consulenza per efficienza energetica

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Tetto piano con isolamento e impermeabilizzazione corretta

113 risposte

Se un tetto inclinato deve essere possibilmente traspirante, il tetto piano, per forza di cose, non lo può essere. Un tetto piano, con adeguato strato di isolamento, dev’essere protetto dall’umidità sia da fuori con una impermeabilizzazione corretta e in doppio strato che da dentro:

  • la guaina sotto l’isolante impedirà alla spinta di vapore di arrivare all’isolante
  • la impermeabilizzazione sopra l’isolante impedirà alla pioggia di bagnare l’isolante

guaina-bituminosa-a-fiamma

la resistenza al passaggio del vapore

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Secondo DIN 4108-3 un tetto piano richiede un freno al vapore con valore Sd >100m (se non lo sapete, il valore Sd ci indica la resistenza al passaggio del vapore, quindi più è alto il valore Sd e più la membrana impedisce il passaggio del vapore).

La struttura del tetto piano dovrebbe essere protetta da un freno al vapore almeno 6 volte più forte del valore di permeabilità delle pareti verticali.

impermeabilizzazione corretta e in doppio strato

Torniamo alla impermeabilizzazione sopra l’isolante contro pioggia e neve, di solito si usano

  • guaine bituminose plastomeriche PYP funzionano bene anche sotto forte insolazione
  • guaine bituminose elastomeriche PYE sono più adatte alle basse temperature e devono essere protette dal sole.

Ci sono anche manti impermeabili di tipo sintetico composito a base di poliolefine ed armato con un tessuto di vetro un’alternativa ottima solitamente usata sopra a isolanti dove non si usa la fiamma: ad esempio un manto sintetico a base di poliolefina termoplastica modificata con EPR:

manto-sintetico-a-base-di-poliolefina-termoplastica-modificata-con-epr-nordstartpo-12286-3

l’isolante sopra l’impermeabilizzazione

Nel tetto rovescio, quello con l’isolante seduto sopra l’impermeabilizzazione, è consuetudine limitarsi all’impermeabilizzazione all’estradosso della struttura (sotto la coibentazione esterna) confidando che il vapore penetrato nella struttura non condenserà  al suo interno perchè la temperatura della massa in cls avrà temperatura sufficientemente alta grazie ai pannelli isolanti:

tetto-piano-isolamento-esterno-xps-tetto-rovescio

Se il tetto piano è in Sud Italia però, ha poco senso posare materiali leggeri come l’XPS che proteggono poco contro il caldo. Ovviamente bisognerebbe fare il calcolo degli spessori e vedere che prestazioni si raggiungono.

tetto-piano-doppio-isolamento-esterno-xps-tetto-rovescio

ottenere un buon valore di sfasamento estivo

Quando l’XPS in spessori ragionevoli non offre adeguato sfasamento non ci restano che 2 strade:

  • aggiungere uno strato di materiale isolante sfuso e coprire con buon spessore l’isolamento in pannelli
  • cambiare materiali e stratigrafia

materiale isolante sfuso

Può essere pratico, veloce e facile riversare sul lavoro finito dei sacchi di argilla espansa, quindi perchè non calcolare quanto materiale ci vuole e raggiungere una buona prestazione sia invernale che estiva? Proteggendo anche l’isolante dagli sbalzi di temperatura e dai raggi UV 😉

coibentazione in fibra di legno

Progettare un tetto piano con coibentazione in fibra di legno è più complesso. 

Mi correggo: è più complesso trovare la ditta che esegue i lavori! Si deve fare più attenzione: la realizzazione e la posa devono essere perfette 🙂 :

  1. solaio in cls
  2. tenuta all’aria e freno al vapore a diffusione igrovariabile
  3. fibra di legno
  4. manto impermeabile in poliolefine
  5. eventuale strato ulteriore in XPS anche a protezione dell’impermeabilizzazione
  6. pavimentazione flottante come finitura e zavorra

 ponti termici dimenticati?

isolamento-ponte-termico-parapetto-tetto-piano-fibra-di-legno

Se il tetto piano ha dei parapetti perimetrali dobbiamo rivestirli risvoltando la coibentazione in verticale e sul “muretto” che verrà coperto dalla lattoneria.

elemento-per-copertura-piana-purenit-attikaelement-sezione

Se il tetto piano non offre parapetti dobbiamo prevdere la quota  dello spessore dell’isolamento e anche l’arrivo del cappotto di facciata costruendo un elemento come questo:

 elemento-per-copertura-piana-in-battuta-al-sistema-cappotto-purenit-attikaelement

Ancora più semplice è costruire il parapetto con materiale da costruzione isolante e idrofobo.

Il parapetto del tetto piano è sempre un dettaglio spinoso, se possibile meglio progettare fin dall’inizio con blocchi per taglio termico in modo da non avere un elemento verticale freddo.

