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Isolamento interno sotto i 3cm, i 4 pannelli più sottili presenti in commercio

20 risposte

Lasciando perdere un isolamento interno come impone il BONUS CASA che vuole rispettata la Trasmittanza termica U per accedere alle detrazioni fiscali del 50% progettiamo un isolamento interno per non perdere troppo spazio in casa 😉 (Se ben ricordate, nell’articolo “Isolamento interno e la 1a decisione importante” (qui il link diretto: https://wp.me/p9uw8S-ayi) ne avevamo  già parlato)

Vuoi guardare l’articolo? vai al VIDEO

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isolamento interno con poco spessore

Visto che moltissimi lettori

  1. sono interessati a fare uno strato di isolamento termico sottile proprio per salvare lo spazio
  2. non vogliono portarsi veleni in casa
  3. odiano o hanno appena tolto il cartongesso isolante perchè dietro si era formata la muffa

andiamo a vedere insieme se un isolamento interno con poco spessore porta veramente un enorme beneficio o è tempo perso.

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Parleremo di:

  1. fibra di legno intonacabile da 2cm
  2. calce canapa da 2,5cm
  3. idrati di silicato di calcio da 3cm
  4. e calcio silicato da 2cm

la zona climatica E

Per dare qualche numero ho preso come riferimento la zona climatica E che interessa la maggioranza delle famiglie e per rendere più realistico anche un Calcolo Semplificato del Risparmio Energetico ante e post, ho scelto i Gradi Giorno di Milano che più o meno sono il tipico esempio di zona E.

un Calcolo Semplificato del Risparmio Energetico ante e post

E’ un Calcolo Semplificato, quindi ci aiuta fondamentalmente a fare un confronto tra materiali diversi e non è la sfera di cristallo per scoprire l’importo della prossima bolletta 😉

Semplicemente ci mostra l’ Energia primaria risparmiata (Qpr espressa in kWh/anno + Risparmio economico espresso in €/anno secondo i seguenti criteri :

1. Gradi Giorno e Zona Climatica della Provincia di riferimento
2. Potere calorifico inferiore combustibile = 8,79 (kWh/Nmc)
3. Costo unitario combustibile = 0,90 €/mc
4. Superficie di riferimento verso l’esterno = 100 mq
5. Trasmittanza ante & post operam in W/mqK
6. Rendimento globale medio stagionale ?g = 0,85

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Direi che comunque una cifra espressa in €uro e riferita a 100mq di superficie, aiuta molto a toccare con mano un concetto di risparmio energetico così astratto per tutti noi.

Qui, nel caso dell’isolamento interno interno con max 3cm di spessore gli €uro sono una cifra ridicola che non cambia le sorti di un bilancio economico familiare, ma quando in un altra occasione andremo a vedere cosa succede se isolo il sottotetto con 20cm di isolante… allora le cifre di risparmio energetico iniziano ad essere appetitose 😉

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chi prende la strada di un isolamento interno sottile

Ovviamente, chi prende la strada di un isolamento interno sottile di solito non è la persona che vuole dare un taglio alla bolletta per riscaldamento, sì c’è ovviamente anche un risparmio…, ma il committente di solito è stufo 🙁 anzi infastidito 😐 dalle superfici fredde, dalle condense che succedono in alcune zone e dalla presenza di muffa.

Avere una superficie interna con qualche grado in più è veramente un sollievo: un enorme beneficio! è comfort 🙂

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ad esempio una muratura in mattoni e sassi

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Prendiamo a titolo di esempio una muratura in mattoni e sassi con il suo intonaco interno ed esterno:

  • se anche riscaldiamo l’ambiente a 20°, la parete esterna in mattoni e sassi avrà un superficie interna con temperature appena sopra i 15°C e questo è insopportabile 🙁
  • quindi, un isolamento interno con max 3cm di spessore, capace di alzare la temperatura superficiale interna di 2-3°C, significa un  enorme beneficio e molto più comfort di prima 🙂

 

eccola qua la parete disperdente:

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ed ecco qui sotto la sua scarsa prestazione invernale:

ha un’inerzia eccezionale, peccato che non la si possa sfruttare perchè d’estate tende a surriscaldarsi (se fosse un po’ più spessa molto meno) e d’inverno disperde allegramente: basta guardare la Trasmittanza U che è elevatissima 🙁

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i 4 pannelli più sottili presenti in commercio

Andiamo a testare i 4 pannelli più sottili presenti in commercio e vediamo se è vera la favola che racconto sempre:

  • con pochi cm di isolamento interno riusciamo già a dimezzare le dispersioni termiche di una parete (all’incirca)

