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Sul tetto 30cm di lana di roccia si comportano come 20cm di fibra di legno

25 risposte

L’isolamento del tetto in legno di una mansarda “abitabile” richiede diverse attenzioni in più, proprio perché dev’essere “abitabile” nel senso stretto della parola: che si può abitare, che offre sufficienti garanzie per essere abitata, uno spazio adatto all’abitare.

Abitabile è il contrario di inabitabile, invivibile, insalubre, inospitale, insopportabile.

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scelta isolamento per il tetto

Una buona impermeabilizzazione e un isolamento termico NON bastano. E non basta nemmeno la cura del dettaglio indispensabile ad evitare condense interstiziali (parlo di tenuta all’aria): è la scelta dell’isolante a determinare il futuro comportamento estivo della mansarda.

Il sottotetto che soffre facilmente di surriscaldamento sarà invivibile senza impianti di climatizzazione in funzione.

leggere i capitolati

Molti capitolati prevedono la costruzione di tetti in legno con isolamento termo-acustico in lana di roccia, e lo indicano spesso scrivendo genericamente Fibre Minerali da Rocce Feldspatiche o ancora più genericamente fibre minerali. E’ una buona scelta la lana di roccia come isolante in mansarda?

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da dove viene la lana di roccia?

Senza diventare esperti  di isolanti in lana di roccia, basti sapere che la roccia viene fusa a 1500°C e trasformata in fibre. Queste sono legate tra loro aggiungendo resine termoindurenti.

Un agente idrorepellente viene miscelato con le fibre e la lana di roccia diventa un materiale non igroscopico 🙁 ecco perchè un eventuale presenza di umidità si accumulerà in un sottile strato d’acqua sulla superficie del pannello 😐

da dove viene la fibra di legno?

Sono principalmente 2 i processi produttivi della fibra di legno:

  • a secco, e allora  viene aggiunto il 4% di legante (resina PUR)
  • a umido, che aggiunge colla bianca (4%) per l’incollaggio degli strati e lattice  per migliorare la resistenza. 

Ho descritto meglio il sistema produttivo della fibra di legno nel mio vecchio articolo Fibra di legno a umido e fibra di legno a secco, cosa c’è da sapere

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Esistono anche pannelli in fibra di legno idrorepellenti, questi, invece che aggiungere olii, hanno additivi come paraffina e lattice:

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comportamento invernale degli isolanti fibrosi

La lana di roccia e la fibra di legno possiedono buone capacità isolanti (valori di Conducibilità Termica intorno ai 0.040 W/(mK). Non siamo ai livelli di EPS con grafite con 0.031 W/(mK)  oppure dei pannelli PIR da circa 0.026 W/(mK) ma abbiamo in cambio 2 materiali molto traspiranti con valori di Resistenza alla diffusione del vapore bassissimi e, in più, prestazioni acustiche fantastiche. Quindi i materiali fibrosi sono perfetti per isolare un tetto.

comportamento estivo degli isolanti fibrosi

Visto che tutti gli isolanti isolano dal freddo ma non tutti hanno un buon comportamento estivo cerchiamo di riassumere le caratteristiche dei pannelli che ci servono in mansarda, e naturalmente in ogni casa con tetto in legno a vista.

Calore specifico e densità sono i 2 valori da controllare quando vogliamo che l’isolante protegga dal veloce surriscaldamento estivo, quindi un tetto in legno (struttura leggera rispetto ad una falda in latero cemento) necessita di

  • isolanti con elevato calore specifico (quanto calore serve per aumentare di 1° Kelvin la temperatura di un 1 kg di isolante)
  • isolanti con alta densità (kg/metro cubo di isolante, quindi massa/volume)

impatto ambientale

Tutti, a parole, sono disponibili a salvare il pianeta, ma perché non ricordarsene anche mentre si ordina al magazzino edile il materiale necessario ai lavori? Una scelta che fa bene all’ambiente non necessariamente è peggio per noi, anzi (e tra poco lo scopriremo confrontando 2 stratigrafie tetto complete di spessori e prestazioni): usare il legno è una scelta che fa bene all’ambiente perché questo materiale fantastico è capace di stoccare carbonio:

