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Faccio bene a montare le valvole termostatiche?

17 risposte

 Le valvole termostatiche sui radiatori aiutano a diminuire i costi di riscaldamento. Ma come funzionano queste valvole termostatiche? Strozzano la fornitura di calore in eccesso.

Abitualmente abbiamo un generatore di calore, una pompa, e le valvole termostatiche sui radiatori.

Esiste invece un nuovo sistema che chiamerei sistema decentrato di pompaggio.

Come funziona?

Al posto delle valvole termostatiche vengono montate delle mini-pompe a basso consumo proprio sui radiatori:

wilo-geniax-mini-pompe-montate-al-posto-delle-valvole-termostatiche-sui-radiatori
id=”attachment_2205″ align=”aligncenter” width=”200″ caption=”wilo-geniax-mini-pompe-montate-al-posto-delle-valvole-termostatiche-sui-radiatori”

Dopo la sostituzione delle valvole termostatiche con le mini-pompe sui radiatori la pompa di riscaldamento centralizzato non è più necessaria. Ogni stanza avrà un dispositivo di controllo e un termostato.

L’impianto di riscaldamento “rinnovato” avrà queste caratteristiche:

  • nuove pompe in miniatura e a bassa rumorosità sui singoli radiatori
  • l’acqua calda riscaldata dal generatore di calore viene convogliata dalle mini-pompe
  • dispositivi di controllo in ogni ambiente
  • -20% sui costi di riscaldamento
  • -50% sui costi di energia elettrica per la distribuzione del calore nella casa

federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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17 risposte a “Faccio bene a montare le valvole termostatiche?”

  1. @ roberto

    queste minipompe dei termosifoni per ogni corpo scaldante che si occupa di alimentarlo con l’esatta quantità di acqua necessaria erano prodotte in Germania da Wilo

  2. Ottimo articolo, complimenti. A tal proposito vorrei chiederti dove poter acquistare le minipompe dei termosifoni?

  3. sa se sono disponibili sul mercato queste mini pompe? Puo dare qualche nome?

  4. magari è piccolo
    magari prima dei 3metri ci sono altre aperture
    magari spifferi vicino al termostato (ingresso?)
    magari il calore se ne va negli ambienti più sfavoriti attraverso le porte interne aperte

  5. Gentilissimo dr. Sampaoli,
    ottima risposta.
    Volevo solo una precisazione sul secondo punto della mia risposta.
    A differenza di quanto lei dice, attualmente il termosifone in corridoio (quello che resta sempre acceso perché non ha termostatica, così mi hanno consigliato di fare per usarlo come sfogo in caso di chiusura contemporanea degli altri termosifoni, e che dista max 3 metri dal cronotermostato centrale) non manda in standby il sistema, anzi succede il contrario.
    Mi chiedo perché, rispetto a quanto mi aspettassi (ovvero che il corridoio, in mancanza di regolazione, fosse il punto più veloce a scaldarsi), succeda il contrario: termosifone sempre acceso e termostato centrale che non raggiunge mai, se non a tardissima sera, la temperatura di spegnimento.
    Grazie ancora!

  6. arieggiare spesso e per pochi minuti tutti gli ambienti abbassa l’umidità interna.
    sì intendo caldaia sempre accesa con mandata conforme alla rigidità del clima giornaliero esterno

  7. Gentile Federico,
    la ringrazio.
    Solo alcune precisazioni su cui lei potrà rispondermi.

    1. Eliminazione orari: intende caldaia sempre accesa, anche di notte? O almeno mettere un limite (ad esempio riscaldamento attivo dalle 7 del mattino alle 23)?

