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acqua calda sanitaria & solare termico - Regolazione caldaia a condensazione, meno consumo e più riscaldamento 1

Regolazione caldaia a condensazione, meno consumo e più riscaldamento

30 risposte

Se non lo avete mai fatto, consiglio a tutti di perdere qualche minuto nella regolazione della caldaia a condensazione: meno consumo e più riscaldamento con 2 regolazioni (facili per tutti):

  1. la temperatura di mandata della caldaia dev’essere possibilmente abbassata
  2. le valvole dei radiatori (o le testine elettrotermiche per i circuiti radianti) devono essere chiuse o aperte fino ad ottenere l’equilibrio completo dell’impianto nei vari ambienti.

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Meglio utilizzare la caldaia con una mandata moderata, a seconda delle temperature esterne, senza tante interruzioni, evitando continui on-off.

Il freddo, anche quest’anno, alla fine è arrivato:

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Le portate delle caldaie non devono comunque scendere sotto le portate minime richieste (vedi il libretto caldaia).

capire meglio la caldaia a condensazione

Per le caldaie a condensazione, la condensazione (se avviene) consente di recuperare parte del calore contenuto nel vapore e di abbassare la temperatura dei fumi e dell’involucro, riducendo così le dispersioni (verso l’ambiente esterno o il locale caldaia) che sono solamente lo 0,5% del PCI (Potere Combustibile Inferiore).

Il calore di condensazione è il calore che possiamo recuperare facendo condensare l’acqua ed è appunto sul possibile recupero di questo calore che si basa la tecnologia delle caldaie a condensazione.

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Le caldaie a condensazione riescono a condensare solo con temperature di ritorno inferiori a quelle di rugiada nei fumi (per il metano variano da 53 a 58°C) :

  • più le temperature di ritorno sono basse e più condensa otteniamo e più calore recuperiamo dai fumi.

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Insomma, i consumi sono molto influenzati dalle temperature dell’acqua di ritorno in caldaia, ma si può dire che c’è un 10% di consumi in meno rispetto ad una caldaia tradizionale.

le caldaie tradizionali

Per le caldaie tradizionali

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vanno evitate temperature di mandata e di ritorno troppo basse: i limiti sono indicati dai Produttori. Insomma, i consumi non sono influenzati tanto dalle condizioni di lavoro della caldaia, ma dal suo rendimento.

tenere la caldaia spenta il più possibile è risparmio energetico ?

In effetti, meno differenza di temperatura tra interno ed esterno c’è e più contenute sono le dispersioni termiche dell’edificio, ma le temperature superficiali interne troppo basse mettono le strutture a rischio condensa e quindi a rischio muffa.

regolare la temperatura di mandata

Meglio lasciare il più possibile acceso il riscaldamento con caldaia regolata al minimo:

  • a temperatura più bassa la caldaia ha una resa maggiore.

Continuando a tenere spento il più possibile si dovrà regolare più alta la temperatura per godere in casa di un certo comfort:

  • temperature basse durante le assenze e più alte quando si è in casa, impongono una temperatura dei radiatori più elevata per soddisfare il valore impostato ad un certo orario (l’inerzia termica delle strutture non isolate o non sufficientemente isolate è molto forte).

Regoliamo la temperatura di mandata in modo proporzionale alla temperatura esterna mantenendo il più basso possibile la temperatura dell’acqua :

