Abbiamo troppa umidità in casa fondamentalmente per colpa nostra:
- da un lato ne produciamo tanta senza preoccuparci di fare spesso un ricambio d’aria,
- e dall’altro non distinguiamo Umidità Relativa da Umidità Assoluta, o non ne capiamo la differenza.
Lo spunto per scrivere questo articolo e affrontare ancora una volta il problema dell’umidità in casa, che poi si trasforma quasi sempre in invisibili condense superficiali e in poco tempo muffa sulle pareti e sui soffitti con preferenza per angoli e contorni finestra, viene dal commento di Emanuele, che spero non mi odierà per averlo messo in mostra tra i post della settimana 🙂
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commento all’articolo “Ho installato 3 VMC Prana ma non noto cambiamenti, umidità sempre oltre 80 %”:
Gentile Federico,
la sua affermazione mi ha incuriosito. Lei sostiene, con il suo stile decisamente ironico, che “in inverno l’aria fredda esterna è SEMPRE più secca di quella interna”… “SEMPRE”… Sarebbe pronto a difendere questa sua affermazione anche trovandosi nella più remota campagna della Pianura Padana, dopo giorni di pioggia incessante?
Un saluto e complimenti per i suoi articoli.
@ emanuele rispondo così:
faccio dell’ironia spesso, in quell’ articolo non so non mi ricordo, dovrei rileggerlo tutto…
in ogni caso sì, pochi ne sono convinti, ma l’aria fredda esterna è SEMPRE più secca di quella interna.
le faccio un esempio:
umidità relativa UR 50% e +20°C
1 mc d’aria calda a +20°C (oggi fuorilegge! causa legislatore incompetente che gioca alla guerra contro la Russia) con umidità relativa UR 50% ci appare bella secca o almeno piacevole e comunque de gustibus non discutiamo ma questo mc d’aria contiene ben 8-9 grammi di vapore 🙁
umidità relativa UR 95% e +5°C
1 mc d’aria fredda, antipatica, odiosa, insopportabile e anche padana a +5°C con umidità relativa UR 95% ci appare, forse per colpa della pioggia incessante, se non fradicia almeno molto umida, invece questo mc d’aria contiene solamente 6-7 grammi di vapore 🙂
E lei ribatterà così:
le ripeto che mi trovo nella più remota campagna della Pianura Padana, dopo giorni di pioggia incessante…
@ emanuele risponderei ancora una volta così:
le faccio un esempio ancora più estremo:
umidità relativa UR 100% e +5°C
1 mc d’aria fredda, della più remota campagna della Pianura Padana, dopo giorni di pioggia incessante forse indica +5°C con umidità relativa UR del 100% (quindi rispettiamo in pieno il presupposto pioggia incessante) anche questo mc d’aria contiene solamente 7 grammi di vapore 🙂
chi NON ha troppa umidità in casa
Chi non ha troppa umidità in casa conduce gli ambienti con una confortevole temperatura di 20° grazie al riscaldamento (sempre un po’ poca per una persona sedentaria) e diciamo un 60% di UR umidità relativa…
ipotizziamo sempre di sopravvivere nella remota campagna della Pianura Padana, dopo giorni di pioggia incessante e umidità relativa UR del 100% 😐
fino a che temperatura esterna è possibile star certi che l’aria esterna sia meno umida di quella interna?
stiamo ora confrontando 1 mc d’aria calda a +20°C con umidità relativa UR 60% (la normalità) che contiene oltre 10 grammi di vapore:
- +5°C con UR del 100% abbiamo circa 7 grammi di vapore 🙂 🙂
- +10°C con UR del 100% abbiamo circa 9 grammi di vapore 🙂
- +15°C con UR del 100% abbiamo quasi 13 grammi di vapore 🙁
quindi, possiamo tenere a mente che se all’esterno ci sono più di 12°C circa, rischiamo di portare in casa ulteriore umidità. E preferirei di no, come rispondeva sempre Bartleby lo scrivano 😉
allego questa utile tabella con il contenuto in grammi di vapore per mc
e in estate?
la situazione si capovolge!
è proprio l’aria calda esterna che è causa delle condense estive nei locali più freschi come cantine, taverne, seminterrati ecc.
conclusione
sono i numeri a difendere questa mia affermazione 😉
Quindi arieggiamo spesso e con attenzione! servirebbe in casa un igrometro con punto di rugiada (meglio 2, uno esterno e uno interno) che però è raro da trovare e anche costoso 😐
O ancora meglio, decidiamoci e progettiamo l’installazione di una VMC decentralizzata ma che si possa brevemente canalizzare verso un secondo o un terzo o un quarto locale ottenendo un flusso d’aria interno virtuoso e utile a mantenere più basso il livello di umidità interna.
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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