    2. Il termosifone in corridoio, quello attualmente più vicino al termostato, non manda in standby il sistema, anzi succede il contrario. Rimane sempre acceso perché, il termostato non riesce raggiunge solo a tarda sera la temperatura massima. Mentre i singoli caloriferi delle altre stanze si accendono e si spengono.
    Non riesco a spiegarmi il motivo per cui il termostato centrale non raggiunge la temperatura, mentre io mi sarei aspettato il contrario: essendo l’unico in tutta la casa sempre acceso e il più vicino al termostato, pensavo che avrebbe portato subito il termostato in temperatura, facendo spegnere la caldaia (per questo motivo avevo impostato una temperatura più alta, pensando appunto che si spegnesse prima che negli altri locali fossero raggiunte le temperature desiderate).

    3. Arieggiare spesso: tutti i locali o solo alcune stanze? Che beneficio comporta arieggiare spesso? Evita le condense?

    In ogni caso, dopo che mi avrà spiegato questi tre punti, farò come lei consiglia.
    Grazie!

  8. sono favorevole alle valvole termostatiche, non sono favorevole agli orari. bloccare il riscaldamento fa crollare le temperature superficiali interne (spesso già troppo basse e a rischio condensa).
    Termosifone libero in corridoio vicino al termostato ambiente = caldaia spesso in stand-by mentre altri ambienti necessitano di calore! Tilt di tutto il sistema..
    Ormai siamo in primavera e tutte le prove “di archimede” le faremo dall’autundo prossimo.
    Personalmente chiuderei il termosifone del corridoio, eliminerei ogni sorta di orario, abbasserei la mandata della caldaia a seconda del clima esterno e lascerei un termosifone sempre aperto (valvola termostatica regolata di conseguenza) nell’ambiente più svantaggiato (termicamente) o in un bagno.
    Arieggiare spesso e brevemente!

  9. Buongiorno,
    scrivo per un consiglio.

    Ho acquistato sei valvole termostatiche digitali da installare sui termosifoni, con la possibilità di impostare temperature e orari (fino a 7 intervalli giornalieri) e comandare così la chiusura dei singoli termosifoni una volta raggiunta la temperatura in ogni ambiente.

    Rimane libero come sfogo solo il termosifone in corridoio, quello più vicino al termostato che comanda la caldaia. L’ accensione di questo termosifone è quindi sempre pari a quella della caldaia, in modo tale che non si verifichi una chiusura di tutti i termosifoni con caldaia in funzione, causando così un problema all’impianto.

    Dopo alcuni problemi di installazione (le valvole di un famoso produttore poco si adattano a questo tipo di apparecchiature, quindi c’erano problemi di termosifoni del tutto spenti, oppure sempre accesi, oppure che ha un certo punto non rispettavano più l’orario), ho trovato un fornitore affidabile e a gennaio ho iniziato a pieno regime l’utilizzo delle valvole, confrontando così i consumi con l’anno scorso.

    A gennaio ho consumato poco di più rispetto all’anno scorso (dando la colpa al fatto che per alcuni giorni alcuni termosifoni, regolati col vecchio sistema, restavano ancora aperti).
    A febbraio ho consumato un po’ di meno, confortato dal fatto che il febbraio di quest’anno sia stato più freddo in generale di quello dello scorso anno (se si eccettua l’eccezionale gelata dei primi giorni del febbraio 2012).
    Ero anche confortato dal fatto di tenere il riscaldamento leggermente più alto (un mezzo grado circa) rispetto allo scorso anno, in quanto tenendolo come prima il comfort in alcuni giorni era davvero poco.
    Per cui mi dicevo che, se per quest’anno avessi consumato lo stesso importo, sarei stato contento.

    Quindi mi sembrava di essere a posto, a marzo ho avuto l’amara sopresa: se nello stesso mese dello scorso anno consumavo 6 m3 al giorno, ora ne consumo 10… Nonostante ormai non faccia più, se si eccettua qualche giornata come le ultime, così freddo.

    Mi chiedo cosa ho sbagliato, ecco alcuni dettagli.

