Il periodo estivo è il momento ideale per progettare di eliminare la muffa, e permette di affrontare la stagione autunnale con le carte in regola. Ricordiamoci che stiamo parlando della nostra salute in casa.
Prima di analizzare le 3 possibilità che abbiamo per combattere la muffa in casa, fissiamo alcuni punti importanti:
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superfici fredde e umidità elevata = muffa
La muffa succede solo su superfici interne fredde (i cosiddetti ponti termici di un edificio) e con umidità interna troppo elevata. Inutile prendersela solo col costruttore della casa fin che noi non abbiamo fatto la nostra porta con una corretta ventilazione degli ambienti.
Il problema della muffa non riguarda solo gli edifici esistenti e non ristrutturati, ma anche edifici nuovi o magari appena ristrutturati. In molti casi la muffa è comparsa appena sono state installate nuove finestre.
arieggiare meglio = niente muffa
Le brutte abitudini di cambiare poco l’aria sono dure a morire, perciò costringetevi a tenere in casa qualche termoigrometro, molti modelli indicano il livello massimo e minimo raggiunti nelle 24 ore e sono ancora più utili a capire quanto bene o quanto male stiamo conducendo la casa.
Se non badate a spese, regalatevi un misuratore di CO2 che è uno strumento ancora più intelligente per gestire gli ambienti interni:
- se la CO2 è elevata, sopra gli 800 ppm, non c’è alcun dubbio che sia venuta l’ora di cambiare aria!
In breve tempo vi abituerete ad arieggiare meglio, brevemente e spesso (è perfettamente inutile e stupido lasciare la finestra aperta mezza mattina d’inverno! ma tante case sono gestite così).
Il comfort termo igrometrico
Gestire i picchi improvvisi di umidità elevata (faccio la doccia, oppure in cucina butto la pasta) è altrettanto fondamentale quindi vi suggerisco di scegliere sempre un rivestimento interno (intonaco, finitura, pittura ecc) igroscopico:
- il rivestimento interno svolge la sua funzione di volano igrometrico solo se è stato scelto con cura: un intonaco cementizio 😐 e una pittura scadente 😐 non permettono alle superfici di svolgere questa utile funzione di assorbire temporaneamente e alla svelta un bel po’ di vapore. Un intonaco di calce e una pittura alla calce invece sì 🙂
Ah sì sì possono fare tutto gli impianti… (la VMC in periodo di riscaldamento e il deumidificatore in periodo estivo) ma facilitare il compito di trattare improvvisamente grandi quantità di vapore significa godere di un miglior comfort abitativo.
la classificazione delle capacità di assorbire il vapore
Alcuni materiali possono assorbire e cedere molto vapore (il legno, la calce, l’argilla). Sulle certificazioni dei materiali si può leggere la Classe di assorbimento di vapore acqueo:
- da WS I fino a WS III.
Questo è un ottimo esempio, l’argilla supera la classe WS III ed è in grado di assorbire in mezz’ora anche 10 grammi di vapore ogni mq di superficie.
Immaginate che una parete di soli 4 metri di lunghezza può farsi carico di 100g di vapore se improvvisamente ci fosse troppo vapore in ambiente.
ma allora come eliminare la muffa?
ecco la ricetta antimuffa:
prima la bonifica
le 3 operazioni di bonifica dalla muffa:
- rimuoviamo meccanicamente le macchie di muffa dalle pareti e dal soffitto facendo meno polvere possibile e proteggendo occhi e polmoni senza usare nuovi spray antimuffa e altri veleni
- controlliamo se la muffa ha attaccato le schiene dei mobili perchè in questo caso dobbiamo sostituirli
- laviamo tutti i tessuti e indumenti che profumano di muffa aggiungendo un po’ di acqua ossigenata nel cassettino prima della lisciva (il cassettino lavatrice presenta 3 zone, solitamente a sinistra il detersivo: prima di versare il detersivo, versarci l’acqua ossigenata (? della bottiglietta)
con queste 3 operazioni possiamo dire di aver fatto una sufficiente bonifica dalla muffa senza aggiunta di ulteriori veleni o biocidi.
Adesso dobbiamo pianificare l’intervento antimuffa abbiamo 3 modi: economico, costoso e ancora più costoso.
intervento antimuffa economico (modo 1)
Rinnovare tutte le finiture interne, quindi scegliere una nuova pittura murale interna. Moderiamo la fantasia e puntiamo sulle tinte tenui pastello se non sopportate il bianco: comunque sia, i colori vivaci sono meno amici della vostra salute. Il bianco sarebbe comunque l’operazione più facile perchè di più facile stesura senza difetti.
La nuova pittura deve essere a base calce e non una antimuffa o nano termoisolante quindi in base alla situazione delle superfici si dovrà scegliere un promotore di adesione corretto, un primer, un fissativo, sicuramente non acrilico.
L’occasione delle pitture è il momento ideale per togliere le cornici dei serramenti e verificare che ci siano le nastrature telaio-muro a garanzia della tenuta all’aria del foro finestra.
Così abbiamo fatto un decente e forse sufficiente intervento antimuffa perchè
- la pittura ha un pH elevato sgradito alle muffe
- arieggiando frequentemente e intelligentemente potete mantenere l’umidità interna più bassa. Dipende da voi!
intervento antimuffa costoso (modo 2)
Potendo spendere almeno 2mila €, oltre al pittore, siamo in grado di acquistare una macchina (speriamo ne basti una sola) VMC, cioè una ventilazione meccanica decentralizzata con recupero di calore, che, se brevemente canalizzabile verso un ambiente vicino, sarà capace di creare un flusso d’aria molto virtuoso e dare anche grandi soddisfazioni di comfort.
Pensate se si riuscisse a portare la mandata dell’aria in camera padronale e la ripresa nel bagno, dove notoriamente l’umidità è elevata e spesso resta qualcosa di bagnato per molto tempo. Tutto dipende dal distributivo interno e dagli impedimenti strutturali o del mobilio interno.
Questo sarebbe un buon lavoro perchè oltre alla bonifica interna e ai nuovi rivestimenti sani e freschi abbiamo installato una specie di maggiordomo da parete, la VMC, che si occuperà di aiutarci nella corretta ventilazione dei locali per tutto il periodo di riscaldamento.
La VMC è una garanzia in più rispetto all’intervento antimuffa economico che si affida in gran parte alla buona sorte e ai buoni materiali.
intervento antimuffa più costoso (modo 3)
Abbiamo capito che la muffa è comparsa sulle pareti e sul soffitto perchè le superfici erano troppo fredde: questo ci dice che la casa o non è isolata o è stata male isolata 🙁 . In entrambi i casi, progettare un isolamento sul lato interno è la soluzione migliore perchè anche le zone più critiche avranno finalmente una temperatura superficiale superiore:
- lo spessore non è così determinante, ma come minimo, collanti e finiture incluse, dobbiamo prevedere 25mm.
L’isolamento interno garantirà temperature interne più confortevoli e la VMC si occuperà di mantenere il livello di umidità relativa interna più basso.
Come tipologia di isolamento interno posso solo consigliare sistemi salubri e igroscopici con finiture a base calce.
Questo è un ottimo lavoro: la bonifica, l’isolamento interno, l’eliminazione degli spifferi dei contorni finestra e la ventilazione corretta.
Abbiamo eliminato la muffa per sempre. Ed era quello che volevamo.
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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