La nuova costruzione prevede anche un piano interrato? Meglio fare molta attenzione:
- ci serve? è indispensabile? allora prosegui nella lettura dell’articolo
- in effetti non ci serve! allora ti sei risparmiato una bella spesa e un grosso grattacapo
Spesso anche il costruttore sottovaluta l’importanza di ottenere un ambiente interrato sano, confortevole e asciutto. In Italia è rarissimo incontrare un cantiere che prevede un interrato prefabbricato:
la maggior parte dei cantieri affronta fondazioni, solaio e strutture verticali verso terreno costruendo tutto sul posto:
Dopo lo scavo iniziale, il cantiere in pochi giorni si trova a questo punto:
Le opere contro terra nuove avrebbero molte più chance di essere ben fatte rispetto ad un intervento di ristrutturazione che per forza di cose deve fare i conti con vecchi problemi di risalita di umidità più o meno grave.
Poco da fare, il prefabbricato in Italia stenta a diffondersi:
i 3 aspetti dell’interrato su cui concentrare l’attenzione:
- l’acqua,
- il gas Radon
- le dispersioni termiche,
quindi c’è da progettare:
- l’impermeabilizzazione, che si occuperà delle infiltrazioni, dell’umidità di risalita e del gas Radon
- e l’isolamento termico che si occuperà di contenere le dispersioni e di garantire temperature superficiali interne piacevoli e non a rischio condensa e muffa.
Se con l’impermeabilizzazione riusciremo a risolvere i problemi dovuti all’umidità del terreno e ai fenomeni di capillarità, con l’isolamento potremo evitare i soliti problemi igrometrici dell’ambiente interrato: la parete fredda che fa condensare il vapore contenuto nell’aria del locale.
L’isolamento, come l’impermeabilizzazione, non dove mai essere interrotto per garantire un intervento perfetto. Avete mai visto un cantiere perfetto?
Se le fondazioni del tipo continuo sono realizzate con un getto in opera di calcestruzzo armato con acciaio ferroso e non è stato previsto uno strato isolante sul fondo del cassero, di certo l’isolamento termico risulterà interrotto e non resterà che coibentare verticalmente dopo aver disarmato i lati: si poteva casserare già con l’isolamento termico, ma non è ancora tradizione. Manca la continuità dell’isolamento – quindi si isolerà il dado di fondazione a partire dalla quota più bassa possibile per “allungare la strada al freddo” attenuando alla meglio il ponte termico.
Se le fondazioni del tipo continuo sono realizzate con un getto in opera di calcestruzzo normale (non confezionato con additivo fluidificante e idrofugo di massa), le fondazioni non sono impermeabili e saranno per tutta la vita dell’edificio esposte ai fenomeni di capillarità. Tutto dipende dal terreno naturalmente, ma il rischio dovuto alla mancata impermeabilità resta.
Anche sotto questo aspetto manca la continuità: l’impermeabilizzazione è di fatto interrotta nel punto più basso perchè si andrà a impermeabilizzare il lato esterno contro terra fermandosi in basso alla quota scavo. In questi casi è veramente indispensabile progettare un drenaggio verticale: drena l’acqua e quindi drena il nostro problema principale!
siamo sicuri che il committente cerchi esattamente una casa economica?
Sono certo che la committenza sarebbe ben lieta di spendere un soldino in più per ricevere un calcestruzzo impermeabile per il getto di fondazione e mettersi al riparo da tutti i guai di una casa umida, o peggio, danneggiata dalle infiltrazioni. E sarebbe anche disponibile ad isolare di più se fossero ben spiegati i benefici dell’isolamento termico delle strutture interrate. Non sempre però le quote già fissate permettono una stratigrafia solaio verso terra o verso igloo con spessore maggiore.
Vedo che nella maggioranza dei casi le proposte progettuali puntano all’economia piuttosto che alla qualità, ma siamo sicuri che il committente cerchi esattamente una casa economica?
Ho visto cantieri dove non era nemmeno stato disegnato il nodo fondazione, in cantiere mancavano i disegni esecutivi…
Andrà tutto bene?
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autore – Federico Sampaoli
copywriter, content creator & web editor – Federico Sampaoli consulente tecnico per l’isolamento termico dell’involucro edilizio
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