E’ buffa la vita e i suoi intrecci! Vado dalla mia tabaccaia preferita a pagare la TARI e uscendo mi dice “ma lei perchè non scrive un libro? tutti scrivono libri ormai“… e io rispondo “scrivo un articolo alla settimana e questo già basta”… “ma su cosa?” “sull’isolamento termico degli edifici” “aaah molto interessante! Posso farle una domanda?“… “Certo dico” “L’altro giorno, alla TV, hanno detto che è meglio un isolamento interno che il cappotto“… “Ah” rispondo io! “Ma è vero quello che dicono?“
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“Dipende signora Cristina”… “Come principio, il cappotto è sempre la scelta migliore per isolare una casa, mentre l’isolamento interno, è una specie di ripiego! Giustificabile in tanti modi, si intende, a volte è addirittura una scelta obbligata, ma teoricamente parlando, è sempre un ripiego!” ed ecco in 2 parole perchè:
- se l’isolamento è interno, lascio la casa al freddo e dentro mi costruisco un nido caldo
- se l’isolamento è a cappotto, quindi all’esterno, anche tutta la struttura della casa sarà al caldo
“Ma sa cosa hanno detto alla TV invece? che il cappotto costa di più, in pochi anni si rovina, e poi bisogna anche smaltirlo 😐 Meglio non farlo o isolare internamente“
La signora Cristina non ricorda né il canale e né la trasmissione, stava mettendo su da mangiare (come si dice dalle nostre parti) e intanto ascoltava la televisione.
E comunque non ne sto parlando perchè vorrei scoprire chi era andato in onda, ognuno intrattiene il suo pubblico come gli pare e piace, ne parlo per 2 motivi:
- perchè da settimane (ecco gli intrecci della vita) sto approfondendo proprio l’argomento dell’isolamento interno, con tutte le sue peculiarità e attenzioni da fare
- perchè la breve testimonianza della signora Cristina mi ha fatto riflettere su cosa rimane nella testa della gente dopo aver guardato una trasmissione alla TV
E visto che è sempre bene fare un po’ di chiarezza, parliamone un attimo in questo articolo del venerdì:
è meglio un isolamento interno che il cappotto
Come già detto all’inizio, un isolamento interno riduce notevolmente le dispersioni per riscaldamento: infatti aggiungo uno strato isolante e impedisco una veloce trasmissione del calore verso l’esterno! L’aspetto negativo è che tutta la massa della casa resta fredda, quindi non posso godere della sua inerzia. Se la casa fosse una seconda casa per trascorrervi il weekend sulla neve (che ormai non c’è più) dell’inerzia persa non ci interessa nulla, anzi, l’isolamento interno risolve quel noioso problema del lungo tempo per riscaldare gli ambienti 🙂
il cappotto costa di più
Qui è difficile ribattere: certamente il cappotto costa di più, basta immaginare che solo per iniziare il lavoro devo installare un ponteggio esterno, presentare una pratica edilizia in comune, spostare i pluviali, acquistare nuovi davanzali e altri mille particolari esecutivi…
Costa di più, ma posso anche isolare molto di più! E ovviamente posso anche impiegare materiali ad alte prestazioni e a basso costo come l’EPS con grafite che ovviamente non posso impiegare in camera da letto per un isolamento interno 😉
il cappotto in pochi anni si rovina
La rovina è garantita: andiamo tutti in rovina se veniamo lasciati fuori alle intemperie per anni e anni, sotto il sole, alla pioggia, nel vento, al freddo e al gelo. Anche la mia nuova Tesla andrà in rovina nel tempo 😐 Ma non è colpa della scelta per un isolamento sul lato esterno: anche l’intonaco esterno della muratura disperdente è destinato alla rovina… La tonaca del muro è proprio uno strato di protezione, uno strato di sacrificio. Come nel cappotto è lo strato esterno di rasatura armata.
Mettere in discussione il cappotto perchè la finitura esterna si rovina è sbagliato. Incolpare il lavoro mal eseguito è tutta un’altra storia, ma oggi non ne parleremo.
il cappotto bisogna smaltirlo
I materiali isolanti dei sistemi a cappotto in commercio sono tanti e molto diversi tra loro. Non credo che esista un solo committente del suo nuovo isolamento a cappotto che stia già riflettendo a come smaltirlo, ma comunque è un argomento interessante… e lo sarà per i nostri figli.
So che il riciclaggio del cappotto è una soluzione sostenibile solo per lo smaltimento del polistirolo espanso, del sughero, della fibra di legno, della canapa 🙂 mentre lana di roccia, lana di vetro e poliuretano devono essere smaltiti in discariche autorizzate:
- per lo smaltimento di lana di roccia e lana di vetro (isolanti costituiti da fibre vetrose sottili) si deve ricorrere al trattamento dei rifiuti speciali pericolosi.
- anche per il poliuretano è necessario rivolgersi ad un’azienda specializzata nel trattamento dei rifiuti pericolosi.
Il tema dello smaltimento di rifiuti speciali pericolosi non riguarda solamente il cappotto… ad onore del vero: ci sono molti committenti che hanno accettato di fare isolamenti interni proprio con lana di roccia e lana di vetro e se vogliamo dirla tutta… anche con poliuretano 😐 quindi il cappotto non centra nulla… centra solo la scelta di quale isolante ti porti in casa 🙁
il cappotto meglio non farlo o isolare internamente
Meglio non farlo è un consiglio offerto dalla TV che lascia il tempo che trova ed è inutile commentarlo.
Sono molto favorevole all’isolamento interno anch’io, ma non posso dire che sia la soluzione migliore in assoluto. Senza dubbio posso dire che non fare nulla è l’unica cosa sbagliata (se la casa ha un futuro davanti a sé ovviamente).
l’isolamento dall’ interno offre tanti aspetti positivi:
- posso farlo quando voglio
- posso evitare pratiche edilizie
- posso lavorare a step stanza per stanza
- posso mettermi in gioco con il fai da te
- posso rinnovare gli interni con la stessa operazione in un colpo solo
- posso raggiungere un comfort elevato in tutte le stagioni
- posso portarmi in casa materiali ancora migliori dello stato di fatto
- posso contestualmente fare dei fori per installare una ventilazione meccanica con recupero del calore (VMC)
- posso documentare tutto il lavoro per un futuro Attestato di Prestazione Energetica con un risultato migliore.
Meglio è l’isolamento che si può e si riesce a fare 🙂 questo è il succo 😉
lo hanno detto alla TV
Ho letto che prima dei tre anni, NON esistono video educativi per i nostri figli, anzi le trasmissioni per neonati preparano all’istupidimento. Ovviamente la regola d’oro è scegliere, lo stesso discorso vale anche per la nuova televisione, YouTube 🙂 Ma in ogni caso io ritengo YouTube molto superiore alla televisione. Quello che guardo su YouTube è frutto della mia ricerca, e devo dire che offre, anzi i CREATORS offrono, contenuti eccezionali.
Avete mai sentito parlare del “Mensch-Zeichen-Test” frutto di una lunghissima ricerca di 2 studiosi tedeschi? Vi lascio tirare le conclusioni in pace:
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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