  1. trovate il giusto equilibrio della temperatura di mandata anzichè spegnere e accendere l’impianto, intervenite sempre sulla temperatura di mandata (se non lo fa già la sonda esterna per voi)!
  2. se vi assentate per qualche giorno da casa, inutile trasformarla in un cubo di ghiaccio, abbassate un po’ la mandata, fate un completo ricambio d’aria per eliminare il vapore accumulato negli ambienti, al vostro rientro rialzate la mandata
  3. bilanciate l’impianto, ambiente per ambiente: anche in assenza di valvole termostatiche moderne si possono chiudere e aprire le valvole dei singoli radiatori in ogni stanza (la corretta portata permette di riscaldare gli ambienti più disperdenti e freddi con la massima apertura della valvola e di riscaldare con una portata “più strozzata” gli ambienti che sono già di per sè, per esposizione solare o cubatura, più caldi e meno bisognosi di riscaldamento)
  4. impostate i termostati ambiente ad una temperatura irraggiungibile e concentratevi per avere ovunque i 19-20°C (e nei bagni qualche grado in più) intervenendo sulle valvole dei radiatori (o le testine elettrotermiche per il riscaldamento  radiante)
  5. poi reimpostate il termostato, magari interverrà quando in effetti le temperature interne sono raggiunte e non c’è necessità di ulteriore energia
  6. trovate sul termostato la temperatura perfetta per voi e poi, invece che impostare orari e giorni della settimana sfogatevi sulla temperatura di mandata della caldaia
  7. evitate, per quanto possibile, forti differenze di temperatura interna tra un ambiente e l’altro: le disomogeneità di temperatura interne alla casa non favoriscono la sensazione di comfort percepita e portano a più elevate concentrazioni di umidità interna in alcuni ambienti meno riscaldati (rischio muffa)

un impianto che va piano, sano e lontano

Ecco che i muri e tutte le strutture avranno sempre più o meno la stessa temperatura, ben più alta di prima, senza permettere alla muffa di trovare zone con condense alle temperature critiche dei 13-16-17°.

La produzione di acqua calda sanitaria (ACS) invece può venire da vari sistemi, ad accumulo, istantanei e misti :

  • nei sistemi di accumulo l’ACS viene riscaldata e accumulata ad una temperatura più elevata rispetto a quella di utilizzo e poi miscelata con l’acqua fredda
  • se la produzione è istantanea l’ACS viene riscaldata appena ce n’è la richiesta e la temperatura ideale è intorno ai 45°C, quella che preferite, evitando di scaldarla troppo e doverla miscelare
  • volete l’acqua calda sanitaria a costo zero? allora leggete quest’altro articolo, ACS, acqua calda sanitaria a costo zero

le caldaie a condensazione di ultima generazione

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copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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30 risposte a “Regolazione caldaia a condensazione, meno consumo e più riscaldamento”

  1. @ fabio

    sto pensando che lo scambio termico sia troppo ridotto, ma forse dovrei vedere una foto per capire

  2. QUINDI MI SUGGERISCE DI LASCIARE IL TUBO A VISTA, ESTERNO AL MURO?

    L’IDEA DI ANNEGARLO NEL MURO NON VA BENE?

  3. @ fabio

    si deve sempre tenere conto che isolare tanto non significa riscaldare e idem d’estate, isolare tanto non significa raffrescare.
    sembra banale ma si deve ricordare che l’ambiente iper isolato o riceve irraggiamento invernale o deve ricevere un po’ di energia, magari da quel tubo in rame a vista.
    per ritinteggiare io userei pittura a calce, invece se si vuole fare l’esperienza argilla, meglio una lisciatura fine che carica 1-2mm di spessore già colorato nella polvere (se il fondo mostra un sufficiente aggrappo)

  4. Salve Federico, ho eliminato due ventil nella zona giorno, prevedendo di fare il cappotto esterno con fibra di legno da 18 cm, pensavo di ricollegare tra di loro i tubi di rame che portavano acqua al ventil, tenendoli annegati nello spessore del muro interno, cosi facendo, creo un circolo chiuso di acqua calda che donerebbe calore alla parete isolata, rendendola successivamente un po’ radiante. Il mio dubbio e’: se tengo i tubi nudi che sono di rame con raccordi in ottone o ferro zincato, senza isolamento e richiudo il buco con argilla, (devo rifare le tinte interne e pensavo di usare quella), ho paura che i tubi si danneggino con il tempo o che creino macchie o rigonfiamenti nella parete, mentre se tengo l’isolamento sui tubi, vado a smorzare lo scambio di calore tra il tubo stesso e il muro. Che ne pensa?

