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isolamento contro il caldo - Cosa è lo sfasamento? 1

Cosa è lo sfasamento?

110 risposte

Lo sfasamento è il tempo che impiega l’onda termica per fluire dall’esterno all’interno attraverso un materiale edile.

Dobbiamo cercare di garantire almeno le 12 ore, ma sono ancora poche e i risultati saranno mediocri!

sfasamento

  1. Più un materiale ha inerzia termica e maggiore sarà lo sfasamento.
  2. Più calore specifico offre un materiale e maggiore è lo sfasamento.
  3. Più il materiale riesce ad assorbire calore e più sarà capace di cederlo con lentezza.

I materiali isolanti artificiali in genere non hanno molta densità e dunque assorbono poco calore: si dice che hanno scarsa capacità termica volumica!

Capacità termica volumica  =  calore specifico  x  densità

 questi spessori garantiscono uno sfasamento di 8 ore

  1. Maggiore è lo sfasamento, più tempo impiegherà il caldo a passare all’interno dell’edificio!
  2. Più capacità termica massica ha un materiale, più è in grado di accumulare energia termica!
  3. Lo smorzamento è la capacità di accumulo di calore di un materiale.
  4. I materiali con più massa volumica kg/mc e più calore specifico offrono maggiore protezione estiva.

Un pannello in fibra di legno ha una capacità termica elevatissima. C’è fibra e fibra… quindi bisogna leggere con attenzione la scheda tecnica del materiale che ci stanno proponendo.

tabella comparativa materiali estate-inverno


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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110 risposte a “Cosa è lo sfasamento?”

  1. @ antonio

    chi trova un nipote trova un tesoro!
    un informatico sta sempre troppo seduto, possiamo scegliere il fai da lui!
    se però il foro presenta una diagonale di soli 60cm non possiamo portare in soffitta altro che sacchi di isolante sfuso

  2. Avatar Antonio
    Antonio

    Egr. dott. Sampaoli, grazie per l’accurata proposta.
    Rispondo qui a entrambi i Suoi messaggi.
    Botola da 78 x 48 cm. (masonite da 1 cm.) ma la scala retrattile non permette il passaggio di nulla più largo di 60 cm. (diagonalmente) in caso di assi e tavole, meno di 50 di diametro in caso di sacchi.
    Come detto, niente fai-da-te, purtroppo. Non mi metterò ad analizzare qui con Lei la mia cartella clinica, si fidi della mia parola.
    Trovo interessante l’uso della perlite, per il livellamento a secco delle asperità del sottotetto. Lo farò presente all’impresa con cui forse poseremo la fibra di legno, sperando siano malleabili anche verso questa possibile e intelligente soluzione integrativa a secco.
    Garanzie al momento non ne ho, credo sappia benissimo chiunque ci legge come ogni impresa edile sia affezionata alle soluzioni che ha fatto proprie e fargliele deviare (o peggio, abbandonare) è – perdoni il gioco di parole – un’impresa.
    La stratigrafia risultante dovrà comunque sostenere un valore di isolamento tale da rimanere al di sotto di 0,20 W/mqK, oltre all’importante sfasamento estivo offerto dalla fibra di legno. Ma niente telo impermeabile, lieto della Sua conferma ai miei dubbi.
    Trovo anch’io divertente ma soprattutto utile il Suo ascolto e la Sua pazienza.
    Approfitto infine per ringraziare mio nipote Fiorenzo, abile informatico, per l’aiuto senza il quale queste amabili conversazioni con Lei non sarebbero possibili.

  3. @ antonio

    il pavimento del sottotetto al grezzo con aree irregolari può essere riportato in piano in quelle zone con un Sottofondo a secco in scaglie di legno mineralizzato (Densità: ca. 360 kg/m3) e questo rimane stabile dopo la posa, è estremamente resistente e subito pedonabile – non necessita di compattazione. sono sacchi da 50l e per portare a livello 1mq con spessore 5cm spenderà circa 30€
    oppure usando perlite sfusa e spenderà circa la metà
    poi 2 strati di fibra di legno con densità almeno 110kg/mq e la protezione estiva è assicurata.
    di più è meglio ovviamente.
    il telo impermeabile non serve
    il pavimento deve decidere lei se le serve. sulla fibra di legno si può sempre camminare

  4. @ Antonio o Fiorenzo

    divertente tutto lo scambio! spero anche per lei.
    domani chiariamo bene cosa vuol dire a secco e cosa fare.
    non ricordo in effetti se abbiamo una botola di accesso e che misure abbia…
    ma la sua forza muscolare… fin dove possiamo spingerla?

  5. Avatar Antonio

    Lo sfogo ci sta, dott. Sampaoli mio. Ma per questo tipo di fai-da-te ci vuole il fisico! Io al massimo posso fare collezione di francobolli, con il mio…
    Detto questo e visto che mi tocca ricorrere a maestranze specializzate, dato il volume di tasse che ancora alla mia età devo comunque pagare, almeno che lo Stato mi ritorni qualcosa per gli sforzi a me consentiti che compio: per fargli incassare le tasse che verserò al costruttore che farà i lavori, oltre aiutare il governo a raggiungere gli obiettivi che l’Italia ha sottoscritto con l’Europa…
    In quanto a sostenere il blog certamente sì, lo sto segnalando a tutti e se faccio ordini su Amazon li faccio, come promesso in un mio post precedente, tramite il Suo blog.
    Non essendo io un rappresentante della categoria edile ho ascoltato chi mi diceva di fare il magrone (cemento alleggerito) per livellare la superficie di posa.
    Avvessi le competenze giuste probabilmente dirigerei un’impresa edile o aprirei un blog, anche se non bello e utile come il Suo.
    Livellare a secco, per tornare al merito, che significa? Sono tutt’orecchi.
    Perché poi lo chiedo al proponente faticosamente scovato.
    Attendo lumi e auguro buona serata.

  6. @ antonio

    mi domando come mai lei non sia ancora tra i sostenitori del blog. o forse lo è?
    perchè portare umidità nel sottotetto con un cemento alleggerito quando si può lavorare a secco?
    perchè pagare cifre stratosferiche con il miraggio delle detrazioni fiscali quando si può far da sé?
    perdono per lo sfogo di fine aprile 🙂

  7. Avatar Antonio

    Egr. dott. Sampaoli buongiorno.
    Torno ad affrontare l’argomento dell’isolamento del sottotetto cui Lei ha così cortesemente risposto giorni fa. Ho cercato (e finalmente trovato, non è facile) una ditta della zona disposta ad ascoltare le mie richieste: utilizzo della fibra di legno, realizzando una stratigrafia che tenga conto di tutto, estate e inverno. Il titolare era già partito con la “solita” lana di roccia o qualche derivato dal petrolio ma l’ho subito riportato …in carreggiata citando lo sfasamento termico, come Lei m’insegna.
    Ricorderà che il pavimento del sottotetto è al grezzo e ha delle aree irregolari. Per risolvere alla radice il problema ho chiesto un livellamento in cemento alleggerito, quel tanto giusto per portare tutta la superficie in pari. Poi 30 cm. di pannelli di fibra di legno ad alta densità (140 kg. al metro cubo).
    Preoccupato del fatto che la fibra di legno – dice – non sia calpestabile, il proponente vuole aggiungere un livello di calpestio in OSB. Sarebbe necessario per mantenere utilizzabile il sottotetto come magazzino, per il transito di future ispezioni all’impianto d’antenna TV e – non ultimo – per uscire sul tetto dall’unico lucernario presente.
    Il tecnico della ditta interpellata proponeva poi, tra i pannelli di fibra di legno e il piano in OSB, anche un telo impermeabile. Memore dei Suoi insegnamenti ho ribattutto chiedendo sia almeno ad alta traspirabilità.
    Correttamente posato e nastrato, quel telo, ben diverso dalla plastica che mi era stata inizialmente proposta, costerebbe sui 4,00 euro + IVA al mq.
    Parliamo di 55 mq.: non credo siano i 220 euro di quel telo, se necessario, a impedirmi di accettare il preventivo. Ma mi rimane ugualmente qualche dubbio sulla presenza di ‘sto telo, non vorrei creasse problemi, anziché risolverne. Bisognerebbe, qui come in molti altri ambiti, saperne sempre una più del diavolo…
    Lei cosa ne pensa?

  8. Avatar Antonio

    Sentito il proponente: il tavolato avrebbe uno spessore di 18 mm. per complessivi 16 cm. (io ricordavo questo dato, fornito a voce nel corso del sopralluogo) quindi avremmo uno spazio sotto, per l’insufflaggio, di 16 – 1,8 = 14,2 cm. di fiocchi compressi. L’azienda però assicura la medesima densità, nei 30 cm. liberi come nei 14,2 compressi, pari a 9 kg. al metro quadrato o equivalenti. Lo sfasamento di tutto il sottotetto, garantisce, sarà pari a 16 ore, sia in estate che in inverno.
    Riportate queste dichiarazioni, che spero vicine alla realtà, so bene che il tavolato mi costa più del materiale insufflato. Però non posso rinunciare in toto alla disponibilità di spazi di stoccaggio che sto sfruttando attualmente (valigie, scarpe fuori stagione, imballi originali degli apparecchi elettronici ecc. ecc.).
    Poi – oltre alle certificazioni con le quali poter salire di Classe energetica e rivalutare il valore dell’immobile – qui potrò detrarre il 65% dalle tasse, portando il costo effettivo (allo scadere dei 10 anni) sull’importo di 24,5 euro/mq.
    Mettiamoci pure un’inflazione devastante, da qui al 2034, per cui ogni anno quella detrazione di 1 decimo diventi alla fine sempre meno consistente, rispetto al costo della vita. Sarebbe comunque un bel recupero di valore. Senza contare il risparmio immediato: IVA al 10% anziché al 22%.
    Trovassi un fornitore che mi offre le stesse opportunità di spesa detraibile, IVA ridotta, certificazioni a valere di norma e di Legge… posando 3 strati da 10 cm. di pannelli in fibra di legno lo chiamerei volentieri, sicuro di ottenere con assoluta, matematica certezza (grazie al Suo apprezzabilissimo contributo, ovviamente) le prestazioni migliori possibili e la fruibilità dell’intera superficie di stoccaggio, o quasi.
    Considerando sempre che i primi 10 cm. (e forse anche i secondi) dovrebbero essere di fibra di legno flessibile, meno performante dei pannelli rigidi, se non erro, onde assorbire le irregolarità del piano di calpestio dovute a corrugati elettrici annegati sotto cemento.

