Chi si informa per fare un isolamento interno inizia a domandarsi se serva una barriera al vapore per evitare il rischio di condense tra muro freddo e isolante.
Teoricamente una barriera al vapore risolve ogni problema di condensa interstiziale. Perché non è così? Se il vapore non passa, come può succedere condensa?
Senza tanti numeri e senza calcoli parliamo con grande semplicità di questa soluzione:
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il rischio di sbagliare un progetto di isolamento interno
Se posando un qualsiasi sistema a cappotto, di qualsiasi spessore e di qualsiasi materiale isolante non si sbaglia mai, l’isolamento interno richiede tanta attenzione.
Ma non solo perchè devo risvoltare l’isolante attenuando tutti i ponti termici strutturali della casa: devo fin da subito, ancora in fase di progettazione, ragionare per evitare la formazione di condensa sul lato freddo: dietro all’isolante! tra isolante e muro esterno.
Con il risvolto dell’isolante ho già fatto un bel passo avanti perchè evito che si formi condensa superficiale e muffa lì dove termina l’isolamento della parete (lungo la linea del soffitto e lungo la linea del divisorio interno che di fatto interrompe l’isolante)
la barriera al vapore
Usare una barriera al vapore sembra una soluzione, ma in realtà questo strato porta con sé il problema di non permettere più all’isolante di asciugare.
Asciugare? Ma come può arrivare l’umidità fino all’isolante?
In inverno c’è una spinta di vapore considerevole dall’ambiente riscaldato verso l’esterno, quindi attenzione:
i 4 difetti più comuni:
- potrebbe esserci una zona non ben sigillata
- potrebbe esserci una scatoletta elettrica che permette il passaggio al vapore diretto fino all’isolante
- potrebbe esserci una scatoletta elettrica che poggia direttamente sul muro freddo perchè lo spessore non permetteva un taglio termico tra scatoletta e muro
- potrebbe esserci del vapore che arriva all’isolante per fiancheggiamento dagli intonaci adiacenti
il freno al vapore
Usare un freno al vapore è senza dubbio una scelta migliore, ma in realtà porta con sé rischi più o meno simili a quelli elencati per la barriera al vapore 😐 con la differenza che il vapore non è proprio intrappolato per sempre… Con lentezza potrebbe anche riuscire ad asciugare 🙂
Se si usa un freno al vapore, sarà bene non limitarsi a prenderne uno che tanto uno vale l’altro. O posiamo un freno al vapore idoneo all’isolamento sul lato interno (e lo stesso discorso vale per un tetto isolato dall’interno) o lasciamo perdere.
Ogni freno al vapore nella scheda tecnica mostra le sue caratteristiche, ci dice come e quanto frena il vapore e ci racconta di cosa è fatto, quindi l’ultima cosa che dobbiamo guardare è il prezzo! anche perchè non costa poi molto… siamo sui 3-4€/mq e se non volete perdere tempo, lo troverete anche su Amazon 😉
Ma oggi non vogliamo parlare di numeri quindi torniamo al solo ragionamento.
i pannelli isolanti molto igroscopici
Se usassi pannelli isolanti molto igroscopici sicuramente non dovrei nemmeno preoccuparmi di questa maledetta barriera al vapore, ma poniamo di esserci fissati sulla fibra di legno o sulla canapa, invece del calcio silicato e degli idrati di silicato di calcio.
Su questi isolanti ho scritto un bell’articolo: i 3 materiali migliori per l’isolamento interno
fibra di legno o canapa o juta senza un fondo granché igroscopico
Quando la parete fredda è quella che è, non dobbiamo per forza abbandonare l’idea di usare materiali isolanti naturali che offrono elevata capacità termica e migliorano sensibilmente lo sfasamento estivo di una parete scarsa!