    1. Va detto innanzitutto che la casa, piano terra di circa 80 mq, è male isolata (purtroppo sono in affitto e non posso fare molto): poggia direttamente sulla nuda terra, senza un’intercapedine di isolamento? Muri in sasso senza cappotto, con vari problemi di muffe (quest’anno maggiori rispetto al passato, sarà perché in casa fa più caldo?)
    I serramenti invece sono recenti, e da un paio di settimane è stata sostituita la vecchia porta in legno (spifferi ovunque) con una in PVC. Anche se serramenti buoni su muri del genere non credo cambino di molto il comfort, benché sia meglio averli.
    Comunque, condizioni di isolamento termico assurde, e consumo medio annuale di circa 2100/2200 mcubi su 80 mcubi circa.

    2. Temperatura di mandata dell’impianto – non a condensazione – regolata tra 4 e 5 (che corrisponde ad un massimo di 60° dell’acqua).

    3. Temperatura mantenuta costante tra le stanze: pur facendo in modo che le stanze meno usate rimangano in genere meno calde, ho avuto l’accortezza di non fare enormi differenze tra gli ambienti, evitando camere gelate e altre bollenti.
    In genere, tengo la temperatura un po’ più alta al mattino facendo avviare i vari caloriferi a orari diversi a seconda del loro utilizzo. Abbasso poi a metà mattinata in corrispondenza dei momenti in cui si dà aria alle camere, poi regolo in modo tale la temperatura si alzi gradualmente fino a sera, passando da un 19,5/20 al mattino fino ai 21°, ma solo in alcune stanze, in alcune ore della sera, precisamente nella sala da pranzo al momento in cui si cena.

    4. Il termostato centrale è posto in un corridoio stretto, su cui si affacciano due camere (temperatura più bassa), il bagno (locale con la temperatura in assoluto più alta) e il salotto, ed è regolato per raggiungere un massimo di 20,7.
    Va detto che tale corridoio termina con una porta finestra che dà sul terrazzo, che talvolta si apre per stendere i panni o fare la lavatrice. Tale porta è parallela a quella di ingresso, quindi ci sono occasioni (rare tuttavia in inverno) in cui può crearsi corrente. In ogni caso, se nei mesi freddi si apre la porta di ingresso per entrare, certamente un po’ d’aria arriva anche al corridoio.

    La cosa più strana, rispetto agli scorsi anni, è data dal fatto che la caldaia resta quasi sempre accesa, perché mentre le altre valvole le si sente chiudersi e aprirsi a intervalli più o meno regolari facendo scaldare o raffreddare i termosifoni (segno che le temperature impostate vengono effettivamente raggiunte), nel corridoio dove è installato il termostato il termosifone non si spegne mai, e si resta sempre al di sotto dei 20,7 che ho impostato come temperatura di spegnimento per la caldaia centrale.
    Credevo che il bilanciamento di temperature, lo spegnimento alternato dei termosifoni, così come il fatto che la caldaia fosse sempre in funzione mandando acqua a temperatura non troppo alta (e quindi non dovendo, secondo me, consumare troppo gas per scaldarsi ogni volta) portasse al risparmio.
    Questo invece non avviene assolutamente.

    Cosa ho sbagliato, secondo lei? Potrebbero esserci anche problemi alla caldaia (del ’98)? Dall’ultimo controllo risultava tutto ok, anche se il controllo riguarda il funzionamento e non l’effettiva efficienza.

    In ogni caso, consumo più di prima. Pur con tutti i problemi di isolamento, un consumo medio di 11mcubi al giorno, da dicembre e soprattutto ancora adesso a marzo, alle porte della primavera, e con tutti questi accorgimenti, mi sembra davvero troppo.
    Grazie per l’aiuto.

    PS: abito in provincia di Verbania, nel Nord Italia, a una cinquantina di chilometri dalla Svizzera.

  10. non sono e non sto diventando termotecnico.
    farei lavorare la caldaia senza orari stabiliti e metterei la pompa di ricircolo a velocità minore per avere maggiore salto termico e sfruttare di più i gas di scarico della caldaia a condensazione.
    forse un termotecnico può regalarti indicazioni migliori di queste.

