Un lettore, Alberto, scrive che nel condominio dove abita attualmente il riscaldamento (caldaia tradizionale a gas di circa 75 kW non a condensazione) è acceso dalle 06:00 alle 23:00 con una temperatura di mandata che non supera mai i 60 °C nemmeno quando fuori è sotto zero… dentro casa (le valvole termostatiche caleffi sono impostate tra il 2 e il 3) non superando mai i 20°C: sono abituati bene a non esagerare con il riscaldamento…
La domanda di Alberto è questa: se proponesse di provare a tenere il riscaldamento acceso tutto il giorno e quindi evitare quelle 7 ore di spegnimento in cui l’acqua si raffredda il condominio consumerebbe di più o di meno?
Il termostato non permette di impostare un periodo notturno con temperatura di mandata più bassa). Gli piacerebbe proporre questa soluzione anche agli altri condomini nel caso in cui ci fosse qualche possibilità di riuscire a consumare meno metri cubi di metano… Ovviamente tenendo sempre l’impianto in funzione il comfort sarebbe decisamente superiore…
Cosa rispondere ad Alberto e a tutti quelli che si pongono la stessa domanda?
Evitare lo spegnimento della caldaia per molte ore ottenendo un buon funzionamento continuo con temperatura di mandata sensibilmente più bassa è un’ottima via per contenere i consumi per riscaldamento. Anche la qualità dell’aria interna sarebbe superiore, e i termosifoni smetterebbero di lasciare i baffi neri sulle pareti. Tutto sarebbe più bello… come nelle favole.
Purtroppo il legislatore, con l’idea di abbassare i consumi nazionali, ha deciso di vietare la libera impostazione delle ore di accensione: ogni zona climatica italiana stabilisce l’ Accensione degli Impianti Termici con un determinato limite massimo consentito: per esempio di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile in zona climatica E (controlla qui la tua zona).
Se un privato cittadino sente di fare in casa sua quel che più gli pare e piace, la gestione di un condominio certamente non può permettersi di fare quello che vuole.
Non tutto è perduto:
nel rispetto della legge si deve ahimè resistere alla tentazione di manomettere l’accensione a tempo dell’impianto di riscaldamento centralizzato rispettando le ore di riscaldamento consentite dalla propria zona climatica di appartenenza, ma se i condomini sono intelligenti e non in inimicizia possono insieme trovare altre strade per un consumo di metano più contenuto – l’unione fa la forza:
di seguito evito di trattare argomenti che riguardano la coibentazione del condominio per concentrarmi su alcuni consigli a costo zero applicabili da chiunque abbia voglia di provare:
- incaricare un condòmino per il monitoraggio del consumo di gas mese per mese (sarà utile nel tempo per fare dei confronti con il passato, per nuovi ragionamenti e nuove decisioni future), si può utilizzare questo foglio che avevo preparato per monitorare il consumo di gas luce e acqua
- abbassare manualmente la temperatura di mandata, aumentandola o diminuendola in conseguenza della situazione meteo esterna (si nominerà un volonteroso condòmino per l’operazione) scoprendo, con l’esperienza, l’ideale temperatura per ogni periodo dell’anno senza che nessun condòmino soffra.
- bilanciare l’impianto di ogni appartamento, ambiente per ambiente: pur in assenza di valvole termostatiche moderne si possono chiudere e aprire le portate ai singoli radiatori in ogni stanza (per poi non toccarli più vita natal durante). La corretta portata permette di riscaldare gli ambienti più dispersivi e freddi con la massima apertura della valvola e di riscaldare con una portata “più strozzata” gli ambienti che sono già di per sè, per esposizione o cubatura, più caldi e meno bisognosi di riscaldamento.
- da evitare, per quanto possibile, forti differenze di temperatura interna tra un ambiente e un altro: le disomogeneità di temperatura indoor non favoriscono la sensazione di comfort percepita e portano a rischiose concentrazioni di umidità interna in alcuni ambienti meno riscaldati (rischio muffa)
- monitorare temperatura e umidità interna con alcuni termoigrometri ambientali in modo che tutti i condòmini siano oggettivamente al corrente delle proprie temperature operanti e del livello di umidità relativa
- insegnare o farsi insegnare come ottenere una migliore qualità dell’aria interna e un’umidità relativa interna sotto controllo con una corretta ventilazione manuale attraverso le finestre (leggi questa piccola guida)
- suggerire a chi ha il vizio di lasciare a lungo le finestre spalancate di cambiare, da domani, abitudini
- suggerire a chi ha l’abitudine di fare ventilazione con l’anta a ribalta di non usare mai più, fino a primavera, questa possibilità di apertura del serramento
- ricordare di utilizzare gli aspiratori in cucina e nei bagni solo se strettamente necessario
- far notare ad ogni condòmino che ogni comportamento energeticamente scorretto impone a tutti i condòmini una richiesta di energia extra alla caldaia centralizzata
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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