecc ecc

    in base alla struttura del tetto bisogna capire quanto materiale è possibile caricare (carico permanente) e di conseguenza progettare la stratigrafia

    le sconsiglio di installare un doppio vetro 🙁 che forse negli anni 80 era qualcosa di valido. anche d’estate un triplo vetro aiuta molto.

    il listello di ventilazione è previsto proprio per permettere un certo flusso d’aria, quindi sarebbe sbagliato interporre altro isolante.
    il freno al vapore è sempre sul lato caldo e il manto impermeabile sul lato freddo.

    le consiglio di non investire molti soldi nella realizzazione del suo sogno senza aver investito un soldino nella progettazione 😉

  33. Gentile Federico,
    Grazie mille per il velocissimo riscontro!
    La tettoia è orientata a Nord-Est e quasi sempre non esposta, solitamente ombreggiata.
    Cosa consiglia come pannelli isolanti? Potremmo inserirli sotto le tegole con un telo impermeabile. Consiglia anche telo freno a vapore sotto?
    Per l’infisso credo che si opterà per una vetrata a doppi vetri. Fra le tegole ed il pannello sottostante rimarrà un vuoto, consiglia di lasciare una camera d’aria anche se chiusa e non ventilata? O meglio riempirla con materiale coibentante?

  34. @ pier

    è una bella idea chiudere i lati di una tettoia per ottenere un nuovo ambiente. ma semplice non è.

    per evitare che questo “giardino d’inverno” diventi un forno d’estate (non conosco l’esposizione solare) bisogna lavorare
    – sulle schermature solari
    – sull’isolamento della tettoia
    – sulla ventilazione notturna

    per evitare che d’inverno sia una zona fredda e a rischio condense (e sempre non conosco l’esposizione solare) bisogna lavorare
    – sulla qualità dei montanti
    – sulla qualità del doppio vetrocamera (triplo vetro)
    – sull’isolamento della tettoia e del solaio di pavimento

    una stufa a legna risolverebbe il problema delle condense solo nel momento in cui è accesa perché surriscaldando l’ambiente permetterebbe di mantenere in sospensione il contenuto di umidità sotto forma di vapore.

    il significato di tetto ventilato è uno strato di ventilazione tra tegola e pacchetto isolante che garantisce lunga vita alla tegola e corretto smaltimento del vapore attraverso la stratigrafia della tettoia.

    la soluzione adeguata è quindi:
    – buon isolamento della tettoia
    – buona scelta delle vetrate e dei telai
    – buon isolamento del pavimento

    se l’ambiente non è enorme si potrebbe valutare l’uso di qualche pannello all’infrarosso come riscaldamento momentaneo

  35. Buongiorno e complimenti per il sito. Abbiamo una casa in campagna (Puglia) e desideriamo chiudere una tettoia a spiovente (travi in legno e tegole) con un strutture laterali in ferro e vetro. Dato che intendiamo evitare che d’estate diventi una serra e che l’inverno si crei condensa (pensavamo anche ad installare una stufa a legna) come ci consiglia di isolare il tetto prima di chiuderlo con un sottotetto di perline? Forse non conviene creare un tetto ventilato perchè animali potrebbero entrare e creare delle tane. Esiste una soluzione adeguata?

  36. @ angelo

    Aulla è in zona climatica D con 1658 gradi giorno, verifichi qui https://www.tuttitalia.it/toscana/65-aulla/classificazione-climatica/

    circa la descrizione della stratigrafia del tetto penso che più precisamente sia
    – travi inclinate
    – assito o tavolato
    – guaina ardesia (non credo sia traspirante)
    – tegola

    Sul tema “Tutto dovrebbe essere stato posato come si deve” si può dire che:

    secondo la NORMATIVA UNI 9460:2008 per la corretta posa delle coperture con tegole
    -coppi e tegole non dovrebbero mai essere fissate con malta, poichè la malta ostacola il movimento dell’aria sottotegola, portando ad un rapido decadimento delle tegole che non riescono a “respirare” ed asciugare correttamente :
    – le tegole non devono essere fissate al supporto con la malta (8.3.2.2)
    – si deve garantire uno strato di ventilazione o una microventilazione sottotegola (9.3.2) per evitare persistenza di umidità, formazione di condense e prolungare la durata del sistema

    una NORMA è un documento che ci dice “come fare bene le cose”.

    detto ciò,
    se per tutto il resto del tetto si decide di isolare il solaio del sottotetto,
    si possono impermeabilizzare le falde con manti impermeabili altamente traspiranti (valore Sd fino a 0,07)

    Queste membrane hanno superficie ruvida compatibile con malte o schiume quindi sono anche adatte alla posa delle tegole NON su listello e controlistello (che comunque consiglio)

  37. Abbiamo acquistato da poco la nostra prima casa in Toscana nella zona di Aulla a circa 400mt di quota, non saprei dire che zona sia secondo i vostri parametri.
    Eravamo coscienti che avremmo dovuto fare dei lavori.
    Il tetto è composto da varie parti e che si sovrappongono e quindi ci sono delle sorte di “giunti / canali” tra uno e l’altro. Cambiano anche il tipo di tegola.

    Riassumo situazione tetto:
    – Travi di sostegno
    – listelli perpendicolari per sostenere le tegole
    – Tegole appoggiate sopra i listelli.
    – abbiamo aggiunto una guaina sotto le tegole. Tra legno e tegole.

    Nessuna coibentazione e altre barriere. La casa vera e propria ha il soffitto come isolante. Siamo stati costretti a porre un rimedio d’urgenza. La soluzione più rapida è stata quella di mettere una guaina impermeabile ma traspirante al vapore.
    Tutto dovrebbe essere stato posato come si deve. Le tegole sono state poi appoggiate direttamente sulla guaina ardesiata.
    Quali problemi potrei avere a livello di condensa e umidità con una soluzione del genere se facessi tutto il tetto in questo modo?
    Grazie mille per l’attenzione

  38. @ angelo

    forse la descrizione del tetto non è precisa:
    ho letto che “La struttura è molto semplice, travi in legno che sostengono listelli che direttamente le tegole” e dunque non capisco dove sia stata posata la guaina impermeabile.
    non ha un link della guaina utilizzata per impermeabilizzare il tetto?

    per i lavori futuri sul tetto (che io ancora non conosco nei particolari) resta da decidere se isolare il solaio del sottotetto (anche il solaio non so come sia composto e che spessore abbia) oppure tutte le falde.
    senza conoscere bene lo stato di fatto è difficile dare un giudizio

  39. Buon giorno,
    Abbiamo acquistato da poco la nostra prima casa in Toscana nella zona di Aulla a circa 400mt di quota, non saprei dire che zona sia secondo i vostri parametri.
    Eravamo coscienti che avremmo dovuto fare dei lavori.
    Il tetto è composto da varie parti e che si sovrappongono e quindi ci sono delle sorte di “giunti / canali” tra uno e l’altro. Cambiano anche il tipo di tegola. La struttura è molto semplice, travi in legno che sostengono listelli che direttamente le tegole. Sotto c’è uno spazio sottotetto vecchio stile. Nessuna coibentazione e altre barriere. La casa vera e propria ha il soffitto come isolante. Siamo stati costretti a porre un rimedio d’urgenza. La soluzione più rapida è stata quella di mettere una guaina impermeabile ma traspirante al vapore.
    Tutto dovrebbe essere stato posato come si deve. Le tegole sono state poi appoggiate direttamente sulla guaina ardesiata.
    Quali problemi potrei avere a livello di condensa e umidità con una soluzione del genere se facessi tutto il tetto in questo modo?
    Grazie mille per l’attenzione

  40. @ nicola

    il rifacimento del suo tetto prevede un isolante in pannello in schiuma polyiso, espansa senza l’impiego di CFC o HCFC, rivestito sulla faccia inferiore da fibra minerale saturata e su quella superiore da un rivestimento che garantisce permeabilità al vapore e impermeabilità all’acqua
    è corretto che la stratigrafia NON preveda una barriera al vapore (sempre pericolsa) ma un freno al vapore.
    ovviamente la tipologia del freno al vapore sul lato caldo e quella sul lato freddo vanno scelte in base al loro valore Sd.
    circa la copertura in lamiera certamente lei non permette la traspirazione ma permette uno strato di ventilazione che trova lo sfogo sulla linea di colmo

  41. Buongiorno,
    parlando di tetto traspirante è d’obbligo la ventilazione?
    Mi trovo a ristrutturare casa, e rifare la copertura. Attualmente laterocemento con tegole senza isolante.
    Il progetto prevede freno vapore sopra la soletta in cls, 14cm di stiferite, osb da 20mm, membrana traspirante, tessuto antirombo in filo per coperture in lamiera, copertura lamiera aggraffata. Volutamente NON traspirante.
    Mi chiedevo se vista la lamiera, la membrana sul lato caldo non fosse meglio prevederla barriera vapore.
    Tetto inclinato(60%), zona F.

    Grazie.

  42. @ Michele Leva

    se non ho capito male abbiamo una veranda con tetto in legno di cui decidere la stratigrafia.
    la stratigrafia del tetto e la tenuta all’aria del tetto (intendo gli spifferi tra tetto e porzioni verticali) sono importanti solo se il nuovo volume sarà riscaldato.

  43. Avatar MICHELE LEVA
    MICHELE LEVA

    SALVE ,VOLEVO UN CONSIGLIO DEVO FARE UN TETTO IN LEGNO DI UN TERRAZZO CHIUSO SU TRE LATI DI CUI UNO APERTO DA METTERE FINESTRA SOLO PER EVITARE INGRESSO DI PIOGGIA MA DA TENERE PRINCIPALMENTE APERTO. L’INGEGNERE MI DICE DI METTERE SOLO TAVOLATO PANNELLI DI COIBENDAZIONE TELO IMPERMEABILIZZANTE E COPPI SOPRA…. SARA IL CASO DI METTERE SUL TAVOLATO UNA GUAINA BARRIERA AL VAPORE? O UNA ALTERNATIVA?

  44. Avatar anna maria impallomeni
    anna maria impallomeni

    Grazie di cuore per la risposta.
    Ha confermato i miei dubbi.

  45. il progetto non descrive in nessun modo la qualità dell’isolamento termico: termo-copertura.
    di solito con questo nome si intende un pannello sandwich con poliuretano tra due lamine in metallo oppure legno.

    se così fosse, il surriscaldamento estivo è assicurato. quindi il progetto del tetto per l’estate è assolutamente inutile perchè non offre sfasamento estivo sufficiente.
    ricordiamo che Porto Palo ha Gradi Giorno 728 e si trova in Zona Climatica B.

    chieda immediatamente
    -la stratigrafia completa del tetto,
    -i calcoli della prestazione invernale ed estiva
    -oltre alle schede tecniche dei materiali che la compongono.

    il telo indicato come anticondensa dovrebbe normalmente essere un telo con funzione di tenuta all’aria e freno al vapore.

    ogni strato deve essere definito nel progetto.
    se l’ingegnere ha progettato gli sarà facile documentarla dietro sua richiesta.

    non si accontenti.

  46. Avatar anna maria impallomeni
    anna maria impallomeni

    Buonasera, dovrei realizzare un tetto ventilato in una casa vicino al mare, circa 500 metri, in Sicilia, esattamente vicino Portopalo. La casa, con pareti in pietra di circa 70 cm, verrà abitata soprattutto in estate. Il mio ingegnere ha così progettato il tetto, nel computo metrico da consegnare alla ditta:
    -struttura il legno lamellare
    -tavolato in abete da 2 cm
    -telo anticondensa
    -termo-copertura da 8 cm
    -listelli
    -tegole
    Secondo lei questa stratificazione è corretta per ottenere un tetto ventilato?

  47. Forse per il tetto di Riccardo una soluzione non troppo pesante potrebbe essere Il Sistema SottoCoppo Metallico che prevede una Lastra Metallica grecata in Acciaio da Sottocopertura color rosso con sistema completo di 4 correntini sagomati per lastra per il facile e stabile ancoraggio dei coppi tradizionali.
    Non conosco questo tetto, ma la soluzione richiede il 15% di inclinazione della falda.
    Il pregio è la sicurezza e anche l’estetica, e il peso di soli 6,24 kg/m2

    Oggi pomeriggio esce il nuovo articolo “La prestazione termica del tetto senza membrana sopra la fibra di legno”

  48. avendo sostituito l’isolante in fibra di legno per il tetto ventilato con un isolante alveolare leggerissimo contenuto tra 2 barriere al vapore, in effetti la migrazione del vapore attraverso il pacchetto tetto non può più avvenire.
    trattandosi di un pacchetto chiuso al vapore la ventilazione non smaltirebbe nessun vapore.

    il fatto è che dalla descrizione di questo tetto in legno con perline posate già per metà della superficie, mi sembra che la tenuta all’aria dell’ambiente sottostante non sia stata progettata e perciò sospetto che l’aria calda interna potrà uscire dall’edificio attraverso il nodo tetto-parete non progettato (tra il muro e le perline).
    prima di continuare e ancor prima di acquistare l’isolante, meglio analizzare la posa del telo che svolge il compito di tenuta all’aria che da lei non è descritto.
    circa il materiale coibente ho visto che esiste una versione descritta come impermeabile al vapore acqueo ma nei numeri con un valore Sd < 0,35mma nei numeri con un valore Sd < 0,35m (quindi permeabile al vapore). Comunque non esiste una scheda tecnica con tutti i valori utili quindi eviterei avventure “innovative”.
    grazie al Coronavirus, lei ha tutto il tempo per correggere il suo progetto senza l’ansia da cantiere: in pratica uno dei pochi fortunati italiani baciati dalla fortuna del VIRUS

  49. Avatar Gianni Vincenzo
    Gianni Vincenzo

    Buongiorno, stò costruendo il tetto della mia casa, è in legno, io avevo previsto e preventivato con la ditta che si occupa dello stesso, una struttura ventilata, ma avendo io optato per un diverso isolante, la ditta parlava di fibra di legno, io ho scelto i pannelli Hybris della Actis, di conseguenza ( secondo lui) non può realizzare il tetto ventilato perchè i pannelli hybris già di per sé fanno da ventilazione. Abbiamo cominciato a montare le perline per metà tetto, poi causa covid19 ci siamo fermati, la ditta, per proteggere (dalle intemperie) le perline già montate ha posto sopra una guaina barriera al vapore, (questa non preventivata) ma così non viene annullata la traspirabilità delle perline? Dovrò far togliere questa guaina? Grazie per la risposta. Cordialmente saluto.