  9. @ antonio

    il calcolo termico che le ho fatto relativo alla voce sfasamento è proprio l’isolante in fiocchi insufflato nell’intercapedine, che rispetto alla posa libera, aumenta per forza di densità.
    avevo inteso 16cm di intercapedine e pensato 20mm di tavolato, quindi togliamo 1 oretta di sfasamento.
    il fatto è che lei sta pagando la costruzione dei questa intercapedine con tavolato in legno…
    questo è il nocciolo.
    mentre con 70€ si potrebbero acquistare 10+10+10cm di fibra di legno costosa

  10. Avatar Antonio

    Il foglio che il titolare della ditta mi ha lasciato dopo il sopralluogo di persona (unico tra gli interpellati) nel sottotetto non è molto… esteso. Si tratta di un prestampato dove sono inseriti alcuni dati sull’edificio e sul tipo di riscaldamento (caldaia a gas) la metratura totale (55 mq) e una crocetta tra 3 possibili scelte: 20, 30 oppure 40 cm. di spessore in aria libera di fibra cellulosa ricavata da materiale di recupero (vecchi giornali, ha detto), senza sali di boro. Questo pare assicuri una salubrità superiore. Non so quale metodo adotti per ottenere i valori di ininfiammabilità che permettano di rispettare le normative.
    La crocetta dello spessore in aria libera l’ha messa su 30 cm. Però il pedanato, indicato nella parte inferiore del modulo, sarà formato da un tavolato con 15 cm. di spazio, sotto il quale verrà insufflato un quantitativo di fibra a maggiore concentrazione, in modo da compensare e ottenere lo stesso risultato di isolamento, in maniera omogenea, assicura.
    Ma tabelle con valori di densità espliciti o altro non ce ne sono.
    Però posso contattare il titolare (mi ha lasciato il proprio cellulare diretto) e chiedere qualsiasi informazione. Lo farò senz’altro, alla luce dei Suoi suggerimenti.

  11. forse nell’offerta che ha ricevuto trova anche il calcolo termico con lo spessore previsto.

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  12. Avatar Antonio

    Buono a sapersi. Chiederò su quale valore di densità si attesta la loro fornitura. 14 ore di sfasamento non sarebbero male.
    Grazie ancora per la cortesia e la pazienza.
    Le saprò dire, eventualmente, la risposta dell’azienda.

  13. @ antonio

    ammesso che riescano a raggiungere una densità di almeno 60kg/mc,
    con 16cm di isolante otteniamo appena 12ore di sfasamento estivo…
    contando anche il tavolato 14ore

  14. Avatar Antonio

    E questo non mi starebbe bene. Se il motivo principale è ovviamente migliorare il confort abitativo, rinunciare agli incentivi disponibili significa avere un delta di prezzo ridotto, tra polpa di cellulosa e fibra di legno, per posare la quale dovrei comunque pagare qualcuno per aiutarmi. Atteso che, come giustamente dice Lei, dovrei pure aumentare lo spessore (quindi il costo) oltre a pagare l’IVA al 22% anziché al 10%.
    Le certificazioni: mi servono per documentare il salto di Classe energetica, quindi rivalutare l’edificio dal punto di vista economico, dovessi venderlo, in futuro.
    Se mi conferma che con la proposta della ditta vicentina – costi alti assodati – il risultato sarà migliorativo non solo d’inverno ma anche d’estate, procedo con i fiocchi di cellulosa.
    E naturalmente La ringrazio per la cortesia e la consulenza, rinnovandoLe i miei complimenti per la preziosa opera divulgativa. Farò i miei prossimi acquisti Amazon utilizzando il Suo link.

  15. @ antonio

    la fibra di legno flessibile richiede spessori maggiori per ottimale sfasamento.
    sì 70€/mq sono tanti.
    con il fai da te ci sarà pero iva al 22% e non detrazioni

  16. Avatar Antonio

    Ci ho pensato, perché il costo complessivo (floccaggio + pedane) di circa 70,00 euro/mq è pesante, sebbene la ditta fornirebbe certificazioni e pratiche per ottenere gli incentivi del 65% da scontare in 10 anni dalle tasse. Pensavo a pannelli in fibra di legno flessibili da 50 kg/mc in quanto la superficie della pavimentazione è a tratti irregolare, con tubazioni dell’impianto elettrico e dei cavi dell’impianto d’antenna, coperti da Malta cementizia quale ancoraggio. Ritiene che con 20 cm di spessore otterrei di rimanere sotto 0,20 W/mqK?
    Con un programma apposito un termotecnico mi diceva che, utilizzando un pannello di Polistirene espanso sinterizzato (alla grafite) da 14 cm. Riuscirei a stare sotto quel valore, restando a 0,195 W/mqK, appena sufficiente, disse, per rientrare negli incentivi.
    Se usassi pannelli in fibra di legno flessibili a bassa densità, 50 kg/mc tipo i Betonwood Fibertherm flex 50 dovrei restare dentro quel parametro (0,038 contro 0,031 del polistirene) centrando anche l’obiettivo dello spostamento termico, perché il Fibertherm Flex 50 dichiara 2.100 J/kg K ma la bassa densità (rispetto ad altri pannelli in fibra di legno) mi trattiene. Altrimenti avrei – credo – fatto quadrare il cerchio

  17. @ antonio

    ma visto che è accessibile potrebbe lavorare in fai da te con pannelli rigidi e un po’ di materiale sfuso per evitare il taglio.
    sempre che il preventivo non sia interessante €/mq

  18. Avatar Antonio

    Egr. dott. Sanpaoli, anzitutto grazie per il grande lavoro divulgativo su un argomento così ostico ai più ma così importante per non sbagliare, se si è alla ricerca della soluzione per un corretto comfort abitativo, in questi anni terribili di surriscaldamento globale.
    Vengo al punto: porzione di villetta bifamiliare in Zona E (colli bolognesi) esposta su 3 lati: nord-est-ovest, riscaldamento a pavimento, pareti esterne in laterizio “poroton” da 30 cm. intonaco in malta cementizia da 2 cm sia dentro che fuori.
    Due piani fuori terra più sottotetto alto (245-90 cm.) lasciato al grezzo, superficie totale 55 mq e predisposizione per 4 ambienti. Tetto in latero-cemento (muretti e tavelloni) guaina catramata e coppi portoghesi. Diversi ponti termici dovuti all’infrastruttura in C.A. purtroppo.
    Compreso, grazie a Lei, che la coibentazione del pavimento del sottotetto può portarmi grandi benefici sia invernali (meno gas metano…) che estivi (meno condizionatore acceso), ho contattato una ditta che propone floccaggio con polpa di cellulosa (giornali vecchi senza boro) per uno spessore di 30 cm. Il sottotetto è utilizzato in buona parte come magazzino; mi sono accordato per realizzare una superficie calpestabile con assi di legno per complessivi 25 mq.
    In quel caso lo spessore sarà però ridotto a 16 cm. ma con sottostante insufflaggio a densità aumentata, per compensare il minore spessore (sebbene poi ci siano circa 2 cm. di assi di legno).
    La ditta vicentina in questo modo promette -3° in estate e +3°C in inverno.
    Sono tentato ma dopo aver visionato i Suoi video e i Suoi articoli qualche dubbio sui -3°C. in estate mi assale. Lo spessore del sottotetto è di circa 22 cm.: 20 di latero-cemento e 2 di intonaco dei soffitti delle camere. Può rincuorarmi?

  19. @ davide

    in previsione della prossima estate potrà ancora informarsi e affinare il progetto 😉

  20. Obiettivamente questa casa non ha mai avuto problemi di condensa sui muri e credo che d’estate sia un problema pressoché insesistente. D’inverno, la cucina che confina con l’esterno “freddo” su 2 muri e che è l’ambiente più “vaporoso” ha raramente fatto condense e le volte che l’ha fatto le goccioline sono comparse sui vetri singoli del serramento, non sul muro, che rimane ben asciutto. Quindi escludo che un controsoffitto possa creare tutti questi problemi. Informandomi sui prodotti ho trovato anche rotoli con caratteristiche di traspirabilità che possono mitigare la situazione. Quindi in previsione della prossima estate penso agirò in questo senso. Se poi dovessi accorgermi che sto coltivando muffe, mi cospargerò il capo di cenere. Per ora la vedo come unica soluzione da interno percorribile senza diventare matti e con qualche buon risultato nell’evitare di farmi soffocare d’estate. Per tutto il resto e potendo agire da esterno, certamente ci sono un’infinità di materiali e spessori con calcoli di sfasamento, lambda, mu, rho, phi e tutta la compagnia cantante dell’alfabeto greco con cui divertirsi.