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il più elevato Calore specifico della fibra di legno

Il migliore comfort estivo offerto dai pannelli isolanti in fibra di legno è proprio dovuto all’incredibile valore di 2.400 J/kgK che rispetto ai 1.030 J/kgK della lana di roccia è un “peso massimo”. Perciò imbattibile.

il più basso Calore specifico della lana di roccia

Possiamo anche scegliere il pannello in lana di roccia con densità più alta, ad esempio 150kg/mc, ma comunque lo scarso valore di calore specifico della lana di roccia (solo 1.030 J/kgK) resta invariato.

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la protezione dal caldo

L’isolamento in lana di roccia permette solo un ottimo isolamento invernale, quindi, se vogliamo migliorare la protezione estiva c’è un solo modo:

  • aggiungere più strati di lana di roccia per compensare la scarsa protezione dal caldo

lo sfasamento estivo del tetto

Spesso si legge che lo sfasamento ottimale dovrebbe essere di almeno 12 ore, perché in questo modo il calore inizia ad entrare all’interno dell’abitazione dopo 12 ore, cioè nelle ore notturne, quando questo calore eccessivo può essere smaltito con la ventilazione notturna.

 Balle!

Intanto stiamo attenti ai valori minimi perché poi non bastano mai! Correte in autostrada con la pioggia e il battistrada di spessore minimo? meglio di no

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la favola delle 12 ore di sfasamento

Solo il 21 marzo ci sono 12 ore di sole e 12 ore di stelle, quindi in maggio, giugno, luglio e agosto l’irraggiamento è molto più forte e molto più lungo in termini di ore.

La ventilazione notturna in molti centri urbani non è più fattibile per diversi motivi:

  • isola di calore
  • mancanza di verde
  • temperature sempre sopra la media
  • surriscaldamento del pianeta
  • inquinamento acustico

Non consoliamoci con la favola delle 12 ore di sfasamento estivo: è solo una scusa per accettare un tetto di scarsa qualità e costringerci ad installare qualcosa per la climatizzazione estiva:

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l’onda termica estiva non chiede permesso, lei entra! attenzione alla stratigrafia tetto:

Ora facciamo un paio di simulazioni,

  • in una stratigrafia inserirò 100+100 mm di lana di roccia nella sua tipologia più diffusa di pannello per isolamento tetto (conduttività 0,036 W/mK e densità 110kg/mc)
  • in un’altra stratigrafia inserirò 100+100 mm di fibra di legno nella sua tipologia più diffusa di pannello per isolamento tetto (conduttività 0,038 W/mK e densità 120kg/mc)

questo confronto ci servirà a capire quanto spessore in più devo prevedere se scelgo la lana di roccia e voglio ottenere la stessa protezione dal caldo estivo.

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prestazione estiva ed invernale di una tipica stratigrafia tetto in legno ventilato

Un tavolato, un freno al vapore, un isolamento in materiale fibroso da 200 mm di spessore, che a molti sembra tanto, ma in realtà è molto poco:

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e senza guardare mille risultati di calcoli concentriamoci sull’ABC delle Proprietà termiche del componente edilizio, quelle 3 cose che ci dicono tutta la verità sul progetto del pacchetto tetto:

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Il pacchetto tetto in lana di roccia può solo vantare un comportamento invernale leggermente migliore (trasmittanza termica U 0,17 W/m2K)

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Con soli 20cm di spessore di fibra di legno il pacchetto tetto garantisce oltre 12 ore di sfasamento estivo.

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Dal calcolo delle proprietà termiche delle 2 stratigrafie del tetto in legno emerge che devo compensare la scarsa protezione dal caldo della lana di roccia con altra lana di roccia: dobbiamo salire di spessore.