  50. Avatar Riccardo
    Riccardo

    I miei ringraziamenti a Federico Sampaoli e Matteo Pontara per le rapie e puntuali risposte. Io domani ricontrollerò la stratigrafia del tetto cercando di vedere attraverso la camera di ventilazione, ma ahimè sono sicuro al 99% di avere solo una barriera vapore sulle perline, quindi sotto lo strato isolante. Sopra l’osb che è il cappello della camera di ventilazione era posata una guaina bituminosa a caldo, unitamente a tegole canadesi che però in alcuni giorni di forte vento mi sono volate via, per cui ho deciso di rimuoverle tutte. Attualmente ho solo la guaina bituminosa e mi accingo a rimuovere anche essa per poi modificare il manto di copertura. A tal proposito vorrei chiedervi se avete esperienza delle tegole in acciaio (ho necessità di restare leggero e non posso posare tegole in cotto), se esse possano alterarmi di molto la prestazione del tetto (magari scaldando l’osb e a sua volta la camera di ventilazione) se, essendo in sud Italia, potrei avere problemi di surriscaldamento ed autoinnesco di un ipotetico incendio e infine se una membrana traspirante è l’ideale da mettere sopra l’osb per proteggerlo dall’eventuale gocciolamente di condensa sotto la faccia della tegola.

  51. davanti all’errore di non aver posato sul lato freddo dell’isolante (sopra l’isolante) un manto impermeabile e traspirante mi viene in mente una cosa:
    visto che un tetto ventilato, nello strato di ventilazione, permette l’eliminazione del vapore migrato attraverso la stratigrafia del tetto penso che nell’intercapedine tra isolante e pannello freddo in OSB un tasso di umidità elevato potrebbe causare condensa sulla superficie inferiore.
    E questa condensa potrebbe cadere sull’isolante bagnandolo.
    Fortuna vorrà che la ventilazione si occupi dell’asciugatura dell’isolante.

  52. Avatar Matteo Pontara
    Matteo Pontara

    Buongiorno, leggere alcune richieste mi fa capire quanto ci sia ancora da fare per far costruire un buon tetto in legno…
    Per quanto riguarda la membrana impermeabile sopra l’isolante: DEVE essere a diretto contatto con il materiale isolante, per proteggerlo, sopra a questa verrà poi realizzata la ventilazione. Anche il riferimento UNI 11470 è chiaro su questo.
    In sintesi per un tetto traspirante:
    – struttura portante (tavolato, XLAM,…)
    – tenuta all’aria (igrovariabile è ideale)
    – isolamento
    – impermeabilizzazione traspirante
    – ventilazione
    – manto di copertura (coppi, tegole,…)

    Il pacchetto deve “respirare” cioè potersi asciugare, non tanto far respirare la casa….

  53. Avatar Riccardo
    Riccardo

    Buongiorno, ho letto con attenzione l’articolo in questione e volevo sottoporle un quesito specifico in merito al mio tetto in legno. Io ho una barriera vapore posta al di sopra delle perline, su cui sono applicati i listelli che trattengono i fogli di fibra di legno come coibente. Questi fogli non sono rivestiti da alcuna membrana, il costruttore del tetto ha applicato i controlistelli e sopra di essi l’osb per creare la camera di ventilazione. Domanda: quanto è alterata la prestazione termica del mio tetto causa l’assenza di una membrana sulla fibra di legno? Grazie in anticipo.

  54. questi muri in legno massiccio di conifera sono certamente più prestanti di un x-lam di scarso spessore.
    il tetto prevede finalmente un materiale isolante perfetto per la protezione dal veloce surriscaldamento estivo però 18cm sono proprio il minimo minimo minimo. bisognerebbe leggere il calcolo riferito alla copertura: lo richieda al costruttore.
    meglio sapere oggi se la stratigrafia è sufficiente, piuttosto che a casa finita

  55. Buongiorno,
    grazie per la tempestiva ed esaustiva risposta.
    Mi son dimenticato di inserire nella domanda precedente la stratigrafia che mi ha proposto un altro costruttore.
    Se, mi può dare un suo parere a riguardo che senz’altro mi aiuta nella valutazione.

    Parete:
    -Cartongesso;
    -Parete legno MHM (Massiv Holz Mauer) da 20cm;
    -Lana di roccia 12cm;
    -Intonaco;
    Per questa parete il costruttore mi ha indicato i seguenti dati:
    Trasmittanza U=0,178 W/m2k
    Sfasamento f=15,6 ore
    Trasmittanza termica periodica Yie=0,014 W/m2k
    Fattore di attenuazione fd=0,076

    Tetto:
    -Travatura in lamellare d’abete GL24;
    -Perlinato da 34 mm;
    -Freno vapore;
    -Fibra di legno ad alta densità calpestabile 18cm;
    -Telo vapore ad alta traspirabilità nastrato;
    -Listelli e controlistelli di ventilazione;
    -Tegole;
    Riguardo il tetto non sono indicati valori di trasmittanze, sfasamento…

    Zona climatica D.

    Grazie ancora per la sua disponibilità e competenza.
    Grazie.
    Saluti.

  56. una zona climatica D, ma in realtà tutte le zone eccetto la F, deve sempre fare molta attenzione al surriscaldamento estivo.
    tralasciamo le dispersioni invernali perchè una casa costruita di quasi solo isolante si comporta certamente bene d’inverno.
    concentriamoci dunque sulla sola sollecitazione estiva delle strutture:

    1- dobbiamo verificare lo sfasamento termico espresso in ore (il calore giunge all’interno con un ritardo di alcune ore, meglio > 12 ore)

    2- dobbiamo verificare la capacità periodica del lato interno espressa in kJ/mqK (meglio alti valori di capacità di assorbire calore sul lato interno, quindi oltre i 40 kJ/mqK)

    sicuramente tra i documenti ricevuti dal costruttore lei troverà il calcolo delle proprietà termiche dei componenti edilizi (compreso il solaio verso terreno)

    verificare lo sfasamento:
    la stratigrafia della parete deve garantire il maggior numero di ore possibile di sfasamento!
    la lana di roccia come sistema a cappotto non solo ha una densità poco elevata ma ha un calore specifico molto scarso, appena 1030 J/kgK, quindi pur trattandosi di un materiale fibroso non è adatto alla protezione estiva (diciamo che è perfetto per le case in clima freddo)

    verificare la capacità periodica del lato interno:
    la stratigrafia della parete si comporta come una parete isolata dall’interno, quindi è una struttura molto veloce a reagire rispetto a sollecitazioni interne (raffresco in fretta l’ambiente con un impianto di raffrescamento, ma riscaldo anche in fretta l’ambiente se ci sono dei carichi interni, per esempio tante persone o cucinando o accendendo diversi elettrodomestici o con irraggiamento solare)!
    il cartongesso e la lana flessibile degli strati più interni garantiscono una capacità areica interna troppo scarsa per garantire un ottimale livello di comfort, probabilmente intorno ai 20 kJ/mqK.

    se non si vuole cambiare completamente la stratigrafia è necessario
    1- sostituire il cartongesso con lastre che offrano una inerzia superiore
    2- aumentare lo spessore del cappotto esterno

    circa il tetto, è ASSOLUTAMENTE DA RIPROGETTARE:

    una copertura con la stratigrafia sottostante, pur garantendo una trasmittanza U intorno ai 0,20 W/mqK, è IMPROPONIBILE se l’edificio sarà abitato in periodo estivo perchè non arriva a nemmeno 5 ore di sfasamento termico. come detto poco sopra, con appena 1030 J/kgK la lana di roccia non è adatta alla protezione estiva (ed è inutile raddoppiare lo spessore perchè anche 30cm di spessore riescono a malapena a superare le 10 ore):
    -Perlinato 19mm;
    -Freno al vapore;
    -Lana di roccia alta densità 16cm;
    -Telo traspirante impermeabile all’acqua;

  57. Buonasera,
    vorrei avere un consiglio sulle stratigrafie che mi ha offerto il costruttore per la realizzazione di una casa in legno sviluppata tutta al piano terra con struttura portante in xlam e tetto a falde realizzato con travi e perline (il tetto all’interno è a vista):
    Premetto che mi trovo in zona climatica D (1700GG), altitudine 150m s.l.m.

    Pareti esterne:
    -Doppia lastra di cartongesso;
    -Intercapedine impianti 4cm riempita con lana di roccia bassa densità;
    -Pannello xlam 12cm;
    -Lana di roccia 10cm;
    -Intonaco;

    Tetto:
    -Travi;
    -Perlinato 19mm;
    -Freno al vapore;
    -Lana di roccia alta densità 16cm;
    -Telo traspirante impermeabile all’acqua;
    -Strato di ventilazione con listelli in legno dimensioni 3x5cm;
    -Contro listelli porta tegola dimensioni 4x3cm;
    -Tegole;

    Grazie in anticipo.

  58. Avatar Fabio De Luca
    Fabio De Luca

    Buongiorno sig. Giuseppe, sicuramente è una soluzione molto “pratica” che in determinati casi funziona molto bene per la protezione invernale. In estate è difficile ottenere buoni risultati proprio perché abbiamo bisogno di un materiale che abbia una densità ed un calore specifico molto alti. La soluzione potrebbe essere proprio quella di avere un materiale interno di diversi centimetri con queste caratteristiche. Il problema è che dobbiamo creare una struttura che regge questi pannelli e di conseguenza si va a ridurre la superficie della stanza in pianta e sezione. Buona giornata

  59. devo ammettere che pur immaginando una certa facilità di posa, solo l’idea di spruzzare la schiuma poliuretanica ovunque mi fa venire i brividi.
    non se la prenda, è solo una mia idea, forse un mio chiodo fisso.
    ma senza perdermi in critiche e senza perdere il filo del discorso, la domanda è:

    come migliorare il confort abitativo anche nel periodo estivo di un involucro termico isolato sul lato interno con poliuretano spruzzato dopo aver spruzzato anche le superfici interessate dai ponti termici e reso ermetico l’involucro?

    1- immagino che lo strato di poliuretano messo in stratigrafia non riesca a garantire uno sfasamento elevato alle strutture, quindi, se d’inverno mi può dare delle soddisfazioni dal punto di vista del contenimento delle dispersioni, credo che non riesca ad attenuare molto l’onda termica in estate.
    2- se la struttura dell’edificio è sufficientemente pesante per garantire un corretto sfasamento estivo già di per sé, il sogno di avere più comfort abitativo in periodo estivo si ottiene solo garantendo più massa e più spessore alla nuova finitura interna: in una parola… bandire il cartongesso da 12mm e passare a rivestimenti più massivi

  60. Salve la seguo con attenzione, occupandomi di isolanti termici. Innanzi tutto i miei complimenti nell’esporre con chiarezza i fenomeni igrotermici da non sottovalutare nel costruire un involucro.
    Applico con successo le schiume poliuretaniche da oltre 20 anni, per interni ed esterni. Il prodotto ha una densità fra 35kg/mc a 60kg/mc con un “mu” che può variare fra i 40 e i 100, e da 10 kg/mc con mu di maggiore di 5. In caso di ristrutturazioni interne vorrei creare una sorta di guscio termico per tutte le superfici: pareti, pavimenti, soffitti, variando gli spessori. Vorrei in pratica non spendere energia per l’inerzia termica. Il poliuretano spruzzato, elimina in maniera naturale i ponti termici e rende ermetico l’involucro. Alcuni miei clienti lo applicano per case prefabbricate cemento-acciaio; cemento-legno, proprio allo scopo di sigillare ogni punto di dispersione, ad esempio controtelai, travature in acciaio ecc. Aziende che ormai adottano il sistema da oltre 20 anni e che mi riferiscono di avere degli ottimi risultati. Anche da un punto di vista di sostenibiltà, seppur di sintesi, direi che sia accettabile in quanto l’isolante dato in opera non ha bisogno di materiali secondari, come ad esempio colle, nastri, chiodi, guaine, freni al vapore, la produzione degli stessi e i trasporti voluminosi in cantiere, con un risparmio in termini di energia elevatissimo. Vorrei chiedere un suo prezioso parere per come migliorare il confort abitativo anche nel periodo estivo . Grazie e cordialmente la saluto.
    Giuseppe Leone

  61. se la tettoia esterna diventerà un ambiente chiuso in un futuro, meglio
    1- progettare il dettaglio della tenuta all’aria del nodo pareti-tetto per poterlo realizzare veramente
    2- prevedere un materiale isolante fibroso con ottime prestazioni estive evitando il veloce surriscaldamento del nuovo ambiente (in ogni caso il polistirene estruso è materiale adatto a zoccolatura di sistema a cappotto oppure isolamento di fondazione e NON materiale per isolamento tetti in legno ventilati.

