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ECOFLOW PowerStream, 2 chiacchiere sul risparmio reale

2 risposte

Avevo risposto ad un commento al video “122# ECOFLOW PowerStream con 2 pannelli 400W×2 risparmio reale” così: è veramente un’ offesa all’intelligenza trattenersi dal produrre energia pulita, oggi che è più che possibile.

Con questo non volevo esattamente dire che mi sento stupido a non installare un impianto fotovoltaico, piuttosto mi sento in colpa – cioè la tecnologia c’è, il prezzo è buono, è disonorevole non produrre la propria energia pulita. Comunque ho un fornitore di energia al 100% pulita, quindi se è vero, ho la coscienza in ordine.

2 chiacchiere sul risparmio reale 

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Lucas da Peschiera del Garda zona climatica E mi ha scritto un lungo commento dopo il video – lungo, non ho detto prolisso.

Qui riporto solo la parte dedicata a me, all’asino indeciso sul mini Fotovoltaico, tralasciando la descrizione della sua situazione unica e personale, che comunque potete leggere tra i vecchi commenti:

e aggiungo, prima di continuare, la premessa che nel video così a braccio avevo aggiunto la nota di una mancata produzione di energia solare pari a 100-200€ ma era una cifra veramente buttata là senza nemmeno ricordare più tutte le mie stime di produzione con 1 o forse 2 pannelli da 350W in base al mio angolo di Azimut un po’, un po’ molto, sfavorevole..


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Condivido il casolare, specie se in Umbria o Toscana, magari bello isolato così da non avere nè vicini rompiscatole nè traffico e smog! Il calcolo della convenienza o meno dei pannelli è un discorso molto soggettivo, perchè ognuno ha situazioni ed esigenze diverse.
Il mio caso è molto anomalo… (ometto la sua descrizione ma potete leggerla tra i vecchi commenti)

ho guadagnato (speso meno)

Mi sembra corretto il tuo ragionamento cioè quello di agire sullo zoccolo fisso perchè l’energia ceduta in rete non viene valorizzata più di tanto. Anche io come te ero indeciso, ma poi ho fatto ed ho guadagnato (speso meno) per il semplice fatto di aver aspettato a Gennaio di quest’anno.

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prezzo del kWh

C’è un errore che molti commettono però, considerare la bolletta intera e dividerla per i kWh per ottenere un prezzo del kWh. Così facendo spalmano i costi fissi sul consumo, ma questi costi non spariscono. Il canone TV rimarrà sempre, ed anche i costi fissi che ammontano a circa un 25% del costo totale della bolletta.

Lo dico spesso a chi piange sul prezzo dell’energia elettrica di casa per caricare l’auto elettrica:

  • il contatore e i suoi costi fissi li sopportiamo comunque
  • quindi il poco consumo non è premiato, al contrario 🙁
  • meglio darci dentro e caricare anche la Tesla, invece che andare con i soldi in mano all’Agip 😉

kWh a 16-18 cent

Verosimilmente oggi la valorizzazione del kWh è di circa 16-18 cent (i costi fissi infatti rimangono).
Nel tuo caso, però io speculo perchè non conosco la tua bolletta, verosimilmnete risparmierai 9 mesi x 30 giorni/mese x 10h/giorno x 200W = 540kWh. Non considero i 3 mesi invernali. Ora 540 kWh x 17 cent/kWh = 92 euro/anno

Sì infatti ricordo di aver concluso che 100€ mi tornavano indietro 🙂

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tempo di rientro dell’investimento

Simple PayBack time = Costo/risparmio = 490 Eur / 92 Euro/anno = 5,3 anni.
Questo non è attualizzato quindi probabilmente il ritorno è di 6-7 anni.

se po’ fa, ma ora viene il bello:

Adesso devi farti le seguenti domande:

  • riuscirò a mantenere queste prestazioni in questi 6-7 anni?
  • se si rompe l’inverter quanto devo spendere per risistemarlo? Un inverter del genere magari costa 200 euro per cui se si dovesse rompere ecco che si aggiungo 2 anni ai tempi prima calcolati
  • se, come è successo l’anno scorso a Peschiera del Garda, viene una super grandinata che rompe tetti, tegole, intonaci, cappotti e pannelli?

Sono tutte domande che uno deve porsi, ed ognuno farà le sue considerazioni.

  • devo quindi fare una assicurazione ad hoc oppure ce l’ho già?

Non c’è una risposta univoca, ognuno ha una situazione diversa.

fai da te e fai per tre

Vale comunque sempre il discorso che a parità di qualità, più si riesce a fare da soli e più si riesce a utilizzare i pannelli (come fai tu con lo zoccolo fisso) prima si ritorna dell’investimento.

conclusioni

Scusa se sono stato prolisso, però vedo in rete tante corbellerie su pompe di calore e pannelli fotovoltaici che ci tenevo a dare una visione leggermente diversa ed alternativa. Un po’ quello che dici tu.

Se abbiamo dei soldi da parte, magari, prima di considerare una pompa di calore, consieriamo di spenderli in un bel cappotto. Del resto il cappotto è per sempre, e non ha costi di manutenzione… a meno di grandinate come quelle dell’anno scorso che se vieni dalle mie parti, vedi ancora i segni sulle case.

Un saluto ed un abbraccio

Lucas


Prolisso? … almeno qualcuno comprende i miei dubbi e non critica i miei pensieri senza via d’uscita 🙂

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copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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2 risposte a “ECOFLOW PowerStream, 2 chiacchiere sul risparmio reale”

  1. @ luca

    sì sì era un’analisi finanziaria a spanne che voleva solo stimolare alla riflessione sui vari punti descritti.
    condivido il dubbio sull’accumulo, che nel futuro… sarà surrogato dall’auto elettrica

  2. Avatar Luca Massimiliano
    Luca Massimiliano

    Sul tempo di rientro dell’investimento vedo che hai fatto un errore comune.
    Quello di non considerare i costi finanziari.
    I 490 Euro se non fossero spesi e messi in un banale conto corrente che da il 4% , lordo, anno come BBVA in 7 anni genererebbero 125 Euro netti.
    Quindi la somma investita è 490+125 = 615 Euro

    I costi finanziari sono una componente importante per valutare se installare o meno l’accumulo per il FV.

    L’assicurazione sui pannelli FV spesso è ridondante perché l’assicurazione casa contro gli eventi atmosferici copre anche il FV installato

    Termino con una considerazione dopo un anno di impianto FV.
    Installare subito l’accumulo con l’impianto FV è una delle più grosse fesserie che si possa fare.
    Molto spesso il gioco non vale la candela a causa del ritorno economico minimo che non bilancia in alcun modo le possibili e provabili rogne che l’accumulo vi “regala”.