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Per evitare pannelli di spessori diversi, complicazioni di ordinazione di materiali al magazzino e sfridi non riutilizzabili dopo le lavorazioni sul tetto e relativi costi di smaltimento della lana di roccia (solo la fibra di legno è materiale compostabile non richiede il viaggio in discarica! compratevi un Kompost per il giardino!) ricordate sempre di costruire una stratigrafia tetto con multipli di spessore.

10 + 10 + 10 = 30cm di pannelli isolanti: (se non riuscite ad osare, fate 8 + 8 + 8 = 24cm sic!)

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Mentre il pacchetto tetto in fibra di legno da 30cm va verso le 20 ore di sfasamento termico, il tetto in lana di roccia non raggiunge ancora le 12 ore di sfasamento estivo.

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ma quanto costa la fibra di legno?

qualsiasi sia il progetto va sempre a finire che si parli di soldi:

  • 30cm di fibra di legno sono un signor tetto! questi 3 strati assicurano infatti un’ottima prestazione estiva
  • ahimè bisogna prevedere un costo materiale extra per il 3° strato di fibra di legno da 100 mm, ma spendere 18 € al mq in più è senza dubbio un buon investimento.

approfondimento: la diffusività termica

La diffusività termica (unità di misura: mm2/s) è una proprietà specifica del materiale che caratterizza la conduzione non stazionaria del calore. Quindi la diffusività termica descrive quanto in fretta un materiale reagisce a una variazione di temperatura e a noi interessa moltissimo questo aspetto

Quello che ci interessa per progettare un tetto in legno che protegga bene la mansarda dal surriscaldamento estivo è proprio individuare un buon isolante “riluttante a trasmettere il calore”.

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La riluttanza di un isolante a trasmettere il calore è espressa chiaramente dal valore di diffusività termica:

  • fibra di legno in genere 0,14 mm2/s
  • lana di roccia in genere 0,39 mm2/s

Visto che è un po’ complicato l’argomento, fissiamo alcuni punti, potrebbero tornarci utili:

  1. il prodotto del calore specifico c per la massa m viene detto Capacità termica C
  2. la diffusività termica è il rapporto tra conducibilità termica ed il prodotto del calore specifico Cp per la densità apparente
  3. la diffusività termica determina la velocità di propagazione del calore.

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Proviamo a progettare meglio il tetto in legno per difenderci di più dal surriscaldamento della mansarda.


conclusioni per un buon tetto in legno e soddisfacente protezione dal caldo

I fattori che determinano un buon comportamento estivo sono principalmente 2 e vanno considerati con grande attenzione in fase progettuale.

Se per un cappotto in lana di roccia con strato di rasatura armata e intonachino si potrebbe correggere la sua scarsa protezione dal caldo con una eventuale controparete sul lato interno della stratigrafia per ridurre ulteriormente la trasmissione del calore verso gli ambienti interni,   per un pacchetto tetto non c’è scampo:

  • il progetto sbagliato del tetto in lana di roccia può solo essere corretto dalla posa sul lato interno di nuovo isolante interposto ai travi, quindi con un intervento secondario eseguito dall’interno, eh sì, per alcuni anche fattibile con il fai da te.

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La lana di roccia trova un larghissimo impiego in edilizia, ma ricordiamoci di dove viviamo, siamo in Italia e non nel Nord Europa. In Germania le cose stanno diversamente, è più importante combattere le dispersioni invernali che il surriscaldamento estivo (anche se i cambiamenti climatici hanno fatto vedere che anche i tedeschi hanno il problema dei sottotetti che diventano invivibili) e di abitudine si presenta questo semplice schema:

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  • il valore di trasmittanza termica U indica quanto la stratigrafia tetto è brava a contenere le dispersioni termiche invernali
  • siccome i pannelli in lana di roccia e i pannelli in fibra di legno possono solo sognare la conduttività del poliuretano espanso rigido ( PU ), che è uno dei materiali coibenti più potenti, il “disegnino” indica che lana di roccia e fibra di legno devono compensare la loro scarsa conducibilità termica con spessori maggiori
  • in realtà lana di roccia e fibra di legno sono diventati molto più simili in fatto di conduttività: 0, 036 per la lana e 0,038 W/mK per la fibra di legno quindi lo schema non è proprio da prendere alla lettera
  • ma ATTENZIONE: questo semplice schema potrebbe essere anche valido se nevicasse tutto l’anno, purtroppo non è così facile progettare un tetto: si deve tenere conto che da maggio a settembre il surriscaldamento della mansarda è un problema reale
  • non ci resta che invertire lo schema per farlo assomigliare ad un podio (ma era già un podio 😉 :
  1. vincitore: la fibra di legno
  2. vincitore: la lana di roccia
  3. vincitore: il poliuretano espanso

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E’ importante non sottovalutare la zona climatica di appartenenza in fase progettuale, e poi è importante conoscere bene il comportamento del materiale isolante nella fase estiva.

Se lo conosci – lo eviti 😉

inerzia

Fate sempre attenzione alle favole che si raccontano! Come la favola che l’isolante migliora l’inerzia termica oltre a garantire un ottimo isolamento invernale.

la favola che l’isolante migliora l’inerzia

Un isolante molto poco può per migliorare l’inerzia! Questa è la verità! Lo potete vedere dal riquadro arancione che avevo inserito prima: in rosso corallo vedete le colonne che riportano il valore dell’inerzia intorno ai 35-36 kJ/m2K…

Se l’isolante migliorasse l’inerzia, le colonne riferite ai 30cm di spessore schizzerebbero a valori più alti, no?

Cosa non si racconta pur di vendere l’isolante sbagliato 😉

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35 kJ/m2K è un valore un po’ scarso, se per esempio confrontato con una parete in laterizio intonacata, infatti è un valore riferito ad un tetto in legno (struttura leggera! dove manca massa!)

Non mi resta che augurare buon tetto a tutti!


FIVRA, l’associazione dei produttori di lane minerali (lana di roccia e lana di vetro per isolamento), mi ha segnalato la presenza di inesattezze e omissioni

Per offrire a tutti gli esperti-lettori la possibilità di informarsi meglio allego sotto la richiesta di rettifica dell’ufficio stampa FIVRA:

Diversi aspetti sono stati considerati, ma non il comportamento al fuoco. Non è sufficiente ricordare che la lana di roccia sia incombustibile. L’utilizzo di materiali combustibili (come la fibra di legno) rappresenta un pericolo in caso di sviluppo di incendio, come mostra il recente incendio all’RSA di Albaredo d’Adige (avvenuto il 24 settembre 2020) che ha semi distrutto la struttura perché la copertura conteneva diversi prodotti combustibili (cfr. https://www.rainews.it/tgr/veneto/video/2020/09/ven-Incendio-Casa-Riposo-Anziani-Albaredo-Verona-de662407-511e-4446-b90e-825e71d708b2.html e https://www.rainews.it/tgr/veneto/articoli/2020/09/ven-In-fiamme-il-tetto-della-casa-di-riposo-di-Albaredo-Adige-Verona-80d34601-6308-4972-b346-09ce1e418989.html).   
Da questo punto di vista non esiste alcun materiale che sia equivalente alle lane minerali, qualunque sia lo spessore.
Il progetto sbagliato è quello che non prevede lane minerali!
 
Un corretto ed esaustivo confronto del comportamento estivo dovrebbe essere svolto in regime dinamico, senza rifarsi all’utilizzo di parametri stazionari (come la diffusività) e dovrebbe considerare anche aspetti ulteriori rispetto alla coibentazione della parte opaca.

Infine, è inesatto affermare che il legno funga da serbatoio di carbonio. A fine vita, infatti, il legno rilascia tutto il carbonio precedentemente accumulato, eliminando ogni eventuale effetto positivo nell’utilizzo di tali materiali. Come ricorda la norma UNI EN 15804: 2019 (alla base delle EPD dei prodotti da costruzione), questo è ciò che avviene qualora il legno venga bruciato o smaltito (ad es. tramite compost, azione che, data la non trascurabile presenza di poliuretano e/o colle in tali prodotti, non è ambientalmente corretta).   S.C.

