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Riccardo racconta
Stiamo costruendo casa in xlam a Ravenna e in questo momento siamo in fase di progetto trovandoci a valutare un radiante a pavimento, soluzione che sembra valida sia in termini di comfort, che di dinamicità, che di consumi. Sarebbe interessante un approfondimento sul tipo di solaio contro terra ideale per questo tipo di impianto, con particolare riferimento alla platea calda o fredda, già trattata in un altro articolo, per fare chiarezza sul rapporto che c’è tra inerzia del sottofondo e inerzia dell’impianto.
Ho risposto a Riccardo che se guardiamo la stratigrafia del solaio dobbiamo sempre ricordare che immediatamente sotto al radiante è obbligatorio uno strato isolante che meglio si comporta se ha doti di anti calpestio. Perciò l’inerzia, tutto sommato, è riferita a quel che sta sopra l’impianto. La platea calda, per una costruzione in x-lam, è la perfetta soluzione termica e anche come distacco dal terreno e dall’umidità.
Riccardo torna a scrivere:
Mi chiedevo però se, al di là dei benefici in quanto a ponti termici e risalite di umidità, i vantaggi della platea calda in fatto di aumento di massa interna fossero apprezzabili anche in un clima caldo e umido come il nostro o se addirittura non fosse sconsigliata al fine di favorire lo scambio termico con il terreno. Grazie ancora.
Partendo dalla fine… devo dire che, purtroppo, favorire lo scambio termico col terreno equivale a favorire le dispersioni verso il basso e dunque la soluzione non è applicabile per un edificio a basso consumo!
Anch’io mi sono arrovellato su questo punto sognando di ottenere una riserva del freddo da utilizzare in periodo estivo – e infatti in gioventù professionale pubblicai questo articolo: Platea calda, fredda o tiepida?
proviamo ora a spaccare il capello in 4:
un solaio verso terreno con trasmittanza U di circa 0,20W/mqK che prevede gli strati di isolamento all’estradosso + un radiante sottile con una piastrella in cotto da 2cm di spessore offre
- una Capacità termica periodica del lato interno (capacità areica interna) di ben 50 kJ/m2K.
e lei ha ben compreso che per evitare il surriscaldamento estivo sono da preferire alti valori di capacità di assorbire calore sul lato interno!
Descrizione degli strati | Spessore (s) [m] | Conduttività termica (l) [W/mK] | ||
Rsi | Aria | Strato laminare interno | 1 | |
1 | Piastrella cotto | 0,020 | 1,300 | |
2 | collante x piastrella | 0,003 | 0,510 | |
3 | radiante sottile | 0,015 | 0,320 | |
4 | fibra di gesso | 0,010 | 0,320 | |
5 | fibra di legno | 0,020 | 0,046 | |
6 | alleggerito | 0,150 | 0,180 | |
7 | xps | 0,100 | 0,035 |
Ora invertiamo la stratigrafia e mettiamo sotto al solaio (intradosso solaio) l’isolamento per sottofondazione separando terreno da platea ottengo una platea calda (che sarà interna all’involucro edilizio):
lo strato di isolamento sottofondazione prevede sopra il magrone l’XPS, poi la platea e gli altri strati. Per affrontare correttamente questo esperimento ci dimenticheremo dello strato alleggerito che è quello strato dove solitamente si affogano gli impianti e che per sua costituzione è anch’esso un isolante (non molto spinto, ma isolante).
Quindi XPS sotto, platea sopra e poi questi strati:
Descrizione degli strati | Spessore (s) [m] | Conduttività termica (l) [W/mK] | ||
Rsi | Aria | Strato laminare interno | 1 | |
1 | Piastrella cotto | 0,020 | 1,300 | |
2 | collante x piastrella | 0,003 | 0,510 | |
3 | radiante sottile | 0,015 | 0,320 | |
4 | fibra di gesso | 0,010 | 0,320 | |
5 | fibra di legno | 0,020 | 0,046 |
- abbiamo mantenuto una trasmittanza U di circa 0,20W/mqK adeguando lo spessore di XPS sotto platea,
- abbiamo tolto l’alleggerito
- e abbiamo mantenuto il radiante sottile con la piastrella in cotto da 2cm di spessore!
E’ rimasto lo strato in fibra di legno a dividerci dalla massa del solaio:
- infatti la Capacità termica periodica del lato interno (capacità areica interna) è rimasta quasi invariata.
Naturalmente se togliessimo lo strato di fibra di legno ad alta densità questo valore finalmente si innalzerebbe.
Dobbiamo ricordare sempre che sono i primi centimetri di una stratigrafia a fare la vera differenza nei numeri e negli effetti sul comfort (i centimetri che ci circondano in questo caso).
Quindi da dove deriva questo ottimo valore di Capacità termica periodica del lato interno (capacità areica interna) di ben 50 kJ/m2K ?
- deriva proprio dallo spessore della piastrella in cotto in questo caso! se infatti si posasse una piastrella sottile 10mm il valore di Capacità termica periodica del lato interno (capacità areica interna) scenderebbe verso i 40 kJ/m2K
Eh sì, la massa superficiale conta sempre molto!
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copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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