consulenza per efficienza energetica

isolamento interno - Isolamento interno e la 2a decisione importante, la soluzione 1

Isolamento interno e la 2a decisione importante, la soluzione

22 risposte

Parliamo sempre dell’ isolamento interno di tutta la casa:

  • qual’è la seconda decisione importante da prendere?

Vuoi guardare l’articolo? vai al VIDEO

unknown.jpg

Se la prima decisione da prendere era lo spessore dell’isolante… (link diretto: https://wp.me/p9uw8S-ayi )

la seconda decisione, la soluzione

La seconda decisione importante da prendere è la soluzione dell’isolamento interno, e per soluzione intendo la scelta di

  • lavorare a secco
  • oppure in modo tradizionale.

isolamento interno - Isolamento interno e la 2a decisione importante, la soluzione 2

ATTENZIONE voglio fare una precisazione doverosa: non è del tutto esatto dire “scelgo prima lo spessore” e poi “scelgo la soluzione dell’isolamento interno”, infatti:

  • non tutti i materiali isolanti hanno conducibilità termica identica 😉 (se scelgo fibra di legno posso avere la stessa prestazione di un isolamento in calcecanapa risparmiando spessore: infatti la fibra di legno ha una conducibilità termica più bassa (isola di più).

Ergo [dal lat. ergo “dunque”] sarebbe più corretto dire che “prima scelgo se isolare abbastanza per rispettare i Requisiti minimi del BonusCasa e avere le agevolazioni fiscali” e poi “scelgo la soluzione dell’isolamento interno”:)

proseguiamo 😉

caso A) isolamento interno a secco

Per isolamento interno a secco intendo la soluzione che prevede di installare una struttura con pannelli di isolante interposto:

  1. preparo la struttura, che può essere in abete o metallica
  2. aggiungo i pannelli isolanti che ho scelto (flessibili e morbidi)
  3. proteggo la stratigrafia con un freno al vapore specifico, ben nastrato e quindi sigillato
  4. cerco di resistere alla tentazione di bucarlo per farci passare anche qualche impianto
  5. rivesto la mia opera d’arte con fibrogesso (il fibrogesso costa il doppio del cartongesso, infatti non è cartone e gesso 🙂 ed ha una valenza importante: di qualità e di inerzia)
  6. tinteggio con pittura naturale
  7. oppure con lisciata fine a calce
  8. oppure con lisciata fine in argilla

isolamento interno - Isolamento interno e la 2a decisione importante, la soluzione 3

materiali isolanti fibrosi naturali flessibili

  • pannelli in canapa (i più indicati)
  • pannelli in fibra di legno
  • evitiamo pannelli in lana di roccia e in lana di vetro 😉

Questa soluzione di isolamento interno a secco potrebbe naturalmente prevedere 2 strati di isolante:

  1. il 1° strato freddo continuo e aderente alla parete fredda
  2. il 2° strato dopo la posa del freno al vapore specifico, libero di accogliere anche passaggi impiantistici senza rischi di condense 😉

isolamento interno - Isolamento interno e la 2a decisione importante, la soluzione 4

cartongesso isolante, no grazie

NON prendo nemmeno in considerazione e non consiglio mai l’alternativa del cartongesso isolante, cioè i pannelli che hanno sul retro uno strato di isolante come poliuretano, eps, xps, lana di roccia ecc che di solito vengono incollati alla parete fredda con “polpette” di colla:

isolamento interno - Isolamento interno e la 2a decisione importante, la soluzione 5

La soluzione del cartongesso isolante, sembra allettante, sbrigativa e risolutiva 🙂 ma in realtà i pannelli che hanno sul retro uno strato di isolamento accoppiato non sono né igroscopici e né capillarmente attivi 🙁

Inoltre non sono capaci di gestire la spinta del vapore e dietro al pannello possono succedere condense e muffa 😐

caso B) isolamento interno in modo tradizionale

Per isolamento interno tradizionale intendo la soluzione che prevede di incollare alla parete fredda il pannello isolante, rigido in questo caso 😉

Come ho ripetuto mille volte, l’isolante sarà al 100% salubre, igroscopico e capillarmente attivo 🙂

Sto parlando dei pannelli in calcio silicato, idrati di silicato di calcio, perlite, calcecanapa, fibra di legno ecc

isolamento interno - Isolamento interno e la 2a decisione importante, la soluzione 6

Cosa cambia rispetto ad una stratigrafia a secco?