Ogni tetto piano, nella realtà, presenta dei dettagli esecutivi unici quindi questo articolo vuole solo ricordare quello che tutti già sapete: nulla è facile 🙂


federico sampaoli espertocasaclima

copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli  consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio

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113 risposte a “Tetto piano con isolamento e impermeabilizzazione corretta”

  1. Buonasera dott. Sampaoli, il pacchetto di un tetto piano deve prevedere obbligatoriamente uno strato di drenaggio. Cercando in Internet ho trovato un prodotto della ditta Shluter di Fiorano Modenese (MO) che trova su questo link https://www.schlueter.it/schlueter-troba-plus-g.aspx
    Ho visto anche un video esplicativo su YouTube al seguente link https://youtu.be/Lqqv9mtaW1g?list=PLsrFDMnv9Xi6VT2tR3aynt-rK1IBqjyS2
    Le chiedo ma questo è un prodotto innovativo o è di uso comune su tutti i tetti piani?
    Cosa ne pensa di questo prodotto?
    Ci sono sistemi simili oppure molti ancora inseriscono un semplice telo di Nylon come dicono nel video? Grazie in anticipo per la eventuale risposta e buona serata.

  2. @ sax

    La norma impone l’impermeabilizzazione primaria sopra le pendenze, e questo strato già esiste.
    poi in ordinoe di posa:

    uno strato di protezione in TNT
    uno strato in XPS a bassa igroscopicità e non EPS
    uno strato di scorrimento in PE
    il massetto
    l’impermeabilizzazione secondaria che protegge il massetto
    la pavimentazione

    per migliorare la protezione dal caldo, aggiungere argilla espansa sfusa a protezione

  3. Buonasera le chiedo un consiglio su una lavorazione di miglioramento energetico che stanno realizzando nel mio condominio, coperto da terrazza occasionalmente praticabile(giusto manutenzione antenne etc..)
    l’impresa ha lascaito la vecchia guaina verniciata negli anni con alluminio(questa non in perfette condizioni), sulla quale sta incollando pannelli eps di 14cm e sopra realizzerà piccolo massetto e nuovo strato impermeabilizzante.
    Secondo lei è corretto procedere in questo modo?siamo a Ladispoli provincia di Roma

  4. Salve, nel condominio minimo dove vivo a breve inizieranno i lavori di ecobonus.
    Appena montata l impalcatura si procederà alla lavorazione del tetto piano dell edificio.
    Ci troviamo a Pozzuoli provincia di Napoli esposti al mare in linea d aria distante 1,5 km.
    Attualmente il tetto è provvisto dopo solaio( con pendenza per la deflutizione dell acqua piovana) di due strati di guaina sfalsata di circa 50 cm e trattata negli anni con guaina liquida.
    Si presenta dopo circa 20 anni in buono stato perché manutenzionata.
    Il lastrico non presenta cordoli esterni ma solo quello venutosi a creare per dare le pendenze (infatti da lato sud avrà circa 5 cm di cordolo, mentre dal lato della unica pluviale presente circa 20 cm ed il terrazzo e circa 200m2).
    Nell ultimo anno di pioggia e dopo una forte grandinata che non ha lesionato la guaina si è verificata una leggera infiltrazione dall imbocco della pluviale.
    Internamente non abbiamo controsoffitto è noto punti di muffa negli angoli delle stanze lievi e passabili, mentre in camera da letto cabina armadio e bagno in camera esposto a nord il fenomeno condensa è molto piu marcato.
    In bagno e cabina armadio ho anche effettuato dei fori da 100 per il ricircolò dell aria ed effettuato un cappotto interno ma non ho risolto.
    Chiedo a lei che è un esperto:
    1 sarebbe conveniente lasciare guaina sul tetto vista la ottima tenuta ed a limite riparare solo dalla pluviale?
    2 che tipo di lavorazione mi converrebbe fare?(stratigrafia con cm del cappotto)
    3 altri consigli sono bene accetti
    P.S,
    Nell ecobonus sarà previsto:
    Cappotto al tetto e pareti perimetrali
    Caldaia e termosifoni
    Impianto climatizzazione
    Infissi
    Oscuranti
    Fotovoltaico con accumulo
    Ringrazio in anticipo, Pasquale.

  5. @ giorgio

    immaginavo che il problema fosse il surriscaldamento del solaio.
    anch’io eviterei un nuovo getto sopra al solaio esistente, anche perchè è una spesa che porterebbe a poco e poi ci si dovrebbe comunque ingegnare per isolare e impermeabilizzare.
    quando ragiono sulle soluzioni possibili parto sempre dallo stato di fatto facendo un calcolo termico con gli spessori e i materiali conosciuti.
    poi inizio a fare delle simulazioni per capire dove posso arrivare con il valore di sfasamento termico aggiungendo alcuni materiali.
    ovviamente le soluzioni devono andare d’accordo con i dettagli e i particolari dell’esistente che già un po’ mi ha descritto.
    per quanto riguarda l’impermeabilizzazione, questa si potrebbe ripristinare sopra quella esistente dopo la riparazione delle zone difettose.
    dopo di che si potrebbe anche ragionare su materiale isolante sfuso.
    se vuole rispondermi via mail possiamo progettare una soluzione insieme