  21. @ davide

    non è tanto per la traspirabilità (che ce ne importa se il solaio soffocherà) ma per l’abbassamento della temperatura della superficie interna del solaio (del soffitto).
    cosa succederà al vapore che raggiunge quella zona? anche per fiancheggiamento…
    condenserà 😐

  22. Grazie per la pronta risposta, il lastrico è sì accessibile, ma essendo quello di un condominio con zero voglia di spendere, è pressoché escluso un intervento dall’esterno almeno per ora. La stratigrafia delle mura perimetrali dovrebbe comprendere una camera d’aria di 8cm (palazzina fine anni 50). Del telo alluminato parlo per aver visionato diversi video di controsoffitti interni fatti proprio così; è vero che si riduce di molto la traspirabilità, ma rimane quella delle mura esterne, che sono una superficie maggiore del soffitto, quindi la casa credo proprio traspiri lo stesso. Grazie

  23. @ davide

    non ho esperienze dirette e personali con la soluzione miracolosa del telo alluminato, 2 cm di cuscinetto d’aria e controsoffittatura.
    si può intervenire sul lastrico solare? cioè all’estradosso? per evitare il surriscaldamento del solaio.

    l’insufflaggio protegge la muratura di tamponamento interna dal surriscaldamento, ma tutto dipende dal materiale e dallo spessore dell’intercapedine vuota 😉

  24. Scusate ma in tutto questo caos di materiali e tabelle non se ne esce per uno che non è proprio un tecnico. Ora io ho essenzialmente un problema di surriscaldamento estivo, quando fuori arrivano 35 gradi dopo un paio di giorni le temperature in casa salgono lentamente e costantemente superando i 32 gradi. Premetto che sopra di me ho un lastrico solare piano e forse il primo intervento sarebbe un controsoffitto. Seguito da un insufflaggio parete perimetrale. Ma quali materiali per questa condizione? Ho sentito parlare di teli isolanti di alluminio proprio per tenere “fuori” il caldo. Questi teli funzionano? Se così fosse non servirebbero 20 cm di controsoffitto isolato per sfasare di 8 ore. È corretto o sto dicendo castronerie? Potrei isolare dal caldo del lastrico con un telo alluminato, 2 cm di cuscinetto d’aria e controsoffittatura? O mi devo abbandonare all’idea che servono 20 o 30 cm per isolare dal caldo? Grazie.

  25. @ marco

    senza scomodare stratigrafie complicate con materiali difficilmente reperibili e manti per gestione del vapore da posare con personale qualificato,
    direi che con 18 ore di sfasamento il lavoro vale quel che promette, ma restano i dettagli esecutivi, non proprio banali.

  26. Un’altra alternativa potrebbe essere utilizzare un qualche materiale con facilità di posa simile all’EPS ma con densità e calore specifico più alto, per esempio lastre di perlite (densità 190, calore specifico 835) o pannelli di sughero o lana di roccia a doppia densità. Non so se queste tipologie però abbiano effettivamente facilità di posa o difficoltà come pannelli di fibre di legno.

  27. @ marco

    si deve progettare una sponda di contenimento sul perimetro, sempre senza dimenticare gli scarichi.
    niente è facile 🙁

  28. Se raddoppiassi lo spessore dei pannelli Stiferite o EPS?
    Potrei fare:
    – Solaio
    – Massetto pendenza
    – Guaina
    – Isolante EPS 30 cm
    – Massetto ulteriore
    – Guaina
    – Piastrelle / Decking

    Non mi viene altro in mente che sia relativamente semplice da realizzare, purtroppo pannelli in fibra di legno richiedono qualcuno che sia esperto nella loro posa.

  29. @ marco

    per i tuoi ragionamenti, tieni presente che, se sopra al massetto delle pendenze posi
    160mm di Stiferite ottieni 13-14ore di sfasamento
    160mm di XPS ottieni 12-13ore di sfasamento

    quindi vedi che lo sfasamento è scarso mentre la trasmittanza è molto buona

    aggiungendo un nuovo massetto alleggerito da 10cm per posare la piastrella posso arrivare a 17-18ore.

    se mi invento un decking in tavolato fai da te potrei riempire il vuoto sottostante con argilla espansa sfusa per ottenere lo stesso o poco più sfasamento termico estivo

  30. L’alternativa al decking sarebbero le mattonelle in gres (al momento ci sono mattonelle in cotto), che sono comunque belle (ma forse meno belle del decking per i miei gusti e poi perderei il vantaggio dell’ombreggiamento, che per un lastrico al sud italia costantemente esposto al sole è fondamentale). Valuterò anche in base ai costi, non ho ancora comparato i costi decking vs mattonelle. Tavolato in abete anche potrebbe essere interessante, grazie per l’idea.

    L’usufruibilità del terrazzo è importante, quindi quella non la sacrificherei, però vorrei avere qualcosa che abbia performance estive buone.

    Gli spessori degli strati non dovrebbero essere un problema per accesso e parapetto. L’accesso è una scala che parte da un lastrico ad un livello inferiore, quindi al massimo si aggiunge un altro scalino. Il parapetto è una ringhiera ancorata sul lastrico stesso, quindi andrà ancorata al cemento (senza forare lo strato di isolamento). Quindi in fin dei conti dovrei essere libero sugli spessori.

  31. @ marco

    sai che il decking è un costo aggiuntivo non da poco. certo che se vuoi un tetto piano abitabile e bello e sfruttabile, vale l’investimento.
    l’alternativa è un tavolato in abete, che durerà quel che durerà.

    se si riparte dal solaio dovresti subito fare il massetto con le pendenze corrette e poi l’impermeabilizzazione primaria.
    a questo punto decidere gli strati successivi che immagino saranno dettati dalla soglia di accesso e dalla quota del parapetto.

  32. Sì forse è proprio questo il problema, potresti sfoltirle un po’ e magari aggiungere una pagina “Altro…” per vederle tutte. Un’altra opzione è avere delle pagine esplicative che ti portano direttamente all’articolo più importante di una determinata categoria. Per esempio adesso se clicco su “isolamento acustico” c’è una lista di vari articoli ordinata per data di pubblicazione, magari invece se la pagina spiegasse un po’ in generale il problema e poi desse dei link a degli articoli specifici, potrebbe aiutare la navigazione.

    Tornando al lastrico solare, lo stato di fatto non lo conosco bene perché è stato fatto dal vecchio proprietario. Si tratta di un appartamento di tipologia simile a quella di Giovanni (con muratura in tufo). Il solaio sicuramente è in laterocemento, ed è presente uno strato di perlite per l’isolamento (non so in che forma), poi massetto e pavimentazione in gres. Dato che si è presentata un’infiltrazione e quindi la guaina è danneggiata, devo fare dei lavori di ripristino. Pensavo di rimuovere tutto fino al solaio, rifare guaina impermeabilizzante, poi inserire strato di isolante, poi gettata di calcestruzzo, ulteriore guaina e poi pavimentazione decking in legno/wpc che mi da anche un minimo di ombreggiamento sul lastrico (non posso realizzare pergola). Altra alternativa potrebbe essere isolante con lamiera riflettente, e poi decking montato su lamiera. Dai calcoli con Termus il calcestruzzo abbinato all’isolante dovrebbe offrire un adeguato sfasamento, ma non so se lo sto utilizzando correttamente!

  33. @ marco

    mmmmm, è che negli anni le categorie sono diventate troppe troppe

    tornando al tuo lastrico solare, qual’è lo stato di fatto o dopo la demolizione che vuoi fare?

  34. Leggo da PC. Ci sono le categorie a destra, ma risulta comunque difficile la navigazione nel sito.

  35. @ marco

    leggi i post da mobile o da pc?

  36. Sì in realtà ci sarebbe rete in fibra con mapelastic sotto piastrelle per impermeabilizzazione ulteriore.

    Perlite espansa era già presente, forse converrebbe EPS che ha caratteristiche migliori di isolamento ed è più economico.

    Sto assumendo che il calcestruzzo dia abbastanza massa per aumentare lo sfasamento, ma a questo punto non ne sono sicuro dato che 10cm dovrebbero dare solo 2 ore.
    Quindi il mio calcolo con Termus è sbagliato?

    Grazie Federico, il tuo blog è veramente informativo! Un consiglio: migliorerei l’organizzazione dei post, magari con delle pagine riassuntive che puntano ai vari post, oppure un “tag cloud” così chi è interessato per esempio a un dato materiale può facilmente arrivare a tutti i post a riguardo.

  37. @ marco

    sotto la piastrella ci andrà una impermeabilizzazione secondaria…
    perlite espansa da 30cm?

  38. Sto provando ad utilizzare il software Termus per calcolare lo sfasamento.
    Per questa stratigrafia mi calcola 21 ore di sfasamento:
    Piastrelle 10 mm
    Massetto ordinario 120 mm
    Bitume 4 mm
    Calcestruzzo armato 40 mm
    Lastre a base di perlite espansa. 300 mm
    Blocco laterizio da 24-3 240 mm
    Intonaco di calce e gesso. 20 mm

    Forse sto sbagliando io qualcosa 🙂

  39. @ marco

    per scegliere la soluzione e relativi spessori meglio fare il calcolo termico della stratigrafia intera.
    una gettata di cls armato di spessore 10cm riesce a garantire un paio d’ore di sfasamento termico

  40. @Giovanni come hai risolto alla fine per il terrazzo di copertura?

    Mi chiedevo: la gettata di calcestruzzo che si fa spesso per i solai (al di sopra di pannelli isolanti), non è abbastanza per garantire un certo numero di ore di sfasamento? Il calcestruzzo ha calore specifico che è metà della fibra di legno, ma ha densità altissima, quasi 20 volte maggiore della fibra di legno.

  41. @ giovanni

    premesso che la vedrò presto tra i sostenitori del blog, grazie per la conferma che leggendo ha imparato più di qualcosa…

    per un tetto piano, un lastrico solare ecc il problema non sta nel materiale isolante che assorbe o non assorbe acqua ma nella garanzia che lo strato isolante resti asciutto e che la scelta delle guaine dei teli dei manti e delle sigillature garantisca che il pacchetto funzioni.
    nel suo caso si vuole anche una finitura calpestatile e questo complica ancora di più la stratigrafia perchè dopo il pacchetto tetto si dovrà progettare un massetto desolidarizzato dove incollare le piastrelle contando sulla resistenza alla compressione dell’isolante.
    anche lo strato pendenzato sotto l’isolante e lo strato sopra l’isolante danno un contributo allo sfasamento quindi, come detto, prima si deve calcolare lo stato di fatto, poi aggiungere gli strati necessari minimi massimi sopra e sotto l’isolante, poi scegliere il pannello isolante per ottenere i valori desiderati o richiesti dal decreto dei minimi.

  42. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Grazie ancora per l’attenzione, intanto mi sto barcamenando tra i materiali naturali (fibra di legno sughero etc.) per quanto attiene al terrazzo di copertura (che verrà pavimentato); un mondo per me completamente nuovo prima che scoprissi il suo blog e iniziassi bene a capire i concetti di calore specifico, sfasamento, attenuazione etc. che sono IMPORTANTISSIMI specialmente se si devono realizzare cappotti qui al sud Italia!