  5. @ marco

    sì sto valutando anch’io l’impatto del consumo energetico del circolatore della caldaia,
    e poi si dovrebbe anche conteggiare il ventilatore (ma questo credo intervenga solo nella partenza e assorbe 17Wh).

    ovviamente la preoccupazione del consumo energetico del circolatore della caldaia procupa chi ha una caldaia anzianotta come me dove la VICTRIX 26 kW indica ben 88Wh per il circolatore, mentre una attuale VICTRIX TERA 24 indica meno della metà 41Wh per il circolatore.

    ma lei ha detto bene, nelle stagioni più miti non ha nemmeno senso tenere accesa la caldaia h24. risparmiamo anche energia elettrica!

    io ho tenuto la caldaia accesa h24 (appositamente per un test) mandata a 34° su termosifoni… per tutto il mese di gennaio
    che è stato rigido e poi le notti vicine allo zero sempre. ma anche durante il giorno.
    nelle prime ore del mattino ho anche spinto a 38°C…
    risultato:
    il mio record personale del mese di gennaio (consumo gas 6,5mc/giorno acs compresa per 260mq considerando che i restanti mq sono sempre spenti da tanti anni, da quando ho isolato tetto e cappotto)

    tornando al circolatore vecchiotto da 88Wh con 30cent a kWh risulta una spesa giornaliera di 0,0264€ x 24h = 0,63€ che oggi corrisponde a mezzo mc di gas.

    fortuna che si va verso la primavera… 🙂

  6. Avatar Marco Crippa
    Marco Crippa

    Gentile Sig.Sanpaoli, tutto questo ragionamento è assolutamente sensato e corretto. Seguendo le sue indicazioni ho ridotto i consumi. In questo ragionamento però non si considera il consumo elettrico della pompa di circolazione e della caldaia nel suo insieme. Potremmo avere un consumo di 150/200W per 24h/24h. Questo consumo ha un impatto significativo; soprattutto nelle stagioni più miti, dove la potenza termica in gioco è solo di qualche KW. In quei periodi l’incidenza del consumo elettrico è probabilmente superiore alle ottimizzazioni che si ottengono limitando la temperatura dell’acqua nei transitori (che è già bassa). Fino a poco tempo fa, quando l’articolo fu scritto, il consumo elettrico della pompa di circolazione poteva essere ignorato. Ai prezzi del 2022/23, forse sarebbe un elemento da inserire nell’equazione. Soprattutto quando la corrente non è autoprodotta. Che ne pensa? Grazie mille

  7. @ michele

    fermo restando che il on-off frequente non fa mai bene, sì, per le caldaie tradizionali ci sono limiti che riguardano sia le temperature di ritorno che le portate.
    Vanno evitate temperature di mandata e di ritorno troppo basse: i limiti sono indicati dai Produttori.
    Forse possiede ancora il libretto del 2005 o può scaricarlo online cercando tra i modelli fuori produzione a questo link: https://www.immergas.com/web/guest/documentazione-e-supporto

  8. Grazie Federico,

    noto che hai i miei stessi dubbi. È difficile districarsi. Sottolineo però che la mia caldaia non è a condensazione, ma una vecchia caldaia standard (installata a Gennaio 2005). Quindi subentra anche il fatto che non sia presente la condensazione dei fumi e quindi viene meno un importante guadagno dovuto a temperature di mandata e ritorno più basse possibili.

    Grazie comunque della risposta.

