Non è la prima volta che leggo in un capitolato la stratigrafia della parete dove è proprio l’impresa a rovinare il progetto aggiungendo uno strato di isolamento interno per passaggio degli impianti:
Un lettore mi scrive che la ditta ha proposto le seguente stratigrafia della parete perimetrale:
- Cappotto da 15cm
- Poroton da 20cm
- intercapedine da 6cm (ospitera’ impianti e canalizzazione vmc)
- spazi vuoti con lana di roccia
- lastra di cartongesso da 1,25cm
- freno al vapore
- lastra di cartongesso da 1,25cm
Secondo lei e’ un buon compromesso tenendoci al riparo dal caldo e dal freddo?
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note sulla stratigrafia della parete
Devo dire che la soluzione descritta nella stratigrafia della parete viene proposta spesso.
Non so perché, forse perché sembra all’avanguardia nascondere gli impianti dietro al cartongesso? Certamente non può essere molto economica visto il numero di strati da eseguire e le varie attenzioni ai particolari esecutivi da fare!
C’è un’altra cosa da sottolineare: spesso in questi casi l’intonaco interno non viene nemmeno fatto e non fare la tonaca al muro può essere una aspetto negativo per l’acustica della parete e per la tenuta all’aria.
questa stratigrafia è un buon compromesso per ottenere comfort? al riparo dal caldo e dal freddo?
- sul lato esterno la coibentazione è l’ideale, un cappotto da 14cm (15 con collante e rasanate) forse dovrebbe avere spessore maggiore, ma la soluzione è perfetta
- un blocco in laterizio Poroton da 20cm di spessore potrebbe essere un po’ poco
- sul lato interno, un intonaco di qualità sarebbe meglio…
- l’intercapedine dedicata agli impianti e isolamento in lana di roccia interposto è sbagliato: può andar bene in un punto dove si concentrano molti impianti, ma come soluzione da adottare per tutta ala casa è sbagliato.
Questa intercapedine con lana di roccia NON è ottimale in regime invernale e NON è ottimale in regime estivo: infatti l’ambiente non è più delimitato da tanta massa (intonaco e laterizio) ma da doppio cartongesso.
cartongesso e lana di roccia
Il costruttore che prevede un’intercapedine impianti con ulteriore isolamento e finitura a secco con lastre di cartongesso di fatto peggiora la stratigrafia proprio per questo rivestimento interno.
Meglio far passare gli impianti nelle tracce e dove i passaggi sono molteplici il blocco può essere più spesso o raddoppiato.
Anziché investire nell’intercapedine interna con finitura a secco si potrebbero scegliere laterizi portanti rettificati ad incastro che garantiscono anche ottima planarità della faccia.
Questo tipo di blocco ha sul lato esterno una foratura più fitta per favorire l’applicazione dei tasselli del cappotto, mentre internamente presenta fori più larghi per facilitare la realizzazione delle tracce per gli impianti.
Non è di carattere economico la critica che muovo al costruttore, ma di un risultato termico scadente dopo una partenza eccellente!
l’errore progettuale
L’isolamento interno diminuisce sensibilmente la capacità della parete di assorbire / accumulare calore e quando in estate le temperature interne iniziano a salire sarebbe veramente utile disporre di una massa che possa farsi carico dell’energia in eccesso (quella da noi prodotta).
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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