  62. Avatar Luca Baccarani
    Luca Baccarani

    Avrei anche una tettoia esterna da rifare, chiusa da due lati dalle mura della casa, gli altri due aperti. Mi hanno fatto alcuni preventivi, per il tetto in legno con coibentazione, uno con stratificazione di copertura :
    perline abete 2x15x400
    guaina traspirante
    isolante polistirene 6 cm
    listello 6×4 interposto all’isolante

    l’altro preventivo :
    freno vapore vapor 180 da posare sopra le perline
    listelli di contenimento isolante 6×12 da posare sui doppi perimetri delle falde
    polistirene estruso 33/35 kg/mc in pannelli sovrapposti spess 12cm
    strato di ventilazione 8×5
    assito in compensato o.s.b. sp=1,8 cm

    La differenza di prezzo, e’ circa 1000 euro ( montaggio incluso ).
    Vale la pena spendere di piu’ per isolare meglio una tettoia esterna?
    Premetto che sarebbe usata per pranzare e cenare d’estate, e non escludiamo di chiuderla in futuro con vetrate o altro per sfruttarla anche nelle altre stagioni.
    Grazie

  63. la copertura in laterocemento con impermeabilizzazione esterna si può certamente isolare sul lato interno e con 16cm disponibili qualcosa di buono si può fare, ma le travi interne vanno isolate anch’esse perchè questi ponti termici strutturali diventano zone ad alto rischio di condensa. quindi altri centimetri andrebbero persi come quota interna.
    tutto l’intervento sarebbe meglio se fosse realizzato all’esterno (ovviamente le spese di cantiere sarebbero maggiori):
    1 si potrebbe scegliere la stratigrafia senza vincoli di spessore
    2 si otterrebbe un corretto sfasamento estivo e si eviterebbe di surriscaldare il solaio inclinato durante il periodo più caldo
    3 si manterrebbe la massa del solaio all’interno dell’ambiente, quindi ottima inerzia si invernale che estiva

    volendo ad ogni costo lavorare da dentro, non ci resta che usare fibra di legno come isolante del solaio (per avere la migliore protezione estiva) e proteggere il pacchetto isolante con un freno al vapore igrovariabile per scongiurare i rischi di condensa interstiziale (anche estiva, visto che si vuole climatizzare).
    le travi in cemento andranno impacchettate di isolante tipo xps sui 3 lati liberi a formare delle U con collante steso a tutta superficie e spatola dentata.
    a rivestire tutto il pacchetto sul lato interno consiglio fibrogesso o perline di abete non trattate con impregnanti pericolosi per la salute.
    tutta la soluzione dovrà accordarsi con l’isolamento delle pareti. e con il contorno Velux (consiglio triplo vetro e ombreggiatura se non esposto a nord)

  64. Salve, ho acquistato una casa in Emilia, zona climatica E, e va ristrutturata.
    Nel sottotetto, ci ricaveremo due camere da letto e un bagno.
    Il tetto e’ in cemento con tavelle interne e guaina in catrame esterna. Volevamo isolare il tetto internamente, sfruttando lo spessore delle travi interne in cemento e andarle a coprire, 16 cm circa. Una camera ha 2 finestre, una 1 finestra, il bagno una finetra + velux apribile come accesso al tetto, riscaldamento a termosifoni e climatizzazione estiva. Che stratificazione ci consiglia?
    Grazie

  65. le tegole appoggiano su controlistelli in legno (quelli paralleli alla linea di gronda)
    non ci sono anche listelli? (quelli ortogonali alla gronda che tengono sollevati i controilistelli)
    1,25cm di cartongesso
    travi interne altezza cm?

    se esiste l’opzione di togliere il cartongesso senza smontare il tetto significa che è avvitato ai listelli porta tegola. mi confermerà questo dettaglio, perchè continua a sembrarmi strano.

    ad ogni modo questa copertura non ha un manto traspirante e impermeabile sottotegola, e ciò significa che se una tegola si rompe o si sposta abbiamo un’infiltrazione.
    non abbiamo nemmeno un freno al vapore che gestisce la migrazione del vapore verso l’esterno e garantisce la tenuta all’aria del tetto.

    dunque: anche se isolassimo in qualche modo non esiste nessuna protezione dalle infiltrazioni. e non esiste una gestione del vapore.
    intanto continuiamo a chiarire questi dettagli della copertura a parole in assenza di foto

  66. Buongiorno e grazie per la sua tempestività. Il mio tetto è così composto: tegole che appoggiano su travi. cartongesso di spessore di circa 2 cm avvitato SULLE travi portanti dall’interno. Togliendo il cartongesso potrei effettivamente riempire con materiale isolante sfruttando la profondità delle travi. Mi chiedevo se non fosse più semplice togliere cartongesso e rimpiazzarlo con pannelli più isolanti o incollare direttamente pannelli sul cartongesso esistente. Grazie

  67. sono desolato dal suo racconto.
    ma più che spesso chi acquista un immobile non fa nessuna attenzione alle cose più importanti.
    e purtroppo, chi acquista, acquista con la formula visto e piaciuto, che indica che il compratore ha visto l’oggetto e gli è anche piaciuto (da intendere che ha valutato le sue condizioni e il suo reale stato) e che quindi lo acquista consapevole dei pregi e dei difetti eventuali.
    andiamo a parlare della stratigrafia del suo tetto:
    lei che è salito in copertura avrà fatto certamente delle foto di quanto ha visto.
    di solito un tetto in legno comprende delle travi su cui poggia il tavolato; e dal tavolato inizia la stratigrafia che termina con lo strato di ventilazione sottotegola.
    nel suo caso, non sono riuscito bene a capire,
    ci sono le travi su cui poggia una lastra di cartongesso?
    e le tegole sono posate sul cartongesso?
    quasi sicuramente non ho compreso bene la stratigrafia. meglio chiarire bene il dettaglio prima di avanzare qualche proposta.
    lei ha anche indicato un margine di manovra per un intervento interno di soli 20mm: non c’è tutto lo spessore delle travi disponibile internamente?
    sicuramente non ho compreso bene la stratigrafia.
    spero lei trovi la pazienza per descrivere esattamente lo stato di fatto. poi correremo ai ripari nel modo più intelligente ed economico possibile

  68. Buongiorno e grazie per la vostra presenza su internet. Mi chiamo Claudio e abito in Liguria zona collinare. Ho acquistato circa due anni fa (periodo primaverile), la mia prima casa, una mansarda di 80m2 . Sembrava tutto perfetto. L’agenzia immobiliare ci ha detto che erano stati fatti lavori e che era ben isolata. Poco a poco le magagne. Una sauna in estate e un frigo in inverno. Il GPL qui è carissimo e ho installato una stufa a pellet. Ciononostante in inverno ho sovente problemi di umidità (igrometro segna 77) condensa sui vetri e da poco sono uscite macchie giallognole sul soffitto della camera da letto (esposizione nord). Ho deciso di salire sul tetto e dare un’occhiata: triste scoperta. È composto così : tegole, travi e sottile strato di cartongesso (il mio soffitto). I costruttori hanno risparmiato fino all’ultimo centesimo. Non c’è l’ombra di guaine o materiali isolanti. Non me ne ero accorto. Che cosa si potrebbe fare?

    Oggi un muratore mi consiglia lana di roccia dall’esterno: è molto costoso poiché deve mettere un ponteggio e togliere tutte le tegole. Un altro mi ha consigliato di agire dall’interno: togliere il cartongesso, mettere isolante e riporre cartongesso. O ancora un’opzione: incollare direttamente isolante di 2 cm su cartongesso (se è più spesso il soffitto scende troppo, è già basso). Purtroppo il budget che ho a disposizione è basso. Riassumendo: 1 ) dall’esterno togliendo tegole e apponendo lana di roccia 2) dall’interno togliendo cartongesso, mettendo isolante e rimettendo cartongesso 3) incollando isolante su cartongesso. Quale opzione mi consigliate e quali materiali? Non vorrei rischiare di creare un tetto che non respira e che aumenta la condensa . Vi ringrazio di cuore

  69. la stratigrafia tetto su falda in laterocemento così descritta negli strati è di fatto un pacchetto non traspirante. la lana di roccia, anche se non descritta in qualità e densità, è comunque un pannello fibroso aperto al passaggio del vapore ma la barriera al vapore sul lato caldo impedisce il passaggio.
    il pacchetto isolante, come tenuta al vento, mostra un tamponamento in OSB, oltre il quale è progettato uno strato di ventilazione.
    in questo caso lo strato di ventilazione non deve smaltire il vapore che attraversa la stratigrafia d’inverno perchè di fatto è bloccato dalla barriera.

    teoricamente quello che può succedere in questo caso è la condensa estiva nel pacchetto sul lato più interno: le molecole di vapore che raggiungono o sono contenute nell’isolante posso condensare sulla barriera al vapore quando la migrazione del vapore nel periodo estivo inverte la sua direzione.
    più si mantiene climatizzato e fresco il locale sottotetto mansarda e più aumenta il rischio di condensa estiva.

    circa la protezione estiva di questa stratigrafia tetto con lana di roccia secondo i parametri qualitativi delle Linee guida nazionali sulla certificazione energetica degli edifici, la copertura offre prestazioni medie e qualità prestazionale III. cosa significa? che si può contare su 8ore abbondanti di sfasamento termico e un’attenuazione dell’onda termica di soli 0,36.
    purtroppo, anche se mettessimo 20 cm di lana di roccia densità 90kg/mc lo sfasamento termico salirebbe solamente a 11 ore.

    la lana di roccia è un ottimo materiale per l’acustica e il contenimento delle dispersioni termiche invernali.

    meglio costruire una protezione dal caldo ottimale per non dipendere continuamente dall’impianto di raffrescamento che può risultare molto più utile per deumidificare anzichè abbassare la temperatura del solaio surriscaldato.

  70. Avatar Nicola Callegari
    Nicola Callegari

    Buongiorno,
    chiedo cortesemente la sua opinione.
    Sto ristrutturando una bifamigliare frutto di un sopralzo effettuato negli anni ottanta sulla struttura originaria degli anni ’50. Volendo recuperare la mansarda, in cui realizzeremo un riscaldamento a pavimento, è mia intenzione isolare nel miglior modo possibile il tetto in laterocemento. La casa si trova a Piacenza, zona climatica E (caldo umido assoluto in estate di giorno e di notte, freddo umido in iverno).
    Mi permetto di sottoporle la stratigrafia proposta:

    1. una mano di primer bituminoso in quantità non inferiore a 300 g/m 2 .
    2 barriera al vapore, costituita da una membrana di bitume polimero … del peso totale di 2 kg/m 2 armata con velo di vetro e lamina di alluminio goffrata.
    3 12 cm di lana di roccia (il minimo per restare nei limiti di legge)
    4 tratto di pannelli in OSB di sp. 19 mm.
    5 parallelamente alla pendenza della falda, dei listelli in legno sezione 60×80, camera di ventilazione
    altezza 60-80 mm
    6 secondo strato di OSB avente funzione di piano di posa degli strati successivi della copertura.
    7 Posare sull’OSB il telo sottotegola parallelamente alla linea di gronda, procedendo da questa verso il colmo, sovrapponendo i teli per 10 cm e fissandoli meccanicamente mediante l’uso di chiodi a testa larga.
    8 tegole di copertura.
    Grazie per la disponibilità e cordiali saluti.
    Nicola

  71. Avatar Manuele

    Grazie per la risposta sig Federico,
    effettivamente ho confuso la fascia climatica ( E è corretta).
    Volevo capire meglio per il tetto : il tetto piano sarà calpestabile quindi l’EPS in copertura, senza altre protezioni aggiuntive, potrebbe danneggiarai?.
    Sì, è’ stata prevista la nastratura delle giunzioni pannelli OSB.
    Eventuale freno al vapore igrovariabile andrebbe quindi posato sopra al pannello OSB che si trova più vicino alla parete interna.
    Farò sicuramente presente le note al progettista.
    Grazie per l’aiuto
    Manuele

  72. il Friuli può avere zona climatica E, un po’ come tutto il nord italia, e F nelle zone ancora più fredde.
    il freno al vapore:
    nelle costruzioni in legno il freno al vapore che solitamente è posato prima dell’intercapedine dedicata agli impianti (proprio per non essere interrotta continuamente) ha anche l’importante funzione di tenuta all’aria.
    il suo ambiente riscaldato è come una pentola sul fuoco: il vapore tende a migrare attraverso la stratigrafia verso l’esterno per tutto il periodo in cui fuori la temperatura è inferiore a quella interna.
    una costruzione in legno ha vita breve se non viene perfettamente garantita la tenuta all’aria. le condense interstiziali sono fatali.
    probabilmente il progettista ha previsto che il pannello in OSB sia la tenuta all’aria e il freno al vapore, probabilmente ha previsto corrette nastrature tra pannello e pannello a garanzia della tenuta.
    penso che sia meglio investire nella scelta di un freno al vapore (anche lui correttamente nastrato) e visto che nel progetto c’è un tetto piano traspirante solo verso l’interno, sarebbe più corretto posare un freno al vapore igrovariabile.

    ho notato che le stratigrafie prevedono
    fibra di legno e lana di roccia in verticale
    fibra di legno e Eps in copertura orizzontale

    è strano usare un po’ tutti i materiali insieme. specialmente l’eps in copertura che non è fibroso, ne con densità adatta alla compressione, può risultare rumoroso.

  73. Avatar manuele

    Salve sig Federico, dovendo costruire nuova casa in legno, il progettista mi ha proposto la seguente stratigrafia per parete esterna e tetto piano. Zona climatica A ( Friuli).Ho notato che non c’è freno vapore, volevo un suo gentile parere.
    Tetto piano da interno ad esterno:
    -cartongesso mm1,25
    -vano impianti riempimento con fibra di legno cm.8
    -pannello OSB3 mm 18
    -struttura portante tetto in travi legno coibentata con fibra legno cm 20
    -pannello OSB mm18
    -sistema isolante con pannello ESP cm10
    -impermeabilizzazione con manto sintetico Poliolefine flessibile FPO mm18

    Parete esterna da interno a esterno
    -cartongesso mm1,25
    -vano impianti riempimento con fibra di legno cm.5
    -pannello OSB3 mm 15
    -struttura portante parete in travi legno coibentata con fibra legno cm 16
    -pannello OSB mm15
    -cappotto con pannelli lana roccia cm10
    -collante e rasante minerale traspirante ed idrorepellente

    grazie

  74. se il progettista le ha proposto uno spessore di 14cm di lana di roccia sopra il tavolato della copertura, l’ha informata sulla prestazione estiva del tetto post operam?
    trattandosi di camere da letto e non di un sottotetto non abitato è certamente importante che il pacchetto di isolamento garantisca un’ottimale protezione dal caldo.
    14 cm di lana di roccia offrono uno sfasamento scarso, quindi è giusto preoccuparsi per eventuali danni provocati dalla migrazione del vapore ma ancor prima si deve progettare una stratigrafia che offra comfort sia in inverno che in estate.