  6. Avatar Giorgio
    Giorgio

    Grazie per la risposta, molto preziosa.
    Si, parliamo di una casa al mare. Il problema è il caldo!
    Ho l’appartamento al primo ed ultimo piano, appunto sotto il tetto piano in laterocemento. Il tetto è scomodamente accessibile da una botola per la manutenzione. Ha un cordolo perimetrale alto un paio di cm ed è impermeabilizzato con una guaina bituminosa ardesiata. In passato su qualche casa identica li vicino hanno sormontato con un tetto inclinato in laterocemento con tanto di coppi. Per reggere evidentemente regge, ma dubito oggi di poter fare altrettanto senza un verifica sismica, che sicuramente non andrebbe a buon fine, la casa è del ’55. Oltretutto i costi iniziarebbero a salire.
    Mi piaceva l’idea di conservare la vecchia guaina per proteggere l’appartamento durante i lavori, oltre a risparmiare i costi di smaltimento. Cmq la considero sacrificabile.
    Parliamo di 95 mq di cui 80 sopra la casa e il resto a sporto. Ha tre pluviali di scolo, uno purtroppo interno alla muratura. Il tetto ha poi tre canne fumarie, retaggio delle vecchie stufe che scaldavano la casa. Ha un minimo di pendenza a dorso d’asino, nulla di particolarmente pronunciato, ma tutto sommato efficaci. Andando a fare spessore, i tre imbocchi diventano un punto delicato, in quanto sono vicini al filo esterno, e quindi se li inglobo nel nuovo spessore ho poi poco spazio per chiudere la nuova guaina. Motivo per cui pensavo di coibentare lasciando fuori un contonro di circa 30cm, così da mantenere tutto il contorno come canale di raccolta. Ultimo dettaglio tutto il tetto è contornato da una mantovana in metallo che risvolta per pochi cm anche sopra e su cui si chiude l’attuale guaina.
    Bisogna per forza fare qualcosa di leggero, e tener conto che le raffiche di bora qui raggiungono velocità molto importanti. Mi piaceva la fibra di legno perchè performa bene anche d’estate. Altro non saprei.
    Un saluto
    Giorgio

  7. @ giorgio

    eh sulla fibra di legno non si possono sfiammare le guaine, anche perchè non trovano adesione.
    inoltre sul lato caldo ci serve un freno al vapore non così potente come una vecchia guaina ardesiata.
    il contorno non sarebbe un problema perchè possiamo realizzarlo in blocchi in calcestruzzo cellulare attenuando per bene il ponte termico.
    ma intuisco che sia una casa al mare, forse si potrebbe cambiare progetto, ma dovrei conoscere bene i dettagli di questo lastrico solare

  8. Avatar Giorgio
    Giorgio

    Buongiorno,
    vorrei isolare il mio tetto piano in laterocemento. Attualmente è ricoperto da una guaina bituminosa ardesiata, ormai ammalorata. Non credo ci sia isolante sotto la guaina.
    La mia idea è di mantenere la guaina ardesiata come frenovapore. Poi dal basso verso l’alto
    12+12 cm di isolante in fibra di legno.
    2 cm fibra di legno ad alta densità per migliorare la calpestabilità (il tetto è accessibile solo per manutenzione).
    Nuova guaina bituminosa ardesiata a finitura.
    Escluderei il telo in poliolefine perché farei fatica a trovare un posatore qualificato.
    Una mia perplessità è la compatibilità della guaina bituminosa con la fibra di legno, sulla quale andrebbe squagliata.
    Inoltre non so come chiudere i fianchi. Se dovessi arrivare fino a bordo tetto dovrei rifare le mantovane che chiudono il contorno! Non c’è un cordolo perimetrale su cui chiudere, o meglio è alto 4 cm, tanto per non fare percolare le acque. La mia idea è di finire la coibentazione a 30 cm dal bordo e poi risvoltare la guaina sulla vecchia. La cosa però non mi convince molto, se non altro perché lascerei un ponte termico vistoso, visto che lo sporto del tetto non sarebbe coibentato. C’è da aggiungere che l’appartamento è utilizzato solo d’estate, quindi non dovrei avere problemi finché non cambio il modo d’utilizzo!
    Grazie per l’attenzione
    Giorgio

  9. @ maurizio

    c’è qualcosa di strano:
    la guaina sull’EPS non si può posare
    la tegola canadese funziona solo su falde con pendenza

    se si tratta di un tetto piano, le avevo chiesto se ci fosse un parapetto.
    siamo in costruzione o in ristrutturazione?

  10. Avatar Maurizio
    Maurizio

    Il tetto piano progettato è così strutturato:
    -travetto in acciaio 200 mm
    -grecata di 125 mm
    -polistirene espanso 40 mm
    -guaina 5 mm
    – tegole canadesi 30 mm
    Il tutto dovrebbe essere calpestabile.
    Città: Lecce
    Da quello che ho letto temo di finire arrosto con esposizione sud- sud/ovest.
    Indicativamente come lo si dovrebbe strutturare per avere un’idea?
    Grazie.

  11. @ maurizio

    l’impermeabilizzazione di un pacchetto isolante in fibra di legno sarebbe da fare in poliolefine o eva perchè immagino che non sarà calpestabile questo tetto piano.
    la difficoltà è avere una squadra che usi questi materiali su piccole metrature.
    ma io non so dove ci troviamo esattamente.
    se il tetto piano ha dei parapetti si potrebbe lavorare con materiali non eccezionali contro il caldo estivo ma coprendoli con materiale sfuso per migliorare il valore di sfasamento termico e contestualmente proteggere le guaine dal sole

  12. Avatar Maurizio
    Maurizio

    In pacchetto per un tetto alleggerito con grecata e cls, ha senso parlare di barriera vapore?La grecata è permeabile al vapore? Ha senso realizzare un pacchetto di coibentazione con sola fibra di legno per avere uno sfasamento ottimale?(la mia casa si trova nel profondo sud con esposizione sud-sud/ovest…….fa caldo d’estate mentre è mite d’inverno) Cosa dovrebbe chiedere e/o ricevere il mio tecnico da una ditta per avere contezza sulla sua preparazione nella realizzazione di una buona coibentazione?
    Se ho capito bene per il mio caso dovrei fare un doppio isolamento con guaine bituminose plastomeriche PYP? Resisteranno alla canicola dell’estremo sud senza deformarsi?
    Mamma mia quante domande e quanti dubbi.
    Grazie per tutti gli articoli, esaustivi, che si trovano sul suo sito.
    Saluti e grazie anticipatamente per la Sua risposta.