Dobbiamo solo progettare bene evitando i 4 difetti più comuni elencati sopra.
come progettare un isolamento interno con materiali naturali
Per un isolamento interno con materiali naturali dovrei:
- rivestire la parete fredda con un pannello di fibra di legno rigida (1°strato) protetto da un idoneo freno al vapore per interni maniacalmente sigillato
- poi posare un 2° strato di isolante morbido interposto ai montanti in legno o metallici per la chiusura con fibrogesso: in questo 2° strato posso far passare tutti gli impianti che voglio senza forare il freno al vapore o interrompere l’isolante a ridosso del muro freddo 😉
quindi il lavoro sarà fatto così:
come progettare un isolamento interno con lana di roccia o lana di vetro
Premesso che mai e poi mai mi porterei in casa fibre artificiali vetrose come isolante interno, sì lo so anch’io che lo IARC non ha riconosciuto come cancerogena la lana di roccia (ha inserito le lane minerali nel gruppo 3 “non classificabile come cancerogeno per gli esseri umani”, quindi solo per questa “chiamiamola incertezza” mai e poi mai me la porterei in casa!).
Premesso questo, dicevo, usare la lana di roccia o la lana di vetro per un isolamento interno richiede le stesse attenzioni descritte per gli isolanti naturali perché le lane minerali sono materiali fibrosi molto aperti al passaggio del vapore! devo assolutamente gestire il vapore per evitare condense interstiziali.
Nel Nord Europa è una soluzione molto utilizzata: infatti sono isolanti con bassa capacità termica e non offrono sfasamento estivo!
la fibra di legno e l’ argilla
Cosa dire? Bei materiali… ma
- dobbiamo prevedere un fondo molto igroscopico, l’ideale sarebbe argilla, ma se siete così fortunati da avere un vecchio intonaco in calce senza cattive pitture che lo rivestono, anche lui farebbe al caso nostro.
La combinazione di pannelli isolanti in fibra di legno e argilla o calce in un isolamento interno è la certezza che la condensa, che non può essere evitata, sarà ben gestita da questa stratigrafia:
- una parte del vapore sarà assorbito dall’isolamento e distribuito su tutta la sua superficie e spessore
- una parte del vapore sarà assorbito dall’ intonaco di fondo e da quello di finitura
La garanzia del sistema è che
- potrà asciugare d’estate
- potrà asciugare ogni volta che le condizioni dell’umidità assoluta interna lo permettono
- i grammi di vapore accumulati dall’isolamento interno saranno ben distribuiti evitando quindi condensa in solo qualche punto
materiali capillarmente attivi
Quando scegliamo materiali attivi capillarmente, possiamo stare tranquilli che il carico di umidità sarà assorbito e anche ben distribuito 😉
cartongesso accoppiato con isolante
Dopo tutto quello che ci siamo detti e ho condiviso con voi, vi sembra ancora una buona soluzione usare per un isolamento interno il cartongesso accoppiato con isolante? Ne parleremo la prossima volta 😉
i mobili in aderenza
Capiti questi concetti avrete intuito che una libreria o un armadio su misura non vanno MAI appiccicati su una parete isolata dall’interno.
E questa regola vale anche per una parete fredda, che con un mobile in aderenza diventa ancora più fredda e porta certamente a condense superficiali e all’insorgere delle muffe 😐
ma quanta condensa si formerà?
- più aumento lo spessore dell’isolamento interno e più bassa sarà la temperatura superficiale del muro isolato
- più fredda è la zona climatica e più forte sarà la spinta di vapore verso la muratura fredda.
Un’ultima cosetta: è molto diffuso dire, ma anche scrivere nei documenti, “barriera vapore” 🙁 oppure “freno vapore” 🙁
Quando entriamo in un bar, chiediamo un panino AL formaggio e non “panino formaggio”.
Quando sediamo in trattoria, chiediamo piselli cotti AL vapore e non “piselli vapore”.
Quindi si dice “barriera AL vapore” 🙂 oppure “freno AL vapore” 🙂
ho finito 😉
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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