Progettare la stratigrafia di una parete significa determinare per sempre il comportamento energetico dell’edificio. La scelta dei materiali e la posizione degli strati che rappresentano l’elemento opaco (strutturali, di isolamento e di finitura) hanno un’enorme influenza – non tanto sul contenimento delle dispersioni invernali, quanto… andiamo a scoprirlo:
La trasmittanza U della parete ci parla della dispersione (ed è sufficiente inserire uno strato isolante per migliorare questo dato espresso in W/mqK) ma è l’inerzia termica a decidere il comfort (la sensazione di non essere molto disturbati dalle variazioni di temperatura esterna: si sta sempre bene).
L’inerzia termica va a braccetto con la massa (kg/mc) e il calore specifico (J/kgK) proprio perchè questi materiali capacitivi riescono a rallentare e accumulare il calore. E questa capacità è utile d’inverno ma è importante anche d’estate. L’investimento è interessante: ne godremo 12 mesi all’anno, quindi progettare meglio non significa sperperare il capitale in materiali nobili, significa investire in materiali utili evitando quelli sbagliati per il clima mediterraneo.
Clima mediterraneo?
a parte gli edifici in zona climatica F (F come freddo) siamo tutti nella stessa barca: il caldo d’estate si fa sentire e abitare in un forno significa dipendere dagli impianti di climatizzazione per sempre.
Per proteggere l’ambiente dal caldo estivo sapete che la stratigrafia deve essere capace di smorzare e sfasare l’ampiezza dell’onda termica – quindi è utile disporre di una buona massa superficiale (kg/mq) e inserire nella stratigrafia materiali isolanti con elevato calore specifico (J/kgK) (proprio quei materiali che assorbono molto calore e poi lo cedono lentamente).
stupido leggere solo il valore di trasmittanza termica U
Per scegliere una stratigrafia è quindi abbastanza stupido leggere solo il valore di trasmittanza termica U che è una proprietà termica stazionaria. Vi dimostro subito la stupidità:
Immaginate che io venga a casa vostra con un enorme pannello isolante in EPS con grafite (molto performante se leggiamo la sua conduttività termica espressa in W/mK) e invece di isolare la vostra casa dall’esterno io entri in camera e ve lo appiccichi sulla parete più fredda che avete:
cosa succederà? il pannello forse non isolerà? certo che isolerà! (lui non capisce dove è stato posato, quindi esplica la sua funzione coibente in qualsiasi situazione 😉
che io vada ad isolare la parete fredda sul lato interno o che io lo faccia sul lato esterno, sempre la stessa trasmittanza U otterrò!
Ricordiamoci che la trasmittanza termica U ci dice solo quanta dispersione termica (espressa in Watt) attraversa 1mq della nostra parete.
Riassumendo, ottengo una trasmittanza termica U 0,210 W/m2K sia isolando internamente che esternamente con lo stesso spessore di isolante.
A titolo di esempio prendiamo una parete in blocchi semipieni (percentuale di foratura 45%) POROTON® 800 caratterizzati da una massa volumica lorda di circa 860 kg/m3 e spessore 30cm (idonei alla realizzazione di murature portanti in qualsiasi zona sismica) e un isolante molto diffuso: l’EPS grigio, con grafite, spessore 10cm.
Nelle due stratigrafie cambierà solo la posizione dell’isolante e nient’altro:
Il comportamento inerziale è completamente diverso:
se ho l’isolante in casa e la massa all’esterno, la stratigrafia non si comporta altrettanto bene: infatti ha una Capacità termica periodica del lato interno (la capacità areica interna [kJ/m2K]) molto bassa: solo 11,1 ? rispetto ai fantastici 46,3 ?!
Se avete qualche stratigrafia nella vostra documentazione cercate questo dato nei calcoli e verificate se avete una capacità areica interna ottimale (>40 ?).
- isolamento sul lato esterno:
- isolamento sul lato interno:
Con un’analisi dinamica oraria (La norma europea per il calcolo dinamico orario è la UNI EN ISO 52016 2018) si possono leggere le temperature interne e il loro andamento: nel caso dell’isolamento interno (lasciamo da parte la climatizzazione per vedere bene come si comporta l’involucro d’estate) si subiranno sempre temperature più elevate e variazioni più ampie.
Avere una temperatura interna più alta di 2-3°C non è una cosa da sottovalutare! quindi l’inerzia termica che è capace di offrire la soluzione con la massa sul lato interno con un sistema a cappotto esterno garantisce immediatamente un comfort migliore con temperature interne più contenute e minori oscillazioni.
E naturalmente anche in inverno la temperatura interna rimane più costante e quindi più confortevole.
Ricapitolando,
componendo una stratigrafia bisogna tenere in alta considerazione l’accumulo termico (temperature interne più costanti e confortevoli) come la Resistenza termica (protezione dalle variazioni del clima esterno).
Avete una stufa? riflettete un secondo sul suo comportamento:
- nel caso sia un modello con grande accumulo, finita la fiamma, non cessa di riscaldare 🙂 , quindi offre molto più comfort rispetto ad una stufa leggera (con accumulo = perfetta per una casa molto disperdente),
- nel caso sia una stufa leggera senza elementi di accumulo, dà velocemente grande soddisfazione per il suo veloce e forte potere radiante, poi quasi nulla, perfetta per una casa molto isolata 😉
Chi è convinto che molto isolamento termico sia di fatto la sola variabile che governa il comfort in periodo estivo ha certamente tenuto in alta considerazione il progetto di proteggere l’ambiente interno dalle elevate temperature esterne dovute alla radiazione solare, ma ha dimenticato l’influenza degli apporti interni di energia! Anche quelli influenzano le temperature interne e portano l’ambiente indoor verso il surriscaldamento, quindi una massa interna protetta dalla radiazione solare è molto utile per accumulare energia in eccesso.
Ecco i 3 valori da tenere sempre sotto controllo ragionando sulla stratigrafia in progetto, l’ A B C:
E’ una lode all’edificio in muratura tradizionale, certo, ma una stratigrafia ben progettata può offrire grandi prestazioni in tutte le stagioni anche a
- edifici leggeri in legno
- edifici isolati sul lato interno
- ed edifici costruiti con laterizi rettificati ad altissime prestazioni.
L’analisi degli strati, delle masse e dei relativi spessori permette tutto questo ed altro ancora: in una sola parola… il comfort estivo.
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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