Sarebbe più facile dare la colpa a qualcuno, ma la muffa compare semplicemente perchè non abbiamo dato molta attenzione alla Temperatura superficiale interna.
“Tutta colpa delle finestre nuove! Tutta colpa del riscaldamento a pavimento! Tutta colpa di qualcuno, e mai dei nostri comportamenti.”
La muffa e ancora prima, la condensa superficiale, sono 2 fenomeni che dipendono sempre dalla temperatura superficiale interna dell’intonaco. Ovviamente l’intonaco nell’angolo del soffitto risulta ancora più freddo.
Quando entrambi succedono sul contorno del vetro è invece il distanziale del vetro, quello che separa le due lastre, ad avere una temperatura troppo bassa.
Quando muffa e condensa succedono sul telaio del serramento è di solito il materiale metallico il colpevole e l’assenza di un taglio termico tra la parte esterna e la parte interna, ma comunque parliamo sempre di una temperatura troppo bassa.
La muffa si sviluppa in tempi più lunghi, la condensa invece è un fenomeno anche solo momentaneo che avviene quando l’umidità interna è veramente troppo elevata: la temperatura della parete scende fino al punto di rugiada e il vapore contenuto nell’aria condensa.
Il punto di rugiada è la temperatura in cui l’umidità relativa si avvicina al 100%
Il rischio di muffa e condensa è quindi legato alla temperatura superficiale interna e al tempo.
Prendiamo a titolo di esempio una casa con pareti di 30cm di spessore in laterizio pieno (su per giù la trasmittanza U della parete sarà 1,80 W/mqK che non è un buon valore, cioè disperde allegramente, invece d’estate protegge abbastanza bene grazie alla sua enorme massa).
Purtroppo nella stagione invernale, con zero°C esterni, avremo l’intonaco interno con temperatura superficiale interna di 15-16°C 😐
Anche se la temperatura superficiale interna non scende mai fino al punto di rugiada, la muffa trova anche nelle condense invisibili ad occhio nudo terreno fertile per proliferare.
Vediamo quando condensa una qualsiasi superficie e in quali condizioni :
- Temperatura ambiente 20°C con il 65% di Umidità Relativa CONDENSA qualsiasi superficie ad una temperatura inferiore a 12.6 °C
- Temperatura ambiente 20°C con il 50% di U.R. CONDENSA qualsiasi superficie ad una temp. inferiore a 9.6 °C
- Temperatura ambiente 20°C con il 40% di U.R. CONDENSA qualsiasi superficie ad una temp. inferiore a 6.8 °C
- Temperatura ambiente 20°C con il 30% di U.R. CONDENSA qualsiasi superficie ad una temp. inferiore a 2.5 °C
Il rischio condensa poi dipende anche dallo strato liminare …vedasi i mobili aderenti alle pareti.
Condizioni ottimali per le spore che si trasformano in muffe:
- la temperatura ottimale sta tra i 15 e i 30° C, ma anche temperature più basse e più alte sono gradite
- l’umidità relativa dell’ambiente deve superare il 60%
- l’umidità deve rimanere alta per soli alcuni giorni perchè si formi la muffa (periodo di incubazione)
- superfici con ph neutro o acido sono le zone preferite
- l’aria che contiene materiale organico (proteine, polvere) è ulteriore nutrimento
Le muffe producono sostanze tossiche liberando micro-tossine: sulla nostra salute hanno sia effetti immediati che effetti cronici, patologie che perdurano anche a lungo nel tempo dopo la bonifica degli ambienti.
Il Decreto Legislativo 311/2006, come modificato dal DPR 59/2009 vuole che le verifiche di assenza di condensazione superficiale vadano effettuate con umidità relativa interna 65%.
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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