Anch’ io, come le altre scimmie, sono in evoluzione.  Se anni fa prediligevo il design, l’aspetto, la forma, l’illuminazione e riservavo a questi aspetti tutta la mia attenzione, oggi il mio debole è per la cura nel costruire (o risanare). Non mi riferisco solo ai difetti di costruzione, mi riferisco ai materiali, alla scelta dei materiali, in una parola, all’involucro edilizio.

Le mie convinzioni negli anni miglioreranno e cambieranno ancora, ma in questo momento hanno già una linea ben definita.

Ognuno spende quello che può spendere, ma noto che ancora oggi l’investimento nella coibentazione è teoricamente capito, teoricamente accettato – ma in fondo, visto come un di più, una cosa di cui si può fare anche a meno!

Per assurdo, è più facile convincere qualcuno ad installare un pannello solare sul tetto che a coibentare il tetto. Poco importa se in realtà d’estate fare una doccia costa 20 centesimi di gas e l’ impianto impiegherà una vita per ripagarsi.

Insomma la scusa più facile per non seguire il progetto della coibentazione è il suo costo.

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Chiudo con una bellissima frase di Breuer:

“il più lussuoso dei progetti può essere economico,
il meno costoso può essere uno spreco, ed io sono contrario allo spreco”

Marcel Breuer,  architetto 1902-1981

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