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Lo so che proporre un isolamento interno in calce – canapa è un po’ come parlare di case di paglia. Ma chi ha tempo, chi si innamora di questi materiali, chi vuole provarci, chi ci crede fortemente, perchè non dovrebbe utilizzare prodotti bio e soddisfare in pieno le proprie bio aspettative?
60anni fa l’Italia era il secondo produttore mondiale di canapa. Si producevano tessuti per vestiti, i semi diventavano olio combustibile e in medicina era un antidolorifico. Pensate alle vele dell’Amerigo Vespucci, sono di canapa.
Poi è arrivato il petrolio e le fibre sintetiche. Poi il divieto di consumare cannabis nel 1961. Poi nel 1975 la “legge Cossiga” contro gli stupefacenti vietò la coltivazione. Scomparse la canapa.
Sarebbe una pianta facile, cresce in una sola stagione, ha lunghe radici che penetrano il terreno lasciandolo pronto per la coltura dell’anno dopo. Ma cosa si fa oggi con la canapa?
Tessuti, corde, olio, farine, medicinali, carta, carburanti, energia, materiali per l’edilizia.
Canapa in edilizia? Andiamo in cantiere a vedere…
Il nucleo dello stelo ( la parte più resistente) si usa come aggregato nelle costruzioni edilizie in calce – canapa.
Quindi, Canapulo di canapa + Calce idrata + Acqua = Calce canapa
Il composto calce – canapa (Lime-Hemp o Chaux-Chanvre in francese) si prepara impastando canapulo, acqua, pura calce idrata
e se lo useremo come isolamento interno verrà premuto in casseforme temporanee distanziate dalla parete fredda quanto lo spessore che abbiamo progettato.
Non stiamo usando un nano materiale o un pannello sintetico, stiamo lavorando con calce e canapa – le prestazioni sono quelle che sono, ma il piacere di riempire la casa di materiali salubri è veramente soddisfatto:
- MASSA VOLUMICA APPARENTE DELLA MISCELA INDURITA
EN 1015-10 400kg/m3 - COEFF. PERMABILITA’ VAPORE ACQUEO UNI EN 1015-19 ? = 5,3
- POTERE FONOISOLANTE SU PARETE UNI EN 1015-12 52 dB
- CALORE SPECIFICO 1500 J/Kg.K
- REAZIONE AL FUOCO UNI EN 13501-1 Classe A2 s1 d0
- ASSORBIMENTO D’ACQUA UNI EN 1015-18 Classe W1
- CONDUCIBILITÀ TERMICA UNI EN 1745 ?=0,085 W/mK
Anche i tempi di lavorazione non sono proprio per chi ha fretta: quindi se decidiamo per la calce canapa dobbiamo prevedere altre lavorazioni mentre lo strato posato asciuga e permette di passare alla finitura interna. Non si pensi che alla fine della posa si tolgano i casseri e l’indomani si vada avanti con l’intonaco interno.
Per quanto riguarda la posa, il cassero può essere in legno:
ma se ci sono superfici abbastanza omogenee conviene preparare un cassero in metallo che si adatta in larghezza e cresce in altezza man mano che il lavoro di riempimento prosegue:
Questo isolamento interno non prevede la tassellatura finale, si preparano i tasselli già sulla muratura fedda:
Si può vedere la corretta progettazione del foro finestra che prevede di arretrare il serramento verso l’interno per rispettare la continuità della linea dell’isolamento. E’ stato necessario preparare un falso telaio in legno sui 4 lati perfettamente nastrato:
Il problema dei passaggi impiantistici, penso ai corrugati elettrici che disturbano ogni progetto di isolamento interno, dovrebbe sempre essere evitato.
Se si può, prese ed interruttori non vanno posizionati dove si procede con la coibentazione interna.
Se invece per forza di cose vanno inserite delle scatole elettriche, allora si deve anche progettare bene il dettaglio e non annegare la solita scatoletta nell’isolante senza pensare ai problemi di tenuta all’aria dell’impianto elettrico e ai futuri fenomeni di condensa, ma di questo parleremo nel prossimo articolo “Isolamento interno e soluzioni per impianti elettrici“.
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copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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