Cambia che è il pannello isolante stesso a gestire l’umidità ambiente, la spinta di vapore verso l’esterno e le condense: noi non dobbiamo preoccuparci di nulla, farà tutto lui e non richiede un freno al vapore specifico:

  1. non preparo nessuna struttura in abete o metallica
  2. incollo i pannelli isolanti con il loro collante specifico
  3. non serve un freno al vapore
  4. cerco di resistere alla tentazione di passare qualche impianto nello strato isolante, ma se proprio devo lo farò nella parte calda
  5. rivesto la mia opera d’arte con il suo rasante specifico
  6. tinteggio con pittura naturale
  7. oppure faccio un vero e proprio intonaco aumentando anche la massa sul lato interno

materiali isolanti compatti inorganici

  • pannelli in calcio silicato
  • pannelli in idrati di silicato di calcio (materiale cellulare inorganico)
  • pannelli in perlite

isolamento interno - Isolamento interno e la 2a decisione importante, la soluzione 7

materiali isolanti fibrosi naturali ma compatti

  • pannelli in calcecanapa che sono una miscela di canapa e calce, rigida e resistente

isolamento interno - Isolamento interno e la 2a decisione importante, la soluzione 8

materiali isolanti fibrosi naturali organici

  • pannelli in fibra di legno

In questo caso non abbiamo tra le mani un pannello rigido come quelli minerali appena elencati qui sopra, ma un pannello in fibra di legno, intonacabile, imbattibile per isolamento termico estivo e anche invernale oltre che acustico.

isolamento interno - Isolamento interno e la 2a decisione importante, la soluzione 9
Anche qui non si lavora con freni al vapore ma si affida la gestione dell’umidità al collante e al rasante in argilla. Una soluzione affidabile, naturale altamente igroscopica e capillarmente attiva.

isolamento interno - Isolamento interno e la 2a decisione importante, la soluzione 10

Se si ritiene troppo delicata la superficie intonacabile in argilla, si procederà con una rasatura a calce 😉

isolamento interno - Isolamento interno e la 2a decisione importante, la soluzione 11

Non temete, se usate l’argilla non siete costretti ad avere interni color cacca 🙂 potete anche avere il bianco e molte tinte pastello che sono una più bella dell’altra 😉

La 3a decisione importante la prendiamo insieme nel prossimo articolo 😉 (link diretto: https://wp.me/p9uw8S-aBw )


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

Qui sotto puoi lasciare un commento” – non devi registrarti e il tuo indirizzo email non sarà mai pubblicato, approfittane!  riceverai presto una risposta!

acquistando da QUI il prezzo per te non aumenterà, ma Amazon riconoscerà una piccola cifra a sostegno di espertocasaclima.com che intende rimanere libero da insopportabili Pop-up

oppure sostieni l’informazione libera e imparziale di espertocasaclima con un un Buono Regalo Amazon digitale (via e-mail o SMS)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

22 risposte a “Isolamento interno e la 2a decisione importante, la soluzione”

  1. @ lucia

    complicato senza dettagli

  2. Avatar Lucia Caliandro
    Lucia Caliandro

    Grazie per la risposta.In effetti lo so e non mi convince nemmeno. Purtroppo ho dei vincoli con gli spessori, non voglio toccare minimamente la struttura esistente. Ho pensato anche di incollare il pannello da 2,5 cm di canapa, per la presenza dei vuoti dovuti al vetrocemento, non avrei un’ aderenza uniforme alla superficie. In realtà la prima analisi è stata quella di intervenire dall’estradosso, anche qui ho dei vincoli: -il peso che può sopportare la struttura esistente. Come minimo ho uno spessore di 20 cm da gestire. E non posso caricare ulteriormente con coppi. Quindi come strato di protezione pensavo di mettere una lamiera o policarbonato ancorati ad un struttura separata. Guaine no, perché in inverno c’è sempre brina e la superficie rimane sempre bagnata.
    – lasciare un’apertura con chiusura trasparente di 1 mq per la luce.