  13. Avatar Fabiano
    Fabiano

    La ringrazio molto per il feedback prezioso. Riguardo al tema della ventilazione del tetto piano cosa ne pensa?

  14. @ fabiano

    perchè porre domande così difficili il venerdì?

    Un tetto piano verde si comporta bene perchè in estate l’impermeabilizzazione esterna raggiunge al massimo i 40°C sotto il pacchetto verde estensivo.
    Il pacchetto verde ha però anche l’effetto “ombreggiante” di rallentare il potenziale di asciugatura del pacchetto isolante:
    – se correttamente gestito nella stratigrafia il pacchetto isolante riesce a liberarsi del vapore eventualmente accumulato nella stagione di riscaldamento (verso l’interno).

    Evitando barriere al vapore e freni al vapore con un valore sd di 13 m (ma anche se fosse solo 5) sul lato caldo si eviteranno danni strutturali ai componenti.

    Attenzione agli strati di OSB 🙁 questi si comportano come freni al vapore e quindi riducono la possibilità del pacchetto isolante di asciugare correttamente 🙁 meglio scegliere materiali aperti alla diffusione 🙂

    perciò quel freno al vapore sd 13metri va senza dubbio sostituito con un freno al vapore igrovariabile capace di gestire la stagione invernale e la stagione estiva grazie al suo Valore sd a diffusione igrovariabile 0,25 – >25 m

    vista la sua attenzione per il dettaglio esecutivo e i materiali impiegati nella stratigrafia, le consiglio di controllare personalmente il progetto esecutivo della tenuta all’aria 😉 (sigillature, particolari esecutivi, disegni ecc) perchè è inutile correggere una stratigrafia se poi il vapore può trovare un’imperfezione e accedere a strati superiori e più pericolosi.

  15. Avatar Fabiano
    Fabiano

    Buongiorno,
    sto per costruire una casa in legno a telaio in provincia di Milano.
    La costruzione avrà un tetto piano non ventilato pendenza 1,5% (pacchetto chiuso).
    La stratigrafia è così composta (dall’interno verso l’esterno):
    – struttura in fibrogesso isolato con 7 cm di lana + guarnizioni puntachiodo
    – schermo freno vapore (sd=13 m)
    – OSB
    – travi solaio con interposti 7 cm di lana
    – OSB
    – lana di roccia 18 cm
    – telo traspirante (sd=0,05 m)
    – tavolato di abete con listelli pendenziati
    – membrana impermeabilizzante in EVA
    – pacchetto verde estensivo
    Ho timori di formazione condensa interstiziale.
    Non capisco se il telo sul lato caldo deve essere una barriera vapore con sd molto elevato o è meglio un freno vapore che lasci traspirare anche all’interno d’estate come mi è stato proposto.
    Inoltre alcuni mi consigliano di porre delle aperture nel punto più basso della copertura e degli aeratori nel punto più alto per “ventilare” il tetto, altri me lo sconsigliano totalmente perchè il tetto piano o a bassa pendenza per sua natura non ventila.
    Mi può dire il suo parere? la ringrazio molto

  16. @ raffaele

    sì può andare bene come strati ma come spessori?
    facendo il calcolo delle proprietà termiche si può scoprire se garantisce
    sufficiente trasmittanza (la lana di legno mineralizzata isola la metà circa degli altri materiali)
    sufficiente numero di ore di sfasamento termico estivo

  17. Avatar raffaele

    Ricapitolando, se ho capito bene, dal basso verso l alto:
    1 barriera al vapore
    2 lana di legno mineralizzata di adeguato spessore
    3 massetto per pendenza in Lecacem mix(direttamente versato senza nessuna protezione sullo stato di lana di legno… Così dice il rivenditore)
    4 guaina bituminosa impermiabilizzante a fiamma.
    Trattandosi di piccola superficie, casa mia, (80 mq) ed avendo una buona manualità non penso di chiamare nessuna ditta. Farò tutto da solo.
    SI accettano ulteriori consigli. Grazie. Cordiali saluti

  18. @ raffaele petillo

    è vero che la fibra di legno è veramente potente contro il surriscaldamento estivo ma è anche vero che un tetto piano è una stratigrafia non traspirante per colpa della necessaria impermeabilizzazione – o meglio detto, è traspirante solo in una direzione, verso l’interno).
    questo aspetto rende molto più complicato il progetto e servono manti speciali che pochi artigiani usano o sanno usare.

    dunque la stratigrafia migliore è quella che l’impresa in cantiere è in grado di fare e per bene!

