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isolamento interno - Isolamento interno igroscopico, igroregolatore dell’ambiente 1

Isolamento interno igroscopico, igroregolatore dell’ambiente

12 risposte

Andiamo a scoprire l’importanza di fare un isolamento interno igroscopico, e perchè questo strato isolante diventa un igroregolatore dell’ambiente:

Igroregolatore, igro = umidità …che regola l’umidità 🙂

Igrometro, igro = umidità …che misura l’umidità 🙂

Igroscopico, igro = umidità …che assorbe l’umidità (allo stato di vapore) 🙂

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come progettare un isolamento interno

Progettare un isolamento interno sembra facile, ma non è difficile: a patto di conoscere alcuni punti chiave per evitare di sbagliare tutto il lavoro, arrecare danni da condense interstiziali e magari portarsi anche veleni in casa. Ops! veleni 😐 materiali meno salubri per essere più corretti 🙂

materiale isolante igroscopico

Un isolante igroscopico fa 4 cose che non tutti sanno fare, o almeno non ci riescono contemporaneamente:

  1. riesce a gestire l’eventuale condensa che potrebbe formarsi su una superficie più fredda delle altre (pensate alla parete che avete appena isolato)
  2. riesce a svolgere la funzione di igroregolatore dell’ambiente in modo naturale
  3. isola pur sopportando un carico di umidità
  4. non nuoce alla salute.

Eppure, ancora oggi, dopo anni di errori madornali nelle soluzioni di isolamento termico vedo proposte di isolamento interno “poco attente alle conseguenze nel tempo”.

isolamento interno sbagliato, quali conseguenze

Le conseguenze sono di vario tipo: per la salute, per il portafogli, per il tempo perso, per la rabbia di dover rifare il lavoro.

Mi domando perchè un intervento così delicato venga trattato con così tanta superficialità, badando solo a valori che in realtà diventano di “secondaria importanza”:

  • lo spessore finale del pacchetto isolante interno – importante sì, ma di secondaria importanza
  • la trasmittanza termica U ottenibile post operam – importante sì, ma di secondaria importanza
  • il prezzo €/mq – importante sì, ma di secondaria importanza

perdere meno spazio abitabile possibile

Lo so che vogliamo perdere meno spazio abitabile possibile, e so che il senso di tutto è contenere le dispersioni termiche della parete fredda, ma è possibile che non si pensi un attimo a 4 cose veramente importanti?

  • alla salubrità dei materiali che ci mettiamo in casa o addirittura in camera da letto
  • ai rischi di condensa interstiziale e superficiale dietro all’isolamento aggiunto
  • alla tenuta all’aria della stratigrafia che vogliamo realizzare
  • alla gestione degli impianti elettrici e idrosantari che si troveranno dietro all’isolante passando dal freddo al caldo e viceversa

l’isolamento interno igroscopico è amico degli impianti

Gli impianti VMC e di deumidificazione sono aiutati a gestire i picchi di umidità interna elevata. Insomma la igroscopicità tiene a bada ogni reazione delle condizioni termo-igrometriche in casa.

Una certa quantità di vapore nell’ambiente interno c’è sempre, la potete misurare con qualsiasi termoigrometro che vi indichi l’umidità relativa (relativa alla temperatura ambiente!).

isolamento interno - Isolamento interno igroscopico, igroregolatore dell’ambiente 2

Se progettiamo un isolamento interno igroscopico, il vapore contenuto nell’ambiente interno è libero di entrare anche nell’isolamento interno:

isolamento interno - Isolamento interno igroscopico, igroregolatore dell’ambiente 3

Come detto prima, l’isolante igroscopico non è danneggiato dal vapore che lo attraversa nemmeno se questo condensa:

isolamento interno - Isolamento interno igroscopico, igroregolatore dell’ambiente 4

Isola pur sopportando un carico di umidità:

isolamento interno - Isolamento interno igroscopico, igroregolatore dell’ambiente 5

La spinta del vapore dall’interno verso l’esterno tipica della stagione del riscaldamento si inverte appena dopo la primavera:

isolamento interno - Isolamento interno igroscopico, igroregolatore dell’ambiente 6

La condensa che eventualmente è contenuta nell’isolante se ne esce, asciugando il pacchetto isolante:

isolamento interno - Isolamento interno igroscopico, igroregolatore dell’ambiente 7

Il carico igrometrico è gestito completamente dalla natura del materiale isolante e noi non ce ne dobbiamo preoccupare affatto 🙂

materiale edile igroscopico

Ho parlato di isolante, ma igroscopico può essere anche un intonaco (pensate alla calce, all’argilla ecc), e igroscopico può essere un blocco da costruzione (pensate al laterizio che è argilla cotta)

materiale isolante igroscopico

L’igroscopicità di un materiale non dipende dal suo potere isolante, ma dalla sua naturale capacità di assorbire e rilasciare umidità, cioè vapore!