    Sto cercando di capire quale prodotto ha le caratteristiche più idonee, vedo infatti che molti di questi materiali naturali assorbono facilmente acqua (sughero 19-20%), sebbene la cosa non dovrebbe causare problemi in quanto una volta realizzata un freno vapore con un Sd (Strato d’aria) maggiore dello strato del manto impermeabile (in mezzo ai quali il materiale isolante va inserito) non si dovrebbe accumulare umidità.
    Nel caso sa darmi indicazioni generiche se esiste un materiale adatto alla coibentazione di solai calpestabili con i quale si riesce a raggiungere un buono sfasamento termico, ma che al contempo ha buona resistenza meccanica e non assorbe acqua ?

    Grazie ancora, prometto che è l’ultima domanda poi non abuserò più della sua disponibilità!

  43. @ giovanni

    seguendo un sistema certificato, almeno si ha la certezza che tutti i componenti “funzionino” e si lascia meno libertà a chi acquista i materiali di prendere un po’ qua un po’ la dove c’è convenienza maggiore.

    ci tenga aggiornati 😉

  44. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Gent.mo dott. Sampaoli, grazie ancora per le preziose informazioni.
    Per i pannelli in schiuma fenolica espansa ignoravo del tutto che addirittura fosse necessaria una preparazione specifica del posatore, ritenendo che invece bastasse seguire le indicazioni che ogni produttore di materiali isolanti indica riguardo alla preparazione del supporto, l’uso e la stenditura della colla etc. etc. come per gli altri materiali isolanti.

    Purtroppo in questo frangente, dove è difficile trovare mano d’opera così specializzata (specie al sud), mi dovrò accontentare della brava squadra di muratori che mi sta facendo i lavori e che dovrebbe essere capace di posare correttamente un cappotto, spero di non avere problemi con i pannelli di cui sopra.

    Per quanto riguarda tutto il ciclo, ovvero a partire dal collante fino alla finitura, Lei dunque mi consiglia di far riferimento ad un “sistema a cappotto ETICS” in modo da avere un pacchetto, per così dire, “collaudato” dal produttore con il quale dovrei ridurre al minimo le problematiche future; il problema è che questo intervento di miglioramento energetico è stato inserito nell’alveo di un restauro conservativo del fabbricato ottocentesco di cui le parlavo, dove per motivi estetici sarebbe meglio utilizzare le finiture in calce tradizionali (che comunque, come sicuramente saprà, vengono prodotte tecnologicamente oggi e non come una volta e danno sicuramente maggiori garanzie di durata)

    Mi sa che una volta scelto il materiale isolante idoneo dovrò sentire il produttore per capire bene quali materiali in finitura sono compatibili in alternativa a quelli indicati dallo stesso (che in genere sono silossanici).

    Grazie per le preziose informazioni e per il Suo blog

  45. @ giovanni

    stride, sì, ma se bisogna rientrare nei valori di trasmittanza previsti nell’ Allegato E, stiamo parlando di Superbonus 110%

    circa le problematiche serie di natura tecnica che attualmente ignora c’è solo la preparazione e l’esperienza dell’applicatore, non sono molti gli applicatori abituati a lavorare questi pannelli.

    circa le finiture silossaniche o in calce (intonachino a base ci c. idraulica colorato) meglio non a libera discrezione, ma rispettando il sistema certificato.

    per il lastrico solare non c’è da fare altro che inserire nel calcolo termico lo stato di fatto con i suoi spessori reali e da lì valutare le varie alternative fino a trovarsi soddisfatti, con una stratigrafia più complicata e costosa se si vuole una superficie perdonabile piastrellata

  46. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Umidità nel piede della muratura ? forse intende l’umidità di risalita?
    Si tratta di murature al primo e al secondo piano, quindi se si riferisce all’umidità di risalita, tale problema non dovrebbe essere presente pertanto non è stata fatta nessuna misurazione in tal senso.

    Per quanto riguarda il tufo, si tratta di una struttura a corte costruita agli inizi dell’800 quando il pietrame veniva ricavato direttamente dal sottosuolo nell’immediatezza, non a caso il fabbricato è fornito di una grotta dalla quale, presumibilmente, proviene tutta la muratura, pertanto è impossibile avere dei dati tecnici certi, sta di fatto che il tufo giallo napoletano è stato cmq studiato dalle università a più riprese ed orientativamente i dati inseriti e che si trovano in rete dovrebbero essere ragionevoli.

    Per quanto riguarda il materiale isolante sicuramente un materiale termoplastico e la muratura di tufo “stridono” e sicuramente i materiali termoplastici non migliorano in maniera significativa lo sfasamento e l’attenuazione nel periodo estivo che però sono già ottimi nel caso del tufo, quindi poco importa, però dati gli spessori a disposizione ridotti (max 5 cm su una facciata e sulle altre 8cm) non credo ci sia il posto per inserire un materiale naturale con delle prestazioni di sfasamento e attenuazione migliori, ma anche filologicamente più compatibile, dato che come saprà per l’ecobonus bisogna rientrare nei valori di trasmittanza previsti dal decreto requisiti Allegato E
    Spero che al di là della poca simpatia per l’accoppiamento, non ci siano poi in futuro problematiche serie di natura tecnica che attualmente ignoro, anzi pensavo che data la discreta permeabilità al vapore, utilizzando finiture silossaniche o in calce (intonachino a base ci c. idraulica colorato) , il pacchetto così realizzato consentisse comunque alla muratura il naturale scambio di vapor d’acqua con l’ambiente.

    Adesso invece mi sto preoccupando per quanto riguarda i solai dei terrazzi di copertura che furono, ahimè, realizzati in cemento negli anni 90 e che invece necessitano sicuramente di materiali isolanti dall’alto calore specifico e di buona massa (sughero o fibra di legno) per poter migliorare lo sfasamento e l’attenuazione e renderli pari a quelli delle pareti perimetrali, l’unico mio dubbio riguarda la stabilità di tali materiali nel tempo se inseriti in spessori importanti (16-20cm) sotto l’impermeabilizzazione e al di sopra del freno vapore.

    Cosa ne pensa ?

  47. @ Giovanni

    è impossibile conoscere la qualità del tufo esattamente, solo se la cava pubblica una scheda tecnica si può partire da quella.

    io ho ipotizzato valori simili ai suoi ma un po’ differenti (Tufo vulcanico 0,700 W/mK 900 J/kgK 1500 kg/mc) e non ho aggiunto gli intonaci… che per lo sfasamento aiutano anche loro 😉

    non ho simpatia per l’accostamento di un materiale come il tufo a un panello di isolante fenolico espanso.
    so che l’isolante in schiume fenoliche ha prestazioni eccezionali e risolverebbe egregiamente il problema invernale riducendo di ¾ le dispersioni delle pareti. e in estate offrirebbe 2-3 ore di sfasamento in più.

    almeno è stata misurata l’umidità contenuta nel piede della muratura?

  48. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Gent.mo dott. Sampaoli grazie per la gentile risposta.
    Sto utilizzando un software per verificare le caratteristiche della muratura di tufo di cui le parlavo e utilizzando i parametri preimpostati,
    per 50 cm di tufo mi da uno sfasamento termico della sola parete di circa 20h

    Tufo
    conducibilità termica 0.63 W/mK
    massa 1500kg/mc
    calore specifico 1255 J/kgK
    permeabilità al vapore 20 ?

    Dato il poco spessore a mia disposizione ero orientato verso l’utilizzo di materiali da isolamento realizzati con schiume fenoliche (5 cm), ha esperienza con questi materiali ? Cosa ne pensa ?

    Isolante schiume fenoliche
    Conducibilità termica (fino a 6 cm) 0.021 W/mK
    massa 35 kg/mc
    calore specifico 1750 J/kgK
    permeabilità al vapore 40 ?

  49. @ giovanni

    possedere le qualità esagerate di un “trullo” è utile a non sentire gli influssi del clima esterno, anche se la letteratura parla di avere almeno 12 ore di sfasamento, sappiamo che il caldo non da tregua per almeno 3-4 mesi l’anno quindi avere una protezione “limite” è solo il minimo che si può fare.

    immagino che la sua parete esterna in tufo giallo napoletano sia in tufo vulcanico, quindi dovrebbe avere una conducibilità termica pari a 0,70 W/mK che le garantiscono già circa 15 ore di sfasamento termico: dopo 15 ore l’onda di calore arriva in casa.
    anche il fattore di attenuazione è buono.
    purtroppo le dispersioni invernali ci sono, diciamo pari ad un serramento doppio vetro moderno.

  50. Avatar Giovanni
    Giovanni

    Mi trovo in zona climatica C, ho della muratura di tufo giallo napoletano che varia da 50 a 60 cm di spessore (che dovrebbe già contribuire ad avere un buon sfasamento.)
    Ho uno spessore utile per realizzare il cappotto di 5-8 cm.

    Posso sapere quale materiale isolante conviene utilizzare per avere una stratigrafia con un buono sfasamento termico ?
    Qual è il valore in ore ideale ?
    Non ho capito a cosa serve uno sfasamento maggiore di 12 ore (ad es ho letto 27 ore?). Lo sfasamento termico ideale non dovrebbe consentire di dissipare il calore accumulato durante il giorno di notte (quindi 12 ore) ? A cosa serve uno sfasamento di 27 ore ?

  51. @ raffaele petillo

    le superfici termoriflettenti
    – aumentano il potere isolante dell’aria di 4 volte.
    – NON ASSORBONO il calore ma lo riflettono (pensiamo ai “teli di primo soccorso”)
    – riducono il passaggio del calore con una azione di termoriflettenza

    circa la resistenza termica, questa viene indicata dal produttore ed è sufficiente controllare che i valori riportati sulla scheda tecnica corrispondano ai dati riportati nei certificati.

    le reali capacità isolanti di un isolante termoriflettente vanno comunque valutate nelle diverse posizioni, nelle diverse stagioni e con gli spessori delle intercapedini.

    personalmente non ho nessuna esperienza con questi materiali che evito a priori per la loro forte resistenza al passaggio del vapore

  52. Avatar raffaele petillo
    raffaele petillo

    … fermi tutti ho trovato la soluzione per tutto. Meglio dire mi hanno proposto la soluzione “la più migliore” di tutte. Scherzi a parte chiedo a lei se conosce il prodotto Trisio super 10 +che con uno spessore di solo 3 centimetri risolverebbe tutti i problemi di isolamento di un tetto inclinato in laterocemento in zona C. Questo rotolo da stendere su orditura in legno promette 0,04 w/mk e una resistenza termica pari a 5,25.
    Il rappresentante in merito allo sfasamento mi ha detto che non ha sfasamento perché tutto il calore(94%) viene riflesso. Se conosce questo materiale termoriflettente potrebbe dirci di cosa si tratta? Funziona? E lo sfasamento? Come al solito grazie in anticipo.