    se sa solo usare guaine a fiamma sarà meglio progettare così:
    una barriera al vapore per proteggere l’isolante e poi sopra l’impermeabilizzazione.
    visto che l’isolante non è proprio dei migliori come calore specifico, si potrebbe aiutare lo sfasamento termico coprendo la impermeabilizzazione con materiale sfuso tipo argilla espansa: assicura isolamento termico e acustico e protegge dai raggi UV le guaine.
    questo strato si può aumentare fino ad ottenere le ore di sfasamento volute.

    idem per un tetto rovescio che pone l’isolante sopra l’impermeabilizzazione già fatta 😉

  19. Avatar raffaele petillo
    raffaele petillo

    Buongiorno, dovendo isolare un solaio latero cemento zona climatica C, quindi ci dobbiamo proteggere come lei ci insegna dal caldo, mi potrebbe consigliare una stratigrfia idonea? Ho letto tutti i commenti al suo articolo e la confusione tra tetto rovescio e tetto dritto, manco una partita di tennis ?, è cresciuta ancora di più.
    Se ho capito qualcosa potrebbe andare bene una stratigrfia del genere?
    1 solaio laterocento
    2 lana di legno mineralizata o fibra di legno ad alta densità mi dica lei quale delle due è che spessori utilizzare.
    3 massetto di pendenza per scarico acqua piovana
    4 guaina bituminosa impermeabile.
    La fibra o la lana di legno devono essere protette con teli o altro dalla posa del massetto?
    Ultima cosa in questa stratigrfia manca qualche elemento tipo , telo, barriere,ecc.ecc.
    Grazie per l attenzione che mi dedicherà. Aspetto con piacere una sua risposta.
    Cordiali saluti Raffaele.

  20. @ Alex

    ricapitolando la sua stratigrafia per il tetto piano in legno:

    – Travi portanti
    – perline legno
    – guaina con elevatissimo valore sd (come detto prima: meglio evitare di posare una barriera al vapore che non permetterebbe lo smaltimento dell’umidità)
    – isolante in fibra di legno mineralizato (un pannello di questo tipo ha conduttività un po’ troppo elevata: probabilmente 0,065 W/mK, quindi per contenere le dispersioni invernali si dovrà aumentare considerevolmente lo spessore rispetto a fibra di legno ad alta densità)
    – altra guaina sopra l’isolante

    ottimo scaricare in grondaia! prima avevo capito che si costruiva una vasca.

  21. Grazie per la risposta,cerco di spiegare meglio il punto non chiaro di stratigrafia
    Travi portanti-perline legno-guaina con elevatissimo valore sd- isolante in fibra di legno mineralizato- altra guaina sopra l’isolante, sopra questo pacchetto volevo creare un secondo strato di tavolato creando una pendenza per far defluire la pioggia in gronda, la pendenza sarà di un 3/5%

  22. @ Alex

    un tetto piano in legno:

    – per i muretti di contenimento che possono rappresentare forti ponti termici per molti metri lineari meglio impiegare blocchi a taglio termico per l’altezza necessaria
    – per lo spessore dell’isolante, ricordare che per ottenere sufficiente sfasamento estivo con lana di roccia sarà necessario uno strato in più rispetto alla fibra di legno e quindi delle sponde più alte
    – per le guaine lei non ha identificato la tipologia quindi direi che
    — per mettere in sicurezza questa stratigrafia tetto piano in legno meglio evitare di posare una barriera al vapore che non permetterebbe lo smaltimento dell’umidità (già presente o che si accumula anno dopo anno)
    — per la impermeabilizzazione del tetto piano meglio usare guaine con elevatissimo valore Sd
    – il dettaglio finale non sono riuscito a capirlo: guaina isolante – travetti per copertura finale in pendenza

    si deve anche preparare un dettaglio esecutivo per progettare accuratamente la tenuta all’aria del volume riscaldato sottostante: senza questo dettaglio inutile procedere.

  23. Salve,e complimenti, volevo chiedere una info devo realizzare un tetto in legno piano con muretto di contenimento a vasca, ovviamente non posso realizzare la ventilazione… pensavo di procedere nel seguente modo per la coi bent azione: perline-guaina-strato isolante in fibra di roccia o legno(applicato anche nelle pareti interne dei muretti di contenimento)-guaina isolante- travetti per copertura finale in pendenza.
    Può essere corretto?

  24. Avatar valeria michelucci
    valeria michelucci

    Salve dott. Sampaoli, complimenti tutto molto inteessante, devo rifare il tetto di una stanza in Sicilia, avevo inizialmente pensato di realizzare un tetto verde, in modo da coltivare erbe varie sul tetto (sono un agronomo) ma ho alcune perplessità, relative da cio che ho letto sul suo blog relativo alla durata della realizzazione rispetto al tetto in tegole, inoltre non riesco a trovare ditte serie che abbiano realizzato tetti verdi a Palermo, nel caso in cui dovessi ripiegare per il classico tetto con perline in legno e tegole vorrei contattare una ditta che sappia realizzare un ottimale isolamento termico del tetto, mettendo in pratica i suoi suggerimenti mi può indirizzare, dare qualche nome o suggerimento grazie Valeria

