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energia elettrica - Lampadine a basso consumo = Elettricità sporca 1

Lampadine a basso consumo = Elettricità sporca

5 risposte

Forse l’unica salvezza sono le candeline di Ikea.

Le lampade fluorescenti compatte (LFC), le lampadine a basso consumo per capirsi, presentano 3 problemi:

  1. radiazioni elettromagnetiche fino a 1 metro di distanza
  2. mercurio (non toccate o inalate il contenuto: vapori di mercurio!) fino a 5 mg.
  3. radiazioni UV.

tag-lampadine-a-risparmio-energetico pericolosità

quindi, anche se la UE impone questi prodotti, non mancano minacce nascoste!

E l’illuminazione a ledenergia elettrica - Lampadine a basso consumo = Elettricità sporca 2?

vale sempre il motto:

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5 risposte a “Lampadine a basso consumo = Elettricità sporca”

  1. […] molti problemi: il loro contenuto di mercurio, le emissioni di radiazioni UV e radio frequenze, elettricità sporca. Ho letto che le CFL emettono raggi ultravioletti di tipo C ed A, con danni alla pelle […]

  2. condivido al 1000%

  3. E’ difficile giustificare l’utilizzo di lampade a basso consumo quando il loro impatto in termini di consumo su un abitazione è circa dell’ 1 % delle spese totali.
    le nuove lampade anche se contengono solo 2,5 / 3 mg di vapori di mercurio non hanno una qualità di luce paragonabile alla luce ad incandescenza.

    Reputo la tecnologia led la prossima protagonista dell’ illuminazione sopratutto per le possibilità coreografiche che permette di realizzare.

    Sembra strano ma il maggior business sembra sempre cadere nei prodotti “consumer” facilmente distribuibili a prezzi accettabili nei centri commerciali. Si spendono 6 € per una lampada a fluorescenza per risparmiare fino all’ 80% poi in casa c’è il tv al plasma da 400 W un PC da 700, la stufetta in bagno da 1500w ecc… ecc…

    Per analogia non credo che si troverà mai un cartello in un distributore di benzina che recita “risparmia il 100% sul carburante usa la bici”

  4. E mi chiedo anche se la proibizione delle vecchie lampade ad incandescenza NON poteva essere accompagnata da una regolamentazione+informazione+scuola sullo smaltimento delle nuove lampade “a basso consumo” visto che i vapori di mercurio non sono “profumi di rose”. Ma come sempre, è meglio tacere le cose scomode!
    Poi, su un pacchetto di CAMEL (tra l’altro esteticamente carino) stampiamo in nero che nuoce alla salute (casomai non si sapesse), mentre sulla scatola della lampadina lasciamo stampare nuvolette verde pisello con enorme leggerezza! Sarebbe sufficiente inventare una bella riconoscibile e onnicomprensibile icona che rappresenti una lampadina rotta per insegnare a tutti la pericolosità che è nascosta all’interno!! Non occorre un teschio con le ossa incrociate. Non occorre giocare ai pirati…

  5. Avatar Ruggero

    Già, il tema è molto interessante. Forse dovremmo valutare le lampade ad incandescenza nel loro intero ciclo di vita, non limitarci al fatto che consumano di più. Per esempio non hanno mercurio, sono facilmente riciclabili ecc. Per cui mi chiedo se la loro proibizione sia stata dettata da motivi di ecologia o da motivi commerciali.
    Il led almeno non hanno dentro il mercurio. Poi non so quanto facili siano da riciclare.