1 – Esistono dei valori limite anche per lo sfasamento termico estivo? come quelli della trasmittanza termica U fissati da ogni EcoBonus?
2 – Sulla protezione dal caldo degli edifici c’è un’attenta regolamentazione?
3 – La casa isolata, come richiede la normativa, diventerà un forno d’estate?
Sono 3 domande precise – andiamo a scoprire se in materia di isolamento termico la normativa si occupa bene della “protezione dal caldo degli edifici”, anche per capire se chi guida il Paese se ne intende e sa dove sta andando e dove vuole arrivare.
Quindi, senza perdere altro tempo, cominciamo da zero.
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isolamento di pareti murarie e coperture
Ve lo devo dire subito: fin dal 1991 il Piano Energetico Nazionale, in fatto di risparmio energetico ha imposto di verificare l’isolamento di pareti murarie e coperture per contenere il consumo di energia mediante un buon isolamento termico e l’ottimizzazione del rendimento del riscaldamento. Insomma l’obiettivo del risparmio energetico si è concentrato sul minimizzare la dispersione (tenendo basso il valore di trasmittanza termica) invece che preoccuparsi seriamente del problema del surriscaldamento degli edifici 🙁
è però anche vero che nel ’91 nessuno parlava di surriscaldamento globale, e infatti Greta non era ancora nata 😉
Il legislatore che doveva dimostrarsi un esperto di uso razionale dell’energia si è dimenticato del concetto fondamentale che anche voi avete imparato nell’ articolo della settimana scorsa: esperto casaclima facile part #3: sfasamento termico
- tutti i materiali isolanti isolano dal freddo, ma non tutti dal caldo 😉
Isolare pareti e coperture con materiali e spessori inadeguati significa condannare gli edifici ad installare impianti di raffrescamento per essere abitabili d’estate: questo ovviamente non può definirsi “uso razionale dell’energia”.
bruciare metano d’inverno e kWh d’estate è forse un “Piano Energetico Nazionale”?
L’importanza dello sfasamento termico per proteggerci dal surriscaldamento estivo sembra sempre dimenticata 🙁
Se per accedere alle agevolazioni fiscali il legislatore si è inventato dei limiti di trasmittanza che dobbiamo per forza rispettare, e lo ha fatto scegliendo di avere una manica più larga nelle Zone climatiche calde e una manica stretta per quelle fredde, poteva tranquillamente imporre anche un certo numero di ore di sfasamento, magari anche solo le 12 ore! Invece no 🙁
E’ il legislatore che ci capisce poco o nulla? e non si è reso conto che se permetto e addirittura offro agevolazioni fiscali a chi isola poco e male un tetto succederà che quell’edificio consumerà tanta energia d’estate 🙁 per far funzionare il raffrescamento? non se n’è reso conto?
Come diceva Andreotti: “a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si indovina” 😉 e io penso male del legislatore, ma vi dico dopo perchè 🙂
andiamo a scoprire le scarse regole che ci sono sulla protezione dal caldo degli edifici!
Visto che c’è qualche distinzione tra tetto, parete e anche serramenti, io direi che oggi non possiamo andare lunghi come la scorsa volta: analizziamo il tetto. Poi le prossime volte daremo un’occhiata alla parete e al serramento.
Requisiti minimi in materia di prestazioni energetiche degli edifici – il tetto
Per limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva e per contenere quindi la temperatura interna degli ambienti, la normativa prescrive:
- di fare la verifica che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica YIE del tetto sia inferiore a 0,18 W/m2K
cosa è la trasmittanza termica periodica?
Il valore della trasmittanza termica periodica YIE (W/m²K) ci dice se siamo capaci o meno di sfasare ed attenuare il flusso termico che la attraversa nell’arco delle 24 ore.
Sfasamento, attenuazione e trasmittanza termica periodica Yie, sono parametri collegati all’onda termica esterna che viene attenuata e sfasata nel tempo e quindi riduce il carico termico entrante attraverso la struttura opaca.
La copertura di un edificio è l’elemento maggiormente sollecitato dall’insolazione quindi è meglio stare ben sotto ai 0,18 W/m2K che non garantiscono in nessun modo la protezione dal surriscaldamento estivo.
una stratigrafia di un tetto in legno
Per comprendere più facilmente quanto questo valore ( 0,18 W/m2K) sia inutile ora faremo l’analisi di una stratigrafia di un tetto in legno, anche da profani, non importa! stando bene attenti a rispettare tutti i valori limite che la normativa vuole. Avremo un buon risultato?
esempio: un tetto in legno in Zona climatica E:
per non perdere gli EcoBonus devo rispettare il valore di trasmittanza U (3a colonna) paria a 0,24:
presto fatto!
