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isolamento contro il caldo - Come scegliere il sistema a cappotto? 1

Come scegliere il sistema a cappotto?

45 risposte

Scegliere il sistema a cappotto è anche chiedersi se sarà efficace anche d’estate: in Italia non fa solo freddo, fa caldo.

Il materiale isolante ci proteggerà dal caldo in estate e dal freddo d’inverno, se lo scegliamo con cura:

  • se è vero che ogni isolante ci protegge dal freddo 🙂 altrettanto non vale per la protezione dal surriscaldamento estivo 🙁

protezione dal caldo

La protezione dal caldo la otteniamo solo con materiali che offrono un buon sfasamento dell’onda termica (o spostamento di fase).

lo sfasamento

Lo sfasamento è l’arco di tempo (ore) che serve all’onda termica per fluire dall’esterno all’interno attraverso un materiale edile. Dobbiamo sempre cercare di superare le 12ore se vogliamo evitare un surriscaldamento veloce!

sfasamento8

Più ore ci mette il caldo ad attraversare il pacchetto isolante più saremo protetti dal surriscaldamento estivo degli ambienti interni.

Non tutte le murature sono uguali, quindi nel calcolo termico va inserita la muratura esistente (compresi gli strati di intonaco, perchè anche loro giocano un ruolo) e poi si faranno delle simulazioni aggiungendo il sistema a cappotto che si vuole applicare e i possibili spessori.

scegliere il materiale isolante

Se state scegliendo materiali e spessori, ponete molta attenzione al tipo di pannello isolante, alla sua capacità termica espressa in J/kgK e alla sua densità 😉

tabella comparativa materiali estate-inverno


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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45 risposte a “Come scegliere il sistema a cappotto?”

  1. @ Michele

    un cappotto esterno in Multipor per non fare nomi sarebbe perfetto. altrimenti dobbiamo progettare un isolamento interno… con materiali salubri

  2. Avatar Michele

    Buongiorno, che isolamento mi consiglia in un muro con la seguente stratigrafia partendo dall’esterno: 2 cm intonaco+30 cm di mattoni forati in calcestruzzo+3cm di lana di vetro+8 cm tavelle in cotto forate+2 cm intonaco. Fare un cappotto esterno con blocchi di calcestruzzo aerato autoclavato potrebbe essere una buona soluzione? (Zona climatica E)

  3. @ Federico Sampaoli
    Si’, e’ proprio cosi’.

  4. @ franco

    gli impianti radianti tradizionali hanno elevato spessore e un’inerzia notevole, perfetti per case non isolate.
    gli impianti a basso spessore sono molto più dinamici proprio perchè non devono vincere l’inerzia del massetto tradizionale.

    se il suo caso e il difetto del suo impianto radiante è proprio la notevole inerzia le consiglio “caldamente” (una battuta per sdrammatizzare) di evitare gli on-off dell’impianto in favore di un funzionamento più omogeneo (senza interruzioni) con temperature di mandata molto più contenute.
    se tutto fosse gestito da una sonda esterna, sappia che lei può rimuoverla e regolare la temperatura di mandata in totale autonomia

  5. @ Federico Sampaoli
    Cosa significa “impianto radiante a basso spessore e molto dinamico”?
    La ringrazio per la sua disponibilita’ e mi scusi per lo sfogo.
    Sarebbe stato saggio che l’architetto ed il progettista e l’idraulico e l’installatore (quindi ben 4 professionisti) avessero applicato la certezza che il pavimento radiante funziona sicuramente con il piastrellame. I compromessi tecnologici, che mediano la funzionalita’ con l’estetica, esistono ma, empiricamente, rappresentano un azzardo che potrebbe costare centinaia di migliaia di euro al committente con un esito nefasto: gli architetti si divertono a pasticciare con il denaro altrui!

  6. @ franco

    è vero, il legno si comporta come un isolante termico, e sempre in relazione al suo spessore.
    è anche vero che i nostri illustri predecessori alloggiavano gli animali nel pian terreno e godevano nella gran parte del giorno del calore proveniente dalla stalla che riscaldava il piano superiore attraverso il solaio in legno.

    in ogni caso oggi che le case sono (o dovrebbero essere) molto isolate è da preferire un impianto radiante a basso spessore e molto dinamico, anzi che una stratigrafia con molta inerzia.