  75. Ci troviamo a Montesilvano – Pescara, il progetto è stato redatto dal progettista della prima ditta a cui mi sono rivolto. Tutte le altre ditte hanno redatto il preventivo secondo questa stratigrafia, solo una ha presentato le sue osservazioni riguardo la condensa e la possibilità di muffe. Sotto il tetto ci sono camere da letto.

  76. è curioso che ancora oggi ci si faccia progettare il pacchetto di copertura da chi farà il lavoro.
    certo se non so dove sbattere la testa e non ho un progettista mi attaccherò alla giacca di un applicatore sperando nella sua capcità.

    se lei ha fatto la stessa domanda a 2 applicatori forse non credeva tanto al primo o non credeva tanto al secondo.
    o forse voleva verificare il prezzo.

    lasciamo stare per un attimo questi esperimenti di progettazione.
    quali sono le sue intenzioni?
    in che zona climatica ci troviamo?
    i locali sotto la copertura hanno bisogno di protezione dal caldo?

    sì le barriere al vapore sono pericolose. il tetto marcirà? dipende

  77. Per un tetto non ventilato in legno con muretti in c.a. ai lati ho chiesto diversi preventivi. La stratigrafia prevede una barriera al vapore e 14 cm di lana di roccia, con finitura con guaina sul pannello OSB. Una sola ditta tra quelle interpellate ha affermato che un tetto di questo tipo dopo 10 anni marcirà e che sarebbe meglio: 1 inserire degli sfiati ai colmi collegati alla lana di roccia per avere un minimo di traspirabilità 2 – soluzione migliore secondo loro, sopra il pannello OSB inserire listelli, altro pannello OSB e sfiati per “simulare un tetto ventilato”. E’ vero che il rischio di marcire è elevato? Ha senso l’applicazione della soluzione 1 o della 2?

  78. lo sfasamento va perseguito inserendo strati isolanti con caratteristiche di densità e calore specifico elevate.
    la massa è utile sul lato interno e non sul lato esterno (destinata a surriscaldarsi).
    quindi questo tetto piano ventilato dovrebbe proseguire dopo il freno al vapore igrovariabile con:
    pacchetto isolante
    membrana per tetti a pendenza ridotta impermeabile e traspirante
    strato di ventilazione pendenzato
    pannello OSB
    impermeabilizzazione
    strato di zavorra o altro a protezione dell’impermeabilizzazione

  79. Avatar adriana

    Grazie per la risposta cosi celere innanzitutto!
    La scelta di fare un massetto da 15 (media) è per dare una pendenza adeguata per mandar via l’acqua e per dare maggiore massa per incrementare lo sfasamento, sopratutto contro il calore estivo. Ho pensato anche alla possibilità di ventilare il tetto piano posando sopra dei listelli in legno un pannello di osb sul quale a questo punto posare una guaina rinforzata; in tal modo la traspirabilità verrebbe garantita dai camini di aerazione. Mi consiglia a riguardo?
    grazie anticipatamente per i suoi preziosi consigli

  80. beh, una pendenza minima si dovrebbe dare. ma qual’è il senso di progettare un massetto di ben 15cm e così poco isolamento termico per poi impermeabilizzare il pacchetto con una membrana?
    per quanto si possa posare la migliore, anche lei dopo 24 mesi di esposizione ai raggi UV diventa pericolosa.
    forse si dovrebbe progettare un tetto verde.

  81. Avatar adriana

    Vorrei realizzare un tetto piano in legno interamente traspirante con la seguente stratigrafia:
    – travi legno
    – tavolato
    – freno al vapore igrovariabile
    – pannelli sughero biondo naturale 10 cm
    – massetto a calce 15 cm
    – manto impermeabile
    Quale manto impermeabile esiste in commercio che mi garantisca traspirabilità e nel contempo tenuta all’acqua?

  82. per la stratigrafia del tetto piano isolato all’estradosso come descritto, è più sensato un freno al vapore a diffusione igrovariabile.
    il solaio intonacato all’intradosso e sano senza crepe o fori si comporterebbe già come un freno al vapore, ma non in modo intelligente.

    questo chiarimento resti tra noi. non lo trasmetta al rivendugliolo 😉

  83. Salve, sono in procinto di coibentare e impermeabilizzare il tetto piano della mia abitazione a napoli, zona climatica C. La stratigrafia è la seguente
    25 cm solaio laterocemento
    barriera/freno vapore
    16 cm fibra di legno
    manto eva leggeremente traspirante
    pavimento galleggiante

    L’unica incognita è se mettere il freno vapore igrovariabile con Valore sd a diffusione igrovariabile 0,25 – >25 o una barriera vapore. Il rappresentante della fibra mi consiglia la barriera , in modo da non intaccare il pacchetto, per me sarebbe più sensato un freno vapore igrovariabile, in modo da garantire un minimo di passaggio per il vapore verso l’interno e verso l’esterno, anche se ho paura che in uscita rimanga fermo al manto in eva. Lei cosa mi consiglia? la ringrazio anticipatamente

  84. premesso che il solaio inclinato senza crepe o fori rappresenta un freno al vapore
    e premesso che dire freno al vapore non equivale a dire barriera al vapore

    per commentare la stratigrafia bisogna conoscerla con precisione identificando esattamente gli strati e le loro caratteristiche descritte nella scheda tecnica.

    un pannello isolante alluminato, senza conoscerlo in dettaglio, può essere un elemento di barriera al vapore che trasforma il pacchetto tetto in un tetto non traspirante.

    lo strato di ventilazione, che solitamente garantisce lo smaltimento del vapore (di un pacchetto traspirante) attraverso lo strato dedicato alla ventilazione non può essere progettato con dei correntini ma con dei listelli e controlistelli.

    commento che in realtà dovrebbe seguire la decisione del manto di copertura nuovo (non descritto)

  85. Dopo 45 anno dobbiamo sostituire le vecchie tegole in cotto, posate su soletta in laterocemento della casa poichè la falda posta a nord è altamente deteriorata e sfogliata.
    Siamo in zona climatica F, ho proposto in assemblea di valutare un pacchetto del tipo: soletta in latero cemento 20 + 4, barriera freno vapore classe A, pannello tipo alluminato iso/poron/stiro……tech da cm.10, camera d’aria cm.4 con correntini e colmo ventilato. Posso avere un parere in merito ? Grazie.

  86. Avatar raffaele
    raffaele

    Salve e grazie per la chiarezza con cui ci fa capire molte cose. Quali effetti produce, a livello prestazionale, l’ installazione di un impianto fotovoltaico su un tetto il legno già progettato e realizzato a regola d’ arte? Viste le elevate temperature che i pannelli raggiungono, specie in estate, nella progettazione di un nuovo tetto è un parametro da tenere in considerazione? Meglio un impianto integrato o impianto non integrato?Grazie

  87. Grazie per la tempestiva risposta.

    la tenuta all’aria è stata pensata e nei punti di incontro tra parete e copertura il telo di tenuta all’aria sarà incollato con nastro adesivo. (inoltre le travi a vista non continueranno all’esterno)

    grazie ancora

  88. questa stratigrafia di per sè non è pericolosa in fatto di migrazione del vapore, ma potrebbe esserlo per un’eventuale imprecisione durante la posa della barriera al vapore o per un eventuale contenuto di umidità dei materiali dovuti al trasporto e alla posa.

    in un pacchetto tetto traspirante correttamente progettato la barriera al vapore, che è indicata al punto 9, va sostituita da un freno al vapore.

    dalla descrizione non si può capire se è stata progettata la tenuta all’aria del volume riscaldato: il perimetro del volume riscaldato, dove solitamente le pareti incontrano il tetto, deve garantire la tenuta all’aria per evitare rischi di condense interstiziali.
    questo dettaglio è importante quanto la stratigrafia intera.

  89. Salve,
    vorrei chiederle una sua opinione in merito ad questo pacchetto della copertura:

    1. Lamiera di alluminio
    2. Strato separatore / antirumore
    3. Tavolato di legno sp.2,5 cm
    4. intercapedine d’aria 4 cm
    5. Telo di tenuta al vento impermeabile ma aperto alla diffusione del vapore
    6. fibra di legno sopra le travi sp. 32 mm, ? < 0,05 W/mK, densità 270 kg/m3, 5?, c = 2090
    7. fibra di legno sopra le travi sp. 60 mm, ? < 0,04 W/mK, densità 180 kg/m3, 5 ?, c = 2090
    8. fibra di legno tra le travi, sp. 80 mm ? < 0,04 W/mK, densità 180 kg/m3, 5 ?, c = 2090
    9. Barriera al vapore
    10. Pannelli in cartongesso sp.2,6
    11. Travi in legno

    grazie

  90. da comune mortale che sono, condivido il suo preambolo.

    stratigrafia tetto:
    tegole,
    camera di ventilazione spessa 4 cm,
    telo impermeabile, (correggo: E TRASPIRANTE CON GUARNIZIONI PER FORO VITI)
    tavolato di supporto ventilazione,
    isolamento termico in fibra di legno spesso 8+8 cm (in luogo della lana di roccia preferita dal costruttore,
    membrana freno al vapore impermeabile
    TAVOLATO ?

    credo che 16cm siano pochi,
    chieda al costruttore o verifichi nella documentazione se è stata eseguita una verifica delle prestazione della copertura secondo il nuovo DM 26.6.2015 a proposito di protezione estiva (Trasmittanza termica periodica |Yie| U/dyn < 0,18 W/m2K) e secondo il DM 26/6/09 a proposito di protezione estiva (sfasamento > 12 ore)

    si assicuri anche che esista il progetto della tenuta all’aria del tetto in legno (corretta sigillatura di travi passanti da dentro a fuori e altri nodi critici o soluzioni strutturali alternative alle travi passanti per realizzare lo sporto del tetto)

  91. Avatar micaela

    Buongiorno e grazie per aver pubblicato questo utilissimo blog che evita ai committenti comuni mortali di essere in balia di progettisti e costruttori. Volevo chiederle cosa ne pensa della seguente stratigrafia del tetto inclinato a telaio ventilato propostomi per zona climatica c (senza distinguere tra lato nord e sud): rivestimento in tegole, camera di ventilazione spessa 4 cm, telo impermeabile, tavolato di supporto ventilazione, isolamento termico in fibra di legno spesso 8,8 cm (in luogo della lana di roccia preferita dal costruttore, membrana freno al vapore impermeabile. Grazie anticipatamente

  92. In questo caso specifico sembra che sia stata posata una barriera al vapore sul lato caldo e una guaina ardesiata sul lato freddo.

    rispondo al commento in questo articolo dedicato: https://espertocasaclima.com/2016/08/tetto-coibentato-non-ventilato-legno-guaina-ardesiata-vapore-infiltrazioni/

  93. Avatar manuel faccio
    manuel faccio

    Buonasera sono Manuel… grazie per esistere…. Il mio problema è molto grave , ho acquistato casa nuova a ottobre scorso e in tutto lo stabile condominio di tre piani ha solo 1 anno e mezzo.
    Il tetto per capitolato è non ventilato e cisi composto:
    Travi portanti in pino lamellare
    Perline
    Barriera al vapore
    Fibra di legno 4cm
    Isolante 12 cm
    Tavolato
    Guaina ardesiata
    Tegole

    Inizialmente a maggio ho notato una consistente infiltrazione di acqua nel sottotetto con una formazione di una grande quantità di muffa (o funghi di colore tendente al rosa) tra le perline e il muro interno e col passare del tempo tutta la zona del sottotetto si è riempita di una coltre di muffa che mi ha costretto a disinfettare e lavare vestiti e scarpe che erano in questo locale.
    Dopo l’intervento del costruttore in questa zona ad oggi non ho avuto altri segni di infiltrazioni.
    L’acqua in questa zona entrava attraverso il passaggio di un tubo dei pannelli solari.

    Successivamente dopo pochi giorni notavo la presenza dello stesso fungo(in vari punti della zona lavanderia ,nel bagno e nel disimpegno in una fascia molto alta del tetto) che in presenza di piogge si riempiva di goccioline di acqua che macchiavano anche il pavimento.
    Interveniva a metà giugno il costruttore che faceva aprire con l’uso di motosega la zona interessata dalle infiltrazioni.
    Tagliando la guaina si notava sotto la stessa la presenza di acqua , il tavolato superiore era vistosamente bagnato, i pannelli isolanti erano anchessi bagnati, i murali in legno di contenimento erano completamente marci ( di colre nero cone fossero bruciati), la fibra di legno era molto baganta , la barriera vapore presentava chiazze bianche riconducibili al fungo di cui sopra, le perline e i travi sembravano intatti.

    L’area attorno alla zona aperta circa 4×3 è ancora con molta probabilità nelle stesse condizioni.

    Nell’area aperta sono stati sostituiti i pannelli isolanti (con lana di roccia),la barriera vapore, i murali ,il tavolato sono state ripristinate le guaine e sono stati creati 5 punti di micro-ventilazione.

    La zona immediatamente sotto al velux del bagno all’altezza del punto creato per la ventilazione presenta ancora murali vistosamente deteriorati.

    Sono stati creati due punti di mirco-ventilazione anche all’altezza del locale sottotetto.
    In questa zona immediatamente sotto la guaina vi era un lieve presenza di acqua il tavolato sembrava pressochè sano, i pannelli isolanti lievemente bagnati , la fibra di legno era molto umida. In questo punto non si vedevano murali di legno.
    Dopo la riparazione al primo acquazzone in un punto diverso si è riformato il famoso fungo… Mi so rivolto ad un legale ma la cosa assurda che non si sa quale sia il problema… Parlano di condensa… Progettualmente è corretto? La ringrazio per l’attenzione che mi darà e saro sicuramente riconoscente… Grazie Manuel…

  94. circa la migrazione del vapore quello strato in osb non si comporta come un telo freno al vapore igrovariabile quindi non lo inserirei.