Mettere paura, un grande classico, e funziona sempre

Ogni esperto-lettore si sarà giustamente preoccupato al pensiero di perdere casa per un incendio. Chi vende materiale incombustibile o rappresenta i produttori di materiali incombustibili non può certo sussurrare l’aspetto reazione al fuoco… ma vuole veramente salvarci la pelle? o vuole solo venderci qualcosa?

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Mettere paura è sempre una tecnica che funziona: avrete visto anche voi la Tesla schiantata contro un albero… Elon, Elon! il messaggio è “state lontano dalle Tesla!” Per fortuna altri lavorano per la nostra sicurezza stradale, abbattendo tutti gli alberi ai lati delle strade” (poi andiamo in Brasile a lamentarci che si vendono il polmone del mondo).

Mi fermo. Torniamo all’incendio, che ora ci interessa ben di più dell’AutoPilot.

A proposito di AutoPilot, cercate di capire come funziona, almeno le basi… Non si può essere tutti esperti-Tesla, ma informarsi è sempre un bene, anche per smettere di credere alle favole:

esiste la possibilità di un incendio in un edificio?

Non per esperienza, ma,. I pannelli isolanti in fibra di legno quanto resistono al fuoco?
Chi utilizza il legno come materiale da costruzione può rassicurarci? Nella realtà i pannelli in fibra di legno hanno una ottima resistenza al fuoco, pur essendo combustibili: quindi possono essere usati senza problemi per le costruzioni testate fino a un periodo di resistenza al fuoco di un’ora e mezza.

il requisito dell’ininfiammabilità del materiale da costruzione è un requisito di tempo, quindi di resistenza

In Germania i materiali isolanti in fibra di legno sono classificati come “normalmente infiammabili”, e possono essere utilizzati per costruzioni fino a 3 piani.

Se non avete mai visto il filmato delle palline da tennis che abitano delle casette isolate con lana di vetro, eps e fibra di legno, potete guardarlo qui sotto:

Due inverni fa, ho raccolto personalmente degli sfridi di pannelli in fibra di legno per bruciarli nella stufa, beh sì, alla fine sono riuscito a bruciarli, ma se pensate di usarli come accendi-fuoco, allora starete freschi (nel vero senso della parola).

Altro filmato interessante:

concludiamo con un simpatico Tweet:

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federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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25 risposte a “Sul tetto 30cm di lana di roccia si comportano come 20cm di fibra di legno”

  1. @ michele

    in rete esistono molti video (non italiani) che si possono vedere, troverà sicuramente vari esempi diversi

  2. Avatar Michele
    Michele

    Ciao sono Michele Larosa. Nel video della prova pallina da tennis la telecamera non ha fatto vedere l’effetto della fiamma sulla scatola di fibra di legno dall’inizio come nel caso della scatola di lana lana minerale e polistirene. Come mai? Perché non è stata usata lana di roccia ad alta densità ma un materiale che ad esagerare aveva una densità di 40/50 kg/metro cubo? Già queste due obiezioni fanno sorgere dei sospetti. Potete chiarire questa cosa? Grazie

  3. @ matteo

    se la VMC potrà venire in soccorso sarà nel moderare il contenuto di umidità interno (dipende dal modello e dallo scambiatore installato)
    la tenuta all’aria del tetto non credo sia stata ottenuta per quanto pignola possa essere stata la posa del cartongesso.
    il prossimo inverno, nelle prime ore dei mattini più freddi, potrebbe ispezionare il nodo tetto-parete dall’esterno per controllare se si notano segni di condense

  4. Non è stato messo alcun nastro o freno a vapore, inserito pannelli a secco tra le travi a coprire solo la perlinatura e lasciando a vista le travi con finitura in cartongesso.
    Secondo il tecnico non servivano feni vapori o nastri perché sono state inserite vmc puntuali.

