Deluso dalla bolletta salata? Sì è così, consumiamo pochissimo, ma i costi fissi restano troppo alti per sentirci soddisfatti, comunque non per questo installeremo lampadine senza alcun riguardo al consumo reale.
Noi, il risparmio, ce l’abbiamo nel sangue.
Bene, prima di lanciarvi nell’acquisto di tutte le lampadine che vi servono proviamo a capire il tipo di lampadina che bisognerebbe comperare, dal punto di vista del basso consumo e dal punto di vista della nostra salute.
Alcuni LED, purtroppo, emettono picchi di luce blu dannosi per la nostra salute (ciclo del sonno, produzione di melatonina, umore, danni alla retina). E lo stesso problema esiste per TV tablet e cellulari naturalmente…
Ma come si può capire se le lampadine che stiamo comprando sono del tipo quasi a emissione “solare”? Ci metteremo tutti a fare misurazioni tramite spettrometro?
La luce blu, di sera, distrugge il nostro sistema endocrino. Se vuoi approfondire puoi leggere questo articolo della Harvard Medical school.
Ho letto in giro che praticamente tutto quel che viene venduto oggi ha un picco di emissione nella parte blu dello spettro. Prima o poi si venderanno LED che possono emettere uno spettro luminoso quasi uguale a quello del sole (completo e bilanciato e ottimo per la nostra salute). SunLike sarà il suo nomignolo.
Fino a che non si potranno comperare LED a spettro solare bisognerebbe rimanere con le vecchie lampadine ad incandescenza (divenute introvaibili) o in alternativa, quando cala il sole, andarsene tutti a dormire, o chiacchierare a lume di candela!
Il fatto è che se non vogliamo bruciare 100 Watt per stare a tavola la sera bisognerà pur sceglierla la nostra lampadina LED!
Visto che c’ero mi sono messo a fare una ricerca per trovare lampadine LED che garantiscano un CRI abbastanza vicino a 100 (CRI 100 = luce naturale)… difficile! Troverete sempre un indice di resa dei colori pari a 80.
Le vecchie lampadine ad incandescenza, quelle sì che vanno bene e fanno bene, purtroppo fanno più caldo che luce e questo non è molto efficiente!
Per acquistare lampadine eccellenti possiamo riferirci ai Lumen e ai Watt?
Sarebbe troppo facile:
- una lampadina LED indica facilmente il consumo di energia (i Watt) e l’ emissione luminosa ( i Lumen), poi bisogna guardare la sua resa cromatica (CRI o IRC in italiano)
E se la nostra casa vuole fare attenzione ai materiali e alla salubrità degli ambienti interni figuriamoci se possiamo permettere a qualche luce LED di rovinare tutto il progetto!
Ma perchè una cattiva luce LED può nuocere alla salute?
La radiazione ottica è una radiazione elettromagnetica assorbita dai tessuti quindi riguarda pelle e occhi: la luce eccita gli elettroni delle molecole cellulari (rompe e riorganizza i legami chimici). E così la luce blu può danneggiare i foto ricettori della retina.
Se esponiamo ai raggi UV la pelle, questa attiva il suo meccanismo di protezione: si abbronza o si brucia.
Anche le strutture superficiali dell’occhio reagiscono: i danni alla retina si hanno solo con raggi tra i 300 nm ed i 1400 nm: danno fotochimico da luce blu (fotoretinite). Dalla luce visibile invece l’occhio si difende da solo o chiudendosi o restringendo la pupilla per proteggere la retina.
Nei paesi dell’Unione Europea, ed in Italia, si vendono solo lampadine con marchio CE ma non vuole ancora dire nulla sulla qualità della luce LED quindi evitiamo sempre le lampadine (anche all’esterno, anche in giardino) che hanno un’emissione elevata di luce blu:
- una lampadina LED con 2700 K (bianco caldo) è meno pericolosa
- una lampadina LED con 5000 K (bianco freddo) ha un picco di luce blu di intensità superiore quindi è più pericolsa
La normativa IEC 62471 attribuisce anche ai LED una classe di rischio in base ad una serie di misurazioni che potete leggere qui.
Se in ufficio dovete per forza maggiore convivere con un’illuminazione sbagliata avete 3 possibilità:
- licenziarvi
- scioperare
- indossare un paio di occhiali Blue-light Blocking
L’ARPAV ci ricorda che:
- la componente di luce blu causa effetti ambientali negativi sia su flora e fauna, sia per quanto riguarda l’inquinamento luminoso del cielo. Si raccomanda di utilizzare sorgenti con temperatura di colore il più bassa possibile, sempre nel rispetto della Legge Regionale n. 17/09 e delle norme tecniche di settore.
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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