  11. Avatar Achille

    Abito in una villetta a schiera disposta su quattro livelli. Non considero la taverna che dispone di un ventilconvettore elettrico che si mette in funzione solo al bisogno. Il resto della casa (piano terra sala, cucina, primo piano 3 camere, bagno e mansarda di 26mq), è dotata di radiatori in ghisa con valvole non termostatiche. E’ installata una caldaia a condensazione Savio. L’impianto non dispone di cronotermostati ai piani e non ci sono valvole di zona che regolani l’accensione o lo spegnimento, ma solo la regolazione della temperatura dell’acqua nella caldaia. Vorrei sapere se un impianto cosi,dove la pompa funziona 24 ore su 24 consuma tanto o poco gas.Freddo più, freddo meno, riesco a mantenere una temperatura abbastanza costante tra i 36° e 39° gradi. Ho sentito pareri discordanti sulla gestione di questo impianto. In casa abitiamo in 4 e utilizziamo praticamente tutti i locali ( 2 ragazze che studiano nelle loro stanze).Se potete darmi un consiglio su come poter sfruttare al meglio la caldaia risparmiando anche sul consumo di gas. grazie per l’attenzione

  12. […] a termosifoni funzionanti a bassa temperatura con valvole termostatiche senza orario […]

  13. […] se abbiamo un impianto con termosifoni, dotato di valvole termostatiche, come possiamo "aiutare" la nostra nuova caldaia a lavorare meglio risparmiando […]

  14. personalmente sono contrario agli orari, preferisco riscaldare “piano sano e lontano”.
    se vuoi leggi https://espertocasaclima.com/energia/riscaldamento-usiamolo-bene-e-combattera-anche-la-muffa/

  15. Che ne dite delle valvole termostatiche digitali….possono essere programmati gli orari e le T°

  16. Concordo. se ci fosse un ottimale dimensionamento dei corpi scaldanti (o del radiante a pavimento) non sentirei nemmeno l’esigenza dei termostati nelle diverse zone. Forse la zona bagni lo dovrebbe avere per gli inizi e fine stagione, quando è l’unica a lavorare. Ma per il resto concordo: mi serve il termostato in soggiorno solamente perchè essendo di più grande superficie il radiante deve essere tenuto a bada altrimenti scalda così tanto da dare fastidio.

  17. Avatar Paolo Antonello
    Paolo Antonello

    L’idea è molto interessante ma ….. la manutenzione e possibilità di guasto verrà moltiplicata per il numero di radiatori .. ne vale la pena?. Già oggi le pompe DC pur avendo un costo da due a tre volte superiore a quello di una con motore asincrono permettono un veloce rientro dell’investimento grazie ai minori consumi però questo in virtù del fatto che il circolatore resta uno. Se lei vedesse certi obrobi che suoi colleghi continuano a tuttoggi 17nov2011 a inserire nei capitolati tecnici con impianti multizona in abitazioni da 100 – 200 mq utilizzando quei gruppi preassemblati con le solite UPS 20/60 e non contenti, “piazzano” pure tot numero di termostati ambiente incassati nel muro, dentro scatole 503 per comandare onnipresenti servocomandi elettrotermici (3 watt cad.) installati sui collettori di distribuzione. Possibile che ricondurre l’impianto alla semplicità di una buona regolazione climatica ed al correto dimensionamento dei corpi scaldanti sia così difficile? Il dimensionamento dei quali se fatto a bassa temperatura permetterebbe una quasi autoregolazione del sistema grazie ai bassi differenziali in gioco e senza contare che dovrebbe essere fondamentale la funzione di spiegare al cliente che la casa è un “contenitore” dove l’uniformità della temperatura dovrebbe essere un pregio e non confezionare proposte basate sull’assurda richiesta di avere diverse temperature (anche 2-3K) tra una stanza e quella adiacente. Tantè la gente è abituata ad accettare i consigli che gli fanno comodo anche se questi non sono giusti.

    In ogni caso complmenti per il sito; ce ne fossero di più che lavorano con passione e meno con l’occhio al portafoglio …