  5. Ringrazio, un’estate è passata e gli inquilino che la abitano dicono che è comunque calda senza aria condizionata.
    I pannelli sono stati inseriti a secco tra le travi senza colla e finito con cartongesso. Le travi rimaste a vista perlinato coperto. Nessun nastro nessun barriera vapore.
    Secondo il tecnico non servivano in quanto messo vmc.

  6. @ matteo

    con tanta lana di roccia e anche polistirolo la trasmittanza delle falde sarà eccezionale.
    il problema che può nascere deriva dall’eventuale non tenuta all’aria del tetto in legno, ma questo dipende dal tipo di freno al vapore e da come è stato posato e da come è stato sigillato.
    il suo tecnico le avrà anche calcolato lo sfasamento termico estivo…
    in ogni caso tra 3 mesi potrà verificare di persona se la mansarda inizierà a surriscaldarsi facilmente.
    aspettiamo il feedback… (in italiano: famm’ sapè)

  7. Buongiorno, in zona Lodi abbiamo riqualificato il sottotetto di una mansarda con travi a viperlato sta e perlinato inserendo tra le travi 10+8 cm di lana roccia alta densità. Da aggiungere che il tetto all’esterno presenta tessuto non tessuto e 5 cm di polistirolo ferma coppi.
    Per combattere umidità interna e avere salubrità abbiamo inserito vmc puntuale su muri perimetrali in calcestruzzo alti
    1,10 mt.
    Mi sono affidato a professionisti ma leggendo i suoi approfondimenti mi viene il dubbio sulla bontà del lavoro sia per contenere il surriscaldamento estivo sia sia sul formarsi di umidità e muffa interstiziale.
    Chiedo suo gentile parere.
    Grazie

  8. @ tom

    delicata la stratigrafia di un tetto piano con materiali fibrosi e traspiranti.
    sarebbe ben più facile progettare un tetto rovescio con l’isolante sopra l’impermeabilizzazione se non deve essere pavimentato.

  9. Salve avrei una domanda da porvi,visto i due materiali e come si comportano i domando ma l’associazione di entrambi i materiali e cioè lana di roccia e fibra di legno può essere fattibile e utile? dovrei fare un tetto Piano in puglia su un palazzo di 6 piani e qui fa molto caldo e molto mi hanno consigliato anche l associazione di pannelli osb più guaina bituminale autori flettente

  10. @ valeria

    il solaio che divide ambiente riscaldato da sottotetto non riscaldato è una soletta in cemento.
    se è intonacata da sotto dovrebbe gestire e frenare la spinta di vapore verso il sottotetto.
    se ha trovato bagnato l’isolante:
    o c’è un’infiltrazione
    o c’è qualche impianto passante tra sotto e sopra dove può passare aria calda e umida interna

  11. Avatar Valeria

    Buongiorno, io ho una vecchia casa con un tetto in tegole e una soletta in cemento. in passato è stato isolato con rotoli di lana di roccia. in un punto la abbiamo tolta per fare pulizia e per utilizzare al meglio il sottotetto e da quel momento sul soffitto delle stanze sottostanti si forma la muffa. Ora vorremmo rimettere la lana di roccia ma risalendo nel sottotetto ci siamo accorti che la lana di roccia che è ancora posata è bagnata. a questo punto mi chiedo se è meglio lasciare tutto vuoto e areare meglio il sottotetto o se davvero serve mettere la lana di roccia. Vivo in piemonte e la mia prima necessità, al di la di caldo o freddo in casa, è eliminare la formazione di muffa sul soffitto. Grazie se vorrà darmi un consiglio. Valeria

  12. @ Massimo

    ho visto posare pannelli sottovuoto solo una volta in un solaio con problemi di spessori.
    per realizzare un cappotto so che si devono mettere conto anche le lastre in fibrocemento a protezione dei pannelli sottovuoto e poi tutta la predisposizione dei montanti in facciata.
    un altro aspetto che non mi convince è la forte resistenza al passaggio del vapore.

  13. Avatar Massimo Defilippo
    Massimo Defilippo

    Cosa pensi dei pannelli sottovuoto tipo isolcore o dell’idrogel per chi voglia un cappotto molto sottile per non spendere una fortuna a spostare tubi, davanzali, ecc.?