  53. @ marco

    purtroppo la lana di roccia per il tetto in legno è un isolante che non funziona contro il caldo, anche se ad alta densità come il suo pannello da 150 kg/mc.
    infatti ha un calore specifico bassissimo.

    la lana di roccia può andar bene per un tetto in legno in zona climatica F o per tutto il nord europa ma non può essere usato in Sicilia.

    lo sfasamento che si ottiene con 14cm di lana di roccia sul tetto è troppo basso, circa 6 ore scarse.

    leggi l’articolo che parla proprio della stratigrafia di un tetto in legno dove sulle perline abbiamo posato 14cm di isolante lana di roccia ad alta densità.

    oltre a rivedere il pacchetto isolante, NON si dimentichi di verificare se è stato fatto il progetto della tenuta all’aria con il freno al vapore corretto 😉 onde evitare condense interstiziali 🙁

  54. Avatar Marco stenco
    Marco stenco

    Salve 14 cm di lana di roccia alta densità 150 circa… A quanto sfasamento termico in ore può dare? Tetto in legno ventilato
    Grazie marco Sicilia

  55. grazie per sostenere il blog!

  56. Avatar Francesco Gerardi
    Francesco Gerardi

    Grazie per la risposta. Mi rincuora.
    rispondo alla sua domanda circa la diversa stratigrafia.
    Ho messo dall’interno un pannello di 2,5 cm di gesso fibrato, lasciando uno spazio di 8 cm per gli impianti, vuoto che ho riempito con fibra di vetro per non lasciare il vuoto e mettere ulteriore materiale isolante. Fibra di vetro tenera in modo che fosse facile da posizionare tra gli spazi coperti in parte dai tubi, ed ho scelto la fibra di vetro perchè, ma forse una mia fissazione, è ignifuga e siccome da li ci passano i fili elettrici volevo stare tranquillo anche in caso di un eventuale corto circuito.
    poi il pannello OSB e subito dopo il telo. A seguire ho coperto gli spazi tra i pilastri (la mia è una casa a telaio) di fibra di legno alta densità di 25 cm. I 3 cm di lana di vetro tenera mi sono serviti per compensare la mancanza di perpendicolartà del pilastri. erano e sono fuori squadro, facendo la parete perimetrale verticale si è creato un vuoto di 3 cm che ho riempito con un isolante tenero. Poi il telo, il pannello OSB di chiusura ed infine esternamente poi il cappotto vero e proprio di soli 6 cm di fibra di legno.

    Concordo per il tetto che dovrebbe essere SEMPRE l’elemento maggiormente isolato ma ha una superficie doppia rispetto alle pareti e proprio non ci stavo con la spesa. Col senno di poi avrei fatto meglio a gare una media ed avere prestazioni simili. Ma credo che vada già bene così la mia casa. Grazie mille

  57. dissipiamo dissipiamo.
    meglio avere 100 ore di sfasamento, pensiamo ai trulli non certo edifici certificati. ma testati contro il surriscaldamento estivo.

    quello che mi appare un po’ strano, ma probabilmente presto spiegato dai suoi particolari disegni costruttivi, è la varietà dei pannelli impiegati nelle porzioni verticali: un po’ di lana di vetro.. un po’ di fibra di legno.. un po’ di lana di roccia.. altra fibra di legno con spessore diverso..
    certamente c’è una spiegazione, ma è sempre una complicazione cantierizzare tante forniture diverse. e non parliamo degli sfridi.

    credo anche che il telo, non meglio specificato, venga prima dell’osb e non dopo.

    se ho ben capito il suo progetto riguarda una casa monopiano, quindi con non favorevole rapporto superficie / volume: è quindi corretto spingere sui valori di trasmittanza termica.
    non è corretto penalizzare la copertura.

  58. Avatar Francesco Gerardi
    Francesco Gerardi

    Buongiorno
    mi sono progettato e costruito una casa anche grazie a quello che ho imparato qui ma ho un solo dubbio che vorrei dissipare.

    La mia casa ha le pareti fatte con questa stratigrafia da interno ad esterno:
    fibragesso interno di 2,5 cm
    Lana di vetro 8 cm
    osb 2 cm
    Telo
    fibra legno 25 cm densità 150 Kg/mc
    Lana di roccia spessore 3 cm densità 60 Kg/mc
    OSB 2 cm
    telo
    fibra legno 6 cm densità 150 Kg/mc

    dai miei calcoli ho una trasmittanza di 0,08 W/m2 K
    un fattore di smorzamento di 0,001
    uno sfasamento di 27 ore.

    un dubbio: ma è meglio uno sfasamento minore per avere il picco di calore all’interno in corrispondenza della sera (e quindi ho sbagliato a progettare l’involucro) o va bene cosi?

    Il tetto ha dall’interno
    Strato di perline spessone 3 cm
    Telo
    Fibra di legno 26 cm densità 150 Kg/mc
    telo
    ventilazione di 8 cm
    tegole.
    Trasmittanza tetto: 0,14 W/m2K
    un fattore di smorzamento di 0,10
    uno sfasamento di 16,6 ore.

    Il tetto ha prestazioni termiche inferiori alle pareti perchè, avendo il doppio di mq del tetto rispetto alle pareti avrei dovuto sostenere un costo troppo eccessivi per il mio Budget.

    Il mio unico dubbio: ho sbagliato a ricercare 27 ore di sfasamento termico? non vorrei aver speso i soldi inutilmente ed alla mia prossima estate (la mia prima nella nuova casa) trovarmi pentito?

    grazie a chi volesse rispondermi.

  59. questo commento merita un nuovo articolo. perchè l’argomento mi sta a cuore, perchè molti committenti come lei rischiano stratigrafie sbagliate, perchè spesso la proposta leggermente più conveniente viene approvata senza pensare che l’estate è il vero problema dei sottotetti.

    a presto con il nuovo articolo “la coibentazione di un tetto che ho realizzato 10 anni fa

  60. Buonasera, gradirei un vostro parere in merito al miglioramento della coibentazione di un tetto che ho realizzato 10 anni fa.
    Abito a Verona e quando ho realizzato il tetto in legno ho usato sopra ai travi e conventini:
    -Assito da 2 cm
    -xps, polistirene estruso 3cm
    -pannello ventilato (ape wind-OSB): con 5 cm di Neopor® tipo 150 (?= 0,031)+5 cm ventilazione+ 1cm di OSB
    -Tegole in cemento

    Purtroppo quando ho progettato il mio tetto non conoscevo l’importanza dello sfasamento.
    Infatti, mi sono reso conto che se durante l’inverno l’isolamento non è abbastanza soddisfacente, durante l’estate va male.
    Ora volevo aggiungere internamente sotto l’assito:
    -20 cm di fibra di legno. Il mio fornitore mi ha proposto un prodotto con le seguenti caratteristiche ?= 0,040; c= 2400 j/kgk; densità= 150 kg/m3
    eventualmente per chiudere il tutto realizzare un nuovo assito da 2 cm (o consigliate un pannello di cartongesso?).

    Gradirei ricevere un vostro consiglio, sapere se ritenete un intervento valido ed, eventualmente a quanto salirebbe lo sfasamento.
    Attendendo una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente e complimenti per il sito.

  61. isolare è importante perchè le dispersioni invernali saranno contenute e d’estate sarà protetto dal surriscaldamento.
    certamente dovrà fare dei sopralluoghi nel sottotetto regolarmente per accorgersi di eventuali infiltrazioni dalla copertura.
    è ovvio che anch’io le consiglio fibre naturali invece che fibre minerali (meno adatte contro il caldo, ottime per il freddo e per l’acustica).
    quello che manca è però la gestione del vapore e la tenuta all’aria del volume riscaldato (il suo appartamento), quindi si deve prevedere un freno al vapore sul lato caldo con perfette nastrature.
    non ho il disegno dell’appartamento ma la tenuta all’aria deve essere garantita ovunque, dividendo ambiente caldo da sottotetto freddo. quindi attenzione ad eventuali passaggi impiantistici che raggiungono il sottotetto e viceversa.

  62. Avatar Alessandro
    Alessandro

    Buonasera,
    ho ereditato un appartamento all’ultimo piano di una palazzina d’epoca ed ho un grosso problema di isolamento termico, facendo un sopralluogo ho constatato che di fatto l’appartamento non ha il soffitto in massetto o laterizio, ma é composto da una lastra di cartongesso, sopra di esso è stata messo della lana di vetro (meno di 10 cm.) poi ci sono delle travi (alte 20 cm. e larghe 10cm.) che di fatto sorreggono ed assi di legno che fungono da pavimento al sottotetto che é calpestabile ma non abitabile, lo spazio tra il cartongesso (il mio soffitto) e le assi di legno che fanno il pavimento al sottotetto ci sono circa 40 cm.
    Purtroppo il della palazzina è di vecchia fattura ed il tetto non è coibentato e difatti il sottotetto è caldissimo in estate e freddissimo in inverno ed ovvimente il caldo o il freddo arriva senza troppi “ostacoli” nel mio appartamento che è un forno in estate ed un frigo in inverno.
    Il sottotetto ha circa una superfice di circa 140 mq. ma io andrei a fare questo intervento solo sulla metà del che è sopra il mio appartamento, circa 70 mq.
    Stavo guardano le varie tipologie di isolazione e mi sono fatto fare dei preventivi di insufflaggio tramite cellulosa, oppure pensavo di mettere altri strati di lana di roccia ad alta densità da mettere direttamente sopra le assi di legno che sarebbero il pavimento del sottotetto, oppure stavo guardando dei pannelli in fibra di legno che mi sembra di capire abbiano il miglior coefficente di sfasamento termico, che poi è quello che mi interessa visto che l’unica cosa che mi interessa è proteggermi dal caldo che in estate è insopportabile!
    Grazie mille dei consigli

  63. pur dedicando del tempo a lasciare dei commenti tecnici su materiali edili ben precisi, come tutti i lettori sanno, questo blog cerca di evitare in ogni modo di consigliare marche specifiche o codici prodotti per non somigliare ad altri forum “giustizialisti”.

    posso invece ripetere e ricordare l’importanza del progetto esecutivo della tenuta all’aria del tetto in legno!
    dunque, prima i dettagli esecutivi, poi i materiali!
    prima “come fare”, poi “con cosa fare”.

    circa la qualità del pannello in fibra di legno posso assicurarvi che:
    entrambi i pannelli hanno la stessa resistenza alla compressione e la stessa Capacità termica specifica pari a 2100 J/(kg * K), quindi in clima caldo è preferibile optare per stEICO therm che offre 160kg/mc di densità rispetto al più leggero steico therm dry.