  95. Sopra le tavelle, per ripartire il carico mi hanno SCONSIGLIATO il cls in quanto dopo il getto ci può essere un percolamento e quindi sporcarmi e le tavelle che recuperò nel tetto esistente. Inoltre ho un problema anche di pesi. Mi hanno quindi indicato di stendere un OSB.
    – tavelle in laterizio;
    – osb;
    – telo igroregolabile;
    – fibra di legno cm.16
    – guaina traspirante.
    – ventilazione.
    Io ho dei dubbi nell’OSB per la traspirabilità… Cosa ne pensa del pacchetto?? Alternativa all’OSB??.. Ciao e grazie.

  96. sì, a volte gli errori sono in buonafede. ma perchè non farsi aiutare?

    lei si è aiutato da solo, leggendo la notte magari.

    le sue osservazioni sono tutte corrette:
    quel tetto manca sicuramente della tenuta all’aria in quanto mai progettata
    il telo sul lato caldo è in effetti da posarsi sul lato freddo perchè è impermeabile e altamente traspirante
    il materiale isolante è assolutamente inadatto ad un pacchetto tetto traspirante ed è inadatto alla zona climatica di appartenenza perchè non garantisce alcuna protezione dal surriscaldamento estivo

    buon per lei che si è schiarito le idee prima dell’acquisto
    e buon per il blog che riceverà il suo sostegno!

  97. Avatar Luca D.

    Dottissimo Dr. Sampaoli,

    devo ringraziarla per avermi, con le ricchissime informazioni messe a disposizione tramite questo suo sito, risparmiato un probabile triste futuro alle prese con la casa sbagliata.
    Scrivo qui per condividere la mia esperienza perchè penso possa essere utile ad altri in situazioni simili.

    Da oltre un mese giravo attorno al’idea di acquistare una villetta a schiera bilivelli in fase di ultimazione che mi sembrava rappresentare il mio ideale di casa.
    La casa aveva però una piccola incognita: la copertura spiovente in legno, per me una assoluta novità.
    Abituato a informarmi per quanto posso su ciò che ignoro (sono un tecnico informatico) ho trovato il Suo sito web attraverso cui sono riuscito a farmi una idea abbastanza chiara di quelli che potrebbero essere i problemi legati ad una copertura in legno mal realizzata.
    Ho quindi chiesto informazioni dettagliate al costruttore sul tetto ormai in fase di copertura finale.
    Costui risulta essere una persona gradevole e genuina; il tipo di piccolo impresario edile che costruisce le case una alla volta dedicandovi tutto il suo impegno. Mi ha dato l’impressione di aver cercato a suo modo la perfezione. Il suo problema quindi non è la malafede o lo scarso impegno. Il suo problema è che ignora di ignorare!
    Da quanto ho capito questa casa rappresenta la sua prima esperienza in fatto di coperture in legno e vi ha applicato idee sue preconcette e altre scaturite chissà dove.
    Mi è sembrato di capire che un progetto del tetto non sia mai stato realizzato se non nella sua testa.
    Infatti alla mia richiesta di poter avere documenti come il progetto del tetto, la stratigrafia o anche solo la lista dei materiali utilizzati ho avuto come risposta un elenco di materali a voce, raccontato con l’orgoglio di chi è convinto di aver utilizzato quanto di meglio disponibile sul mercato.
    Ecco l’elenco come fornitomi:
    – travi
    – perline
    – tessuto non tessuto
    – barriera al vapore
    – accoppiato isolante
    – tegole

    Immediatamente mi sono fatto l’opinione di avere a che fare con un incompetente in materia di legno: la parola “barriera” scatenava un giudizio inesorabile.
    Ho iniziato a nutrire poche speranze circa la messa in opera a regola d’arte per quanto riguarda la tanto critica tenuta all’aria, ma volevo essere ottimista, tanto ero aggrappato al sogno di vivere in quella casa.
    Quel che potevo fare era cercare di ottenere informazioni dettagliate circa la stratigrafia nella speranza che i fornitori lo avessero guidato verso l’adozione dei materiali adatti. In caso positivo avrei richiesto una consulenza professionale per la verifica puntuale dei materiali per la precisa zona climatica e un’indagine sulla corretta messa in opera (Lei era il canditato!).
    Ho quindi chiesto al costruttore di avere tutti i dettagli possibili sui materiali. Quel che sono riuscito ad avere è la stampa della scheda dell’”accoppiato isolante” e l’indirizzo del fornitore di materiali edili in cui è stato acquistata la “barriera al vapore”.
    Il cosiddetto “accoppiato isolante” risulta essere il “Vetropan EPS”, un prodotto in polistirene espanso preaccoppiato con una guaina bituminosa.
    Dalla scheda fornitami (non lo si evince dalla scheda sul sito web istituzionale) risulta che la guaina bituminosa si comporti come una barriera al vapore (?=20000).
    La cosiddetta “barriera al vapore” è invece il “Silvertek 15 Seal Lap”, un telo traspirante indicato come “sottotegola” (815<WDD<2000).
    (Da sottolineare come il fornitore, da me stuzzicato, non conoscesse la differenza tra barriera e freno al vapore, nè l'adeguatezza di un prodotto sotto-tegole usato come sopra-perline.)

    Questi materiali sembrano essere alla mia percezione di profano dei prodotti di soddisfacente qualità, ma mi sembra evidente che siano stati utilizzati a sproposito:
    – il Vetropan viene proposto come isolante adatto a coperture in cemento, e il suo utilizzo risulta in una sigillatura del tetto al passaggio del vapore; inoltre l'EPS non mi sembra possa essere considerato l'isolante preferibile per la mia zona climatica (Cagliari)
    – il Silvertek ha buone caratteristiche di freno al vapore, ma probabilmente non è l'ideale per raggiungere una tenuta all'aria ottimale; inoltre sembrerebbe reso inutile dalla sigillatura di cui sopra

    Con questi presupposti sono giunto alla conclusione che il tetto è stato realizzato in modo tutt'altro che a regola d'arte; i prodotti inadatti mi fanno sopettare fortemente anche riguardo alla qualità della messa in opera. Ragion per cui mi sono convinto di abbandonare l'idea di acquisto dell'immbile.

    Invito quindi chi si trovi in procinto di acquistare casa a informarsi quanto più possibile e a coltivare dei sani dubbi 🙂

    GRAZIE

    PS:
    Il minimo che posso fare è una donazione a favore del suo sito!

  98. lo strato di ventilazione è indispensabile per qualsiasi pacchetto traspirante.
    il superiore strato di osb rivestito con la guaina si comporterà come un manto di copertura metallico.
    l’importante è che la ventilazione ci sia e funzioni

    leggi anche https://espertocasaclima.com/2016/05/non-uso-lana-roccia-lanai-vetro-surriscaldamento-protezione-estiva-salubrita/

  99. Buongiorno,
    per quanto riguarda la scelta del coibente concordo con lei con la superiorità tecnica della fibra di legno ed anche secondo i miei calcoli dovrei arrivare ad uno sfasamento attorno alle 10 ore usando una buona lana di roccia [durock energy] rispetto ad una prestazione completamente diversa di una “normale” fibra di legno.

    Però ero più in dubbio sull’eventuale rischio che il secondo assito in OSB possa essere qualcosa di non “propriamente sano” per quanto riguarda fenomeni di condensa ed umidità (con la guaina tradizionale “ardesiata” sopra – che si comporta da barriera vapore se ho capito bene), per questo vorrei far predisporre 6cm di ventilazione in modo che eventuali fenomeni di condensa possano essere adeguatamente “asciugati”.

    La ringrazio.

  100. considerando la stratigrafia tetto solamente fino allo strato di ventilazione, che secondo me è la valutazione più corretta delle prestazioni estive d invernali, posso dire che

    – la prestazione invernale sarà eccellente (valori di trasmittanza da casa passiva)
    – la prestazione estiva non sarà eccellente, pur prevedendo uno strato isolante in lana di roccia con elevata densità e spessore alquanto generoso.

    il fatto è che ( e può verificare anche lei) i pannelli previsti per la copertura offrono un valore di calore specifico scarso: la lana di roccia solitamente si ferma a 1030 J/kgK.

    questo valore corrisponde a meno della metà di qualsiasi pannello in fibra di legno, anche il più stupido: questo per la natura del materiale! l’asino non diventerà mai cavallo. (e dire che a me piacciono più gli asini…)

    con lo spessore che le hanno proposto, il suo tetto offrirà uno sfasamento estivo di circa 10ore.
    la lana di roccia non rappresenta una grande garanzia dal surriscaldamento estivo.
    la fibra di legno potrebbe garantire invece oltre 17 ore di sfasamento con lo stesso spessore.

    poi il discorso si allarga ulteriormente perchè c’è fibra e fibra, e anche qui i valori migliorano o peggiorano.

    ricordo ai lettori che la scelta dell’isolante non è solo fatta di passioni o preferenze: anche la normativa detta le sue regole sulla prestazione estiva.
    meglio chiedere sempre al proprio tecnico se è stata eseguita la verifica delle prestazione della copertura secondo il nuovo DM 26.6.2015 a proposito di protezione estiva (Trasmittanza termica periodica |Yie| U/dyn < 0,18 W/m2K) e secondo il DM 26/6/09 a proposito di protezione estiva (sfasamento > 12 ore)

  101. Buongiorno,
    mi complimento per l’intero blog, interessantissimo.

    Dovrei realizzare una copertura inclinata con una falda al 40% verso NORD/NORD EST (tegole), una 15% verso SUD/SUD-OVEST (lamiera) in legno zona E (2359 gradi giorno) e mi permetto di sottoporle la stratigrafia che avevamo pensato da interno a esterno:

    1) travi portanti interne (non passanti)
    2) perline abete 2cm
    3) freno vapore igrovariabile (o classico) anche per tenuta aria (Sd 0,2 – 20 m) [usb micro 100 vario]
    4) 24cm di lana di roccia alta densita (150kg/mc)
    5) telo traspirante impermeabile / tenuta al vento (Sd 0,02m) [usb classic]
    6) listelli di ventilazione 6cm (con corrispettivo colmo ventilato)
    7) assito OSB 2cm con guaina impermbabilizzazione bituminosa
    8) tegole o lamiera (a seconda della disposizione), a sud verrà allogiato un fotovoltaico e questo è il motivo della lamiera grecata

    Le falde sono lunghe massimo 6,8m.
    L’assito OSB con la seconda impermeabilizzazione mi viene consigliato come ulteriore prudenza anche per eventuali future manutenzioni (fatte magari con non troppa attenzione) da chi si occuperà degli impianti sul tetto, i 6cm di ventilazione dovrebbe anche aiutare a dissipare il caldo estivo e eventuale formazione condensa.

    Mi piacerebbe avere la sua opinione su questo aspetto.
    La ringrazio
    Ivan

  102. con 10 cm disponibili la massima prestazione invernale è ottenibile con un bassissimo lambda, quindi la Stiferite offre Conducibilità termica Dichiarata: ?D= 0.023 W/mK di un terzo migliore rispetto all’eps.

  103. Avatar giovanni
    giovanni

    Grazie ancora per la cortese risposta. I morali li fisserei saldando delle cravatte sulle putrelle. Il mio problema, come avevo detto, non è il caldo, ma il freddo. Quindi, pensa che applicando polistirene da 10 +osb non otterrei un buon isolamento invernale? Grazie. Giovanni

  104. trattandosi di un tetto fatto con putrelle e tavelloni con una piccola gettatina sopra e la guaina incontriamo due problematiche:

    10cm di qualsiasi materiale isolante non credo possano soddisfare nè la normativa nè le esigenze personali, ma è corretto calcolare la stratigrafia e le prestazioni ottenibili (estive ed invernali)

    il fissaggio meccanico della nuova struttura in legno interposta nello strato di ventilazione

  105. Avatar giovanni
    giovanni

    Chiedo perdono, volevo precisare che l’uso dei morali da 10 mi servirebbero per uscire di ulteriori 50 cm dal tetto attuale per coprire meglio il balcone sottostante. Ancora grazie. Giovanni

  106. Avatar giovanni
    giovanni

    Grazie per la cortese risposta. Mi spiego meglio: la casa ha un tetto fatto con putrelle e tavelloni con una piccola gettatina sopra e la guaina. Le tegole le hanno tolte. Essendo una casa antica non volevo appesantire il tetto con le normali tegole e, siccome volevo isolarlo meglio avevo pensato di togliere la guaina, stendere dei morali da 10cm, mettere tra i morali del polistirene da 10, chiudere il tutto con osb, riguainare e mettere delle tegole leggere in acciaio rivestito, 7,6 kg al metro. Riesco, cosí facendo, ad ottenere un buon isolamento?

  107. forse io non ho capito bene la situazione. perchè non si sta ragionando per la coibentazione del sottotetto visto che non è abitabile?
    immagino che le pareti in pietra vadano coibentate dall’interno, dunque si potrebbe contestualmente attenuare anche il ponte termico del nodo parete-solaio sottotetto.