  14. @ andrea

    tendendo ad uno sfasamento verso o oltre le 24 ore come strati generosi di fibra di legno o per le pareti blocchi in laterizio rettificati si ottiene un comportamento neutro rispetto all’onda di calore proveniente dall’esterno.

    nel calcolo delle stratigrafie è conveniente fermarsi allo strato che sta sotto alla ventilazione per non avere risultati troppo ottimisti come in alcune brochure 😉

  15. Non ho capito perche’ 12 ore di sfasamento non sono sufficienti: con questo valore il picco di calore interno si colloca di notte (diciamo dalle 24:00 alle 4:00) mentre con 24 ore si collocherebbe alla stessa ora del giorno seguente.
    Aggiungo anche una domanda, nella stratigrafia non va considerato anche lo strato di tegole?

  16. @ enrico

    se fosse casa mia, anzi, se fosse il tetto mio,
    non investirei nello strato di argilla da 2 cm sotto la lana di roccia:
    – devo fare una lavorazione in più sul tetto
    – aumento il rischio meteo allungando i tempi di lavorazione
    – devo avere un altro fornitore e un nuovo scarico in cantiere
    – devo lavorare sul freno al vapore
    – devo fare attenzione all’umidità climatica per evitare che lo strato ne accumuli troppa

    le regalo una dritta (è natale), forse per lei interessantissima:
    possiamo ottenere lo stesso risultato, sempre mantenendo i 10+10cm di isolamento termico ma aggiungendo un 2° tavolato.

    anzi,
    con un 2° tavolato, quasi raggiungendo lo stesso valore di capacità termica periodica del lato interno si ottiene un po’ di sfasamento in più e un po’ di isolamento in più.

    aspettiamo di conoscere la sua decisione

  17. @ davide

    immagino che lei si riferisca ad un isolamento nel sottotetto con fiocchi di cellulosa.
    sì, i fiocchi di cellulosa garantiscono la stessa capacità termica massica della fibra di legno e quindi il massimo sfasamento termico possibile per un isolante (una prestazione doppia rispetto a lane minerali come lana di roccia o lana di vetro, materiali adatti a paesi nordici).
    i fiocchi distribuiti su un solaio in posa libera possono “accomodarsi” con il tempo in uno spessore minore, ma in questo caso cresce la densità.
    quando si progetta con fiocchi di cellulosa bisogna sempre distinguere tra posa libera e posa insufflata un’una intercapedine perchè varia il valore di densità ottenibile.

    la ottima protezione dal surriscaldamento estivo è stata appena confermata da lei.
    il livello di umidità ambiente interno estivo è certamente dovuto alla sua bravura e attenzione nel gestire la ventilazione manuale degli ambienti.

  18. Avatar Enrico Zanchi
    Enrico Zanchi

    Densità a circa 140kg/MC

    Considerando che la casa sorgerà in un contesto verde con filare alberato già ad alto fusto 8/10 metri sul lato est e considerando che la casa avrà un tetto a due falde est/ovest lunghezza massima 4,5 metri 35% pendenza doppia ventilazione, le chiedo: l’esposizione a convezione da calore estivo sarà ovviamente di molte ore 15h e 40 max al 21 giugno, ma l’esposizione ad irraggiamento diretto molte di meno, visto l’orientamento delle falde, l’argilla potrebbe comunque surriscaldarsi?

    Grazie dei preziosi consigli, seguirò i suoi suggerimenti.

  19. Con 50 cm di fibra di cellulosa(diventeranno 40 cm, mi dicono),quest estate ho avuto un ottimo sfasamento termico: camere fresche e senza umidita’, rispetto ad anni fa ,calde ed umide.