  25. il suo lastrico solare non isolato ha certamente uno strato con funzione di impermeabilizzazione che si comporta come una barriera al vapore.
    quando all’estradosso verrà messo un nuovo pacchetto isolante resterà un forte ponte termico perimetrale nel nodo tetto – parete quindi dovrà intervenire internamente per isolare l’angolo della parete con il soffitto.
    visto che internamente ci sono già i segni delle condense avvenute e servirà una bonifica della finitura interna forse vale la pena progettare un isolamento sul lato interno e mantenere il lastrico solare così come è

  26. Salve ho una casa in sud Italia ristrutturata da poco con un tetto piano dello spessore 25 cm di mattone più 5 cm di caldana e lastricato solare, ho dei problemi all’interno murature perimetrali coinbentate infissi termici, ma nellintradosso iniziano a sembrare le travi del solaio macchiate di verde io credo sia un problema di condensa, voglio coinbentare con un pannello di polistirene estruso da 5 cm più 10 cm di cemento alleggerito con polistirolo e poi il pacchetto di lastricato solare nn so se mettere tra il solaio e il pannello la barriera al vapore visto che già i pannelli possono fungere da barriera?

  27. una nuova costruzione di edificio a struttura intelaiata di legno, il pacchetto di copertura piana in legno dovrebbe prevedere un telo sul lato caldo (sotto l’isolante) capace di gestire la migrazione del vapore in modo igrovariabile.
    sul lato freddo un manto in Poliolefine permette di preparare un massetto di finitura alleggerito pronto per ricevere la finitura desiderata.

    naturalmente per verificare lo sfasamento raggiungibile si deve tenere conto sia degli strati di isolamento termico e sia lo strato pesante di finitura.

    per consentire un corretto deflusso delle acque verso i punti o linee di scarico e il dilavamento ciclico meglio non scendere con le pendenze sotto il valore dell’1% 1,5 %.

  28. Avatar Daniele

    salve vorrei chiedere info riguardo un tetto piano in legno in sud Italia con alte temperature nei mesi estivi, la struttura delle pareti della costruzione sarà realizzata con struttura in legno platform con cappotto esterno;
    che tipo di guina si dovrebbe prevedere sul tavolato di copertura e che tipo di isolamento è più indicato di che spessore? Considerando che il tetto sarà pavimentato e praticabile.

    Grazie
    saluti

  29. se durante il rifacimento del terrazzo si manterranno guaina bituminosa saldata, massetto pendenzato e pavimentazione avremo:
    1 già pronte le pendenze
    2 già pronto lo strato di barriera al vapore a evitare il rischio di condense nell’isolante
    3 si potrebbe preparare un nuovo strato impermeabilizzante in vista della realizzazione di un tetto rovescio che significa mettere l’isolante sopra lo strato di impermeabilizzazione. l’isolante andrà zavorrato.

  30. Avatar Giovanni

    Sì tratta di rifacimento terrazzo praticabile con inserimento isolante e con spessori non eccessivi. Conviene rimanere la guaina bituminosa esistente anche se messa anni fa (potrebbe esserci condensa al di sotto della stessa ), sui giunti della stessa l’isolante non aderisce quindi come comportarsi, e gli altri successivi strati quali consigliereste?Impermeabilizzazione a vista trattata o pavimento incollato e con giunti?
    Grazie.

  31. innanzitutto bisognerebbe sapere se gli strati attuali hanno bisogno di un ripristino o un rifacimento.
    se la stratigrafia attuale fosse sana e mancasse solo dell’isolamento si potrebbe valutare la realizzazione di un tetto rovescio che significa mettere l’isolante sopra lo strato di impermeabilizzazione. l’isolante andrà zavorrato.
    la fattibilità dipende dalle quote disponibili.

    in alternativa si può valutare la posa di un isolante adatto anche alla protezione dal surriscaldamento estivo (oltre che al contenimento delle dispersioni invernali) che sarà protetto da una nuova impermeabilizzazione in Poliolefine o TPO a vista calpestatile per ispezioni ma non per terrazzo.

  32. Avatar Giovanni

    Buonasera, vorrei un consiglio.
    Mi accingo a rifare un terrazzo praticabile condominiale con parapetti in cls esterni, costituito da :
    solaio laterocemento; guaina bituminosa saldata; massetto pendenze; pavimentazione.
    Quale stratigrafia mi consigliereste (conviene a rimuovere la guaina presente? ) per il rifacimento, cercando di utilizare materiali come xps, schiuma polyiso o similari. Zona E.
    Grazie

  33. le vostre tipiche chianche di pietra leccese sono la finitura esterna, come a Milano potrebbe essere una piastrella.
    l’impiego di freni al vapore o di barriere al vapore è di solito previsto per proteggere l’isolamento orizzontale del lastrico solare.
    in due parole devo evitare che il vapore attraversi la stratigrafia intera e possa condensare nello strato più freddo.
    nel caso di materiali isolanti fibrosi adatti alla protezione dal caldo estivo come per esempio la fibra di legno capace di garantire il più elevato valore di Calore specifico (ben 2400 J/kgK), sul lato caldo si progetterà un freno al vapore igrovariabile, sul lato freddo una barriera al vapore.

    anche l’eps traspira, non come i materiali isolanti fibrosi, ma traspira. dunque meglio ben progettare.
    aggiungo anche che 50mm di isolante non credo possano garantire i limiti di legge, né garantire una protezione dal veloce surriscaldamento del solaio.

