Dopo aver parlato di isolamento del tetto (part #4), e della parete (part #5), oggi possiamo accennare all’isolamento del solaio di pavimento che può essere non solo verso terreno, ma anche sopra un locale non riscaldato o su un vespaio. E senza perdere altro tempo, cominciamo da zero:
le dispersioni verso il basso
Sicuramente non dobbiamo preoccuparci dello sfasamento 🙂 perchè non ci interessa proteggere il solaio dal caldo quindi, per quel che riguarda l’isolamento, si dovrà solo fare attenzione alla trasmittanza termica U.
Vuoi guardare l’articolo? vai al VIDEO
Dobbiamo evitare le dispersioni verso il basso. Sia per un fattore economico, che di benessere (il pavimento freddo è sempre sofferto come grande discomfort).
Chi pensa che nel caso di riscaldamento a pavimento l’isolamento non serva si sbaglia: non dobbiamo considerare il pannello dove si posa il tubo come una sorta di solaio già isolato!
Certamente una stratigrafia tiene conto di ogni strato, quindi anche del pannello isolante che riduce la conducibilità termica, ma aver scelto un radiante a pavimento non è allo stesso tempo un solaio correttamente isolato.
Isolare un solaio è più facile rispetto ad un tetto o una parete, ma non è una stratigrafia banale o da studiare con meno attenzione.
Anche qui è impossibile consigliare un metodo standard: il solaio potrebbe essere
- sopra ad un locale non riscaldato
- aderente al terreno
- sul terreno ma sospeso
- poggiato su igloo.
altezze minime dei locali
Per quelli che stanno ristrutturando e hanno poca altezza interna sappiano che negli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazioni con installazione di pannelli radianti a pavimento o anche a soffitto le altezze minime dei locali di abitazione possono essere derogate, fino a 10 centimetri: in una parola, non abbiamo scuse per non isolare 😉
Lo stesso vale nel caso di un isolamento dall’interno 🙂
sottofondo bistrato e lo “strato alleggerito”
Quando il massetto dove si posa la piastrella o il legno (detto “di supporto” o “di finitura”, circa 5cm di spessore) poggia su uno strato alleggerito (8-15cm di spessore) contenente gli impianti, questo strato di alleggerimento ha una certa valenza di isolamento termico.
La stratigrafia del sottofondo (bistrato) con massetto non aderente sarà: pavimento + collante + massetto + strato separatore + strato di alleggerimento + solaio portante. Lo strato alleggerito è l’unico a isolare un po’, a seconda della miscela con cui è fatto e del suo spessore.
massetto galleggiante
Quando il massetto non è aderente (si dice desolidarizzato) ma poggia su uno strato d’isolamento termico e/o acustico non solo si ottiene un isolamento dai rumori da calpestio, ma anche un certo isolamento termico.
La stratigrafia del sottofondo (sempre bistrato) con massetto galleggiante sarà: pavimento + collante + massetto + strato separatore + isolamento temo acustico + sottofondo leggero + solaio portante.
massetto radiante
La stratigrafia del sottofondo (sempre bistrato) con massetto radiante sarà: pavimento + collante + massetto sopra al tubo del pannello radiante isolante temoacustico + strato separatore + sottofondo leggero dove sono annegato gli impianti + solaio portante.
Una piccola nota: il radiante tradizionale (sopra descritto) NON dovrebbe più essere utilizzato se la casa è ben isolata 😉 infatti la sua inerzia (leggi lentezza 😉 ) renderebbe un po’ complicata la sua gestione: meglio un impianto radiante molto dinamico, sottile o magari a secco.
Se state isolando bene la casa e vogliono installarvi un radiante a pavimento tradizionale con massetto di grosso spessore dite gentilmente – PREFERIREI di NO 😉 come rispondeva Bartleby lo scrivano.
In poche parole si potrebbe dire che il sistema di riscaldamento a pavimento è sì molto confortevole, ma questa sensazione è dovuta al fatto che lui contrasta e pareggia le dispersioni del solaio facendoci percepire una temperatura molto piacevole (ci imbroglia, nasconde tutte le pecche della casa 😉 Se la casa fosse molto isolata la brama di avere un riscaldamento a pavimento non ci sarebbe, e come avrete sentito o letto, una Casa Passiva non ha nemmeno un normale impianto di riscaldamento 🙂
spessore del pannello di riscaldamento
Lo spessore del pannello di riscaldamento di supporto al tubo è sempre legato al tipo di solaio:
- più il solaio è disperdente
- più spesso dovrà essere il pannello isolante sotto il tubo del riscaldamento radiante!
