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Come isolare il solaio del sottotetto, come isolare la mansarda

11 risposte

Andiamo a scoprire come isolare il solaio del sottotetto e come isolare la mansarda e quali attenzioni fare perchè l’isolamento funzioni e tutti siano contenti e soddisfatti.

Non ho resistito dal rubare alcuni screenshot a naturbaustoffhaus.de e ho compiuto questo delitto perchè con 4 matite e un pezzo di carta, sono riusciti a spiegare quello che nessuno capisce quando inizia a fantasticare sull’isolamento del sottotetto o della mansarda.

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ragionamenti da fare

Parliamo questa volta dei principi, dei ragionamenti da fare prima di cominciare con l’isolamento del sottotetto o della mansarda e non di trasmittanze o di conduttività dei materiali isolanti:

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Se vogliamo intervenire per rendere la mansarda un ambiente molto confortevole dobbiamo isolare tutto il nostro nuovo volume riscaldato e si comincerà con l’aggiunta di uno strato isolante sul solaio di pavimento che ci divide dall’unità sottostante. Questo anche per ottenere un certo isolamento acustico.

isolamento del solaio di pavimento

Con lo strato isolante sul solaio, il pavimento non è più disperdente verso il basso e anche l’isolamento acustico migliora sensibilmente, a seconda del materiale scelto. Quindi sceglieremo granulati in caso di solaio non piano e non finito, mentre sceglieremo pannelli fibrosi e ad alta densità per solai con superficie planare e regolare 😉

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Interrompere lo strato isolante del solaio di pavimento dove l’ambiente della mansarda non ha altezza utile lascerà all’unità sottostante una zona d’angolo fredda e disperdente. L’omino in mansarda sarà contento, ma non l’omino del piano di sotto 🙁

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E’ corretto prevedere di isolare tutto il solaio di pavimento in modo che l’unità sottostante non resti con l’angolo del soffitto freddo e disperdente.

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L’ambiente della mansarda che non ha altezza utile e non ci interessa (BLU) rimarrà freddo e non riscaldato, quindi l’elemento di separazione verticale va correttamente isolato, ma anche sigillato (parlo di tenuta all’aria).

In qualche progetto quell’ambiente freddo e non riscaldato viene destinato a cantina o ripostiglio, ma se posso dare un suggerimento: evitate questa soluzione. Una zona così fredda e “staccata” dall’ambiente riscaldato diventerebbe nel tempo un ambiente con temperatura sempre bassa dove la migrazione del vapore tenderebbe a sviluppare invisibili condense superficiali e poi muffa.

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Dopo aver isolato correttamente l’elemento di separazione verticale tra volume riscaldato e volume inaccessibile e basso, dobbiamo proseguire con l’isolamento delle falde e scegliere lucernari con ottime prestazioni, quindi con triplo vetro.

Una finestra per tetti non serve solo a garantire nuova luce e aria fresca, deve isolare la porzione di tetto dove l’isolante è stato interrotto. Non riuscirà a garantire la stessa trasmittanza del tetto isolato, è ovvio, ma deve essere scelto per avere meno dispersioni possibili 😉 che si può tradurre in: “meno condense possibili”.

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Forse vale la pena isolare tutta la falda del tetto e dare all’edificio un isolamento più completo e omogeneo senza zone troppo fredde e a rischio condensa.

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Più il progetto dell’isolamento della mansarda è ben fatto e più felici saranno gli omini che ci abiteranno: sia sopra che sotto 😉

voglia di trasformare il sottotetto in mansarda?

Se il sottotetto non è un locale abitabile, è necessario vedere cosa dicono le Leggi regionali per il recupero dei sottotetti. Per esempio per verificare che il sottotetto rispetti l’altezza media e minima.

Ottenere i permessi necessari per realizzare i lavori non è una cosa da nulla ed è onerosa: infatti sarà da presentare una pratica edilizia per cambio di destinazione d’uso e ci saranno da pagare i relativi oneri di urbanizzazione primaria 😐 Mi pare serva una SCIA alternativa al permesso di costruire.

Se però ci sembra di avere l’altezza minima necessaria di 2,70 metri e di 2,40 metri per i locali di servizio varrebbe la pena incaricare un tecnico per capirne la fattibilità e la onerosità.

Altrimenti il sottotetto resterà un locale adibito unicamente a deposito e se lo rendiamo abitabile resterà abusivo 😉


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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11 risposte a “Come isolare il solaio del sottotetto, come isolare la mansarda”

  1. @ stefano

    sì, consiglio la fibra di legno perchè non contiene le pericolose FAV e perchè è performante anche in estate offrendo massimo sfasamento termico rispetto a ogni altro materiale

    non ho nessuna affiliazione, purtroppo e per fortuna 🙂
    può acquistare senza perdere tempo qui https://www.steacom.it/bioedilizia/331-pannello-isolante-in-fibra-di-legno-naturatherm.html?gad_source=1&gbraid=0AAAAA9dqHODejbddEuM3UsrnNNJ-5dhp6&gclid=CjwKCAjwyfe4BhAWEiwAkIL8sDNTLDJnjksvxReFf3PNcZdEqsJA9QOrgJ54YLAyC-8LgAEB4z6l6RoCAYQQAvD_BwE#/spessore-100_mm

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  2. Avatar stefano

    Buongiorno,

    vivo in provincia Trieste in una “villetta accostata” su 3 piani da c.a. 60mq l’uno.
    Guardando i suoi interessantissimi video vorrei provare ad isolare (in fai da te) il solaio del sottotetto (non abitabile – in laterocemento), ma continuare a usare quest’area come “magazzino”.

