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Isolamento interno, meglio Stiferite che calce canapa

4 risposte

Perché è meglio la Stiferite che la calce canapa per un isolamento interno? Perché è meglio il diavolo che l’acqua santa?

Andiamo subito a vedere le qualità della Stiferite e della calce canapa per comprendere meglio questi materiali isolanti:

Stiferite, schiuma poliuretanica

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Le schiume poliuretaniche, polyiso, dei pannelli STIFERITE consentono di ottenere eccellenti prestazioni isolanti con spessori molto inferiori a quelli richiesti da altri materiali, infatti la Conducibilità Termica Dichiarata  è intorno ai 0,022 [W/mK]

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Nei pannelli in Stiferite (che sono poliuretano espanso) abbiamo una schiuma di poliuretano rigida a celle chiuse ottenuta da una reazione chimica dove gli isocianati e i polioli vengono miscelati insieme in presenza di agenti espandenti, catalizzatori e stabilizzatori. Durante la reazione chimica, gli isocianati reagiscono con i gruppi idrossilici dei polioli per formare legami uretanici, generando anidride carbonica come sottoprodotto. L’agente espandente permette alla schiuma di aumentare di volume, formando una struttura porosa… e molto molto molto isolante 🙂isolamento interno - Isolamento interno, meglio Stiferite che calce canapa 3

calce canapa

Niente schiume e processi industriali qui! Niente agenti espandenti, catalizzatori e stabilizzatori. Nessuna anidride carbonica come sottoprodotto: anzi al contrario 😉 la canapa assorbe anidride carbonica come nessun’altra pianta. Insomma tutto al naturale 🙂 🙂 🙂

Acqua Santa: l’acqua serve per legare l’impasto 😉 e per scacciare il demonio e la sventura 🙂 🙂 🙂

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Non solo è un isolante massivo, e la massa è una cosa importante per una casa fresca d’estate, la calce canapa è capace di autoregolare l’umidità dell’aria ambiente quindi: tantissimo comfort e benessere abitativo.

Nessuna reazione chimica? possibile? In realtà la calce mineralizza la canapa 😉 ecco perchè è ignifuga e immarcescibile.

Il suo unico problema è il tempo, gli anni che passano… ma dai che sto scherzando 😉 la calce migliora le sue caratteristiche meccaniche nel tempo, la carbonatazione del materiale porta all’indurimento delle fibre. L’impasto diventa molto resistente, ma leggero ed elastico.

la calce

Sì ma la calce da dove viene? dalla frantumazione di pietre calcaree che in Italia non mancano 🙂

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Come già vi ho ricordato spesso, igroscopicità e permeabilità al vapore sono il meglio che si possa trovare in un materiale per edilizia 🙂 e guarda caso: la capacità igroscopica della canapa e la permeabilità al vapore della calce sono ai valori massimi 😉

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Conducibilità Termica Dichiarata dei pannelli in calce canapa

Avete già intuito perché sia meglio la Stiferite che la calce canapa per un isolamento interno…

  • la Conducibilità Termica Dichiarata dei pannelli in calce canapa è 0,070 [W/mK]
  • la Conducibilità Termica Dichiarata  della schiuma di poliuretano rigida è intorno ai 0,022 [W/mK]

Su questo confronto tra isolanti… non c’è partita: la Stiferite isola mooolto di più 🙂

scelta tra Stiferite e calce canapa

Sei convinto che i materiali come la calce siano destinati solo a cantieri in bioedilizia o restauri pregiati? Tu vorresti crescere studiare mangiare dormire sognare e giocare in una stanza di schiuma poliuretanica? 😐 😐 😐

Ecco questa è l’unica domanda da porsi! Ma in realtà non è l’unica:

ottenere l’incentivo ECOBONUS 65%

Esiste una sola ragione per rinunciare all’ isolamento interno con pannelli in calce canapa:

  • meglio la Stiferite se devo o voglio assolutamente ottenere l’incentivo ECOBONUS 65% che ci obbliga al rispetto dei valori di trasmittanza indicati nell’Allegato E 🙁 mi riferisco al Decreto Requisiti energetici 6 agosto 2020.

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Allegato E: i valori di trasmittanza per l’accesso alle detrazioni

Questo Allegato E impone “valori di trasmittanza rigorosi per l’accesso alle detrazioni” dimenticandosi di differenziare i Requisiti minimi richiesti per un cappotto esterno, dai Requisiti minimi richiesti per l’isolamento in intercapedine o per l’isolamento interno 😐

La prova provata che il legislatore non sa un piffero di fisica edile o di semplice edilizia: raggiungere trasmittanze così basse come quelle imposte dall’Allegato E facendo un isolamento interno richiede

  1. uno spessore di isolante esagerato (non esagerato se usi Stiferite 🙂 )
  2. un rischio inutile per condense interstiziali causate dallo spropositato isolamento termico e dall’enorme raffreddamento della struttura muraria dietro l’isolante…

pura follia |:

Raggiungere trasmittanze così basse come quelle imposte dall’Allegato E equivale a puntare la pistola alla nuca del padrone di casa e dirgli “devi fare un isolamento interno con Stiferite”.