  9. @ michele

    verificare quale sia il settaggio ideale della caldaia a condensazione tenendo conto sia del consumo gas che elettrico dovuto al circolatore è fuori dalle mie competenze.

    dalle mie verifiche, la mia vecchia Immergas a condensazione VICTRIX 26 kW ha un circolatore che ha un consumo di ben 88 Wh
    – immaginando 8ore di accensione al giorno con il prezzo del kWh a 40 centesimi sappiamo che ogni giorno consumerà 704Wh che per 5 mesi fanno 106 kWh con
    un costo giornaliero di € 0,28
    un costo annuo di € 42
    e un costo per 12 anni di utilizzo di € 507

    A casa mia consumiamo una media di 6 mc di metano al giorno per acs + riscaldamento nella stagione invernale, ma anche conoscendo questo dato, non mi sembra facile stimare un settario ottimale nel ragionamento “scaldo di più per meno tempo o scaldo di meno per più tempo”

    Se guardiamo una recente Immergas a condensazione TERA 24 kW ha un circolatore che ha un consumo di soli 41 Wh quindi
    – immaginando 8ore di accensione al giorno con il prezzo del kWh a 40 centesimi sappiamo che ogni giorno consumerà 328Wh che per 5 mesi fanno 49 kWh con
    un costo giornaliero di € 0,13
    un costo annuo di € 20
    e un costo per 12 anni di utilizzo di € 236

    NB: c’è anche un consumo elettrico del ventilatore della caldaia, ma in realtà non so se avvenga solamente alla partenza o resti un consumo costante.

  10. Buonasera,

    avendo una vecchia caldaia tradizionale immergas da 24kw con radiatori in ghisa com’è il caso di settarla? Io pensavo di impostarla ad una temperatura di mandata
    più bassa possibile, a patto che si riesca a tenere la temperatura desiderata in casa, ma mi chiedevo, un tempo di funzionamento prolungato, non aumenta a dismisura il consumo elettrico del circolatore? Come si fa a verificare qual è il settaggio ideale tenendo conto sia del consumo termico che di quello elettrico dovuto alla circolazione?

    Grazie

  11. Avatar Marco de Pinto
    Marco de Pinto

    @ Luca

    Per risparmiare sul riscaldamento senza interventi è certamente regolare bene le temperature degli ambienti sfruttando per quanto possibile la radiazione solare .
    La caldaia a condensazione fa di certo il suo lavoro per somministrare calore, bruciando un combustibile più o meno bene, ma poi spesso e volentieri viene dispersa attraverso il sistema distributivo ancora prima che arrivi nei nostri radiatori.
    Regolare bene le valvole termostatiche e se vecchie sostituirle.
    Accendere quando vi è la necessità di certo.
    Cordiali saluti

  12. Avatar Luca Bonavita
    Luca Bonavita

    Ne approfitto per chiederle un consiglio.
    Mi sa dire quelle è il modo migliore per risparmiare sul riscaldamento?
    Noi abbiamo una caldaia a condensazione condominiale.
    Il riscaldamento va tenuto acceso tutto il giorno impostando il termostato e le valvole termostatiche alla temperatura desiderata o è meglio accenderlo solo all’occorrenza?
    La caldaia è sempre in funzione, quindi lo scorso anno io l’ho acceso solo all’occorrenza.
    La ringrazio per il tempo che vorrà dedicarmi e le auguro una buona giornata.

    Cordiali saluti

    Luca Bonavita

  13. Avatar MARCO de Pinto
    MARCO de Pinto

    Buon pomeriggio Daniele, ottimo risultato direi.
    La pompa di calore migliora la resa se la tempertaura di mandata viene abbassata e di conseguenza per erogare la stessa energia all’edificio necessità di più tempo di attivazione.

  14. Avatar Daniele

    Rispondo a Marco. L’appartamento dopo la riqualificazione è arrivato in fascia B (con la vecchia scala…) dalla G di partenza. Mi trovo a Venezia e negli ultimi 30 gg il cop è di circa 4.come ulteriore intervento sulla PdC ho abbassato la frequenza massima di funzionamento del compressore.Da quello che ho notato la macchina lavora per più tempo…non so se questo può influire sui consumi e/o affidabilità della macchina