    Che tipologia di prodotti suggerisce (nei commenti ho letto il riferimento alla fibra di legno)?

    Se ha dei link da indicarmi che possano supportare le vostre attività lo farei volentieri

    Grazie
    Stefano

  3. @ stefano

    per abitare e riscaldare questo ambiente serve un’attenta progettazione della tenuta all’aria e freno al vapore di tutte le strutture disperdenti.
    idealmente, partendo dal pavimento devo sigillare parete con falda, falda con serramento, ecc con un freno al vapore, poi rivestire tutto con fibrogesso o perlina.
    se le piace lavorare a secco, dovrà orientarsi verso fibra di legno, meglio ancora canapa, interposta ad una struttura in abete da ancorare alle pareti

  4. Corretto, falde con un po’ di lana di roccia e cartongesso a coprire, pavimento disperdente verso il garage, muri senza isolamento su 3 lati ed il quarto verso un muro interno della casa, 3 finestre/abbaini con buon isolamento.

  5. Falde con un po’ di lana di roccia e cartongesso a coprire, pavimento disperdente verso il garage, muri senza isolamento, 3 finestre/abbaini con buon isolamento.

  6. @ stefano

    quindi abbiamo le falde della mansarda con lana di roccia e cartongesso, mentre il pavimento disperdente verso il garage?

  7. Vorrei isolare internamente una locale mansardato migliorandone sia le prestazioni estive che quelle invernali, abito in provincia di Milano. Per ragioni di costo escluderei di migliorare l’isolamento del soffitto, che attualmente ha un po’ di lana di roccia coperta da cartongesso, il tutto del 1993, senza tetto ventilato. Sotto questo locale c’e’ un garage, quindi l’isolamento che potrei fare sarebbe solo interno e con spessori ridotti. Mi piace l’idea di usare materiali naturali che possano gestire l’umidita’ del locale, ma vorrei anche raggiungere un buon isolamento termico, come ho nel resto della casa. Mi piacerebbe anche una soluzione che possa realizzare autonomamente, sempre per ragioni di costo, pur usando materiali costosi, perche’ comunque il locale non e’ particolarmente grande.
    Devo metterci una pietra sopra perche’ pongo troppi vincoli o c’e’ una soluzione?
    La ringrazio.

  8. @ davide

    se ci sono dubbi sulla portata del solaio dobbiamo incaricare un tecnico che dal calcolo strutturale in considerazione del DGR relativo agli I.P.R.I.P.I. (interventi privi di rilevanza per la pubblica incolumità ai fini sismici) dia un limite al nuovo carico aggiunto permanente: il carico aggiunto al solaio esistente non deve eccedere una percentuale del peso del solaio stesso pre intervento, senza che sia necessario un rinforzo strutturale.

    ipotizzando che la botola permetta il passaggio a pannelli isolanti rigidi, 1 strato da 10cm di spessore peserà 11kg per metro quadrato.
    per decidere lo spessore non c’è altro modo che calcolare la stratigrafia con il solaio esistente incluso.

    se il solaio è irregolare o non planare dobbiamo progettare con isolante sfuso e poi con isolante rigido.
    il freno al vapore lo abbiamo già se i locali sottostanti hanno il soffitto intonacato.
    eventuali passaggi impiantistici dal volume riscaldato al sottotetto vanno sigillati.

    il dettaglio porta terrazzino non è molto chiaro

  9. Buongiorno vorrei procedere all’isolamento del sottotetto non abitabile della casa dei miei genitori, una villetta isolata in provincia di Padova, togliendo il sottile strato di lana di vetro messo da mio padre 30 anni fa e posando uno o due strati di fibra di legno come da lei suggerito.
    Il tetto è a doppia falda sfalsata, da una parte c’è una botola nella zona notte per l’accesso diretto, una volta saliti si può accedere in un minuscolo terrazzino, tramite una porta in alluminio con un enorme fessura sottostante (da cui entrano freddo d’inverno e insetti d’estate) in cui è situato l’accesso alla seconda parte del tetto.
    La mia perplessità più grande è se il peso della coibentazione può influire sulla stabilità del solaio, mettere due pannelli da 10cm sovrapposti non porta nessun pericolo?
    Va posizionato anche un freno vapore?
    Isolare la porta che da all’esterno non comporta un rischio di condense nel sottotetto visto che non entrerebbe più aria?
    La ringrazio, Davide

  10. @raf

    Perché sta prendendo piede la moda di posare tegole di colore nero? è una perversione, credo!

    Il nero fa sicuramente fa aumentare la temperatura superficiale del tetto e ci sono numerosi test fatti sui tetti piani abbandonati con guaine bituminose non protette.

    Inoltre creano mini isole di calore fuori dalle grandi isole di calore.

    una volta ho avuto un’auto nera… semplicemente era in pronta consegna e ho detto sì. mai più farei una scelta simile 😉

  11. Salve sempre interessante e istruttivo leggere i suoi articoli. Ho una domanda. Perché sta prendendo piede la moda di posare tegole di colore nero? Il nero fa sicuramente fa aumentare la temperatura superficiale del tetto,e in tetto non isolato il calore passa al sottotetto o questa riflessione non è giusta. Cosa ne pensa?