NB: quegli spessori 20, 24 39 e 47mm sono riferiti ad un pannello isolante piano in polistirene espanso sinterizzato con grafite (questo materiale, EPS grigio, ha conducibilità termica molto bassa (0,030 W/mK) quindi isola molto)
Per concludere e chiarire ancora meglio:
- nel caso II il solaio su ambiente non riscaldato e nel caso III il solaio aderente al terreno c’è una dispersione verso il basso più contenuta, quindi possiamo posare un pannello isolante in polistirene espanso sinterizzato con grafite di spessore 39mm
- nel caso IV il solaio disperde allegramente verso l’esterno e ha bisogno di un pannello isolante in polistirene espanso sinterizzato con grafite di spessore 47mm
se possibile, il solaio va sempre isolato
solaio sopra ad un locale non riscaldato
Questo solaio divide ambiente riscaldato da ambiente non riscaldato:
- un solaio verso un locale non riscaldato disperde di meno
- il valore di trasmittanza termica U può essere moltiplicato per il fattore di correzione dello scambio termico (non entriamo in “sala formule” ma teniamo presente che il valore della trasmittanza si becca un Bonus pari a 0,50 se il locale è senza spifferi, altrimenti 0,80 se il locale non ha chiusure a tenuta)
Piccola parentesi: perchè questo Bonus? perchè stiamo analizzando la trasmittanza di un elemento edile che separa l’abitazione da un ambiente non climatizzato ma che però non ha proprio la temperatura dell’ambiente esterno 😉
solaio aderente al terreno
La platea di fondazione poggiante su uno strato di magrone è fredda e disperdente anche se sfrutta il beneficio termico del terreno. Molto meglio sarebbe se sotto ci fosse uno strato di isolamento termico per fondazioni 🙂 che permette di ottenere :
• una platea calda
• un’attenuazione del ponte termico del piede della muratura e dei pilastri in elevazione
• un distacco dall’umidità di risalita
solaio poggiato su igloo
i vespai areati e/o ventilati tipo igloo presentano un vero e proprio distacco fisico della struttura dal terreno e perciò si configurano a tutti gli effetti come un solaio freddo 🙁 infatti NON sfruttano i benefici termici assicurati dal sistema struttura orizzontale – suolo. Ho la vaga sensazione che nessuno ve lo abbia mai detto ma questo tipo di solaio NON può sfruttare il positivo contributo del terreno 🙁
riassumendo:
- un solaio sopra igloo ventilati (vespaio areato) disperde di più
- un solaio verso igloo non ventilati disperde di meno
- entrambe le soluzioni vengono trattate come una stratigrafia verso ambiente non riscaldato ma il valore di trasmittanza termica U del solaio verso igloo non ventilati può essere moltiplicato per il fattore di correzione dello scambio termico
solaio sul terreno ma sospeso
Il solaio in questo caso è considerato verso l’esterno perchè le temperature all’intradosso sono pari a quelle dell’ambiente esterno. Il solaio è molto disperdente 🙁
la fondazione
Per tradizione il progetto della fondazione nasce ancora oggi freddo con la previsione di posare l’isolamento termico all’estradosso (al di sopra).
Questa soluzione purtroppo rende necessarie una serie di dettagli esecutivi per attenuare i ponti termici derivanti da tutti gli elementi che sono in diretto contatto con al fondazione non isolata: murature, pilastri, setti, attacchi scala ecc.
Certamente queste attenzioni sono più sentite nelle zone climatiche fredde D E F dove le temperature esterne e del terreno sono più rigide.
E infatti, sempre per questo motivo, i limiti di trasmittanza previsti dal legislatore sono diversi:
Noto spesso che l’ingegnere delle strutture non comunica con il termotecnico incaricato di redigere la Relazione Tecnica (ex Legge 10) dove vengono riassunte le Caratteristiche termiche e igrometriche dei componenti opachi (muri, pavimenti, soffitti, ponti termici) e poco anche con il progettista 🙁 peccato! perchè una progettazione più integrata permetterebbe all’isolamento termico di avere un ruolo meno marginale 😉
Chi volesse incoraggiare questa mia iniziativa, lo faccia lasciandomi un commento ?
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
“Qui sotto puoi lasciare un commento” – non devi registrarti e il tuo indirizzo email non sarà mai pubblicato, approfittane! riceverai presto una risposta!
oppure sostieni l’informazione libera e imparziale di espertocasaclima con un un Buono Regalo Amazon digitale (via e-mail o SMS)
Lascia un commento