    Circa il ciclo produttivo di pannelli a secco o a umido c’è da dire che in effetti c’è inevitabilmente questa piccola percentuale di aggregati in entrambi i processi produttivi della fibra di legno:
    in quello a secco viene aggiunto il 4% di legante (resina PUR)
    in quello a umido si aggiunge colla bianca (4%) per l’incollaggio degli strati e lattice  per migliorare la resistenza. 
    Potete approfondire il tema leggendo il mio articolo “Fibra di legno a umido e fibra di legno a secco, cosa c’è da sapere

    Chiedete al vostro tecnico il calcolo della prestazione estiva prima di ordinare pannelli e spessori. Altrimenti posso aiutarvi io.

  64. il valore del telo traspirante che è interessante per voi è il valore sD pari a 0,03 metri. non si conosce la resistenza ai raggi UV: meglio chiederla o coprire in fretta il tetto.

  65. Invio SCHEDA Tecnica ECOTECH 180sk2
    Membrana traspirante a 3 strati in polipropilene.
    Dati tecnici
    Dimensione rotolo Superficie complessiva Peso rotolo
    Resistenza alla trazione Resistenza alla lacerazione Valore Sd
    Fattore di resistenza al vapore Colonna d’acqua (impermeabilità)
    Resistenza alla penetrazione d’acqua
    Reazione al fuoco Spessore Membrana Resistenza passaggio aria Conducibilità termica Capacità termica Resistenza alla temperatura Confezione
    1,50 x 50 m
    75 m2/rotolo
    13,50 kg (180 g/m2)
    long. 300 N/5cm, trasv. 270 N/5cm long. 180 N, trasv. 190 N
    0,03m
    ?=38
    ? 4.000 mm W1
    E
    0,8 mm <0,3m3/m2h50Pa ?=0,22
    1.400J/kg/K
    -40 ÷ +80°C
    20 rotoli per bancale 1.500 m2 per bancale
    (EN 1848-2)
    (EN 1849-2) (EN 12311-1) (EN 12310-1) (EN 12572) (EN 12572)
    (EN 20811)
    (EN 1928) (EN 13501-1) (EN 1849-2) (EN 12114)
    ECOTECH 180
    NOTA: Tutti i valori indicati sono testati secondo la norma europea EN 13859-1: 2005 (Membrane flessibili per impermeabilizzazione
    Nuovamente grazie

  66. Buonasera.Grazie per essermi di aiuto . Mi sembra di capire che il telo da 180 gr vada bene ma mi farebbe piacere che mi consigliasse delle Marche specifiche per semplificarmi le cose o almeno a quali specifiche fare riferimento per il telo igrovariabile .Per quanto riguarda la fibra sono riuscito a trovare la STEICO TERM da 160 kg m3 con molta difficoltà . Visto che in commercio e’ più semplice trovare la STEICO thermal dry ,mi domando per quale motivo si trova più semplicemente nonostante ha un peso minore a costi Maggiori.? Può darmi se è possibile spiegazione? La prego di essermi ancora una volta di aiuto , infinitamente grazie.Buona serata.

  67. per quanto riguarda il primo telo VAPOTECH S da 160 gr direi che, specialmente se si prevede l’utilizzo di un impianto di climatizzazione in periodo estivo, e visto che l’edificio sorge in clima caldo, il suo valore sD pari a 3m è un freno al vapore troppo forte e proporrei di sostituirlo con un freno al vapore a diffusione igrovariabile.

    per quanto riguarda il telo ECOTECH 180 SK2 da 180 gr non sono riuscito a trovare la scheda tecnica ma dal sito francese sembra che questa famiglia di teli sia adatta come traspirazione e impermeabilizzazione.

  68. la prestazione dei 20cm dei pannelli da 110kg/mc forse l’ha calcolata il vostro tecnico. in caso posso calcolarla io per voi.
    l’idoneità dei teli è da verificare.
    la tenuta all’aria va progettata, disegni alla mano. senza il nodo parete – tetto verificato meglio fermarsi e risolverlo prima della cantierizzazione.

  69. Grazie mille per aver risposto non solo a me ma anche a mia moglie. È da un po’ che parlo con la mia ditta per la tenuta di aria del primo telo e spero che il sistema sia buono anche perché gli sto con il fiato sul collo. I teli sono di marca Monier , ECOTECH 180 SK2 da 180 gr mq e l altro VAPOTECH S da 160 gr mq . Il 160 gr sul perlinato e il 180gr su lato ventilazione Spero tutto giusto.il tavolato in osb sta solo sopra la ventilazione ed è solo di supporto all ondulina . La mia più grande preoccupazione era che potessero essere pochi lo spessore 20cm x peso 110 kg m3 disponibili dal rivenditorei . In attesa di consigli , rinnovo saluti

  70. forse c’è bisogno di aiuto per il montaggio?
    la scelta per un isolamento del tetto in legno con fibra di legno è senza dubbio la migliore possibile. se lo spessore aumentasse ancora non farebbe male.
    l’unico argomento dove forse lei avrà bisogno di aiuto è la tenuta all’aria:
    si intende per tenuta all’aria la soluzione che sigilla ermeticamente l’ambiente sottotetto con corretta posa e corrette nastrature del freno al vapore che si posa sotto l’isolante.
    non è sufficiente stenderlo sopra le perline da 2cm perchè sì frenerebbe il vapore, ma non potrebbe garantire la tenuta all’aria: di fatto, tra muratura perimetrale e perlina possono verificarsi passaggi d’aria incontrollati con rischio di condense interstiziali.
    si deve progettare perfettamente il nodo tetto-parete e poi si può proseguire con l’intervento di isolamento.

  71. Buonasera. Chiedo aiuto per copertura ventilata con: perlinato 2 cm, freno vapore 160 gr 20 cm fibra di legno 110 kg m3 telo 180 gr listello da5 cm per ventilaz osb 15 mm insulina e in fine coppo: la zona è cento sud a 4 km dal mare . Accetto consigli spero che la fibra di legno 110 kg m3 possa andare bene visto che il rivenditore ha questa a buon prezzo pronta consegna

  72. se la copertura inclinata è il soffitto di tutta la casa l’unica buona soluzione è progettare un ottimo tetto traspirante ventilato che offra il massimo sfasamento estivo (e di conseguenza garantirà un ottimo contenimento delle dispersioni in regime invernale).
    le soddisfazioni di aver rifatto il tetto sarranno garantite 12 mesi all’anno

  73. Avatar Massimo

    Sotto alla falda vi sono tutti i locali abitabili della casa.

  74. della protezione al fuoco parliamo dopo.

    certamente la protezione estiva è scarsa, a dirla tutta non rispetta nemmeno la normativa attuale per una zona climatica E (che non è F).

    sotto a questa unica falda c’è un ambiente abitabile oppure un sottotetto non abitabile?

  75. Avatar Massimo

    Buongiorno,
    sto per ristrutturare il tetto di casa, e cercando informazioni online ho scoperto il suo blog: complimenti per la completezza di informazioni e per la passione che traspare anche dalla cortesia con cui risponde a tutti i suoi lettori: ne approfitterei anch’io ponendole il mio quesito.
    L’intervento nel mio caso è rivolto al rifacimento della copertura di abitazione ad un piano con copertura ad una falda inclinata, rivolta a Sud, zona climatica E.

    La stratigrafia, dall’interno all’esterno, prevede:
    – Cemento armato, spessore 15cm
    – Freno al vapore SD=2m
    – Styrodur 3035CS, 35kg/mc, spessore 20cm (2x10cm)
    – Guaina microforata, SD=0.02
    – Ventilazione, 4cm
    – Pannello OSB, spessore 2 o 3cm
    – Membrana bituminosa
    – Guaina ardesiata
    – Pannelli fotovoltaici (5kW)

    Ho fatto fare un calcolo del pacchetto, e ne risultano:
    – Trasmittanza 0.17 W/mqK
    – Sfasamento invernare 10h 17′
    – Sfasamento estivo 11h 3′

    In tutta sincerità non riesco a capire se questi valori di sfasamento siano buoni o appena sufficienti. Pensavo, per non sforare il budget, ma cercare di migliorare lo sfasamento, ed allo stesso tempo di posizionare un materiale ignufugo sotto una copertura di pannelli fotovoltaici, di sotituire gli ultimi 4cm di XPS con 4cm di lana di roccia ad alta densità: lei cosa ne pensa? Sarebbe un errore?

    Grazie,
    Massimo F.

  76. sì, per lato caldo si intende il lato interno.

    migrerà anche poco vapore attraverso la stratigrafia e magari alla consegna dei pannelli in fibra di legno l’umidità contenuta sarà assai limitata (magari grazie alle condizioni meteo favorevoli durante il trasporto e la posa anche inferiore al 10%) ma è un errore non permettere la traspirazione del pacchetto.

    consiglio di posare le nuove tegole direttamente sui listelli porta tegola dello strato di ventilazione.