  15. Buona sera a tutti e in particolare al Sig. Daniele 22/11/2018 e Sig.Gess 26/12/2019
    Ora non mi soffermerei sulla programmazione della pompa di calore del Sig. Daniele il quale ha raggiunto certamente un ottimo risultato valutando il COP anche se non si conoscono i fabbisogni dell’edificio e a quale periodo invernale si riferisce. In ogni caso risulta essere una ottima soluzione che consiglio di cercare di migliorare, sempre che sia possibile, riducendo ulteriormente la temperatura di mandata. Si vuole ricordare che la temperatura di mandata è certamente l’ago della bilancia ma dipende dal sistema nel suo complesso, comunque complimenti per la vostra osservazione nel tempo del sistema di riscaldamento. Seguite la regola anche nella produzione dell’acqua calda sanitaria predominante in un edificio a basso consumo o NZEB. Sfruttare al meglio le potenzialità della pompa di calore è un obiettivo che deve sempre risultare primario e impiega diverso tempo anche con una verifica di due stagioni invernali.
    Le osservazioni del Sig. Gess sono spesso corrette ma non andrei a generalizzare in quanto si trovano ottimi progettisti in grado di saper calcolare e dimensionare correttamente una pompa di calore conoscendo molto bene il campo energetico nonché di fabbisogno di acqua calda sanitaria dell’edificio. Quando la potenza minima di una caldaia o una pompa di calore risulta essere più elevata della richiesta dell’edificio è certamente vero e possibile ma nello stesso tempo si possono facilmente trovare sistemi capaci di attenuare tale problematica. Oggi gli edifici risultano di certo isolate ma pochissimi sono gli edifici ad altissima efficienza energetica e non mi riferisco semplicemente alle classi energetiche Nazionali facilmente raggiungibili ma ad edifici con certificazioni energetiche internazionali. In ogni caso spesso e volentieri il fabbisogno di riscaldamento è inferiore al fabbisogno di produzione di acqua calda sanitaria la quale richiede grandi accumuli e tempi più veloci per la messa a regime. Pertando dimensionare e scegliere il sistema corretto si scontra anche con i costi di realizzazione che spesso e volentieri i clienti non desiderano affrontare perché non correttamente informati, semplicemente con calcoli economici e di tempi di rientro economico. Confido sempre in un miglioramento di tutti gli attori. Buona serata a tutti.

  16. grazie peri il contributo. anche le sonde esterne non mi sembrano molto d’aiuto, ma io ho avuto una sola esperienza personale quindi mi trattengo dal commentare

  17. Linea di principio giusta , solo che il problema è che le caldaie e le pompe di calore sono tutte sovradimensionate . Quindi la loro potenza MINIMA è spesso superiore alla potenza richiesta , quindi andranno sempre in ON OFF indipendentemente dalla temperatura di mandata . Te puoi impostare tutte le temperature basse che vuoi , lei si spegnerà sempre . E allora ? ci vogliono caldaie e PDC SU MISURA , che al loro minimo generano meno del minimo richiesto . Solamente che come spesso accade si fa la gara a chi ce l’ha più grosso e quindi vige la regola : più grosso è meglio , mentre invece non è così . Per quello che riguarda le testine ed i termostati , sono apparecchi per i tecnici di oggi , che sono incapaci di bilanciare con le portate e come detto sopra le giuste potenze, la casa . Solo che bisogna fare i conti con la testa della gente , che non ha , col mercato che ha idee tutte sbagliate , ed infine non da meno coi progettisti che non sanno realmente dimensionare le potenze e quindi stanno sempre ultrasovradimensionati .

  18. Salve Marco,
    La PdC ora è impostata per leggere il valore temperatura esterna al mattino…ma potrei impostarla per leggerlo durante tutto l’arco della giornata…
    Mi pare convenga fare così…e io già pensavo anche di variare questo parametro…

    Purtroppo le PdC non sono come le caldaie…da questo punto di vista le caldaie sono molto più facili…un singolo parametro e via…le PdC ormai sono talmente complicate che uno dovrebbe avere sempre il Centro Assistenza in casa perchè 9 volte su 10 il grosso delle impostazioni sono bloccate da password…

  19. più ci informiamo, più leggiamo, più siamo e meglio è

    grazie

  20. Avatar Ligabue82
    Ligabue82

    Ottimo articolo.
    Complimenti!