1° TEST: fibra di legno intonacabile da 2cm di spessore

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con soli 20 mm di fibra di legno abbiamo esattamente dimezzato le dispersioni invernali, guadagnato un’oretta e mezzo di sfasamento termico: grazie all’argilla come collante e come rasante abbiamo una superficie salubre, igroscopica e raggiungiamo una piacevole temperatura interna di ben 17,7°C

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2° TEST: calce canapa da 2,5cm di spessore

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con soli 25 mm di calce canapa in pannello abbiamo abbassato le dispersioni invernali, guadagnato oltre un’ora e mezzo di sfasamento termico: grazie alla calce come collante e come rasante abbiamo una superficie salubre, igroscopica e alziamo la temperatura interna di 2°C. Anche l’inerzia è rimasta abbastanza alta (il pannello ha una densità di 375kg/mc 😉 )

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3° TEST: idrati di silicato di calcio da 3cm di spessore

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il pannello Multipor più sottile attualmente è quello compact da 30 mm di spessore e abbassiamo le dispersioni invernali oltre la metà, guadagnamo un’ora e mezzo di sfasamento termico: il collante e rasante specifico è una malta leggera che garantisce una buona igroscopicità e alza la temperatura interna fino ai 18°C. L’inerzia è ovviamente rimasta molto scarsa 😉

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4° TEST: calcio silicato da 2cm di spessore

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con soli 2o mm di calcio silicato abbiamo abbassato le dispersioni invernali più o meno come con il pannello in calce canapa, guadagnato oltre un’ora di sfasamento termico: grazie alla calce come collante e come rasante abbiamo una superficie salubre, con pH elevato e sgradito alla muffa, incredibilmente  igroscopica e alziamo la temperatura interna sempre di 2°C. Anche l’inerzia è rimasta abbastanza alta (il pannello ha una densità di 168kg/mc 😉 )

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che dire?

Isolare è sempre una buona idea 🙂

ovviamente la superficie fredda che andiamo ad isolare non ha risolto tutti i nostri guai:

  • dovremo anche progettare il contorno finestra e anche se non sostituiamo i serramenti nello stesso momento
  • poi dobbiamo attenuare il ponte termico del soffitto, e quello dei divisori interni che sono in contatto diretto con la muratura fredda
  • e magari convincerci che una VMC aiuterebbe la nostra vita in casa come pochi altri aggeggi: un’aria interna migliore non è un dettaglio da nulla 😉

federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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20 risposte a “Isolamento interno sotto i 3cm, i 4 pannelli più sottili presenti in commercio”

  1. @ davide

    ora è chiaro. ma non sarà il pilastro isolato a non farla crepare dal caldo.
    dovrei simulare la stratigrafia, ma da quel che mi racconta, le ore di sfasamento termico estivo sono comunque troppo poche.
    bisognerebbe fare un ulteriore isolamento sul lato interno, e questa volta calcolando lo sfasamento ottenibile.
    probabilmente la zona più sofferente è ovest

  2. Nel 2019 erano iniziati i lavori per rifacimento facciate, hanno cambiato solo le piastrelle esterne, ma con l’occasione gli appartamenti che lo desideravano potevano effettuare insufflaggio, cosa che noi abbiamo fatto.

    Poi la pandemia ha portato la conclusione lavori a settembre 2020.
    Pertanto ho già vissuto estate 21 22 e 23 con le pareti insufflate.

    La stratigrafia è composta da 2cm intonaco, 12cm forato, 12cm cellulosa, 14-16cm forato, 1cm piastrelle

    Nonostante questo, d’estate crepo dal caldo, mentre d’inverno sto bene anche senza accendere il riscaldamento.

    Gli unici punti deboli che ho riscontrato e rimangono sono appunto la nicchia calorifero sotto finestra e il pilastro in cemento armato

  3. recentemente è stato effettuato insufflaggio con fiocchi di cellulosa nell’intercapedine, larga 12cm oppure 2 estati fa?

  4. Grazie per la celere risposta!

    Purtroppo è già la seconda estate che passo a temperature “estreme”,
    volevo cercare di migliorare la situazione e l’unica cosa che posso fare internamente è sistemare la nicchia e il pilastro, gli unici due punti critici rimasti.

    Purtroppo qui a Segrate mi posso rifornire facilmente al Tecnomat,
    ma ho trovato solo GIPS+XPS e su ordinazione il pannello in fibra di legno Nordtex da 80mm

    https://www.tecnomat.it/it/e-pann-fibra-legno-nordtex-120x60x8-cm-25003623/

    Saprebbe indicarmi dove reperire facilmente il pannello in calce canapa?
    In alternativa il pannello Nordtex tagliato a metà potrebbe bastare?