  7. Potrebbe spiegare la ragione per la quale architetti ed impiantisti continuano ad installare un riscaldamento a pavimento sottostante un parquet di legno massello duro senza fughe?
    Da una mia prova empirica, la maggior parte del calore rimane sulla faccia del listello rivolta verso la serpentina, mentre la faccia calpestabile rimane a temperatura preesistente.
    Oltre alla nozione elementare, che il legno e’ uno dei materiali naturali piu’ coibenti.

  8. Salve. chiedo aiuto su isolante da mettere su una copertura ventilata a falde in zona classificata C in basso Lazzio 4Km dal mare quindi con problema caldo.girando su internet ho fatto un po’ di esperienza ma ho accumulato tanta confusione. Sono quasi convinto per le lane minerali e non la fibra di legno,solo perché mi hanno messo in guardia per la sua delicatezza agli attacchi di parassiti( insetti e marciume in caso di infiltrazioni accidentali) . Chiedo aiuto per spessore e tipo di isolante da inserire tra perlinato da 2,5cm e ventilazione da 5 cm tenendo presente anche dei materiali come exp e simili.

  9. sì, su quel sito ha visto le fasi di costruzione della casetta in legno che sarà poco diverso da quanto dovrà fare lei per ottenere un piccolo edificio senza rischi di condense interstiziali che pregiudicherebbero il materiale di costruzione.
    parlando invece del clima caldo dove la casetta verrà costruita, non c’è dubbio che i materiali di coibentazione non possono essere copiati dalle casette per il nord ma dovranno garantire la protezione contro il veloce surriscaldamento.
    ecco perchè nelle sue stratigrafie dovrà sempre esserci fibra di legno e non lane di roccia o di vetro.
    il progetto di tenuta all’aria della casetta è anch’esso fondamentale e non da lasciare alla fase esecutiva come improvvisazione o “poi vedremo”.
    puoi leggere articoli interessanti qui
    https://espertocasaclima.com/category/isolamento/coibentazione-caldo-estivo/
    https://espertocasaclima.com/category/costruire-in-legno/
    https://espertocasaclima.com/category/tetto/tetto-tenuta-aria/
    https://espertocasaclima.com/category/tetto/tetto-in-legno/

  10. Avatar Antonio Rivello
    Antonio Rivello

    Salve sto progettando una abitazione in legno e devo farlo in economia abitando in una zona di mare calda vorrei delle informazioni come realizzarla,ho visto il sito irishvernacular dove mostra la possibilità di costruire senza spendere cifre importanti la ringrazio anticipatamente

  11. una copertura piana con isolamento in fibra di legno deve prevedere un eventuale freno al vapore sul lato cado (dipende dal solaio e dalle sue condizioni) e certamente una impermeabilizzazione a regola d’arte sul lato freddo.
    l’impermeabilizzazione è comunque un aspetto essenziale per qualsiasi progetto perchè non si possono sopportare infiltrazioni.
    è vero che isolanti come l’xps possono essere posizionati anche sopra la impermeabilizzazione perchè il materiale può sopportare la presenza di acqua senza perdere le sue proprietà.
    in questo caso si deve prevedere una zavorra, sia per evitare il galleggiamento che il danno dei raggi UV nel tempo.

    ricapitolando, l’xps non teme l’acqua ma è indicato per climi freddi e l’impermeabilizzazione perfetta deve essere progettata comunque.
    la fibra di legno protegge contro il surriscaldamento degli ambienti sottostanti e quindi è da suggerire in tutte le zone climatiche fino alla zona E

  12. Scusi ma il pannello di fibra di legno di può usare per l’isolamento di tetti piani dall’esterno? E che accorgimenti sono necessari visto che immagino debba essere scongiurato ogni rischio che il pannello venga a contatto con l’ acqua?

  13. per evitare il veloce surriscaldamento sarà importante l’isolamento delle falde in copertura principalmente.

    per decidere come migliorare la parete verso l’esterno in forati da 25cm si dovrebbe individuare il tipo di blocco in laterizio utilizzato in modo da conoscere la prestazione della parete dello stato di fatto. potrebbe procedere facendo una ricerca immagini e identificando un blocco somigliante.
    questo è l’unico modo per poi ragionare su alcune proposte di intervento sul lato interno che portino miglioramenti sia estivi che invernali.

    se i divisori interni ancora non sono presenti questa è una buona occasione per ottenere un involucro isolato sul lato interno senza dover affrontare tutti i ponti termici dovuti al nodo parete esterna-tramezza interna.

