Quando parliamo di permeabilità all’acqua parliamo dell’assorbimento idrico capillare di un materiale (ad esempio il rivestimento sopra al cappotto), mentre quando parliamo della diffusione del vapore ci si riferisce alla capacità di diffusione del vapore.
caratteristiche degli strati esterni esposti alle piogge
Bisognerebbe usare solo materiali che non permettono di assorbire troppa acqua (delle piogge intendo), non troppa e non troppo in fretta, e finiture esterne che con il loro basso valore Sd (alta permeabilità alla diffusione del vapore) permettono una veloce asciugatura dell’acqua assorbita.
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Perché bisognerebbe usare materiali che assorbono acqua ma non troppa e non troppo in fretta?
Perché se usassi un materiale che non accetta nemmeno un grammo di acqua proveniente dall’esterno, questo materiale non sarebbe neanche capace di assorbire l’acqua di condensa e una superficie esterna spesso bagnata, sarebbe un invito a nozze per la proliferazione del verde come funghi e alghe 😐
la condensa sul cappotto
Dobbiamo ricordare che quando analizziamo un sistema a cappotto il punto di rugiada si trova sempre sulla superficie esterna (in facciata):
- la condensa si forma sempre dall’esterno! quindi il materiale del rivestimento deve permettere lo smaltimento di questa condensa, quella che in molti ancora pensano provenga dall’ambiente interno attraversando tutta la stratigrafia… è solo vapore contenuto nell’aria esterna che condensa sulla superficie fredda del cappotto 😉 o è pioggia battente 🙂
Se i materiali della facciata esterna assorbono più acqua (intendo assorbimento capillare dell’acqua piovana) di quanta possa essere diffusa verso l’esterno, questa rimarrà bagnata per diverso giorni dopo una pioggia.
capire le schede tecniche dei materiali
Purtroppo le schede tecniche dei materiali sono scritte come il Sudoku e i coefficienti di idroassorbenza e di diffusione del vapore acqueo sono espressi in tanti modi, per cui, se non sei abituato ogni giorno a confrontare questi valori, ti sembrerà un rompicapo 🙁
leggiamo insieme la scheda tecnica di un rivestimento per il cappotto
Andiamo ad esempio a leggere la scheda tecnica di questo Rivestimento a base di polimeri metilsiliconici in dispersione acquosa per facciate, indicato per la finitura dei sistemi d’isolamento termico e applicato in due mani:
Dai dati tecnici possiamo capire che questa finitura per cappotto garantisce un assorbimento capillare basso:
- infatti si legge “Permeabilità all’acqua classe W3” quindi bassa 🙂
e poi possiamo capire che la Permeabilità alla diffusione del vapore è alta:
- infatti si legge “Permeabilità alla diffusione del vapore classe V1” quindi alta 🙂
Questa finitura di cappotti non scrive numeri nella scheda tecnica e si limita a informarci sulla “classe “ conforme alla norma, ma comunque se abbiamo detto che il materiale esterno deve assorbire poco e asciugare tanto, pare che questo rivestimento per il cappotto vada bene e garantisca elevata idrorepellenza e diffusività del vapore acqueo proteggendo il cappotto dall’attacco di funghi ed alghe… In realtà questo compito è assegnato al prodotto biocida che è contenuto: contiene miscela di: 5-cloro-2-metil-2H-isotiazol-3-one; 2- metil-2H-isotiazol-3-one (3:1) 🙁
la scheda tecnica di un altro Rivestimento murale
Se andiamo a leggere la scheda tecnica di un altro Rivestimento murale strutturale con legante a base di silossani e silicato, magari troveremo non la “classe” ma i “numeri”:
Permeabilità alla diffusione del vapore: traduco io: classe V2 (media) 😉
Permeabilità all’acqua: traduco io: classe V3 (bassa) 😉
3 classi di diffusione del vapore
Per controllare e giudicare l’effetto “asciugativo” di un rivestimento per cappotto, (ma potrebbe essere anche un intonaco per esterni o una pittura per esterni) quindi la sua capacità di diffusione del vapore, la permeabilità al vapore, possiamo aiutarci con questa tabella:
3 classi di permeabilità all’acqua
Per controllare e giudicare l’effetto protettivo di un rivestimento per cappotto, (ma potrebbe essere anche un intonaco per esterni o una pittura per esterni) contro l’assorbimento di acqua possiamo aiutarci con quest’altra tabella:
è difficile scegliere i materiali
Non nego che sia difficile scegliere i materiali improvvisandoci tecnici di laboratorio, e nemmeno io lo sono, quindi anziché scegliere i materiali e accoppiarli con il nostro buon senso, scegliamo un sistema a cappotto certificato, dove tutti i componenti sono già stati testati insieme e hanno dato esito positivo. Dopo di che, dove esiste l’opzione di un prodotto diverso e con prezzo diverso 😉 (superiore ovviamente) scegliete il prodotto migliore! che con buona certezza significa un rivestimento esterno di più alta qualità.
Chi più spende 😐 meno spende 😉
cos’è un cappotto certificato
Se non hai mai sentito parlare di certificazione del cappotto termico provo a spiegartelo io in 3 minuti:
Un cappotto certificato garantisce che il tuo nuovo cappotto funzioni e non sia frutto della fantasia del tuo applicatore o composto dagli avanzi di magazzino dove va ogni mattina il tuo applicatore 😉
il suo ETA
L’efficacia e l’affidabilità del Sistema a cappotto è garantita dal suo ETA. L’ETA non è altro che la Valutazione Tecnica Europea (European Technical Assessment) e cioè un documento che contiene le prestazioni di un prodotto da costruzione.
Quasi tutti i Sistemi a Cappotto hanno il loro ETA ottenuto da ETAG 004.
I nuovi ETA invece si basano sull’EAD 040083-00-0404.
Entrambe, ETAG 004 e EAD 040083-00-0404 sono le “regole del gioco” quindi descrivono i requisiti che devono avere i sistemi di isolamento termico a cappotto.
Ora ne sai più del tuo applicatore 🙂 ma speriamo che questa battuta non sia vera 😐
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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