    Grazie ancora per la sua disponibilità!

  5. @ davide

    grazie. è vero, avevo tanta volontà di alzare il coperchio del “non dirlo”.

    ma dal suo racconto lei non ha ancora vissuto un’estate con i fiocchi 🙂 (di cellulosa)
    quindi non può dire a priori che l’estate sarà un incubo…
    sì i ponti termici non sono spariti e questo succede sempre con l’insufflaggio, ma la situazione quest’estate sarà diversa se ombreggia bene e riesce a fare ventilazione notturna 🙂

    Depron da 9mm? mai e poi mai
    Pannello di legno OSB da 25mm? vogliamo respirare tutto il suo collante?
    Accoppiato Cartongesso 13mm + XPS 20mm? no comment

    25mm di calceanapa senza rasatura ci starebbero anche dietro al calorifero (che visto che l’impianto è spento si potrebbe anche spostare 😉

  6. Buonasera Federico,
    innanzitutto le faccio i miei complimenti per la volontà e capacità di diffondere conoscenza e informazioni che non ho trovato da nessun’altra parte!
    Penso di aver visto almeno un paio di volte, se non più, quasi tutti i video del canale.

    Ma nonostante questo, ho ancora un mare di dubbi atroci e resto indeciso sul ad farsi.

    Vivo in un appartamento a Milano al 5 piano esposto a sud, recentemente è stato effettuato insufflaggio con fiocchi di cellulosa nell’intercapedine, larga 12cm, dei muri perimetrali in laterizio internamente di 12cm e esternamente di circa 20cm, ahimè con fantastiche piastrelle scure a rivestimento esterno.

    Il problema è il caldo persistente in camera, di inverno accendo sporadicamente i caloriferi, ma d’estate si scatena l’inferno!
    Il vicino di sopra e di sotto non hanno eseguito insufflaggio, infatti le mie pareti raggiungono i 25-26° mentre le loro passano i 27-28°, è il 14 aprile e fuori ci sono 29°!!!

    Però ho il forte timore che la mia situazione si possa migliorare enormemente isolando due punti, che tramite pistola termica, rilevano escursioni notevoli anche di 4-5°C seguendo la temperatura e l’irraggiamento solare esterno.

    Il primo è una nicchia calorifero sotto finestra, delta di 4°C a bassa inerzia, praticamente identico alla variazione della temperatura esterna.
    Il secondo un pilastro in cemento armato con inerzia più alta, abbiamo uno sfasamento di circa 6-8 ore tra picco temperatura esterna e temperatura colonna.

    Seguendo i sui consigli, ero intenzionato ad utilizzare pannelli in fibra di legno,
    ma purtroppo non ne trovo di sottili avendo necessità di restare il più compatto possibile. Poi ho considerato gli areopan, subito esclusi perchè costano moltissimo.

    Ora mi frullano per la testa i seguenti, dal più costoso al più economico:
    Depron da 9mm
    Pannello di legno OSB da 25mm
    Accoppiato Cartongesso 13mm + XPS 20mm

    Lo so che le ultime due la faranno rabbrividire, ma non avendo alcun problema di muffa e dovendo applicare solo parzialmente (nicchia e parte di parete dove c’è colonna)
    Sarei indirizzato verso l’accoppiato per i bassi costi,
    il depron per il lavoro minimale e facilità di esecuzione,
    l’OSB o in alternativa i pannelli in fibra da 8cm da sfilettare a metà per la maggiore capacità termica.

    Ovviamente il lavoro me lo devo far da solo causa costi,
    il calorifero in nicchia ha solo 30mm di aria nella parte posteriore e quindi mi devo adeguare.

    Insomma, totalmente indeciso!
    Cosa potrebbe consigliarmi per il mio caso?

    La ringrazio enormemente per la sua considerazione!

  7. @ giuseppe

    per quanto difficoltosamente accessibile il sottotetto è più conveniente sprecare le forze per lavorare nel sottotetto.
    per il rischio infiltrazione possiamo usare materiali che non si danneggiano come perlite sfusa, canapa ecc
    non so in che zona climatica siamo.
    ribassare il soffitto per eseguire un isolamento interno non è proprio facile, e rischio anche di non accorgermi di un’eventuale infiltrazione dal tetto. poi dovrei usare un freno al vapore specifico e questo nasconderebbe ancora di più il problema