  14. Avatar Giorgio

    Buongiorno, sono in procinto di effettuare un intervento di completamento di una mansarda grezza in zona climatica B con 824 g.g.

    L’inverno non è particolarmente rigido ma durante l’estate si raggiungono temperature elevate e il fatto di essere nel sottotetto mi preoccupa un po’ soprattutto per il comfort estivo.

    Considerando che attualmente la mansarda è ancora da tramezzare stavo pensando di realizzare un cappotto interno.

    L’attuale stratigrafia è composta da:
    – Intonaco esterno
    – Laterizio forato da 25 cm

    Io vorrei aggiungere:
    – Pannello coibentante da scegliere
    – Mattone forato da 8 cm
    – Intonaco interno

    Che tipologia e spessore mi consigliate?
    Potreste cortesemente farmi avere un prezzo medio dei materiali che mi consiglierete?
    Grazie tante

  15. una muratura con un’intercapedine d’aria così generosa potrebbe prevedere un riempimento di materiale isolante sfuso da insufflare.
    questa soluzione ovviamente zoppica perchè non risolve tutte le zone disomogenee dove l’isolante in intercapedine risulterebbe interrotto: pilastri e contorni finestra principalmente.
    10cm di eps sono naturalmente una soluzione efficace in inverno (ed economica se confrontata con altri sistemi a cappotto) e vale la pena prendere in buona considerazione questa soluzione se il cappotto è stato progettato per risolvere accuratamente il foro finestra (davanzale compreso) risvoltandolo e portandolo in battuta al serramento.
    se questo non è previsto, allora il sistema a cappotto zoppica nel nodo finestra parete. idem se ci sono dei balconi o altri aggetti non isolabili.

    la parete allo stato di fatto offre 6ore abbondanti di sfasamento estivo: immagino un veloce surriscaldamento in estate.
    la soluzione con cappotto in eps migliora lo sfasamento estivo portandolo a 10ore. non è proprio una grande prestazione… ma se pensiamo che l’eps non è tanto dotato come materiale per protezione contro il caldo…

    con il ponteggio installato sarebbe facile preparare dei fori e insufflare l’intercapedine: certamente è una spesa in più.
    la prestazione estiva diventerebbe (come anche quella invernale) ottimale.

    se le facciate esterne fossero perfette e non necessitassero di interventi si potrebbe valutare un intervento in intercapedine con attenuazione dei ponti termici rimasti sul lato interno delle singole unità.

  16. Buongiorno, siamo in fase di ristrutturazione in un condominio a 3 piani e vorremmo migliorarne le caratteristiche energetiche con l’aggiunta di un cappotto esterno e il rifacimento del tetto. Ci è stato proposto un cappotto in EPS di 10 cm (che ci consente di ottenere l’ecobonus ). La domanda che volevo rivolgerle e se l’isolante previsto per il cappotto ha un buon comportamento anche in regime estivo o se a parità di prezzo esistono altri isolanti migliori. Le scrivo alcuni dati: il sito è in Liguria (entroterra di Genova Voltri) altitudine 100 m – 5 km dal mare – zona climatica D – umidità rel. che arriva in alcuni periodi dell’anno all’80%.
    Stratigrafia muro (da esterno a interno): intonaco-mattone semipieno 8cm- intercapedine 16cm – mattone semipieno 6cm-intonaco. Grazie e complimenti per l’ottimo sito web!
    Enrico

  17. l’isolamento in intercapedine è una soluzione che poi induce a risolvere altri nodi importanti.. per esempio il foro finestra.
    se è necessario per ragioni estetiche ben venga, altrimenti meglio investire di più nell’isolamento e nella qualità dei materiali

  18. Avatar christian
    christian

    salve,io devo realizzare nuova costruzione con muro interno cm25poroton,sulla parete esterna 10cm isolante che non so ancora,qualche centimetro d aria e successivo poroton da 12cm.lei cosa mi consiglia?che isolante e spessore utilizzerebbe?grazie mille cordiali saluti.ps vivo in lombardia,paesino di montagna 900m.

  19. evitare un sistema a cappotto tradizionale in favore di un una tramezza in laterizio rettificata con anima isolante (anche in perlite per chi vuole evitare l’uso di lana di roccia) è una scelta consigliabile.
    Circa lo spessore dell’intervento, meglio puntare sui 12 o 18cm, sempre dopo aver analizzato il calcolo delle stratigrafie e l’investimento per posa e fornitura.

    la soluzione può essere paragonata ad un cappotto esterno in idrati di silicato di calcio: anche questa stratigrafia va confrontata con le due soluzioni del cappotto in laterizio per valutare bene le prestazioni ottenibili.