  77. Avatar Alessandro
    Alessandro

    Grazie per la pronta risposta.
    Il mio obiettivo è raggiungere un buon risultato senza sforare il budget. Ritengo che la soluzione da lei gentilmente proposta rappresenti l’ottimo, ma credo di non potermela permettere …
    Allora mi chiedo se sia ragionevole limitare l’itervento aggiungendo comunque uno strato di fibra di legno evitando lo strato di ventilazione (e la guaina traspirante che in assenza di intercapedini ventilate credo sia meno necessaria … ma la mia ignoranza potrebbe indurmi a considerazioni errate).
    In questo caso avrei questi strati in ordine dal basso verso l’alto:
    1) EPS
    2) fibre di legno
    3) guaina ardesiata
    4) osb
    5) manto di copertura

    Per lato caldo intende la base in cemento?
    Grazie.

  78. con questo materiale già ordinato lei potrebbe proporre di posare sul lato caldo l’eps e poi
    fibra di legno
    telo traspirante e impermeabile
    strato di ventilazione
    osb
    manto di copertura

    si dovranno anche progettare tutti i fissaggi meccanici

  79. Avatar Alessandro
    Alessandro

    salve,
    ho letto con molto interesse i suoi post e volevo sottoporle un quesito che mi sto ponendo dopo aver confrontato la mia situazione attuale con quanto appreso su questo sito.
    In pratica sto per avviare dei lavori di ristrutturazione della mia abitazione e, tra le varie cose, metterò dell’isolante sul tetto che, al momento ne è sprovvisto. Il tetto è stato realizzato circa 35 anni fa con struttura in cemento armato. le tegole sono posate direttamente sul cemento senza neanche una guaina protettiva. L’intervento che verrà eseguito prevede l’applicazione di pannelli di 10 cm di EPS con grafite + 1 cm di OBS 3 e in aggiunta una guaina ardesiata per l’impermeabilizzazione. Ho appreso con ritardo che l’EPS non è adatto all’isolamento termico estivo e quindi mi sto chiedendo se sia possibile un intervento integrativo per migliorare lo sfasamento termico. Purtroppo i pannelli sono stati gia ordinati, ma i lavori non sono ancora iniziati. La ringrazio anticipatamente.

  80. di certo anche la ventilazione degli ambienti è fatta in modo poco corretto, e probabilmente l’uso o le impostazione del riscaldamento (leggi https://espertocasaclima.com/category/impianti/riscaldamento-tips/ )
    per la copertura posso dire che uno spessore di coibentazione interna insufficiente darà certamente delle soddisfazioni in inverno (la situazione migliora per forza) ma non in estate se non si ottiene un numero di ore di sfasamento ottimale.
    ecco perché non suggerirei di intervenire così un po’ a casaccio con questo o quel materiale.

    il calcolo della prestazione estiva va fatto, che si faccia un isolamento interno o esterno.
    ovviamente se non utilizzo il materiale che offre le massime prestazioni contro il surriscaldamento devo per forza aumentare lo spessore dell’isolante poco adatto.
    ma lei ha già scoperto sulla sua pelle il risultato di un isolamento non idoneo….

  81. Buongiorno e complimenti per il sito,dopo ore e ore di lettura su diversi forum e siti web ho deciso di esporre a lei la mia situazione per chiarire i miei ultimi dubbi.
    Vivo in una mansarda di 15 anni di vita acquistata 5 anni fa,ci troviamo in Sicilia,zona climatica B.
    Il tetto è in laterocemento, spessore 20 cm,diviso in due falde,una esposta a ovest e un ad est.

    La situazione è insostenibile,sia in estate che inverno.Il costruttore avrà risparmiato alla grande sulla coibentazione,sollevando alcune tegole ho visto che sul cemento vi è steso un telo blu che non so cosa sia,sopra ci sono inchiodati i listelli in legno in orizzontale e in verticale a formare dei quadrati su cui sono poggiate le tegole.Dentro questi quedrati vi sono stati messi dei pannelli in Eps dello spessore di circa 3cm

    Il problema principale sarebbe il caldo estivo insopportabile,a partire dalle prime ore pomeridiane fino a tarda notte vi sono sempre più di 30 gradi dentro casa.Poi va rinfrescando fino a ritornare alla stessa situazione il giorno dopo.

    In inverno invece da qualche anno ho iniziato a monitorare la situazione perchè ho avuto problemi continui con la muffa,sia su pareti e tetto e sia nei vestiti,coperte e scatoloni riposti negli armadi.Tutto dipende dalla molta consensa che si viene a formare.
    L’anno scorso per migliorare un po la situazione ho fatto una pittura termica antimuffa su tutta la casa e ho insufflato le pareti a nord e a est con polistirolo a palline per isolare dal freddo ma facendo traspirare.La parete a sud confina con le scale condominiali e quelle a ovest hanno una veranda sul balcone.
    Ho quindi risolto la muffa su pareti e tetto,il calore generato dai termosifoni si mantiene in casa anche per 3-4 ore, mentre prima solo un ora.Ma resta la continua formazione di muffa sugli oggetti,perfino su l divano.
    Da allora ho iniziato a monitorare la percentuale di umidità nell’aria,si aggira sempre intorno al 70%, e oscilla da 60 a 80 in base alle giornate.Addirittura quando fuori c’è molto sole durante la mattina se non apriamo tutte le porte si sale anche a 85%. Mi sono attrezzato comprando un deumidificatore ma riesce a fare poco.

    Pertanto vorrei migliorare la coibentazione sul tetto,ma non vorrei alzare il livello perchè il mio tetto sarebbe una porzione del tetto condominiale.
    Ho letto molto sui panneli in fibra di legno per l’elevato sfasamento termico ma non credo di poter fare 10-12cm di spessore.Avevo anche qualche idea sulla lana di roccia per attenuare un po il caldo,magari mista a dei pannelli di eps più spessi,oppure a dei pannelli di fibra di legno o sughero.

    Cosa mi consiglia?
    Ringrazio anticipatamente.

  82. se si tratta di una mansarda, probabilmente ci sono problemi di altezza e un intervento dall’interno porterebbe via cm preziosi.
    proteggere la copertura con fibra di legno dall’esterno sarebbe l’intervento più efficace, ma certamente anche il più costoso (ci sono molte spese accessorie in più da tener conto: ponteggio, sicurezza, membrane, lattonerie ecc)

  83. Avatar francesco

    Buongiorno e complimenti per il sito. Vorrei un consiglio: vivo in una mansarda con solaio a falda in laterocemento il cui unico isolante è costituito da uno strato di argilla espansa (ma non ne conosco lo spessore). L’intera abitazione è stata costruita 30 anni fa senza particolari attenzioni all’aspetto climatico. Vivo in zona climatica C. Il problema dell’isolamento termico sussiste sia in estate che in inverno: vorrei però concentrarmi maggiormente sull’isolamento estivo. Cosa mi consiglia, vista la sua esperienza? Grazie

  84. Avatar davide testa
    davide testa

    Grazie per la risposta. A questo punto pannello di fibra di legno e poi per ridurre il peso pensavo ad un ulteriore strato di lana di pecora in modo da avere 12 – 15 cm di materiale isolante.

  85. Fibra di legno o lana di roccia?

    Più il materiale ha densità e più sfasamento darà: allora diamo la precedenza ai materiali coibenti NON artificiali che hanno sempre + densità e + calore specifico!
    Ogni scheda materiale indica sempre:

    – il calore specifico, J/kgK ( che dividendo per 3600 il valore diventa in Watt ora)
    – la densità, kg/metro cubo
    per esempio:

    calore specifico densità
    fibra di legno 2.100 J/kgK (0,583 Wh/kgK) 200 kg/metro cubo
    EPS 1.400 J/kgK (0,389 Wh/kgK) 30 kg/metro cubo

    se otteniamo alta capacità termica volumica abbiamo un materiale adatto alla protezione estiva,
    se il valore è basso il materiale non è adatto e proteggerà solamente dal freddo.
    Calcolare la capacità termica volumica è facilissimo: calore specifico x densità!

    fibra di legno: 0,583 x 200 = 117 Wh/metrocubo
    EPS: 0,389 x 30 = 12 Wh/metrocubo

    per evitare condense è indispensabile un freno al vapore igrovariabile

  86. Avatar davide testa
    davide testa

    Vorrei un consiglio. Mansarda da coibentare soprattutto dal caldo estivo e solo dall’interno. Il tetto, di 20 anni fa, non ha praticamente coibentazione: tegola, pannello polistirene 4 cm., perlina da 2-3cm.
    Pensavo di aggiungere un pannello di fibra di legno o lana di roccia 9-10cm direttamente sulle perline esistenti e finirlo con altre perline. Può essere la scelta giusta? Non c’e’ il rischio di creare condensa?

    Grazie, saluti
    Davide Testa

  87. se ho capito bene state commissionando una coibentazione interna in xps e cartongesso su muratura di pietra.
    l’idea di far eseguire la coibentazione interna su una sola facciata non capisco da cosa sia dettata.

    questo materiale per isolamento termico che vi hanno proposto è il peggiore che potreste posare.
    se volete leggere sull’argomento vi consiglio i miei articoli https://espertocasaclima.com/temi/coibentazione-dall-interno/

  88. Salve sono a roma e mi accingo a fare una ristrutturazione e ho appena firmato un contratto ove prevedono di isolare le pareti perimetrali usando un XPS ovvero un pannello in cartongesso accopiato ad un XPS. L’isolamento e da decidere se farlo su tutto il perimetro o solo sulla facciata esterna (esposta ad OVEST ) , ma leggendo i suoi post e visto che a roma e molto caldo se val la pena fare quanto descritto . Consideri che le murature verso l’esterno sono in pietra.
    Grazie in anticipo

  89. Avatar maurizio
    maurizio

    salve cortesemente avrei bisogno di un suo parere,le spiego:devo ristrutturare il tetto in legno e sto aspettando i preventivi di alcune ditte solo che durante i colloqui mi vengono proposti vari materiali tipo lana di roccia(spessore 20 cm) o fibra di legno ecc.Considerando che la zona e’ Civitanova Marche (MC)e che il tetto copre una futura mansarda vivibile sia d’inverno che d’estate secondo lei x avere un ottimo sfasamento su che tipo di materiali dovrei puntare?se la scelta ricade sulla fibra di legno(come credo)x un tetto di 120 mq la differenza di costi e’ cosi elevata? La ringrazio anticipatamente

  90. […] tetto che offre una certa trasmittanza ma anche adeguato sfasamento (almeeeeeeno 12 ore), evita che in estate il surriscaldamento renda il sottotetto invivibile o […]

  91. […] guidatore sano di mente acquisterebbe pneumatici con 2mm di battistrada?), offrendo anche uno sfasamento adeguato e quindi una protezione dal caldo proveniente dall’esterno più che […]

  92. Avete un capitolato o una fattura dei lavori già eseguiti? Se volete intervenire sul tetto dovete prima ben conoscere la situazione attuale e poi progettare il nuovo intervento. Avete già scelto una nuova ditta esecutrice?

