I materiali per edilizia sono migliaia e migliaia, come destreggiarsi nella scelta e come riuscire ad evitare di portare nuovi veleni dentro la nostra casa?
E’ importante la coibentazione ad ogni costo
oppure è più importante la salute ad ogni costo?
Coibentare non è sempre sinonimo di avvelenare, come pitturare non è sempre sinonimo di intossicare. Invece di puntare i piedi davanti a qualsiasi materiale oppure chiudere gli occhi e accettare ogni tipo di proposta, anche la più insalubre, cerchiamo di essere più sensibili a questo tema alzando l’asticella delle pretese sul tavolo dei nostri progettisti o al banco del nostro magazzino edile. I materiali buoni ci sono – come ci sono i funghi porcini, nel bosco si trovano anche quelli rossi con i puntini bianchi… – dallo scaffale procuriamoci i materiali più salubri.
Mai sentito parlare della certificazione CasaClima Nature? è una valutazione di sostenibilità degli edifici, perciò non si limita a vietare l’uso di alcuni prodotti, fa un ragionamento ben più largo, per esempio controlla la distanza della provenienza di alcuni materiali (Materiali in pietra, prodotti entro 200 km di distanza dal cantiere (luogo di scavo delle pietre, lavorazione e fornitura) – Materiali in laterizio, prodotti entro 500 km di distanza dal cantiere (luogo di estrazione dell’argilla, produzione, lavorazione e fornitura) – Materiali in legno con certificato FSC/PEFC o prodotti entro 500 km di distanza dal cantiere (luogo di abbattimento degli alberi, lavorazione e fornitura).
Ecco i materiali non ammessi in tutto l´edificio (incluso finiture interne ed esterne):
- non è consentito l’utilizzo di prodotti (schiume, isolamenti schiumati) contenenti sostanze (p.e. cloro-fluoro-carburi CFC, idro-bromo-fluoro-carburi HBFC, idro-cloro-fluoro-carburi HCFC, idro-fluoro-carburi HFC) dannosi per lo strato dell’ozono. Le sostanze sono definite nei gruppi I, II, III, IV, V, VI, VII, VIII e “Nuove Sostanze”; comunicazione della Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee C224/3 del 05.08.2000, allegato 1.
- non è consentito l’utilizzo di prodotti che contengono esafluoruro di zolfo (SF6).
- non è consentito l’utilizzo di legno tropicale.
Una misurazione finale negli ambienti interni, qualora il committente soffrisse di qualche patologia, sarebbe costosa e tardiva.
I materiali da mettere sotto la lente d’ingrandimento sono:
- quelli a base di legno incollato: valore massimo di emissione di formaldeide [50-00-0] HCHO: 0,05 ppm (0,062 mg/m³),
- pannelli grezzi o rivestiti,
- compensati,
- travi,
- pannelli di rivestimento,
- pavimenti
- vernici,
- pitture,
- impregnanti,
- lacche, primer, ecc.
Quando si scelgono prodotti liquidi da applicare alle superfici interne controlliamo sempre:
- il contenuto massimo di VOC (si può utilizzare la tabella della Direttiva Tecnica CasaClima Nature):
( BA significa che la viscosità è regolata mediante l’uso di acqua, mentre BS significa che la viscosità è regolata attraverso l’utilizzo di solventi organici.)
- la presenza delle frasi di rischio (si può utilizzare la tabella della Direttiva Tecnica CasaClima Nature):
- la presenza di metalli pesanti (si può utilizzare la tabella della Direttiva Tecnica CasaClima Nature):
- il contenuto totale di formaldeide libera [50-00-0] che non deve superare i 10 ppm.
- la presenza di composti organici (si può utilizzare la tabella della Direttiva Tecnica CasaClima Nature):
Per informarsi meglio, l’unica via è l’analisi delle schede tecniche, delle schede di sicurezza e/o certificazioni con indicazione dei dati di emissione (il certificato deve avere almeno 3 anni).
Avete il sospetto che in casa ci sia formaldeide? Potete togliervi il dubbio senza chiamare un tecnico facendo da soli il test formaldeide:
vale sempre il motto:
articolo ideato, scritto e diretto da Federico Sampaoli, impegnato a favore delle persone, del comfort e dell’open information, titolare e caporedattore di espertocasaclima.com – blog di formazione e comunicazione online dal 2009.
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se l’isolamento interno non ha vissuto molti inverni e se l’ambiente è stato gestito bene e arieggiato abbastanza correttamente e se non sussistono crepe o fori per passaggi elettrici potete lasciare tutto com’è evitando demolizioni.
se avete dubbi e ci sono spine e prese potreste smontare qualche frutto e spiare lì dietro per vedere se c’è condensa.
Salve Federico,
prima di “incappare” fortuitamente” nel suo sito, e prima di capire che la soluzione migliore è l’isolamento dall’esterno, mi sono dato da fare con il fai da te: ho isolato dall’interno 2 delle 4 pareti di una stanza, quelle più fredde poiché esposte verso l’esterno, rispettivamente con isolastre Knauf (cartongesso + EPS) da 3 cm e 5 cm.
Ora che sto valutando seriamente l’investimento in un cappotto esterno, le chiedo cortesemente se pensa sia opportuno smantellare il tutto (uffa che peccato, era venuto così bene!) oppure potrei lasciare tutto così anche se poi procederò con successivo esterno.
Grazie mille e complimenti per la completezza e professionalità del suo sapere.