  21. Buon giorno Daniele
    Vedi, e come mi confermi, non tutte le pompe di calore hanno una regolazione tale da dare al cliente possibilità di regolazione avanzate.
    Impostare le temperature di mandata in funzione agli orari non è corretto perché non considera ne la temperatura esterna ne tanto meno l’inerzia della casa e quindi la temperatura ambiente.
    In ogni caso regolare per quanto possibile è sempre una cosa giusta per il prortafoglio e di conseguenza per l’ambiente.
    Un consiglio : in Italia purtroppo non esistono siti o edicole che mettono a confronto per la grande platea di tutti noi, le varie apparecchiature sia dal punto di vista di rendimento che economico, che spazia dalle pompe di calore, alle stufe a legna, alle lampadine, alle lavatrici etc.

  22. Salve Marco,
    Io posso agire sulla temperatura di mandata impostando un valore minimo di 30 gradi come T max: ora è a 32.

    La logica di funzionamento prevede di sfruttare la massa termica del massetto per far funzionare la PdC
    nelle ore più vantaggiore del giorno, garantendo al tempo stesso il comfort durante tutto l’arco della giornata. Viene effettuata una programmazione giornaliera della temperatura dell’Acqua di ritorno dal massetto radiante in riscaldamento e di mandata in raffrescamento partendo da quattro punti da impostare.

    Questi valore io li ho impostati così modificando quelli di default: P1 ore 0:00 T 21 gradi, P2 ore 8:00 T 24 gradi, P3 ore 14:00 T 26 gradi, P4 ore 20:00 26 gradi.
    P1 corrisponde al mantenimento notturo.
    P2 rappresenta il punto inizio rampa riscaldamento: all’orario impostato viene richiesta la temperatura impostata quale punto di inizio per la rampa di riscaldamento del massetto
    P3 rappresenta il punto di arrivo rampa riscaldamento: all’orario impostato viene richiesta la temperatura impostata quale punto di arrivo per la rampa di riscaldamento del massetto
    P4 rappresenta il punto intermedio della rampa di decremento:all’orario impostato viene richiesta la temperatura impostata quale punto intermedio per la rampa di decremento del massetto. Essendo uguale al P3 viene utilizzato per prolungare il caricamento del massetto. In ogni caso a mezzanotte viene raggiunta la temperatura di set per il mantenimento notturno.

    Analizzando i dati raccolti dall’applicazione di gestione, da una settimana la PdC ha consumato circa 25,46 Kw, prodotto circa 123 KW di potenza in riscaldamento con un COP medio di 4,8.

    Per la cronaca, la PdC è una Emmeti.
    saluti

  23. Buon pomeriggio Daniele (19 novembre 2018 alle 21:37), se la sua pompa di calore lavora come un sistema on/off piuttosto che in modulazione probabilmente la pompa di calore è sovradimensionata come spesso accade.
    Prima di tutto spieghiamo che l’inverter della pompa di calore è una tecnologia oramai conosciuta e spesso mal progettata e utilizzata. L’inverter consente di regolare la velocità del ventilatore e compressore in modo tale da erogare una potenza termica variabile in funzione alla richiesta dell’impianto.
    L’inverter permette di ottimizzare consumi di energia elettrica e quindi ottenere un risparmio energetico del 30-40% rispetto agli apparecchi on/off oltre ad una minore usura della vostra pompa di calore.
    L’inverter indicativamente lavora in on-off quando le potenze richieste dall’impianto scendono al di sotto del 30% circa della potenza massima erogabile dalla stessa pompa di calore.
    Altro aspetto importante da non sottovalutare è utilizzare la pompa di calore senza un serbatoio inerziale e una pompa di rilancio anche se i costruttori garantiscono.
    Per regolare meglio la vostra pompa di calore in conclusione chiedete in primis al vostro progettista e poi al centro assistenza di regolare sia la curva climatica che lo scostamento in funzione al vostro edificio.
    Se non vengono presi questi accorgimenti il risultato è semplice maggior consumo elettrico in bolletta.
    Cordiali saluti