  3. @ lucia

    il freno al vapore va messo sul lato caldo.
    certo il pacchetto è complicato, e serve un telaio interno in legno per poi interporre la canapa e avere un sostegno per la finitura

  4. Avatar Lucia Caliandro
    Lucia Caliandro

    Tra i mattoni di vetrocemento sono interposte delle nervature in cls da 10 cm, ovvero sono distanziati da pseudo travetti. La superficie non è tutta vetrata ma mista. E l´inclinazione della falda intorno a 8%.

  5. @ lucia

    un tetto inclinato in vetro cemento, quindi una falda in vetrocemento?

  6. Avatar Lucia Caliandro
    Lucia Caliandro

    Buonasera,

    devo fare un piccolo controsoffitto di un pozzo luce(3m x3m) chiuso, il tetto inclinato è in vetro cemento di 50 anni fa, non lo voglio demolire per una serie di motivi. Mi trovo in zona climatica C. Gli angoli sono soggetti a condensa. Avevo pensato di utilizzare fibra di gesso e nello spazio sovrastante mettere pannelli di canapa a bassa densità o fibra di legno sempre a bassa densità.

    Mi viene il dubbio se devo riempire tutto questo spazio, ovvero il materiale isolante deve arrivare sino al soffitto? Questa area non ha spessore costante, parto da 2cm ed arrivo a 27.5 cm. Non è semplice giocare con i diversi spessori. Potrebbe formarsi condensa lasciando degli spazi non riempiti? Il freno a vapore lo dovrei mettere e dove?

    Ringrazio per la risposta e per le sue perle di video.
    Cordiali saluti.

  7. @ piergiorgio

    la fibra di legno la troviamo facilmente da 40mm in versione flessibile, quindi non ad alta densità.
    visto che siamo in zona climatica C e probabilmente la protezione estiva è anche molto importante…
    consiglierei la fibra di legno ad alta densità che porta a un migliore sfasamento termico estivo.
    dunque dobbiamo scegliere 20 40 o 60mm di spessore interposti nei montanti in legno.
    non vogliamo posare un freno al vapore?
    se vogliamo questo rischio sarebbe meglio fare un ragionamento: che fondo abbiamo? vecchia pittura? intonaco no name? magari cementizio? in questo caso rischiamo che il vapore che raggiunge la superficie fredda condensi lì dove non vogliamo.
    ma io non conosco lo stato di fatto.
    per l’isolante, se abbiamo, anzi se vogliamo portarci il rischio condensa, meglio cambiare strategia e usare pannelli in fibra di canapa e non di legno. almeno i pannelli resisteranno a qualsiasi cosa.
    visto che siamo così temerari da non volere posare un freno al vapore, almeno ricordiamoci di nastrare tutto il perimetro della fiera di gesso che nasconde la stratigrafia!
    se cio sono scatolette elettriche, mi raccomando, usare solo quelle gialle bticino con guarnizione.

  8. Avatar Piergiorgio
    Piergiorgio

    Buonasera
    Le scrivo per avere un suo parere sul cappotto interno che vorrei realizzare in casa.
    Grazie alla visione di alcuni dei suoi video pubblicati, ho deciso di realizzare un cappotto interno con panneli in fibra di legno dallo spessore di 3 cm, appunto per avere un piccolo beneficio a livello climatico abitativo.
    Il lavoro lo vorrei eseguire a secco con listelli in legno, pannelli isolanti e chiusura con pannelli in gesso fibra. Non vorrei applicare un freno a vapore per la sua complessità nell’istallazione ed anche per sfruttare le pareti per evantuali supporti di mensole e quadri.
    Abito in una zona climatica C al primo piano di un condominio degli anni 70.
    Andrò incontro al rischio di condensa all’interno del cappotto?
    La ringrazio anticipatamente per gli utili consigli che vorrà darmi.