  108. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Salve,
    mi chiamo Giovanni ed abito a 1000 metri di altitudine. La casa, un cielo-terra in pietra di fine 800, composta da 3 livelli abitabili ed un sottotetto non abitabile (altezza max 150 cm.). è affiancata da altre abitazioni ed ha una sola facciata libera esposta a nord. La copertura ad unica falda è composta da putrelle da 12 (poste parallelamente alla gronda) e tavelloni con sopra 2 strati di guaina senza tegole. Nel sottotetto, sempre freddissimo, non ho mai notato condensa. Avrei il desiderio coibentarlo e di rimettere le tegole ma 50mq di quelle tradizionali mi comporterebbe un aggravio di peso enorme e, visto il metodo costruttivo dello stabile, non mi fido tanto. Pertanto, avrei pensato alla seguente soluzione: travetti in legno spessore 10 cm ortogonali alla gronda distanziati di 1 mt ed avvitati su supporti a “L” saldati sulla faccia superiore dei travi IPE; riempimento dello spazio tra i travetti con pannelli di polistirene da 10 cm; tavolato 2 cm a chiusura; guaina sopra il tavolato; finte tegole in acciaio rivestito con scaglie di pietra e acrilico (tipo metrotile) dal peso di 7,6 Kg /mq. E’ sbagliata questa soluzione? Conviene togliere completamente la copertura con putrelle e tavelloni? Per la traspirazione, visto che già così com’è non esiste, cosa posso fare? Sulla copertura c’è la predisposizione per una finestratura (mancano un paio di tavelloni), è consigliabile usare quel varco per mettere qualcosa per favorire l’uscita dell’umidità? Scusi la lungaggine ma questi dubbi mi attanagliano. Grazie. Zaccaria Giovanni

  109. Già i lucernai senza prestazione possono essere causa di condense in autunno inverno in zona climatica F. Pensare ad isolare le falde senza adeguato serramento sul tetto equivale a nuovi problemi da risolvere: meglio progettare tenuta all’aria+velux+isolamento tutto insieme.
    sì costa.

    per l’aspetto estivo si deve considerare di utilizzare materiale che sia adatto alla protezione contro il caldo, quindi niente pannelli sintetici o lane minerali + ombreggiatura velux se colpito dai raggi

  110. Avatar Vincenzo
    Vincenzo

    Buonasera e complimenti per la serietà delle discussioni, da profano provo a chiderle un prezioso consiglio: ho ristrutturato una seconda casa in zona clim F. Ho recuperato la soffitta che è ora abitabile, il pavimento ha uno strato di leca + pavimento con materassino isolante, il soffitto è con travetti in cemento e tavelloni sulle falde sono stati aperti dei semplici lucernai, esternamente carta catramata e coppi.
    Premesso che le mie risorse sono già state spremute e non prevedo di rifare il tetto: come posso agire dall’interno con una soluzione a bdg contenuto, dando priorità per vari motivi più all’isolamento estivo dal caldo e alla condensa di umidità nel periodo autunno inverno.
    Grazie in anticipo dei consigli.

  111. Avatar Armando
    Armando

    Mi perdoni, ma a questo punto (nel caso dei ponti termici tra cordolo in cls e tetto)non sarebbe meglio pensare direttamente a creare una tenuta alla aria (estradosso della falda ) con una guaina impermeabile non traspirante da rivoltare con qualche accorgimento sulla parete interna ed isolare completamente il pacchetto coibentate?
    Sicuramente trascuro qualche dettaglio…

  112. se la coibentazione della falda viene progettata all’esterno (estradosso falda) il telo sopra la perlina verrà risvoltato necessariamente sulla muratura esterna.
    la muratura esterna, in genere, riceverà anche un ‘isolamento esterno. a garantire continuità all’isolamento dell’involucro.

    è corretto preoccuparsi del forte ponte termico del cordolo nel caso l’isolamento delle pareti non sia previsto, ma la tenuta all’aria deve essere garantita per evitare fuoriuscite di aria calda e umida che tenderebbe a condensare uscendo dal nodo tetto-parete.

  113. Avatar Armando
    Armando

    Buongiorno,
    Curiosamente volevo chiederle anche io un chiarimento sul dettaglio di cui ha discusso nell ultimo commento all’articolo dove dice ” farlo sbordare e farlo ridiscendere verticalmente ” riferendosi al freno al vapore. Sarebbe a dire? So che non è un blog strettamente indirizzato a questi particolari ma non capisco.
    Intende forse dire risvoltarlo sulla muratura esterna anziché quella interna?
    Non andrebbe così a crearsi una sorta di possibilità per il vapore di incunearsi tra le perline e il muro raffreddandosi li e quindi condensando pur avendo garantito l ermeticitá al tetto?
    Buongiorno e buon lavoro.

  114. il freno al vapore con funzione di tenuta all’aria meglio non “rimboccarlo”sotto l’assito, anche se potrebbe essere una soluzione fattibile con un giro di manto prima della posa del tavolato.
    sarà più facile farlo sbordare e farlo ridiscendere verticalmente appena sufficientemente per poter stendere un nastro adesivo con feltro intonacabile.

    i ringraziamenti devono andare al blog. sostenetelo!

  115. Avatar Alessio
    Alessio

    La ringrazio per la celerità della risposta.
    Avendo soddisfato i dubbi sulla prima domanda potrei chiederle una maggior chiarezza nella risposta alla seconda domanda.
    Ho ben chiaro come isolare il pacchetto isolante.
    Non mi è ben chiaro come garantire la tenuta all’aria.
    Non avendo fuoriuscita della copertura in legno oltre i muri perimetrali mi sarà sufficiente risvoltare il freno al vapore sotto l’assito affogandolo nell’intonaco?

    Ancora grazie,
    Saluti.

  116. un tetto il legno lamellare,non ventilato,con assito in vista.
    La stratigrafia:

    Travi
    Perline
    Freno al vapore
    Fibra di legno disposta in doppio strato sfalsato per eliminare ponti termici.
    Ultimo strato più sottile di fibra di legno ad alta densità.
    Guaina traspirante
    Tegole.

    Non è molto corretto rinunciare allo strato di ventilazione (che è proprio lo strato che si farà carico di smaltire il vapore che ha attraversato il pacchetto durante il periodo di riscaldamento.
    Se proprio, non so perchè motivi, si intende posare il manto di copertura direttamente sul telo impermeabile e traspirante bisogna scegliere con cautela questo materiale verificando che abbia caratteristiche di antiscivolo, elevata resistenza meccanica, ruvidità sufficiente all’applicazione delle tegole con malta o schiuma.

    Con i disegni esecutivi si deve esattamente stabilire come verrà posato il freno al vapore sul lato caldo affinchè possa garantire la tenuta all’aria.

  117. Avatar Alessio
    Alessio

    Buongiorno
    complimenti vivissimi per il blog, per fortuna mi sono imbattuto in esso e mi sento già salvo da molti errori che avrei commesso.

    Dovrei realizzare una casa in latero cemento con blocchi aventi un inserto interno di materiale isolante.
    La mia idea era di realizzare una solaio piano in cls sulla zona notte con successiva copertura in legname “grezzo” affinché in futuro possa ampliare di un piano l’abitazione e sulla zona giorno invece un tetto il legno lamellare,non ventilato,con assito in vista.
    La domanda sarebbe:
    1) sarebbe corretta come stratigrafia la seguente
    Travi
    Perline
    Freno al vapore
    Fibra di legno disposta in doppio strato sfalsato per eliminare ponti termici.
    Ultimo strato più sottile di fibra di legno ad alta densità.
    Guaina traspirante
    Tegole.

    Ecco il mio dubbio sta proprio qui.
    Non essendo un tetto ventilato dovrei posizionare le tegole subito sopra la guaina traspirante o dovrei usare qualche altro accorgimento?

    2) quale sarebbe il modo più corretto(ai fini di garantire la tenuta all’aria del tetto) per risvoltare la guaina freno al vapore sulla muratura?

    Sperando di non essere stato oltremodo prolisso la ringrazio anticipatamente e le porgo cordiali saluti.

  118. non è descritta la zona climatica o dove si trova l’edificio.

    chiudere il pacchetto in fibra di legno con osb… meglio uno strato sempre in fibra di legno con densità maggiore e calpestabile senza cautele.

    dopo il manto traspirante e impermeabile si dovrebbe prevedere uno strato di ventilazione altrimenti il vapore che è riuscito a migrare condensa sulla copertura metallica

  119. Avatar Francesca
    Francesca

    Salve,

    intanto complimenti!

    volevo chiederle un consiglio per questa stratigrafia:

    – Travi in legno
    – 3 cm perline
    – freno al vapore igrovariabile
    – 28 cm di fibra di legno
    – 2,4 osb
    – telo traspirante impermeabile
    – tetto aggraffato in alluminio

  120. trattandosi di una tettoia aperta la barriera al vapore non ha alcun senso si essere progettata, come anche lo strato isolante.
    se si intende rendere il portico piacevole d’estate si potrebbe prevedere uno strato di pannelli isolanti adatti alla protezione dal surriscaldamento.
    la tegola in cemento andrebbe posata sui listelli portategola (che non avete previsto).
    si potrebbe anche prevedere la posa e la costruzione ad ottenere la vista della tegola da sotto evitando le perline

  121. salve volevo un consiglio per proteggere il tetto di un portico esterno in legno non ventilato (il portico è aperto senza pareti ) io vorrei farlo con la seguente stratigrafia :
    dal sotto a sopra:
    1 travi primari
    2 travi secondari
    3 perlina di 30 mm
    4 bariera vapore
    5 pannello in polistirene da sp. 30 mm
    6 guaina bituminosa adesiva granigliata
    7 tegole in cemento

    accetto consigli grazie oreste

  122. dalla descrizione del problema del tetto in legno penso che il primo telo posato sopra le perline, quello che ha funzione di tenuta all’aria e freno al vapore, sia stato semplicemente posato sotto l’isolante senza prevedere la sigillatura sulla parete nel punto dove tetto e parete si incontrano.
    vedendo le foto si dovrebbe subito capire se è così.

  123. Buon giorno, ho la seguente problematica: copiosa condensa nelle perline vicino al colmo del tetto.
    Questa problematica è nata dopo aver rifatto il tetto e installato un cappotto esterno. Ho effettuato un immagine termica ed ho riscontrato una temperatura differenziale di circa 10°C. (temp esterna -2°C, zona colmo 8°C). Escludendo un problema di ventilazione del tetto, potrebbe essere un errata posa del cappotto? Il cappotto non perfettamente aderente(colla 1-2cm) lascia passare il calore fino alle falde del tetto, accumulandosi sul colmo.
    La problematica si riscontra nel periodo invernale.
    Grazie
    Cordiali saluti

  124. sì, la copertura ventilata presenta due passaggi da proteggere dagli uccelli:
    lo strato di ventilazione tra i morali di ventilazione che sono fissati sopra al manto traspirante impermeabile va protetto con le reti a rotolo antipassero o antiuccelli (consiglio in rame).
    sopra al listello portategola ogni sagoma della tegola crea un’ulteriore apertura di ventilazione che va protetta con gli elementi sagomati parapassero solitamente proposti dal fornitore della tegola: ammetto che non sono facili perchè la tegola non siede sempre bene e disturba non poco l’allineamento.

    non c’è dubbio che la ventilazione si riduce, ma lo scopo dello strato dedicato alla ventilazione è smaltire quel poco vapore che una volta attraversato il pacchetto isolante esce dal manto traspirante.

  125. Buongiorno, vorrei chiederle cosa ne pensa di alcuni elementi secondari ma comunque importanti dei tetti in legno ventilati come le reti antipassero e le reti antinsetti.
    Riwega nel loro sito parla di inserirle abbinandole insieme sia all’inizio della camera di ventilazione sia nella micro ventilazione sotto tegola ma la mia paura e’ che trattengano troppo il passaggio dell’aria.
    Grazie

  126. mi domando spesso perchè la committenza non incarichi un consulente per tutto il tempo dei lavori.
    spesso non sarebbe una spesa in più. ma una spesa in meno!

  127. Parole sante Federico.
    Come si fa a consigliare ad un cliente un tetto in legno con questa stratigrafia??
    Già che vengono spesi soldi spendiamoli bene.
    Mettere 4 o 24 cm di isolante significa avere un tetto con zero prestazioni nel primo caso e un tetto perfetto che dura tutta la vita e offre comfort in inverno e in estate nel secondo caso.
    Purtroppo tantissimi tecnici oggi non conoscono ancora le basi per progettare e consigliano in qualche modo.
    Basterebbe spendere qualche soldo in più per un consulente energetico e stare tranquilli durante i lavori.
    Purtroppo non succede sempre cosi…

  128. è il mio lavoro.
    qualsiasi sia la stratigrafia, 4cm oppure 24 cm di fibra di legno, la cosa che viene prima delle altre è la progettazione del dettaglio esecutivo per ottenere la tenuta all’aria dell’involucro riscaldato.
    quindi si deve progettare la struttura del tetto in modo tale da ottenere la sigillatura dei teli freno al vapore sul lato caldo.

  129. Potresti darmi un consiglio su come fare la precedente stratigrafia?
    grazie!

  130. perchè mai posare la lana di roccia che poco aiuta contro il surriscaldamento estivo?
    e cosa faccio con un massetto alleggerito di 4cm?

    intanto progettiamo la tenuta all’aria di questo tetto, che se sporge dal perimetro è già un bel grattacapo, poi decidiamo il pacchetto isolante più prestazionale e facile da posare.

    se il sottotetto si surriscalda velocemente è un tetto inutile. e costoso.

  131. Ciao complimenti per il sito!
    chiedo un parere sulla stratigrafia di un -tetto in legno a vista di nuova costruzione -su di un edificio in granito risalente agli anni ’40 che sto ristrutturando. Zona climatica D, GG1610
    struttura portante in legno: Travi principali 20×20 cm
    travetti secondari 10×10 cm

    incannicciato a vista: spessore 2 cm

    Freno a vapore sd 2
    isolante lana di roccia 6cm
    massetto alleggerito con polistirolo cm 4
    telo traspirante/impermeabilizzante
    tegole .
    grazie!

  132. spesso si sopravvaluta l’effetto rinfrescante della copertura ventilata: in realtà la migliore delle sue qualità è assicurare al pacchetto tetto, e quindi all’isolante, di smaltire correttamente il passaggio del vapore.

    circa la prospettiva di diventare un ambiente chiuso in futuro, devo ricordare che sarà importante che la copertura e le nuove chiusure verticali garantiscano la tenuta all’aria: quindi progettare fin da subito gli aspetti esecutivi anzichè trovarsi in seguito a compromessi inadeguati.

    circa lo spessore: 1 decidere il materiale per isolamento, 2 calcolare o far calcolare gli strati insieme per conoscere prestazione estiva e prestazione invernale.