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Prima dell’avvento delle Teste d’uovo che hanno orchestrato il Decreto Requisiti energetici 6 agosto 2020 i tecnici avevano dimostrato molta più competenza:

  • i Requisiti minimi e le trasmittanze limite previste dopo il DM 26 giugno 2015 nella tabella 1 dell’Appendice B potevano essere incrementante del 30%: il Decreto chiedeva una minore prestazione proprio nel caso di isolamento dall’interno o in intercapedine. Il legislatore “illuminato” avrà anche tenuto conto della maggiore difficoltà di trovare spazio disponibile…

Testa d’uovo è una definizione spregiativa degli intellettuali, dei teorici che, persi nell’astrazione, non vedono la concreta realtà.

TABELLA 1 (Appendice B – DM 26 giugno 2015)

Ecco la TABELLA 1 (Appendice B – DM 26 giugno 2015) con la Trasmittanza termica U massima delle strutture opache verticali, verso l’esterno soggette a riqualificazione:

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per il BONUS CASA è richiesto il rispetto dei soli limiti di legge come da DM 26/06/2015

Parliamo di detrazioni fiscali del 50% previste per le ristrutturazioni edilizie – ex art. 16 bis del DPR 917/86) :

  • riduzione della trasmittanza termica delle pareti verticali che delimitano gli ambienti
    riscaldati dall’ esterno, dai vani freddi e dal terreno
  • riduzione delle trasmittanze termiche delle strutture opache orizzontali e inclinate
    (coperture) che delimitano gli ambienti riscaldati dall’esterno e dai vani freddi
  • riduzione della trasmittanza termica dei pavimenti che delimitano gli ambienti
    riscaldati dall’esterno, dai vani freddi e dal terreno
  • riduzione della trasmittanza termica dei serramenti comprensivi di infissi che
    delimitano gli ambienti riscaldati dall’ esterno e dai vani freddi.

Quindi detraggo le spese come BONUS ristrutturazione al 50% , rinuncio al 65%, e devo rispettare limiti meno stringenti.

La madre di tutte le detrazioni edilizie, il Bonus Ristrutturazioni, è stato introdotto nel nostro ordinamento dall’art.16 comma 1 del DL 63/2013 e non prevede una scadenza. Ma secondo me, al 31 dicembre 2024 ne sentiremo di belle e di nuove 🙂


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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4 risposte a “Isolamento interno, meglio Stiferite che calce canapa”

  1. @ Hynes

    la verifica che lei ha fatto,
    non tiene conto di vari aspetti importanti :
    • la capacità di assorbimento dei materiali (tiene conto solo della resistenza al passaggio del vapore, il valore ?)
    • la capillarità dei materiali (tiene conto solo della migrazione del vapore per differenza di pressione, migrazione per diffusione)
    • il tipo di clima esterno variabile (tiene conto solo della temperatura esterna media, umidità relativa e pressione mensili)
    • il clima interno variabile (tiene conto solo di un valore medio di temperatura, umidità e pressione mensili)

    Il metodo descritto nel modello di Glaser adottato dalla norma UNI EN 13788 è un calcolo semplificato e standardizzato.

  2. Sto leggendo con grande interesse i vostri articoli. Sto cercando di progettare l’isolamento interno di un appartamento in muratura portante anni 60. Sto valutando varie opzioni di isolanti, non è fondamentale arrivare alle trasmittanze folli della normativa: basta essere ragionevoli e ridurre il fabbisogno di energia.
    La stiferite GT con uno spessore non troppo elevato fa risultare le “verifiche verificate” sulla condensa, anche quella interstiziale. Mentre provando ad utilizzare materiali tipo sughero, fibre di legno dovrei passare ad una verifica dinamica perché non riesco in alcun modo a farle verificare con i metodi standard.
    Nell’ottica di essere ragionevoli: con quale altro tipo di materiale potrei provare? Che tipo di accortezze sono necessarie? La realtà d’uso non corrisponde alla realtà dei numeri sempre, vorrei informarmi maggiormente e cercare di capire meglio anche attraverso altri vs articoli. Grazie

  3. @ Carla

    purtroppo i rumori si trasmettono per “via aerea” e per “via strutturale”.
    quindi anche dopo aver isolato acusticamente alcune superfici, tutte le strutture continuano a trasmettere.
    però un beneficio ci sarà comunque:
    una possibile soluzione consiste nel realizzare un “rivestimento a secco”, una controparete o un controsoffitto in cartongesso, gessofibra, ecc.) e materiale fonoassorbente nell’intercapedine.
    le strutture metalliche devono essere desolidarizzate con nastro acustico.
    l’isolante morbido (e non ad alta densità) non deve essere per forza di lane minerali pericolose per la salute!
    meglio fibra di legno o di canapa

  4. Avatar Carla Grisendi
    Carla Grisendi

    Buonasera vorrei fare un isolamento acustico al soffitto e alle pareti laterali confinanti con altri appartamenti. Mi hanno consigliato pannelli rigidi di lana di roccia più intonaco pet il soffitto è lana di vetro e cartongesso per le pareti. L’appartamento è piccolo e altezza soffitto 2.7 mt quindi serve una soluzione con non troppo spessore. Il geometra ha detto che per avere un buon isolamento acustico con poco spessore esistono solo questi 2 prodotti naturalmente rapporto qualità prezzo. Concorda? Purtroppo ho perplessità sulla salubrità del lavoro. Cosa ne pensa?