  20. ho una casa il cui piano è in mattoni piene da 25 cm e il piano primo da 25 cm di spessore; vorrei intervenire con un cappotto esterno per migliorare in comfort estivo e invernale e risparmiare nei consumi invernali; mi hanno consigliato la muratura da 8 cm di spessore riempita di lana di roccia ad alta densità della Weirenberger – (revolution)- che ne pensa ho letto in un commento che non ama la lana di roccia:
    ottengo risultati migliori con pannello di silicato di calcio e di che spessore?

    sono in abruzzo

  21. Ciao a tutti,
    colgo subito l’occasione per fare i complimenti a Federico Sampaoli perchè il blog è molto funzionale e davvero capace di trasmettere la giusta cultura nei vari sistemi per migliorare l’abitabilità delle nostre case.

    Lavoro nel settore degli isolamenti termici ed acustici da tempo, volevo consigliare a tutti di procedere eventualmente con una coibentazione totale della casa e non con la sola applicazione su di una o due pareti(parete a nord l’esempio più comune).
    L’applicazione su di una sola parete può eliminare solo pochi problemi(ad esempio la formazione di condensa) ma non eviterà sicuramente i vari ponti termici o la dispersione energetica.

    so bene che il costo dell’isolamento completo dell’edificio ha un costo decisamente maggiore rispetto all’isolamento di una singola parete, però i benefici ottenuti sono decisamente maggiori, a partire dal risparmio energetico o dalla salubrità dell’ambiente interno.

  22. anche io a volte ho pensato a strategie simili, ma mai applicate, nè viste applicare.
    direi che il vostro problema del surriscaldamento estivo sia da non sottovalutare se lo spessore del cappotto è scarso.
    non tanto a sud, quanto a est e ovest soprattutto.
    in ogni caso l’xps è da posare in zoccolatura e non in facciata: sempre eps in facciata.
    è anche da considerare che usando due materiali diversi la fornitura del materiale non avrà prezzo competitivo, nè la squadra che poserà il materiale eccellerà in entrambi i sistemi di termo isolamento.

    non potete piantumare del verde sui lati che si surriscaldano maggiormente in estate?

  23. coibentare il tetto solamente o tutta la casa? se vogliamo che le pareti disperdano molto bene, allora dobbiamo coibentare il tetto!
    a parte gli scherzi: le dispersioni sono ovunque.

    se le hanno consigliato un materiale speciale per isolamento termico forse esistono dei problemi di spessore oppure di peso.
    altrimenti, come già scrissi in un articolo dedicato al tema e al confronto con altri materaili ( https://espertocasaclima.com/isolamento/un-cappotto-di-grosso-spessore-o-1-cm-di-aerogel/ ), i materiali speciali usiamoli in casi speciali!

  24. Innanzi tutto complimenti per il sito.
    Sono capitato qui per caso e da quando l’ho scoperto l’ho subito memorizzato fra i preferiti e quasi tutti i giorni vengo a fare un giretto per cercare la soluzione migliore ai problemi che stò affrontando nella ristrutturazione della nuova casa.
    Volevo chiedere se secondo lei è sbagliato pensare di fare il cappotto esterno nella facciata nord con xps e nelle altre con fibra di legno calcolando i giusti spessori ovviamente.
    Alla luce delle varie caratteristiche tecniche dei due materiali e alla mia posizione (zona C 1001 gg) mi proteggerei bene in estate nei 3 lati e a nord dal freddo in inverno.
    Cosa ne pensa?
    Per altri dubbi su altri argomenti mi farò vivo sui vari articoli.
    Grazie.

  25. Avatar rossella

    salve,devo fare un cappotto termico mi hanno consigliato AEREOGEL come isolante. vivo nel LAZIO (Marino) vorrei un consiglio se isolare solo il tetto oppure tutta la casa?

  26. il calcolo delle ore di sfasamento ci indica quanto tempo la struttura edile resiste: il tempo che intercorre tra l’ora in cui si ha la massima temperatura all’esterno e l’ora in cui si ha la massima temperatura all’interno.
    Poniamo che esternamente il muro a ovest segni 65° C a fine pomeriggio, la temperatura superficiale interna segnerà 33° C a mezzanotte.