  133. Avatar Federico Sacchetti
    Federico Sacchetti

    Salve
    complimenti per il sito e gli argomenti trattati con approfondimento, attenzione e preparazione.
    Domanda, voglio realizzare, zona Brescia, 300 slm, un piccolo portico, a L, sullo spigolo della casa, falde inclinate che si incontrano sul cantonale angolare, di dimensioni per i due rettangoli che lo compongono di circa 1,5×5,5 + 3,0×3,0, esposto a sud-ovest, che magari tra qualche anno riuscirò a chiudere ottenendo una specie di giardino d’inverno, con tetto il legno…
    Ha comunque senso, anche con falde così piccole, pensare al tetto ventilato, o non riuscirei ad ottenere effetti rilevanti? Anche perchè il “colmo ventilato” sarebbero in realtà i due lati della L che andrebbero a formare un Terrazzo chiudendo il balcone soprastante…. (spero di essermi spiegato…)
    Se dovessi fare tetto non ventilato meglio comunque prevedere tegole su listelli, o potrei pensare a una tipologia tipo”canadesi”?
    Per un buon compromesso estate inverno, che spessori di fibra di legno devo mettere in preventivo?
    Grazie

  134. naturalmente l’intervento più economico in assoluto è coibentare il pavimento del sottotetto non riscaldato e impermeabilizzare le falde.
    – per avere il massimo isolamento con la minima spesa ci si deve orientare su fiocchi di cellulosa con posa a mano libera
    – per evitare guaine bituminose con effetto barriera al vapore si può posare una membrana impermeabile ad alta traspirazione a tre strati stabile ai raggi UV per 4 mesi 230 g/m²

    poi posare sui controlistelli i coppi con il gancetto per mantenere i coppi in posizione.

    aumentare lo sporto fa sempre bene alle facciate della casa.

  135. Avatar lorenzo

    Buongiorno, devo rifare un tetto di due falde di circa 70 mq totali sull’appennino vicino a Firenze a 300 m di altitudine, per una casa che ha solo il pianterreno e il solaio. Attualmente ci sono solo travi, tavelle e due strati di coppi. Volevo aggiungere uno strato isolante per l’acqua e una coibentazione per il calore. Considerando che il solaio non è abitabile e lo userei solo come ripostiglio, qual è secondo te la stratigrafia minima consigliata che dovrei adottare, per avere un’ isolamento termico accettabile e perché non ristagni troppa umidità? Dall’interno della casa, sul soffitto ho il perlinato che credo sia incollato al solaio di cemento adiacente. Un muratore a cui mi sono rivolto mi ha proposto di stendere l’isolante sotto la guaina ardesiata e sotto a due file di coppi e di fare due fori con griglie di areazione sulle facciate sopra al solaio . Un altro muratore di mettere solo uno strato di coppi sopra l’ondulina portacoppo (che ho paura che sia poco resistente nel tempo), in modo da avere meno carico per potere anche eventualmente aumentare lo sporto. Chi ha ragione? Grazie anticipatamente!

  136. credo che a catania la più importante delle prestazioni di un tetto ventilato sia la protezione dal surriscaldamento, perciò consiglierei di utilizzare il materiale più performante di tutti contro il caldo: la fibra di legno

  137. Avatar Sebastiano
    Sebastiano

    Salve,
    sto progettando un tetto a due falde simmetriche che il mio Cliente vorrebbe realizzare con pannelli monolitici (termocoperture). Vorrei sapere la stratigrafia del tetto assicurando una corretta ventilazione e isolamento acustico (mediante pannelli in poliuretano o sughero?). Siamo in provincia di Catania, a circa 350 m dal livello del mare.
    Grazie mille e complimenti!

  138. secondo me è il primo telo (sul lato caldo) ad essere un freno al vapore troppo forte.
    per non sbagliare basta acquistare un freno al vapore igrovariabile.

  139. premesso che
    sarebbe meglio progettare una stratigrafia a secco sopra il solaio esistente (telo traspirante + isolante termico anticalpestio acustico + fibrogesso )
    se si intende gettare un massetto tradizionale è meglio usare la tecnica del “pavimento galleggiante”, posando sotto al massetto di finitura un materassino acustico con risvolti sigillati.
    Il massetto dovrà avere spessori 6 – 8 cm visto che è su uno strato elastico.
    I materassini elastici in polietilene espanso reticolato chimicamente a cellule chiuse esistono anche con un lato alluminato e goffrato .

    La migrazione tra ambienti riscaldati non deve preoccupare.

  140. Mi servirebbe sapere che tipo di telo sarebbe opportuno mettere tra un interpiano con vecchio tavolato e il masseto in cemento armato che devo gettare sopra di esso. Se il cemento armato è una barriera molto alta al vapore non rischio di far ammalorare il tavolato?
    Ringrazio per il sito che cerca di rispondere su questioni veramente intricate.
    Saluti

  141. Grazie per la risposta e le chiedo scusa ma nel mio post del 11/9 ho sbagliato l’ordine degli elementi nella stratigrafia prescrittami dal termotecnico mettendo il telo sopra la listellatura invece che sotto a protezione diretta della fibra di legno; la stratigrafia e’ questa.

    -Assito in perlinato d’ABETE di sp. 35 mm
    -Tavolato d’irrigidimento sp. 25 mm nominale
    Telo a tre strati KLOBER Sepa forte 145 gr/mq, freno al
    vapore, con giunte nastrate mediante FLECTO nastro adesivo acrilico;
    – Isolante in fibra di legno dello sp. di 20 cm per coibentare tutta la copertura fino a filo
    esterno cappotto (escluso cornicione);
    -Telo a tre strati, KLOBER Permo light 145 g/mq per guaina impermeabile, con giunte nastrate mediante
    FLECTO nastro adesivo acrilico;
    -listellatura 4×6 per la camera di ventilazione
    -Tavolato d’irrigidimento sp. 25 mm nominale
    – tegole
    Vivendo in zona climatica D con gradi giorno 2080 quindi con clima mite, per ridurre il differenziale di permeabilita’ al vapore tra i due teli come ha evidenziato lei, mi consiglia di diminuire l’sd del primo telo o di aumentare l’sd del secondo telo?
    Grazie mille a lei ed al suo incredibile blog

  142. il tetto ventilato, pur avendo questo aggettivo che porta con sè l’idea di una leggera brezza rinfrescante, è di fatto una copertura che all’ultimo strato comprende uno strato di ventilazione che ha il ruolo di smaltire il vapore che, frenato dai manti, attraversa ed esce dal pacchetto tetto!

    realizzare una barriera al vapore nello strato caldo per non affrontare una stratigrafia traspirante porta con se i rischi dell’impossibilità di smaltire il vapore del materiale coibente: nè verso l’interno e nè verso l’esterno.

    sul tavolo di progettazione una stratigrafia con passaggio di vapore zero può anche esistere: nella pratica è un rischio. ed è un rischio inutile.

  143. Buongiorno
    Sto decidendo la stratigrafia di una nuova copertura in legno con travi a vista.
    Il tetto non sarà ventilato vista la zona, ma sono indeciso se usare il freno a vapore come primo strato e un telo trapirante/impermeabilizzante come ultimo sotto le tegole, oppure utilizzare una barriera al vapore come primo strato e una guaina impermeabilizzante come ultimo…
    In poche parole non so se sia meglio far passare il vapore all’interno dello strato isolante (lana di roccia) oppure fermare il tutto (vapore) già alle perline

  144. la guaina attualmente già posata a fiamma è sicuramente una barriera al vapore.
    non conosco la posa dell’assito in legno ma probabilmente è passante da dentro a fuori sugli sporti del tetto.
    probabilmente il sottotetto attualmente deposito non ha garanzie di tenuta all’aria.

    i problemi nascerebbero solo nel momento in cui questo deposito volesse diventare un ambiente riscaldato e vissuto: a quel punto l’aria calda e umida del periodo di riscaldamento evidenzierebbe tutti i difetti della copertura.

    prima di decidere come progettare le nuove falde del tetto da rifare è bene decidere la vera destinazione d’uso di questo ambiente sottotetto.

  145. Avatar Sebastiano
    Sebastiano

    Grazie per i tuoi articoli perchè sono molto utili e ci aiutano a capire.

    Io ho un tetto in legno a padiglione, dove il sottotetto non è abitabile ma uso per tenere oggetti a deposito. Abito a Pavia, villetta singola e mi hanno rifatto una falda 8 anni fa così: assito in legno spess. 20 mm sui travetti in legno, guaina 4 mm fiammata per incollaggio all’assito, isolante polistirene 50 mm con interposti listelli stessa altezza, altri listelli ferma tegola, tegola esistente in cemento e pettine parapasseri. Mi chiedo: la guaina posta direttamente sull’assito può andare bene? Non diverta una barriera completa al vapore che può causare qualche problema? Cosa mi consigli dovendo adesso rifare le altre 3 falde ? Che stratigrafia usare?

  146. trovandoci in zona climatica B con 707 gradi giorno di Messina direi che l’attenzione più grande si deve porre alla capacità di sfasamento del materiale isolante da posare all’estradosso della copertura in CA.
    di conseguenza anche le dispersioni invernali saranno molto contenute.
    per scegliere il materiale, inutile perdere tempo, la fibra di legno è il materiale che offre più calore specifico e più densità per metro cubo a seconda del pannello che si va a ordinare.
    inutile lamentarsi del prezzo perchè in definitiva il costo della realizzazione di un tetto isolato e ventilato è da attribuire a tutte le lavorazioni e non al costo del pannello in se.
    per definire esattamente lo spessore del coibente è indispensabile calcolare la stratigrafia: giusto per capire lo spessore minimo.
    poi al meglio non c’è limite, come in tutte le cose della vita

    è o non è questa un’ottima soluzione?

  147. buonasera federico complimenti per il sito
    vorrei un tuo consiglio. Ho costruito una villetta su due elevazioni fuori terra il primo piano ha una copertura di circa 100 mq a falde inclinate tutto in cemento armato (senza pignatte) di cm 20 da premettere che la casa si trova in provincia di messina a circa 400 mt sul livello del mare , potresti darmi n una ” ottima soluzione ” per poter coimbentare il tetto
    grazie
    una buona serata

  148. più corretto sarebbe questa stratigrafia tetto:

    -Assito in perlinato d’ABETE di sp. 35 mm
    -Tavolato d’irrigidimento sp. 25 mm nominale
    Telo a tre strati KLOBER Sepa forte 145 gr/mq con Sd=25m, freno al
    vapore, con giunte nastrate mediante FLECTO nastro adesivo acrilico;
    – Isolante in fibra di legno dello sp. di 20 cm per coibentare tutta la copertura fino a filo
    esterno cappotto (escluso cornicione);
    KLOBER Permo light SK2 con Sd=0,03m
    – listellatura 4×6 per la camera di ventilazione
    – controlistellatura 5×4 portategola
    – tegole

    il primo freno al vapore è un fortissimo freno al vapore: va bene, ma dipende dalla zona climatica. più è mite e meno marcata dev’essere la differenza di permeabilità al vapore tra il primo e secondo telo.

    è stata progettata la tenuta all’aria sotto il coibente? sono stati disegnati i particolari esecutivi?
    una copertura che non garantisce la tenuta all’aria è un danno quasi irreversibile.

  149. gentile federico potrei chiedere se questa stratigrafia deve essere integrata da una guaina ardesiata impermeabilizzante sotto tegola?
    -Assito in perlinato d’ABETE di sp. 35 mm
    -Tavolato d’irrigidimento sp. 25 mm nominale
    Telo a tre strati KLOBER Sepa forte 145 gr/mq, freno al
    vapore, con giunte nastrate mediante FLECTO nastro adesivo acrilico;
    – Isolante in fibra di legno dello sp. di 20 cm per coibentare tutta la copertura fino a filo
    esterno cappotto (escluso cornicione);
    -listellatura 4×6 per la camera di ventilazione
    -Telo a tre strati, KLOBER Permo light 145 g/mq per guaina impermeabile, con giunte nastrate mediante
    FLECTO nastro adesivo acrilico;
    -Tavolato d’irrigidimento sp. 25 mm nominale
    – tegole
    mancando la guaina sotto tegola non si rischia di bagnare l’isolante?
    grazie

  150. direi di sì se la copertura non è in legno.
    questa stratigrafia per tetto piano con l’ultimo strato in Stiferite B mi sembra corretta.
    sullo strato di ghiaia è poi sempre possibile posare direttamente alcuni quadrotti dove è necessario che il tetto sia pedonabile senza rischiare di stressare lo strato impermeabilizzante.

  151. Salve Federico
    Su un tetto piano di una casa nuova, per una buona coibentazione potrebbe essere corretta una stratigrafia che prevede barriera igrovariabile fibra di legno di adeguato spess., un pannello di stiferite classB sul quale saldare a caldo la guiana impermeabilizzante. A protezione avrei previsto poi ghiaino. La ringrazio in anticipo x l’attenzione.

  152. in questi interventi è preferibile utilizzare pannelli battentati in XPS, e si può evitare la posa di un freno al vapore.

  153. Avatar Renato Girelli
    Renato Girelli

    Gentile Federico, complimenti per il sito.
    Devo realizzare un terrazzo sovrastante un locale abitabile parzialmente interrato a Rapallo (GE).
    E’ corretto (dall estradosso della soletta in laterocenmento – 30cm) un freno al vapore igrovariabile, un isolante (tipo stiferite classe B 140 mm) , un impremeabilizzazione (Mapelastic AcquaDefense o guaina bituminosa) e massetto 50 mm per posa finitura in pietra.
    Grazie per l attenzione. Renato

  154. non riesco a capire la domanda

  155. Avatar Giuseppe
    Giuseppe

    Buona sera, ho un tetto con travi e travetti il Cls armato., pignatte in EPS e soletta di 5 cm il cls. armata con rete.
    Che stratigrafia devo eseguire?
    l sottotetto è stato coibentato con eps da 5 cm con rete e poi è stato intonacato.

    Saluti, e complimenti!