  34. Salve gent. Dott. sono curioso del suo pensiero sull’utilizzo delle tipiche chianche di pietra leccese in zona C come copertura finale dell’involucro del solaio per un terrazzo piano praticabile. ho notato che i costruttori ora hanno aggiunto l’utilizzo di 5 cm di eps però sinceramente non ho visto che utilizzano guaine o freni al vapore… come invece leggo qui sul blog

  35. la sua idea progettuale è realizzare un tetto freddo dove, sopra l’impermeabilizzazione, sta l’isolante:

    – in ogni caso è da preferire un unico strato di isolante scegliendo piuttosto un pannello battentato
    – lo spessore del pacchetto deve anche tenere conto delle pendenze che bisogna costruire sul massetto alleggerito (il punto più sottile in prossimità del bocchettone di scarico potrà essere di 35mm se il massetto sarà realizzato in aderenza)
    – la trasmittanza va calcolata includendo tutti gli strati fino all’isolante senza conteggiare aria tra i piedini del pavimento flottante
    – purtroppo a garanzia della buona opera si deve tenere conto che il pacchetto deve resistere alla forza aspirante del vento, e al galleggiamento: infatti il deflusso dell’acqua avviene sopra e anche sotto alle lastre in XPS
    – lo spessore dello strato di ghiaia corrisponde al rispettivo spessore dello strato isolante
    – un rivestimento lastricato deve essere almeno spesso 60 mm

    ripiegare su un ulteriore strato di isolamento interno rovinerebbe l’efficacia dell’inerzia interna della stratigrafia sia in regime invernale che in regime estivo e poi l’eps non può essere considerato un materiale isolante adatto per interni.

    per risparmiare qualche cm di spessore di isolante bisognerebbe cambiare il progetto prevedendo del poliuretano lavorando con barriera al vapore sul lato caldo.

    per concludere bisognerebbe
    per 1a cosa calcolare lo spessore massimo disponibile in base alle pendenze e ai compluvi e displuvi da realizzare
    per 2a cosa ricalcolare la stratigrafia con gli spessori disponibili realmente

  36. Avatar Alessia

    Buongiorno,
    avrei bisogno di una consulenza su un progetto di un lavoro pubblico: la manutenzione di una terrazza praticabile/anfiteatro che costituisce la copertura del Centro Sociale di Lastra a Signa, edificio in parte destinato a residenza per anziani.
    Il progetto prevede la demolizione di tutti gli strati fino al solaio in laterocemento e la sostituzione di massetto, guaina e rivestimenti, con inserimento di opportuno isolamento termico per rendere la trasmittanza del solaio conforme ai limiti di legge e migliorare l’abitabilità dei vani sottostanti.
    L’idea sarebbe quella di realizzare un tetto rovescio pavimentato.
    In fase di studio di fattibilità mi ero orientata su doppio strato di xps (5+6 cm) che, unitamente ad un massetto alleggerito, mi permettevano di ottenere una trasmittanza U=0.244 W/m2K.
    La stratigrafia era la seguente:
    – pavimento flottante 2 cm
    – supporti fissi/strato di aria ferma 2cm
    – strato di separazione tnt
    – isolante termico XPS
    – strato di separazione
    – guaina
    – primer bituminoso
    – massetto in cls alleggerito
    – solaio in laterocemento 30 cm

    In seguito, avendo avuto l’opportunità di fare dei saggi e valutare più precisamente le quote di progetto, mi sono accorta che non è possibile utilizzare tutto questo spessore di isolante: per non superare la quota di calpestio interna e non volendo rinunciare alla posa a secco, ho circa 5 cm da dedicare all’isolamento esterno.
    Ho visto i pannelli/tappetini di aerogel e mi chiedevo se fossero utilizzabili in una stratigrafia come la mia, non protetti da una guaina e gravati dal punzonamento del pavimento galleggiante, poichè non ho trovato esempi di applicazioni simili. Inoltre temo che anche se fosse possibile avrebbe costi notevoli.
    L’alternativa a cui avrei pensato, anche se non mi piace molto, è 5 cm di xps in copertura e 6 di eps all’interno, valutando la necessità di una barriera/freno al vapore.
    Lei che mi suggerisce?
    Perdoni la lunghezza del post!
    Cordiali saluti,
    Alessia Bochicchio

  37. non è molto chiaro lo stato di fatto:
    abbiamo un tetto piano parzialmente impermeabilizzato?

    il legno lamellare è un materiale strutturale e non isolante.
    le tegole non si possono posare su tetti piani

  38. Avatar alessandro
    alessandro

    ho un tetto piano sottotetto abitabile sul tetto all’incirca 50/60 metri quadri

    su 20 solo cemento sugli altri 40 restanti solo catrame .

    vorrei mettere dei pannelli al di sopra del tetto , legno lamellare ai fini di ampliare lo sfasamento termico ; e’ possibile mettere solo i pannelli o dovrei aggiungere le tegole ???

  39. un lastrico solare da isolare e impermeabilizzare dunque.
    lo spessore dei pannelli in fibra di legno (che aumenterei) deve essere protetto anche ai lati per evitare possibili passaggi di vapore per fiancheggiamento.
    visto che si vuole pavimentare si potrà proteggere la fibra di legno con un manto in poliolefine su cui gettare un massetto leggero ed isolante dove poter ripetere l’impermeabilizzazione cementizia prima del collante per pisatrella.
    la stratigrafia di fatto sarà traspirante solo verso l’interno.

    alternativa al manto in poliolefine può essere uno strato in pannelli in poliuretano espanso adatti alla posa di guaina bituminosa.