Di questo parleremo nel prossimo articolo “Pannello isolante igroscopico per interni” (https://wp.me/p9uw8S-8ny)


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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12 risposte a “Isolamento interno igroscopico, igroregolatore dell’ambiente”

  1. @ giorgio

    sì, si applica con il suo collante specifico e si rasa con lo stesso impasto.
    sarebbe più giusto lasciare libera la superficie proprio per le sue doti di “prendi&cedi”.
    se l’intenzione è il rivestimento in perline, tanto vale progettare a secco!

  2. Avatar Giorgio Caffarone
    Giorgio Caffarone

    Ma il pannello igroscopico come viene rifinito? Con un intonaco speciale? Oppure è possibile rivestirlo con perline o altri tipi di pannelli in legno? O altri materiali?
    Grazie anticipatamente per la sua risposta.

  3. @ giancarlo

    il vetro cellulare in pannello sigilla completamente la parete, isola anche, ma è come se installassimo un triplo quadruplo vetro…
    non abbiamo nessuna igroscopicità

  4. Avatar giancarlo dardi
    giancarlo dardi

    buongiorno
    vorrei porre una domanda,i pannelli in vetro cellulare per isolare una parete interna possono essere una valida alternativa ai pannelli in silicato di calcio?

  5. @ paolo

    io progetterei
    – con un Blocco a incastro porizzato e giunto di malta termica sottile
    – o con Blocco rettificato ad incastro porizzato
    e poi mi concentrerei sui dettagli esecutivi dell’attenuazione dei ponti termici della struttura in cemento armato

  6. Grazie mille delle celeri risposte. Con 38 cm di spessore disponibile, lei cosa metterebbe nella mia situazione? in zona climatica C. Grazie

  7. @ paolo

    non sceglierei un blocco scadente per poi essere costretto a posare un sistema a cappotto

  8. Si scusi, cappotto in Eps da 6 cm. In ogni caso la scelta dei termoblocchi in questione è trascurabile o servirebbero diversi valori e tipologie? Mettendo da parte per ora lo sfasamento.
    Grazie

  9. @ Paolo

    immaginando che la costruzione abbia una struttura armata spessore 30cm, questo significa che con la soluzione cappotto da 6cm avremo cemento armato isolato con 6cm e internamente cemento armato intonacato.
    non è descritto il materiale del cappotto e lo sfasamento che si ottiene.
    ed è da non sottovalutare lo scarso sfasamento ottenibile dalle porzioni in cemento armato isolate con 6cm

  10. Salve, complimenti per l’articolo, avrei una domanda.
    Ho una casa allo stato grezzo, in fase di progettazione abbiamo deciso insieme all’architetto di usare termoblocchi da 30 cm + 6 cm di cappotto, abito in zona climatica C. Il fornitore mi propone un termoblocco a 9 fori con trasmittanza di 0.61 W/m2k a blocco invece di quello da 11 con trasmittanza di 0.55 W/2k dicendo che è inutile prendere quello da 11 (Termoblocco Laterfiamma) . Quale dei due prendo? Conviene andare su questa marca oppure meglio puntare ad altro? Avevo visto buone recensioni da Wienerberger e ALA , ma costano di più e non so se il gioco vale la candela.
    Avevo pensato anche ad un termoblocco senza cappotto, ma per diversi motivo ho dovuto abbandonare l’idea

  11. @ marco

    nei casi di isolamento sul lato interno dove sto usando il bonus ristrutturazione al 50% devo rispettare delle trasmittanze minime per legge, infatti sono agevolabili gli interventi sulle STRUTTURE OPACHE VERTICALI delimitanti il volume riscaldato verso l’esterno, verso vani non riscaldati o contro terra, che rispettino i requisiti di trasmittanza termica U [W/(m2K)] richiesti.

    Appendice B (Allegato 1, Capitolo 4)
    Deroghe : in caso di interventi di riqualificazione energetica dell’involucro opaco che prevedano l’isolamento termico dall’interno o l’isolamento termico in intercapedine, indipendentemente dall’entità della superficie coinvolta, i valori delle trasmittanze di cui alle tabelle da 1 a 4 dell’Appendice B, sono incrementati del 30%.

  12. Ciao Federico, ma col 50% senza cessione credito posso mettere calcio silicato scendendo da 280 a 270, e fare pure contropareti con questo materiale, senza necessità di fornire asseverazioni di calcoli di trasmittanza e senza legge 10? Posso quindi candidamente dire che è un intervento di efficientamento energetico che, andando a inspessire le stratigrafie con materiale isolante produce risparmio di consumi? Sul portale dell’ENEA bisognerà solo caricare le schede tecniche del materiale?

    Del 50% gli interventi che rientrano nell’efficientamento energetico sono la cosa che mi rimane più oscura, anche perché la guida dell’AdE sì concentra sul pannelli fotovoltaici quando ne parla, e non capisco se gli interventi sopra finiscono per poter essere inclusi nel bonus per finalità diverse (tipo “per montare faretti”, “per celare impianti”) o cosa si intende quando si parla di interventi su superfici opache “a norma di legge” (le trasmittanze in ristrutturazione sono da verificarsi solo per il 65% e 110%? La legge 10 è derogata/semplificata come succede per gli infissi esterni, la Building automation, gli oscuranti?)