Quando l’involucro dell’edificio è performante…
Parliamo che si capisca tutti… Quando la coibentazione della casa ha buoni spessori, e le dispersioni invernali sono molto ridotte, va a finire che il fabbisogno per riscaldamento incide magari per un 25 % circa, l’acqua calda sanitaria per un 40 % circa (mettiamo un po’ meno di 20 litri/giorno a 42 °C per persona) e l’eventuale raffrescamento per un 35 % circa dell’energia che consumiamo.
Il solito dilemma è scegliere la tipologia impiantistica più idonea e corretta: ogni scelta porterà alcuni vantaggi e alcuni svantaggi.
Ci sono committenti che partono a priori con un’idea fissa dell’impianto che sarà. Io ricordo sempre che quando avremo stabilito le caratteristiche dell’edificio, quello sarà il momento di parlare di progettazione d’impianti!
Ma come ragionare sugli impianti?
Beh, il periodo di riscaldamento e raffrescamento saranno notevolmente ridotti, paragonando le esigenze di un edificio tradizionale molto disperdente, quindi anche l’impianto dovrà essere molto dinamico nel funzionamento!
Dinamico vuol dire che se ho bisogno di energia, la voglio, e subito! Non voglio inerzia, non mi serve! Il sogno di tutti noi abituati a case che necessitano di energia continuamente è il riscaldamento a pavimento.
Il riscaldamento a pavimento è veramente adatto ad una casa ben isolata?
che magari ha anche ottime vetrate con corretta esposizione? O si dovrebbe valutare un impianto a soffitto radiante? o a parete radiante? e a radiatori no? o a ventilconvettori?
Lanciamo la monetina? chiediamo a Mario? l’amico che sa tutto? E la figura del termotecnico Vi sembra proprio una spesa inutile? Chi meglio di lui può aiutarci ad analizzare i bisogni impiantistici della nostra nuova casa?
I sistemi di climatizzazione a scambio convettivo, che è maggiore per ventilconvettori (minore per radiatori e nullo per i radianti) sono molto reattivi: riescono a influire velocemente sulla temperatura dell’aria ambiente!
Con questi sistemi reattivi è possibile correggere la temperatura ambiente e di conseguenza quella operativa per portarla al valore ideale molto in fretta. Anche d’estate, se ci sono vetrate grandi, magari senza ottimi ombreggiamenti esterni o magari non correttamente posizionati manualmente, può capitare di aver bisogno di un impianto rapido nel riportare le condizioni ambientali ideali.
I sistemi radianti a pavimento sono una soluzione certamente ottimale per il comfort, ma immaginate se nessuno si è ricordato degli ombreggiamenti manuali… anche d’inverno, con belle giornate di sole, si va dritti verso il surriscaldamento dei locali, anche a 28 °C con cielo blu. E un bel massetto caldo di una casa ben isolata non si raffredda tanto facilmente!
Per fare un esempio, se durante la notte il radiante a pavimento, con la sua temperatura, mantiene i 20 °C in ambiente (temperatura esterna 2 °C) e alle 10 della mattina entra il sole, il termostato ambiente si spegne – ma l’inerzia del pavimento già caldo non permette di assorbire la radiazione solare che passa dal vetro del serramento creando in questa maniera un surriscaldamento molto veloce e fastidioso.
Il pavimento radiante, il tepore sotto i piedi, tanto a lungo sognato forse non è una buona scelta per la nostra nuova casa!
I sistemi radianti a parete e a soffitto sono più lenti a modificare la temperatura dell’aria rispetto ai ventilconvettori e ai radiatori, ma sono più veloci rispetto al pavimento radiante.
E allora, devo tirare la monetina per decidere tra radiante a soffitto e radiante a parete? o per decidere di installare dei piccoli radiatori? e questi, in che punto li devo collocare per avere più comfort? quante colonne devono avere? posso prendere quelli nuovi belli e sottili che ho visto in alcune riviste?
Credo proprio che un buon termotecnico sia quello che ci vuole! E poi se il progetto di impianti non lo redige lui, che proposte riceverò dagli impiantisti direttamente? Di tutte e di più!
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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