Il commento di Luca lasciato oggi mi ha spinto a pubblicare questo articolo dedicato alla sua buonavventura. Potrà essere sicuramente utile a quanti leggono per informarsi prima di un acquisto immobiliare…
Dottissimo Dr. Sampaoli,
devo ringraziarla per avermi, con le ricchissime informazioni messe a disposizione tramite questo suo sito, risparmiato un probabile triste futuro alle prese con la casa sbagliata.
Scrivo qui per condividere la mia esperienza perchè penso possa essere utile ad altri in situazioni simili.
Da oltre un mese giravo attorno al’idea di acquistare una villetta a schiera bilivelli in fase di ultimazione che mi sembrava rappresentare il mio ideale di casa.
La casa aveva però una piccola incognita: la copertura in legno, per me una assoluta novità.
Abituato ad informarmi per quanto posso su ciò che ignoro (sono tecnico informatico), ho trovato il Suo sito web attraverso cui sono riuscito a farmi una idea abbastanza chiara di quelli che potrebbero essere i problemi legati ad una copertura in legno mal realizzata.
Ho quindi chiesto informazioni dettagliate al costruttore sul tetto ormai in fase di copertura finale.
Costui risulta essere una persona gradevole e genuina; il tipo di piccolo impresario edile che costruisce le case una alla volta dedicandovi tutto il suo impegno. Mi ha dato l’impressione di aver cercato a suo modo la perfezione. Il suo problema quindi non è la malafede o lo scarso impegno. Il suo problema è che ignora di ignorare!
Da quanto ho capito questa casa rappresenta la sua prima esperienza in fatto di coperture in legno e vi ha applicato idee sue preconcette e altre scaturite chissà da dove.
Mi è sembrato di capire che un progetto del tetto non sia mai stato realizzato se non nella sua testa.
Infatti alla mia richiesta di poter avere documenti come il progetto del tetto, la stratigrafia o anche solo la lista dei materiali utilizzati ho avuto come risposta un elenco di materali a voce, raccontato con l’orgoglio di chi è convinto di aver utilizzato quanto di meglio disponibile sul mercato.
Ecco l’elenco come fornitomi:
- – travi
- – perline
- – tessuto non tessuto
- – barriera al vapore
- – accoppiato isolante
- – tegole
Immediatamente mi sono fatto l’opinione di avere a che fare con un incompetente in materia di legno: la parola “barriera” scatenava un giudizio inesorabile.
Ho iniziato a nutrire poche speranze circa la messa in opera a regola d’arte per quanto riguarda la tanto critica tenuta all’aria, ma volevo essere ottimista, tanto ero aggrappato al sogno di vivere in quella casa.
Quel che potevo fare era cercare di ottenere informazioni dettagliate circa la stratigrafia nella speranza che i fornitori lo avessero guidato verso l’adozione dei materiali adatti. In caso positivo avrei richiesto una consulenza professionale per la verifica puntuale dei materiali per la precisa zona climatica e un’indagine sulla corretta messa in opera (Lei era il canditato!).
Ho quindi chiesto al costruttore di avere tutti i dettagli possibili sui materiali. Quel che sono riuscito ad avere è la stampa della scheda dell’ ”accoppiato isolante” e l’indirizzo del fornitore di materiali edili in cui è stato acquistata la “barriera al vapore”.
Il cosiddetto “accoppiato isolante” risulta essere il “Vetropan EPS”, un prodotto in polistirene espanso preaccoppiato con una guaina bituminosa.
Dalla scheda fornitami (non lo si evince dalla scheda sul sito web istituzionale) risulta che la guaina bituminosa si comporti come una barriera al vapore (µ = 20000).
La cosiddetta “barriera al vapore” è invece il “Silvertek 15 Seal Lap”, un telo traspirante indicato come “sottotegola” (815<WDD<2000).
(Da sottolineare come il fornitore, da me stuzzicato, non conoscesse la differenza tra barriera e freno al vapore, nè l’adeguatezza di un prodotto sotto-tegole usato come sopra-perline.)
Questi materiali sembrano essere alla mia percezione di profano dei prodotti di soddisfacente qualità, ma mi sembra evidente che siano stati utilizzati a sproposito:
- – il Vetropan viene proposto come isolante adatto a coperture in cemento, e il suo utilizzo risulta in una sigillatura del tetto al passaggio del vapore; inoltre l’EPS non mi sembra possa essere considerato l’isolante preferibile per la mia zona climatica (Cagliari)
- – il Silvertek ha buone caratteristiche di freno al vapore, ma probabilmente non è l’ideale per raggiungere una tenuta all’aria ottimale; inoltre sembrerebbe reso inutile dalla sigillatura di cui sopra
Con questi presupposti sono giunto alla conclusione che il tetto è stato realizzato in modo tutt’altro che a regola d’arte; i prodotti inadatti mi fanno sospettare fortemente anche riguardo alla qualità della messa in opera. Ragion per cui mi sono convinto di abbandonare l’idea di acquisto dell’immobile.
Invito quindi chi si trovi in procinto di acquistare casa a informarsi quanto più possibile e a coltivare dei sani dubbi 🙂
GRAZIE
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copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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