    Un saluto
    Piergiorgio

  9. @ giorgia

    comporterebbe l’inspessimento a 8 cm del pannello interno in fibra di legno? impossibile.
    perlite ovunque se fossi obbligato ad avere 2 fornitori diversi.
    la condensa negli angoli potrebbe avvenire se l’isolante interno non viene risvoltato o se lo spessore sarà esagerato.
    l’umidissima Pianura Padana NON centra nulla con l’umidità interna delle case:
    l’umidità interna proviene dal vapore prodotto in casa da chi abita con cattive abitudini, NON arriva dalla pianura ed entra in casa 🙂

  10. Avatar Giorgia

    Buonasera,
    in risposta al commento precedente:

    mi era stata effettivamente proposta una soluzione con Isolante minerale naturale insufflabile a base di perlite anziché cellulosa per l’insufflaggio, che avevo scartato perché comporterebbe l’inspessimento a 8 cm del pannello interno in fibra di legno. Siamo in una casa a schiera “terra-cielo”, quindi presenta pareti che partono dal piano terra (rialzato da quattro gradini dal marciapiede) e si elevano fino al piano primo. Dovrei quindi differenziare i materiali da insufflare per piano? Oppure comunque meglio utilizzare la perlite ovunque?

    La condensa interstiziale accumulata è pari a 265 g/m².
    Sulla carta il programma (software PAN) mi dice che ho garantita l’evaporazione della condensa accumulata entro 12 mesi…però, proprio per gli aspetti importanti di cui non tiene conto il programma, come faccio a fidarmi che il sistema “isolamento interno” scelto riesca a gestire la condensa, soprattutto in quei punti più sfavorevoli (ad es. angolo nord/nord-est) e considerato che mi trovo nell’ umidissima Pianura Padana? Ha per caso qualche suggerimento per ovviare/attenuare il problema?

    Colgo l’occasione per ringraziarla non solo per la sua risposta ma anche per i numerosi articoli interessanti e utili a disposizione dei lettori.

    Un saluto
    Giorgia

  11. @ giorgia

    se siamo al piano terra, l’intercapedine (ESISTENTE) prevista con insufflaggio di fiocchi di cellulosa andrebbe riempita con perlite (non agraria)
    la formazione di condensa interstiziale da novembre a marzo:
    probabilmente la verifica che lei ha fatto, non tiene conto di vari aspetti importanti :
    • la capacità di assorbimento dei materiali (tiene conto solo della resistenza al passaggio del vapore, il valore ?)
    • la capillarità dei materiali (tiene conto solo della migrazione del vapore per differenza di pressione, migrazione per diffusione)
    • il tipo di clima esterno variabile (tiene conto solo della temperatura esterna media, umidità relativa e pressione mensili)
    • il clima interno variabile (tiene conto solo di un valore medio di temperatura, umidità e pressione mensili)

  12. Avatar Giorgia

    Buongiorno,
    Le scrivo perché avendo letto i suoi articoli avrei piacere capire come si comporterebbe nella situazione in cui mi trovo.
    Sto ristrutturando una casa a schiera anni ’60 con muratura facciavista e, di conseguenza, sto progettando un isolamento interno. I due fronti da isolare sono esposti a nord e a sud. Gli spazi sono, come sempre, contenuti. Lo spessore massimo ammissibile della soluzione dovrà stare il 6 cm totali.

    Da una casa produttrice di isolamenti naturali mi è stata proposta la seguente soluzione:
    -mattone doppio uni sp. 10 cm (ESISTENTE)
    – intercapedine (ESISTENTE) in cui prevedo insufflaggio di fiocchi di cellulosa sp. 6 cm
    – forato sp. 8 cm (ESISTENTE)
    – intonaco interno, credo misto calce, sp. 1,5 cm (ESISTENTE)
    – collante/rasante di argilla
    – pannello rigido fibra di legno sp.6 cm
    -finitura/rasante in argilla

    La mia principale preoccupazione è che questa soluzione presenta la formazione di condensa interstiziale da novembre a marzo. La quantità di condensa rientra  nei limiti di legge, ma mi rimane il dubbio che, nei fronti esposti a nord (dove già adesso ci sono fenomeni di muffa in alcuni punti) possa non rievaporare, poiché sono punti in cui il sole non arriva mai.

    Ha per caso qualche suggerimento vista la sua esperienza?