  40. Avatar Giuseppe De Vita
    Giuseppe De Vita

    Gentile Sig. Sampaoli, accingendomi a coibentare il mio terrazzo di circa 160 mq situato, a copertura del mio appartamento, a Benevento zona climatica C, avevo pensato a questa stratigrafia:
    1) Membrana freno al vapore igrovariabile e barriera all’aria;
    2) Pannelli in fibra di legno spessore 16 cm, densità kg/m3 150;
    3) Membrana freno al vapore igrovariabile e barriera all’aria;
    4) TNT ;
    5) Poliuretano a spruzzo nello spessore di 10 cm densità media 70 Kg/m³;
    6) Poliurea a spruzzo a finitura impermeabilizzante nello spessore di 2/3 mm;
    7) TNT;
    8) Massetto sabbia e cemento nello spessore di 8 cm circa;
    9) Malta cementizia bicomponente elastica per l’impermeabilizzazione e protezione massetto;
    10) Pavimentazione incollata in gres strutturato spessore 1/12 cm;
    Resto in attesa di un suo riscontro e le porgo distinti saluti.

  41. tutto si può fare, ma ci sono conduttività diverse tra densità diverse quindi per decidere se ne vale la pena si dovrebbe calcolare l’intera stratigrafia

  42. grazie mille, suggerimento geniale!
    ho visto che ci sono pannelli ad alta densità, pensa che possa tasselllare al soffitto della fibra di legno da 270 kg/m3 o è meglio optare per un 180 o simili?
    grazie mille
    gaddo

  43. lei è preparatissimo!?
    per il valore della capacità areica interna (non aerica), non si deve preoccupare per nulla perchè attualmente il solaio del lastrico solare è certamente un elemento orizzontale che si surriscalda facilmente e quindi non permette di accumulare calore dell’ambiente interno.
    per la soluzione con struttura metallica penso che rubi spazio che si potrebbe interamente sfruttare per l’isolante, quindi poserei isolante con interposti elementi in abete ancorati al solaio. si otterranno 60-80mm di isolante.
    a protezione dell’isolante e con nastrature maniacali va posato un freno al vapore igrovariabile.
    a finitura del pacchetto va fissata una o più lastre in fibrogesso (più prestante del cartongesso): qui, per non sbagliare, andrebbe fatto un calcolo per verificare sfasamento attenuazione e capacità areica interna per decidere se sia meglio il cartongesso.
    condense non problem.
    lavorazione da fare in periodo asciutto.

  44. Buongiorno, vorrei isolare l’intradosso di un tetto piano di un appartamento sopra il quale c’è una terrazza di altra proprietà, il solaio penso sia in laterocemento. L’altezza interna di 2,78 m, L’intervento verrebbe fatto per isolare soprattutto in estate, secondo lei vale la pena fare un controsoffitto di 8 cm? pensavo di usare pannelli in fibra di legno ad alta densità da 4 cm più struttura metallica e lastra di cartongesso per altri 4 cm circa. Ha senso un intervento di questo tipo dato che pur aumentanto un po’ lo sfasamento e lo smorzamento sicuramente peggiorerà la capacità aerica interna? oltretutto potrebbe darmi problemi di condensa… lei cosa mi suggerisce di alternativa
    grazie
    gaddo

  45. lei vorrebbe evitare di utilizzare pannelli in XPS per il controsoffitto ….
    lei deve evitare questo materiale, a maggior ragione perchè sul lato interno.
    e poi siamo in zona climatica D e bisogna fare più che attenzione alle ore di sfasamento della stratigrafia.
    si dovrebbe pensare ad una coibentazione naturale, canapa o fibra di legno per avere il materiale più prestazionale come protezione estiva.
    circa il problema della condensa c’è poco da dire: questo pacchetto non è traspirante verso l’esterno quindi può asciugare solamente durante la stagione estiva al cambio della direzione della migrazione del vapore. proprio per questo aspetto è indispensabile proteggere l’isolante con un freno al vapore igrovariabile che ben permette l’asciugatura estiva.
    la tenuta all’aria del pacchetto va progettata e messa in opera meticolosamente.

  46. Avatar Federica
    Federica

    Salve Dott. Sampaoli. Mi rivolgo a lei per un consiglio riguardante la COIBENTAZIONE INTERNA sottostante un tetto piano in calcestruzzo di circa 20 cm impermeabilizzato di recente con guaina liquida bicomponente cementizia fibrorinforzata.
    Si tratta di una ristrutturazione di un locale di appena 30 mq di pianta rettangolare in zona climatica D in cui sto sperimentando l’utilizzo di materiali naturali quali paglia e argilla per la coibentazione delle mura in pietra e vorrei evitare di utilizzare pannelli in XPS per il controsoffitto .

    La maggiore preoccupazione é la formazione di condensa ovviamente ma vi é un particolare che non faciliterebbe la messa in posa di pannelli rigidi poiché vi é una leggera incurvatura del solaio (che pare, a detta di esperti, non essere pericoloso).

    In questo caso lei come mi consiglierebbe di agire?

    La ringrazio anticipatamente.

  47. Avatar Federico Sampaoli