  8. Avatar Giuseppe Cerasaro
    Giuseppe Cerasaro

    Grazie delle preziose informazioni. Può essere valido (anche un pò dal punto di vista termico, anche se non risolutivo) un controsoffitto a quadrotti di fibra con intelaiatura metallica sotto un solaio sottotetto in laterizio e cemento (travetti e tavelloni)lasciando una intercapedine di aria immobile di circa 5 cm? Ho scartato l’isolamento effettuato direttamente sul sottotetto per la scarsa accessibilità ed il timore che il materiale possa accidentalmente imbeverarsi di acqua. E, seguendo i suoi consigli, voglio evitare polistirolo e lana di roccia per l’isolamento dall’interno, per evitare muffe, condense, e materiali insalubri. Giuseppe

  9. @ dario

    la fibra di legno può trovarla qui https://www.steacom.it/bioedilizia/331-pannello-isolante-in-fibra-di-legno-naturatherm.html
    la calcecanapa viene dalla puglia, quindi per una casa intera vale la pena la spedizione

  10. Ho visto e letto il suo intervento sui materiali per cappotto interno.
    sarei interessato alla fibra di legno intonacabile da 2cm oppure alla canapa calce da 2,5 cm

  11. @ dario

    è la verità. i magazzini edili spesso tengono solo il peggio dell’offerta… per comodità economica penso.
    cosa stava cercando?

  12. Buongiorno e grazie per le informazioni.
    Abito a Torino e nonostante sia una grande città spesso però risulta difficile trovare in commercio i prodotti che lei descrive.
    Spesso i magazzini edili vendono ciò che dispongono, Cartongesso fibra di vetro ecc.
    Voi avete dei riferimenti?
    Sarebbero delle informazioni molto utili
    GRAZIE

  13. @ francesco

    riempire l’intercapedine vuota è sempre una buona idea, le palline di polistirene non sono le mie preferite, meglio la perlite.
    il Multipor è perfetto per l’isolamento interno e va incollato sui vecchi intonaci dopo aver picchettato tutte le superfici per migliorarne l’aggrappo

  14. Avatar Francesco
    Francesco

    Buonasera e complimenti per la qualita’ degli interventi ed il buon senso che cercate sempre di condividere con chi ascolta. Vi scrivo dal Lussemburgo dove mi accingo a rinnovare una villetta del 1984. Rivestimento esterno in cortina di mattoni ed intercapedine riempita di polistirene in granuli.
    Come alternativa al rifacimento del cappotto dall’esterno, sto valutando intervento dall’interno sui muri perimetrali e ponti termici. Secondo vostra esperienza, un pannello come il multipor puó essere applicato anche sulla parete finita, senza togliere intonaco per tornare al mattone? Per quel che riguarda l’umiditá, nella ristrutturazione é prevista una vmc doppio flusso.
    Grazie
    Francesco

  15. @ stefano

    un primo problema potrebbe essere il rischio di infiltrazione futura 🙁
    perchè all’interno possiamo inventare diverse soluzioni, compresa quella di rimuovere lo strato di lana di roccia o di vetro di circa 30 anni fa (proteggersi dalla testa ai piedi dalle pericolose fibre)

  16. La copertura è in laterocemento senza guaina esterna.
    Grazie

  17. @ Ugo

    è raro che un magazzino edile tenga pannelli in calcio silicato quindi per non perdere tempo io farei online (https://www.steacom.it/soluzioni-per-la-muffa/588-pannello-naturale-antimuffa-muffaway-klimaplatte-plus-spessore-40-mm-cm-61×100.html)
    attenzione se il tetto della mansarda è in legno!

  18. Avatar Avogadro ugo
    Avogadro ugo

    salve Federico, le scrivo da Solferino (mn) seguo con molto interesse i suoi video. Avrei intenzione di effettuare un cappotto interno alla casa nel locale mansarda. Dove posso acquistare i pannelli in silicato di calcio che consiglia? Grazie per l’attenzione. Avogadro ugo

  19. @ stefano

    delicato questo intervento. però non ha scritto se la copertura è in legno o in laterocemento e se esternamente c’è anche una guaina o solo tegole.
    in ogni caso, lasciata così quella mansarda sarà non solo disperdente, anche molto surriscaldata in estate

  20. Avatar Stefano

    Salve, quale dei materiali sarebbe adatto anche come isolante per il soffitto inclinato di una mansarda? Attualmente c’è uno strato di lana di roccia o di vetro di circa 30 anni fa, ricoperto da cartongesso. Se ne applicassi uno, c’è il rischio o la certezza che cada il controsoffitto? Cosa si può fare in alternativa? Ho intenzione di isolare dall’interno questo locale mansardato, ma lasciare il soffitto disperdente mi disturba.
    Grazie