    Grazie anticipatamente
    Cordialmente
    Giorgia

  13. @ andrea

    infatti deve tenere conto anche del riempimento di isolante fibroso morbido perchè altrimenti acusticamente non funziona.
    poi per il rivestimento ambo i lati da 25mm siamo già circa a 40€/mq.
    comunque non so nulla della casa, dove sia, com’è fatta ecc.
    e poi in questo momento non sono molto lucido perchè sono innamorato della calcecanapa

  14. Salve dott Federico,
    le vorrei chiedere un consiglio in quanto sto facendo casa e a breve faremo le tramezzature. Stavo vagliando l’idea di non usare i classici laterizi ma di fare delle pareti divisorie con dei pannelli di fibrogesso (come se fossero delle normali pareti intelaiate in cartongesso, però piuttosto che usare il cartongesso mettere il fibrogesso). Vedevo che la nordtex commercializza il gessoforte in spessore da 25mm. Le vorrei chiedere a questo punto un paio di cose: lei preferirebbe un tramezzo in leterizio per poi intonacarlo, oppure adotterebbe questa soluzione del fibrogesso al quale fare una leggera rasatura? Inoltre, nell’eventualità andasse con i pannelli in fibrogesso, dopo avere passato nel mezzo gli impianti, appoggerebbe della lana di roccia/legno tra i due pannelli o non metterebbe nulla?
    grazie mille

  15. @ mauro cattani

    la superficie esistente non la conosco ma andrà comunque picchettata fittamente per favorire l’aggrappo.
    se c’è gesso va tolto.
    il nocciolo però è lo spessore dell’isolamento interno. bisognerebbe fare delle simulazioni con la parete esistente per capire quanto si deve aggiungere per isolare con il bonus casa (più ragionevole) o con l’ecobonus (che richiede un isolamento troppo spinto)

  16. Avatar Mauro Cattani
    Mauro Cattani

    Voglio isolare casa, ma dall’esterno risulta molto complicato per la presenza di cornicioni, bordi, marcapiano,… per cui lo farò internamente.
    Pensavo di utilizzare una soluzione naturale senza barriera vapore che preservasse da ogni rischio di muffa.
    calce, canapa, calce?
    Devo togliere strati di pittura sul vecchio muro?
    Siamo in zona E, come gestire spessori “ragionevoli” (10-12 cm) compatibilmente con la legge 10?

  17. @ domenico

    bella domanda. è un’indicazione del produttore quando il pannello è a spigolo vivo. in germania ho visto che se il pannello è maschio femmina non viene tassellato. idem se è spessore 80mm.
    per isolamento interno con fibra di legno spessore 40mm tasselli ad espansione con vite in acciaio con rondella aggiuntiva

  18. Avatar Domenico

    Salve, come mai il pannello in fibra di legno va tassellato, e quello in silicato di calcio no? Che tipo di tassello consiglia? Si parla di spessori di 40 mm. Grazie e complimenti per il blog!

  19. @ fabio

    non progetto impianti, ma per quel poco che so, rubare calore a una canna fumaria significa creare un problema alla pulizia interna dello scarico fumi

  20. Questi pannelli di argilla radianti secondo lei, possono essere utilizzati per recuperare calore da una canna fumaria? Mi perdoni se le chiedo questo nel post sbagliato

  21. @ carlo

    ben detto Purtroppo quasi tutti i pannelli hanno una superficie in cartongesso accoppiati con eps…
    però c’è di meglio:
    pannelli d´argilla radianti da avvitare su struttura di legno o metallo dopo l’ isolante in fibra di legno e non serve lasciare la fuga tra ogni pannello come si fa per il cartongesso. Il pannello d’argilla rasato ha uno spessore di 25mm, come un doppio strato di cartongesso o di fibra di gesso da 12,5mm
    si puó montare eliminando il freno al vapore

  22. Buonasera e grazie per tutti gli ottimi articoli.
    Sto restaurando casa seguendo una via ecologica e salutare ed i suoi consigli si aggiungono alla mia esperienza di 40 anni di cantiere ,sono elettricista.
    Abbiamo scelto il riscaldamento ( e raffrescamento in futuro ) a soffitto.
    Purtroppo tutti i pannelli che ho trovato hanno una superficie in cartongesso accoppiati con eps ( e similari).
    Ho altezze interne che mi consentono di usare lo spazio tra le solette, il tetto e la struttura dell’ impianto radiante : uso questa intercapedine come plenum e passaggio degli impianti.
    Non credo di avere molte alternative .
    Conosce qualche altra soluzione ?
    P.s.confermo la bontà dei pannelli in canapa ( dopo la posa sembra di stare in un campo !) e fibra di legno . Difficoltà nel reperimento come per il fibrogesso , ma provateci ,ne val la pena.