    Una volta che il caldo è entrato se ne può uscire solamente con la ventilazione notturna.

  27. Complimenti per il sito\blog, è una miniera di informazioni!
    Ho un dubbio sull’onda termica e sullo sfasamento: se l’onda termica impiega x ore per passare da dentro a fuori (da più caldo a meno caldo) una volta che la fonte di calore esterna cessa di scaldare (il sole tramonta) cosa succede? l’onda termica prosegue o per così dire inverte il suo cammino? il calore accumulato verrà ceduto all’interno o no? spero di essermi spiegato bene… 🙂

    Grazie

    Remo

  28. 🙂
    Le farò sapere poi come mi trovo, anche se non ho metri di paragone, perché ci ho vissuto davvero poco in quella casa, prima che venisse completamente ristrutturata (dalle fondazioni, che erano inesistenti, al tetto).
    Grazie 🙂

  29. le buone notizie sono anche le più belle, mi riferisco alla scelta – non alla spesa più alta 🙂

  30. Avatar Melissa

    Buongiorno,
    la settimana prossima dovrebbero finalmente posare il cappotto.
    Hanno finalmente fatto il calcolo termico, e in base ai limiti per le detrazioni, erano necessari 8 cm di EPS o 10 cm di fibra di legno.
    Viene a costare abbastanza più di quanto preventivato all’inizio, ma ho scelto comunque la fibra di legno.

    Grazie,

    Saluti,

  31. 8cm costano troppo?

  32. Avatar Melissa
    Melissa

    Le scrivo giusto 2 righe per aggiornarla.
    Ho confermato, per il cappotto, la fibra di legno. I pannelli che metteranno saranno spessi 6 cm, e 80 x 160, marca Dinova. Verranno messi 9 tasselli in PVC per pannello, secondo regole ben specifiche (immagino l’ETAG che ho visto qui ed altrove), e la posa non è incollata. Sia la posa che il materiale sono certificati.
    Spero di aver fatto le scelte giuste.
    Saluti, e grazie.

  33. Avatar Melissa

    Grazie!
    Ho dato un’occhiata veloce ai suoi link.
    Non so ancora che tipo di pannelli mi metterebbero, ma mi farebbero, per 6 cm, 76 al mq.
    Una delle ditte consultate, e che ha fornito il tetto, è Maxitalia.
    Per l’umidità di risalita farò fare una verifica, così da affrontare questo punto fin da subito. Anche perché vorrei mettere il parquet.
    Per quanto riguarda il sottotetto, non c’è ventilazione sotto la coibentazione, per cui il problema non si pone direi.
    Grazie ancora

  34. Se potete permettervelo meglio un cappotto in fibra di legno, se troppo costoso potete cercare i pannelli non “svizzeri”, oppure in silicato di calce.
    Per l’umidità di risalita libererei un po’ la muratura controterra dalla terra (se accessibile) per cercare di drenare l’acqua alla svelta.
    Se il sottotetto ha delle aperture di ventilazione in inverno dovreste chiuderle altrimenti gira aria fredda nel sottotetto (sotto la coibentazione).

  35. Avatar Melissa

    La ringrazio per la sua risposta.
    La facciata su cui metterò il cappotto confina col giardino dei vicini, per cui non potrò piantare, almeno che siano d’accordo, la vite americana come ha fatto lei. Ed è anche per questo per cui non posso superare i 10 cm di spessore.
    Per quanto riguarda l’umidità, la casa in pratica è a forma di rettangolo, con il tetto a falda unica, rivolto verso sud est.
    Il cappotto verrà messo sul lato lungo esposto a nord-ovest (con una sola finestra da quella parte), mentre una stanza che si trova sul lato lungo opposto, quindi rivolta a sud est, sull’esterno ha questo problema di umidità. Le altre 3 stanze no. Spero sia un po’ più chiaro.
    Per quanto riguarda il sottotetto, non saprei, prima non era calpestabile, ne coibentato. Ci sono stata 2 giorni fa e fuori c’erano 30° e sole pieno. Si stava discretamente ovunque in particolare dove c’è ricambio d’aria. Ma il caldo vero non è ancora arrivato, ne penetrato all’interno.
    Grazie ancora,

  36. L’eps è economicamente imbattibile, ma non protegge nè dal caldo nè dai rumori.
    E’ vero che la facciata nord solitamente non sale sopra i 34°C, ma la facciata ovest supera anche i 60°C e avrebbe bisogno della fibra di legno.
    https://espertocasaclima.com/clima/le-foglie-verdi-rosse-dautunno-a-terra-dinverno/
    D’estate starete ancora più freschi perchè tutta la massa dei 30cm sarà protetta anche dal caldo.