  24. Il sistema Caleffi WiCal è un sistema di termoregolazione della temperatura degli ambienti nel caso di impianto a radiatori, che permette di evitare locali freddi o locali surriscaldati agendo in apertura e chiusure dei singoli radiatori. Il comando a bordo radiatore modula in modo da mantenere la temperatura ambiente costante al valore di impostazione. Le valvole sono piuttosto reattive ma il cliente difficilmente potrà accorgersi almeno che non verifichi costantemente la temperatura di ritorno dei singoli radiatori in funzione anche degli apporti interni.
    Aspetto importante è la rumorosità che dipende da diversi fattori quali impostazione della prevalenza della pompa di circolazione e cercando di non superare la pressione differenziale massima con comando montato su valvola di 1 bar.
    Quindi bilanciare in primis l’impianto aiuta a eliminare la rumorosità dell’impianto che potrebbe essere dato anche dalla presenza di aria dell’acqua.
    La valvola termostatica agisce sulla portata d’acqua circolante nel radiatore, in modo tale da ridurne l’apporto di energia e quindi la potenza erogata.
    Il funzionamento corretto delle valvole termostatiche è una drastica riduzione delle portate d’acqua circolanti all’interno dell’impianto quindi utilizzare elettropompe elettroniche dove sia possibile impostare la prevalenza di calcolo del vostro progettista.

  25. Salve, mi chiedevo se avesse ma avuto occasione di vedere in azione un sistema di regolazione delle valvole tipo il WiCal della caleffi e cosa eventualmente ne pensi. Sulla carta sembrerebbe essere un sistema interessante anche se le variabili in gioco sono tante e diverse tra loro e ci vuole poco a vanificare le promesse. Purtroppo trovo le valvole meccaniche molto poco reattive; sempre troppo aperte o troppo chiuse, spesso rumorose (fischi) e difficili da regolare bene.
    Grazie mille.

  26. @Vac
    Pensavo pure io di abbassare la temperatura di mandata e da max 32 portarla a max 28-30.

  27. @Daniele
    Cappotto interno e parquet?
    Non sono un termotecnico ma immagino che avrai repentini sbalzi di temperatura!
    A maggior ragione ritengo opportuno abbassare il più possibile la temperatura dell’acqua di mandata.

  28. grazie del contributo

  29. Salve, io utilizzo una Pompa di Calore invece della caldaia ma i concetti sono applicabili ugualmente. Ora che è arrivato il freddo ho acceso la pompa di calore nell’appartamento nuovo e vedo che riesce abbastanza velocemente a portare l’appartamento alla temperatura desiderata. La PdC quindi tende a lavorare più come una On/Off.
    Ho un massetto sottile, 0,5 cm sopra tubo: si hai letto bene (Leca Paris Slim)… ma anche parquet in bamboo (quindi isolante). Ovviamente se spengo l’impianto il pavimento è veloce pure a tornare freddo…nel senso che non si sente più il parquet caldo… La PdC è impostata per mandare al max T di mandata a 32 gradi.
    Ho anche un cappottino interno (3 cm sughero) + controsoffitto (3 cm fibra legno).
    La PdC è una Emmeti e usa Curva Climatica per regolare la temperatura leggendola sul ritorno…alla mattina legge la temperatura esterna e la usa per i suoi “calcoli”… i Flussometri sono tutti aperti quindi magari devo agire li…dimenticavo il passo dell’impianto radiante è 5 cm…
    Sto cercando di ottimizzarla ma non è semplice.
    Grazie Saluti
    Daniele

  30. Condivido parola per parola!
    Quando vivevo in appartamento dimezzai il consumo con pochi accorgimenti… Primo fra tutti abbassando la temperatura di mandata.

    P.S. Talvolta mi capita di trovare impianti in cui il termostato spegne la caldaia ma non la pompa
    L’acqua continua inutilmente a circolare e (soprattutto se i tubi non sono coibentati) si disperde calore.