  20. @ enrico

    per la stratigrafia del suo tetto in legno direi che i 20cm di spessore di isolante in lana di roccia sono una scarsa protezione dal surriscaldamento estivo: infatti 200mm di lana di roccia non offrono nemmeno 9 ore di sfasamento termico.

    portando a 220mm lo spessore di lana di roccia si guadagnerebbe 1 ora di sfasamento estivo.
    ovviamente sarebbe da stupidi posare 2 pannelli diversi di spessore, quindi per ottimizzare sarebbe da passare alla configurazione 120+120mm e avere circa 10ore e mezzo di sfasamento.

    lo stesso sfasamento lo si otterrebbe con i 200mm di lana di roccia originali + i 2cm di argilla, ma io non consiglierei questa aggiunta perchè:
    – se da un lato miglioro sfasamento e capacità termica periodica del lato interno,
    – dall’altro rischio che l’argilla salga di temperatura dopo le 10 ore di irraggiamento… e a raffreddare l’argilla ce ne vuole!

    dunque, per concludere,

    se voglio aggiungere massa interna alla stratigrafia del tetto in legno (che è un componente leggero), e che sarebbe un’operazione corretta e intelligente, devo anche preoccuparmi di isolare adeguatamente.
    in una parola: meglio cambiare isolante 😉

    e NB! che ho considerato lana di roccia da altissima densità… 150kg/mc

    nel suo capitolato che densità del pannello è descritta?

  21. Avatar Enrico Zanchi
    Enrico Zanchi

    Con un doppio strato 10+10 ovviamente a giunti sfalsati di lana di roccia, aggiungendo uno strato di argilla da 2cm (per non caricare troppo la struttura visto il peso specifico) appena sopra il primo telo freno vapore e l’assito, che vantaggi avrei rispetto al surriscaldamento estivo e nella gestione del vapore acqueo in uscita nel periodo invernale?

    Grazie per la risposta

  22. @ Davide

    rispetto ad una fibra di legno? possiamo dire che i fiocchi di cellulosa e la fibra di legno sono isolanti perfetti per la protezione dal caldo.
    se acquisto pannelli in fibra di legno flessibile ho circa la stessa densità dei fiocchi.
    i fiocchi di cellulosa non riesco a posarli da solo mentre i pannelli sì.
    lo sfasamento termico in ore va calcolato con lo spessore del solaio e l’intonaco interno. senza calcoli direi che con 40cm ci abbiamo indovinato.

    domani pomeriggio esce il nuovo articolo “Fibra di legno o fibra di canapa, è questo il dilemma” che può essere interessante per lei.

  23. 40 cm di fibra di cellulosa THERMOFLOC ,posata sottotetto a nido d ape, che sfasamento ore termico potra avere ? Rispetto ad una fibra di legno, rapporto costi benifici .
    Buona quasi inizio estate 😉

  24. @ Andrea

    la fibra di legno flessibile, o meglio ancora la fibra di canapa flessibile che è più resistente agli insetti, potrebbe certamente proteggere dal surriscaldamento estivo il solaio.
    tutti i fori dei passaggi impiantistici vanno però sigillati con schiuma ermetica per evitare passaggi di vapore concentrati.
    ricordiamo che un pannello flessibile di fibra di legno o canapa non ha densità elevata, circa 40-50kg/mc quindi per ottenere lo sfasamento necessario bisogna compensare con spessore aggiuntivo.
    il calcolo del componente edilizio va fatto ovviamente considerando anche lo spessore del solaio e dell’intonaco interno.

    se gli impianti sono troppi e sono posati in modo confusionale vale la pena considerare un materiale sfuso
    se gli impianti sono posati ben ordinati vale la pena di progettare uno strato con lo stesso spessore degli impianti da “ritagliare” dove ci sono i passaggi e poi coprire tutto con un secondo strato definitivo e omogeneo.
    le fessure dei tagli vanno riempite con isolante sfuso da sversare.

  25. Si possono usare dei materassini di fibra di legno da posare all’estradosso di un solaio non calpestabile? Non posso mettere materiale rigido perché sopra al solaio hanno posato i tubi degli impianti .
    Sono in zona climatica E ma essendo in pianura padana oramai in estate ci sono anche 35 /40 gradi ed una umidità folle