Entriamo nello spessore dell’ intonaco in argilla per vedere quanto è utile e poi finiamo parlando della lisciatura senza rete.
Non hai voglia di leggere l’articolo? vai al VIDEO
l’ intonaco che respira, argilla
Oggi il pippone lo faccio all’inizio, altrimenti chi chiude la pagina in fretta se lo perde 🙂
C’è un materiale che non fa rumore, non luccica, non promette miracoli – li fa! e non compare in nessuna pubblicità. Chi lo ha conosciuto sa che è vivo, che lavora in silenzio, di giorno e di notte. Non è un deumidificatore e non è un impianto radiante: si chiama in tanti modi: argilla, terra cruda, intonaco di terra, e per secoli gli uomini lo hanno usato nei loro “rifugi”. Poi siamo passati all’intonaco interno “a base calce” 🙂 questo, a guardar bene, non è altro che “a base di cemento” 🙁
Non serve essere archeologi per accorgersene: basta toccare con le dita un intonaco in terra per sentire le pareti trattenerne il tepore in inverno. In estate, l’aria dentro è più fresca . L’intonaco d’argilla, la pelle della casa: assorbe, respira, si asciuga, assorbe anche i rumori 🙂
per uno schizzo d’acqua
Attenzione se bagni la parete! l’intonaco di argilla si oscura, si ammorbidisce, ma poi, si asciuga. Una fessura si può anche riprendere con uno spruzzino d’acqua, poi non si vede più nulla. Se esageri (come mio figlio quando fa la doccia che schizza e bagna ovunque) l’intonaco cola per terra 🙁 ma puoi ritirarlo su, con la spatola 😉 insomma questo intonaco lo fai, e lo puoi rifare, e rifarlo ancora:
- ecco perchè ho scritto terra cruda!
spessore, quantità di vapore e tempo
L’argilla è un bravo regolatore dell’umidità interna. Quando dopo 10 anni avevo necessità di ritinteggiare ho scelto di NON ritinteggiare! volevo almeno togliermi la voglia di argilla che mi perseguitava da tanto tempo e mi sono deciso per uno strato sottile, come una lisciatura di finitura.
Lo strato sottile di argilla reagisce in fretta ai picchi di umidità — il vapore di una doccia, per esempio sparisce — ma si satura presto 🙁
esempio lisciatura in argilla da 2 mm di spessore
- assorbimento di vapore acqueo oltre 10 g/m2 di superficie in 1 ora
esempio cartongesso 12,5 mm di spessore
- assorbimento di vapore acqueo tra i 4 e i 18 g/m2 di superficie in 8 ore (qui dipende sempre dalla finitura del cartongesso e dalla pittura che ho usato)
Servirebbe più spessore per avere una ottima riserva: 2 centimetri sono spesso il giusto compromesso, dicono quelli che la studiano da vicino. Oltre, cambia poco. Ma perchè?
esempio intonaco in argilla da 20 mm di spessore
- assorbimento di vapore acqueo oltre 50 g/m2 di superficie in 8 ore
Mi sembra che questi test siano stati fatti in ambiente a 23 °C con 80% di UR, cioè umidità relativa.
tabella assorbimento di vapore acqueo in diversi spessori
intonaco ancora più spesso
Certamente potrei assorbire anche 100 g di vapore se mi dò più tempo e se faccio un intonaco ancora più spesso.
Il fatto è che gli intonaci di argilla aderiscono solo meccanicamente su un sottofondo sufficientemente assorbente e preumidificato (cioè devo nebulizzare) e vanno applicati con lo spessore massimo di 20 mm per strato.
Perciò direi che è inutile fare una seconda lavorazione per posare altro spessore di fondo… 😉
E se siamo ingolositi da questo super strato assorbente, possiamo ancora saziarci con gli intonaci di finitura e spingerci ancora più su con altri 5-10 mm).
Possiamo anche prenderci il tempo di riflettere… tanto l’argilla non subisce processi chimici, il materiale lo teniamo umido e coperto e può essere lavorato in diverse giornate.
E mentre pensiamo, lasciamo le finestre aperte 24 ore su 24 per arrivare all’asciugatura completa dello strato precedente, controllando la possibile formazione di fessurazioni da ritiro.
l’ intonaco in argilla non ha fretta
Non si può avere fretta. Bisogna lasciarla seccare da sola, aspettare che il tempo faccia il suo. E lei, in cambio, accetta di cambiare: asciugando si indurisce. Se si rompe, si lascia sistemare con un po’ d’acqua e la mano di chi l’ha posata: si lascia guarire 🙂 Se riceve acqua, si ammorbidisce.
L’argilla sui muri, per tanti, potrebbe essere troppo delicata, per loro è meglio la calce, ma l’argilla fa quello che nessun altro rivestimento fa: partecipa all’aria che respiriamo, la accompagna, la modula. A volte trattiene l’umidità, a volte la restituisce. Sempre senza fretta.
chi è abituato a lavorare l’argilla
Non usa nemmeno la rete, chiude addirittura le crepe del fondo riempiendole con la finitura liscia e spatola americana:
Poi c’è chi frattazza con la spugna
In realtà tutta la lavorazione dell’intonaco di argilla dovrebbe diventare l’occasione di provare e sperimentare, magari sporcandoci le mani da soli se non abbiamo tanti mq da fare. Si impara sempre qualcosa facendo da soli 😉
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
“Qui sotto puoi lasciare un commento” – non devi registrarti e il tuo indirizzo email non sarà mai pubblicato, approfittane! riceverai presto una risposta!
oppure sostieni l’informazione libera e imparziale di espertocasaclima con un un Buono Regalo Amazon digitale (via e-mail o SMS)
Lascia un commento