lana di roccia ad alta densità
ecco qui sotto la stratigrafia di un tetto in legno dove sulle perline abbiamo posato 14cm di isolante lana di roccia ad alta densità:
Descrizione degli strati | Spessore (s) [m] | Conduttività termica (l) [W/mK] | Resistenza termica [mqK/W] | Calore specifico (c) [J/kgK] | Densità (?) [kg/m3] | ||
Rsi | Aria | Strato laminare interno | 1 | 2 | 3 | 4 | |
1 | tavolato perlina | 0,025 | 0,130 | 2100 | 600 | ||
2 | freno al vapore | 0,0007 | 0,180 | 1000 | 307 | ||
3 | lana di roccia alta dens | 0,140 | 0,035 | 1030 | 150 | ||
4 | manto impermab traspir | 0,0005 | 0,180 | 1000 | 730 |
e adesso andiamo a vedere se abbiamo soddisfatto i requisiti richiesti dalla normativa:
non male! non male:
- la trasmittanza U richiesta dice 0,23 W/mqK (quindi < 0,24 W/mqK 😉 )
- la trasmittanza termica periodica dice 0,165 W/mqK (quindi < 0,18 W/mqK 😉 )
sembra che ci siamo! abbiamo fatto un ottimo tetto 🙂
- che però non garantisce nemmeno 6 ore di sfasamento termico estivo 🙁
- e che trasformerà la casa in un forno ogni estate 🙁
Chiusura orizzontale (flusso ascendente) | spessore totale cm. | 16,62 | ||||
Fattore di decremento (attenuazione) | Fd [-] | 0,717 | ||||
Ritardo fattore di decremento (sfasamento) | ? | ? [h] | 5,7 | |||
Trasmittanza termica periodica | |Yie| [W/m2K] | 0,165 | ||||
Capacità termica periodica lato interno | ? | k1 [kJ/m2K] | 33,4 | |||
Massa superficiale | Ms [kg/m2] | 37 | ||||
Resistenza termica totale | Rt [m2K/W] | 4,34 | ||||
Trasmittanza | U [W/m2K] | 0,23 |
l’analisi della Prestazione Energetica Estiva
Molto meglio affidarsi ad un’altra analisi, che io faccio sempre:
- l’analisi della Prestazione Energetica Estiva secondo il Metodo dei parametri qualitativi secondo Linee Guida Nazionali sulla Certificazione Energetica degli Edifici.
una specie di pagella della qualità termica estiva dell’involucro edilizio
Questa “saggia” tabella non è la Tavola dei Comandamenti, purtroppo 🙁 ma ci aiuta veramente a capire se abbiamo fatto un tetto ciofeca o un buon tetto (al contrario di quello stupido valore di trasmittanza termica periodica):
Smorzamento o attenuazione o decremento:
Da dove viene fuori quel valore chiamato Smorzamento (2a colonna della tabella)?
Smorzare, affievolire, attenuare, attutire, mitigare, spegnere 😉 capito? Lo smorzamento o fattore di attenuazione o fattore di decremento è semplicemente il rapporto tra “trasmittanza termica dinamica” e la trasmittanza U in condizioni stazionarie.
Vediamo se è vero:
0,165/0,23 = 0,717 …che ci sta dicendo che
- il fattore di attenuazione è appena superiore a 0,60
- e lo sfasamento è 6 ore scarse
- quindi il tetto fa schifo (d’estate 😉 )
il tetto in legno con buon sfasamento e buon isolante
Ricordando quello che avevamo imparato nel precedente articolo, e cioè che gli isolanti con buone capacità di protezione dal caldo ( fibra di legno, fibra di canapa, fibra di cellulosa, sughero ), devono essere scelti con lo spessore giusto e la densità necessaria possiamo concludere così:
- se vogliamo per forza usare un materiale isolante non adatto alla protezione dal caldo 🙁 non ci resta che fare un pacchetto isolante di enorme spessore! spesso senza ottenere comunque un forte sfasamento 🙁
- ma comunque, meglio prevedere già a priori strati isolanti importanti… con i tempi che corrono e i prezzi dell’energia alle stelle 😉
“a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si indovina” 😉
Avevo promesso di raccontarvi perchè penso male del legislatore:
Veramente il legislatore non si è reso conto che se permetto e addirittura offro agevolazioni fiscali a chi isola poco e male un tetto succederà che quell’edificio consumerà tanta energia d’estate per far funzionare il raffrescamento? veramente lo credete?
Amico caro, vieni un po’ qua che te lo spiego: se io domani cambio la normativa e scrivo che lo sfasamento estivo deve essere di 12 o anche 20 ore come piace a te, dove vanno a finire tutti i produttori dei materiali isolanti che non vendono fibra di legno? 😉 Amico caro, preferisco che tutti gli italiani finiscano arrostiti sotto il loro tetto piuttosto che quei produttori di isolanti che non funzionano mi tirino le orecchi fino a strapparmele 😉 Amico caro, preferisco che il Piano energetico nazionale vada a ramengo piuttosto che quei produttori di isolanti che non funzionano mi tirino le orecchi fino a strapparmele.
Presto parlaremo di isolamento dal caldo della parete che come il tetto anche lei è in parte responsabile del surriscaldamento estivo della casa. Sarà l’argomento della part #5, “protezione dal caldo degli edifici, la parete”
Chi volesse incoraggiare questa mia iniziativa, lo faccia lasciandomi un commento 😉
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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