    Non sono riuscito a comprendere dove c’è umidità di risalita.

    Una domanda: nel sottotetto c’è bisogno di raffrescare oppure con un po’ di ventilazione notturna avete temperature accettabili?

  37. Avatar melissa
    melissa

    buongiorno,
    io sto scegliendo proprio il cappotto per la casa che st ristrutturando. E non so cosa scegliere.
    Avevo letto questa cosa dello sfasamento, per cui mi ero decisa per la fibra di legno anzichè l’EPS.
    Ma continunano a consigliarmi l’EPS anche per questioni economiche…
    La parete su cui andrà il cappotto è esposta a Nord Ovest, è composta di un mix di pietra e mattoni, ed è spessa circa 30 cm. La casa si trova a Firenze, e la parete opposta a dove sarà messo il cappotto, soffre di umidità di risalita.
    Per qusto è stato messo un vespaio aerato di 15 ma a partire dai cordoli, non dal muro.
    Abbiamo messo inoltre un tetto ventilato composto da 2,5 cm di tavolato di abete, barriera al vapore, 4 cm di fibra di legno, e 9 cm di pannello per ventilazione e coibentazione fatto da EPS grigia e OSB.
    Vorrei scegliere un materiale che coibenti piuttosto bene d’estate e d’inverno, dando un confort che nella casa attuale ho solo d’estate.
    Lei che cosa mi consiglia? con che spessore? ho un limite di 10 cm totali.
    Grazie infinite!

  38. Più che fazioso, questo articolo voleva sottolineare che un materiale isolante non vale l’altro ed è bene conoscere le caratteristiche per scegliere con più attenzione.
    E’ vero che una parete in laterizio offre alcune ore di sfasamento, ma anche qui dipende da qualità e spessore: inutile diffondere la notizia che il laterizio ha adeguato comportamento estivo…. dipende! Basta calcolarlo.
    Dell’ombreggiatura, della ventilazione in estate e della ventilazione notturna ho scritto parecchi posts.
    La norma richiede una trasmittanza termica periodica < 0,12 W/mqK per le pareti e < 0,20 per la copertura: forse che Leonardo i "normanti" amino il surriscaldamento del sottotetto? Il D.P.R. del 2 aprile 2009 n.59 si occupa di contenere l’energia consumata per il raffrescamento e raccomanda di rispettare bassi valori di trasmittanza termica dinamica (o periodica): Udyn basso = buona capacità di un elemento di sfasare il flusso termico che lo attraversa nell’arco delle 24h. per il tetto è richiesta una Udyn < 0,20W/mqK 22 cm. di fibra di legno offrono più di 12 ore di sfasamento e infatti la Udyn = 0,04 W/mqK (molto bassa!) 12 cm. di fibra di legno offrono solo 6 ore di sfasamento e infatti la Udyn = 0,20 W/mqK (rispetta solo il DPR!) meglio far meglio!

  39. Avatar Leonardo
    Leonardo

    Vedo alquanto faziosa questo articolo ed i commenti .. la prestazione la dà la parete nel suo insieme .. una parete in laterizio ha generalmente la massa sufficiente per avere un adeguato comportamento, quindi un qualsiasi cappotto ha comunque nel suo insieme un comportamento pià che sufficiente. Piuttosto fate attenzione a non far entrare il caldo in casa dalle finestre lasciandole aperte o non opportunamente ombreggiate, altrimenti è inutile avere 100h di sfasamento: il caldo ve lo ritrovate istantaneamente in casa. E poi di sfasamento la norma attuale non ne parla, visto che si chiede solo trasmittanza termica periodica …….

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  41. […] sfasamento, cioè quante ore impiega l’onda termica a passare tutta la struttura (UNI EN ISO 13786) e ATTENZIONE quando Vi sottopongono il risultato di sfasamento di una stratigrafia: potrebbero aver messo un dato riferito ad un altro aspetto: quante ore impiega il flusso termico a passare la stratigrafia per alzare la temperatura interna di 1 ° (questo sfasamento (non di normativa) è anche 3 o 4 ore più alto!!!) […]

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