  156. calcestruzzo per la fondazione additivato con idrofugo non ha necessità di una guaina impermeabile a protezione dall’umidità.

    la struttura in legno del tetto deve avere una corretta progettazione della tenuta all’aria.
    la stratigrafia tetto deve verificare la protezione dal caldo ottenibile e la corretta scelta dei manti freno al vapore e impermeabilizzante traspirante.

  157. Salve Federico,
    sto per costrire un’abitazione in cemento armato con tetto in legno sulla pianura padana.
    La platea si comporrà di 20 cm di stabilizzato e 30 cm di cemento armato. Tenendo conto che i muri perimetrali saranno gettati insieme alla platea, per evitare il problema della risalita di umidità ho deciso di far aggiungere un additivo idrofugo: ritiene sarà sufficiente e funzionale allo scopo?
    Il tetto invece verrà realizzato con struttura portante in legno a cui si aggiungeranno tavolato da 20 mm, freno vapore, strato isolante da 150 mm in EPS, fibra legno mineralizzata da 50 mm, guaina impermeabilizzante e tegole. Posso stare tranquillo circa la scelta dei materiali?

    Grazie in anticipo per la risposta.
    Buone vacanze.
    Pietro

  158. ogni materiale si comporta come un freno al vapore (quale più quale meno), ma il senso del freno al vapore, oltre quello di proteggere il coibente, è spesso garantire la tenuta all’aria.
    tutto dipende dalla struttura e dal progetto

  159. Buonasera volevo sapere se esiste un termoisolante con telo a vapore incorporato

  160. bisognerebbe capire come sono impermeabilizzate le falde, se il sottotetto garantisce la tenuta all’aria e vedere lo stato del solaio (pavimento sottotetto).
    in ogni caso si può posare un materiale sfuso come fiocchi di cellulosa invece che costosa fibra di legno.

  161. Avatar Giovanna
    Giovanna

    Buona sera, devo isolare la soletta in legno del mio appartamento (zona climatica E) posta in un sottotetto senza aperture.
    La copertura e’ realizzata in lamiera grecata isolata di 4 cm posta sopra delle predalle.
    Tra la copertura e la soletta e’ presente uno spazio che varia dai 20 ai 100 cm.
    Dopo aver letto i suoi consigli pensavo di far mettere il telo igrovariabile intello sopra le perline e poi 8 cm di fibra di legno pavatherm .
    Ritiene che la membrana igrovariabile sia meglio di una barriera vapore anche nel caso di un sottotetto con copertura non molto traspirante come la mia? Glielo chiedo perché un mio amico che fa coperture in legno mi ha detto di mettere un freno vapore! sopra la fibra di legno non metto nulla?
    Grazie

  162. penso che la manodopera rientri in una voce unica per tutte le lavorazioni previste in copertura, mentre per il solo materiale sintetico freno al vapore impermeabile (Sd = 5,5 equivale ad un forte freno al vapore) lei deve prevedere circa un costo di 2€ per mq.

  163. Buongiorno
    Mi sapreste dire un prezzo indicativo al metro quadro per un freno vapore (comprensivo di posa in opera) Silcartex BAR 140 S Sd 5,5?

    Grazie
    Saluti

  164. il pacchetto tetto è delicato non tanto per i materiali, ma per la corretta posa e per la progettazione della tenuta all’aria.
    entrambi gli aspetti devono essere curati in ogni particolare specialmente nel caso di una struttura in legno, assai più delicata dal punto di vista delle condense interstiziali.
    quando tra qualche mese inizierete a raccogliere materiale e offerte potrete farmele verificare.

  165. Avatar Carlo

    Salve,
    Ho intezione nel prossimo anno di sostiuire completamente il tetto di casa mia con un tetto in legno ventilato usando travi lamellari pannelli in fibra di legno e usando i giusti teli al vapore. Leggendo questo forum ho notato che comunque è un discorso abbastanza delicato. Io abito in una zona di montagna in provincia di VB classe F. Lei considerando la zona sa darmi qualche consiglio sugli spessori di isolante magari anche un marchio e dei teli al vapore.

  166. trattandosi di lastrico solare, questo chiancatu dovrebbe garantire una certa impermeabilità.
    questo pregio rende la copertura piana traspirante solamente verso l’interno (quindi nel solo periodo estivo si verifica l’asciugatura del vapore eventualmente accumulato nel solaio.
    il migliore intervento non credo che sia quello che costa meno.
    se il problema fosse solo quello economico sarebbe preferibile il fai da te più possibile, senza cedere a materiali scadenti e poco salubri.
    le consiglierei sicuramente una fibra di legno tra montanti in legno protetti da un freno al vapore igrovariabile coperto da uno strato in gessofibra.
    fino alla gessofibra il fai da te è più che fattibile

  167. Avatar ligabue82
    ligabue82

    Mi scusi se sono stato poco preciso: il solaio divide l’ambiente interno dall’esterno. Trattasi quindi di lastrico solare piano (chianche di maglia leccese tipiche della nostra zona – Puglia).

    Grazie

  168. non si comprende se il solaio sia un lastrico solare oppure divida l’abitazione dal sottotetto

  169. Avatar ligabue82
    ligabue82

    Buonasera.
    Chiedo un consiglio.
    Ho intenzione di isolare solaio dall’interno (circa 150mq – tutta la casa).
    Ho chiesto alcuni preventivi.
    EPS (polistirene): mi hanno consigliato 5/6 cm oppure 8 cm (2 pannelli da 4 cm incrociati), incollati al solaio + tasselli agli angoli. Poi rasatura e rete, mentre mi dicono che non è necessario il cartongesso (mentre io reputo di si per accogliere la parte elettrica per l’illuminazione, corretto?). Prezzo fornitura circa 10€/mq; fornito e posato siamo attorno ai 15/18 €/mq. Che ne pensate?
    Non mi consigliano barriera al vapore perchè lo spessore non è elevato: è vero?
    sughero e lana di roccia costerebbero di più e quindi non me l’anno consigliato.
    Infine mi hanno proposto questo prodotto: OVER-FOIL 311 – Isolamento termoacustico di pareti esterne ed interne con nastro adesivo per giunzione in alluminio puro
    Lo conoscete? Che ne pensate?

    Consigli e chiarimenti sono sempre ben accetti, soprattutto su questa benedetta barriera al vapore (ognuno dice la sua…).
    Zona climatica D, classe edificio G che con ristrutturazioni sarà C.

    saluti

  170. sotto la linea di gronda del vecchio edificio, dove la copertura in rifacimento dovrebbe ricevere il colmo ventilato, si deve progettare una sorta di linea ventilata per permettere l’uscita dell’aria calda e del vapore contenuto

  171. Avatar Massimo

    Buongiorno ho camera e bagno con tetto in legno . Gli elementi del tetto sono travi lamellari e perline , sopra le perline sono stati posati pannelli gialli tipo lana di vetro con strato di guaina incorporato (il lato giallo lanoso poggia sulle perline e la guaina e rivolta verso l’alto) sopra di essi è stato messa guaina ardesiata e tegole.
    Questo tetto è un prolungamento di quello di casa (una sorta di pergolato poi chiuso in muratura). Voglio assolutamente modificarlo inquanto vecchio e fatto in maniera errata ; tolgo tutto fino alle perline e inserisco i materiali più adeguati ; ma poichè il “tetto” non arriva al colmo del tetto principale inquanto addossato ad una parete come posso effettuare una sorta di ventilazione ? Potrei in teoria utilizzare solo i lati laterali e il lato gronda ? Non so se sono stato chiaro , Grazie e buona giornata.

  172. l’umidità esterna, prima di entrare nel pacchetto, trova sempre un freno al vapore

  173. atmosfere artificiali non esistono in natura

  174. Avatar Alessandro
    Alessandro

    …e in questo modo permettere l’entrata all’interno dell’edificio di vecchio vapore (già presente nel pacchetto) più nuovo vapore presente nell’aria proveniente dall’esterno?

  175. Avatar Alessandro
    Alessandro

    C’è ancora un punto che non mi è chiaro…come è possibile far asciugare del vapore precedentemente accumulato (nel periodo invernale) permettendo il flusso dall’esterno verso l’interno? Il vapore presente nell’aria esterna umida estiva non potrebbe infiltrarsi continuando ad alimentare il mio pacchetto con nuovo vapore?
    Grazie ancora

  176. privilegiare il passaggio di vapore verso l’interno in regime estivo (tipico dei manti a diffusione igrovariabile) è importante per l’asciugatura del vapore eventualmente accumulatosi nel pacchetto in periodo di riscaldamento.
    se questo fosse impedito succederebbe condensa estiva sul lato più interno del pacchetto e mancato smaltimento dei grammi d’acqua accumulati.
    in due parole: cerco di agevolare il passaggio del vapore contenuto nella stratigrafia e non l’umidità ambientale esterna della stagione estiva.

  177. Avatar Alessandro
    Alessandro

    Salve,
    sono un laureando in ingegneria civile e ambintale, documentandomi su internet sto cercando di capire meglio tutte le problematiche relative all’umidità e formazione della condensa.
    La mia domanda, in conseguenza a tutto quello letto fino ad ora, è:
    se di inverno ho interesse a limitare il passagio vi vapore dall’interno verso l’esterno proprio per limitare l’effetto di saturazone (condensa), perchè invece d’estate, quando il flusso si inverte, voglio invece che il vapore possa passare liberamente dall’esterno verso l’interno? non avrei comunque problema di condensa in prossimità della coibentazione? e se si, quale superficie presumibilmente sarebbe colpita?
    La ringrazio in anticipo, saluti.

  178. l’ideale sarebbe intervenire dall’esterno, ma forse non è possibile esteticamente ed economicamente.
    internamente, direi che con 3 centimetri, compresa la finitura interna si potrebbe fare un discreto lavoro.
    in base alle temperature medie più fredde si potrebbe controllare il rischio di condensa interstiziale
    bisognerebbe sapere quante persone abiteranno e con che frequenza, conoscere la serramentistica e l’impianto di riscaldamento…
    non è semplicissimo

  179. Avatar Guido Farina
    Guido Farina

    no, ho solo una parete di 4 cm. Non volevo mettere all’interno una nuova parete per non rimpicciolire le stanze. Quindi pensavo se ‘era un materiale tipo di stoffa o cartaceo o altro da utilizzare come coibentazione.

  180. isolare maggiormente? cioò significa che le pareti in legno di abete hanno già una vecchia coibentazione?
    bisognerebbe conoscere la stratigrafia esatta per partire e progettare una nuova e migliore stratigrafia.

  181. Ho una casetta in legno in montagna a 800mt nell’appennino parmense, di 60 mq. Volevo isolare maggiormente le pareti, ho visto i teli traspiranti, ma non soo sicuro che vadano bene.
    Qualcuno mi può dare un consiglio su cosa incollare alle apreti dilegno di abete???

  182. molte coperture, come nella tradizione di secoli, non prevedono l’impermeabilizzazione sotto tegola.
    i coppi, o le tegole, svolgono il ruolo dell’impermeabilizzazione.
    naturalmente bisognerebbe fare manutenzione regolare per il corretto funzionamento. cosa che nessuno o quasi fa.

    la necessità di intervenire per il riposizionamento dei coppi o per la sostituzione di quelli rotti, potrebbe essere l’occasione per pensare alla coibentazione.

  183. Salve,
    io ho acquistato nel 2012 una casa costruita nel 2008, con tetto in legno e coppi a vista.
    con i temporali estivi, mi sono accorta che la pioggia si è infiltrata sotto i coppi e invitabilmente ha gocciolato nel sottotetto. credo che a questo tetto manchi qualcosa. posso chiedere dove è stato commesso l’errore, a chi devo chiedere i danni (per ora pochi) e eventualmente come procedere a correggere l’impermeabilizzazione del tetto!

  184. Chi vi ha progettato il pacchetto ha pensato, se poso una barriera al vapore elimino il problema dell’aria cada e umida interna che migra d’inverno verso l’esterno. Il tetto non traspira e perciò attraverso la coibentazione in fibra di legno non c’è passaggio di vapore.
    Se la barriera in qualche punto avesse dei difetti (di posa di solito) allora ci saranno dei forti passaggi di vapore in quei punti.
    Comunque, l’eventuale imprevisto passaggio di vapore oppure l’eventuale carico di umidità del materiale all’origine non sono intrappolati nello strato coibente perchè è stata creata un’intercapedine d’aria di 4cm.
    Non si comprende dalla descrizione se questo tavolato distanziato dal coibente (e sormontato dall’ultima guaina impermeabile) abbia in cima una ventilazione. Esisterà un colmo ventilato oppure è un “cappello impermeabile” che respira solo sulle linee di gronda? In questo caso potrebbe formarsi condensa lì sotto, bagnando anche il tavolato della ventilazione.
    Solitamente la ventilazione di un tetto traspirante avviene sopra l’ultima guaina impermeabile ma traspirante nello spessore di listellatura e contro listellatura.

  185. Salve,
    in merito a questo articolo le chiedo cosa comporti, costruire un tetto con la startigrafia seguente, in termini di problematiche all’isolante usato. Io ho usato in ordine di montaggio:
    – Travature in legno
    – perlina
    – barriera al Vapore
    – 16 cm di fibra di legno steico Therm
    – camera d’aria 4 cm
    – tavolato grezzo
    – altro telo impermeabile all’acqua molto simile alla barriera al vapore
    – listellatura verticale + listellatura orrizzontale a passo costante per appoggiare le tegole
    – Tegole

    Il mio dubbio è relativo alla protezione dell’isolante in fibra di legno che a suo tempo (6 mesi fa) mi è stato suggerito di non proteggere (in quanto la camera della ventilazione avrebbe assolto agevolmente il compito di togliere il vapore dall’isolamento vista la continua aerazione)con nessun tipo ti barriera traspirante in quanto poteva “intrappolare” vapore e creare problemi all’isolamento. Oggi leggendo su quest’articolo mi sembra di capire che ho commesso un errore ma vorrei con voi capire quale impatto può avere in termini di durata dell’isolante Stesso e in termini di prestazioni dell’isolante in merito all’invecchiamento che può avere con questa soluzione.

    Grazie
    Buon Natale