  93. Avatar filandro

    Grazie per aver preso in considerazione la mia richiesta.
    Ventilato nel sottotegola. (era una battuta, purtroppo circola aria anche dentro casa).
    Il manto verde è posato solo all’esterno sopra l’isolante in fibra di legno ed è un impermeabilizzante (tra l’altro forato dalle viti passanti per fermare i listelli da 3,5 cm).Non riesco a fotografare ne ad individuare i punti delle infiltrazioni d’aria (si ha l’impressione di un movimento d’aria generalizzato soprattutto quando le temperature sono molto basse e c’è vento forte).(esternamente presenza di cappotto?non ho capito la domanda.) Le perline sono passanti da dentro a fuori.Sig.r Sampaoli se Lei ha bisogno di foto specifiche per un suggerimento tecnico mi dice cosa fotografare e come inviarle.
    La struttura è stata realizzata come caratteristiche inviate con la prima mail.La casa è ubicata a Vasto (chieti).Cosa mi suggerisce di fare visto che in estate penso di smantellare una prima falda di tetto per metterla a norma? Grazie anticipatamente cordiali saluti.

  94. immagino ventilato nel sottotegola, non dentro. (o era una battuta?)
    dai documenti forse potete risalire a che tipo di manto verde si tratta e se è posato solo all’esterno.
    potete fotografare i punti dove avvertite le infiltrazioni?
    esternamente presenza di cappotto? foto esterne?
    le perline sono passanti da dentro a fuori?
    zona climatica?

  95. Avatar filandro

    vorrei un consiglio.
    Ho realizzato circa 4 anni fa un tetto in legno ventilato dentro? di 200 mq.
    Non avevo esperienza in merito e mi sono fidato di chi ha fatto il progetto e il lavoro.
    Ho da subito avvertito infiltrazione di polvere e aria.
    Il web mi ha aiutato a capire che la struttura non è stata realizzata ad opera d’arte.
    Le caratteristiche sono le seguenti: travi in legno massello – perline da 2,5 cm – 5 cm di isolante fibra di legno – telo verde impermeabilizzante – listello 3,5 cm e controlistello 3,5 – tegole.
    cosa fare per renderlo + isolante e non avere in filtrazioni d’aria e polvere .
    Certo di una Vostra risposta invio distinti saluti.

  96. […]  Spesso consiglio come materiale termoisolante la fibra di legno. […]

  97. No, non ho fretta, i lavori penso di iniziali la prossima primavera…

  98. se non c’è frettissima farò qualche ricerca in germania. lì la sanno veramente lunga

  99. Seguirò il suo consiglio, all’umidità non ci avevo pensato…
    Grazie ancora

  100. Se il sottotetto non viene riscaldato e usato come ripostiglio, bisonga isolare il solaio dell’ultimo piano e mai l’intradosso di falda del tetto.
    E isolare in parte l’intradosso e in parte l’ultimo solaio non mi pare offra molta continuità. Già i muretti di sostenimento sono delle interruzioni!
    Ricordate che questa è anche la soluzione più efficace (il piano di sotto resta veramente al caldo), più semplice e meno costosa.
    Per non sbagliare materiali farei una cosa semplice: chiederi un preventivo alla Rockwool che propone anche un efficace fai da te: pannelli soffici con lato pre incollato ad un freno al vapore.
    Sta a voi ingegnarvi per poi anche utilizzare lo spazio per ripostiglio! Passerelle o scaffalature tipo biblioteca!
    Se sfrutterete solo i corridoi alti potreste predisporre tutto a parete in modo da essere libero di isolare il pavimento comodamente.
    Farete zone morbide dove non andrete più a camminare e zone pedonabili dove avrete fatto le scaffalature.
    http://www.rockwool.it/faidate/sottotetti+non+abitabili
    Certamente non vi ho risolto il problema della calura estiva degli scaffali. Ma è veramente indispensabile?
    Isolare il tetto dall’interno e poi in inverno non riscaldare il sottotetto può creare umidità incontrollate.

  101. Buongiorno, abito a Leno (BS) e vorrei realizzare un isolamento interno del tetto che mi permetta di usare il solaio come ripostiglio. Il tetto e’ composto da coppi+guaina catramata+tavelloni forati da 8cm. I tavelloni sono sorretti da pareti di mattoni che poggiano sul solaio (larghezza dei corridoi creati di circa 90cm). Almeno nei corridoi centrali piu’ alti vorrei creare uno spazio al riparo dalla calura estiva, senza pero’ perdere troppi centimetri dato che l’altezza massima e’ 1.8m…
    Avevo in mente di usare della fibra di legno incollata alla falda del tetto piu’ qualche centimetro di materiale con lamba=0.024 (o prima l’isolante e poi la fibra di legno?). Poi, nei corridoi piu’ bassi non utilizzabili l’isolante lo potrei appoggiare direttamente sul solaio.
    Questa soluzione potrebbe andare?

    Grazie,
    Marco

  102. Scusate. Il tetto è in legno, con perlinato in abete da 20mm. Poi parte la barriera vapore con il pacchetto scritto sopra. Spero vi possa bastare questo, perchè al momento non ho un disegno a riguardo

  103. in realtà ero a chiedervi la stratigrafia a capitolato del tetto, che se ho capito bene non è ancora ultimato. meglio se con disegni.

  104. L’immobile si trova in provincia di Venezia. La stratigrafia delle pareti è la seguente: (da dentro a fuori) muratura in mattoni modulari 20*20*24; cappotto isolante eps con grafite cm16 lambda 0.031; rasatura superficiale e finitura ad intonachino.
    Grazie ancora

  105. posso avere la stratigrafia precisa da dentro a fuori o da fuori a dentro? dove si trova l’immobile?

  106. Salve. Trovo molto interessante questo blog, mi ha messo qualche pulce di troppo nell’orecchio.
    Il mio tetto probabilmente sarà così composto:
    Isolamento del manto di copertura mediante sistema di ventilazione composto da barriera vapore, isolante in polistirene spessore cm 10,
    sovrastante strato di isolante novoliot celenit spess. cm 7,5 +2.5 cm,
    isolante in fibra di legno densità kg/mc 150 spess cm 4, listello in
    abete con camera di ventilazione 4*6 cm, strato di tavolato grezzo
    spess mm 23, membrana impermeabilizzante spess mm 4.5 poliestere
    ardesiata tipo GUAINA A FREDDO ADESIVA. L’onere è da
    intendersi comprensivo di fornitura e posa in opera di griglia di
    partenza (antipassero) e di Aercolmo ventilato.
    Posso andar tranquillo? O devo supporre che l’isolante da capitolato nn mi permetterà una buona coibentazione?
    Grazie

  107. non ho capito se siete la persona che vivrà sotto il tetto oppure il progettista del tetto. in ogni caso avete scelto bene: la fibra di legno è la migliore garanzia per ottenere un buon sfasamento. se volete, inviatemi spessori e materiali della stratigrafia per controllo. saluti cordiali

  108. Buonasera, gradirei ricevere un vostro parere in merito alla coibentazione di un tetto.
    Io devo realizzare un tetto ventilato e coibentato in legno, la mia residenza si trova a Cagliari purtroppo ho problemi di pesi e pendenze, pertanto avevo pensato di fare il tetto in legno e sopra il perlinato mettere un coibentante in fibra di legno per le proprietà di maggior sfasamento. In realta brancolo nel buio, gradirei ricvere un vostro consiglio.
    Grazie.

  109. Capisco la tentazione di usare Tegostil (a prova di errore, e all’apparenza semplice), ma credo che a Bari in zona climatica C con 1.185 Gradi Giorno sia importante lo sfasamento. Il valore limite di trasmittanza lo rispetterete facilmente (0,32). Il problema del peso: bisogna prima vedere il pacchetto scelto quanto peserà. Per avere trasmittanza U [W/mq·K]0,25 e il minimo sfasamento indispensabile (>8ore) bastano:

    PERLINATO 22mm 0,13 600kg/mc
    INTELLO (0,2mm) 0,18 425kg/mc
    PAVATHERM 0,038 140kg/mc
    PAVATHERM 0,038 140kg/mc
    NATURAISOLANT (19mm) 0,046 220kg/mc
    STAMISOL PACK 500 (0,7 mm) 0,18 714kg/mc
    Intercapedine sp.65 mm F. Ascendente 0,625

    Più spessore di fibra di legno potrete aggiungere (economicamente e rispetto al peso possibile) più gli ambienti sottostanti saranno indipendenti dal surriscaldamento.

  110. Avatar Filippo

    Buonasera, gradirei ricevere un vostro parere in merito alla coibentazione di un tetto.
    Io devo realizzare un tetto ventilato e coibentato in legno, la mia residenza si trova a Bari e purtroppo ho problemi di pesi e pendenze, pertanto avevo pensato di fare il tetto in legno e sopra il perlinato mettere un coibentante in fibra di legno per le proprietà di maggior sfasamento. Poi ho pensato di utilizzare Tegostil sia per il vantaggio che offre in termini di peso e pendenze sia per il fatto che è già coibentato e ventilato.
    Ora questa è la mia idea, gradirei ricvere un vostro parere.
    Grazie.